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u b r i c h e<br />
Mondo d’essai<br />
a cura di MARTA PROIETTI<br />
TUTTI I NOSTRI DESIDERI IO SONO LI C’ERA UNA VOLTA IN ANATOLIA<br />
Luca Proto - Parthénos<br />
DALLA PARTE DELLO SPETTATORE<br />
Cinema di qualità fuori dagli schemi: è <strong>la</strong> scommessa del<strong>la</strong> nuova realtà distributiva<br />
indipendente nata dal<strong>la</strong> passione di un gruppo di esercenti. Fiori all’occhiello:<br />
“Io sono Li” e “Tutti i nostri desideri” ma attenzione a Nuri Bilge Cey<strong>la</strong>n...<br />
••• “Distribuire film che<br />
vorremmo consigliare ai nostri amici”. È con<br />
questo spirito che a giugno dell’anno scorso<br />
è nata <strong>la</strong> casa di distribuzione indipendente<br />
Parthénos. A costituir<strong>la</strong> è stato un gruppo<br />
di professionisti che da anni <strong>la</strong>vora<br />
nell’esercizio cinematografico e nel<strong>la</strong><br />
distribuzione dei film sul territorio. Partita<br />
dall’iniziativa di Bruno e Ange<strong>la</strong> Abriani e<br />
Renato Borghero del<strong>la</strong> Athena, società che<br />
distribuisce film indipendenti nel Nordest,<br />
Parthénos vede coinvolti Luca Proto,<br />
esercente padovano e vicepresidente vicario<br />
dell’Anec, l’associazione nazionale esercenti<br />
cinema; Sandro Fantoni, esercente di<br />
Treviso; Ginetta Agostini, esercente di<br />
Bologna e agente di film in Emilia<br />
Romagna; Antonio Artuso, esercente di<br />
Trento; Alberto Fassina, direttore del<br />
MultiAstra di Padova ed altri ancora che<br />
partecipano all’iniziativa. Ad aiutarli nel<strong>la</strong><br />
nuova avventura di distributori, colui che<br />
definiscono il loro “angelo custode”:<br />
Andrea Occhipinti.<br />
Tre i film in listino: Io sono Li del regista<br />
esordiente Andrea Segre, presentato allo<br />
scorso Festival di Venezia, uscito il 23<br />
settembre, rimasto per settimane in<br />
programmazione grazie all’effetto del<br />
passaparo<strong>la</strong> e che ha visto <strong>la</strong> protagonista<br />
Zhao Tao premiata come migliore attrice ai<br />
David di Donatello; Tutti i nostri desideri<br />
di Philippe Lioret, con Vincent Lindon,<br />
presentato sempre al Festival di Venezia e<br />
uscito in sa<strong>la</strong> l’11 maggio; il film turco C’era<br />
una volta in Anatolia di Nuri Bilge<br />
Cey<strong>la</strong>n, che uscirà a metà giugno e che ha<br />
vinto il Gran Premio del<strong>la</strong> Giuria l’anno<br />
scorso al Festival di Cannes, ricevendo<br />
critiche molto positive.<br />
Sul<strong>la</strong> decisione di affrontare il campo del<strong>la</strong><br />
distribuzione, Luca Proto spiega che “negli<br />
ultimi anni sono nate numerose società<br />
indipendenti. Abbiamo quindi pensato che<br />
ci fosse spazio anche per noi. Il desiderio è<br />
quello di fare un <strong>la</strong>voro ulteriormente<br />
stimo<strong>la</strong>nte, entrando in un’altra parte del<strong>la</strong><br />
filiera cinema. In questo modo speriamo<br />
anche di raggiungere un’altra fonte di<br />
reddito, visto che <strong>la</strong> marginalità economica<br />
delle sale è sempre più ridotta. Riteniamo<br />
peraltro che in futuro ci sarà sempre più<br />
spazio per le distribuzioni indipendenti, in<br />
partico<strong>la</strong>re nel momento in cui, come si<br />
preannuncia, Medusa e Rai Cinema<br />
concentreranno molto i loro investimenti.<br />
Inoltre”, aggiunge, “acquisire un film, fino<br />
ad un po’ di tempo fa, costava parecchio,<br />
mentre ora i prezzi si stanno abbassando e<br />
questo permette anche a società come <strong>la</strong><br />
nostra di poter stare sul mercato”.<br />
Dopo il successo di Io sono Li, uscito in 25<br />
copie e rimasto per settimane in<br />
programmazione, anche nelle sale di<br />
profondità, con un <strong>la</strong>voro artigianale di<br />
distribuzione, “molti autori indipendenti”,<br />
afferma Proto, “hanno iniziato a guardare a<br />
noi con molta curiosità. Distribuire C’era<br />
una volta in Anatolia è una scelta<br />
coraggiosa perché sappiamo che non ci<br />
permetterà di avere guadagni, ma lo<br />
consideriamo un investimento dal punto di<br />
vista dell’immagine: è importante insistere<br />
su un cinema che non sia sempre lo stesso.<br />
Con lo stesso principio abbiamo deciso di<br />
partecipare al<strong>la</strong> distribuzione del<br />
documentario di Andrea Segre e Stefano<br />
Liberti, Mare chiuso, con un contributo per<br />
<strong>la</strong> stampa delle copie”.<br />
Per scegliere i film da distribuire i soci di<br />
Parthénos, oltre a partecipare ai festival,<br />
vedono i molti dvd che ricevono: “ognuno di<br />
noi”, dice Proto, “se li guarda per conto<br />
proprio, poi si fanno le prime scremature e,<br />
arrivati a due/tre titoli, si fa una votazione<br />
collettiva. L’idea è quel<strong>la</strong> di distribuire film<br />
che ci piacciono, senza seguire regole<br />
partico<strong>la</strong>ri e senza preclusioni nel<strong>la</strong> scelta,<br />
con l’obiettivo di arrivare ad editare<br />
cinque/sei film all’anno. Ora ci piacerebbe<br />
riuscire a portare ad ottobre a Mantova, ai<br />
prossimi Incontri del Cinema d’Essai,<br />
almeno un film”.<br />
Essendo una picco<strong>la</strong> realtà, <strong>la</strong> società fa un<br />
grande <strong>la</strong>voro per contenere le spese,<br />
considerando anche che distribuisce film<br />
che devono ripagarsi praticamente solo con<br />
l’uscita in sa<strong>la</strong>, potendo contare poco su tv<br />
e home video. Il contenimento del budget<br />
riguarda ovviamente anche <strong>la</strong> promozione.<br />
“Non facciamo spot televisivi e affissioni”,<br />
spiega Proto, “Io sono Li ha praticamente<br />
sfruttato soltanto le ottime critiche ricevute<br />
al Festival di Venezia. Per quanto riguarda<br />
invece Tutti i nostri desideri, abbiamo<br />
organizzato 11 anteprime in alcune città,<br />
distribuendo nelle sale cartoline informative<br />
sul film, e abbiamo fatto due anteprime<br />
stampa. Editando due film a poca distanza<br />
l’uno dall’altro, non avremmo avuto <strong>la</strong><br />
capacità finanziaria di fare di più. In<br />
generale <strong>la</strong>voriamo molto su Internet, ma<br />
soprattutto col<strong>la</strong>boriamo direttamente con<br />
quelle sale che siamo certi <strong>la</strong>voreranno bene<br />
sul film, contando anche sul passaparo<strong>la</strong>”.<br />
Come casa di distribuzione, Parthénos dovrà<br />
anche confrontarsi con quelle che sono le<br />
difficoltà che il cinema di qualità sta<br />
affrontando, anche per quanto riguarda<br />
l’esercizio. Su questo aspetto, da<br />
vicepresidente vicario dell’Anec, Proto<br />
ritiene che “dal punto di vista strutturale <strong>la</strong><br />
difficoltà più grande che ha l’esercizio di<br />
qualità è trovare risorse da investire<br />
nell’impianto digitale, un passaggio ormai<br />
ineluttabile che non può essere rinviato<br />
ulteriormente. Invece, dal punto di vista<br />
del<strong>la</strong> programmazione, dobbiamo porci il<br />
problema di riuscire ad al<strong>la</strong>rgare il pubblico<br />
di qualità che sta invecchiando. Si tratta di<br />
un <strong>la</strong>voro che però non può essere fatto solo<br />
dalle sale. Occorre coinvolgere anche le<br />
scuole, non soltanto portando gli studenti al<br />
cinema, ma portando l’insegnamento del<br />
cinema nelle scuole”.<br />
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