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<strong>242</strong><br />
mensile<br />
Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino<br />
Anno XXXVIII - Novembre/Dicembre 2006 - Roma, mensile<br />
www.montemario.org<br />
00135 Roma - Via degli Scolopi, 31- Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it<br />
È da tempo che <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> non si imbianca e da allora ci piace annunciare il prossimo inverno e rivolgere ai nostri lettori i più fervi<strong>di</strong><br />
auguri <strong>di</strong> Buone Feste con un’immagine della grande neve del febbraio 1986. Il luogo è simbolico: siamo <strong>di</strong> fronte ai Casali Mellini ed al portale attraverso<br />
il quale si procede verso la Villa Mellini; un luogo che evoca vicende storiche <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, nel quale presto si promuoverà la cultura, sia quella<br />
del territorio, con l’istituzione del Centro <strong>di</strong> Documentazione e Memoria nei Casali, sia quella astronomica, con la riapertura del Museo nella Villa.<br />
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Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
Rivista mensile e<strong>di</strong>ta<br />
dall’Associazione<br />
AMICI DI MONTE MARIO<br />
Direzione, redazione e pubblicità<br />
Via degli Scolopi, 31<br />
00135 Roma<br />
Tel./Fax 06-35503317<br />
E-mail: amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it<br />
Direttore responsabile<br />
SILVIA SAMARITANI GIORDANI<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale<br />
GIO. MANTOVANI<br />
Coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> redazione<br />
MARIELLA CASINI-CORTESI<br />
In redazione<br />
LUCIANA FRAPISELLI<br />
ANNAMARIA MARCHESINI<br />
FRANCESCO ROCCO<br />
MARIA ROSSARO<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
GIUSEPPE ARDOLINO<br />
ROSANNA BARBIELLINI AMIDEI<br />
GIANFRANCO PALLERI<br />
PATRIZIA TORLONIA<br />
Videocomposizione<br />
PUBBLISHOCK<br />
Incisione e stampa<br />
GRAPHEIN SERVIZI s.r.l.<br />
Via della Magliana, 1102 - Roma<br />
Tel. 06 65004612 / Fax 06 65002416<br />
Reg. Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />
n. 12985 del 18-9-1969<br />
Numero chiuso il 30 novembre 2006<br />
DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />
È vietata la riproduzione <strong>di</strong> testi<br />
ed immagini senza l’autorizzazione<br />
scritta dell’e<strong>di</strong>tore<br />
Scalea Mezzetti, degrado<br />
Con la presente Vi segnalo, se<br />
già non ne foste a conoscenza,<br />
che in più riprese a partire dal<br />
16 ottobre ’06 sui gra<strong>di</strong>ni della<br />
scalea Vezio Mezzetti sono<br />
stati <strong>di</strong>segnati, credo <strong>di</strong> notte e<br />
con vernice spray nera, delle<br />
enormi lettere (V e A per la precisione).<br />
Inoltre la sistematicità<br />
con cui questa scritta viene via<br />
via eseguita fa pensare ad un<br />
preoccupante futuro ampliamento<br />
dell’ ”opera”!!! Queste<br />
scritte deturpano in modo grave<br />
la scalinata (che rappresenta un<br />
tipico esempio <strong>di</strong> struttura<br />
urbanistica pubblica del quartiere),<br />
e offendono la memoria<br />
del valoroso comandante dell’aeronautica<br />
(M.O.V.M. Ten.<br />
Col. Vezio Mezzetti caduto in<br />
Africa nel 1941) a cui la scalea<br />
è de<strong>di</strong>cata. Oltre alla presente<br />
segnalazione richiedo gentilmente<br />
<strong>di</strong> interessare celermente<br />
le autorità competenti al fine <strong>di</strong><br />
ottenere il ripristino delle con<strong>di</strong>zioni<br />
originali della scalea.<br />
Paolo Brasioli<br />
Anche i topi!<br />
Siamo due residenti in zona<br />
Torrevecchia. Questa e-mail<br />
per porre all’attenzione pubblica<br />
un grave problema che ultimamente<br />
sta <strong>di</strong>ventando sempre<br />
più pesante. Parliamo <strong>di</strong><br />
ratti in zona Torrevecchia, più<br />
precisamente Torrevecchia alta,<br />
via C. Castiglioni e via C.<br />
Lombroso,con avvistamenti<br />
anche <strong>di</strong>urni. È chiaro che ciò è<br />
conseguenza <strong>di</strong> un gravissimo<br />
degrado ambientale. Con questo<br />
vorremmo che, nel più<br />
breve tempo possibile, si effettuasse<br />
una derattizzazione in<br />
zona. Tale situazione era già<br />
stata resa nota nei mesi scorsi,<br />
con raccolta <strong>di</strong> firme da parte <strong>di</strong><br />
alcuni citta<strong>di</strong>ni, senza risultato.<br />
Evitiamo che le nostre case,<br />
anziché essere abitate dall’uomo,<br />
siano abitate da ratti.<br />
A.B. (lettera firmata)<br />
Lingua italiana<br />
e computer<br />
Non sono un purista della lingua<br />
italiana….ma quel che è<br />
troppo è troppo. Moltissimi<br />
articoli pubblicati su riviste e<br />
quoti<strong>di</strong>ani stanno riportando,<br />
anche in titoli a caratteri cubitali,<br />
un gravissimo errore commesso<br />
nella coniugazione del<br />
verbo “Sognare” e più precisamente<br />
nel modo in<strong>di</strong>cativo,<br />
tempo presente, prima persona<br />
plurale. Viene infatti scritto<br />
“sogniamo” piuttosto che<br />
“sognamo” e l’errore si ripete<br />
in generale per tutti quei verbi<br />
che terminano in gnare; è così<br />
per Disegniamo, Agogniamo,<br />
Incontri ravvicinati nel mondo animale-2<br />
Linda, gatto europeo bianco e nero, che per i bambini è<br />
gatto Silvestro, o la sua controfigura, è solito fare scorribande<br />
lungo il ballatoio durante la notte, in attesa che si<br />
faccia l’alba. È allora che fa gli incontri più succulenti, perché<br />
gli uccellini si risvegliano e cominciano a cinguettare.<br />
Di recente, però, ne è uscita malconcia, ferita in battaglia<br />
contro un grosso volatile, forse una cornacchia che ha avuto<br />
la meglio su <strong>di</strong> lei. Intanto Eva, gatto europeo a pelo lungo<br />
e tigrata, ora che è autunno ed è aperta la caccia, è a riposo<br />
forzato insieme al cane Bill, ora che gechi e lucertole sono<br />
introvabili perché in letargo. Quanto alla cornacchia, non<br />
paga <strong>di</strong> aver ferito Linda, ha raggiunto con un breve volo<br />
un grande albero <strong>di</strong> cachi e ha ingaggiato una lotta all’ultimo<br />
frutto <strong>di</strong> stagione con un pappagallo verde che si stava<br />
tranquillamente cibando della dolce polpa gialla. Il pappagallo<br />
è stato visto più volte poggiarsi su un ramo del cachi<br />
fra le poche foglie ormai tutte rosse, in compagnia <strong>di</strong> un<br />
altro volatile. Pare che facciano parte <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> quattro<br />
pappagalli che si aggirano nella zona.<br />
Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>.<br />
S.G.<br />
Ripugniamo…..che terribile<br />
esempio e non solo per i ragazzi<br />
ma per chiunque abbia ancora<br />
qualche dubbio in proposito!<br />
Quel che è più grave, è che l’errore<br />
non sembrerebbe da imputarsi<br />
a banali errori <strong>di</strong> stampa ,<br />
ma piuttosto al fatto che, essendo<br />
ormai la scrittura degli articoli<br />
effettuata attraverso l’uso<br />
del computer, sia proprio il correttore<br />
ortografico che, annoverando<br />
tali verbi tra i cosiddetti<br />
regolari, associ alla ra<strong>di</strong>ce del<br />
verbo stesso la desinenza in<br />
–iamo segnando invece come<br />
errore quella corretta in –amo<br />
(provare per credere!). Allora…..<br />
Errare informaticum est!<br />
Maria Cristina Saliola<br />
Abbiamo fatto una verifica col<br />
correttore ortografico del nostro<br />
computer, che <strong>di</strong>fatti dà come<br />
errato “sognamo”. Già ce ne<br />
fidavamo poco, adesso aumenteremo<br />
l’attenzione sulle sue<br />
in<strong>di</strong>cazioni e faremo più conto<br />
sulle reminiscenze scolastiche!<br />
2
Un panorama della Roma Moderna<br />
da <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
Friedrich Loos a Palazzo Venezia<br />
Friedrich Loos, Panorama <strong>di</strong> Roma moderna, particolare. Matita e acquerello su carta, cm 50x310. Roma, collezione privata.<br />
Nella mostra antiquaria <strong>di</strong><br />
Palazzo Venezia non più<br />
oggetti del desiderio, non<br />
più testimonianze della magnificienza,<br />
ma emozioni, scoperte,<br />
restauri, conservazione, amore per<br />
le cose, destini incrociati <strong>di</strong> opere;<br />
un autoritratto <strong>di</strong> Bernini vicino a<br />
una scultura <strong>di</strong> Pala<strong>di</strong>no o <strong>di</strong> Ceroli,<br />
ci fa sovrapporre, come in una<br />
<strong>di</strong>ssolvenza, l’immagine antica alla<br />
moderna. La sfida è quella <strong>di</strong> sempre:<br />
Roma antica e Roma moderna<br />
(o post moderna). Questo tema<br />
gran<strong>di</strong>oso sottostà a tutti i movimenti<br />
artistici che si sono succeduti<br />
nella storia romana, un leit-motiv<br />
che fa del soggiorno romano <strong>di</strong><br />
ogni artista un avvenimento speciale,<br />
l’occasione per il capolavoro, da<br />
Arnolfo <strong>di</strong> Cambio a Poussin, da<br />
Caravaggio al Bernini, da Raffaello<br />
a Michelangelo a Luigi Moretti. In<br />
un depliant della mostra è scritto<br />
“lasciatevi trasportare dalle emozioni”<br />
ed era il suggerimento giusto,<br />
seguire un percorso emozionale.<br />
Il primo incontro è con la Cleopatra<br />
<strong>di</strong> Maratta, restaurata per<br />
l’occasione, una delle cose più preziose<br />
del Museo <strong>di</strong> Palazzo Venezia,<br />
poi un Domenichino ine<strong>di</strong>to e<br />
lo stupendo <strong>di</strong>pinto Saul e la strega<br />
<strong>di</strong> Endon <strong>di</strong> Matthias Stomer,<br />
<strong>di</strong>pinto nella maniera drammatica e<br />
violenta dell’ultimo Caravaggio. In<br />
quest’opera ci colpisce la scala<br />
monumentale dei personaggi, nelle<br />
vedute la monumentalità si ritrova<br />
nelle rovine, un modo <strong>di</strong> interpretare<br />
la romanitas. In quest’ottica uno<br />
dei settori più interessanti della<br />
mostra è costituito dalla “galleria”<br />
dei ritratti <strong>di</strong> Roma.<br />
Roma descritta, amata, invi<strong>di</strong>ata,<br />
colta nei suoi aspetti più intimi. La<br />
Veduta <strong>di</strong> Roma sotto la neve con il<br />
Colosseo <strong>di</strong> Giovanni Paolo Pannini,<br />
stilisticamente è un’enigma,<br />
altro che pittura <strong>di</strong> genere, potrebbe<br />
essere ancora oggi uno strumento<br />
<strong>di</strong> verifica urbanistica, tetti, alzane,<br />
muri sbrecciati, tutto misurato e<br />
verificabile, sotto la neve che ne fa<br />
una con<strong>di</strong>zione straor<strong>di</strong>naria. Roma<br />
è spiata dall’alto <strong>di</strong> un palazzo, utilizzando<br />
raffinati strumenti urbanistici.<br />
L’esigenza <strong>di</strong> rappresentare<br />
dall’alto è una novità <strong>di</strong> Pannini,<br />
che aveva ripreso Roma da <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong> anche per le famose stampe<br />
<strong>di</strong> Giovanni Volpato, commissionate<br />
dalla Calcografia della Reverenda<br />
Camera Apostolica.<br />
Dopo Pannini anche Friedrich Loos<br />
(1797-1890) sale a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
per descrivere Roma dall’alto.<br />
Loos arriva a Roma già famoso per<br />
i suoi “panorami” <strong>di</strong> Vienna ripresa<br />
dal monte Kahlenberg; si trattava <strong>di</strong><br />
una nuova forma artistica, tra la pittura<br />
e lo spettacolo, <strong>di</strong> una raffigurazione<br />
continua a 360 gra<strong>di</strong>, spesso<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni colossali, che<br />
veniva mostrata in e<strong>di</strong>fici appositamente<br />
progettati. I panorami più<br />
noti erano ripresi da un punto<br />
“panoramico”, quelli <strong>di</strong> Loos a<br />
Roma invece sono ripresi da due<br />
punti <strong>di</strong>versi: Villa Mattei al Celio,<br />
per il Panorama <strong>di</strong> Roma antica, e<br />
Villa Mellini a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> per il<br />
Panorama <strong>di</strong> Roma moderna. Da<br />
Villa Mellini da sinistra a destra si<br />
vede la valle del Tevere con Ponte<br />
Milvio e i Monti Lepini sullo sfondo,<br />
le anse del Tevere, in primo<br />
piano si <strong>di</strong>stingue la via Angelica<br />
con il Pincio e il Muro Torto. Sullo<br />
sfondo, più a destra la cupola <strong>di</strong><br />
San Pietro. I due gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>segni<br />
(cm 50x310, matita e acquerello su<br />
carta) precedono la realizzazione<br />
delle due vedute semicircolari<br />
composte ognuna <strong>di</strong> cinque quadri;<br />
le <strong>di</strong>eci tele formano il Panorama,<br />
cinque <strong>di</strong>pinte nella luce del mattino,<br />
le altre eseguite alla luce della<br />
sera.<br />
La grande opera fu esposta la prima<br />
volta nello stu<strong>di</strong>o del pittore in via<br />
Ripetta nel 1851, poi a Dusseldorf<br />
e a Berlino. Non avendo visto le<br />
tele, famose per la resa suggestiva<br />
dei colori, possiamo solo rimandare<br />
alle pagine <strong>di</strong> Andreas Andresen<br />
che segnalano i quadri del pittore<br />
per “l’interpretazione della natura<br />
colma <strong>di</strong> semplicità e verità”.<br />
Le vedute prese da Villa Mellini –<br />
credute <strong>di</strong>sperse – si trovano a<br />
Roma, nella residenza dell’Ambasciatore<br />
tedesco presso la Santa<br />
Sede e ci auguriamo <strong>di</strong> poterle<br />
vedere. I <strong>di</strong>pinti della Roma antica<br />
sono conservati nella National<br />
Galerie <strong>di</strong> Berlino. Nella sintesi <strong>di</strong><br />
arte e scienza è interessante notare<br />
come venga perfezionata la prospettiva<br />
dall’alto. Il prospettico non<br />
poteva andare oltre il soffitto <strong>di</strong><br />
Andrea Pozzo in Sant’Ignazio, se<br />
non <strong>di</strong>struggendo la visione stessa;<br />
Pozzo aveva cancellato i limiti<br />
della realtà nella visione a 360<br />
gra<strong>di</strong>, ma in funzione <strong>di</strong> un unico<br />
punto <strong>di</strong> vista stabilito, fissato nel<br />
pavimento della chiesa. I pittori <strong>di</strong><br />
“Panorami” per ottenere i 360 gra<strong>di</strong><br />
invece applicano la prospettiva dall’alto,<br />
l’opposto della prospettiva <strong>di</strong><br />
Pozzo e contestualmente ricercano<br />
la massima fedeltà alla realtà. Loos<br />
era arrivato a Roma nel 1846, nel<br />
1848 gli avvenimenti politici lo<br />
indussero a lasciare la città e si<br />
ritirò a Napoli da dove rientrò a<br />
Roma nel ’49, nel 1850 realizza i<br />
due “Panorami”. Nel titolo si legge<br />
Panorama <strong>di</strong> Roma città antica<br />
oggi deserta; la stu<strong>di</strong>osa Clau<strong>di</strong>a<br />
Nordhoff sottolinea l’aggettivo<br />
deserta. Forse una valutazione<br />
negativa degli eventi che avevano<br />
sconvolto Roma. Il Papa non era<br />
ancora tornato, Roma senza corte<br />
papale era certamente deserta, i<br />
giovani eroi della Republica Romana<br />
nascosti o imprigionati, gli stranieri<br />
fuggiti, il pittore vuole narrare<br />
questa sofferenza della città.<br />
Secondo il biografo Andreas<br />
Andresen che ha conosciuto il pittore,<br />
Loos era preoccupato delle<br />
<strong>di</strong>struzioni e delle costruzioni che i<br />
francesi avrebbero potuto recare<br />
alla città. “Loos aveva il presentimento<br />
che Roma si trovasse ad una<br />
svolta nella sua storia e che avrebbe<br />
<strong>di</strong> lì a poco cambiato la propria<br />
fisionomia. Per questo egli decise<br />
<strong>di</strong> concepire sulla tela un quadro<br />
complessivo della città nella sua<br />
forma attuale”. La pittura come<br />
<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma.<br />
L’esposizione delle opere nello<br />
spazio <strong>di</strong> Antonacci in Palazzo<br />
Venezia ci forniscono molti spunti<br />
per la nostra sezione documentaria<br />
su <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> nell’arte. In mostra<br />
era esposto anche un <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong><br />
Charles Coleman che ritrae “un<br />
insolito scorcio <strong>di</strong> Ponte Milvio con<br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> sullo sfondo spoglio<br />
<strong>di</strong> vegetazione sulla cui sommità si<br />
<strong>di</strong>stingue la Villa Mellini” (1873).<br />
Si riporta la frase dal catalogo per<br />
non essere accusati <strong>di</strong> vedere Villa<br />
Mellini ovunque.<br />
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4
Riapre al pubblico<br />
il Museo Astronomico e Copernicano<br />
Intervista al <strong>di</strong>rettore Emanuele Giallongo<br />
Sono trascorsi ormai più <strong>di</strong> sei<br />
anni da quando il Museo<br />
Copernicano <strong>di</strong> Roma è stato<br />
chiuso al pubblico e da allora sono<br />
circolate voci sul suo possibile trasferimento<br />
altrove. L’associazione<br />
<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> si è fatta<br />
interprete del sentimento <strong>di</strong> quanti<br />
- uomini politici, stu<strong>di</strong>osi, giornalisti,<br />
abitanti <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, romani<br />
e non solo - rifiutavano il temuto<br />
trasferimento. Oggi, dopo la decisione<br />
presa il 18 gennaio scorso in<br />
sede ministeriale <strong>di</strong> mantenere il<br />
Museo nella città <strong>di</strong> Roma, la<br />
situazione è cambiata e vi sono<br />
gran<strong>di</strong> speranze <strong>di</strong> una prossima<br />
riapertura del Museo. Ne abbiamo<br />
parlato con il dott. Emanuele Giallongo,<br />
nuovo <strong>di</strong>rettore dell’Osservatorio<br />
Astronomico <strong>di</strong> Roma, cui<br />
compete la gestione del Museo<br />
Astronomico e Copernicano.<br />
Dott. Giallongo, prima <strong>di</strong> tutto<br />
La ringraziamo per la Sua <strong>di</strong>sponibilità<br />
a questo incontro, che<br />
segue qello del 3 luglio scorso, al<br />
termine della Sua conferenza <strong>di</strong><br />
apertura della mostra “Luci nel<br />
Tempo” tenuta nella Biblioteca<br />
Casanatense. In quella occasione<br />
con l’ing. Zambrini ci siamo resi<br />
conto che il suo interesse al problema<br />
del Museo Copernicano <strong>di</strong><br />
Roma apriva le porte ad un <strong>di</strong>alogo<br />
positivo. Lei, infatti, si<br />
<strong>di</strong>chiarò convinto della opportunità<br />
della riapertura del Museo.<br />
Oggi, ci sembra, potremo parlare<br />
<strong>di</strong> un progetto per tale riapertura<br />
e le chie<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong>: si tratta <strong>di</strong><br />
un proposito o esiste, come <strong>di</strong>re,<br />
qualcosa <strong>di</strong> più, uno stato <strong>di</strong><br />
avanzamento lavori?<br />
Come noto, con la costituzione dell’Istituto<br />
Nazionale <strong>di</strong> Astrofisica<br />
nel 1999, Villa Mellini è stata destinata<br />
dalla legge istitutiva dell’I-<br />
NAF a sede della presidenza e dell’Amministrazione<br />
Centrale dell’Ente.<br />
Questo ha comportato una<br />
profonda trasformazione che ha<br />
anche influito sull’allestimento e la<br />
fruibilità del Museo Astronomico e<br />
Copernicano. In attesa <strong>di</strong> una soluzione<br />
logistica adeguata sia per la<br />
sede centrale dell’INAF che per il<br />
Museo Copernicano, ho pre<strong>di</strong>sposto,<br />
in accordo con il Direttore del<br />
Dipartimento Strutture dott. Pallavicini-Tesi,<br />
un progetto per la riapertura<br />
del Museo compatibile con<br />
la <strong>di</strong>sponibilità finanziaria attuale e<br />
con l’attuale coabitazione del<br />
Museo con gli Uffici Amministrativi<br />
e <strong>di</strong> Presidenza dell’Ente.<br />
È la prima volta dopo sei anni<br />
che sentiamo parlare <strong>di</strong> un progetto<br />
pre<strong>di</strong>sposto per la riapertura<br />
del Museo Copernicano. Può<br />
immaginare con quali sollievo e<br />
speranza saranno accolte le sue<br />
parole da quanti sono da tempo<br />
in attesa <strong>di</strong> fatti concreti, più concreti<br />
<strong>di</strong> tante belle parole ascoltate<br />
finora sull’argomento. Quali<br />
saranno i tempi necessari per<br />
rendere operativo il progetto <strong>di</strong><br />
riapertura e quali i canali <strong>di</strong><br />
informazione per il pubblico?<br />
Da una prima analisi occorreranno<br />
circa un paio <strong>di</strong> mesi per riallestire<br />
il Museo. Sulla stessa scala <strong>di</strong><br />
tempo dovrebbero essere portate a<br />
termine le opere <strong>di</strong> messa in sicurezza<br />
e dovrebbe essere ottenuta la<br />
prescritta autorizzazione dei Vigili<br />
del Fuoco. Verrà inoltre allestita<br />
una pagina WEB del Museo nel<br />
sito Internet dell’Osservatorio <strong>di</strong><br />
Roma.<br />
Questa è un’altra bella e attesa<br />
notizia. Finalmente avremo nuovamente<br />
il Museo su internet. Un<br />
altro argomento sul quale sono<br />
circolate voci contrastanti riguarda<br />
la consistenza attuale del<br />
materiale museale rispetto a quella<br />
esistente nel 1999. Che cosa ci<br />
può <strong>di</strong>re?<br />
Voglio sottolineare al riguardo che<br />
non vi sono stati negli ultimi anni<br />
spostamenti permanenti del materiale<br />
museale da Villa Mellini. Per<br />
quanto riguarda il materiale museale<br />
che verrà esposto, esso fa parte<br />
della collezione custo<strong>di</strong>ta a Villa<br />
Mellini da <strong>di</strong>versi anni.<br />
Nel passato venivano organizzate<br />
visite per <strong>di</strong>verse tipologie, studenti<br />
ecc. Come avverrà la riapertura<br />
del Museo al pubblico?<br />
Sarà episo<strong>di</strong>ca, spora<strong>di</strong>ca o<br />
come?<br />
L’apertura del Museo sarà inizialmente<br />
riservata a piccoli gruppi <strong>di</strong><br />
persone o scolaresche che abbiano<br />
concordato con l’Osservatorio <strong>di</strong><br />
Roma una visita su prenotazione.<br />
Non sono previsti al momento né<br />
un orario giornaliero <strong>di</strong> apertura né<br />
un ingresso libero.<br />
Cre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re che tale<br />
riapertura sarà l’avvio a soluzione<br />
della auspicata restituzione<br />
alla città del Museo Astronomico<br />
e Copernicano. L’associazione<br />
<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> è pronta a<br />
collaborare. A quando il lieto<br />
evento?<br />
Ringrazio l’associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> per la <strong>di</strong>sponibilitè<br />
che vorrà fornire nell’ambito <strong>di</strong> tale<br />
iniziativa. La riapertura del Museo<br />
è prevista per Gennaio 2007.<br />
Questa Sua informazione ci<br />
riempie <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione e conclude,<br />
speriamo, tanti anni <strong>di</strong><br />
attesa. Possiamo rubarLe ancora<br />
qualche minuto per chiederLe:<br />
possiamo pensare che nei mesi<br />
successivi del 2007, superati gli<br />
altri ostacoli - per aspera ad<br />
astra - si possa parlare <strong>di</strong> una<br />
regolare apertura del Museo, per<br />
cadenze ed orari? Si potrà, come<br />
negli anni precedenti la chiusura<br />
del 1999, pensare a visite del<br />
Museo in determinati giorni ed<br />
orari?<br />
Non è ancora possibile fare previsioni<br />
in tal senso soprattutto tenendo<br />
conto delle attuali risorse<br />
Siamo convinti che le novità<br />
annunciate dal dott. Giallongo<br />
costituiscano il primo, importante<br />
passo verso la riconsegna<br />
del Museo Astronomico e<br />
Copernicano alla nostra città.<br />
Vogliamo sperare che gli ostacoli<br />
segnalati, che ancora si<br />
frappongono alla riapertura in<br />
maniera continuativa ed alla<br />
fruizione totale del Museo, possano<br />
essere presto rimossi.<br />
umane e finanziarie <strong>di</strong>sponibili.<br />
Ringraziamo ancora il dott. Emanuele<br />
Giallongo per questo incontro<br />
e per quanto ci ha <strong>di</strong>chiarato, rinnovando<br />
la <strong>di</strong>sponibilità ad ogni collaborazione<br />
e un risentirci presto.<br />
Patrizia Torlonia<br />
Un siciliano a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
I due Angeli cantanti sono su tavola (cm 28 x 39,50 ) e il quadro è eseguito<br />
a pastello con colori cal<strong>di</strong> e riflessi dorati. Sul retro ci sono la data,<br />
1943 il luogo, Roma, il titolo, il nome del pittore, “Giuseppe D’Angelo<br />
senior”oltre alla scritta: “Dipinto a olio su pala”. Forse è un bozzetto, ma<br />
che sia <strong>di</strong> quel D’Angelo (Acireale, 1873 – Roma, 1948) le cui opere,<br />
frutto <strong>di</strong> una donazione, sono conservate presso la Pinacoteca Zelantea<br />
del suo luogo <strong>di</strong> nascita? Lo proverebbe il caldo cromatismo del pittore,<br />
la tematica sacra, che insieme a quella mitologica gli fu cara e il confronto<br />
con altre opere, in particolare il <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Caterina da Siena in cui<br />
si vede la santa in un volo d’angeli e <strong>di</strong> putti che hanno le stesse fattezze,<br />
gli stessi colori, gli stessi colpi <strong>di</strong> luce.<br />
Giovanni Colacicco<br />
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5
I Tiepolo all’Hotel Hilton<br />
Achille vive nascosto fra le<br />
figlie <strong>di</strong> Licomede, re dell’isola<br />
<strong>di</strong> Sciro, vestito in abiti<br />
femminili. Questo per volontà della<br />
madre Teti che cercava <strong>di</strong> non farlo<br />
partecipare alla guerra <strong>di</strong> Troia nella<br />
quale si sapeva che Achille sarebbe<br />
stato destinato a perdere la vita. Ma<br />
Ulisse ricorre, come sua abitu<strong>di</strong>ne, a<br />
uno stratagemma: offre alle figlie <strong>di</strong><br />
Licomede monili, stoffe e armi, e<br />
Achille si tra<strong>di</strong>sce scegliendo le armi.<br />
Questo episo<strong>di</strong>o, che fa parte del<br />
ciclo epico greco, è stato illustrato da<br />
più pittori <strong>di</strong> ogni epoca. Ed è il tema<br />
del <strong>di</strong>pinto del Tiepolo che campeggia<br />
in questi giorni in una sala dell’hotel<br />
Hilton. Straor<strong>di</strong>nario affreschista,<br />
il più grande del suo secolo,<br />
uno dei massimi <strong>di</strong> ogni epoca e<br />
paese, Giambattista Tiepolo non ha<br />
raccolto, al suo tempo come oggi,<br />
ugual riconoscimento per la sua pittura<br />
da cavalletto. Quanto questo sia<br />
un sorpassato pregiu<strong>di</strong>zio lo <strong>di</strong>mostrano<br />
le tre tele esposte ora nell’albergo<br />
romano. In origine erano conservate<br />
in un palazzo veneziano che<br />
la famiglia San<strong>di</strong>, aveva fatto ristrutturare<br />
all’architetto Domenico Rossi<br />
quando i San<strong>di</strong> ebbero ottenuto l’ammissione<br />
al patriziato veneziano.<br />
Quella dei San<strong>di</strong> fu la prima famiglia<br />
nobile che per la decorazione pittorica<br />
della propria <strong>di</strong>mora si rivolse a un<br />
giovane pittore emergente quale era<br />
Giambattista Tiepolo, che all’epoca<br />
non aveva ancora venticinque anni.<br />
Se queste opere, le altre due sono<br />
Apollo che scortica Marsia e Ercole<br />
che strangola Anteo, sono state commissionate<br />
dai San<strong>di</strong> nello stesso<br />
momento, come pare, in cui gli avevano<br />
affidato la decorazione del soffitto<br />
del Salone da ballo, ci troviamo<br />
davanti a tre splen<strong>di</strong><strong>di</strong> esemplari dell’esor<strong>di</strong>o<br />
artistico del pittore veneziano.<br />
Quella <strong>di</strong> Achille e Ulisse, che va<br />
interpretata come allegoria della Persuasione,<br />
è una grande tela rettangolare<br />
(520x245 cm.) con un forte sviluppo<br />
orizzontale. Non c’è dubbio<br />
che il Tiepolo doveva sapere quale<br />
sarebbe stata la collocazione dell’opera,<br />
noi possiamo supporre che<br />
fosse una grande soprapporta, allo<br />
stesso modo <strong>di</strong> quella famosissima,<br />
Giambattista Tiepolo Ulisse scopre Achille tra le figlie <strong>di</strong> Licomede.<br />
Olio su tela cm 520x245, particolare.<br />
rappresentante Nettuno che rende<br />
omaggio a Venezia, che il pittore<br />
<strong>di</strong>pinse per la Sala delle quattro porte<br />
del Palazzo Ducale. Il <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> casa<br />
San<strong>di</strong> doveva essere comunque destinato<br />
a essere collocato molto in alto,<br />
perché il Tiepolo <strong>di</strong>pinge la scena<br />
dando ai personaggi centrali lo scorcio<br />
prospettico <strong>di</strong> chi vede il <strong>di</strong>pinto<br />
dal basso, mentre i due gruppi ai lati,<br />
quello, a destra, dei compagni <strong>di</strong><br />
Ulisse e quello, al margine opposto,<br />
delle figlie <strong>di</strong> Licomede intente a<br />
<strong>di</strong>vidersi vesti e monili, formano due<br />
quinte che spingono i protagonisti<br />
verso il fondo dominato da un cielo<br />
luminoso tipicamente tiepolesco. Il<br />
pittore si guarda bene dal preoccuparsi<br />
<strong>di</strong> dare verosimiglianza all’avvenimento<br />
vestendo i personaggi con<br />
abiti <strong>di</strong> foggia classica, ma neppure<br />
ricorre ai deliziosi anacronismi che<br />
userà nel ciclo <strong>di</strong> Antonio e Cleopatra<br />
<strong>di</strong> palazzo Labia dove farà indossare<br />
a quei personaggi, appartenenti<br />
alla storia romana, suntuosi e fantasiosi<br />
abiti settecenteschi.<br />
Nel quadro che raffigura Apollo che,<br />
dopo aver vinto la gara con Marsia, si<br />
appresta a scuoiare il rivale, secondo<br />
il destino riservato al perdente, il Tiepolo<br />
si astiene dal cercare qualche<br />
effetto orripilante, come aveva fatto<br />
invece il vecchio Tiziano quando<br />
aveva trattato lo stesso argomento. E<br />
lo stesso si può <strong>di</strong>re del <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong><br />
Ercole e Anteo.<br />
I tre quadri <strong>di</strong> casa San<strong>di</strong> non hanno<br />
percorso i cammini del mercato d’arte<br />
seguiti da tante opere che l’aristocrazia<br />
veneziana si è trovata nella<br />
necessità <strong>di</strong> mettere in ven<strong>di</strong>ta a<br />
causa della crisi economica seguita al<br />
crollo della Repubblica <strong>di</strong> San<br />
Marco, ma sono sempre rimasti nella<br />
<strong>di</strong>mora dei primi proprietari. Soltanto<br />
nel maggio scorso sono apparsi nella<br />
sede milanese della Sothesby’s e<br />
sono stati acquistati, insieme ad altre<br />
due tele sempre provenienti da palazzo<br />
San<strong>di</strong>, dalla società proprietaria<br />
dell’Hilton. Quanto siano stati pagati<br />
non è un mistero. Il prezzo <strong>di</strong> partenza<br />
era 4 milioni <strong>di</strong> euro, e sono stati<br />
aggiu<strong>di</strong>cati con un’offerta vicina ai 6<br />
milioni <strong>di</strong> euro.<br />
Per decisione della proprietà, l’intera<br />
collezione <strong>di</strong> cui fanno parte i tre Tiepolo<br />
sarà un giorno <strong>di</strong> pubblico<br />
dominio, in una sede però ancora da<br />
reperire. Perciò si consiglia <strong>di</strong> non<br />
perdere l’occasione <strong>di</strong> andare adesso<br />
ad ammirare queste opere all’interno<br />
dell’albergo romano dove sono<br />
custo<strong>di</strong>te tra mille precauzioni <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>ne tecnologico.<br />
Giuseppe Ardolino<br />
Biblioteca<br />
Franco Basaglia<br />
Calendario delle iniziative<br />
L’Angolo delle storie. Continuano<br />
ogni giovedì le letture <strong>di</strong> Paolo&Giuseppe,<br />
per bimbi, nonni e genitori.<br />
Ogni giovedì, ore 17.00<br />
Storie sotto l’albero. L’associazione<br />
“Sotto una buona stella” porta in<br />
biblioteca letture animate, fantasie<br />
natalizie e…trampolieri. 19 <strong>di</strong>cembre,<br />
ore 17.00, Sala Ragazzi<br />
Il cantiere delle storie. Torna a leggere<br />
in Biblioteca Savina Tamburini,<br />
giovane autrice <strong>di</strong> favole e racconti<br />
per bambini. 9 gennaio, ore 17.00,<br />
Sala Ragazzi<br />
Mamma <strong>di</strong> pancia, mamma <strong>di</strong> cuore.<br />
Un percorso che, a partire dalla lettura<br />
<strong>di</strong> un libro straor<strong>di</strong>nario, affronterà il<br />
tema, quanto mai attuale, dell’adozione<br />
internazionale. L’evento prevede:<br />
l’esposizione nei locali della biblioteca<br />
delle illustrazioni originali <strong>di</strong> Cinzia<br />
Ghigliano tratte dal libro omonimo<br />
<strong>di</strong> Anna Miliotti (E<strong>di</strong>t. Scienza, 2003)<br />
fino al 6 gennaio; l’incontro in biblioteca<br />
con l’autrice e illustratrice del<br />
libro, il 6 gennaio alle 15.00 e infine<br />
un seminario sull’adozione internazionale,<br />
rivolto a insegnanti e genitori.<br />
Omaggio a Massimo Urbani. Una<br />
serata all’insegna del jazz, de<strong>di</strong>cata al<br />
grande sassofonista prematuramente<br />
scomparso nel 1993.<br />
Concerto con Maurizio Urbani,<br />
Mauro Perrone, Tiziano Ruggirei,<br />
Pietro Lussu, Pietro Ciancaglini e<br />
Lorenzo Tucci. Venerdì 15 <strong>di</strong>cembre,<br />
ore 21.00.<br />
I <strong>di</strong>ritti delle donne. Ultimo appuntamento<br />
con il cineforum sui <strong>di</strong>ritti<br />
umani. Introduzione <strong>di</strong> Amnesty<br />
International e La Gabbanella e<br />
proiezione del film Moolaadè <strong>di</strong><br />
Ousmane Sembene, 2004. Martedì<br />
19 <strong>di</strong>cembre, ore 20.00.<br />
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6
Letterine <strong>di</strong> Natale<br />
Cambia il destinatario: ieri ai genitori,<br />
oggi a Babbo Natale<br />
un’altra bambina augura un buon<br />
Natale su carta con una Madonna con<br />
Bambino e gli angeli, in un paesaggio<br />
invernale con stelle dorate. 1946: un<br />
bambino che frequentava la prima<br />
elementare si scusa con i genitori: “Lo<br />
scorso anno non potei inviarvi neppure<br />
una parolina <strong>di</strong><br />
augurio. Lo faccio<br />
ora che so<br />
scrive-<br />
Passano gli anni, più <strong>di</strong> trenta e la grafica<br />
e i contenuti delle letterine cambiano<br />
decisamente. Si scrive ancora al<br />
papà, ma soprattutto a Babbo Natale,<br />
c’è qualche promessa, ma principalmente<br />
richieste <strong>di</strong> regali. Dalle lettere<br />
<strong>di</strong>segnate a mano dalle maestre –<br />
siamo in piena guerra – si passa a<br />
quelle <strong>di</strong> oggi dove Gesù Bambino,<br />
sotto le leggi del mercato, cede<br />
appunto il posto all’immagine <strong>di</strong><br />
Babbo Natale con un grande<br />
sacco sulle spalle. Non si<br />
fanno solamente auguri e<br />
promesse, ma si<br />
richiede in<br />
modo chiaro<br />
che cosa ci<br />
Qui vedete<br />
riprodotte alcune letterine<br />
che si era solita nascondere sotto il<br />
piatto del papà al pranzo o alla cena <strong>di</strong><br />
Natale. Il papà ogni volta doveva fingere<br />
meraviglia nel trovarle, poi le<br />
apriva e le leggeva a voce alta. Le lettere<br />
qui riprodotte sono tutte <strong>di</strong> bambini<br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. La prima, del<br />
1939, è su carta simile ad un merletto.<br />
Sono poche parole scritte dalla mano<br />
<strong>di</strong> un bambino, guidata da quella della<br />
madre: “ …sarò sempre più buono,<br />
questo lo promette il vostro angioletto”.<br />
1942: “Buon<br />
Natale Babbo mio e<br />
Mamma cara”, si legge su<br />
un foglio piegato in due<br />
con un <strong>di</strong>segno a matita colorato.<br />
1944: “Cari Genitori”: inizia così<br />
un’altra letterina su carta a righe con<br />
un ovale <strong>di</strong> cuoricini dorati in cui<br />
l’autrice, una bambina <strong>di</strong> sette anni<br />
promette <strong>di</strong> essere buona e <strong>di</strong> non picchiare<br />
più nessuno. 1945: “Mon cher<br />
papa”: voti e promesse espresse in<br />
francese da un’alunna della scuola<br />
Villa Pacis e due anni dopo “…in questo<br />
bel giorno <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> letizia”<br />
re …”<br />
“Voglio un<br />
gatto, un cane e un<br />
uccellino, il gelato e la bicicletta”:<br />
poche perentorie parole<br />
<strong>di</strong> una bambina capricciosa del<br />
1974, vergata con una grafia leggibile<br />
ma <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata. Poi prosegue: “Li<br />
voglio, mamma, così posso portare a<br />
spasso il cane e il gatto sulla bicicletta<br />
e l’uccellino sulla mia spalla.<br />
Voglio un gelato così grande da poter<br />
sfamare il cane, il gatto, e l’uccellino”.<br />
si aspetta<br />
sotto l’albero.<br />
Un ennesimo<br />
aspetto della nostra<br />
società consumistica. E<br />
poiché il tempo è denaro, c’è<br />
anche chi prende forbici e colla,<br />
appiccicando sulla letterina il ritaglio<br />
<strong>di</strong> un giornale che riporta prezzi e<br />
immagini degli ultimi giocattoli sul<br />
mercato.<br />
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Il Pino <strong>di</strong> Guido<br />
Ricordo <strong>di</strong> una nota figura della Balduina<br />
Agli inizi degli anni ‘60, Guido Spreghini<br />
veniva da Ronciglione a Roma<br />
per lavorare in uno dei tanti cantieri<br />
della nascente Balduina.<br />
Tutti lo ricordano come un lavoratore<br />
abile ed infaticabile; insomma un<br />
uomo “giu<strong>di</strong>zioso”, uno <strong>di</strong> quelli che,<br />
seppure con il suo semplice lavoro <strong>di</strong><br />
manovale, ha contribuito, nel suo<br />
piccolo, al boom economico-e<strong>di</strong>lizio<br />
del nostro Paese. Da persona in<br />
gamba quale era passò da guar<strong>di</strong>anocustode<br />
del fabbricato (il n. 90 <strong>di</strong> via<br />
Filippo Nicolai) al portierato del fabbricato<br />
stesso, che lui aveva contribuito<br />
a costruire e visto crescere dalle<br />
fondamenta fino al tetto (toccò a lui<br />
issare la ban<strong>di</strong>era tricolore – come si<br />
usava allora – alla fine dei lavori).<br />
A pochi metri dalla sua portineria<br />
stava definendosi, intanto, la piccola<br />
piazza Attilio Friggeri, al centro della<br />
quale c’erano solo rovi ed, ammassati<br />
alla rinfusa, dei residui <strong>di</strong> lavoro<br />
dei vicini cantieri. Guido, tra l’altro<br />
uomo tenace ed or<strong>di</strong>natissimo (così<br />
Guido Spreghini qualche anno<br />
prima della scomparsa.<br />
nografo (chissà per quale film) mentre<br />
sembra dominare la piazza e le vie<br />
intorno con austera nobiltà.<br />
Dall’ufficio competente del XIX<br />
Municipio, che vanta il numero più<br />
grande della città <strong>di</strong> alberi da fusto e<br />
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Il pino <strong>di</strong> piazza Friggeri.<br />
hanno sempre raccontato la moglie<br />
Rosina ed i figli Aldo, Giancarlo e<br />
Anna) non ci stette a pensare troppo:<br />
<strong>di</strong>ede una ripulita a tutto quel marciume,<br />
una sistemata al terreno, fece una<br />
piccola aiuola rotonda e ci piantò, in<br />
mezzo, una piccolissima pianta <strong>di</strong><br />
pino, alta poco più <strong>di</strong> un metro, che si<br />
era portato, con tutte le ra<strong>di</strong>ci, da<br />
Nepi dove lui era nato nel 1921.<br />
Per anni ha curato la sua pianticella,<br />
anche dopo che l’aiuola fu sistemata<br />
dal Comune e la pianta passò in carico<br />
al Servizio Giar<strong>di</strong>ni del Comune<br />
<strong>di</strong> Roma.<br />
Oggi quel piccolo pino, della specie<br />
“pinus-piena” è <strong>di</strong>ventato un gigante<br />
bellissimo, alto e slanciato, snello ma<br />
robusto; uno dei pini “solitari” (della<br />
sua specie) più belli <strong>di</strong> Roma. Le sue<br />
ramificazioni sono semplici ma bellissime,<br />
praticamente perfette; sembra<br />
<strong>di</strong>segnato e costruito da uno sce-<br />
piante in genere, mi <strong>di</strong>cono che il pino<br />
<strong>di</strong> piazza Friggeri è catalogato come<br />
pino <strong>di</strong> 1ª forza (primissima categoria,<br />
insomma), per <strong>di</strong>rla sportivamente, un<br />
pino <strong>di</strong> serie A e <strong>di</strong> alta classifica,<br />
aggiungo io. Un pino che sicuramente,<br />
seppure solitario, non si annoia;<br />
sotto <strong>di</strong> lui, infatti, la vita pulsa tutti i<br />
giorni. Ha solo, penso, un po’ <strong>di</strong><br />
nostalgia del suo papà putativo Guido,<br />
detto “baffo”, scomparso due anni fa.<br />
Ricordo che, quando i miei figli<br />
erano piccoli e si tornava da qualche<br />
viaggio o da qualche gita domenicale<br />
(con lunghe code stressanti) i bambini,<br />
assonnati e affamati, appena scorgevano<br />
da lontano il pino <strong>di</strong>cevano,<br />
come E.T.: ...casa...!<br />
Grazie Guido, hai fatto una cosa<br />
meravigliosa, orgoglio della Balduina,<br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, ma anche <strong>di</strong> tutta<br />
la città.<br />
Gianfranco Palleri
Tua Laudomia<br />
È uscito <strong>di</strong> recente Epistolario <strong>di</strong><br />
Laudomia Bonanni, l’autrice de Il<br />
fosso, de L’adultera e <strong>di</strong> tanti altri<br />
romanzi.<br />
Ci sono due ragioni per parlarne.<br />
La prima è che la Bonanni è stata<br />
per tanti anni una nostra vicina <strong>di</strong><br />
casa ed ha abitato dal 1969 al 2002<br />
alla Balduina, esattamente in via<br />
Romagnoli 12.<br />
Molti dei nostri lettori probabilmente<br />
la ricorderanno: “Alle sei <strong>di</strong><br />
ogni sera – come ha scritto per queste<br />
pagine Piero Zullino (<strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, n. 208, settembre 2002)<br />
ultranovantenne, piccola, dal passo<br />
straor<strong>di</strong>nariamente agile e svelto si<br />
affacciava su piazza della Balduina…<br />
e cominciava la sua quoti<strong>di</strong>ana<br />
passeggiata…)<br />
La seconda ragione è che anche la<br />
curatrice del volume, Fausta Samaritani,<br />
abita da sempre in via della<br />
Cineforum ai Due Pini<br />
Nella nota introduttiva al cineforum<br />
<strong>di</strong> quest’anno, don Andrea Manto,<br />
dopo aver evidenziato “il valore del<br />
cinema sia come risorsa artistica e<br />
culturale sia come strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo<br />
con il mondo contemporaneo”,<br />
prosegue sottolineando che i titoli<br />
presentati “sollecitano a riflettere<br />
sulla nostra quoti<strong>di</strong>anità, in cui si<br />
intrecciano storie familiari, ricor<strong>di</strong> e<br />
situazioni a volte paradossali e in<br />
cui si avvertono i con<strong>di</strong>zionamenti<br />
dovuti ai mass-me<strong>di</strong>a, al ruolo delle<br />
multinazionali e a tante assurde<br />
forme <strong>di</strong> violenza a sfondo sociopolitico,<br />
psichico, etnico-religioso”.<br />
Il cineforum, ormai già iniziato, il<br />
15 <strong>di</strong>cembre presenta il film conclusivo<br />
della serie “L’altra faccia della<br />
medaglia”, A history of violence <strong>di</strong><br />
David Cronenberg (USA 2005), un<br />
thriller su un uomo, <strong>di</strong>ventato eroe<br />
per aver ucciso per legittima <strong>di</strong>fesa,<br />
Attori <strong>di</strong>lettanti in “Non ti pago”<br />
<strong>di</strong> Eduardo De Filippo<br />
In un quartiere totalmente privo <strong>di</strong><br />
teatri e <strong>di</strong> cinema, sabato 2 e domenica<br />
3 <strong>di</strong>cembre nel teatro della<br />
parrocchia S. Paola Romana alla<br />
Balduina la Compagnia teatrale<br />
“Paperi... e papere” ha rappresentato<br />
la comme<strong>di</strong>a “Non ti pago” <strong>di</strong><br />
Camilluccia, dove è nata.<br />
L’ Epistolario comprende 113 corrispondenze<br />
della scrittrice, quasi<br />
tutte ine<strong>di</strong>te: sono lettere, telegrammi,<br />
cartoline, biglietti in<strong>di</strong>rizzati a<br />
Sibilla Aleramo, Maria Bellonci e<br />
Goffredo Bellonci, Emilio Cecchi,<br />
Giuseppe De Robertis, Giuseppe<br />
Dessi, Enrico Falqui ed altri, a giornali,<br />
case e<strong>di</strong>trici, al mondo della<br />
cultura. Una raccolta che è frutto <strong>di</strong><br />
pazienti ricerche in archivi pubblici<br />
e privati. La Bonanni – spiega la<br />
curatrice del libro – poco prima<br />
della morte ha <strong>di</strong>strutto quasi la<br />
totalità del suo archivio. La raccolta,<br />
quin<strong>di</strong>, nasce orfana dell’altra<br />
faccia della medaglia.<br />
Laudomia Bonanni, Epistolario<br />
Vol. I, a cura <strong>di</strong> Fausta Samaritani,<br />
Lanciano, Casa E<strong>di</strong>trice Rocco<br />
Carabba, 2006.<br />
S.G.<br />
costretto dagli eventi alla ricerca<br />
della propria identità. Per la seconda<br />
serie “Tra storie e storia: strade<br />
del giornalismo”, sono in programma<br />
due film: il 2 gennaio 2007 Truman<br />
Capote <strong>di</strong> Bennet Miller (USA<br />
2005), biografico, sulle vicende <strong>di</strong><br />
un eccentrico scrittore che, per scrivere<br />
la storia <strong>di</strong> una famiglia sterminata,<br />
si mette in contatto con uno<br />
degli assassini. Il 19 gennaio Goodnight<br />
& Good luck <strong>di</strong> Gorge Clooney<br />
(USA 2005), drammatico, narra<br />
<strong>di</strong> un giornalista che, venuto a<br />
conoscenza della triste vicenda <strong>di</strong><br />
un pilota espulso dall’esercito senza<br />
processo, provoca la violenta reazione<br />
<strong>di</strong> un senatore coinvolto nei<br />
fatti.<br />
Tutte le proiezioni avranno luogo il<br />
venerdì alle 16 e alle 21 presso<br />
l’Au<strong>di</strong>torium Due Pini, via R. Zandonai<br />
2.<br />
Eduardo De Filippo. Gli attori, tutti<br />
<strong>di</strong>lettanti, erano tutt’altro che<br />
“paperi”, poiché hanno recitato con<br />
intelligenza e brio il testo del grande<br />
autore napoletano, e <strong>di</strong> “papere”<br />
non ne hanno prese affatto.<br />
Erano tutti abitanti della Balduina,<br />
conosciuti nella loro professione.<br />
Molti <strong>di</strong> loro avevano dato vita negli<br />
anni passati anche ad altri spettacoli,<br />
recitando testi famosi del teatro<br />
comico come “La zia <strong>di</strong> Carlo” e<br />
“Prima pagina”<br />
al teatro Andrea D’Aloe<br />
Prima pagina, la comme<strong>di</strong>a americana<br />
che vuole essere anche una<br />
satira dei meto<strong>di</strong> poco ortodossi<br />
usati da alcuni giornalisti e da chi si<br />
preoccupa del proprio, è stata una<br />
scommessa impegnativa per la<br />
compagnia “Seriamente… per<br />
gioco”, sia per lo sviluppo delle<br />
scene sia per la velocità delle battute.<br />
Nata una <strong>di</strong>ecina <strong>di</strong> anni fa, questa<br />
compagnia teatrale è composta<br />
da <strong>di</strong>lettanti, per la maggior parte<br />
vali<strong>di</strong> professionisti, che amano il<br />
teatro, si <strong>di</strong>vertono a recitare e<br />
fanno <strong>di</strong>vertire gli spettatori. Infatti<br />
<strong>Mario</strong>nette e terapia<br />
Il 14 novembre<br />
si è svolto al<br />
Centro Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
S. Maria della<br />
Pietà un incontro<br />
fra operatori<br />
della sanità, del<br />
teatro <strong>di</strong> figura<br />
e amici, per<br />
ricordare, a un<br />
anno dalla<br />
scomparsa,<br />
Cesare Felici,<br />
socio dell’associazione<br />
<strong>Amici</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, un<br />
me<strong>di</strong>co che<br />
aveva lavorato<br />
in quella struttura<br />
per anni.<br />
L’incontro ha avuto un carattere<br />
singolare, perché oltre le doti<br />
umane e professionali <strong>di</strong> Cesare<br />
Felici, si è ricordata un’esperienza<br />
da lui svolta, con un gruppo <strong>di</strong> collaboratori,<br />
per e con gli “ospiti”<br />
dell’Ospedale, rimasti nella struttura<br />
dopo l’attuazione della legge<br />
“L’importanza <strong>di</strong> chiamarsi Ernesto”,<br />
ottenendo sempre un grande<br />
successo. Il ricavato, che consisteva<br />
in offerte libere erano a beneficio<br />
della parrocchia e delle missioni.<br />
il repertorio affrontato fino ad oggi<br />
era costituito da farse, più facili da<br />
realizzare <strong>di</strong> questa comme<strong>di</strong>a scelta<br />
come “tesi <strong>di</strong> laurea”. La votazione<br />
ottenuta la sera della prima è<br />
stata eccellente, premiando in tal<br />
modo la fatica degli attori, tutti<br />
bravi e <strong>di</strong> Domenico Zampella,<br />
ideatore e regista. Prima pagina <strong>di</strong><br />
Ben Hect e Charles McArthur è<br />
stata rappresentata il 25 e il 26<br />
novembre, nel teatro Andrea D’Aloe.<br />
L’introito è stato devoluto interamente<br />
alla parrocchia ospitante,<br />
Gesù Divin Maestro.<br />
Basaglia. Un lavoro orientato,<br />
attraverso l’utilizzazione dei burattini<br />
secondo linee <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o già realizzate<br />
in ambito internazionale<br />
(“<strong>Mario</strong>nette et thèrapie” in Francia),<br />
a sollecitare nei pazienti motivazioni<br />
profonde e a determinare<br />
l’estrinsecazione <strong>di</strong> possibilità<br />
espressive. Il lavoro si è concluso<br />
con uno spettacolo, scritto e interpretato<br />
con i burattini costruiti<br />
dagli stessi pazienti, che lo avevano<br />
presentato al teatro Intrastevere nel<br />
1989. Dopo decenni <strong>di</strong> vita ospedaliera<br />
quella fu, per loro, la prima<br />
occasione <strong>di</strong> “uscita” con coseguenze<br />
particolamente positive sul<br />
loro comportamento. All’incontro<br />
erano presenti alcuni <strong>di</strong> loro, oggi<br />
ospiti <strong>di</strong> “case famiglia”. I professori<br />
Antonino Iaria e Tommaso<br />
Losavio, già <strong>di</strong>rettori dell’Ospedale,<br />
e il car<strong>di</strong>ologo prof. Bruno<br />
Domenichelli hanno ricordato la<br />
singolare attività artistica e terapeutrica<br />
svolta da Cesare Felici,<br />
testimoniata da una mostra dei suoi<br />
<strong>di</strong>segni, dei burattini, delle maschere<br />
e delle marionette.<br />
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I concerti del mercoledì<br />
alla Cattolica<br />
Sta per concludersi il 2006 e sui<br />
programmi dei concerti continua ad<br />
affacciarsi la coppia Mozart –<br />
˘Sostakovi˘c: per il duecentocinquantesimo<br />
anno dalla morte del<br />
primo, e il centesimo dalla nascita<br />
del secondo. E così anche per l’inaugurazione<br />
della se<strong>di</strong>cesima stagione<br />
dei “Concerti del Mercoledì”<br />
all’Au<strong>di</strong>torium dell’Università Cattolica,<br />
lo scorso 15 novembre, “I<br />
Solisti Aquilani” hanno celebrato i<br />
due compositori: Mozart con la<br />
Sinfonia concertante per violino,<br />
viola e orchestra in mi bem. magg.<br />
K 364 e il Concerto per clarinetto e<br />
orchestra in la magg. K 622,<br />
˘Sostakovi˘c con la Sinfonia da<br />
camera op. 110 a. Una novità a proposito<br />
del complesso aquilano:<br />
come <strong>di</strong>rettore artistico e musicale<br />
c’è quest’anno, al posto del maestro<br />
Antonellini, Vincenzo <strong>Mario</strong>zzi, per<br />
vari decenni primo clarinetto dell’Orchestra<br />
<strong>di</strong> Santa Cecilia. Qui si<br />
è fatto ancora una volta ammirare<br />
anche come raffinato solista. Interessante<br />
l’accostamento delle due<br />
composizioni mozartiane, l’una<br />
giovanile, l’altra scritta pochi mesi<br />
prima della morte. Di quell’andante<br />
sconsolato in do minore che caratterizza<br />
la Sinfonia concertante, con la<br />
viola (Luca Ranieri) che insegue<br />
trepidando il violino (Alessandro<br />
Milani), c’è eco soltanto in qualche<br />
passaggio tumultuoso dello strumento<br />
solista nel primo tempo del<br />
Concerto per clarinetto; ma <strong>di</strong> questo<br />
Vincenzo <strong>Mario</strong>zzi ha messo in<br />
luce soprattutto le straor<strong>di</strong>narie<br />
invenzioni timbriche e le originali<br />
soluzioni melo<strong>di</strong>che dalle quali<br />
avrebbero poi avuto molto da imparare<br />
tutti i compositori <strong>di</strong> musiche<br />
per clarinetto.<br />
Ci voleva davvero l’intervallo prima<br />
<strong>di</strong> essere trascinati nel drammatico<br />
svolgimento della Sinfonia da camera<br />
del compositore russo, derivata<br />
da un quartetto buttato giù in soli tre<br />
giorni da ˘Sostakovi˘c, dopo una<br />
visita a Dresda devastata dalla guerra.<br />
Fu Rudolf Barshai, musicista<br />
amico, ad adattare per orchestra<br />
d’archi la composizione originale,<br />
trasponendovi fedelmente la <strong>di</strong>sperata<br />
reazione <strong>di</strong> ˘Sostakovi˘c: cinque<br />
movimenti che si susseguono implacabili<br />
senza cesure e ricchi <strong>di</strong> autocitazioni.<br />
Riconoscibile, oltre agli<br />
accenni al Concerto n. 1 per violoncello<br />
e a Una Lady Macbeth, la traccia<br />
della danza macabra del Trio in<br />
minore del 1944, quella che si riferirebbe<br />
ai balli imposti dai nazisti agli<br />
ebrei in attesa <strong>di</strong> esecuzione.<br />
Anche nel prossimo concerto, mercoledì<br />
13 <strong>di</strong>cembre con il “Quartetto<br />
Klimt”, ritroveremo Mozart (Quartetto<br />
in sol min. K 478) assieme a<br />
Schumann (Quartetto in mi bem.<br />
magg. op. 47) e ad un contemporaneo,<br />
Matteo D’amico, che de<strong>di</strong>ca al<br />
“Klimt” il suo Mozart e Narciso.<br />
Seguirà la pausa per le feste che si<br />
protrarrà fino al 24 gennaio.<br />
Il 2007 si aprirà con una serata d’eccezione<br />
dal titolo “La musica dell’Apocalisse”<br />
in occasione della<br />
Giornata della Memoria, con il quartetto<br />
“Ex Novo Ensemble” e Sandro<br />
Cappelletto voce recitante. In programma<br />
il Quatuor pour la fin du<br />
temps (1941) per pianoforte, clarinetto,<br />
violino e violoncello <strong>di</strong> Olivier<br />
Messiaen. Il “Nuovo Trio Parsifal”,<br />
mercoledì 31 gennaio, si<br />
destreggerà fra il Trio in sol min. op.<br />
17 <strong>di</strong> Clara Wiek-Schumann e vari<br />
brani <strong>di</strong> Astor Piazzolla.<br />
A febbraio, dopo una serata de<strong>di</strong>cata<br />
mercoledì 14 al ricordo <strong>di</strong> Guido<br />
Rizzo, ideatore della rassegna, nel<br />
decennio della scomparsa (“Quartetto<br />
Meri<strong>di</strong>es”, con Mozart e Chopin<br />
in tre concerti nella versione da<br />
camera, pianoforte Alessandro De<br />
Luca), sarà interessante ascoltare, il<br />
28, Margarita Muzychenko, vincitrice<br />
del concorso pianistico Città <strong>di</strong><br />
Sulmona 2006, in Beethoven,<br />
Schumann e Musorgskij.<br />
L’esecuzione integrale dei quartetti<br />
beethoveniani, avviata qualche anno<br />
fa, verrà ripresa nel concerto <strong>di</strong> mercoledì<br />
14 marzo dal “Quartetto <strong>di</strong><br />
Firenze”, con l’aggiunta <strong>di</strong> una composizione<br />
<strong>di</strong> Michele Dall’Ongaro;<br />
mercoledì 28 ascolteremo Laura<br />
Gorna al violino e Stefania Mormone<br />
al pianoforte in musiche <strong>di</strong><br />
Debussy, Stravinskij, Prokof’ev e<br />
Ravel.<br />
Maria Rossaro<br />
Santa Maria della Pietà:<br />
chiarezza<br />
Finalmente si squarciano i veli che<br />
da troppo tempo nascondono il<br />
futuro <strong>di</strong> Santa Maria della Pietà.<br />
Regione, Provincia, Comune, Università<br />
“La Sapienza”, ASL Roma<br />
E, A<strong>di</strong>su Lazio e 19° Municipio si<br />
accingono a firmare un protocollo<br />
<strong>di</strong> intesa che destina a ciascuno <strong>di</strong><br />
detti soggetti una quota dei pa<strong>di</strong>glioni,<br />
sotto determinate con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a ambientale e <strong>di</strong><br />
valorizzazione delle attività culturali<br />
e sociali.<br />
La bozza <strong>di</strong> protocollo non risolve<br />
certamente tutti i dubbi da tempo<br />
<strong>di</strong>battuti nel territorio <strong>di</strong> cui Santa<br />
Maria della Pietà è definita “centralità”<br />
dal P.R.G. Ne parleremo nel<br />
prossimo numero.
Grattacieli e vele<br />
Tonino Caputo<br />
alla R.D.F. Arte<br />
Di Tonino Caputo, artista sensibile<br />
e <strong>di</strong> fama internazionale, avevamo<br />
ammirato nel gennaio scorso i<br />
“Ponti <strong>di</strong> New York,” una serie <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>pinti esposti presso la galleria<br />
R.D.F. Arte (in via Festo Avieno<br />
Tonino Caputo: JVC Quality.<br />
Tecnica mista su tela alla caseina,<br />
cm 80x120.<br />
38). Immagini dall’impianto severo,<br />
prettamente architettonico, con<br />
pochi colori – grigi, azzurri <strong>di</strong> varie<br />
sfumature, rossi e neri – che sottolineano<br />
ed esaltano il rigore delle<br />
forme. Una New York silenziosa e<br />
vuota, senza alcuna presenza<br />
umana, come fermata nel tempo.<br />
Una città ridotta all’essenziale,<br />
depurata da tutto ciò che è contingente,<br />
immersa in una atmosfera<br />
quasi surreale.<br />
Anche nelle sue ultime opere<br />
”Memorie <strong>di</strong> New York da China<br />
Town” – che ha esposto nell’ottobre<br />
scorso nella stessa galleria-<br />
Caputo continua le sue descrizioni<br />
<strong>di</strong> quella città. Anche qui, l’aria è<br />
immota. Non passa nessuno fra<br />
queste strade deserte. Le scritte e le<br />
insegne orientali rompono appena<br />
le rigorose geometrie e si <strong>di</strong>spongono<br />
in maniera apparentemente<br />
casuale sulle facciate o sugli spigoli<br />
degli e<strong>di</strong>fici, creando macchie <strong>di</strong><br />
colore.<br />
La stessa precisione grafica del<br />
segno, gli stessi e<strong>di</strong>fici dalle finestre<br />
allineate, gli stessi muri grigi<br />
schierati l’uno accanto all’altro.<br />
Tutto è immobile, le finestre e le<br />
porte sono irrime<strong>di</strong>abilmente chiuse.<br />
E le torri gemelle si ergono lì,<br />
sullo sfondo, ancora intatte, come<br />
emblemi della città: testimonianze<br />
<strong>di</strong> un passato che continua ad essere<br />
tragicamente presente.<br />
Gildo Becherini<br />
alla Arte Mare<br />
Gildo Becherini, che aveva tenuto<br />
una bella personale presso la galleria<br />
Artemare (in via dell’Acqua traversa,<br />
247) alcuni anni fa, ha esposto<br />
– presso la stessa galleria – una<br />
ventina <strong>di</strong> sue opere recenti, dal 20<br />
ottobre al 2 <strong>di</strong>cembre scorso.<br />
Questo artista ha la capacità <strong>di</strong> sorprenderci<br />
sempre, perché riesce a<br />
rinnovare <strong>di</strong> continuo la sua pittura<br />
– grazie all’uso <strong>di</strong> tecniche sempre<br />
più originali e raffinate – pur adoperando<br />
gli stessi ingre<strong>di</strong>enti e presentando<br />
gli stessi soggetti.<br />
Barche allineate in rada, in attesa <strong>di</strong><br />
prendere il largo. Vele leggere che<br />
si rincorrono e si sorpassano sotto<br />
la sferza del vento. Vele ricurve e<br />
tondeggianti che si raggruppano e<br />
si uniscono creando vortici impetuosi<br />
ed ine<strong>di</strong>te aggregazioni. Infine,<br />
navi alla fonda, in attesa <strong>di</strong> partire.<br />
Leggerezza e movimento sono i<br />
caratteri salienti <strong>di</strong> questa pittura,<br />
nella quale i colori, freschi e vivaci,<br />
Gildo Becherini: Sotto Spinnaker,<br />
cm 100x100.<br />
creano delicate trasparenze, che la<br />
luce accentua e fa vibrare impercettibilmente.<br />
E tutto è luminoso, lieve, senza<br />
peso: il mare, le barche, le vele –<br />
che sembrano danzare nell’acqua –<br />
sono forme vive, definite da un<br />
segno sottile ed elegante.<br />
In realtà le immagini <strong>di</strong> Becherini<br />
obbe<strong>di</strong>scono ad un bisogno <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne,<br />
ed hanno in origine un impianto<br />
essenzialmente geometrico, che<br />
poi la fantasia s’incarica <strong>di</strong> scompaginare,<br />
trasformando quelle<br />
immagini in forme libere e nuove,<br />
al limite dell’astrazione.<br />
Annamaria Marchesini<br />
L’ORGANISMO SOCIALE “COOPERATIVA S. SPIRITO” E IL<br />
CENTRO<br />
CIELO e TERRA<br />
presentano per soci e convenzionati<br />
(iscrizione gratuita)<br />
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Ginnastica Dolce<br />
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Metodo Feldenkrais ®<br />
Aikido<br />
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Danza Contemporanea<br />
Kundalini Yoga<br />
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Danza del Ventre<br />
Hatha Yoga<br />
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Laboratorio Artistico<br />
Tai Chi<br />
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<br />
Riflessologia plantare cinese Pilates<br />
Danzamovimentoterapia per future mamme<br />
<br />
Corsi per bambini:<br />
Atelier dei burattini<br />
Officina del libro<br />
Danza classica propedeutica Aikido<br />
SEMINARI SU FIORI DI BACH, REIKI, FENG SHUI, SPACE CLEARING,<br />
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Si possono prenotare trattamenti <strong>di</strong><br />
Osteopatia, Naturopatia, Fiori <strong>di</strong> Bach, Reiki<br />
Massaggi: Anti-stress, Drenante tra<strong>di</strong>zionale con olio, Shiatsu,<br />
Linfodrenaggio...
(ottobre-novembre)<br />
Campus Santa Maria della Pietà,<br />
La Repubblica, 31 ottobre<br />
Tra giorni, spiega l’assessore<br />
all’Urbanistica, Roberto Morassut,<br />
firmeremo un protocollo d’intesa<br />
tra l’Università, la Regione, la Provincia,<br />
il Comune, il Municipio e la<br />
Asl RM E, proprietaria della struttura,<br />
per decidere il futuro del<br />
Santa Maria della Pietà. La Sapienza<br />
acquisterà con un investimento<br />
<strong>di</strong> 15 milioni <strong>di</strong> euro una serie <strong>di</strong><br />
pa<strong>di</strong>glioni dalla Asl e creerà una<br />
sorta <strong>di</strong> campus, sfruttando anche<br />
come casa dello studente gli alberghi<br />
realizzati per il Giubileo.<br />
Il Comune acquisterà per il Municipio<br />
e le associazioni culturali altri<br />
pa<strong>di</strong>glioni, mentre l’Associazione<br />
la “Lavanderia” sta progettando un<br />
museo del luogo. Il piano, afferma<br />
il presidente del XIX Municipio,<br />
Fabio Lazzara, è fondamentale per<br />
il futuro del quadrante nord-ovest<br />
della città”.<br />
I sabati della Farnesina, Corriere<br />
della Sera, 9 novembre<br />
Porte aperte al pubblico ogni due<br />
mesi al Ministero degli Esteri per<br />
far scoprire ai romani e ai turisti la<br />
ricca collezione d’arte contemporanea:<br />
236 opere firmate da 157 <strong>di</strong>versi<br />
autori del XX secolo. Il percorso<br />
parte dalla sala delle Conferenze<br />
con una riproduzione della sfera <strong>di</strong><br />
Arnaldo Pomodoro e prosegue con<br />
una passerella <strong>di</strong> sculture nel corridoio<br />
vetrato e nelle sale, con Giò<br />
Pomodoro, Ettore Colla, Arturo<br />
Martini, Vistoli. Nel salone del<br />
Ministro si potranno ammirare, in<br />
una mescolanza <strong>di</strong> antico e moderno,<br />
Guercino, Vanvitelli, Moran<strong>di</strong>,<br />
Sandro Chia (info: www.esteri.it).<br />
Palmarola, centro culturale polivalente,<br />
Il Messaggero, 20 ottobre<br />
Inaugurato uno spazio <strong>di</strong> 3.000<br />
metri quadrati che ospiterà anziani,<br />
bambini e giovani e <strong>di</strong>venterà sede<br />
<strong>di</strong> mostre e concerti. La struttura,<br />
che è circondata da un’ampia area<br />
verde, sarà gestita <strong>di</strong>rettamente dai<br />
citta<strong>di</strong>ni e dovrebbe essere intitolata<br />
all’ex consigliere municipale<br />
Renzo Di Vito che operò per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> spazi aggregativi nel<br />
quartiere.<br />
Giochi del 2016, il Coni punta su<br />
Gianni Letta, Corriere della Sera,<br />
29 ottobre<br />
La can<strong>di</strong>datura sta andando avanti e<br />
deve andare avanti, commenta il<br />
presidente del Coni. Il nome <strong>di</strong><br />
Letta è stato in<strong>di</strong>cato d’intesa con il<br />
sindaco e del team farà parte Gianni<br />
Petrucci e Giovanni Malagò. I<br />
prossimi passaggi per “Roma<br />
Olimpica” riguardano la costituzione<br />
della squadra sulla quale c’è<br />
accordo politico. Entro luglio 2007<br />
sarà formalizzata la can<strong>di</strong>datura e<br />
la scelta avverrà nel 2009.<br />
Positive le reazioni politiche, mentre<br />
fino a pochi mesi fa la can<strong>di</strong>datura<br />
<strong>di</strong> Roma come sede olimpica<br />
sembrava venir meno.<br />
E<strong>di</strong>cole: nuove gestioni<br />
Non è un’e<strong>di</strong>cola quella <strong>di</strong> via De<br />
Carolis 111/113 (angolo via A.<br />
Bal<strong>di</strong>) ma è un negozio accogliente<br />
che recentemente ha cambiato<br />
gestione. Il nuovo gestore si chiama<br />
Leonardo Bolis, proviene da<br />
viale Parioli ed ha un’esperienza<br />
trentennale <strong>di</strong> giornalaio. Vi troverete<br />
cortesia e <strong>di</strong>sponibilità, tutti i<br />
prodotti e<strong>di</strong>toriali (giornali, riviste,<br />
DVD) nonché giocattoli, schede<br />
telefoniche (TIM, Vodafone e internazionali),<br />
biglietti Atac etc. Offre<br />
inoltre un servizio arretrati.<br />
Anche la grande e<strong>di</strong>cola <strong>di</strong> piazza<br />
Giovenale dalla scorsa primavera<br />
ha un nuovo gestore, il giovane<br />
Alberto Tomassi proveniente dal<br />
campo e<strong>di</strong>toriale. Ora si alterna con<br />
il fratello Ludovico nella ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
giornali, riviste, guide turistiche,<br />
piante <strong>di</strong> Roma. Vi si possono trovare<br />
anche le ultime novità librarie<br />
e le figurine per i bambini, nonché<br />
libri <strong>di</strong> cucina per le mamme.<br />
In via Marziale, all’angolo con via<br />
Elio Donato e viale delle Medaglie<br />
d’Oro c’è l’e<strong>di</strong>cola ben fornita <strong>di</strong><br />
giornali, riviste, figurine, ed anche<br />
libri, gestita da oltre un anno da<br />
Paolo Giliberti. Non aveva mai<br />
fatto il giornalaio prima <strong>di</strong> allora,<br />
ma tanti mestieri <strong>di</strong>versi, poi stanco<br />
<strong>di</strong> lavori <strong>di</strong>pendenti, ha scelto <strong>di</strong><br />
gestire un’attività tutta sua ed è<br />
contento del suo attuale lavoro che<br />
gli permette <strong>di</strong> avvicinare la gente<br />
della zona che lo considera come<br />
un confidente ed amico. Nell’e<strong>di</strong>cola<br />
si alterna con il padre.<br />
L.F.<br />
ORO - OROLOGI - ARGENTO<br />
BOCCADAMO<br />
Cartolibreria Copisteria<br />
<strong>Monte</strong>mario<br />
Articoli da regalo<br />
Strenne natalizie - Belle arti<br />
Libri per ragazzi - Libri vari<br />
Fotocopie colore/bn - Ricariche on line<br />
Videoscrittura - Servizio fax<br />
Plastificazioni - Rilegature<br />
Roma - Via Trionfale, 8690/94 - Tel. 06 3386815<br />
Via della Stazione <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, 5/7<br />
00135 Roma - Tel. 06 3386275<br />
ORARIO NO STOP 7.30-19.30<br />
14
L’associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” organizzazione non lucrativa <strong>di</strong> utilità sociale<br />
(ONLUS), costituita il 28 maggio 1969, persegue fini <strong>di</strong> promozione sociale, civica e culturale<br />
nei quartieri <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Non legata a partiti politici e aconfessionale, l’Associazione<br />
<strong>di</strong>pende esclusivamente dai propri soci, nello spirito <strong>di</strong> solidarietà verso tutti gli<br />
abitanti del territorio. Per aderirvi va presentata domanda su apposito modulo. La misura<br />
della quota d’iscrizione è libera. La quota associativa annuale è <strong>di</strong> € 30,00 per i soci or<strong>di</strong>nari;<br />
€ 90,00 per i sostenitori; € 10,00 per i familiari e gli studenti. Versamenti nel conto<br />
corrente postale n. 40706004, intestato all’Associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. L’Associazione<br />
ha sede in via degli Scolopi 31, presso la Residenza <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, telefono (con<br />
segreteria automatica funzionante 24 ore su 24) e fax 06 35503317, e-mail amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it.<br />
Programma <strong>di</strong> attività<br />
Pubblichiamo, come <strong>di</strong> consueto, uno stralcio del programma delle attività<br />
interne dell’Associazione, avvertendo che gli appuntamenti che seguono,<br />
salvo <strong>di</strong>verso avviso, si intendono riservati ai soci. Per informazione telefonare<br />
al numero 06 35503317 oppure 06 35403503.<br />
Sabato 16 <strong>di</strong>cembre<br />
Tra<strong>di</strong>zionale cena <strong>di</strong> Natale<br />
al ristorante “Chiacchiere con Gusto”<br />
Aperta ai soci e loro amici. È necessario garantire la partecipazione<br />
con un anticipo <strong>di</strong> 20,00 Euro sulla quota (in corso <strong>di</strong><br />
definizione). Per ulteriori informazioni si prega <strong>di</strong> utilizzare i<br />
telefoni in<strong>di</strong>cati in testata. Appuntamento alle 20.30 al ristorante,<br />
in via degli Scolopi 31 (traversa <strong>di</strong> via Trionfale all’altezza<br />
del numero civico 7585, quasi <strong>di</strong> fronte all’ingresso del Forte<br />
Trionfale); ampio parcheggio interno; nelle vicinanze fermate<br />
delle linee 907, 911, 913 e 991.<br />
GENNAIO 2007<br />
10, mercoledì. Ripetizione della visita<br />
al Museo <strong>di</strong> Roma in Trastevere.<br />
13, sabato. Visita alla Galleria<br />
Colonna (via della Pilotta). Una delle<br />
più belle gallerie private <strong>di</strong> Roma<br />
Il salotto letterario<br />
contenente quadri e statue <strong>di</strong> grande<br />
valore.<br />
20, sabato. Museo dell’Alto Me<strong>di</strong>oevo<br />
per ammirare la Domus <strong>di</strong> Ostia<br />
con i suoi marmi rpeziosi, ricostruita<br />
recentemente.<br />
Libera Università <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> LUMM<br />
Anno accademico 2006-2007 - Segreteria telefonica: 06 35403503<br />
I corsi si tengono presso l’Istituto Comprensivo “Dionigi Chio<strong>di</strong>”,<br />
via Appiano 15 (piazza Giovenale - bus 990 o FR3 fermata Appiano)<br />
Sono iniziate le lezioni <strong>di</strong> Lingua<br />
inglese (a vari livelli: principianti,<br />
me<strong>di</strong>o, avanzato, conversazione).<br />
Docente: dott. Conor Rowan, Vi<br />
sono ancora posti <strong>di</strong>sponibili. Prenotazione<br />
obbligatoria.<br />
Lingua francese. La prof.ssa<br />
Maria Teresa Liva<strong>di</strong>otti, <strong>di</strong> madrelingua<br />
francese, terrà il suo corso<br />
(anche conversazione). Consiste <strong>di</strong><br />
20 incontri settimanali.<br />
Storia della musica. Il prof. Arrigo<br />
Telò, docente <strong>di</strong> storia della<br />
musica, propone sei incontri de<strong>di</strong>cati<br />
alla musica <strong>di</strong> Mozart, in<br />
occasione del 250° anniversario<br />
della nascita. Gli argomenti trattati<br />
saranno l’opera lirica (“Don Giovanni”<br />
e “Il flauto magico”) e la<br />
musica sinfonica (Concerto per<br />
pianoforte e orchestra K466 e<br />
Sinfonia n. 41 “Jupiter”). Le opere<br />
liriche saranno presentate in versione<br />
televisiva provvista <strong>di</strong> sottotitoli.<br />
Gli incontri inizieranno nei<br />
primi giorni <strong>di</strong> gennaio ed avranno<br />
cadenza settimanale.<br />
Letteratura inglese. La prof.ssa<br />
del sindaco <strong>di</strong> Roma don Prospero<br />
Colonna, una pagina documentaria<br />
molto interessante; ha chiuso la rassegna<br />
Pino Acquafredda con tre<br />
Elisabetta Perotti impartirà un<br />
corso <strong>di</strong> letteratura inglese dalle<br />
origini ai nostri giorni.<br />
Training autogeno. La psicoterapeuta<br />
dott.ssa Lucia Guerrieri ha<br />
iniziato il suo corso, che ottenne<br />
tanto successo negli anni passati. Il<br />
corso consiste <strong>di</strong> 12 incontri settimanali.<br />
Disegno. La scultrice Marina Mele<br />
ha tenuto le prime lezioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno<br />
iniziato l’anno scorso (a due<br />
livelli). Ci si può inserire <strong>di</strong>etro<br />
prenotazione.<br />
Ceramica (per adulti e per bambini).<br />
Esperti docenti insegneranno a<br />
realizzare manufatti in ceramica<br />
d’utilità o d’arte. I corsi, <strong>di</strong> 10<br />
lezioni <strong>di</strong> 2 ore, si terranno in altra<br />
sede provvista dell’apposito forno.<br />
Per informazioni specifiche telefonare<br />
a Sandra Fiorentini<br />
(06.35491943 oppure 335.216081).<br />
Educazione alimentare. Un corso<br />
teorico esperienziale, condotto<br />
dalla psicoterapeuta dott.ssa Marina<br />
Pisetzky. Per informazioni specifiche<br />
chiamare il 347.0889591.<br />
poesie. La manifestazione ha avuto<br />
un grande successo e si spera che<br />
l’avvenimento si ripeta nel futuro.<br />
L.F.<br />
RIVENDITORE AUTORIZZATO<br />
Nella bella sala del Residence<br />
“<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” il 9 novembre si è<br />
svolta una iniziativa: il primo<br />
“salotto letterario” organizzato<br />
dalla Associazione cui hanno preso<br />
parte, con nuovi lavori, i partecipanti<br />
al “Premio <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” che<br />
ebbe luogo nella scorsa primavera<br />
nonché altri autori e un pubblico <strong>di</strong><br />
ascoltatori. La lettura dei testi è<br />
stata preceduta da un rinfresco. Il<br />
“salotto” era presieduto dall’organizzatrice,<br />
l’infaticabile dott.ssa<br />
Patrizia Torlonia e dalla regista<br />
Adriana Borgonovo. Gli autori presenti,<br />
soci e non soci, poeti e narratori,<br />
sono stati nell’or<strong>di</strong>ne la timida<br />
Lola Francesconi che ha letto due<br />
sue poesie; Giuliano Falcolini con<br />
due commoventi poesie della<br />
moglie; Elvira Menichini Trinchieri<br />
con un originale racconto intitolato<br />
“La rivoltella”; Laura Quarato<br />
che ha ricordato un’umile donna<br />
friulana, dal nome classico<br />
“Mirta”, conosciuta nell’infanzia;<br />
Mimmo Rosati con “I segnalibri”,<br />
cioè le canzoni che hanno accompagnato<br />
le tappe della sua vita; la<br />
dolce Giuliana Girolami con la sua<br />
“Elegia per un pino abbattuto a<br />
piazzale Socrate”, un ricordo poetico<br />
<strong>di</strong> un albero <strong>di</strong> cui rimane solo la<br />
base del tronco simile a un capitello<br />
con lacrime <strong>di</strong> resina; Pino<br />
Valente ha poi letto il racconto “Il<br />
cavallino <strong>di</strong> cera” che rievoca la<br />
storia <strong>di</strong> due fratellini nor<strong>di</strong>ci, un<br />
ricordo quasi natalizio. In seguito<br />
Maria Teresa Brovia ha rievocato<br />
“Il cimitero <strong>di</strong> Arsoli”; Cristina<br />
Tosana con due poesie: “Alba” e<br />
“Viale d’autunno”; Oreste Battigalli<br />
con una rara poesia rimata che<br />
ricordava quando, adulto deluso,<br />
aveva dormito nella stanza della<br />
sua “Mamma bambina” dove aleggiavano<br />
ancora i sogni pieni <strong>di</strong> speranza<br />
dell’adolescenza; Emanuele<br />
Mariani ha narrato dei quartieri<br />
Borgo, Prati, Trionfale, <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, che egli attraversa quoti<strong>di</strong>anamente.<br />
Infine Lamberto Cioffi ha<br />
parlato del nonno garibal<strong>di</strong>no e ha<br />
ricordato la mamma nativa <strong>di</strong> Frascati<br />
che nel 1901 era presente<br />
all’arrivo dell’energia elettrica<br />
nella citta<strong>di</strong>na laziale alla presenza<br />
Interessi zero T.A. N 0/%, TAEG max 5.50, costi attivazione pratica variabili e non inclusi nel prezzo.<br />
Importo finanziabile minimo 150 € massimo 1500 €. Salvo approvazione della società finanziaria<br />
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15
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