TRIMESTRALE DEL CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE ...
TRIMESTRALE DEL CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE ...
TRIMESTRALE DEL CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
30<br />
Monte Grisa. Schizzi del Marchesetti.<br />
ricordiamo S. Leonardo, Monte<br />
Kosten, Sales, anche se la loro visibilità<br />
è piuttosto ridotta. Il castelliere di<br />
Slivia, ora intitolato a Carlo<br />
Marchesetti, di cui era visibile solo una<br />
gran massa di pietrame, manomesso<br />
durante la guerra, è stato indagato negli<br />
anni 1970, finalmente con criteri<br />
scientifici moderni. Una rigorosa stratigrafia<br />
e l’esame al C14 ne pongono<br />
l’esistenza dal medio bronzo al ferro,<br />
cioè dal 1600 al 700 a.C. circa, in due<br />
distinti momenti culturali.<br />
Lungo la fascia costiera, a Monte<br />
Grisa, sulla più alta delle due sommità<br />
a quota 323 m., nel periodo del bronzo<br />
finale (1150-900 a.C.) era insediato il<br />
castelliere superiore, fortificato in parte<br />
naturalmente dallo scoscendimento<br />
verso il mare e, dal lato opposto, artificialmente<br />
e collegato con un vallo a<br />
quello inferiore a triplice cinta, che<br />
però si era costituito prima, nel bronzo<br />
medio (1500 -1300 a.C.). Le datazioni<br />
e le seriazioni sono ricavate dai materiali<br />
raccolti dal Marchesetti e conservati<br />
nei Civici musei. Di tutto ciò non<br />
rimane più traccia, consunto dal tempo<br />
e dai massicci interventi di sistemazione<br />
e uso dell’area fatti in occasione<br />
dell’edificazione del Tempio Mariano.<br />
Anche Contovello, come Conconello,<br />
è stato annullato dagli insediamenti<br />
posteriori: vi insiste l’abitato attuale.<br />
Di Trieste si usa dire che la sommità<br />
del colle di San Giusto fosse occupata<br />
da un castelliere, ma di ciò non rimane<br />
alcuna traccia; il ragionamento viene<br />
fatto per analogia e per il fatto che il<br />
nome Tergeste è preromano, ma non<br />
abbiamo indicazioni sulla sua primitiva<br />
ubicazione.<br />
Nei suoi dintorni, a Montebello<br />
era stato individuato e scavato dal<br />
Marchesetti un abitato, danneggiato<br />
da lavori di sterro, datato dal 1200 al<br />
800 a. C.<br />
I castellieri dell’età del ferro rimangono<br />
in uso fino al V sec. a.C, poi<br />
l’area della “civiltà dei castellieri” rimane<br />
abbandonata, forse in seguito alla<br />
crisi provocata dalle migrazioni e incursioni<br />
celtiche. Alcuni di essi, però,<br />
in posizioni strategiche, poste lungo le<br />
vie di comunicazione e dei commerci,<br />
prolungano la loro esistenza anche in<br />
età romana, come San Servolo e<br />
Cattinara. Quest’ultimo venne parzialmente<br />
indagato dal Marchesetti<br />
poiché il terreno attorno doveva venir<br />
sistemato a polveriera ed egli vi rinvenne<br />
materiali protostorici e romani. Le<br />
ricerche vennero riprese nel dopo guerra<br />
e negli anni ‘80 e infine durante i<br />
lavori per la “grande viabilità”. Ne è<br />
emerso un villaggio difeso dalle mura,<br />
poi spianate per aumentare la superficie<br />
abitativa, cui si addossavano le abitazioni<br />
di cui si trovarono pavimenti<br />
con scaglie di calcare immerse nell’argilla.<br />
Accanto a recipienti in ceramica<br />
di vari tipi, si rinvennero attrezzi agricoli<br />
in corno di cervo per il periodo<br />
più antico e un falcetto di ferro per<br />
quello finale (I sec. a.C.) Accanto<br />
all’agricoltura, i resti faunistici indicano<br />
quale principale attività la pastorizia,<br />
ma anche l’allevamento del bove e<br />
del cavallo, accanto alla caccia di cervo,<br />
capriolo, cinghiale, volpe e lepre e alla<br />
raccolta di molluschi marini e una frequentazione<br />
estesa per tutto il primo<br />
millennio a.C. fino all’epoca romana<br />
nel I d.C.<br />
La linea più interna è dominata dal<br />
Monte Carso abitato dal bronzo recente<br />
all’età del ferro con qualche sporadica<br />
presenza in età romana; si estende<br />
anche oltre il confine di stato e in<br />
gran parte risulta distrutto per interventi<br />
recenti.<br />
Proseguendo verso l’Istria e passando<br />
dall’Altipiano carsico alle alture<br />
marnose, il Marchesetti segnalò in località<br />
Monte d’Oro (Aquilinia) la presenza<br />
di un castelliere che venne indagato<br />
in anni più recenti confermando<br />
un quadro dell’economia agricolo –<br />
pastorale comune a quello degli abitati<br />
carsici.<br />
La nostra escursione all’interno<br />
della “civiltà dei castellieri” come viene<br />
chiamata, si conclude sulle alture di<br />
Muggia, ma ci corre l’obbligo almeno<br />
di una citazione delle località istriane<br />
partecipi di questo stesso aspetto culturale:<br />
S. Spirito di Cittanova, Gradina<br />
di Canale di Leme, Castelvenere,<br />
Moncas di Valle presso Rovigno,<br />
Monte Castelir a Brioni, Moncodogno<br />
presso Rovigno scavato di recente,<br />
contemporaneo e in contatto con il<br />
mondo miceneo e, infine, il più importante<br />
di tutti: Nesazio, capitale degli<br />
Histri che proseguì la sua esistenza<br />
dopo la conquista romana fino all’età<br />
cristiana (V – VI sec. d.C.).<br />
Per tornare a noi, sulle alture di<br />
Muggia, presso Santa Barbara, sorge<br />
sul monte Castellier il castelliere degli<br />
Elleri , indagato con attenzione nella<br />
Il castelliere di Elleri.<br />
parte italiana, ma ancora da scavare per<br />
una buona porzione che si trova oltre il<br />
confine di stato. E’ un insediamento<br />
eccezionale in cui la vita è durata<br />
dall’età del bronzo fino a quella romana<br />
per 1500 anni, vissuto su un’economia<br />
rappresentata dalla pastorizia,<br />
l’agricoltura e la pesca oltre alla lavorazione<br />
della lana, ma anche in una posizione<br />
strategica per i traffici commerciali<br />
che ne spiegano la lunga vitalità.<br />
Estremamente interessanti sono anche<br />
i documenti di età romana, tra cui<br />
un’epigrafe che documenta gli inizi<br />
della romanizzazione e pone dei problemi<br />
di interpretazione non risolti.<br />
Probabilmente in rapporto con la fase<br />
di VIII sec. a.C. del castelliere è una<br />
necropoli a incinerazione che ha fornito<br />
vasi in ceramica che accoglievano i<br />
resti del rogo accompagnati dal corredo<br />
del defunto: oggetti di ornamento<br />
personale, armi, utensili in bronzo,<br />
ferro ed osso. Tutto il materiale del sito<br />
è ora esposto nel museo di Muggia.<br />
Quest’estate è stato creato un percorso<br />
di visita al castelliere, attrezzato<br />
con passerelle, tabelle con chiare spiegazioni<br />
che cercano di illustrare la<br />
complessità della situazione topografica,<br />
panchine per un’utile sosta di riflessione,<br />
di cui avranno certamente bisogno<br />
i nostri pazienti lettori se sono riusciti<br />
ad arrivare in fondo!<br />
Grazia Bravar<br />
Nella pagina a fianco. Sopra, Santa Barbara<br />
- Necropoli: corredo di una tomba femminile.<br />
Sotto, resti del castelliere di Elleri.