TRIMESTRALE DEL CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE ...
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Prime donne. Miti antichi e storie moderne<br />
MICHELANGELO - La creazione di Eva. Volta della Cappella Sistina.<br />
Tempo fa una signora, evidentemente non dotata<br />
dell’inesauribile pazienza di Giobbe, raccontò ad un<br />
quotidiano i suoi problemi coniugali connessi, pare,<br />
con delle veline. Si disse che, con questa esternazione,<br />
la signora in questione avesse aperto il vaso di<br />
Pandòra. In realtà aveva semplicemente vuotato il<br />
sacco dei suoi rancori e dei suoi crucci familiari. Per<br />
chiarire il qui pro quo, a questo punto è d’obbligo<br />
qualche cenno su Pandòra. Il nome significa ricca di<br />
tutti i doni, o anche colei che dona tutto; purtroppo,<br />
però, nonostante il bellissimo nome, fu fonte di infiniti<br />
guai... Ma, procediamo con ordine. Il racconto<br />
dell’origine degli uomini nella mitologia greca non<br />
è univoco. Prenderemo perciò in considerazione<br />
solo quella parte che riguarda più da vicino Pandòra,<br />
e precisamente la leggenda che attribuisce a<br />
Prometeo, sempre ostile a Zeus, la creazione degli<br />
uomini. Angosciato per il penoso stato ferino delle<br />
sue creature, il Titano osò sfidare Zeus rubando il<br />
fuoco – evidentemente i conflitti per il possesso delle<br />
fonti energetiche non sono un’invenzione moderna<br />
– per donarlo agli uomini. La vendetta di Zeus<br />
fu tremenda: Prometeo fu incatenato ad una roccia<br />
dove un avvoltoio gli divorava quotidianamente il<br />
fegato – ironia della sorte, a noi moderni il fegato ce<br />
lo divora la lettura dei quotidiani... Ma Zeus non era<br />
soddisfatto. Volle punire anche gli uomini. Ordinò<br />
allora ad Efesto di plasmare con la creta una creatura<br />
di sesso femminile, che gli dei e le dee ornarono<br />
di splendidi attributi, e la mandò tra gli uomini “per<br />
loro disgrazia”. Fu la prima donna, da cui nacquero<br />
gli altri uomini e le altre donne. La leggenda aggiunge<br />
che a Pandòra fu consegnato un vaso ben chiuso,<br />
pieno di tutti i beni, ma anche di tutti i mali, compresa<br />
la morte, con l’avvertimento di non aprirlo.<br />
Ma, fosse per curiosità o per sventatezza – vedi caso,<br />
tutte doti al femminile – Pandòra lo aprì, dando così<br />
la stura ai mali che si accanirono sugli uomini, e ai<br />
beni che si dissolsero come nebbia al sole. L’unico<br />
bene a rimanere nel vaso fu la speranza...<br />
Se Pandòra fu la prima donna della mitologia greca,<br />
Eva fu la prima donna della tradizione biblica.<br />
Dopo aver creato Adamo, come si narra in Genesi, e<br />
averlo posto nel Paradiso di delizia, Dio disse: “Non<br />
è bene che l’uomo sia solo; facciamogli un aiuto simile<br />
a lui” (2, 18). Quindi, addormentato profondamente<br />
Adamo, gli tolse una costola e con quella<br />
plasmò la donna. Poi, ...poi successe tutto quello<br />
che sappiamo: il serpente tentatore, la mela (comunque,<br />
condivisa...), la cacciata dal Paradiso Terrestre,<br />
e tutti i guai che ne seguirono. Il poeta inglese John<br />
Milton (1608-1674), nel suo Paradiso Perduto, definì<br />
fortunata la caduta perché segnò l’inizio, per i nostri<br />
progenitori, di una vita attiva, industriosa, responsabile.<br />
Ma Milton era Protestante. “Adamo mise alla<br />
moglie sua il nome di Eva, essendo essa la madre di<br />
tutti i viventi” (3, 20). Questo non impedì agli uomini<br />
di considerarle responsabile di tutte le disgrazie a<br />
venire. Non si contano, infatti, le imprecazioni e gli<br />
insulti che da ogni parte le vengono rivolti. Riguardo<br />
ad Adamo, niente, o quasi. Dante, ne La Divina<br />
Commedia (Purg., XXXII, 37), si limita a nominarlo,<br />
sottintendendo la deprecazione per il peccato originale,<br />
mentre su Eva si dilunga parecchio, alludendo<br />
alla sua indocilità di fronte alla volontà divina – lei,<br />
una donna! – che fu la causa della cacciata dell’umanità<br />
dal Paradiso di delizia... (Purg., XXIX, 21-30).<br />
Invece, per quanto riguarda Pandòra, che, pure,<br />
come apportatrice di sventure, non era stata certo<br />
da meno, la voce popolare non si esprime granché.<br />
Si nomina il vaso, si tacciono responsabilità e colpe.<br />
Che sia perché era superdotata... e di straordinaria<br />
bellezza, tanto che se ne invaghì anche il suo artefice?<br />
Che fosse una velina ante litteram?<br />
Edoarda Grego Pozza