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n. 248 - Amici di Monte Mario

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<strong>248</strong><br />

mensile<br />

15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita<br />

Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino<br />

Anno XXXIX - Novembre/Dicembre 2007 - Roma, mensile<br />

www.montemario.org<br />

00135 Roma - Via degli Scolopi, 31- Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it<br />

Formuliamo i nostri migliori auguri <strong>di</strong> buon Natale ai nostri lettori con un’immagine del presepe allestito lo scorso anno sul fronte<br />

della chiesa Gesù Divin Maestro in via Montiglio 18.<br />

La figura femminile del Foro Italico<br />

Il convegno sul ritrovamento<br />

Roma, sempre generosa, non<br />

cessa <strong>di</strong> affascinarci con le<br />

sue sorprese: le più recenti<br />

sono il Lupercale e la figura femminile<br />

del Foro Italico, ritrovata<br />

nella zona demaniale compresa tra<br />

la via Olimpica e via dei Gla<strong>di</strong>atori,<br />

all’altezza dello Sta<strong>di</strong>o del tennis,<br />

oggi in demolizione. Sta lì da<br />

settanta anni poi, sentendosi abbandonata,<br />

si è nascosta sotto un manto<br />

<strong>di</strong> rovi, <strong>di</strong> erbacce e <strong>di</strong> sporcizia.<br />

Finalmente, si è svelata, dopo i<br />

lavori <strong>di</strong> ripulitura del CONI.<br />

Il merito va ad Angela Teja, vicepresidente<br />

della Società Italiana <strong>di</strong><br />

Storia dello Sport, le cui ricerche,<br />

svolte presso il Corso <strong>di</strong> Laurea in<br />

Scienze Motorie dell’Università<br />

Tor Vergata, sono state presentate<br />

lo scorso settembre in Francia, nel<br />

convegno sul tema “Arti e Sport”. I<br />

suoi allievi, incuriositi dal mistero<br />

che circonda la statua, si sono rivolti<br />

alla Gazzetta dello Sport per invitare<br />

gli organi competenti ad intervenire.<br />

Questa giovane donna, chi è? Chi<br />

l’ha scolpita? Perché è la sola figura<br />

femminile fra tanti atleti marmorei?<br />

Perché il suo pie<strong>di</strong>stallo è così<br />

alto e sproporzionato rispetto alla<br />

statua? Per tentare <strong>di</strong> dare una<br />

risposta a queste e ad altre domande,<br />

la cattedra <strong>di</strong> Storia dello Sport<br />

del Corso <strong>di</strong> laurea in Scienze<br />

Motorie <strong>di</strong> Tor Vergata, in collaborazione<br />

con il CONI, ha organizzato<br />

un incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che si è<br />

svolto il 27 novembre al Circolo del<br />

tennis del Foro Italico.<br />

La stessa Angela Teja era presente<br />

come coor<strong>di</strong>natrice.<br />

Stefano Pedullà, responsabile della<br />

progettazione del CONI, ha introdotto<br />

il convegno illustrando come<br />

il CONI abbia ridato <strong>di</strong>gnità all’area<br />

del Foro Italico con la ristrutturazione<br />

e la riqualificazione <strong>di</strong> parti<br />

che avevano subito grosse mortificazioni,<br />

per un utilizzo non sempre<br />

sportivo. Si rammarica <strong>di</strong> non aver<br />

rivolto l’attenzione, in tanti anni,<br />

all’unica figura femminile presente<br />

nel Foro, ma si rallegra per questo<br />

incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Antonio Lombardo, presidente del<br />

Corso <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> Scienze Motorie,<br />

puntualizza che il CONI è intervenuto<br />

anche economicamente per<br />

ripulire l’area non <strong>di</strong> sua competenza,<br />

e dopo i dovuti ringraziamenti,<br />

ricorda che De Coubertin per risollevare<br />

la decadenza dello sport,<br />

sosteneva che l’arte è fra i suoi elementi<br />

costitutivi: l’euritmia, cioè il<br />

gesto estetico è parte integrante del<br />

gesto sportivo. Oggi si deve riprensegue<br />

a pagina 3<br />

In questo numero<br />

• Le attività sociali delle parrocchie<br />

<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>.<br />

Gesù Divin Maestro<br />

• Festa per Nomadelfia<br />

• Museo Astronomico<br />

e Copernicano <strong>di</strong> Roma.<br />

Prove <strong>di</strong> riapertura<br />

• La realizzazione dei parcheggi<br />

nel Municipio 19<br />

• Agitazione<br />

per i parcheggi sotterranei<br />

• Santa Maria della Pietà:<br />

si chiarisce il futuro?<br />

• Via al raddoppio della Trionfale<br />

• Borsette che passione<br />

• Chie<strong>di</strong>amo scusa ai nostri lettori<br />

• “Replay” <strong>di</strong> un giovane regista<br />

della Balduina: Giorgio Grassi<br />

• Un giusto fra le Nazioni:<br />

Karel Weirich<br />

• La “piccola” <strong>di</strong> Beethoven<br />

alla Cattolica<br />

• Una collettiva <strong>di</strong> sei artisti romani<br />

• Una mostra personale<br />

<strong>di</strong> Ugo Pergoli


Rivista mensile e<strong>di</strong>ta<br />

dall’Associazione<br />

AMICI DI MONTE MARIO<br />

Direzione, redazione e pubblicità<br />

Via degli Scolopi, 31<br />

00135 Roma<br />

Tel./Fax 06-35503317<br />

amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it<br />

Direttore responsabile<br />

SILVIA SAMARITANI GIORDANI<br />

Direttore e<strong>di</strong>toriale<br />

GIO. MANTOVANI<br />

Coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> redazione<br />

MARIELLA CASINI-CORTESI<br />

In redazione<br />

LUCIANA FRAPISELLI<br />

ANNAMARIA MARCHESINI<br />

FRANCESCO ROCCO<br />

MARIA ROSSARO<br />

Ha collaborato a questo numero<br />

RENATO ZAMBRINI<br />

Videocomposizione<br />

PUBBLISHOCK<br />

Incisione e stampa<br />

GRAPHEIN SERVIZI s.r.l.<br />

Via della Magliana, 1102 - Roma<br />

Tel. 06 65004612 / Fax 06 65002416<br />

Reg. Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />

n. 12985 del 18-9-1969<br />

Numero chiuso il 10 <strong>di</strong>cembre 2007<br />

DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />

È vietata la riproduzione <strong>di</strong> testi<br />

ed immagini senza l’autorizzazione<br />

scritta dell’e<strong>di</strong>tore<br />

I problemi del 913<br />

Si continua a pre<strong>di</strong>care <strong>di</strong><br />

lasciare la macchina, ma non si<br />

fa niente perché l’alternativa<br />

del trasporto pubblico sia<br />

accettabile. Già è una sofferenza<br />

prendere gli autobus affollati<br />

la mattina, quando si possono<br />

capire le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> organizzare,<br />

in quelle ore <strong>di</strong> punta, un<br />

servizio decente, ma è scandaloso<br />

pretendere che ci si schiacci<br />

l’un l’altro anche la domeni-<br />

2<br />

ca, quando entrano in scena i<br />

piccoli autobus del 913 prolungato,<br />

che sono una trovata<br />

assurda. Che <strong>di</strong>re poi del capolinea<br />

del 913 spostato da tempo<br />

<strong>di</strong>etro la stazione <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />

<strong>Mario</strong>, che costringe chi lo<br />

prende in via Conti a subirsi la<br />

sosta al capolinea, perdendo<br />

tempo? Non mi pare il modo <strong>di</strong><br />

incentivare l’uso dell’autobus.<br />

E bisogna lamentare anche le<br />

irregolarità dei passaggi. Ci<br />

<strong>di</strong>ranno che è colpa del traffico,<br />

ed allora si facciano le corsie<br />

preferenziali dove servono, ma<br />

gli autobus sono irregolari<br />

anche quando il traffico è scarso,<br />

per esempio la sera. Aspetti<br />

più <strong>di</strong> un quarto d’ora e poi ti<br />

arrivano 913, 991, 999 in<br />

colonna, col 999 vuoto. Almeno<br />

<strong>di</strong> sera non si potrebbe, controllare<br />

i tempi dei passaggi -<br />

anche senza satelliti, basta la<br />

buona volontà - e magari dopo<br />

una certa ora unificare le linee?<br />

M.R. (lettera firmata)<br />

È da anni che si attende una<br />

ristrutturazione organica della<br />

rete <strong>di</strong> trasporto pubblico <strong>di</strong><br />

<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, ma si è preferito<br />

finora adottare provve<strong>di</strong>menti<br />

episo<strong>di</strong>ci e spesso opinabili.<br />

Storia <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />

Lessi a suo tempo la storia a<br />

puntate <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> moderno,<br />

scritta dal compianto fondatore<br />

del vostro giornale, ed ogni<br />

tanto riprendo i numeri arretrati<br />

in mio possesso per richiamare<br />

alla memoria qualche<br />

momento del passato del nostro<br />

territorio. Non potreste ripubblicarla<br />

riunita in un volumetto,<br />

che riscuoterebbe sicuramente<br />

l’interesse <strong>di</strong> molti concitta<strong>di</strong>ni,<br />

magari affidandone ad un<br />

valido cultore l’integrazione<br />

fino ai giorni nostri?<br />

B.A. (lettera firmata)<br />

Quello che lei propone è nei<br />

programmi dell’Associazione<br />

<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, ma l’attuazione<br />

è stata finora impe<strong>di</strong>ta<br />

da ragioni economiche. Ci<br />

auguriamo <strong>di</strong> poterle superare<br />

nel prossimo futuro.<br />

Piazza Mazzaresi è caos<br />

Una grande buca che attende da<br />

mesi <strong>di</strong> essere riempita, camion<br />

parcheggiati ovunque, bancarelle<br />

che invadono spazi non consentiti.<br />

Ieri mattina il varco per<br />

le macchine era ancora più stretto<br />

del solito e mentre in fila cercavamo<br />

<strong>di</strong> imboccare via Seneca,<br />

l’urlo <strong>di</strong> una sirena che,<br />

come al solito, raggela. Intanto<br />

all’interno del mercato tanto<br />

spazio vuoto. Non potrebbe<br />

essere messo a <strong>di</strong>sposizione<br />

degli ambulanti, anche a prezzo<br />

ridottissimo, per compensarli<br />

della scarsa visibilità? Forse<br />

sono un’illusa. - P.S. Sembra<br />

quasi che il caos sia un modo<br />

artificioso per convincerci che<br />

occorre un parcheggio. E poi<br />

non si capisce perché sulla piazza<br />

della Balduina oltre ad altri<br />

ambulanti debbano esserci<br />

anche i camion degli autotrasportatori,<br />

quando per questi<br />

ultimi basterebbe un semplice<br />

cartello con i numeri <strong>di</strong> telefono.<br />

S.d.C.S. (lettera firmata)<br />

Lo strapotere dei ven<strong>di</strong>tori<br />

ambulanti non si manifesta solo<br />

in piazza Mazzaresi. Basti pensare,<br />

tra tanti casi, a quello che<br />

succede in viale Giulio Cesare,<br />

dove i loro camion, parcheggiati<br />

anche <strong>di</strong> traverso assieme ad<br />

altri veicoli, imbottigliano il<br />

Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />

Il cane <strong>di</strong> due padroni<br />

Non ha un nome, è bianco, nero e marrone e somiglia a<br />

un cane pastore. Era abituato a stare accucciato accanto<br />

ad un uomo, forse rumeno, che chiedeva l’elemosina.<br />

In tanti lo ricordano, perché l’uomo e il cane avevano<br />

scelto un piccolo spazio proprio davanti alla porta automatica<br />

della farmacia Igea. Così, chi usciva, dopo aver<br />

acquistato un me<strong>di</strong>cinale, restava impietosito alla vista<br />

dei due e donava qualche centesimo.<br />

A volte il cane, dopo aver attraversato la strada, tenuto<br />

al guinzaglio, si accoccolava sul marciapiede <strong>di</strong> fronte,<br />

accanto ad un altro rumeno che chiedeva l’elemosina e<br />

gestiva un banchetto <strong>di</strong> libri usati. Come <strong>di</strong>re, il cane<br />

pastore lavorava part-time da una parte <strong>di</strong> via Igea e<br />

dall’altra. In piena estate i due uomini sono partiti per<br />

ignota destinazione, abbandonando il cane. La povera<br />

bestia è stata vista per tanto tempo aggirarsi per la zona<br />

in cerca <strong>di</strong> cibo e <strong>di</strong> uno dei due padroni, quello presso<br />

il quale forse dormiva, finché una signora, Rosa Maria,<br />

lo ha provvisoriamente preso in affido, in attesa <strong>di</strong> una<br />

definitiva adozione.<br />

S.G.<br />

traffico prima del semaforo,<br />

coinvolgendo anche gli autobus<br />

che, in una strada così larga,<br />

non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> una corsia<br />

riservata (ed effettuano la fermata<br />

dopo l’incrocio, facendo<br />

perdere minuti a chi deve prendere<br />

la metropolitana). Non si<br />

comprende la tolleranza delle<br />

autorità comunali.<br />

Strade degradate<br />

alla Balduina<br />

Lettore da sempre della vostra<br />

rivista, non riesco a richiamare<br />

l’attenzione del Municipio e dei<br />

Vigili su alcune cose. Via Lattanzio<br />

dovrebbe essere tutta a senso<br />

unico e non solo una parte, questo<br />

per l’aumento del traffico<br />

pesante (pullman <strong>di</strong>retti all’Hotel<br />

Tiberio) che non passano<br />

nella stretta via con auto parcheggiate<br />

nemmeno incrociando<br />

una moto; la via, malgrado 1500<br />

alunni frequentino le due scuole<br />

che si affacciano sulla stessa,<br />

non ha strisce pedonali visibili.<br />

Una moto giace senza targa<br />

abbandonata da mesi all’inizio<br />

della strada sulla destra entrando<br />

da piazza Giovenale, su un parcheggio<br />

riservato ai <strong>di</strong>sabili. Gli<br />

alberi sono da potare e le buche<br />

dei marciapie<strong>di</strong> da asfaltare. Io<br />

sono in causa con il Comune per<br />

una buca dove sono inciampato<br />

davanti il civico 7, subendo ricovero<br />

al pronto soccorso del<br />

Gemelli, tre anni fa, e la buca,<br />

piccola ma insi<strong>di</strong>osa, è ancora lì.<br />

Via Anneo Floro: sulle scalette,<br />

lerce come sempre, giace da 6<br />

mesi un cartello stradale <strong>di</strong>velto,<br />

nonostante le numerose segnalazioni.<br />

Ma i vigili fanno solo<br />

multe o potrebbero anche segnalare<br />

tutto ciò?<br />

Roberto Cannavò


segue dalla prima pagina<br />

La figura femminile del Foro Italico<br />

dere questo elemento dell’arte e<br />

abbinarlo al concetto <strong>di</strong> sport, eliminando<br />

la pura fisicità.<br />

È accaduto al ritorno dal convegno<br />

internazionale “Arti e sport”, che i<br />

suoi studenti, racconta Angela Teja,<br />

sono rimasti colpiti dal degrado <strong>di</strong><br />

una zona del parco, praticamente<br />

terra <strong>di</strong> nessuno, proprio dove è<br />

collocata la statua. Allora hanno<br />

invitato la Gazzetta dello Sport a<br />

chiedere l’intervento della autorità.<br />

Ma ora è tempo <strong>di</strong> svelare alcuni<br />

degli enigmi che aleggiano su questo<br />

ritrovamento. Si inizia dalle<br />

limitazioni riguardanti il Foro Italico,<br />

illustrate da Adriana Capriotti,<br />

storica dell’arte della Soprintendenza<br />

per il Patrimonio Storico,<br />

Artistico e Etnoantropologico del<br />

Lazio, responsabile dei Beni artistici<br />

del Foro Italico. Spiega che, per<br />

la sua tutela e la conservazione,<br />

questa area è stata vincolata totalmente<br />

nel 1989 ad opera delle<br />

Soprintendenze del Patrimonio storico-artistico<br />

e dei Beni architettonici,<br />

vincolo che ha coinciso con<br />

quello paesaggistico del parco <strong>di</strong><br />

<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Chiarisce che la tutela<br />

è stata affiancata dalla schedatura,<br />

oggi informatizzata, <strong>di</strong> tutto il<br />

patrimonio storico-artistico che<br />

comprende e<strong>di</strong>fici, statue, decorazioni,<br />

mosaici ecc., anche con foto.<br />

Se un’opera viene danneggiata,<br />

come succede spesso, prosegue,<br />

poiché il bene è tutelato, per l’intervento<br />

<strong>di</strong> restauro è necessaria l’autorizzazione,<br />

che deve essere eseguita<br />

da restauratori specializzati<br />

dei Beni culturali, <strong>di</strong>plomati all’I-<br />

CR (Istituto Centrale del Restauro).<br />

La statua appena scoperta, in<strong>di</strong>cata<br />

su una mappa dell’epoca con la lettera<br />

L, e quin<strong>di</strong> nota agli addetti ai<br />

lavori, presenta problematiche <strong>di</strong><br />

degrado contrastabili, ma l’entità<br />

del materiale è tale da richiedere<br />

una sinergia notevole per poter<br />

intervenire in modo adeguato.<br />

Quanto alle informazioni sulle statue<br />

del Foro Italico, un valido contributo<br />

è stato quello <strong>di</strong> Mariastella<br />

Margozzi, storica dell’arte presso<br />

la Galleria Nazionale d’Arte<br />

Moderna e Contemporanea, che ha<br />

stu<strong>di</strong>ato a fondo quelle sculture in<br />

occasione della mostra de<strong>di</strong>cata a<br />

Enrico Del Debbio, il primo architetto<br />

del Foro. In quella circostanza,<br />

racconta, furono presentati i<br />

bozzetti preparatori delle sculture<br />

dello Sta<strong>di</strong>o dei Marmi per stu<strong>di</strong>are<br />

un’arte alquanto bistrattata nonché<br />

la sua compenetrazione con l’architettura<br />

del Foro, la cui realizzazione<br />

<strong>di</strong>mostra quanto si siano arricchite<br />

l’architettura e la storia dell’arte.<br />

Dopo essersi <strong>di</strong>lungata sulla tecnica<br />

della riproduzione delle statue,<br />

esponendo con ricchezza <strong>di</strong> particolari<br />

le <strong>di</strong>sposizioni riguardanti le<br />

sculture e lo Sta<strong>di</strong>o dei Marmi e i<br />

principi educativi dell’epoca, conclude<br />

raccontando la vita <strong>di</strong> Silvio<br />

Canevari. Ritiene che sia lui l’autore<br />

della figura femminile appena<br />

ritrovata, ipotesi suggerita dallo<br />

stu<strong>di</strong>o dei suoi bozzetti in gesso,<br />

compiuti in tutti i loro particolari,<br />

alcuni dei quali realizzati per il<br />

complesso architettonico <strong>di</strong> Del<br />

Debbio. Infatti tale stu<strong>di</strong>o è stato<br />

una ottima occasione per in<strong>di</strong>viduare<br />

i caratteri tipici dello stile <strong>di</strong> ogni<br />

artista, compreso il nostro.<br />

La conferma a tale supposizione è<br />

riba<strong>di</strong>ta da Giorgio Felini, storico<br />

pressionismo nella velocità <strong>di</strong> esecuzione<br />

e quin<strong>di</strong> il verismo sociale;<br />

ora lo stile benevolo e preciso nella<br />

raffigurazione <strong>di</strong> una testa oppure<br />

l’art nouveau in un soggetto alato;<br />

ora il connubio elegante tra arte<br />

greca e arte romana nei monumento<br />

ai caduti: “sentiva come un<br />

greco, vedeva come un romano”.<br />

Ma c’è ancora molto da stu<strong>di</strong>are e<br />

da scoprire, prosegue il <strong>di</strong>scorso<br />

Marco Canevari, nipote dello scultore,<br />

e confessa che la figura femminile<br />

in <strong>di</strong>scussione non c’è nel<br />

materiale esistente, né trova posto<br />

nelle memorie familiari, ma è stata<br />

stu<strong>di</strong>ata e confrontata con altre<br />

sculture, nella ricerca <strong>di</strong> elementi<br />

simili. Egli precisa che la statua,<br />

Particolare della figura femminile ritrovata al Foro Italico.<br />

dell’arte, che ha pubblicato la vita<br />

<strong>di</strong> Silvio Canevari valendosi delle<br />

fonti messe a <strong>di</strong>sposizione dai suoi<br />

famigliari.<br />

Fu scultore elegante e raffinato, un<br />

vero professionista; infatti frequentò<br />

l’Accademia delle Belle<br />

Arti dove imparò il realismo con<br />

una sorta <strong>di</strong> romanticismo latente,<br />

pur sotto l’influsso del neoclassicismo.<br />

Il suo stile complesso, come<br />

succede quando non c’è una corrente<br />

artistica contemporanea è<br />

risultato dalla fusione <strong>di</strong> tendenze<br />

<strong>di</strong>verse: classicismo, arte moderna,<br />

impressionismo, verismo e perciò<br />

si potrebbe definire eclettico. Di<br />

conseguenza egli applicò lo stile<br />

più conveniente alle tematiche che<br />

gli si presentavano: il mito, la vita<br />

familiare, la religione, i valori, la<br />

storia. Infatti nelle sue opere traspare<br />

ora la cultura moderna, l’im-<br />

alta 2,25 metri, è rovinata, rotta,<br />

abrasa, in pietra scurita dagli elementi<br />

atmosferici ma dove, in alcuni<br />

punti, fa capolino il marmo bianco.<br />

Sta su un basamento in mattoni,<br />

pietra tufacea, travertino e intonaco,<br />

alto 3 metri, sproporzionato<br />

rispetto alla figura. Si tratta <strong>di</strong> una<br />

giovane donna appoggiata su un<br />

panneggio, che si strizza i capelli:<br />

potrebbe essere una figura acquatica,<br />

una Nereide, una Naiade, una<br />

Ninfa, oppure Diana che si sta<br />

bagnando. Insomma un soggetto<br />

proveniente dal repertorio classicomitologico<br />

del periodo in cui Canevari<br />

scolpiva una Venere, una Galatea,<br />

progettata per la fontana <strong>di</strong> una<br />

villa sulla via Flaminia, e bassorilievi<br />

dello stesso carattere. L’opera<br />

in esame ricorda la Galatea, anche<br />

se <strong>di</strong>versa dalle esigenze statuarie<br />

del Foro. La nostra figura femmini-<br />

le poteva avere una destinazione<br />

simile? Essere il progetto per una<br />

fontana? Il motivo ispiratore e<br />

tematico va bene. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />

stilistico è riconoscibile il tratto<br />

caratteristico della scultura <strong>di</strong>namica:<br />

il gesto è dettato da tensione e<br />

spinta interiore, non è eclatante,<br />

non è un mettersi in posa.<br />

Se paragoniamo la nostra statua<br />

con un tondo bronzeo in bassorilievo,<br />

notiamo vari stilemi che si ripetono:<br />

collo allungato, seni alti, piccoli,<br />

roton<strong>di</strong> e stilizzati, bacino fortemente<br />

tagliato all’altezza dell’ombelico,<br />

pancetta elegante, fianchi<br />

e gambe gran<strong>di</strong> e atteggiati in<br />

modo aggraziato. Altro motivo<br />

ricorrente è una gamba girata<br />

all’in<strong>di</strong>etro e un ginocchio piegato,<br />

posa ripetuta in altre opere. Anche<br />

al confronto con la testa <strong>di</strong> Medusa<br />

esistono varie assonanze: taglio<br />

degli occhi molto allungato e<br />

modellato dalla palpebra superiore,<br />

sopracciglia con riga molto sottile a<br />

rilievo che finisce in alto. Di profilo<br />

si nota la somiglianza dei tratti:<br />

fronte, naso, zigomi alti, mento piccolo,<br />

capelli non casuali e molto<br />

modellati, quasi una acconciatura.<br />

Tutte caratteristiche che si trovano<br />

in altre opere.<br />

In conclusione la prova documentale<br />

non c’è, ma il materiale è a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chi vorrebbe affrontare<br />

una ricerca approfon<strong>di</strong>ta.<br />

Valerio Piccioni, giornalista de La<br />

Gazzetta dello Sport, non si preoccupa<br />

dell’attribuzione e giu<strong>di</strong>ca che<br />

“è importante andare a vedere e<br />

non accontentarsi <strong>di</strong> chi vede per<br />

te”. Per questo si chiede quale<br />

potrebbe essere la collocazione più<br />

adatta per questa statua, forse Villa<br />

Glori dove sarebbe più fruibile.<br />

Angela e i suoi studenti hanno<br />

qualche idea in proposito?<br />

A questa domanda risponde un<br />

altro stu<strong>di</strong>oso, Paolo Pe<strong>di</strong>nelli che<br />

da anni si occupa appassionatamente<br />

del Foro. Quella statua fu<br />

posta in quel punto quasi certamente<br />

da <strong>Mario</strong> Moretti, all’epoca<br />

<strong>di</strong>rettore dell’Ufficio tecnico dell’Opera<br />

Nazionale Balilla, uomo<br />

pignolo e <strong>di</strong> ingegno. Perché una<br />

figura <strong>di</strong> donna in mezzo a tanti<br />

uomini? Se veramente va attribuita<br />

a Silvio Canevari, si può ritenere<br />

che sia stata proprio l’Opera Nazionale<br />

Balilla ad acquistarla, per aiutare<br />

la famiglia rimasta in con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong>sagiate dopo la scomparsa prematura<br />

dello scultore.<br />

La statua è stata posizionata lì, tra il<br />

1933 e il 1938, da Moretti oppure<br />

da Del Debbio, non a caso ma con<br />

cognizioni <strong>di</strong> causa. Infatti quello è<br />

il punto più alto del terrazzamento,<br />

da dove la percezione visuale è<br />

molto ampia. Il basamento è sproporzionato<br />

rispetto alla statua forse<br />

per annullare la pendenza con la<br />

strada <strong>di</strong> sopra oppure perché<br />

potesse essere vista da più parti, in<br />

modo compatibile con il Piano paesaggistico.<br />

Paolo Pe<strong>di</strong>nelli si è <strong>di</strong>vertito a trac-<br />

3


4<br />

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La figura femminile ritrovata al Foro Italico.<br />

ciare assi prospettici trovando che<br />

dal punto in cui si trova la statua si<br />

potevano vedere, con la situazione<br />

arborea <strong>di</strong> allora: il mosaico dorato<br />

situato sulla facciata della Casa<br />

delle Armi, il Ponte Duca d’Aosta,<br />

un angolo dello Sta<strong>di</strong>o dei Marmi,<br />

la Piscina coperta, la Palestra del<br />

Duce, la Fontana della Sfera, la<br />

Palazzina del tennis, la Torretta <strong>di</strong><br />

Ponte Milvio. Perché una donna?<br />

Forse perché questa ha un fascino<br />

particolare, in un’epoca in cui la<br />

donna doveva essere concentrata<br />

sui figli e la famiglia. Questa è<br />

pu<strong>di</strong>ca, morbida, sorpresa in un<br />

gesto intimo. Deve rimanere dove è<br />

rimasta per settanta anni perché<br />

tutto il Foro, dove nulla è casuale, è<br />

vincolato. “Anche volendo, è<br />

impossibile spostarla”.<br />

A vedere la statua, <strong>di</strong> sera, fortemente<br />

illuminata, si è presi da stupore<br />

ed emozione. La giovane<br />

donna, forse non una dea o una<br />

ninfa, è molto più bella <strong>di</strong> quanto ci<br />

si aspetta: le forme sono morbide, il<br />

gesto naturale, lo sguardo pensoso<br />

e raccolto.<br />

Passando per piazzale Clo<strong>di</strong>o, ci si<br />

chiede da tempo quale sia il destino<br />

degli storici Casali Strozzi, a piazzale<br />

Clo<strong>di</strong>o, uno restaurato ormai molti<br />

anni fa ma lasciato a se stesso e l’altro<br />

in uno stato <strong>di</strong> antico degrado.<br />

Occorreva una notizia <strong>di</strong> cronaca, l’ar-<br />

Un bel regalo <strong>di</strong> Natale per <strong>Monte</strong><br />

<strong>Mario</strong>.<br />

Mariella Casini-Cortesi<br />

Nuove voci per<br />

il coro S. Chiara<br />

Il coro Santa Chiara cerca nuovi<br />

coristi, specie maschili, anche se<br />

non conoscono la musica. L’impegno<br />

è settimanale, <strong>di</strong> mercoledì<br />

dalle 21 alle 23 nei locali della parrocchia<br />

Santa Chiara, a piazzale<br />

Due Pini, per cantare brani che spaziano<br />

al ‘500 ai giorni nostri. Per<br />

ulteriori informazioni telefonare al<br />

n. 06 36308994.<br />

Sgra<strong>di</strong>ti ospiti ai Casali Strozzi<br />

resto <strong>di</strong> nove stranieri che in un Casale<br />

vivevano e ne avevano fatto deposito<br />

<strong>di</strong> mercanzia rubata, per avere la triste<br />

conferma del <strong>di</strong>sinteresse dello<br />

Stato per queste sue proprietà, che<br />

meriterebbero un’adeguata tutela ed<br />

una prestigiosa utilizzazione.


Le attività sociali delle parrocchie <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />

Gesù Divin Maestro<br />

La parrocchia del Gesù Divin Maestro.<br />

Costruita su progetto <strong>di</strong> Carlo Bevilacqua,<br />

la chiesa Gesù Divin Maestro<br />

fu eretta a parrocchia il 2<br />

marzo 1964 dal car<strong>di</strong>nal Vicario<br />

Clemente Micara e inaugurata nel<br />

1967, quin<strong>di</strong> affidata prima al clero<br />

della <strong>di</strong>ocesi Brescia e poi a quello<br />

<strong>di</strong> Roma nel 1978. Il titolo fu in<strong>di</strong>cato<br />

da Paolo VI, per la vicinanza<br />

dell’Università Cattolica del Sacro<br />

Cuore e il territorio fu determinato<br />

entro i limiti che vanno da via della<br />

Pineta Sacchetti (all’altezza del<br />

vicolo dell’Acqua Paola) fino alla<br />

Trionfale e lungo il muro <strong>di</strong> cinta<br />

dell’Università Cattolica, anche<br />

dove abbandona la Trionfale, per<br />

raggiungere la ferrovia Roma-<br />

Viterbo fino all’altipiano Aurelio.<br />

Da qui prosegue per via delle Calasanziane<br />

e, a destra, per via Mattia<br />

Battistini fino al Fosso <strong>di</strong> Primavalle<br />

e all’imbocco per via Cogoleto<br />

da dove, girando a destra, raggiunge<br />

<strong>di</strong> nuovo la linea Roma-Viterbo<br />

e poi, oltrepassando il vicolo dell’Acqua<br />

Paola, si ricongiunge con<br />

via della Pineta Sacchetti.<br />

Qui fervono molte e interessanti<br />

iniziative sociali a favore delle oltre<br />

11.000 anime, sotto la vigile presenza<br />

e i più <strong>di</strong>versi progetti del<br />

<strong>di</strong>namico rev. <strong>Mario</strong> Laurenti, che<br />

regge quella parrocchia da un<strong>di</strong>ci<br />

anni.<br />

Il parroco, infatti, è una fucina <strong>di</strong><br />

idee molte già realizzate, altre in<br />

via <strong>di</strong> esecuzione. L’asilo nido e la<br />

scuola materna, gestiti dalla parrocchia,<br />

ospitano 140 bambini da<br />

uno a quattro anni, in ambienti<br />

pieni <strong>di</strong> luce e <strong>di</strong> colore, a ridosso<br />

del parco della Pineta Sacchetti cui<br />

si può accedere <strong>di</strong>rettamente. Questa<br />

scuola materna ha già realizzato<br />

la Sezione primavera, su in<strong>di</strong>cazione<br />

del Comune, una sezione prematerna<br />

che inserisce bambini tra i<br />

due e i tre anni; inoltre ha aderito al<br />

progetto “Crisalide”, anche questo<br />

proposto dal Comune, che <strong>di</strong>venterà<br />

operativo dopo Natale; si tratta<br />

<strong>di</strong> un corso <strong>di</strong> sostegno ai genitori<br />

dal punto <strong>di</strong> vista educativo e psicologico.<br />

Per i più gran<strong>di</strong>, il terreno <strong>di</strong> competenza<br />

della parrocchia comprende<br />

un campo <strong>di</strong> bocce, <strong>di</strong> calciotto e<br />

uno per la pallacanestro e la pallavolo<br />

e, al coperto, una sala con<br />

ping-pong e calcio-balilla a <strong>di</strong>sposizione<br />

dei piccoli nel pomeriggio e<br />

degli adulti la sera. Una scuola <strong>di</strong><br />

calcio, guidata <strong>di</strong> un allenatore<br />

della Federcalcio, è riservata a<br />

bambini dai sei ai <strong>di</strong>eci anni. Infine,<br />

dopo faticose battaglie con le autorità<br />

competenti, la striscia <strong>di</strong> terreno<br />

alberato che si estende tra la<br />

strada e il parcheggio, una volta<br />

livellata, <strong>di</strong>venterà un giar<strong>di</strong>no ad<br />

uso <strong>di</strong> bambini e anziani.<br />

In tutto questo spazio all’interno e<br />

all’esterno, si svolge il Progetto<br />

estate che raccoglie bambini dai<br />

cinque ai do<strong>di</strong>ci anni per sette settimane<br />

tra giugno e luglio. Sono previste<br />

molte attività sia sportive sia<br />

manuali, lu<strong>di</strong>che e <strong>di</strong> teatro sotto<br />

l’occhio vigile <strong>di</strong> animatori che<br />

hanno frequentato un corso specifico<br />

per imparare a svolgere il loro<br />

servizio nel migliore dei mo<strong>di</strong>. La<br />

cucina interna tiene conto delle<br />

eventuali allergie.<br />

<strong>Amici</strong>zie e solidarietà, il Centro<br />

Adulti G.D.M., aperto cinque giorni<br />

la settimana per cinque ore, si rivolge<br />

agli adulti, anche in età avanzata,<br />

con l’offerta <strong>di</strong> numerose e <strong>di</strong>verse<br />

attività e la generosa assistenza <strong>di</strong><br />

volontari: dal ballo alla ginnastica<br />

dolce, dal teatro al canto, dai laboratori<br />

<strong>di</strong> manualità alle visite culturali<br />

e agli incontri con il me<strong>di</strong>co e lo<br />

psicologo. Nelle sale ampie e luminose<br />

ognuno, del centinaio <strong>di</strong> persone<br />

iscritte, sceglie <strong>di</strong> trascorrere il<br />

tempo come più gli piace. Il venerdì<br />

è aperto uno sportello legale che<br />

presta servizio <strong>di</strong> assistenza gratuito.<br />

La scuola <strong>di</strong> ballo, <strong>di</strong>stinta in<br />

ballo a coppia, ballo <strong>di</strong> gruppo e<br />

latino-americano, è molto frequentata<br />

sia il pomeriggio, sia la sera. A<br />

tutto ciò si aggiungerà presto il<br />

corso <strong>di</strong> computer mentre è in fase<br />

<strong>di</strong> preparazione la biblioteca.<br />

Il Centro <strong>di</strong> ascolto Caritas, in<br />

grado <strong>di</strong> offrire anche vestiario e<br />

pacchi viveri a persone con problemi<br />

<strong>di</strong> sopravvivenza, una volta l’anno<br />

organizza una ven<strong>di</strong>ta a favore<br />

delle adozioni a <strong>di</strong>stanza rivolte ad<br />

una scuola in<strong>di</strong>ana, materna e <strong>di</strong><br />

I campi sportivi.<br />

primo grado, con la quale ha stretto<br />

gemellaggio.<br />

Nel teatro parrocchiale si alternano<br />

ben quattro gruppi amatoriali: la<br />

compagnia “Maddalena Aulina”<br />

composta da genitori ed ex alunni<br />

della scuola materna, pre<strong>di</strong>lige il<br />

teatro <strong>di</strong> carattere educativo su testi<br />

appositamente scritti sui temi da<br />

trattare. Il gruppo “I noti per caso”<br />

costituita da parrocchiani giovani e<br />

meno giovani, sceglie per lo più<br />

musical <strong>di</strong> carattere religioso, come<br />

Forza venite gente sulla vita <strong>di</strong> San<br />

Francesco, recentemente rappresentata<br />

con molto successo. Il gruppo<br />

seguito da Gilda è tutto <strong>di</strong> adulti<br />

che si <strong>di</strong>vertono a recitare comme<strong>di</strong>e,<br />

anche musicali, infatti stanno<br />

preparando Letto ovale. Infine il<br />

gruppo <strong>di</strong> ragazzi, regista lo stesso<br />

parroco che ama il teatro da sempre,<br />

si cimenta in gialli e nelle classiche<br />

comme<strong>di</strong>e musicali, specie<br />

quelli <strong>di</strong> Garinei e Giovannini. A<br />

queste compagnie si deve aggiungere<br />

quella costituita da <strong>di</strong>lettanti<br />

“Seriamente…per gioco” ospitata,<br />

fino all’anno scorso, sia per le<br />

prove sia per le rappresentazioni <strong>di</strong><br />

comme<strong>di</strong>e, spesso napoletane.<br />

Animano le celebrazioni eucaristiche,<br />

accompagnati dall’organo o<br />

dalla chitarra, due cori seguiti da<br />

don Gabriele. Il coro <strong>di</strong> voci bianche,<br />

che raccoglie bambini dai cinque<br />

ai <strong>di</strong>eci anni, canta anche motivi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa cultura e nazionalità. Il<br />

coro <strong>di</strong> una trentina <strong>di</strong> adulti, oltre<br />

alle composizioni <strong>di</strong> Frisina, si<br />

cimenta in corali <strong>di</strong> Bach e perfino<br />

in canti gregoriani.<br />

Al parroco, che ha nel cassetto progetti<br />

per ampliare, ripulire, migliorare,<br />

chie<strong>di</strong>amo. “Dove trova i<br />

fon<strong>di</strong> per tutto ciò che ha fatto e per<br />

quello che vorrebbe fare?” Risponde<br />

che mette da parte a poco a poco<br />

tutto quanto ricava dalle attività<br />

realizzate, per portare a compimento<br />

le nuove opere che ha in mente.<br />

M.C.C.<br />

5


Agenzia 16 Via I. Garbini, 53 01100 Viterbo prossima apertura


Festa per Nomadelfia<br />

Un momento della festa che ha fatto seguito alla cerimonia <strong>di</strong> inaugurazione del<br />

“Centro <strong>di</strong> Spiritualità”, intitolato a Giovanni Paolo II, domenica 28 ottobre. Il<br />

centro si trova agli estremi confini <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, a Roma, “cuore della spiritualità”.<br />

La giornata si era aperta con la Messa, officiata dall’ex segretario del Papa,<br />

il Car<strong>di</strong>nale Stanislao Dziwisz, Arcivescovo <strong>di</strong> Cracovia.<br />

In un pa<strong>di</strong>glione bianco costruito sul prato, gremito <strong>di</strong> gente, famiglie, tanti giovani<br />

e bambini, mamma Irene, la prima mamma <strong>di</strong> vocazione, nel rivolgere un saluto<br />

alle autorità presenti e a tutti coloro che sono vicini a Nomadelfia, ha detto che<br />

il Car<strong>di</strong>nale “ha fatto sue le nostre pene ma anche le nostre gioie”. Ha ricordato<br />

che Papa Giovanni Paolo II ha aiutato a realizzare il “Centro <strong>di</strong> spiritualità”, un<br />

miracolo dal principio alla fine. Ha ricordato poi Don Zeno, fondatore, promotore,<br />

anima <strong>di</strong> Nomadelfia, “un piccolo popolo che vive sulle orme <strong>di</strong> Cristo e che<br />

ha strappato alla desolazione, al carcere, alla malavita oltre 6000 figli”.<br />

Anche durante l’omelia è stato ricordato Don Zeno: “Il pensiero va a quel grande<br />

cuore <strong>di</strong> sacerdote. È giusto ricordarlo perché a Don Zeno dovete quello che siete<br />

e che volete essere”, ha concluso il Car<strong>di</strong>nale, rivolgendosi ai presenti. Il cammino<br />

<strong>di</strong> questo popolo si spiega anche con le parole <strong>di</strong> Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta:<br />

“Goccia a goccia – ha cantato il coro – nasce un fiume”.<br />

Santa Maria della Pietà:<br />

si chiarisce il futuro?<br />

Il 16 novembre scorso si è svolto, presso<br />

la Residenza <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, l’incontro<br />

pubblico per il “Question time” sul<br />

tema del futuro del Santa Maria della<br />

Pietà, organizzato dall’Associazione<br />

<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> e guidato dal<br />

vice-presidente Carmelo Geraci, con lo<br />

scopo <strong>di</strong> favorire la trasparenza della<br />

informazione.<br />

Hanno partecipato come interlocutori il<br />

vice-rettore dell’Università della<br />

Sapienza prof. Roberto Palumbo e il<br />

presidente del Municipio 19 Fabio Lazzara,<br />

che hanno fornito importanti informazioni<br />

sullo stato <strong>di</strong> attuazione del protocollo<br />

<strong>di</strong> intesa per il Santa Maria della<br />

Pietà, dopo oltre 180 giorni dalla firma –<br />

il 18 aprile 2007 – da parte <strong>di</strong> Regione,<br />

Provincia, Comune, Municipio 19, ASL<br />

RME e Università della Sapienza; hanno<br />

inoltre risposto alle domande poste dal<br />

nostro giornale, illustrate brevemente<br />

dal consigliere dell’Associazione Giuliano<br />

Falcolini, nonché a quelle scaturite<br />

dal vivace <strong>di</strong>battito.<br />

In particolare il prof. Palumbo ha<br />

<strong>di</strong>chiarato che l’Università ha già redatto<br />

i progetti esecutivi <strong>di</strong> sua competenza<br />

ed è pronta ad affrontarne imme<strong>di</strong>atamente<br />

le spese non appena il maggiore<br />

ente decisionale, la Regione, determinerà<br />

la possibilità <strong>di</strong> agire. I programmi<br />

dettagliati, che sono pubblici<br />

perché rintracciabili via internet sul sito<br />

web dell’Università, sono stati esaurientemente<br />

illustrati: acquisizione<br />

della proprietà <strong>di</strong> 9 pa<strong>di</strong>glioni, 8 per le<br />

esigenze <strong>di</strong>dattiche (Scienze della formazione,<br />

Disegno industriale, Botanica)<br />

più un pa<strong>di</strong>glione per la mensa.<br />

Altri 4 pa<strong>di</strong>glioni saranno gestiti <strong>di</strong>rettamente<br />

dagli organi della Regione, con<br />

circa 240 posti per residenze universitarie.<br />

Tali posti però, ha precisato il prof.<br />

Palumbo, verranno attribuiti secondo<br />

una graduatoria valida per tutte le Università<br />

<strong>di</strong> Roma: quin<strong>di</strong> non potranno<br />

essere riservati agli studenti interessati<br />

alle attività <strong>di</strong>dattiche del Santa Maria<br />

della Pietà. Queste residenze, occupate<br />

per <strong>di</strong>eci mesi dagli studenti assegnatari,<br />

saranno a <strong>di</strong>sposizione nei mesi estivi<br />

per una “Summer school” <strong>di</strong> alto<br />

prestigio che attirerà a Roma stu<strong>di</strong>osi<br />

stranieri.<br />

Durante la sua relazione si è <strong>di</strong>ffusa la<br />

notizia che poche ore prima la Giunta<br />

regionale aveva deliberato sia la ven<strong>di</strong>ta<br />

all’Università dei 9 pa<strong>di</strong>glioni sia lo stanziamento<br />

dei fon<strong>di</strong> necessari per il cofinanziamento<br />

delle residenze universitarie<br />

in aggiunta ai contributi dell’Unione<br />

Europea. La notizia è stata poi confermata<br />

con la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> tutti i presenti.<br />

Il presidente Lazzara ha riferito sugli<br />

adempimenti del Municipio agli obblighi<br />

del protocollo <strong>di</strong> intesa, <strong>di</strong>fendendone<br />

la struttura, pur criticandone<br />

alcuni aspetti che attribuiscono alla<br />

ASL troppi spazi per l’assistenza sanitaria<br />

che a suo giu<strong>di</strong>zio andrebbe<br />

meglio <strong>di</strong>ffusa nel territorio. In partico-<br />

lare ha fatto notare che, nonostante gli<br />

ostacoli che si sovrappongono ed anche<br />

senza rispettare alla lettera le scadenze<br />

prefissate, il processo attuativo del protocollo<br />

<strong>di</strong> intesa è in pieno svolgimento<br />

ed è necessaria la collaborazione <strong>di</strong><br />

tutti per portarlo a termine nel più breve<br />

tempo possibile.<br />

È seguita una interessante <strong>di</strong>scussione<br />

cui hanno partecipato singoli citta<strong>di</strong>ni e<br />

rappresentanti <strong>di</strong> associazioni del territorio,<br />

quali “Ex-lavanderia”, che ha<br />

particolarmente criticato la mancanza<br />

<strong>di</strong> una effettiva partecipazione, ricordando<br />

la proposta popolare <strong>di</strong> delibera<br />

comunale e la proposta <strong>di</strong> legge regionale<br />

mai <strong>di</strong>scusse dagli organi competenti.<br />

A tutti hanno ulteriormente risposto<br />

i due interlocutori presenti.<br />

Si è dovuta registrare con rammarico<br />

l’assenza <strong>di</strong> altri interlocutori impor-<br />

tanti, firmatari del protocollo <strong>di</strong> intesa,<br />

alcuni dei quali avevano assicurato fino<br />

all’ultimo momento la loro partecipazione.<br />

E l’incontro, comunque, non ha<br />

cancellato il nostro <strong>di</strong>spiacere per lo<br />

scarso peso dato alla partecipazione dei<br />

citta<strong>di</strong>ni e la conseguente preoccupazione<br />

che alla fine possano risultare<br />

non ben sod<strong>di</strong>sfatte le fondamentali<br />

istanze più volte esposte su questo giornale.<br />

Troppe domande restano inevase<br />

e soprattutto manca il quadro completo,<br />

organico. Dopo il convegno, il Municipio<br />

19 ha convocato per l’11 <strong>di</strong>cembre<br />

(mentre il nostro giornale è in stampa)<br />

un’assemblea pubblica, presso il pa<strong>di</strong>glione<br />

26 del comprensorio. Ne daremo<br />

la cronaca nel prossimo numero, sperando<br />

che possa essere il momento<br />

della svolta nel processo partecipativo.<br />

G.F.<br />

Buone feste<br />

7


Museo Astronomico e Copernicano <strong>di</strong> Roma<br />

Prove <strong>di</strong> riapertura<br />

Da sinistra Paolo Battinelli, Renato Zambrini, Patrizia Torlonia,<br />

Marinella Calisi e Emanuele Giallongo. Alle spalle il busto <strong>di</strong> Copernico.<br />

Il 26 ottobre scorso il Museo<br />

Astronomico e Copernicano <strong>di</strong><br />

Villa Mellini ha accolto una visita<br />

guidata, offerta ai soci dell’Associazione<br />

“<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” e<br />

loro parenti ed amici, concordata<br />

con il Direttore dell’Osservatorio e<br />

con la curatrice del Museo. L’evento<br />

ricopre particolare importanza<br />

dopo i sette lunghi anni <strong>di</strong> chiusura,<br />

dovuta ai noti motivi legati all’inse<strong>di</strong>amento<br />

dell’INAF (Istituto<br />

Nazionale <strong>di</strong> Astrofisica) nella storica<br />

Villa Mellini.<br />

Il Museo avrebbe dovuto riaprire i<br />

battenti al pubblico in occasione del<br />

Giubileo del 2000, al termine dei<br />

lavori <strong>di</strong> ristrutturazione delle aree<br />

espositive. Cio non è avvenuto. Nel<br />

corso degli anni successivi l’Associazione<br />

“<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”<br />

ha condotto una battaglia civile alla<br />

quale hanno aderito Istituzioni,<br />

8<br />

Associazioni culturali, giornalisti, in<br />

particolare Gaspare Barbiellini<br />

Amidei, personalità del mondo politico<br />

e della scienza nonchè numerosi<br />

citta<strong>di</strong>ni, mirata alla riapertura e<br />

alla fruibilità del Museo nella storica<br />

Villa Mellini. Una battaglia civile<br />

volta ad evitare il paventato trasferimento<br />

del Museo a <strong>Monte</strong> Porzio<br />

Catone, nella sede decentrata dell’Osservatorio.<br />

Una battaglia motivata<br />

anche dalla nascita del Museo a<br />

seguito <strong>di</strong> donazioni effettuate alla<br />

città <strong>di</strong> Roma da stu<strong>di</strong>osi polacchi<br />

nel primo decennio <strong>di</strong> Roma Capitale.<br />

Nel corso degli anni successivi il<br />

Museo ha assunto una crescente,<br />

notevole importanza storico-scientifica<br />

per i suoi contenuti (oltre 800<br />

reperti nonchè una Biblioteca ricca<br />

<strong>di</strong> testi antichi) ed ha costantemente<br />

richiamato visitatori <strong>di</strong> ogni età e<br />

cultura.<br />

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Roma - Via Teulada, 2 (angolo Piazzale Clo<strong>di</strong>o, 61)<br />

Tel. 06-37516237<br />

26 ottobre 2007. Appuntamento alle<br />

ore 15 al cancello <strong>di</strong> villa Mellini si<br />

riuniscono oltre 70 visitatori,<br />

ammessi ad ammirare lo splen<strong>di</strong>do<br />

panorama <strong>di</strong> Roma dalle finestre<br />

della cinquecentesca Villa. Non si<br />

poteva fare a meno <strong>di</strong> riandare con<br />

la memoria ai pellegrini che, per<br />

secoli, al termine del loro viaggio<br />

lungo la via francigena giungevano<br />

alla meta, in vista dal culmine <strong>di</strong><br />

<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Ammessi nei locali<br />

che ospitano attualmente buona<br />

parte del Museo originario, i visitatori<br />

sono stati accompagnati dal<br />

<strong>di</strong>rettore dell’Osservatorio prof.<br />

Giallongo, dalla curatrice del<br />

Museo dott.ssa Calisi e dall’astronomo<br />

dott. Battinelli Tra i visitatori<br />

anche alcuni bambini che hanno<br />

chiesto agli accompagnatori spiegazioni<br />

sui reperti del Museo, <strong>di</strong>mostrando<br />

grande interesse. Tra loro vi<br />

era forse un futuro astronomo?<br />

Nell’imme<strong>di</strong>ato futuro sarà possibile<br />

organizzare visite per le scuole,<br />

anche in vista <strong>di</strong> possibili progetti<br />

Una sala del Museo Astronomico.<br />

<strong>di</strong> ricerca svolti dagli studenti,<br />

come gia effettuato prima della<br />

chiusura del 2000. Il grande interesse<br />

<strong>di</strong> quanti hanno partecipato<br />

alla visita ha confermato che il<br />

Museo è nel cuore della popolazione<br />

<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> e non solo. La<br />

battaglia civile non potrà comunque<br />

considerarsi terminata se non<br />

con la riapertura permanente del<br />

Museo Astronomico e Copernicano<br />

<strong>di</strong> Roma.<br />

Renato Zambrini


La realizzazione dei parcheggi<br />

nel Municipio 19<br />

Or<strong>di</strong>ne del giorno del 15 novembre<br />

2007: Municipio 19<br />

Oggetto: realizzazione parcheggi<br />

previsti in relazione con l’attuazione<br />

del PUP nel Municipio 19<br />

Premesso che:<br />

– in relazione con l’attuazione del<br />

PUP, è stata approvata dal Municipio<br />

19 una delibera che in<strong>di</strong>vidua i siti<br />

per la realizzazione <strong>di</strong> 17 parcheggi<br />

interrati sul territorio del Municipio;<br />

– i parcheggi previsti sono così localizzati:<br />

5 a Balduina, 4 a Primavalle-<br />

Torrevecchia, 6 a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> e 2 a<br />

Palmarola;<br />

– la loro realizzazione permetterebbe<br />

<strong>di</strong> liberare la superficie stradale da<br />

circa 2000 automobili, riducendo i<br />

problemi legati alla sosta e liberando<br />

spazi aperti da destinare al miglioramento<br />

della qualità e della vivibilità<br />

dei quartieri;<br />

– alle preoccupazioni dei residenti e<br />

dei commercianti va data pronta<br />

risposta attraverso una informazione<br />

completa ed aprendo un sereno confronto<br />

che eviti posizioni pregiu<strong>di</strong>ziali;<br />

considerato che:<br />

– è necessario che i lavori in tutti i<br />

parcheggi siano realizzati con la tecnica<br />

del “top-down” che permetterà,<br />

una volta scavato lo spazio in sotterranea,<br />

<strong>di</strong> ricoprire la superficie entro<br />

tre mesi rendendola <strong>di</strong> nuovo agibile<br />

alla popolazione;<br />

– oltre ai box, destinati ad uso privato,<br />

si realizzeranno parcheggi a rotazione,<br />

in numero non inferiore al<br />

trenta per cento del totale, alla cui<br />

libera fruizione potranno accedere<br />

anche i commercianti per metterli a<br />

<strong>di</strong>sposizione della propria clientela;<br />

– i lavori saranno costantemente<br />

seguiti da una Commissione specifica<br />

composta da professori universitari<br />

e tecnici <strong>di</strong> alta professionalità<br />

in<strong>di</strong>pendenti con poteri <strong>di</strong> controllo,<br />

<strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong> sospensione dei<br />

lavori qualora si rendesse necessario<br />

e che dentro tale commissione i citta<strong>di</strong>ni<br />

potranno essere rappresentati da<br />

un tecnico <strong>di</strong> loro fiducia;<br />

– il Municipio ritiene imprescin<strong>di</strong>bile<br />

che gli oneri concessori a compensa-<br />

Il 15 novembre il Consiglio del 19°<br />

Municipio ha votato a maggioranza un<br />

Or<strong>di</strong>ne del giorno, che pubblichiamo in<br />

questa pagina, sulla questione dei quattro<br />

parcheggi sotterranei previsti alla<br />

Balduina ed a Belsito. Tale atto si pone<br />

in relazione con le reazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssenso<br />

manifestatesi nel quartiere all’annuncio<br />

della realizzazione dei parcheggi,<br />

inclusi nel P.U.P. (Piano Urbano Parcheggi)<br />

e collocati in piazza Giovenale,<br />

largo Maccagno, piazza della Balduina<br />

e Piazzale Medaglie d’Oro (un quinto<br />

intervento del P.U.P. nella zona è previsto<br />

in piazza <strong>Monte</strong> Gau<strong>di</strong>o).<br />

Si sono tenute assemblee <strong>di</strong> protesta, il<br />

zione del <strong>di</strong>sagio, siano utilizzati per<br />

la riqualificazione dei quartieri interessati<br />

alle opere;<br />

– i parcheggi dovranno essere realizzati<br />

in tempi <strong>di</strong>versi seguendo un preciso<br />

cronoprogramma per evitare ai<br />

quartieri i <strong>di</strong>sagi dovuti alla contemporanea<br />

apertura <strong>di</strong> più cantieri <strong>di</strong><br />

lavoro.<br />

Il Consiglio Municipale impegna il<br />

Presidente e la Giunta del XIX Municipio<br />

ad attivarsi per:<br />

1) promuovere, attivando un rapporto<br />

<strong>di</strong>retto con i citta<strong>di</strong>ni, un confronto<br />

volto a conoscere le caratteristiche<br />

dei progetti e suggerire eventuali<br />

mo<strong>di</strong>fiche, sciogliere ogni dubbio<br />

inerente la sicurezza delle opere,<br />

seguire l’andamento della loro realizzazione;<br />

2) nominare, come da convenzione<br />

tra Comune e società costruttrici, la<br />

Commissione <strong>di</strong> Alta Vigilanza composta<br />

da professori e tecnici in<strong>di</strong>pendenti<br />

con poteri <strong>di</strong> controllo, inter<strong>di</strong>zione<br />

e sospensione dei lavori, a<br />

garanzia che i lavori vengano effettuati<br />

con tecniche <strong>di</strong> costruzione<br />

sicure e in tempi certi, e chiedere che<br />

a tale commissione partecipino due<br />

Consiglieri del Municipio (uno <strong>di</strong><br />

Maggioranza e uno <strong>di</strong> Minoranza) ed<br />

un Rappresentante dei citta<strong>di</strong>ni;<br />

3) garantire che nei progetti finali sia<br />

prevista la realizzazione dei parcheggi<br />

con la tecnica del “top-down” che<br />

permette <strong>di</strong> limitare il <strong>di</strong>sagio per i<br />

citta<strong>di</strong>ni a tre mesi necessari alla<br />

tombatura;<br />

4) accertare, che oltre ai box per i privati,<br />

sia prevista la realizzazione <strong>di</strong><br />

parcheggi a rotazione in sotterranea<br />

per i citta<strong>di</strong>ni in modo da tendere<br />

sempre più al cosiddetto “saldo 0” tra<br />

posti a rotazione tolti in superficie e<br />

posti realizzati in sotterranea;<br />

5) far si, che i sol<strong>di</strong> per oneri concessori<br />

versati dai costruttori all’Amministrazione<br />

comunale, siano utilizzati<br />

per la riqualificazione dei quartieri<br />

interessati dal PUP;<br />

6) cadenzare i lavori <strong>di</strong> realizzazione<br />

dei parcheggi, in tempi <strong>di</strong>versi, per<br />

ridurre i <strong>di</strong>sagi dovuti all’apertura dei<br />

cantieri <strong>di</strong> lavoro.<br />

Agitazione<br />

per i parcheggi sotterranei<br />

28 novembre c’è stata una serrata dei<br />

commercianti, si sono costituiti comitati,<br />

è nato un sito web (www.pericolopup.com).<br />

Si è schierato vivacemente<br />

anche un partito e qualcuno ha ricordato<br />

la promessa, anni ad<strong>di</strong>etro, dell’allora<br />

Assessore alla Mobilità <strong>di</strong> cancellare<br />

il parcheggio <strong>di</strong> piazzale delle Medaglie<br />

d’Oro.<br />

La materia, complessa, richiede una<br />

riflessione. Anzitutto, in una città che<br />

detiene un record forse mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong><br />

densità <strong>di</strong> autoveicoli (770 per 1000<br />

abitanti, secondo recenti stime), i singoli<br />

devono rendersi conto dell’immane<br />

problema costituito dallo spazio<br />

necessario per la sosta ed il ricovero <strong>di</strong><br />

una tal quantità <strong>di</strong> mezzi. Sia che le<br />

auto ferme occupino prevalentemente<br />

le strade, causando affannose ricerche<br />

del posto, intralci alla circolazione ed<br />

un generale impatto negativo sulla<br />

vivibilità urbana, sia che se ne voglia<br />

sistemare una gran parte sotto terra,<br />

introducendo fatalmente squarci nel<br />

tessuto urbano e consumando ingenti<br />

risorse economiche (a carico <strong>di</strong> chi, è<br />

per certi versi secondario), la loro<br />

eccessiva densità è un fattore negativo<br />

per le città. Infatti non genera soltanto<br />

inquinamento atmosferico (aspetto al<br />

quale si dà spesso esclusiva attenzione<br />

e che si spera <strong>di</strong> attenuare progressivamente)<br />

ma anche sottrazioni ed alterazioni<br />

dello spazio urbano, che degradano<br />

il rapporto delle persone con il loro<br />

habitat.<br />

Dunque è necessario innescare un processo<br />

<strong>di</strong> riduzione del numero <strong>di</strong> autoveicoli<br />

gravanti sulla città (anche se<br />

poco utilizzati) ma, in attesa che un<br />

significativo miglioramento del trasporto<br />

pubblico e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una<br />

maggiore coscienza ambientale, rendano<br />

possibile tale processo, occorre fare<br />

qualcosa per liberare almeno le zone<br />

più critiche dalla marea <strong>di</strong> lamiere che<br />

le ricoprono. Non si può quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>di</strong><br />

no aprioristicamente a qualsiasi iniziativa<br />

mirata a realizzare infrastrutture <strong>di</strong><br />

parcheggio sotterranee (da accompagnare<br />

però con quanto d’altro si può<br />

fare, dal recupero all’uso <strong>di</strong> garage <strong>di</strong><br />

volumi più o meno abusivamente destinati<br />

ad altre attività all’utilizzazione <strong>di</strong><br />

aree residuali ed alla costruzione -<br />

dov’è ancora possibile - <strong>di</strong> parcheggi in<br />

elevazione).<br />

Non si può neanche, però, far cadere<br />

improvvisamente su chi abita od opera<br />

in una zona la decisione <strong>di</strong> realizzare<br />

un’infrastruttura che mo<strong>di</strong>fica l’ambiente<br />

e può generare preoccupazioni<br />

<strong>di</strong> vario genere. Un conto è scegliere <strong>di</strong><br />

andare a vivere o lavorare in una zona<br />

Spesso il Passante viene interrotto<br />

per incidenti o manutenzione.<br />

Il 5 <strong>di</strong>cembre scorso l’Assessore ai<br />

Lavori pubblici D’Alessandro ha<br />

annunciato per il prossimo mese <strong>di</strong><br />

gennaio l’inizio dei lavori per l’allargamento<br />

della via Trionfale tra<br />

piazza <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Gau<strong>di</strong>o e via Chiarugi.<br />

Si tratta del secondo stralcio<br />

del Passante a Nord-Ovest, un’opera<br />

che lo completa migliorando la<br />

flui<strong>di</strong>tà della via Trionfale ai due<br />

lati del Passante e si articola in due<br />

tratte <strong>di</strong>stinte, quella a Nord che<br />

consiste essenzialmente in un ri<strong>di</strong>segno<br />

della carreggiata, con la<br />

sistemazione dei marciapie<strong>di</strong> e<br />

già compiutamente strutturata o dettagliatamente<br />

pianificata, un altro è<br />

vedersi cambiare, davanti casa o davanti<br />

il negozio, la realtà con la quale si<br />

convive da anni.<br />

È dunque una questione <strong>di</strong> comunicazione,<br />

<strong>di</strong> rassicurazione, <strong>di</strong> concertazione.<br />

Ben vengano quin<strong>di</strong> i propositi del<br />

Municipio, che sono comunque tar<strong>di</strong>vi.<br />

In un percorso corretto e rispettoso<br />

della popolazione, la stessa scelta dei<br />

siti - in ambiti consolidati - dovrebbe<br />

essere sottoposta al confronto con gli<br />

interessati e la valutazione della fattibilità<br />

dovrebbe essere eseguita sulla base<br />

<strong>di</strong> progetti già sufficientemente sviluppati.<br />

Occorre allora non soltanto fissare<br />

procedure che escludano il minimo<br />

rischio statico <strong>di</strong> danni per gli e<strong>di</strong>fici<br />

circostanti (ricordate quello che è successo<br />

sotto <strong>Monte</strong> Ciocci, per fortuna<br />

in un’area non e<strong>di</strong>ficata?) e far conoscere<br />

nei dettagli i progetti, ma sottoporli<br />

ad un costruttivo esame, senza<br />

pregiu<strong>di</strong>zi, senza autoreferenzialità da<br />

una parte e senza concessioni alla sindrome<br />

“Nimby” dall’altra, per valutare<br />

con certezza gli aspetti funzionali<br />

(quanti posti perduti in superficie,<br />

quale aspettativa <strong>di</strong> attirare chi oggi<br />

effettua il parcheggio notturno su strada,<br />

quanti posti per la sosta a rotazione,<br />

con quale facilità <strong>di</strong> accesso ed a<br />

quale tariffa) e quelli ambientali (quali<br />

alterazioni paesaggistiche ed in particolare<br />

quale bilancio finale per le<br />

alberature, tenendo però conto che per<br />

certi alberi non c’è sostituzione che<br />

tenga, quanto spazio pedonale perduto<br />

o reso meno fruibile, quali cambiamenti<br />

nei percorsi pedonali, ecc.). E si<br />

dovrà essere pronti ad apportare tutte<br />

le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per rendere<br />

ragionevolmente con<strong>di</strong>visibile il progetto<br />

o a cancellarlo se si riscontrassero<br />

fattori negativi gravi ed insuperabili.<br />

G.M.<br />

Via al raddoppio della Trionfale<br />

delle aree <strong>di</strong> sosta, e quella a Sud,<br />

dove si realizza un vero e proprio<br />

allargamento della sede, a spese <strong>di</strong><br />

aree del Forte e del fronte opposto.<br />

Il costo dell’intervento è <strong>di</strong> 5 milioni<br />

<strong>di</strong> euro ed i lavori dureranno<br />

poco più <strong>di</strong> un anno.<br />

La tratta Sud è stata lungamente<br />

<strong>di</strong>scussa per il timore che penalizzasse<br />

la vivibilità della zona <strong>di</strong><br />

piazza <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Gau<strong>di</strong>o, ma è<br />

necessaria per dare continuità alla<br />

capacità <strong>di</strong> deflusso <strong>di</strong> via Trionfale<br />

(utile sempre ma specialmente in<br />

occasione delle frequenti interruzioni<br />

del Passante) e sicurezza alle<br />

manovre <strong>di</strong> ritorno e <strong>di</strong> svolta a<br />

sinistra; sulla tratta insistono infatti,<br />

tra l’altro, via degli Scolopi e il<br />

nuovo ingresso dell’Università Cattolica<br />

– Policlinico Gemelli.<br />

Ci si augura che l’Amministrazione<br />

comunale abbia apportato al progetto<br />

i miglioramenti richiesti per<br />

garantire la salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente<br />

urbano e per dare una valida<br />

sistemazione a Piazza <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />

Gau<strong>di</strong>o. Ne riferiremo nel prossimo<br />

numero.<br />

9


ARTI E MESTIERI<br />

Borsette<br />

che passione<br />

Il suo volto è noto: l’abbiamo vista<br />

tante volte in Un me<strong>di</strong>co in famiglia<br />

e perciò ci sembra <strong>di</strong> casa. È<br />

Anita Zagaria. Ora, dalla gestione<br />

del ristorante televisivo, è passata<br />

ad un laboratorio, questa volta non<br />

virtuale ma reale, che si trova in via<br />

Festo Avieno, dove confeziona particolarissime<br />

borse, alla maniera<br />

antica. Lavora nel tempo libero,<br />

10<br />

s’intende, perché la sua prima passione<br />

è sempre il teatro, insieme<br />

con cinema e tv, dove <strong>di</strong> recente ha<br />

partecipato a Butta la luna.<br />

Attratti dalla vetrina in cui sono<br />

esposti alcuni esemplari molto originali,<br />

siamo entrati e ci siamo trovati<br />

in un bazar, con velluti, tulle,<br />

merletti, scampoli <strong>di</strong> sete colorate,<br />

fra le quali troneggia la macchina<br />

da cucire. Per le sue borse, usa <strong>di</strong><br />

tutto, dagli abiti vecchi, parti <strong>di</strong><br />

pantaloni o <strong>di</strong> giacche, alle cravatte<br />

smesse, alle balze <strong>di</strong> gonne, ai tessuti<br />

<strong>di</strong> tappezzeria. E tanti bottoni<br />

<strong>di</strong> ogni foggia e misura che usa,<br />

non solamente per fermare le borse,<br />

ma come guarnizione.<br />

Confeziona pezzi unici, neri, blu,<br />

marroni e <strong>di</strong> tutti i colori, adatti per<br />

uscire <strong>di</strong> sera o capienti come una<br />

sacca da usare tutto il giorno. Materia<br />

prima, insomma, un po’ retrò,<br />

per un prodotto innovativo, <strong>di</strong>sinvolto<br />

e scanzonato.<br />

Figlia <strong>di</strong> “nonno Libero” nella serie<br />

televisiva che ci ha lasciati tutti un<br />

po’ orfani, in attesa <strong>di</strong> una auspicata<br />

quanto vana ripresa, in realtà è<br />

napoletana, e in comune con Lino<br />

Banfi ha il cognome Zagaria, proprio<br />

come l’attore risulta all’anagrafe.<br />

Romana <strong>di</strong> adozione, Anna<br />

Zagaria vive a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> da<br />

quin<strong>di</strong>ci anni. Attrice e insieme<br />

artigiana, prima <strong>di</strong> confezionare<br />

borsette ha fatto cinema e teatro<br />

con Regillo e tanta pubblicità.<br />

S.G.<br />

Chie<strong>di</strong>amo scusa<br />

ai nostri lettori<br />

Se nelle pagine <strong>di</strong> questo giornale vi<br />

capita <strong>di</strong> leggere “Maria Militare”,<br />

invece <strong>di</strong> “Marina Militare” o “arista”,<br />

invece <strong>di</strong> “artista”, sappiate che<br />

questi non sono altro che refusi,<br />

ovvero errori dovuti a chi scrive o al<br />

correttore del computer che non<br />

riconosce tutte le parole del <strong>di</strong>zionario<br />

della lingua italiana e a volte<br />

suggerisce, come si suol <strong>di</strong>re<br />

“fischi” per “fiaschi”.<br />

Refuso è un errore <strong>di</strong> stampa e viene<br />

dal latino, e quin<strong>di</strong> dall’italiano<br />

rifondere, ed era dovuto a chi componeva<br />

le parole con il piombo.<br />

Ecco qui elencati i più buffi refusi<br />

degli ultimi tempi, un florilegio degli<br />

errori, in parte, a <strong>di</strong>re il vero, mai<br />

comparsi su queste pagine perché<br />

corretti prima <strong>di</strong> andare in stampa.<br />

Rubrica “dai giornali”: “grande pera<br />

a metà”, invece <strong>di</strong> “grande opera a<br />

metà”, riferito alla galleria Giovanni<br />

XXIII che si stava costruendo. In un<br />

pezzo sulle biblioteche: “scrittura<br />

romana”, invece <strong>di</strong> “cultura romana”.<br />

Ancora sul passante: “Rinascimento<br />

<strong>di</strong> cave”, invece <strong>di</strong> “Ripascimento<br />

<strong>di</strong> cave (termine tecnico che<br />

si usa quando si riimmette materiale).<br />

In un spazio pubblicitario del mese<br />

<strong>di</strong> gennaio 2005 “calendario del<br />

2004 in ven<strong>di</strong>ta qui”. In un altro spazio<br />

pubblicitario la piuma <strong>di</strong> un pap-<br />

pagallo sfuggita alla rubrica: “Anche<br />

questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”, al posto,<br />

ahimé, <strong>di</strong> un marchio <strong>di</strong> lavatrici.<br />

Scambio <strong>di</strong> dentali in “Libri”: “Casa<br />

e<strong>di</strong>trice Mondatori”. In un pezzo<br />

sull’assemblea dell’Associazione<br />

<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, nostro e<strong>di</strong>tore<br />

“l’ad<strong>di</strong>o del Centro <strong>di</strong> Documentazione”,<br />

invece <strong>di</strong> “Avvio del Centro”<br />

che dovrà raccogliere migliaia<br />

<strong>di</strong> foto d’epoca, stampe e cartoline<br />

della zona.<br />

In una lettera “un quartiere che si<br />

succhia”, invece <strong>di</strong> “un quartiere che<br />

si svecchia”.<br />

Sullo sconto in farmacia, in un linguaggio<br />

simil spagnolo: “los conto”,<br />

invece de “lo sconto” e, non ultimo<br />

“Al mercato con il tutor”, nel<br />

momento in cui dai banchi si alzano<br />

grida e richiami “Che le apro stamattina”,<br />

invece <strong>di</strong> “Che teatro stamattina”.<br />

Più <strong>di</strong> recente “ai suoi punti si<br />

intarsiavano cuori”, invece che “ai<br />

suoi tempi” in un pezzo sui lucchetti<br />

a Ponte Milvio. E per ultimo “Alieno”<br />

invece <strong>di</strong> “Avieno”, la via <strong>di</strong><br />

zona dove si compone il nostro giornale<br />

e profumo <strong>di</strong> “zagara” invece <strong>di</strong><br />

“Zagaria”, l’attrice <strong>di</strong> cui si parla in<br />

“Arte e mestieri”.<br />

Refusi, insomma, che forse vi avranno<br />

<strong>di</strong>vertito, ma che speriamo non<br />

compaiono più.<br />

Sirio


“Replay” <strong>di</strong> un giovane regista<br />

della Balduina: Giorgio Grasso<br />

Come tutti noi abitanti della Balduina<br />

ben sappiamo, nel nostro quartiere<br />

purtroppo non vi è nessuna sala cinematografica<br />

ma, questa grave mancanza<br />

non ha impe<strong>di</strong>to ad un giovane<br />

nato e cresciuto proprio qui, <strong>di</strong> amare<br />

il cinema tanto da de<strong>di</strong>carsi con intelligenza<br />

ed impegno alla regia cinematografica.<br />

Il suo nome è Giorgio Grasso<br />

ed è nipote <strong>di</strong> un personaggio che<br />

fu notissimo nel nostro quartiere: Virgilio,<br />

proprietario del bar omonimo <strong>di</strong><br />

via Galimberti ed è figlio <strong>di</strong> Patrizia,<br />

l’attuale proprietaria. Nel suo nuovo<br />

film, che si intitola Replay, proiettato<br />

in questi giorni in una sala della capitale,<br />

il regista tratta con intelligenza e<br />

Un libro uscito quest’anno, intitolato<br />

Un “giusto” ritrovato – Karel Weirich:<br />

la Resistenza civile e il salvataggio<br />

degli ebrei in Italia <strong>di</strong> Alberto<br />

Tronchin, è degno <strong>di</strong> essere segnalato<br />

ai nostri lettori, poiché narra una<br />

storia che si svolse in viale delle<br />

Medaglie d’Oro 200, dove Weirich è<br />

vissuto dall’anteguerra fino alla<br />

morte avvenuta nel 1981. Il volume è<br />

arricchito da numerose fotografie. La<br />

prefazione è dovuta al prof. Francesco<br />

Leoncini, professore <strong>di</strong> Storia dei<br />

Paesi Slavi all’Universita Ca’ Foscari<br />

<strong>di</strong> Venezia, maestro dell’autore.<br />

Karel Weirich nacque a Roma nel<br />

1906 da padre cecoslovacco, scultore<br />

che aveva vinto la borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

“Premio <strong>di</strong> Roma” e che poi era<br />

rimasto in Italia. Karel frequentò le<br />

scuole elementari e poi il ginnasio –<br />

liceo al Pontificio Istituto S. Apollinare<br />

e al liceo Visconti. Si impiegò<br />

poi presso la Pontificia Opera <strong>di</strong> S.<br />

Paolo Apostolo e successivamente<br />

alla <strong>di</strong>rezione delle Pontificie Opere<br />

Missionarie e fu collaboratore dell’Osservatore<br />

Romano.<br />

Dopo l’occupazione nazista della<br />

Cecoslovacchia (che l’autore scrive<br />

con la grafia corretta Ceco – Slovachia<br />

con il trattino e senza il raddoppio<br />

della “c”), vennero applicate in<br />

quella nazione le leggi antisemite,<br />

per cui molti ebrei emigrarono in Italia<br />

che ancora sembrava una meta<br />

sicura, benché nel 1938 anche qui il<br />

regime fascista avesse promulgato le<br />

famigerate leggi antiebraiche, che<br />

impe<strong>di</strong>vano agli ebrei la possibilità <strong>di</strong><br />

lavorare, e perciò questi profughi si<br />

trovarono senza alcun mezzo <strong>di</strong><br />

sostentamento. Inoltre, nel 1940,<br />

Mussolini or<strong>di</strong>nò l’arresto e l’internamento<br />

<strong>di</strong> tutti gli ebrei stranieri in<br />

campi <strong>di</strong> concentramento. Karel Weirich<br />

allora pensò <strong>di</strong> fondare, insieme<br />

perizia un argomento che sembrerebbe<br />

scontato: l’evolversi <strong>di</strong> un rapporto<br />

<strong>di</strong> coppia. In questa <strong>di</strong>fficile impresa<br />

egli si avvale dell’interpretazione <strong>di</strong><br />

bravissimi attori quali Yassmin Pucci,<br />

convincente nel ruolo <strong>di</strong> Laura, Leandro<br />

Guerrini, attore emergente, nel<br />

ruolo <strong>di</strong> Stefano, Fabrizio Croci che<br />

interpreta Walter. Colpisce la sensibilità<br />

<strong>di</strong> questo bravo regista nel trattare<br />

tematiche che sembrerebbero vecchie,<br />

ma, rinnovate da un soffio <strong>di</strong><br />

giovinezza e <strong>di</strong> originalità. Il film è<br />

annunciato da una frase <strong>di</strong> Blaise<br />

Pascal: “Il cuore ha delle ragioni che<br />

la ragione non conosce”.<br />

F. F.<br />

Un giusto fra le Nazioni:<br />

Karel Weirich<br />

ad altri suoi connazionali residenti in<br />

Italia non ebrei, un’associazione<br />

volta a fornire assistenza ai profughi<br />

cecoslovacchi: l’Opera <strong>di</strong> S. Venceslao,<br />

patrono della Cecoslovacchia.<br />

Dopo l’8 settembre 1943 e l’occupazione<br />

tedesca dell’Italia, Weirich<br />

<strong>di</strong>ventò il principale rappresentante<br />

della Resistenza cecoslovacca, e perciò<br />

nell’aprile 1944 venne arrestato<br />

dalla Gestapo e condannato a morte.<br />

Per l’intervento del Vaticano che<br />

sostenne che Weirich era un proprio<br />

impiegato estraneo alle accuse che<br />

gli erano state mosse, la pena fu commutata<br />

in 18 mesi <strong>di</strong> lavori forzati da<br />

scontare presso il campo <strong>di</strong> Kolbermoor<br />

in Baviera, dove rimase fino al<br />

maggio del 1945, data della liberazione<br />

da parte delle truppe statunitensi.<br />

Gran parte dei documenti <strong>di</strong> Weirich<br />

dagli anni che vanno dal 1939 al<br />

1944, miracolosamente, non furono<br />

scoperti dalla Gestapo, in quanto<br />

Weirich li aveva nascosti sotto le assi<br />

dei gra<strong>di</strong>ni delle scale della sua abitazione<br />

in viale delle Medaglie d’Oro.<br />

Prima <strong>di</strong> morire, per evitare che il<br />

suo archivio andasse perduto, lo<br />

affidò alla nipote Helena Weirichova<br />

che lo custodì nella sua abitazione a<br />

Treviso, dove l’autore del libro ha<br />

potuto intervistarla e consultare l’archivio,<br />

riproducendo fotograficamente<br />

i documenti (fra cui la corrispondenza<br />

con Mons. Giovanni<br />

Montini, le liste degli internati, le<br />

carte <strong>di</strong> identità false, ecc.).<br />

Il legame con il quartiere della Balduina<br />

è testimoniato anche da una<br />

Pietà che si trova sulla parete <strong>di</strong><br />

ingresso all’interno della parrocchia<br />

<strong>di</strong> S. Pio X, opera del padre scultore<br />

<strong>di</strong> Karel e donato dalla famiglia alla<br />

parrocchia stessa.<br />

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11


Una collettiva<br />

<strong>di</strong> sei artisti romani<br />

Paesaggi, nu<strong>di</strong> femminili, composizioni<br />

quasi tutte al limite dell’astrazione:<br />

una profusione <strong>di</strong> colori alle<br />

pareti della galleria R.D.F. Arte, in<br />

occasione della collettiva <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>di</strong> artisti romani, che da<br />

anni espongono insieme e sono<br />

legati fra loro da un rapporto <strong>di</strong><br />

amicizia: i pittori Fausto d’Orazio,<br />

Ugo Pergoli, Rita Bertani, Clau<strong>di</strong>a<br />

Cecconi, Stefania Panelli, e lo scultore<br />

Francesco Scanu.<br />

Nelle composizioni <strong>di</strong> Fausto d’Orazio<br />

le forme sono rigorose, ed<br />

hanno una struttura quasi geometrica:<br />

costruzioni elementari, arroccate<br />

l’una sull’altra, colori trasparenti,<br />

che scivolano leggeri sulla<br />

superficie, e che qua e là si coagulano<br />

formando delicate scansioni<br />

cromatiche.<br />

I paesaggi <strong>di</strong> Ugo Pergoli, invece,<br />

hanno colori smaglianti e sono percorsi<br />

da un movimento continuo.<br />

Nei suoi <strong>di</strong>pinti, in cui si rintracciano<br />

echi della scuola romana – non<br />

per niente Mafai è stato uno dei<br />

suoi maestri all’Accademia delle<br />

Belle Arti – le forme si sfrangiano e<br />

si sfilacciano, come ritagliate da un<br />

segno, che poi si scioglie anch’esso<br />

per <strong>di</strong>ventare colore. Queste immagini,<br />

nel loro vivace apparire sulla<br />

tela, mantengono ormai solo un<br />

tenue rapporto con la realtà.<br />

Anche le composizioni <strong>di</strong> Rita Bertani<br />

sono al limite dell’astrazione.<br />

Paesaggi dai colori sommessi –<br />

La pittura come elemento fondamentale<br />

della propria vita. La gioia<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere ogni giorno per ore ed<br />

ore, estraniandosi da tutto il resto,<br />

12<br />

beige, grigi, ver<strong>di</strong> spenti – nubi soffici<br />

e gonfie che sembrano lievitare:<br />

o una forma rossastra che incombe<br />

minacciosa su un panorama <strong>di</strong> nubi<br />

e <strong>di</strong> nebbie.<br />

Nei <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Cecconi il<br />

colore si fa invece opaco e quasi<br />

materico e si polverizza per definire<br />

terreni scabri ed accidentati e<br />

cieli nuvolosi: oppure può <strong>di</strong>ventare<br />

un’esplosione <strong>di</strong> luce che si<br />

espande a raggiera.<br />

Non ci sono paesaggi nei <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong><br />

Stefania Panelli, ma nu<strong>di</strong> <strong>di</strong> donna<br />

dalle forme spezzate e taglienti, <strong>di</strong><br />

matrice cubista: figure dai contorni<br />

neri, che la luce investe creando<br />

ombre e sottili trasparenze.<br />

Molto <strong>di</strong>verso è il <strong>di</strong>scorso da fare<br />

per quanto riguarda Francesco<br />

Scanu, l’unico scultore del gruppo.<br />

Le sue sculture sono tutte in legno<br />

– soprattutto in legno <strong>di</strong> ulivo – ed<br />

hanno spesso le superfici levigate:<br />

torsi e nu<strong>di</strong> femminili, forme sempre<br />

in movimento o in tensione,<br />

teste reclinate e braccia protese<br />

verso l’alto, ra<strong>di</strong>ci raccolte nei<br />

boschi che l’artista poi trasforma in<br />

un groviglio <strong>di</strong> figure che si rincorrono<br />

e si avviluppano serrandosi<br />

l’una con l’altra.<br />

Questa collettiva, inauguratasi il 13<br />

ottobre scorso presso la galleria<br />

R.D.F. Arte in via Festo Avieno, è<br />

rimasta aperta fino al 20 dello stesso<br />

mese.<br />

Annamaria Marchesini<br />

Una mostra personale<br />

<strong>di</strong> Ugo Pergoli<br />

cercando solo <strong>di</strong> rendere visibili<br />

sulla tela, attraverso l’incanto del<br />

colore, le proprie emozioni.<br />

Quella <strong>di</strong> Ugo Pergoli è una passio-<br />

Giovanni Colacicco - Antiquario - Restauratore<br />

Piazza <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Gau<strong>di</strong>o, 21 - Tel. 06 35503926<br />

Un comoncino marchigiano<br />

(Macerata) seconda metà del ‘700, laccato<br />

e <strong>di</strong>pinto. Fase <strong>di</strong> smontaggio.<br />

Il comoncino è stato riassemblato<br />

in alcune sue parti. Nella foto si<br />

notano i “sergenti” o morsetti.<br />

ne che lo ha accompagnato fin dall’infanzia,<br />

e non è mai venuta<br />

meno. Per lui la pittura è qualcosa<br />

<strong>di</strong> estremamente coinvolgente e<br />

totalizzante, senza la quale la stessa<br />

vita non avrebbe senso.<br />

La sua pittura è fatta <strong>di</strong> colori.<br />

Colori morbi<strong>di</strong>, intensi, accostati<br />

l’uno all’altro o sovrapposti e<br />

mescolati per creare accor<strong>di</strong> e pre-<br />

Ugo Pergoli, La tovaglia a scacchi,<br />

tecnica mista su tela,<br />

cm 80x80.<br />

Ugo Pergoli, Montagne rosa sullo<br />

sfondo, tecnica mista su tela,<br />

cm 80x80.<br />

ziose alchimie. Ma se il colore è<br />

l’elemento basilare della sua pittura,<br />

ciò che la vivifica e la connota è<br />

quel moto continuo che percorre le<br />

sue tele: prese in questo vortice, le<br />

pennellate si rincorrono e si lanciano<br />

con impeto in ogni <strong>di</strong>rezione,<br />

come forme vive.<br />

Pergoli nasce nel 1937 a Roma,<br />

comincia a <strong>di</strong>pingere da bambino,<br />

e le sue prime opere sono figurative.<br />

Ma ben presto – già nei primi<br />

anni ’60, (anni in cui frequenta<br />

l’Accademia delle Belle Arti e si<br />

<strong>di</strong>ploma) è affascinato dall’informale.<br />

Così pian piano, attraverso<br />

un lungo percorso nel quale il suo<br />

linguaggio pittorico si precisa e si<br />

definisce, l’artista si <strong>di</strong>scosta sempre<br />

più dal figurativo. I suoi paesaggi,<br />

ma anche le sue nature<br />

morte e le sue vedute dall’alto, nel<br />

loro vivace apparire sulla tela,<br />

sono ormai vicini all’astrazione,<br />

ma mantengono ancora un legame<br />

con la realtà.<br />

Nei suoi <strong>di</strong>pinti, la figura umana è<br />

quasi del tutto assente, ma è fondamentale<br />

invece il rapporto con la<br />

natura. Una natura piena <strong>di</strong> fascino,<br />

con le sue albe, i suoi tramonti e le<br />

sue atmosfere incantate, in cui i<br />

ricor<strong>di</strong> possono riaffiorare e rivivere<br />

ancora, trasfigurati e intrisi <strong>di</strong><br />

magia.<br />

Spesso le composizioni pittoriche<br />

<strong>di</strong> Pergoli nascono da alcune macchie<br />

<strong>di</strong> colore – del tutto casuali –<br />

sulla tela.<br />

Poi l’artista si lascia trasportare<br />

dalla passione e dalla fantasia e<br />

ricopre quella tela <strong>di</strong> pennellate<br />

piene <strong>di</strong> vibrazioni e <strong>di</strong> trasparenze.<br />

L’uso <strong>di</strong> colori acrilici, insieme a<br />

pigmenti e polveri, mescolati fra<br />

loro, permettono all’artista <strong>di</strong> ottenere<br />

la giusta consistenza materica<br />

e quella particolare vivacità pittorica<br />

che caratterizza tutte le sue<br />

opere.<br />

Ecco allora nascere, quasi d’impeto,<br />

le suggestive Montagne rosa <strong>di</strong><br />

cui si intravedono appena sullo<br />

sfondo le cime lievemente rosate,<br />

mentre la tela si ricopre <strong>di</strong> forme<br />

lunghe e guizzanti, <strong>di</strong> ogni colore.<br />

E poi, prati ver<strong>di</strong> spruzzati <strong>di</strong> rosso,<br />

<strong>di</strong> giallo e <strong>di</strong> blu. Nuvole bianche<br />

che si rincorrono sul cielo azzurro.<br />

O una stanza inondata dalla luce<br />

dal sole: luce smagliante che riesce<br />

a trasformare una semplice Tovaglia<br />

a scacchi – posata accanto alla<br />

finestra – in una fantasmagoria cromatica.<br />

La bella mostra personale <strong>di</strong> Ugo<br />

Pergoli presso la Galleria R.D.F.<br />

Arte, nella quale erano esposte<br />

<strong>di</strong>ciassette opere – tutte tecniche<br />

miste – è rimasta aperta dal 17 al<br />

24 novembre scorso.<br />

Annamaria Marchesini<br />

Un fianco <strong>di</strong>pinto a grottesche<br />

in stile neoclassico,<br />

prima della pulitura. Il comoncino restaurato.


La “piccola” <strong>di</strong> Beethoven<br />

alla Cattolica<br />

Sarà stato per la brevità (venticinque<br />

minuti, prima dei settanta della<br />

Nona) o piuttosto perché la considerava<br />

una coda giocosa della Settima<br />

e meno destinata al successo a<br />

confronto delle altre sinfonie: e<br />

così lo stesso Beethoven chiamava<br />

“Piccola sinfonia” l’Ottava. In<br />

parte aveva ragione; trascorse infatti<br />

molto tempo prima che ne fosse<br />

apprezzata la luminosa bellezza,<br />

arrivassero ad invaghirsene<br />

Wagner e Berlioz, e alcuni critici<br />

ne andassero a scovare aspetti inusitati,<br />

perfino umoristici.<br />

Abbiamo ascoltato la Sinfonia n.8<br />

in fa maggiore op.93 all’au<strong>di</strong>torium<br />

dell’Università Cattolica il 21<br />

novembre nella serata inaugurale,<br />

tutta beethoveniana, della stagione<br />

2007-2008 dei “Concerti del Mercoledì”.<br />

La precedeva il Concerto n.1 per<br />

pianoforte e orchestra in do maggiore<br />

op. 15. E a guardare il pianista<br />

Alessandro De Luca (fra l’altro<br />

con<strong>di</strong>rettore artistico dei “Mercoledì”),<br />

apprezzando la sua forza<br />

comunicativa pur nella compostezza,<br />

la leggerezza <strong>di</strong> certi passaggi<br />

ancora mozartiani, il vigore espresso<br />

in quell’Allegro così anticipatore<br />

del famoso “Imperatore”, non si<br />

poteva non ritornare con il pensiero<br />

ad un altro pianista: il giovane<br />

Beethoven che, tra il 1796 e il ’98,<br />

andava eseguendo il suo concerto a<br />

Berlino, a Dresda, a Praga e a<br />

Budapest, in quella che fu l’unica<br />

tournée della sua vita.<br />

E fu un successo, ma accompagnato<br />

ancora una volta dalla costante<br />

preoccupazione da parte del compositore,<br />

<strong>di</strong> non aver fatto un buon<br />

lavoro, soprattutto riguardo a quel<br />

Rondò: l’aveva buttato giù frettolosamente<br />

due giorni prima della<br />

“prima”, mentre stava male, con i<br />

copisti che incalzavano fuori dalla<br />

porta della camera da letto.<br />

Definire l’Ottava, come fece<br />

Romain Rolland, illustre musicologo<br />

della Sorbona (e non solo lui),<br />

una “Sinfonia umoristica” non<br />

trova tutti d’accordo; ma certo – se<br />

osserviamo anche la nomenclatura<br />

dei tempi dove manca un Adagio,<br />

e dove all’Allegro vivace con brio<br />

seguono un Allegretto scherzando,<br />

un Tempo <strong>di</strong> minuetto e un Allegro<br />

vivace – ne ricaviamo un’impressione<br />

solare, perfino con momenti<br />

<strong>di</strong> spensieratezza (Il clarinetto che<br />

scherza nel Minuetto, il tema spiritoso<br />

del ritornello nel movimento<br />

conclusivo).<br />

Ne sono stati <strong>di</strong>ligenti interpreti i<br />

giovani della “Camerata Italica”<br />

<strong>di</strong>retti da Marcello Bufalini, classe<br />

1963, violista, violinista e <strong>di</strong>rettore<br />

dal prestigioso curriculum, fra cui<br />

la <strong>di</strong>rezione nel 2001 dell’Arte<br />

della fuga, progetto <strong>di</strong> trascrizione<br />

e completamento ideato da Luciano<br />

Berio.<br />

Dall’anno della fondazione – nel<br />

2003 da parte <strong>di</strong> Giorgio Carnini,<br />

presente in sala – la “Camerata Italica”<br />

si è evoluta positivamente,<br />

partecipando nel tempo a vari festival,<br />

come quello dei “Due mon<strong>di</strong>” a<br />

Spoleto e il “Mozartissimo” nei<br />

Musei Capitolini <strong>di</strong> Roma. Attendevamo<br />

questi giovani soprattutto<br />

nell’Allegretto scherzando, dove<br />

Beethoven inserì uno spiritoso<br />

motivetto cadenzato, il “ta-ta-ta”<br />

del Canone per Johann Nepomuk<br />

Mälzel, frutto <strong>di</strong> una cena in birreria<br />

con l’amico, inventore del<br />

metronomo. Prova brillantemente<br />

superata dal settore dei fiati, così<br />

importanti anche in altre pagine<br />

della sinfonia. Notevole e giustificata<br />

curiosità ha destato l’estroverso<br />

timpanista della “Camerata”, le<br />

sue impazienti attese del gesto <strong>di</strong><br />

chiamata del <strong>di</strong>rettore e i fantasiosi<br />

interventi che richiedevano, anziché<br />

il rapido passaggio delle mani a<br />

smorzare i suoni sulla membrana<br />

dello strumento, l’impiego <strong>di</strong><br />

entrambi gli avambracci.<br />

Un impatto intensamente coreografico<br />

e chissà se Beethoven avrebbe<br />

approvato; ma al pubblico – a giu<strong>di</strong>care<br />

dagli applausi – è piaciuto<br />

moltissimo.<br />

Maria Rossaro<br />

I prossimi appuntamenti sono: il 16<br />

gennaio (“Autori francesi fra Ottocento<br />

e Novecento”, complesso <strong>di</strong><br />

pianoforti, archi, fiati, percussioni)<br />

e il 30 (Bach e Händel con la<br />

“Camerata Italica”). Seguiranno,<br />

sino a fine maggio, altre sette serate<br />

con particolare attenzione al<br />

Quartetto e un degno finale con La<br />

serva padrona <strong>di</strong> Pergolesi.<br />

Concerto<br />

al S. Filippo Neri<br />

L’Associazione Onlus “Car<strong>di</strong>o<br />

Salus” presenta “Momento musicale”,<br />

in occasione delle feste natalizie.<br />

Il 18 <strong>di</strong>cembre, alle ore 14.30<br />

presso il presi<strong>di</strong>o ospedaliero<br />

“Salus Infirmorum” (S. Filippo<br />

Neri, via della Lucchina 41) rallegreranno<br />

i presenti Clau<strong>di</strong>o Ceccantini<br />

alla fisarmonica, Marco<br />

Ceccantini cantante e Franco<br />

Combi alla chitarra.<br />

Scendendo per via Trionfale<br />

Alba <strong>di</strong> gennaio.<br />

Un sole bianco<br />

sospinto dal vento<br />

sale piano, lento<br />

e schiude un turbinio <strong>di</strong> luce<br />

che fa neri e austeri<br />

i monti lontani.<br />

Riemergono in superficie,<br />

d’improvviso,<br />

come anfore da secoli sommerse<br />

nelle profon<strong>di</strong>tà d’un oceano <strong>di</strong><br />

bruma,<br />

le cupole bianche, i gran<strong>di</strong> palazzi,<br />

le case pastello <strong>di</strong> rosa e <strong>di</strong> giallo<br />

<strong>di</strong>pinte.<br />

E le luci della notte<br />

<strong>di</strong>ssolvono in cenere.<br />

Stormisce lontana<br />

la campana del Rosario<br />

e ancora più in là,<br />

nella valle, qualcuno solleva<br />

una persiana<br />

e un raggio liberato dal vetro,<br />

come un dardo scoccato<br />

laggiù dal colonnato <strong>di</strong> San Pietro,<br />

rifrange<br />

l’inizio quoti<strong>di</strong>ano delle cose.<br />

E desta il cuore,<br />

sorpreso in oscure speranze.<br />

Fabrizio Dafano<br />

Terzo Premio <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, Poesia.<br />

2006<br />

Stress per i regali<br />

<strong>di</strong> Natale?<br />

Se sei a corto <strong>di</strong> idee<br />

Rilassati...<br />

Regala con noi Benessere<br />

e Bellezza....<br />

e scopri i vantaggi<br />

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13


(ottobre-<strong>di</strong>cembre)<br />

Le chiese sempre chiuse tesori<br />

d’arte inaccessibili, Corriere della<br />

Sera, 21 ottobre<br />

Inaccessibili, spesso <strong>di</strong> proprietà<br />

dello Stato italiano, affidate gratuitamente<br />

per la gestione (e non per<br />

la manutenzione) alle Congregazioni<br />

religiose, e che si visitano solamente<br />

la domenica e durante le<br />

feste comandate.<br />

Fra i simboli <strong>di</strong> questa inaccessibilità<br />

(oltre alla splen<strong>di</strong>da Santa<br />

Maria della Pace e Santa Maria del<br />

Popolo o Sant’Agnese in Agone) ci<br />

sono le chiese antiche che, <strong>di</strong> fatto<br />

e salvo spora<strong>di</strong>che iniziative, non si<br />

possono vedere mai. Una, importantissima,<br />

si trova sulla cima <strong>di</strong><br />

<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, la seicentesca Santa<br />

Maria del Rosario (proprietà Fec,<br />

Fondo e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> culto) con annesso<br />

convento, celebre anche per aver<br />

ospitato Liszt che qui ricevette gli<br />

or<strong>di</strong>ni minori.<br />

Da anni la Madonna del Rosario è<br />

oggetto <strong>di</strong> una vertenza tra la chiesa<br />

e l’associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”. La vertenza è nata<br />

quando una decina <strong>di</strong> anni fa la<br />

doppia scalinata ottocentesca che<br />

porta all’ngresso dell’e<strong>di</strong>ficio, uno<br />

dei punti panoramici <strong>di</strong> Roma, fu<br />

chiusa con cancellate. Chiesa e scalinate<br />

sono (erano) il simbolo più<br />

amato del quartiere. Oggi, il luogo<br />

è in forte degrado, anche se sono<br />

partiti lavori <strong>di</strong> restauro per conto<br />

dei Beni culturali. Termine previsto<br />

il 5 settembre scorso. La battaglia<br />

legale intrapresa da Luigi Pallottino<br />

ha come finalità <strong>di</strong> riaprire almeno<br />

la scalinata in orari prestabiliti. La<br />

Corte <strong>di</strong> Cassazione ha dato ragione<br />

agli <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>,<br />

dopo che il Tribunale aveva respinto<br />

il ricorso per motivi formali. La<br />

querelle potrebbe tornare in Tribunale,<br />

a meno <strong>di</strong> una possibile<br />

me<strong>di</strong>azione tra le parti.<br />

Chiusa la mega-farmacia Igea<br />

14<br />

“Non può aprire ogni week end”,<br />

Corriere della Sera, 25 novembre<br />

La proprietaria della farmacia<br />

vuole aprire tutti i sabato e le<br />

domeniche e l’or<strong>di</strong>ne dei farmacisti<br />

impone <strong>di</strong> chiudere. Lei si rifiuta e<br />

un’or<strong>di</strong>nanza dei vigili impone la<br />

chiusura imme<strong>di</strong>ata. “I supermercati<br />

e la grande <strong>di</strong>stribuzione che<br />

vendono farmaci rimangono aperti”.<br />

Perché non posso farlo<br />

anch’io”? Sono state già raccolte 8<br />

mila firme <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni che vogliono<br />

che la farmacia sia sempre aperta e<br />

altre si stanno raccogliendo contro<br />

l’or<strong>di</strong>nanza.<br />

Medaglie d’Oro. La rivolta dei<br />

pensionati, Corriere della Sera, 4<br />

<strong>di</strong>cembre<br />

Un gruppo <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong>rottati<br />

all’ufficio postale <strong>di</strong> piazzale delle<br />

Medaglie d’Oro da quello <strong>di</strong> via<br />

Sappada, non è riuscito ad avere i<br />

sol<strong>di</strong> della pensione. I motivi dello<br />

spostamento sono dovuti ad un<br />

furto con scasso subito dall’ufficio<br />

<strong>di</strong> via Sappada che ha compromesso<br />

la “completa operatività, soprattutto<br />

per le operazioni in via telematica”.<br />

La bagarre è scoppiata<br />

perché, soprattutto chi doveva ritirare<br />

la pensione <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà, si è<br />

visto negare l’accre<strong>di</strong>to per motivi<br />

legati alla calendarizzazione dei<br />

pagamenti, ovvero, “i citta<strong>di</strong>ni<br />

erano stati tempestivamente avvertiti”<br />

ma non era stata comunicata la<br />

tabella alfabetica dei pagamenti.<br />

Polo d’attrazione: il 20 per cento<br />

dei pazienti viene da altre regioni,<br />

Al Policlinico “Gemelli”, il trend è<br />

in costante aumento, +3,5 per cento<br />

dello scorso anno, rispetto al 2005<br />

ed è richiesto per ricoveri or<strong>di</strong>nari,<br />

riabilitazione e day hospital. Dati<br />

tutti positivi, commenta il <strong>di</strong>rettore,<br />

Cesare Catamanti. La sottostima<br />

della spesa sanitaria nazionale crea<br />

però deficit e porta per tutti ad<br />

MULTICLIMA<br />

“interessi debitori da paura”. Rallenta<br />

la capacità <strong>di</strong> innovazione, la<br />

voglia <strong>di</strong> programmare. Il problema<br />

del Lazio (come altrove) sta nella<br />

ripartizione del fondo sanitario<br />

nazionale. “La Regione – prosegue<br />

il <strong>di</strong>rettore dell’ospedale – non può<br />

Ancora fiori per Gabriele<br />

Anche “<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”, insieme a<br />

tanta gente del quartiere, ricorda il<br />

suo giovane concitta<strong>di</strong>no.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tanti giorni è un pellegrinaggio<br />

davanti al negozio <strong>di</strong><br />

famiglia in via Friggeri.<br />

Fiori, un abbraccio con il padre del<br />

ragazzo, qualche timida parola, una<br />

Per scrivere aveva il gusto per le<br />

“cose belle”, anche se nel tratto era<br />

alla mano, quasi modesto. Portava<br />

perio<strong>di</strong>camente la sua Waterman’s<br />

laminata in oro, vecchia, forse risalente<br />

alla nascita del “Gruppo ‘63”<br />

che aveva fondato, a riparare da<br />

Calamus la cartoleria <strong>di</strong> via Prisciano.<br />

L’ultima volta risale a due anni<br />

fa: pronta ad essere usata, pulita e<br />

ricaricata così come le altre penne<br />

“cicciotte”, che scrivono grosso,<br />

forse l’ha accompagnato fino all’ultimo,<br />

all’estate scorsa. E poi carta<br />

essere lasciata da sola”.<br />

Nel 2006 al Gemelli sono stati ricoverati<br />

68.850 pazienti, curate<br />

37.797 persone in day hospital<br />

24.638 sono stati gli interventi chirurgici<br />

e assistiti al pronto soccorso<br />

76.057 malati.<br />

carezza <strong>di</strong> risposta.<br />

Non c’è più spazio per <strong>di</strong>chiarazioni<br />

e commenti. Natale è vicino: anche<br />

a noi piace pensare, come <strong>di</strong>ce la sua<br />

famiglia, che Gabriele Sandri sia in<br />

cielo perché il Signore l’ha voluto al<br />

suo fianco per allietare con la sua<br />

musica le feste del Para<strong>di</strong>so”.<br />

Alfredo Giuliani, un poeta fra noi<br />

bella, Fabriano con la filigrana.<br />

Alfredo Giuliani, poeta e critico<br />

letterario, nato nel 1924, è stato uno<br />

degli esponenti dell’avanguar<strong>di</strong>a<br />

italiana del secondo Novecento e<br />

insieme leopor<strong>di</strong>ano. Docente<br />

all’Università <strong>di</strong> Bologna e <strong>di</strong> Chieti.<br />

Faceva parte della “Gente <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />

<strong>Mario</strong>” e anche per questo ci piace<br />

ricordarlo. Fra le sue raccolte “Il<br />

cuore zoppo” (1955), “Povera<br />

Juliet e altre poesie” (1955) e<br />

“Ebrezza <strong>di</strong> placamenti” (1993).


L’associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” organizzazione non lucrativa <strong>di</strong> utilità sociale<br />

(ONLUS), costituita il 28 maggio 1969, persegue fini <strong>di</strong> promozione sociale, civica e culturale<br />

nei quartieri <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Non legata a partiti politici e aconfessionale, l’Associazione<br />

<strong>di</strong>pende esclusivamente dai propri soci, nello spirito <strong>di</strong> solidarietà verso tutti gli<br />

abitanti del territorio. Per aderirvi va presentata domanda su apposito modulo. La misura<br />

della quota d’iscrizione è libera. La quota associativa annuale è <strong>di</strong> € 30,00 per i soci or<strong>di</strong>nari;<br />

€ 90,00 per i sostenitori; € 10,00 per i familiari e gli studenti. Versamenti nel conto<br />

corrente postale n. 40706004, intestato all’Associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. L’Associazione<br />

ha sede in via degli Scolopi 31, presso la Residenza <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, telefono (con<br />

segreteria automatica funzionante 24 ore su 24) e fax 06 35503317, e-mail amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it.<br />

La segreteria è aperta il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì<br />

dalle 10.00 alle 13.00.<br />

Programma <strong>di</strong> attività<br />

Pubblichiamo, come <strong>di</strong> consueto,<br />

uno stralcio del programma delle<br />

attività dell’Associazione, avvertendo<br />

che, salvo <strong>di</strong>verso avviso, gli<br />

eventi sono aperti anche ai non soci<br />

e che è sempre necessaria la prenotazione.<br />

Per informazioni telefonare<br />

al numero 06 35503317 oppure<br />

ai numeri specificamente in<strong>di</strong>cati<br />

per ciascuna attività.<br />

Tra<strong>di</strong>zionale cena <strong>di</strong> Natale,<br />

al ristorante<br />

Chiacchiere con gusto<br />

Sabato 15, <strong>di</strong>cembre alle ore 20<br />

appuntamento al ristorante<br />

della Residenza “<strong>Monte</strong><br />

<strong>Mario</strong>”, in via degli Scolopi 31,<br />

per la tra<strong>di</strong>zionale cena<br />

<strong>di</strong> Natale.<br />

Ampio parcheggio interno.<br />

Prenotazione con anticipo<br />

<strong>di</strong> 20 € sulla quota <strong>di</strong> 42 €,<br />

ai numeri 06 35498208<br />

(dott.ssa Torlonia)<br />

e 06 35453636<br />

(dott.ssa Frapiselli).<br />

Aperta ai soci ed ai loro<br />

parenti ed amici.<br />

GENNAIO 2008<br />

15, martedì. Visita alla mostra “Da<br />

Cranach a Monet” (collezione<br />

Perez-Simoni da Città del Messico,<br />

una delle più importanti raccolte<br />

private dell’America Latina. Informazioni<br />

al numero 06 35498208<br />

Ristorante<br />

23, mercoledì. Secondo “Salotto<br />

letterario” dell’anno sociale. Sono<br />

invitati tutti coloro che desiderano<br />

ascoltare o presentare loro opere <strong>di</strong><br />

prosa e <strong>di</strong> poesia. La lettura dei<br />

testi sarà preceduta da una merenda.<br />

Alle ore 17 alla “Residenza<br />

<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” in via degli Scolopi<br />

31 (traversa <strong>di</strong> via Trionfale all’altezza<br />

del numero civico 7585, quasi<br />

<strong>di</strong> fronte all’ingresso del Forte<br />

Trionfale; ampio percheggio interno).<br />

Per informazioni e prenotazioni<br />

telefonare allo 06 35498208<br />

(dott.ssa Patrizia Torlonia) dotato<br />

<strong>di</strong> segreteria.<br />

29, martedì. Visita alla chiesa S.<br />

Caterina dei Funari, il cui nome<br />

deriva dai Funari (fabbricanti <strong>di</strong><br />

corde) che operavano in zona.<br />

Costruita su iniziativa del car<strong>di</strong>nale<br />

Federico Cesi, architetto Guidetto<br />

Guidetti, per l’assistenza alle “Zittelle<br />

miserabili pericolanti”. Notevoli<br />

opere d’arte <strong>di</strong> Annibale Carracci,<br />

Federico Zuccari, Gerolamo<br />

Muziano ed altri Manieristi. Aperto<br />

a tutti: soci e non soci. Prenotazioni<br />

entro il 25 gennaio al numero 06<br />

35498208, con segreteria (dott.ssa<br />

Patrizia Torlonia).<br />

Appuntamento alle 10.30 in via<br />

Michelangelo Caetani 9. Offerta <strong>di</strong><br />

5 Euro per la chiesa.<br />

31, giovedì. Visita alla Galleria<br />

Corsini, alla Biblioteca Corsiniana<br />

e all’appartamento settecentesco<br />

degli sposi, illustrata dalla dott.ssa<br />

Rosanna Barbiellini Amidei,<br />

Appuntamento alle 10.30 in via<br />

della Lungara 10.<br />

cucina tra<strong>di</strong>zionale e non solo...<br />

Via degli Scolopi, 31 - Tel. 06 35504965<br />

Libera Università <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> LUMM<br />

I corsi si tengono presso l’Istituto Comprensivo “Dionigi Chio<strong>di</strong>”,<br />

via Appiano 15 (piazza Giovenale - bus 990 o FR3 fermata Appiano)<br />

Per informazioni e prenotazioni, obbligatorie per tutti i corsi, telefonare allo 06<br />

35503317, presenziato il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì dalla 10.00 alle<br />

13.00. Negli altri perio<strong>di</strong> funziona permanentemente una segreteria automatica, alla<br />

quale si prega <strong>di</strong> comunicare nome, numero <strong>di</strong> telefono, corsi <strong>di</strong> interesse ed orari preferiti<br />

per la richiamata, oppure telefonare al numero 06 35453636 dalle ore 9.00 alle<br />

13.00 o dopo le 20.00.<br />

Lingua inglese. Sono iniziati Corsi<br />

per principianti (giovedì dalle ore<br />

17.30 alle 19.00), Conversazione a<br />

livello me<strong>di</strong>o (martedì dalle ore 17.30<br />

alle 19.00), Conversazione a livello<br />

avanzato (mercoledì dalle 17.30 alle<br />

19.00), tenuti dal Dott. Conor Rowan.<br />

Vi sono ancora posti <strong>di</strong>sponibili. Prenotazione<br />

obbligatoria.<br />

Letteratura inglese. Dalle origini ai<br />

nostri giorni. Docente: Prof.ssa Elisabetta<br />

Perotti.<br />

Lingua francese. Anche conversazione.<br />

Docente: Prof.ssa Maria Teresa<br />

Liva<strong>di</strong>otti (<strong>di</strong> madrelingua francese).<br />

Disegno. Il 18 gennaio 2008 la scultrice<br />

Marina Mele inizierà un Corso<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno (I° e II° livello) in 20<br />

lezioni <strong>di</strong> due ore, tutti i venerdì<br />

dalle ore 17.00 alle 19.00. Termine<br />

per le iscrizioni venerdì 11 gennaio<br />

2008.<br />

Training autogeno. Un secondo<br />

Corso <strong>di</strong> Training Autogeno (tecnica<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento graduale <strong>di</strong> esercizi<br />

per realizzare l’equilibrio neuro-<br />

vegetativo e la calma), impartito<br />

dalla psicoterapeuta Lucia Guerrieri,<br />

inizierà nel mese <strong>di</strong> febbraio ogni<br />

lunedì alle ore 17.00. Il Corso consisterà<br />

<strong>di</strong> 12 sedute.<br />

Lingua e letteratura russa. Corsi<br />

per adulti e ragazzi. Docente:<br />

Prof.ssa Annalisa Alleva.<br />

Archeologia paleocristiana e Storia<br />

dell’arte e delle tecniche artistiche.<br />

Un Corso unificato. Le tecniche<br />

artistiche comprendono Pittura su<br />

tavola, su tela, su carta, su vetro,<br />

affresco e mosaico. Il Corso sarà<br />

tenuto dalla Dott.ssa Emanuela<br />

Marino, storica dell’arte.<br />

Altri corsi. Sono in corso <strong>di</strong> definizione<br />

altri corsi, in <strong>di</strong>versi campi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scipline: Letteratura italiana,<br />

Storia delle religioni, Storia del<br />

teatro (tutti e tre a cura della<br />

Prof.ssa Mimma Fabbrini), Lingua<br />

araba, tedesca e spagnola, Psicologia,<br />

Grafologia, Storia della musica.<br />

L’annuncio <strong>di</strong> tali corsi sarà tempestivamente<br />

pubblicato sulla rivista<br />

mensile “<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” e sul sito<br />

web www.montemario.org.<br />

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