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TRIMESTRALE DEL CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE ...

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28<br />

Prime donne. Miti antichi e storie moderne<br />

MICHELANGELO - La creazione di Eva. Volta della Cappella Sistina.<br />

Tempo fa una signora, evidentemente non dotata<br />

dell’inesauribile pazienza di Giobbe, raccontò ad un<br />

quotidiano i suoi problemi coniugali connessi, pare,<br />

con delle veline. Si disse che, con questa esternazione,<br />

la signora in questione avesse aperto il vaso di<br />

Pandòra. In realtà aveva semplicemente vuotato il<br />

sacco dei suoi rancori e dei suoi crucci familiari. Per<br />

chiarire il qui pro quo, a questo punto è d’obbligo<br />

qualche cenno su Pandòra. Il nome significa ricca di<br />

tutti i doni, o anche colei che dona tutto; purtroppo,<br />

però, nonostante il bellissimo nome, fu fonte di infiniti<br />

guai... Ma, procediamo con ordine. Il racconto<br />

dell’origine degli uomini nella mitologia greca non<br />

è univoco. Prenderemo perciò in considerazione<br />

solo quella parte che riguarda più da vicino Pandòra,<br />

e precisamente la leggenda che attribuisce a<br />

Prometeo, sempre ostile a Zeus, la creazione degli<br />

uomini. Angosciato per il penoso stato ferino delle<br />

sue creature, il Titano osò sfidare Zeus rubando il<br />

fuoco – evidentemente i conflitti per il possesso delle<br />

fonti energetiche non sono un’invenzione moderna<br />

– per donarlo agli uomini. La vendetta di Zeus<br />

fu tremenda: Prometeo fu incatenato ad una roccia<br />

dove un avvoltoio gli divorava quotidianamente il<br />

fegato – ironia della sorte, a noi moderni il fegato ce<br />

lo divora la lettura dei quotidiani... Ma Zeus non era<br />

soddisfatto. Volle punire anche gli uomini. Ordinò<br />

allora ad Efesto di plasmare con la creta una creatura<br />

di sesso femminile, che gli dei e le dee ornarono<br />

di splendidi attributi, e la mandò tra gli uomini “per<br />

loro disgrazia”. Fu la prima donna, da cui nacquero<br />

gli altri uomini e le altre donne. La leggenda aggiunge<br />

che a Pandòra fu consegnato un vaso ben chiuso,<br />

pieno di tutti i beni, ma anche di tutti i mali, compresa<br />

la morte, con l’avvertimento di non aprirlo.<br />

Ma, fosse per curiosità o per sventatezza – vedi caso,<br />

tutte doti al femminile – Pandòra lo aprì, dando così<br />

la stura ai mali che si accanirono sugli uomini, e ai<br />

beni che si dissolsero come nebbia al sole. L’unico<br />

bene a rimanere nel vaso fu la speranza...<br />

Se Pandòra fu la prima donna della mitologia greca,<br />

Eva fu la prima donna della tradizione biblica.<br />

Dopo aver creato Adamo, come si narra in Genesi, e<br />

averlo posto nel Paradiso di delizia, Dio disse: “Non<br />

è bene che l’uomo sia solo; facciamogli un aiuto simile<br />

a lui” (2, 18). Quindi, addormentato profondamente<br />

Adamo, gli tolse una costola e con quella<br />

plasmò la donna. Poi, ...poi successe tutto quello<br />

che sappiamo: il serpente tentatore, la mela (comunque,<br />

condivisa...), la cacciata dal Paradiso Terrestre,<br />

e tutti i guai che ne seguirono. Il poeta inglese John<br />

Milton (1608-1674), nel suo Paradiso Perduto, definì<br />

fortunata la caduta perché segnò l’inizio, per i nostri<br />

progenitori, di una vita attiva, industriosa, responsabile.<br />

Ma Milton era Protestante. “Adamo mise alla<br />

moglie sua il nome di Eva, essendo essa la madre di<br />

tutti i viventi” (3, 20). Questo non impedì agli uomini<br />

di considerarle responsabile di tutte le disgrazie a<br />

venire. Non si contano, infatti, le imprecazioni e gli<br />

insulti che da ogni parte le vengono rivolti. Riguardo<br />

ad Adamo, niente, o quasi. Dante, ne La Divina<br />

Commedia (Purg., XXXII, 37), si limita a nominarlo,<br />

sottintendendo la deprecazione per il peccato originale,<br />

mentre su Eva si dilunga parecchio, alludendo<br />

alla sua indocilità di fronte alla volontà divina – lei,<br />

una donna! – che fu la causa della cacciata dell’umanità<br />

dal Paradiso di delizia... (Purg., XXIX, 21-30).<br />

Invece, per quanto riguarda Pandòra, che, pure,<br />

come apportatrice di sventure, non era stata certo<br />

da meno, la voce popolare non si esprime granché.<br />

Si nomina il vaso, si tacciono responsabilità e colpe.<br />

Che sia perché era superdotata... e di straordinaria<br />

bellezza, tanto che se ne invaghì anche il suo artefice?<br />

Che fosse una velina ante litteram?<br />

Edoarda Grego Pozza

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