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PERIODICO EDITO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SCAUTISMO RAIDER “ASSORAIDER”<br />
ANNO 8° N.4 OTTOBRE <strong>2002</strong> • SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 • FILIALE DI CA. UFF. PACCHI<br />
www.arcobaleno.assoraider.it
Associazione Italiana<br />
di Scautismo Raider<br />
“ASSORAIDER”<br />
Sede Centrale:<br />
00<strong>04</strong>0 Pomezia (RM)<br />
Via Cavour, 28/B<br />
Tel.06 916<strong>04</strong>922<br />
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Redazione e amministrazione: 09127 Cagliari Via Liguria, 82<br />
Tel. Fax 070 281802 e-mail: simodei@tiscalinet.it<br />
Anno 8° - Numero 4 Dicembre <strong>2002</strong><br />
Autorizzazione del Tribunale di Cagliari n. 24 del 23.06.1995. Spedizione<br />
in A. P. art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Cagliari - Ufficio pacchi<br />
Direttore Responsabile: Francesco Cerlienco<br />
Direttore di Redazione: Antonello Simonetti<br />
Segretario di Redazione: Salvatore Roggero - 09129 Cagliari<br />
Via Marini, 11 - Tel. 070 306.711 -339 2897085 - e-mail: salvrog@tiscalinet.it<br />
Capiredattori:<br />
Martina Piano - 09<strong>04</strong>7 Selargius (CA) Via S. Martino, 49<br />
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Silvia Iacono - c/o Assoraider Cagliari 3<br />
09129 Cagliari Via Berna, 4 Tel. 070 300996 - 328 7030755<br />
e-mail: iaconosilvia@hotmail.com<br />
Progetto grafico e realizzazione: S&D sas<br />
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Foto di copertina: Lupi alla fontana di Marcello Canu<br />
Stampa: LITHOSgrafiche srl<br />
09122 Cagliari Via Garigliano, 11/13 Tel. 070 275132<br />
Questo numero è stato consegnato alla stampa il 06.12.<strong>2002</strong><br />
La tiratura di questo numero è di 2.200 copie<br />
<strong>Arcobaleno</strong> è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider.<br />
Tesseramento annuale Euro 25,82. Il pagamento si può effettuare<br />
tramite posta con versamento sul c/c postale n. 35246008 intestato ad<br />
ASSORAIDER. Impegnano la responsabilità della rivista solamente gli<br />
editoriali e gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità<br />
rimane all’autore. La riproduzione di articoli, foto e disegni pubblicati su<br />
questa rivista è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte. Il<br />
materiale inviato ad <strong>Arcobaleno</strong> non si restituisce.
Un Natale diverso<br />
ricordo natalizio lo associo alla mia infanzia, ai tempi del collage, quando<br />
il mio spirito di scout si faceva sentire durante il viaggio “buona strada”, per<br />
recarmi dalla mia famiglia, situata a migliaia di chi-<br />
I<br />
l<br />
lometri di distanza (giusto per verificare se Babbo<br />
Natale ricordasse ancora il nostro indirizzo!).<br />
Pensavamo spesso ai nostri coetanei di tutto il<br />
mondo, visto che in Australia il Natale si festeggia<br />
in piena estate. Ci trovavamo nell’emisfero sud del<br />
pianeta, travolti da un caldo australe, dove il cielo<br />
era terso e i sempreverdi eucalipti accompagnavano<br />
l’intero paesaggio. Simili caratteristiche erano<br />
identiche solo nelle regioni del Sud Africa, nella<br />
Nuova Zelanda ed Argentina (l’Antartide, seppur<br />
vicino, era differente: molti anni fa ricevetti un invito<br />
per il pranzo di Natale da alcuni amici che risiedevano<br />
in quelle zone, rifiutai: “spiacente, ma non ho<br />
incontrato mai un pinguino a Natale nelle mie<br />
zone!” Ma questa è un’altra storia).<br />
La calda temperatura estiva non c’impediva di cantare<br />
i canti natalizi, i famosi “Carols”, tipici dell’emisfero<br />
nord che era immerso di neve e di freddo<br />
(senza mai dimenticare i presepi, creati per la prima<br />
volta da S. Francesco).<br />
I nostri canti preferiti erano i classici “Jingle Bells”,<br />
“Adeste Fidelis”, per poi passare a “Stille Nacht”;<br />
ma non conoscevamo la bellissima “Tu scendi dalle<br />
stelle”, un peccato non cantare una perla della<br />
canzone tradizionale italiana.<br />
Sebbene nel nostro immaginario era ferma l’idea<br />
che il Natale fosse sinonimo di freddo e di neve, la<br />
nostra realtà era ben diversa, infatti, con tutti i familiari<br />
si andava al mare in costume, qui si pranzava,<br />
mentre noi ragazzi stavamo tutto il tempo in acqua.<br />
Il pranzo prevedeva piatti succulenti: secondo la tradizione<br />
nostrana s’iniziava con del pesce tropicale,<br />
seguivano i piatti di tradizione inglese come roast-beef,<br />
Amici cari,<br />
si avvicina il tanto atteso<br />
Natale, ed è solitamente in<br />
questo periodo che le famiglie<br />
si ricongiungono per rivivere i<br />
ricordi del passato. In queste<br />
riunioni intime si cerca in<br />
qualche modo di vivere nuove<br />
memorie d’affetto e di solidarietà<br />
che rappresentano,<br />
anche per noi dell’Assoraider,<br />
le “memorie” del futuro.<br />
Sono ben lieto di raccontarvi<br />
le mie esperienze natalizie vissute<br />
ai miei tempi, tanti anni<br />
fa in Australia.<br />
Ringrazio per questo motivo<br />
la redazione di <strong>Arcobaleno</strong><br />
per avermi dato la possibilità<br />
di scrivere sulle nostre memorie<br />
passate.<br />
Bernard<br />
verdure, pudding natalizio, il tutto bagnato da vino per il classico brindisi<br />
“Absent Friends”, tradizionale rito per commemorare le persone scomparse.<br />
EDITORIALE 1
2 EDITORIALE<br />
Tutto questo avveniva prima che i panettoni italiani ed i vini<br />
australiani si potessero comprare in tutti i supermarket<br />
locali.<br />
Ho trascorso gran parte del mio tempo in posti freddi,<br />
ma ho sempre desiderato fare il pranzo natalizio sul<br />
mare, anche se mi trovavo a migliaia di chilometri.<br />
Solo quando io e mio fratello terminammo gli studi,<br />
contemporaneamente l’uno a Dublino e l’altro<br />
a Roma, riuscimmo a riunire per il pranzo natalizio<br />
l’intera famiglia sul mare di “Great Sandy<br />
Region”, (battezzata da Capitain Cook, e protetta<br />
oggi dall’U.N.E.S.C.O).<br />
Appena arrivato, (stanco anche dal fuso<br />
orario), mi addormentai tranquillamente<br />
sulla sabbia davanti allo straordinario<br />
spettacolo marino. Quando mi svegliai,<br />
fui colto da una visione naturalista, ero<br />
praticamente circondato da docili pellicani<br />
che mi osservavano come se fossi<br />
parte integrante di quello spazio, infatti,<br />
nello spostarmi tutto restò immobile. Il<br />
ricordo della sensazione di questo<br />
risveglio con i pellicani è rimasto sempre<br />
vivo nella mia mente. Alcuni miei amici, poi,<br />
mi regalarono un bellissimo “totem” aborigeno,<br />
in cui era raffigurato un pellicano.<br />
Adesso, seduto comodamente a casa, osservo questo<br />
pellicano e riaffiora in me immediatamente il ricordo<br />
del pisolino, il contatto semplice con la natura, ma<br />
anche il nostro Aldo Marzot fondatore dell’Assoraider per il<br />
suo totem “Pellicano del Cimone”.<br />
Conclusioni. Ringrazio nuovamente <strong>Arcobaleno</strong>, grazie per avermi fatto<br />
ricordare tutti gli altri Natale e gli altri “Absent Friends”.<br />
Quando vivevo a Venezia, per esempio, non potendo ritornare per le<br />
vacanze nella mia patria, ero invitato da stupende famiglie veneziane,<br />
oppure pranzavo con persone anziane che vivevano da sole. Una di<br />
questa era Peggy Guggeneheim (famosa collezionista di opere d’arte),<br />
lei sempre mi chiedeva ridendo “cosa ne pensa tuo padre del<br />
Natale?” ed io sicuro rispondevo “He always said, “Christmas Day is<br />
fine by reminding us to care for people in need, but if it’s such a good<br />
idea, then let’s make a Christmas Day of every day of the years”, ossia<br />
come i miei amici di Matera dicono “O è Natale tutti i giorni, o non è<br />
Natale mai”! Buon Natale e Buona Caccia!!!<br />
Prof. Bernard J. Hickey<br />
Presidente d’Onore dell’Assoraider
Attorno alla rupe<br />
Cari Lupetti, l’inverno è arrivato con il freddo e la pioggia che<br />
cade copiosa sulle nostre tane sparse per l’Italia. Con l’arrivo<br />
del nuovo anno ci saranno delle bellissime novità, nel<br />
nostro giornalino.<br />
Continua sulle nostre pagine la pubblicazione delle bellissime<br />
jungla cards con i personaggi jungla a noi cari. Inoltre da questo<br />
numero partirà una nuova rubrica dedicata ai racconti jungla: un<br />
vecchio lupo ci racconterà le tante avventure di Mowgli e del suo<br />
branco nella jungla. E poi ci accompagneranno sempre le altre<br />
rubriche: in caccia col branco, le capacità e tutte le altre.<br />
In questo numero il Branco Seeonee della Sezione di Cagliari<br />
2 ci racconta la loro ultima attività.<br />
Quando riceverete questo nostro giornale ormai sarà<br />
Natale, durante queste vacanze potrete approfittare del<br />
tempo libero che avrete in più per aiutare i vostri<br />
genitori, oppure col branco aiutare qualche persona<br />
che è meno fortunata di voi, magari raccogliendo<br />
coperte e maglioni da donargli, o<br />
ancora più semplicemente facendo compagnia<br />
per una serata ad una persona<br />
sola, magari la vostra vicina di casa,<br />
sicuramente la renderete felice e<br />
anche voi sarete più felici. Se vi rimane<br />
un po’ di tempo potete costruire<br />
un castello e volare con la vostra<br />
fantasia.<br />
A me non resta che augurare Buona<br />
Caccia e Buon Anno nuovo a tutti i<br />
lupetti che rispettano la legge della<br />
jungla dalla redazione di Yaw.<br />
Zanzara Canterina<br />
JAW 3
L’Ankus del re<br />
K<br />
aa era un po’ giù per la muta della sua pelle e così non aveva voglia di<br />
scherzare con Mowgli. Quel pomeriggio Mowgli stava seduto tra le spire<br />
di Kaa giocando con la sua vecchia pelle. Kaa chiese a Mowgli: - Ti<br />
senti mai la pelle ruvida e vecchia? Mowgli rispose: - Si, e ora vado a lavarmi,<br />
mi lavo e in più cambio pelle.<br />
Scivolati nella pozza d’acqua preferita dal serpente saggio cominciarono a<br />
parlare dei desideri, un cobra passando di lì salutò con un frettoloso: - Buona<br />
Caccia - Mowgli disse a Kaa: «Non posso desiderare più di quel che ho,<br />
qui nella giungla si sta molto bene» e continuarono a giocare allegramente<br />
nell’acqua.<br />
Ad un certo punto Kaa disse a Mowgli che durante una caccia alle tane fredde<br />
incontrò un cappuccio bianco (cobra bianco) che gli raccontò e mostrò<br />
cose sconosciute che lui non aveva mai visto e una cosa era certa, quello<br />
che aveva visto non era selvaggina, non si poteva mangiare, inoltre quel<br />
cobra aggiunse che un uomo avrebbe persino rinunciato alla vita per poter<br />
solo guardare quelle cose. Mowgli ricordandosi di essere stato uomo una<br />
volta, disse a Kaa: «Andremo a vederle» Kaa rispose: «Piano... piano. Fu la<br />
fretta ad uccidere il serpente giallo che mangiò il sole».<br />
Camminarono parecchio prima di arrivare alla tana del cappuccio bianco.<br />
Mowgli chiese a Kaa: «Cosa dobbiamo vedere?».<br />
Così apparve il cobra bianco, era di quel colore perché aveva vissuto sotto<br />
terra, senza mai sapere cosa fosse successo sopra la sua testa.<br />
Mowgli non dimenticò di augurare buona caccia al cobra ma non ebbe risposta.<br />
Il Cappuccio bianco chiese: «Che novità dalla città? E di tutti i suoi abitanti,<br />
elefanti, cavalli?».<br />
Mowgli rispose: «Sopra di noi c’è la giungla» e Kaa aggiunse: «Te lo dissi<br />
che la tua città non esiste più».<br />
Il cobra bianco, ostinato: «La mia città non potrà mai sparire esiste da tanto<br />
tempo, e voi chi siete?»<br />
È una traccia perduta, non conosco il suo linguaggio!» esclamò Mowgli rivolgendosi<br />
a Kaa. «Sono Mowgli», si presentò.<br />
4JAW
Kaa parlò con il cobra ricordandogli che era stato lui a voler incontrare<br />
l’uomo. Così il cappuccio bianco mostrò il tesoro, del quale lui era unico<br />
custode, a Mowgli, un enorme quantità d’oro e di pietre preziose che<br />
qualsiasi uomo avrebbe voluto tutto per sé. Ma non Mowgli, a lui tutte<br />
quelle cose davano un senso di freddezza e tra l’altro non si potevano<br />
mangiare, l’unica attenzione Mowgli la rivolse ad un ankus, un pungolo<br />
per elefanti dalla punta come una spina.<br />
Il cappuccio bianco seguì ogni suo movimento e disse: «Ti ho fatto un<br />
grande favore a farti vedere tutto questo, non vale la pena di morire?»<br />
Mowgli rispose: «Non me ne intendo, puoi tenerti tutto, l’unica cosa che<br />
vorrei portar via è questo» mostrando l’ankus al cobra.<br />
Il cobra cercò di spaventarlo parlando di morte, ma Mowgli che non aveva<br />
paura, parlò con calma al serpente bianco dicendogli: «Io non ho bisogno<br />
di quello che tu chiami tesoro, se vuoi mi dai l’ankus e buona caccia<br />
a te, se no, buona caccia lo stesso. Non combatto con il popolo velenoso,<br />
e mi fu insegnata anche la parola maestra della<br />
tribù», Il cobra: «Qui c’è solo una parola maestra: la<br />
mia!» rispose un po’ adirato.<br />
«Buona Caccia» disse Mowgli che non<br />
dimenticava mai le buone maniere e il coltello<br />
che naturalmente aveva portato<br />
con sé.<br />
Il cobra bianco non rispose<br />
al saluto e subito si<br />
affrettò a chiedere notizie<br />
della città. Ma<br />
Mowgli rispose che<br />
sulle loro teste non<br />
c’era la città c’era<br />
solo la giungla.<br />
Kaa aggiunse<br />
che la città<br />
non esisteva<br />
JAW 5
6JAW<br />
più ma il cobra bianco non volle crederci sostenendo che la grande<br />
città non può sparire. Mowgli disse a Kaa di non capire quel linguaggio<br />
usato dal cobra e Kaa rispose di non capirlo neanche lui.<br />
Il cobra comandò chi fosse quell’uomo (per Mowgli) seduto li davanti<br />
a lui senza paura che parlava il linguaggio della giungla. «Mowgli<br />
mi chiamano» fu la cortese risposta «Io appartengo alla giungla e i<br />
lupi sono il mio popolo. Kaa è mio fratello e tu chi sei?» «Io sono il<br />
guardiano del tesoro del re. Il ragià Kurruru costruii la volta di pietra<br />
che mi sovrasta quando la mia pelle era ancora scura perché io<br />
potessi insegnare la morte a coloro che fossero venuti per rubare».<br />
Perché siete venuti con bugie uomo e serpente a farmi credere che<br />
la città non esiste più, quindi il mio compito di guardiano sarebbe<br />
finito? disse il cobra; poi aggiunse «Prima che i tuoi occhi si chiudano<br />
ti concederò un favore, guarda tu ciò che gli uomini non hanno<br />
potuto vedere».<br />
Mowgli cominciò a guardare qua e la attorno a sé, vide innumerevoli<br />
monete d’oro e d’argento, pietre preziose e tanti tesori ma per<br />
niente era interessato anzi chiese perché gli uomini fossero tanto<br />
interessati a cose dure e fredde che non sono buone da mangiare.<br />
Poi la sua attenzione fu catturata da un ankus, lo raccolse e chiese<br />
al cobra di poterlo portare fuori. Il cobra rispose: «io sono il<br />
guardiano del tesoro del re della città e non lascerò che<br />
tu esca vivo da qui con qualcosa che gli appartiene».<br />
Mowgli si rivolse a Kaa dicendo questo<br />
essere bianco ha avuto a che fare solo con<br />
uomini di un branco, non mi conosce, ha<br />
voluto queste cacce e le avrà. Detto questo<br />
scagliò l’ankus e immobilizzò il cobra,<br />
subito Kaa fu sopra al corpo che si contorceva.<br />
Uccidilo disse Kaa mentre la mano di<br />
Mowgli si portava al coltello.<br />
Ma Mowgli disse: uccido solo per fame<br />
andiamocene allora disse Kaa. Mentre<br />
Mowgli si mise carponi per andare via<br />
con Kaa il cobra gridò stai attento che<br />
quella cosa non uccida anche te. È la<br />
morte! Non la conserverai a lungo<br />
uomo della giungla, ne colui che te la<br />
porterà via. È la morte! È la morte! È la<br />
morte!
Completate<br />
lo schema tenendo<br />
presente che<br />
a numero uguale<br />
corrisponde<br />
lettera uguale<br />
Guida<br />
B<br />
uona Caccia Lupi, indovinate di<br />
cosa parliamo oggi? Ma si, lo sapete,<br />
della grandiosa capacità di<br />
trrrrrr... (rullo di tamburi) GUIDA! Non vi<br />
sembra affascinante?<br />
Per essere una buona guida dovete avere una buona memoria, conoscenza<br />
delle vie del vostro rione, oppure delle vie vicino alla vostra sede, sapere i<br />
numeri telefonici di emergenza come quello della Polizia, Carabinieri etc..., e<br />
ancora dove si trova la farmacia o il distributore di benzina più vicino.<br />
Essere delle guide vi darà l’opportunità di poter informare al meglio chi ne avesse<br />
bisogno. Per esempio, sapete quali sono i mezzi pubblici<br />
che attraversano la vostra città?<br />
Sono certa, cari Lupi, che tutti voi conoscete la collocazione<br />
dei più importanti monumenti della vostra<br />
città, o paese in cui vivete, per cui se vi capiteranno<br />
dei turisti saprete dar loro ogni chiarimento a riguardo<br />
dandogli i suggerimenti più giusti sul come arrivarci<br />
e quali mezzi usare.<br />
Ebbene questo lo farete grazie alla capacità di Guida<br />
che vi sarete meritati e che cucirete sul vostro<br />
maglioncino con l’approvazione di Akela.<br />
Questi sono solo alcuni consigli per acquisire questo<br />
bellissimo distintivo, chiedete a Akela quanto più potete<br />
su questa capacità e nel frattempo vi auguro un<br />
grintoso e zuccheroso<br />
Buona Caccia - Pantera Dolce<br />
JAW 7
Una serata<br />
al bowling<br />
A<br />
kela ha proposto una caccia diversa dal solito e così siamo<br />
andati al bowling. Ci siamo incontrati alle 18.00 e dopo esserci<br />
divisi in squadre, Akela ci ha chiesto quanto calzavamo per<br />
darci le scarpe da bowling, le abbiamo messe e facevamo ridere!<br />
Abbiamo disputato la partita, è stato molto divertente!.<br />
Molti di noi avevano già giocato al bowling perché Akela ci aveva<br />
già portato ma i cuccioli non conoscevano questo gioco divertente.<br />
Per i più piccoli sono stati messi dei palloni per non far uscire<br />
la boccia dalla pista, noi più grandi abbiamo fatto un sacco di punti.<br />
Dopo la partita non ci siamo salutati, ma abbiamo mangiato la<br />
pizza, tutti assieme e abbiamo preso anche il<br />
gelato! Come Akela ha dato il buon appetito<br />
abbiamo divorato tutto quello che c’era sul<br />
tavolo. Alle 21.30 sono venuti a prenderci i<br />
nostri genitori ma noi non volevamo andare<br />
via perché ci stavamo divertendo, così ci siamo<br />
trattenuti e nel mentre i genitori parlavano<br />
con i vecchi lupi.<br />
Poi siamo tornati<br />
a casa ma l’indomani<br />
ci siamo rincontrati<br />
per una<br />
mattinata al parco<br />
di Monte Urpinu.<br />
Ci siamo proprio<br />
divertiti. Buona<br />
caccia.<br />
I lupi del 1° Branco<br />
Seeonee<br />
Sezione Cagliari 2<br />
8JAW
Jaw Cards fronte
etro<br />
Jaw Cards<br />
NOME: Akela<br />
ANIMALE: Lupo<br />
CARATTERISTICHE:<br />
Capo del branco,<br />
dignitoso, garante<br />
della legge che<br />
difende con<br />
coraggiosa saggezza<br />
anche a costo della vita<br />
RAPPORTI CON MOWGLI:<br />
Legato al cucciolo d'uomo da un<br />
amore profondo, mette a sua<br />
disposizione la sua esperienza<br />
e il suo valore.<br />
NOME:<br />
Hathi<br />
ANIMALE:<br />
Elefante<br />
CARATTERISTICHE:<br />
Selvaggio, chiamato<br />
anche il silenzioso,<br />
custode della legge<br />
guardiano della pace.<br />
Calmo sicuro e forte.<br />
NOME: Chil<br />
NOME:<br />
Bandar-Log<br />
ANIMALE:<br />
Scimmie<br />
CARATTERISTICHE:<br />
È il popolo senza legge,<br />
pettegole, stupide e vanitose.<br />
ANIMALE: Avvoltoio<br />
CARATTERISTICHE:<br />
È il migliore fra<br />
gli avvoltoi, il<br />
messaggero<br />
della giungla<br />
RAPPORTI<br />
CON MOWGLI:<br />
Sempre disponibile<br />
e cortese con Mowgli.
Costruiamo un castello<br />
Se durante una fredda sera d’inverno non puoi uscire a giocare con i<br />
tuoi amici, ecco un suggerimento per passare una bella serata. Infatti<br />
ora ti spiegherò passo dopo passo come costruire un castello di<br />
cartoncino dove ambientare delle bellissime avventure.<br />
Il materiale che occorre è:<br />
Innanzitutto vediamo come costruire le torri:<br />
prendi un foglio di cartoncino e disegna<br />
come ti piace una porta, le finestre e i merli<br />
della torre. Ritaglia porte, finestre e merli<br />
seguendo il disegno da te fatto. Arrotola la<br />
torre e unisci i lembi con lo scotch. Se vuoi,<br />
prima di unire la torre la puoi colorare con i<br />
pennarelli.<br />
Se sulla torre anziché i merli vuoi mettere un<br />
tetto a forma di cono, prendi un foglio da una<br />
parte dei due angoli, tienilo fermo con una<br />
mano e avvolgilo con l’altra. Continuando ad<br />
avvolgere il foglio ti troverai nelle mani un<br />
Materiale<br />
- vari fogli di cartoncino<br />
bianco o colorato;<br />
- dello scotch;<br />
- delle forbici;<br />
- dei pennarelli;<br />
cono bell’e fatto. Fissa il cono con un pezzo di scotch e taglia via l’angolo<br />
che sporge. Quando il cono è pronto puoi infilarlo su una torre come<br />
cappello.<br />
In questo modo puoi realizzare tutte le torri che vuoi, dalle<br />
varie misure usando cartoncini di altezze diverse.<br />
Per realizzare il muro quadrato che unisce le torri devi<br />
prendere una striscia di carta ritagliata dove magari sul<br />
lato superiore hai intagliato i merli, piegarla agli angoli e<br />
unirla con pezzi di scotch alle torri.<br />
Anche nel muro di cinta puoi ritagliare<br />
le finestre e il portone<br />
di accesso al castello.<br />
Ora sei pronto per vivere<br />
le bellissime avventure nel tuo<br />
castello! Cavalieri, Dame, giostre e<br />
draghi ti attendono!! Buon divertimento<br />
e<br />
Buona Caccia<br />
Zanzara Canterina
Cronaca di un passa<br />
I<br />
l 28 settembre la Sezione di Cagliari 4 aveva appuntamento alle 16,00 in<br />
Piazza Matteotti per prendere il pullman, destinazione: Flumini di Quartu per<br />
un’uscita di due giorni. Dopo una mezz’ora di viaggio siamo arrivati alla<br />
nostra fermata, quindi zaino in spalla e via: i Lupetti verso<br />
la sede di Flumini e noi (gli esploratori) verso la vecchia<br />
colonia sul mare.<br />
La camminata non è stata molto lunga, sarà stato un km,<br />
nemmeno. Ad accoglierci un meraviglioso tempo, quasi<br />
sembrava una giornata di piena estate. Arrivati sul posto,<br />
Kekko (il nostro C.R.), ci disse che dovevamo andare<br />
nella colonia affianco perché ci avevano fatto il favore di<br />
tenerci tutta la nostra attrezzatura. Preso tutto abbiamo<br />
iniziato a montare la tenda.<br />
I nostri Capi credevano che al massimo, per noi, per<br />
montare la tenda ci volesse mezz’ora: tutto al contrario,<br />
ci abbiamo impiegato un’ora e mezzo.<br />
La tenda che montammo era una jamboree da otto posti,<br />
ma noi eravamo in tre, come mai? Andammo subito dai<br />
Capi a chiedere spiegazioni ma loro<br />
ci risposero che non avevamo<br />
altre tende a disposizione. A noi<br />
questa storia non quadrava bene<br />
e dal primo momento pensammo<br />
subito al passaggio dei nuovi<br />
esploratori.<br />
Si erano già fatte le otto di sera e<br />
lo stomaco iniziava a brontolare.<br />
Era ora di cena ma noi dovevamo<br />
aspettare il Branco per mangiare tutti assieme. Appena arrivato, iniziammo a<br />
mangiare subito perché la fame era troppa. Finito di mangiare, i Lupetti andarono<br />
a giocare a caccia al guidone mentre noi facemmo una chiacchierata attorno<br />
al fuoco per parlare proprio del passaggio dei nuovi esploratori. I capi chiesero<br />
a me ed Enrico se ce la sentivamo di prenderci l’incarico di capo pattuglia,<br />
noi accettammo.<br />
Dovevamo decidere come accogliere questi nuovi Piedi Teneri che sarebbero<br />
passati quella notte. La nostra idea fu di accendere delle candeline fino al punto<br />
in cui c’eravamo noi ad aspettarli.<br />
Con le candeline disegnammo tre frecce sulla spiaggia, poi posizionammo altre<br />
tre candeline vicino ai guidoni davanti a noi.<br />
Presto arrivarono i Piedi Teneri correndo come dei pazzi. I nuovi arrivati furono<br />
12 JEDI
ggio<br />
cinque: Selenia e<br />
Simone che vennero<br />
nella nostra ptg. Lupi<br />
con capo ptg Marina e<br />
Chiara, Martina e Nicola che andarono nella ptg<br />
Pantere con capo ptg Enrico.<br />
Formate le pattuglie andammo attorno al fuoco e<br />
Lalla (il nostro V.C.R.) consegnò ai nuovi entrati le<br />
magliette del Reparto.<br />
Era ormai tardi e noi eravamo molto stanchi.<br />
Andammo a dormire ma non ci addormentammo<br />
subito e specialmente i nuovi arrivati perché<br />
essendo la prima notte che passavano in tenda<br />
da esploratori, si divertirono, non facendo dormire<br />
gli altri. La stessa cosa è successa la mattina<br />
seguente, Simone si svegliò per primo e diede la<br />
sveglia pure agli altri: per poco lo mangiavamo!<br />
Alle 8,00 i Capi ci chiamarono e ci fecero fare ginnastica<br />
in spiaggia col sole stupendo.<br />
Alle 8,30 iniziammo a preparare la nostra deliziosa<br />
colazione, poi ci lavammo, ci vestimmo e iniziammo<br />
le nostre divertentissime attività.<br />
Alle 11,30 iniziammo preparare il pranzo che per i<br />
nuovi entrati non sembrava vero! Poiché in casa<br />
fa tutto la mamma avevano paura di sbagliare<br />
qualcosa, ma i loro magnifici capi pattuglia gli stavano<br />
vicino ogni momento, pronti a correggerli.<br />
La preparazione del pranzo andò benissimo,<br />
meglio di quanto pensavamo. Subito dopo finito di<br />
mangiare venne la cosa più brutta da fare: smontare<br />
la tenda, che dopo un po’ di tempo, per fortuna<br />
ci riuscimmo.<br />
Dopo iniziarono le a.t.l., ci furono esploratori che<br />
si addormentarono, chi prendeva il sole, chi giocava,<br />
chi provava nodi, chi ‘tentava’ di fare la salita<br />
alla pertica e chi rompeva agli altri…<br />
Si fecero le 16,30 e noi dovemmo ripartire, quindi di<br />
Note dei Capi Reparto:<br />
avremmo molto da dire sulla frase<br />
“i loro magnifici capi pattuglia gli<br />
stavano vicino ogni momento…”<br />
ma sorvoliamo.<br />
Così pure sul montaggio della tenda<br />
fatto da esploratori con la specialità<br />
di campismo e sulla “preparazione<br />
del pranzo che andò benissimo”:<br />
vedemmo esploratori che dopo<br />
aver lavato il basilico per il sugo<br />
buttavano le foglie e conservavano i<br />
gambi , che rosolavano la pancetta<br />
con l’olio in un tegamino bucato con<br />
il risultato d’inevitabili fiammate<br />
sui fornelli e così via.<br />
Ma forse, per un Reparto formato<br />
per la maggior parte da piedi teneri<br />
e da due esploratori alla loro prima<br />
esperienza da capi è andata più<br />
che bene.<br />
Vi faremo avere notizie sui progressi<br />
delle nuove pattuglie (sperando<br />
che ce ne siano presto) ed ai nostri<br />
esploratori: che crescano sempre più<br />
preparati.<br />
Checco, Lalla e Giampy<br />
nuovo zaino in spalla e via alla fermata del pullman, nella piazzetta della chiesa<br />
dove ci stavano aspettando i Lupetti per festeggiare due compleanni.<br />
Il pullman arrivò e salimmo subito, per essere puntuali a Cagliari.<br />
Buona Caccia da Marina e la ptg Lupi del Reparto Riwendell.<br />
JEDI 13
14 JEDI
JEDI 15
Uscita di Apertura<br />
Sezione di Flumini<br />
I<br />
Il 20 ottobre <strong>2002</strong>, le pattuglie<br />
aquile, cobra e pantere del<br />
Reparto Cheynne ed il resto<br />
della Sezione di Flumini di Quartu<br />
S.E., hanno partecipato all’uscita<br />
di apertura dell’anno Scaut a S.<br />
Agostino di Abbasanta.<br />
Ad aver caratterizzato la giornata è<br />
stato un gioco a “tappe”. Una volta<br />
arrivati a S. Agostino e dopo aver<br />
partecipato all’Alzabandiera, le pattuglie<br />
hanno sistemato gli angoli ed hanno iniziato le attività, naturalmente in<br />
stile indiano! Prima di tutto, bisognava costruirsi dei copricapo indiani. Abbiamo<br />
impiegato un po’ di tempo, ma alla fine è stato realizzato un bel lavoro.<br />
Dopo il pranzo, è incominciato il gioco vero e proprio. Per prima cosa, un<br />
indovinello, ma per un reparto di veri Scaut (?!) non c’è niente di più facile.<br />
Raggiunto il luogo “Segreto”, abbiamo trovato un’indicazione di inizio gioco:<br />
ora bisognava cercare degli oggetti.<br />
Ma noi, oltre ad essere Scaut, siamo anche dei Cheyenne e abbiamo trovato<br />
il necessario; ora bisognava realizzare un vestito indiano. Taglia qui, attacca<br />
qua e in poco tempo un elemento per ogni pattuglia sembrava già un vero<br />
pellerossa. Ma ora i tre indiani non dovevano restare fermi, ma recitare una<br />
scenetta da loro inventata o animare un canto. I capi, però, devono sapere<br />
dove saranno messe in atto le rappresentazioni ed allora, utilizzando il materiale<br />
trovato in precedenza, costruiamo una pista. Dato che abbiamo dimostrato<br />
di avere buone capacità manuali, costruiamo un’arco e dopo aver<br />
scoccato una freccia per ogni componente la pattuglia, traduciamo un messaggio<br />
in morse.<br />
La fine si stava avvicinando! Ecco sorgere un enigma: trovare uno Sciamano.<br />
Allora, vediamo chi è uno Sciamano? Ma certo! È colui che tra gli indiani<br />
curava la gente, ed allora corriamo da Dottor Podda che è diventato il<br />
“nostro medico” di Sezione. Il gioco è finito.<br />
La pattuglia vincente è la pattuglia Pantere, ma tutti quanti abbiamo festeggiato<br />
con i Pop Corn. Smontiamo gli angoli di pattuglia e ci prepariamo per<br />
l’Ammainabandiera. Ora, finita la giornata, possiamo tornare a casa, un po’<br />
stanchi ma divertiti e soddisfatti.<br />
È stato un bel gioco, ma, dato che ha occupato tutta la nostra giornata, non<br />
abbiamo potuto giocare con gli altri Reparti presenti. Sarà per la prossima<br />
volta.<br />
Diego Marcia Pellicano di Sardegna<br />
16 JEDI
Ricordi dal campo estivo<br />
Leggendo l’ultimo numero<br />
d’<strong>Arcobaleno</strong> “Compagnia<br />
Navajo agli<br />
Special Olymics”, abbiamo<br />
notato che l’autore dell’Articolo,<br />
si è dimenticato<br />
di citare sia la presenza<br />
sia le avventure dei Rover<br />
di Civitella Roveto a<br />
Caorle per il servizio Soi.<br />
giorno sabato 20 luglio <strong>2002</strong> alle ore 9.00, il Reparto Monte Viglio era pronto<br />
per affrontare un nuovo campo estivo con destinazione San Gregorio Matese.<br />
La durata del campo era di dieci giorni. Questa volta il tema era i “Gladia-<br />
I<br />
l<br />
tori”, questi erano dei semplici uomini o più precisamente schiavi<br />
che combattevano per far divertire i Romani.<br />
Arrivati sul posto e dopo aver pranzato, noi esploratori<br />
ci siamo subito impegnati per montare le tende<br />
e costruire i tavoli; è risultato che il tavolino più<br />
bello era quello della pattuglia Cervi. Mentre i Rover<br />
avevano il compito più impegnativo di montare il resto<br />
del campo. Alla fine la fatica è stata ricompensata. Il<br />
campo è stato suddiviso in vari settori per quanto<br />
riguardava i vari giochi: giochi tecnici, di forza fisica,<br />
giochi d’acqua. A queste attività ha partecipato anche<br />
una Compagnia di Messina, sei ragazzi molto simpatici.<br />
Tra i giochi d’acqua più divertenti “il calzino bagnato” che<br />
consisteva nel cercare di bagnare i calzini delle pattuglie<br />
avversarie. Ha vinto la pattuglia che è riuscita ad evitare<br />
più acqua possibile.<br />
Altra esperienza indimenticabile “la passeggiata notturna.<br />
Per riuscire ad arrivare alla chiesetta di San Michele abbiamo<br />
avuto bisogno dell’aiuto dei rover di Messina. Il campo<br />
è proseguito con fantastiche giornate sempre più impegnative<br />
e concluse, la sera, con fuochi di bivacco che erano sempre il momento più<br />
atteso.<br />
Al sesto giorno, una tromba d’aria ci ha creato qualche problema. In pochi minuti<br />
ha distrutto il lavoro di giorni. Un rifugio non molto distante dal nostro ex-campo ci<br />
ha accolto per i rimanenti giorni.<br />
Domenica 28, giornata con i Genitori, verso le ore 16 fuoco di bivacco speciale<br />
per i genitori. Ogni pattuglia ha cercato di fare del proprio meglio, ma è stato grazie<br />
alla compagnia Antares che il fuoco ha avuto un’ottima riuscita. Purtroppo la<br />
giornata è finita troppo presto, come troppo presto sono trascorsi i giorni del campo.<br />
Durante il viaggio di ritorno ciò che regnava sul pulmino era la nostalgia per quel<br />
campo un po’ movimentato ma senza dubbio fantastico.<br />
Campo ricco d’esperienze che porteremo sempre con noi e che ci faranno crescere<br />
e capire che non ci si arrende mai, soprattutto nelle difficoltà. Anzi bisogna unire<br />
le forze e ricominciare! A questo voglio aggiungere un grazie di cuore al nostro Capo<br />
Reparto Fabio e Delia perché è grazie a loro se il Reparto Monte Viglio ogni anno<br />
ha la possibilità di vivere queste esperienze e crescere un po’ di più.<br />
Il Capo Pattuglia dei Giaguari – Genni Capraro<br />
JEDI 17
Idee per costruire un<br />
PER FARE OCCORRE PENSARE E PREPARARE UN PROGETTO<br />
C<br />
ostruire un Angolo di Pattuglia senza averlo prima progettato<br />
e senza sapere bene che cosa si vuol realizzare,<br />
significa lavorare in modo disordinato e senza senso.<br />
Fare senza studiare un progetto di lavoro significa realizzare<br />
le cose a metà.<br />
UNITA’ ED ARMONIA<br />
DEGLI ANGOLI<br />
li Angoli della sede di un Reparto scaut non rappresentano<br />
delle cose a sé stanti: ogni angolo deve esse-<br />
G<br />
re armonizzato con gli altri, cosicché la sede mostri anche<br />
nelle costruzioni l’unità delle Pattuglie che formano il<br />
Reparto. Una volta disegnato il vostro progetto<br />
d’angolo, deve essere confrontato con quello<br />
delle altre Pattuglie ed approvato dai<br />
Capi, allo scopo di raggiungere un’ordinata<br />
armonia nell’arredamento della sede.<br />
L’ANGOLO RIFLETTE<br />
LE CARATTERISTICHE<br />
DELLA PATTUGLIA<br />
ovrebbe bastare un’occhiata ad un angolo<br />
D per intuire il carattere di chi lo ha costruito, le<br />
sue capacità, le sue specializzazioni, il suo stile.<br />
Purtroppo, a volte, una semplice occhiata fa<br />
anche intuire la disorganizzazione, la sciatteria<br />
o il cattivo gusto di una Pattuglia non in gamba.<br />
18 JEDI
angolo di pattuglia<br />
ANGOLI DI PATTUGLIA<br />
E SEDE DI REPARTO<br />
A<br />
bbiamo parlato di Angoli di Pattuglia,<br />
ma occorre dire che al Reparto<br />
serve anche una sede scaut per le<br />
sue esigenze d’attività generali.<br />
Occorre pertanto saper conciliare le<br />
due cose, unire le esigenze dei ragazzi<br />
e delle ragazze con quelle dei Capi.<br />
I locali utilizzati per le sedi devono<br />
essere funzionali, luminosi e puliti.<br />
Non occorrono saloni eleganti di<br />
un’antica villa, ma ambienti dove ciascuno<br />
di voi si senta a suo agio. Un<br />
luogo allegro ed accogliente dove uno<br />
scaut, entrando, si senta felice. Un<br />
locale progettato globalmente e perciò<br />
dotato di un “Angolo di Reparto”<br />
nel quale trova posto un tavolo per le<br />
riunioni della staff di Reparto, un<br />
tabellone porta-avvisi generale, la<br />
bandiera e le insegne di Reparto, la<br />
Legge Scaut, i trofei e le foto dei campi<br />
o delle gare vinte tutti insieme. Per<br />
i Reparti più fortunati, una sede dotata<br />
di un piccolo laboratorio per i lavori<br />
del legno od altro, ed un magazzino<br />
per le tende, affinché ogni cosa sia in<br />
ordine e al suo posto.<br />
Mauro Furia (Castoro Laborioso)<br />
JEDI 19
Il nostro Natale...<br />
A<br />
nche quest’anno Babbo Natale ha scelto la Compagnia<br />
Vulcano per farsi accompagnare nelle case dei<br />
bambini più buoni e lasciare loro i regali tanto attesi. Una<br />
vera festa, è per alcuni l’emozione (da paura) talmente<br />
grande, si è tradotta in pianto. Copiando una vecchia tradizione<br />
dei Raider anche noi, abbiamo deciso di scambiarci<br />
i regali con l’obbligo di spendere £.3000 (l’articolo<br />
si riferisce al Natale 2001 ndr.) ciascuno. Candele, incensi<br />
e tante altre idee per il nostro Natale. Si può essere<br />
felici anche con poco...!!!!<br />
La Compagnia Vulcano.<br />
I nostri passaggi…<br />
I<br />
l giorno 3 Novembre durante un bivacco di reparto,<br />
l’alta pattuglia ha dovuto affrontare un lungo e faticoso<br />
percorso...Siamo partiti in dieci da una campagna<br />
(Chereno) poco distante dal nostro paese (Ittiri) in piena<br />
notte, verso le 2.30…Ci siamo avventurati muniti di carte<br />
topografiche e tanta curiosità verso San Maurizio,<br />
dove è avvenuto il nostro tanto atteso passaggio in<br />
Compagnia. Prima di arrivare a destinazione abbiamo<br />
ricevuto dal nostro ex-capo reparto una busta che ci<br />
indicava i posti nei quali avremmo dovuto attendere l’arrivo<br />
di una delle due Compagnie. Il gruppo si è diviso in<br />
due, noi abbiamo continuato a camminare mentre gli<br />
altri cinque sono rimasti lì. La lettera ci indicava cosa<br />
fare: ARRIVATI, OGNUNO DI NOI AD UN PUNTO BEN<br />
STABILITO E RIMASTI DA SOLI, DOVEVAMO ATTEN-<br />
DERE (IGNARI PERÒ DI QUELLO CHE CI SAREBBE<br />
CAPITATO!!!) …Lì alcuni Rover e Scolte della Compagnia<br />
travestiti da banditi ci hanno rapito, ci hanno radunato<br />
attorno al fuoco e spezzando il silenzio hanno fatto<br />
l’urlo, quello della Compagnia Vulcano.<br />
Lucia, Giovanni, Francesca T., Baingio, Francesca P.<br />
20 VOGLIA DI STRADA
C<br />
“Emergency”<br />
om’è tradizione la Compagnia organizza per le feste di Natale la<br />
vendita delle caldarroste. Addobbiamo un carretto che ormai ci<br />
segue da quattro anni circa e lo allestiamo con il materiale necessario<br />
per la cottura. L’anno scorso siamo rimasti particolarmente colpiti<br />
dalle immagini molto crude del film- documentario jang (si legge<br />
giang e vuol dire guerra) girato da Gino Strada per testimoniare gli<br />
effetti delle mine anti-uomo. Abbiamo, così per la seconda volta,<br />
deciso di spedire il ricavato della vendita delle castagne ad Emergency<br />
(associazione che opera per la costruzione di ospedali nei 52<br />
paesi colpiti dalla guerra). Con la vergogna addosso, ma una gran<br />
voglia di aiutare “quei bambini”, ci siamo rimboccati le maniche e<br />
alla fine delle tre serate abbiamo guadagnato la cifra che avevamo<br />
previsto.<br />
La Compagnia Vulcano.<br />
Nuove esperienze…<br />
’uscita del 15 settembre scorso ha cambiato<br />
L qualcosa in noi, dopo tanto tempo trascorso ad<br />
immaginare il passaggio nella Planetarium ci siamo<br />
ritrovati, “noi stessi” artefici e fondatori di una<br />
nuova Compagnia. Dopo aver vagliato varie opportunità<br />
riguardanti la scelta del nome, siamo giunti ad un’idea comune la LIBERTÀ.<br />
Un rover della compagnia ha parlato di una mandria di cavalli, gli unici che vivono<br />
ancora allo stato selvaggio nelle praterie del Sud America, un tempo cavalcati<br />
dagli indiani. Studiando le loro origini abbiamo riscontrato uno stile di vita vicino<br />
ai nostri ideali; vivono e si spostano in gruppo come dovrebbe fare ogni compagnia,<br />
sono forti, ribelli, resistenti e indipendenti. Tutto questo ha maturato in noi la<br />
decisione di voler ambientare il nostro mondo al nostro chiamando la nostra compagnia<br />
come questi cavalli i …<br />
Mustang!<br />
VOGLIA DI STRADA 21
Due punti di vista sullo<br />
Campo Estivo a Laconi - Loc. Funtanamela<br />
Al campo Estivo di quest’anno svolto a Laconi (Funtanamela) dal 28 Giugno<br />
al 07 Luglio <strong>2002</strong> la Compagnia Planetarium di Quartu S. Elena si è distinta<br />
in modo particolare per il servizio, e la voglia di divertirsi. Ci vuole poco,<br />
la compagnia ha dei fantasisti naturali, il divertimento è la parola d’ordine ufficiale<br />
di questi componenti e riescono a metterlo in opera anche nelle occasioni<br />
più difficili trascinando il resto della compagnia al punto poi da rendere difficile<br />
capire da chi è partita l’iniziativa.<br />
Compagnia Planetarium, compagnia di chiassoni,<br />
qualche volta indolenti e altre volte volenterosi fino<br />
all’eccesso, tante volte molto spirituali ed alcune tanto<br />
menefreghisti da far urlare, ma poi, quando vi ho chiesto<br />
partiamo, siamo sempre partiti insieme, quando vi<br />
ho chiesto facciamo abbiamo sempre fatto insieme e<br />
avete dato il massimo di quanto potevate. Come<br />
dimenticare l’uscita di Chiara M. dalla compagnia all’inizio<br />
del campo, l’hike previsto di un’ora-max due l’obiettivo,<br />
invece è stato raggiunto all’indomani, la depilazione<br />
petto e gambe di Enrico C. e di Davide P. effettuata dalle nostre scolte, i<br />
pasti che pare che non bastassero mai e l’appetito galoppava e galoppava senza<br />
mai arrestarsi, i totem e promesse dati ad alcuni di noi.<br />
Ma un momento molto importante vissuto dalla nostra Compagnia<br />
è stato quando abbiamo fatto un servizio per la città<br />
di Laconi. Un Km. di discarica abusiva ripulito da noi e gli<br />
amici della protezione civile del posto (della sede della<br />
C.V.S.). Amici che colgo l’occasione per ringraziare. Il nostro<br />
grazie al Presidente Sig. Cabula Ignazio, e tutto il suo staff,<br />
i quali con gran sensibilità e disponibilità hanno supportato<br />
con uomini e mezzi lo svolgimento<br />
di alcune nostre attività.<br />
La Compagnia instancabile<br />
senza mai fermarsi,<br />
nonostante le ore piccole<br />
di tutti i giorni, la mattina<br />
presto prendeva servizio<br />
per le varie attività al campo<br />
contagiando d’allegria<br />
tutto e tutti. Grande Compagnia,<br />
ragazzi sono fiero<br />
di voi.<br />
Il CC Ignazio Porcu<br />
22 VOGLIA INTERNAZIONALE DI STRADA
stesso campo<br />
Campo Estivo a Funtanamela<br />
Al Campo Estivo svoltosi a Funtanamela dal<br />
28 Giugno al 9 Luglio <strong>2002</strong>, la Compagnia<br />
Planetarium, per tenere fede al proprio moto … SER-<br />
VIRE è partita con un giorno d’anticipo, al fine di rendere il<br />
caseggiato accogliente ai lupi e a tutti i partecipanti al campo.<br />
Nonostante la fatica affrontata siamo riusciti a svolgere<br />
un buon lavoro. Per i giorni successivi ci siamo divisi in tre<br />
ronde ognuna delle quali si occupava di un compito stabilito<br />
e per non rendere il lavoro troppo noioso ognuna di loro<br />
cambiava ogni giorno compito ed elementi, (questo perché<br />
altrimenti qualcuno si passava e non lavava i bagni). L’alza bandiera era al<br />
quanto particolare, al termine della cerimonia: Mercurio (alias Giovannino Matta)<br />
con il suo moto AGILE COME UN DAINO PUR COL PESANTE ZAINO e<br />
Venere Tascabile (alias Chiara Masala) “nominata così a causa della sua altezza”<br />
distribuivano la posta che ogni partecipante al campo imbucava durante la<br />
giornata. Calata la sera il divertimento non finiva. Con<br />
il fuoco di bivacco organizzato ogni notte da un gruppo<br />
diverso, e reso divertente dal telegiornale satirico.<br />
… Una notte durante una veglia osservando il cielo<br />
decidemmo di partire in hike armati di bussola e Cartina<br />
per andare a visitare “Su Pinnazzu”. Struttura<br />
tipica del luogo “Su Pinnazzu” è costruita con basamento<br />
di pietre (tipo muro a secco), e tetto fatto con<br />
pali lunghi e fogliame della vegetazione presente sul<br />
posto con la caratteristica punta molto alta.<br />
Il mercoledì abbiamo dedicato una giornata al Servizio<br />
verso il prossimo. Contattate le autorità del posto<br />
abbiamo organizzato una “Giornata Ecologica” e aiutati<br />
dalla protezione civile abbiamo ripulito un Km. di strada<br />
usata come discarica abusiva. L’attività è stata ricca di sorprese:<br />
bustoni d’immondizia sotterrati e pneumatici sparsi<br />
per ovunque. La sera i volontari della protezione civile del<br />
paese ci hanno accompagnato a visitare il parco di Laconi,<br />
dove abbiamo scattato una foto di gruppo con vecchio<br />
Castello. Al rientro abbiamo visitato la loro sede della protezione civile, dove ci<br />
hanno dato una dimostrazione di pronto soccorso. Il campo era ormai finito. La<br />
compagnia, fiera di aver svolto un buon lavoro è tornata a casa soddisfatta,<br />
ricordando i bei momenti trascorsi, con un po’ di malinconia. Ringraziamo il<br />
nostro Capo Compagnia e tutti i partecipanti al campo.<br />
Per la Compagnia Planetarium Federica Cogoni<br />
VOGLIA INTERNAZIONALE DI STRADA 23
Continua a raccontare...<br />
...l’idea di B.P.<br />
Il nostro Boomer (Elio Sica), ci<br />
segnala il CODICE DELLE BANDIE-<br />
RE PER LE ATTIVITÀ SCAUT IN<br />
ACQUA. Ricordiamo che ad ogni lettera<br />
equivale una bandiera. In ogni<br />
caso per qualsiasi chiarimento su<br />
quest’argomento od altri, Elio risponderà<br />
al suo indirizzo di posta elettronica:<br />
boomerelio@virgilio.it<br />
Buon Vento a tutti.<br />
A = andate veloci<br />
B = imbarcate…<br />
C = si (affermativo)<br />
D = …è in difficoltà<br />
E = vira a dritta<br />
F = messaggio importante<br />
G = c’è una canoa o altra imbarcazione<br />
vuota<br />
H = attenzione! Navigazione pericolosa<br />
I = vira a sinistra<br />
J = sto per segnalare col telegrafo<br />
a braccia<br />
K = avvicinatevi a riva<br />
L = fermatevi, ho delle comunicazioni<br />
da darvi<br />
M = barca ferma: ha bisogno di aiuto<br />
N = no (negativo)<br />
O = uomo a mare<br />
P = pronti a partire<br />
Q = potete andare / tornate in<br />
acqua<br />
R = navigare con cautela e attenzione<br />
S = pagaiare all’indietro/propulsione<br />
all’indietro<br />
T = inviare assistenza<br />
U = vi state dirigendo verso un pericolo<br />
V = c’è bisogno di aiuto<br />
Z = inviare assistenza sanitaria<br />
24 BUON VENTO<br />
U<br />
n ragazzo normale ha (o spero abbia) il desiderio,<br />
in un momento o nell’altro durante la sua<br />
adolescenza, di evadere sul mare. Ebbene, noi<br />
gli diamo i mezzi per diventare un navigatore e un<br />
avventuriero, sia pure in scala ridotta e quindi egli<br />
acquista, grazie al suo entusiasmo, molte virtù virili,<br />
sul piano fisico, mentale e morale. Il fatto di affrontare<br />
e vincere uno degli elementi, imparando a nuotare e a<br />
navigare in una barca fatta dall’uomo, dà una forma di<br />
coraggio morale e di fiducia in se stessi.<br />
La salute acquisita con la vita all’aperto, il coraggio e<br />
l’indurimento fisico insiti nel far fronte al cattivo tempo,<br />
l’attività fisica e l’abilità manuale, la pronta ubbidienza<br />
agli ordini e lo spirito di risorsa insiti nel maneggio di<br />
una barca, tutto ciò contribuisce alla valida formazione<br />
di una personalità d’adulto; e le crociere verso siti<br />
diversi e il commercio con uomini d’altri mari hanno il<br />
loro effetto avvincente sull’intelligenza dei ragazzi. Se<br />
lo si propone con queste intenzioni, lo scautismo nautico<br />
non è così difficile come il nome sembrerebbe<br />
talora indicare. Esso non implica necessariamente<br />
l’andare per il mare, né la scienza della navigazione,<br />
ecc., anche se tutto ciò rappresenta un utile tocco<br />
finale.<br />
Per un livello elementare non vi è nulla di meglio di<br />
crociere ed uscite nei fiumi o nei canali, su barche o<br />
su canoe. Utilizzando in tal modo le vie navigabili, che<br />
attraversano da un capo all’altro l’Inghilterra e molte<br />
parti d’Europa, si possono visitare moltissimi luoghi<br />
interessanti ed acquistare una buona pratica di tutte le<br />
doti di carattere sviluppate dallo scoutismo nautico.<br />
La scienza dei boschi è, come ho spesso rilevato, l’attività<br />
chiave dello scautismo. Essa comprende essenzialmente<br />
campi, attività nautiche ed uscite frequenti<br />
nonché le attività complementari di pioneristica e studio<br />
della natura e in genere le arti dell’uomo del bosco.<br />
B.P., Il libro dei Capi - con il termine “scouting” (scoutismo)<br />
s’intendono l’opera e le qualità dell’uomo del<br />
bosco, dell’esploratore, del cacciatore,<br />
dell’uomo del mare, dell’aviatore,<br />
del pioniere, dell’uomo<br />
di frontiera.
Ricordi dal CFQ<br />
Primo preliminare<br />
Buona caccia a tutti, non sono sparita, ho solo<br />
avuto un pò di problemi nel reperire qualche fotografia<br />
da allegare a quest’articolo. Non voglio fare una<br />
cosa chilometrica e neanche strappalacrime volevo<br />
solo approfittare di questo mezzo per salutarvi e<br />
augurarvi un buon anno a tutti.<br />
A presto, un caloroso Buona caccia<br />
Roberta (la vostra Akela!)<br />
ASSONOTIZIE 25
Una settimana i<br />
Era ormai buio, ed erano ore che viaggiavamo<br />
in macchina verso Casacalenda.<br />
Qualche coda sull’autostrada all’altezza di<br />
Bologna, lavori sulle carreggiate e rallentamenti…<br />
questi erano i nostri fatti rilevanti nel<br />
tragitto Milano-Casacalenda (CB).<br />
La sera precedente una voce all’altro capo del telefono esordiva<br />
dicendo: «Pronti a partire?!?» era lunedì 18 Novembre, un po’ spaesato<br />
ho riconosciuto la voce di Massimo Loi, la risposta è stata semplice:<br />
«ma veramente dovevamo partire per questa domenica e ci è<br />
stato detto che non era necessario…» . Ora era necessario, gli amici<br />
di Portocannone ormai attivi in diversi ruoli sin dai primissimi<br />
momenti dell’emergenza, avevano bisogno di allentare un attimo…<br />
chiuso il telefono sono iniziati i preparativi dello zaino, cosa non semplice<br />
visto che non sapendo esattamente cosa andavamo a fare e in<br />
che condizioni ambientali e climatiche ogni cosa sembrava importante.<br />
La mattina dopo io sistemavo le consegne in facoltà, e Alessandro (delegato<br />
di Milano2) si metteva in regola per l’assenza di una settimana sul posto<br />
di lavoro, nel primo pomeriggio la macchina era carica e noi facevamo il pieno<br />
di carburante prima di metterci in marcia verso il Molise.<br />
La notte la nostra meta era il campo tende, dove sapevamo aspettarci un<br />
posto letto. Il campo era un isola di Sardegna nel mare del Molise, sull’alzabandiera<br />
sventolavano i quattro mori e in servizio c’era da scegliere tra Ittiri,<br />
Alghero e altri idiomi non ben identificati…<br />
La prossima tappa era per la mattina, al Comune del<br />
paese. Giunti all’appuntamento facemmo per la prima<br />
volta conoscenza di quella che sarebbe diventata la<br />
nostra casa fino alla domenica successiva, quando<br />
saremmo dovuti ripartire.<br />
Sul retro del comune era stato allestito un magazzino,<br />
che da qualche giorno era gestito dalla sezione di Portocannone.<br />
Noi abbiamo potuto solo sentire i ricordi di<br />
quello che era stato l’aspetto dello stanzone che avevamo<br />
davanti, molto più simile ad una montagna di<br />
detriti che non ad un magazzino, non che ora davanti<br />
ai nostri occhi apparisse come una corsia di supermercato,<br />
anzi tutt’altro. Presentazioni veloci tra noi e<br />
loro che ormai erano di casa, e giù nel lavoro.<br />
Era necessario separare gli indumenti nuovi da quelli usati, gli alimentari<br />
dagli altri beni e contarli e classificarli, col passare delle ore e dei giorni ogni<br />
26 ASSONOTIZIE
n Molise<br />
cosa trovava il suo posto e l’ordine sembrava<br />
impossessarsi del salone-magazzino.<br />
Contemporaneamente a questo, era necessario<br />
gestire sia il materiale che arrivava dalle varie donazioni di<br />
enti e privati. Che continuava ad entrare in quantità enormi,<br />
e per quanto noi ci adoprassimo per dare ad ogni cosa<br />
una sistemazione logica c’era sempre altro materiale da<br />
inventariare e sistemare. A venirci incontro erano le uscite,<br />
visto che da quel magazzino partivano la maggior parte dei beni di consumo<br />
alimentari e non, per la gestione del campo tende e di altri campi satellite,<br />
come quello dei vigili del fuoco.<br />
Già dalla seconda notte i nostri alloggi si sono spostati dalla tendopoli al municipio<br />
in un locale adiacente il magazzino.<br />
A poca distanza, ad appena tre chilometri era operativa la sezione di Campobasso,<br />
nel gestire un campo tende, con problematiche certamente differenti<br />
da quelle di Casacalenda. Più di una volta siamo andati a far loro visita,<br />
per evadere per una mezzora dalla vita del municipio-magazzino. Dove per<br />
altro le cose andavano bene, visto che l’atmosfera che si respirava era ottima,<br />
infatti, così come noi, altri erano i volontari a prestare il loro operato in<br />
pianta stabile, ad esempio gli addetti alle apparecchiature<br />
radio, che turnavano per non lasciare mai incustodite<br />
le apparecchiature e stare in ascolto di eventuali<br />
trasmissioni. Erano un allegra banda, venivano<br />
dalla Liguria e sono diventati nostri graditi coinquilini<br />
al municipio-alloggio.<br />
Era triste girare per il paese nelle poche ore libere a<br />
disposizione, sopratutto la notte, e vedere come<br />
alcune case erano irrimediabilmente danneggiate e<br />
stavano in piedi solo grazie all’opera di chi, la mattina,<br />
aveva messo su complesse impalcature di<br />
sostegno. Una notte nei nostri vagabondaggi ci siamo<br />
spinti sin sotto la torre con l’orologio, che adesso<br />
non esiste più. È stata abbattuta la domenica in cui siamo ripartiti.<br />
Il mio grazie corre agli amici di Portocannone, che mi hanno permesso di vivere<br />
una grande lezione, facendomi capire sino in fondo il significato dell’essere<br />
“sempre pronti”, e perché uno scaut si riconosce nei momenti peggiori della<br />
vita, quelli in cui non si hanno motivi per sorridere, ma il solo fatto di vivere<br />
ed esserci, può rappresentare una gioia, ed il sorriso è sulle loro labbra.<br />
Grazie<br />
Alessio (C.r. rep. Phoenix – Milano2)<br />
ASSONOTIZIE 27
Gruppo di lavoro<br />
Negli scorsi 26 e 27 ottobre<br />
<strong>2002</strong>, si è tenuto a<br />
Parma, a cura del<br />
Forum delle Associazioni<br />
Scout Italiane:<br />
CNGEI, Assoraider,<br />
Feder-Scaut, Assiscout,<br />
Centro Studi<br />
Scout “Carlo Colombo”.<br />
Il 3° Convegno di<br />
Parma con tema<br />
“Riflessioni sulla laicità<br />
dello scautismo”.<br />
Quello che pubblichiamo<br />
è l’intervento del nostro<br />
Capo Scaut.<br />
Nell’arcobaleno delle varie correnti<br />
di pensiero, quali potrebbero essere<br />
i reali capisaldi su cui concentrare<br />
una moderna proposta<br />
di scautismo laico?<br />
Q<br />
uello che da oggi, concretamente, con tutti voi ci si<br />
propone, non è un lavoro facile. Lo scautismo, che<br />
fin dalla sua nascita ha prospettato non solo un<br />
modo nuovo di offrire forme d’educazione ai giovani, ma,<br />
ha raccomandato all’impegno tutti i suoi Capi per cercare<br />
di creare “buoni cittadini” e, comunque, persone in<br />
grado di “lasciare il mondo un po’ migliore di quanto lo<br />
abbiano trovato”. Quello scautismo che, nella Sua Legge,<br />
riconosce ad ogni persona ed ad ogni condizione<br />
umana e di pensiero, la dignità di esistere e che chiama,<br />
intanto da subito, tutti gli Scaut “fratelli d’ogni loro simile”.<br />
Questo Scautismo per molto, per troppo tempo, non<br />
è stato in linea con i suoi stessi dettami fondamentali.<br />
Tutte le varie forme di divisione susseguitesi negli anni<br />
dentro e fuori dalle associazioni con lo “spaccarsi” d’associazioni<br />
in mille rivoli, ne sono un’esempio lampante. Noi siamo qui oggi, eredi<br />
di tanto buon lavoro ma anche di tante fratture, a chiederci il perché: forse a<br />
ricercarne le motivazioni più interne del nostro animo, forse a ricercarne il vero<br />
senso e non l’esteriorità del movimento.<br />
Potremo discuterne mille e mille volte, potremo scrivere mille e mille volte sull’argomento,<br />
ma arriveremo sempre a chiederci del perché delle cose. Ed in questi<br />
tempi i perché hanno sempre più risposte, risposte che ci appagano sul<br />
momento ma che non limitano la nostra ricerca interiore che c’è sempre stata, c’è<br />
adesso, e ci sarà sempre.<br />
È da Pochi giorni che ho iniziato a leggere un libro (non mi ricordo l’autore) ma,<br />
ho ben impresso nella mia mente la storia: è semplicissima e racconta il viaggio<br />
di un uomo ed una donna che vagano ai primordi dell’era glaciale. Cercano le<br />
ragioni del perché gli viene naturale uccidere un animale, nel momento in cui<br />
hanno fame, ma si chiedono anche perché i loro cuori si disperano quando uno<br />
di questi si è ferito e sta per morire. Si chiedono perché la natura, così bella e<br />
maestosa nella sua visione globale (noi scaut sappiamo bene cosa vuol dire tro-<br />
28 ASSONOTIZIE
Assoraider<br />
varcisi dentro), ebbene si chiedono, quasi come se<br />
avvenisse una metamorfosi improvvisa, come faccia a<br />
mostrarsi nel contempo cattiva, ostile e crudele.<br />
Loro, i due uomini, ricercano sempre e costantemente<br />
le risposte che gli vengono dal loro animo, non dall’esteriorità<br />
manifestata dalla conoscenza d’altri uomini<br />
che incontrano e che “inquadrano” dal loro modo di<br />
agire o dal modo di coprirsi. Dovremo cercare sempre<br />
di vedere gli uomini senza tunica, talare o qualsivoglia<br />
veste che li ricopre o li identifica. Dobbiamo vedere in<br />
modo “laico” perché lo scautismo - e non solo quello<br />
dico io - è ciò che è sempre stato, LAICO.<br />
Riconosco però che il nostro lavoro è molto ma molto<br />
difficile perché così come dobbiamo spogliarci noi<br />
stessi e vedere nudi gli altri, nello stesso modo dobbiamo<br />
avere l’accuratezza di non marchiare chi di tale<br />
veste si è voluto coprire.<br />
E dico di più, potrà essere facile il dirlo ma non crediamo<br />
che qualcuno di noi non possa, se pur nudo dalle<br />
esteriorità, riuscire a coprirsi con una veste trasparente<br />
che risulta ben più pesante del ricco e sfarzoso talare<br />
di chi non lo nasconde. Ma noi siamo qui. Questo è<br />
il fattore più importante perché è quello che ci porta<br />
alle considerazioni che sono proprie dello Scautismo,<br />
a quello scautismo da cui tutti proveniamo che ci da, ci deve dare il diritto di sentirci<br />
“fratelli tra fratelli”.<br />
Noi dobbiamo essere veramente consapevoli che il chiamarci “laici” sia sempre<br />
un qualcosa che non deve chiuderci. Anzi, ci deve portare al riconoscere - o al<br />
ricordare - che le varie e diverse forme d’associazionismo scaut non laico hanno<br />
saputo trovare nei diversi tempi un modo per proporsi al mondo. Questa è in fondo<br />
la nostra vera ricchezza.<br />
Ed è con questa ricchezza che sapremo proporre, nel giusto modo, il nostro dialogo.<br />
“Osando” affrontare gli eventi, senza paura e senza rancore verso nessuno.<br />
Potremo allora davvero costruire una nuova proposta educativa che è armonia,<br />
che è sinergia con il vero spirito che è e che ha sempre professato lo Scautismo.<br />
Permettetemi di aggiungere una considerazione. Forse non è un caso che,<br />
in tempi in cui tutto il mondo sembra arroventarsi per climi d’odio e di guerra -<br />
qualsiasi sia la natura che ne deriva da questa - noi ci troviamo a discutere sul<br />
come proporre a noi stessi scaut e al mondo intero una soluzione.<br />
Basterebbe che riuscissimo a “leggere” il nostro passato da scaut senza l’ipocrisia<br />
del sentirsi obbligatoriamente nel giusto ma con il buon animo di recuperare<br />
tutto il bene e le cose positive che altri, prima di noi, hanno saputo offrirci.<br />
Massimo Loi. Presidente Capo Scaut dell’Assoraider.<br />
ASSONOTIZIE 29
Giornata del Pen<br />
Il prossimo<br />
22 febbraio 2003,<br />
scaut di tutto il mondo,<br />
celebreranno il THINKING DAY<br />
“Giornata del Pensiero”.<br />
Di seguito pubblichiamo<br />
“SE” di Rudyard Kipling<br />
al fine di proporre<br />
un tema di riflessione.<br />
L<br />
’idea di celebrare il compleanno comune di B. P. e<br />
della moglie Olave, entrambi nati il 22 febbraio fu<br />
proposta dalla Conferenza mondiale delle Guide<br />
del 1926. Con ciò si volle offrire alle ragazze l’occasione<br />
di conoscere le Associazioni scout delle altre<br />
nazioni per far maturare il senso d’appartenenza alla<br />
gran famiglia mondiale. Alla 17ª Conferenza tenutasi<br />
in Polonia nel 1932, un Capo belga propose<br />
che ogni Guida desse “un soldino con un pensiero”<br />
e da allora la raccolta dei “soldini” per aiutare<br />
lo sviluppo del Guidismo nei paesi più poveri è<br />
divenuta una parte importante del Thinking Day.<br />
Fu senza dubbio una felice intuizione, per rendere<br />
concreta e più vicina ad ogni Guida l’Associazione<br />
mondiale e, per far crescere lo spirito di fraternità<br />
e condivisione.<br />
Per quanto riguardava il ramo maschile del Movimento,<br />
la Conferenza Internazionale Scout del<br />
1939 suggerì di celebrare il 22 febbraio e raccomandò<br />
che: “Per far comprendere a tutti il valore<br />
internazionale dello Scautismo, si faccia appello<br />
alle radio nazionali perché una volta l’anno, la<br />
domenica successiva il giorno natale del Caposcout<br />
del mondo (22 febbraio), vogliano riunire<br />
tutti gli Scout del mondo in una gran celebrazione<br />
internazionale”, affinché tutti loro possano nello<br />
stesso momento rinnovare la loro promessa<br />
scaut.<br />
In seguito, la Conferenza Internazionale del 1947<br />
raccomandò di festeggiare il giorno natale di B.P.<br />
e della moglie Olave, con una riunione di preghiera<br />
degli scaut di tutto il mondo, collegati attraverso<br />
la radio.<br />
Attraverso le pagine d’<strong>Arcobaleno</strong> vi proponiamo<br />
di festeggiare questa ricorrenza in onore dei fondatori<br />
diffondendo lo scautismo e ripensando alla dimensione internazionale<br />
dello scautismo stesso.<br />
Spesso risulta difficile uscire dalla propria realtà locale, e guardare<br />
oltre rendendoci consapevoli di come sia vissuto lo Scautismo<br />
nel mondo; come sia possibile nonostante differenze cultu-<br />
30 ASSONOTIZIE
nsiero<br />
SE di Rudyard Kipling<br />
rali, sociali, politiche, economiche;<br />
testimoniare gli stessi<br />
valori ed essere portatori di<br />
un unico pensiero che accomuna<br />
scaut di tutto il mondo.<br />
Vivere il Thinking Day testimoniando<br />
questi aspetti è<br />
un’occasione che non va persa.<br />
Tanti sono i temi su cui<br />
siamo chiamati a riflettere,<br />
temi che c’invitano ad essere,<br />
cittadini del mondo.<br />
Uomini e donne che giorno<br />
per giorno, attraverso lo<br />
Scautismo concorrono alla<br />
costruzione di un mondo<br />
migliore. I valori dello scautismo<br />
uniscono uomini e donne<br />
di diverse culture e Religioni.<br />
È un’occasione irripetibile per<br />
“...entrare nel gioco e giocare<br />
la nostra parte...” insieme, per<br />
ricordare nella Giornata del<br />
Pensiero gli Scout di tutto il<br />
mondo che con noi condividono<br />
una grande e bella<br />
AVVENTURA.<br />
Se riesci a non perdere la testa,<br />
quando tutti intorno la perdono,<br />
e se la prendono con te.<br />
Se riesci a non dubitare di te stesso<br />
quando tutti ne dubitano,<br />
ma anche a cogliere in modo<br />
costruttivo i loro dubbi;<br />
Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere.<br />
Se sai non ricambiare menzogna con menzogna,<br />
odio con odio,<br />
e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,<br />
e a evitare di far discorsi troppo saggi.<br />
Se sai sognare — ma dai sogni sai non farti dominare.<br />
Se sai pensare — ma dai pensieri sai non fare il fine.<br />
Se sai trattare nello stesso modo,<br />
i due impostori “Trionfo e Disastro”<br />
quando ti capitano innanzi.<br />
Se sai resistere a udire la verità che hai detto,<br />
dai farabutti travisata, per ingannar gli sciocchi.<br />
Se sai piegarti a ricostruire,<br />
con gli utensili ormai tutti consunti,<br />
le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante.<br />
Se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio<br />
e te lo giochi, all’azzardo, un’altra volta, e se perdi,<br />
sai ricominciare senza dire una parola di sconfitta.<br />
Se sai forzare cuore, nervi e tendini dritti allo scopo,<br />
ben oltre la stanchezza, a tener duro,<br />
quando in te nient’altro esiste,<br />
tranne il comando della Volontà.<br />
Se sai parlare alle folle senza sentirti re<br />
o intrattenere i re parlando francamente.<br />
Se né amici né nemici riescono a ferirti,<br />
pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno.<br />
Se riesci a occupare il tempo inesorabile<br />
dando valore a ogni istante della vita,<br />
il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro,<br />
e, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo!<br />
ASSONOTIZIE 31
Rubrica Filatelica<br />
Dal prossimo numero la nostra rivista darà spazio ad una attività che si<br />
muove in sordina tra gli scaut, ma che contrariamente a quanto si possa<br />
pensare è molto sviluppata in tutta Italia. Si tratta della filatelia a<br />
tema scaut della quale esiste un’apposita associazione, l’ A.I.S.F.<br />
Questa possibilità ci viene data grazie alla collaborazione dello scaut Carlo<br />
Agus il quale avendo sempre avuto la “Specialità” di collezionista, ha voluto<br />
unire questa sua passione con quella partecipazione alla vita scaut che<br />
ha potuto assaporare ed approfondire cogliendone appieno lo spirito nella<br />
sua sede di Quartu S.E.. Dove è stato per parecchi anni un validissimo stimolo<br />
per attività Filateliche e non.<br />
Grazie alla sua passione ed al suo interessamento l’Associazione in occasione<br />
della 1ª Mostra Filatelica a tema scaut organizzata c/o la sua sede<br />
ottenne il 1º Annullo speciale da parte delle Poste.<br />
Carlo oltre a spiegarci cosa è l’A.I.S.F. ed i suoi scopi, sarà prima di tutto a<br />
disposizione di chiunque voglia approfondire argomenti anche specifici sui<br />
singoli francobolli, sulle varie emissioni, e su gli annulli, inoltre ci terrà informati<br />
sulle varie manifestazioni che si svolgeranno, e poi... forse è meglio<br />
lasciare a Carlo (carloagus@hotmail.com) ed a voi tutti (filatelici e non) il<br />
gusto di rendere vivo questo angolo di <strong>Arcobaleno</strong>, scrivendo per soddisfare<br />
le vostre curiosità direttamene a questa segreteria.<br />
Buona Caccia, Buon Vento Tore Roggero.<br />
Comunicazione per tutte le Sezioni e Delegazioni<br />
Jota - Jamboree on the air<br />
Joti - Jamboree on the internet<br />
Buona caccia a tutti. Sono Ciro Daniele Iannacone della Sezione di San Severo.<br />
Sto creando una mailing-list di tutti i Capi e Vice Capo Reparto delle nostre<br />
Sezioni e Delegazioni, mi servono sia per lo jota sia per lo joti di cui sono stato<br />
nominato referente nazionale.<br />
Tali dati potrebbero essermi utili come strumento di comunicazione diretta.<br />
Nello specifico mi servono: USER NAME - Sez/Del di appartenenza - Incarico.<br />
Tutti i dati possono essere inviati via e-mail a: iannacirodani@yahoo.it<br />
32 ASSONOTIZIE