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<strong>244</strong><br />
mensile<br />
15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita<br />
Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino<br />
Anno XXXIX - Marzo 2007 - Roma, mensile<br />
www.montemario.org<br />
00135 Roma - Via degli Scolopi, 31- Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it<br />
Una delle tre secentesche campane <strong>di</strong> S. Francesco d’Assisi a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> che ha ripreso a suonare, dopo alcuni anni <strong>di</strong> silenzio dovuti alle conseguenze<br />
<strong>di</strong> un fulmine. Con questa immagine auguriamo una buona Pasqua ai nostri lettori. Foto Paolo Bertollo, parroco <strong>di</strong> S. Francesco.<br />
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lettori, se vogliono aiutare la pubblicazione <strong>di</strong> “<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”, <strong>di</strong> destinare il 5 per mille all’Associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” – onlus che ne è e<strong>di</strong>trice;<br />
basterà, nel compilare la <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti, apporre la firma nella casella relativa al “Sostegno delle organizzazioni non lucrative <strong>di</strong> utilità sociale ...”<br />
ed in<strong>di</strong>care il numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale 80249070584. Grazie!
Rivista mensile e<strong>di</strong>ta<br />
dall’Associazione<br />
AMICI DI MONTE MARIO<br />
Direzione, redazione e pubblicità<br />
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Direttore responsabile<br />
SILVIA SAMARITANI GIORDANI<br />
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MARIELLA CASINI-CORTESI<br />
In redazione<br />
LUCIANA FRAPISELLI<br />
ANNAMARIA MARCHESINI<br />
FRANCESCO ROCCO<br />
MARIA ROSSARO<br />
Ha collaborato a questo numero<br />
PAOLA FUSCO<br />
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Reg. Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />
n. 12985 del 18-9-1969<br />
Numero chiuso il 26 marzo 2007<br />
DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />
È vietata la riproduzione <strong>di</strong> testi<br />
ed immagini senza l’autorizzazione<br />
scritta dell’e<strong>di</strong>tore<br />
coperto). Lo “scempio”, iniziato<br />
alcuni giorni fa, era stato<br />
imme<strong>di</strong>atamente segnalato alla<br />
Polizia Municipale - Ambiente<br />
del XIX. Il lato della collina<br />
dove sono stati abbattuti gli<br />
alberi, deve essere preservato<br />
non soltanto per ragioni<br />
ambientali, ma perché è soggetto<br />
a smottamenti e frane durante<br />
la stagione invernale. Pertanto,<br />
è indubbio che debba esistere<br />
un preciso vincolo. Circa 15<br />
anni orsono, parte della collina<br />
franò e, grazie all’imme<strong>di</strong>ato<br />
intervento del Dipartimento<br />
Protezione Civile, venne ralizzato<br />
l’attuale muraglione <strong>di</strong><br />
contenimento sulla via Simone<br />
Simoni. Inoltre, per decine <strong>di</strong><br />
giorni, vennero scaricati<br />
camion <strong>di</strong> terra (sia dalla parte<br />
superiore che dal basso) che,<br />
poi, le ruspe provvidero a compattare!<br />
In altri termini, in quel<br />
lato della collina c’è sopra tutto<br />
terra <strong>di</strong> riporto che, nel corso<br />
degli anni, la natura ha ricoperto<br />
con vegetazione spontanea<br />
(soprattutto robinia, acacia,<br />
ailanto), le cui ra<strong>di</strong>ci trattengono<br />
il terreno! Nella giornata <strong>di</strong><br />
ieri 1° marzo, ho effettuato svariate<br />
segnalazioni ai competenti<br />
organi (Polizia Municipale,<br />
Servizio Giar<strong>di</strong>ni del Comune,<br />
Municipio XIX, Carabinieri<br />
Tutela Ambiente, ecc.) ma,<br />
come sopra detto, l’abbattimento<br />
è continuato anche oggi.<br />
Probabilmente il fine settimana<br />
segnerà una “tregua”, perciò la<br />
vostra testata (sempre sensibile<br />
alle problematiche ambientali)<br />
potrebbe inviare una squadra e<br />
constatare lo “sfregio” che è<br />
stato già prodotto al territorio!<br />
Aldo Coni<strong>di</strong><br />
Baraccopoli,<br />
una vergogna - 1<br />
Alla Balduina e <strong>di</strong>ntorni siamo<br />
invasi da baraccopoli che<br />
vanno vieppiù crescendo ed<br />
assumendo <strong>di</strong>mensioni preoccupanti.<br />
Alcuni esempi: Parco<br />
Regionale del Pineto a<strong>di</strong>acente<br />
alla ferrovia Roma-Viterbo<br />
(FM3) all’altezza <strong>di</strong> via Fusco,<br />
Parco Mellini, <strong>Monte</strong> Cocci,<br />
salita del Don Orione. Le autorità<br />
competenti (Carabinieri,<br />
Guar<strong>di</strong>a Forestale, Polizia<br />
Municipale) sembrano essere<br />
insensibili al problema e noi<br />
siamo circondati da baracche,<br />
sporcizia, degrado e clandestini<br />
che mortificano il nostro<br />
Ambiente e mettono a rischio<br />
la sicurezza del quartiere.<br />
P. Tonelli<br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, e forse anche in<br />
altre zone limitrofe meno visibili<br />
dalla strada, sono comparsi<br />
estesi agglomerati <strong>di</strong> baracche<br />
con annesso deposito abusivo<br />
<strong>di</strong> rifiuti. Evidentemente<br />
l’AMA <strong>di</strong> Roma non considera<br />
suo compito rimuoverli ed il<br />
Comune <strong>di</strong> Roma non considera<br />
né suo dovere proteggere le<br />
aree vincolate, né preoccuparsi<br />
del malsano permanere in loco<br />
dei rifiuti stessi. Come tutti gli<br />
abitanti della zona, in primis gli<br />
<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, nonché<br />
gli ospiti <strong>di</strong> passaggio ai vari<br />
alberghi nelle vicinanze, anche<br />
io seguo con apprensione la<br />
proliferazione delle baraccopoli<br />
e della notevole quantità <strong>di</strong><br />
sacchetti dei rifiuti, prodotti<br />
dalle stesse. E che lo spogliarsi<br />
degli alberi rende sempre più<br />
visibili. Per non considerare poi<br />
che gli occupanti delle baracche<br />
necessitano, come tutti noi,<br />
<strong>di</strong> servizi a rete quale fognature<br />
Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
C’è chi getta e chi raccoglie<br />
Un paio <strong>di</strong> scarpe da donna, tacco basso, abbandonate nella<br />
loro scatola originale accanto ad un cassonetto per rifiuti in<br />
via Festo Avieno. Chissà se avranno trovato una nuova<br />
padrona. Nella stessa strada vista da vicino una poltroncina<br />
a pozzetto anni ‘30 <strong>di</strong> un bel legno lucido. Il tempo <strong>di</strong><br />
posteggiare e la poltroncina era sparita. Al centro <strong>di</strong> una<br />
piazza dello stesso quartiere una piramide <strong>di</strong> scatole per<br />
capi d’abbigliamento <strong>di</strong> lusso subito raccolte da qualcuno<br />
che si prepara a traslocare. C’è, insomma, chi getta e chi,<br />
per fortuna raccoglie e ricicla. C’è anche chi recupera<br />
oggetti dal fondo <strong>di</strong> una cantina. Visto, questa volta da un<br />
restauratore, un secchio <strong>di</strong> legno per tenere in fresco bottiglie<br />
<strong>di</strong> vino. È per il cavallo – spiega un uomo, forse rumeno<br />
– entrato nel laboratorio per chiedere un lavoro o qualche<br />
euro.<br />
Ecco un contributo alla conoscenza che viene da chi meno<br />
te lo aspetti.<br />
Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>.<br />
S.G.<br />
che, i cui occupanti, a ragione, utile come possibile al fine <strong>di</strong><br />
rinforzeranno quella che è già stabilire un giusto contatto tra<br />
Atac... che passione<br />
Affido alla nota efficienza della<br />
rivista <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>,<br />
una richiesta che ormai da anni,<br />
volevo fare alla nostra “beneamata”<br />
Atac: non sarebbe possibile<br />
far transitare su via della<br />
Balduina e via Ugo De Carolis<br />
un’altra linea oltre al 990,<br />
magari evitando <strong>di</strong> far percorrere<br />
a questa seconda l’utilissimo<br />
ma penalizzante giro <strong>di</strong> via<br />
Appiano, via Proba Petronia,<br />
via Lattanzio? Il 999 potrebbe<br />
rispondere, a mio avviso, a<br />
questo requisito. Su viale delle<br />
Medaglie d’Oro non mancano<br />
le linee: 913, 991, 907 e 999, e<br />
penso che <strong>di</strong>strarne una a favore<br />
<strong>di</strong> un grosso numero <strong>di</strong> utenti,<br />
quali quelli del 990, concilierebbe<br />
in modo concreto le<br />
lodevoli iniziative del Comune<br />
<strong>di</strong> Roma, a favore dell’antinquinamento<br />
evitando <strong>di</strong> esasperare<br />
gli utenti (spesso anziani)<br />
nella logorante, snervante attesa<br />
dell’unica linea che collega<br />
la Balduina alla zona Prati.<br />
Maria Luisa Martini<br />
<strong>Monte</strong> Ciocci sfregiato<br />
Riceviamo per conoscenza e<br />
pubbblichiamo la lettera inviata<br />
alla Direzione del TG Regionale<br />
Lazio.<br />
Nella giornata <strong>di</strong> ieri 1° marzo<br />
e, in parte questa mattina, è<br />
continuata l’azione <strong>di</strong> abbattimento<br />
<strong>di</strong> numerosi alberi sulla<br />
collina <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Ciocci, Municipio<br />
XIX, in località sottostante<br />
via Casale Bini, sovrastante<br />
via Simone Simoni (parcheggio<br />
2<br />
Baraccopoli,<br />
una vergogna - 2<br />
Partendo dal p.le Clo<strong>di</strong>o, sul<br />
lato destro del v.le Falcone e<br />
Borsellino e del v.le Cavalieri<br />
<strong>di</strong> Vittorio Veneto, sia nell’avvallamento<br />
a ridosso <strong>di</strong> uno<br />
dei Casali Strozzi, che sulle<br />
pen<strong>di</strong>ci ver<strong>di</strong> del Parco <strong>di</strong><br />
ed energia elettrica e, non<br />
potendo evidentemente servirsi<br />
delle reti urbane, possiamo<br />
immaginare facilmente l’ulteriore<br />
danno all’ambiente ed<br />
all’igiene pubblica. Fiamme<br />
libere, necessariamente utilizzate<br />
per usi domestici, potrebbero<br />
sviluppare incen<strong>di</strong>, già<br />
frequenti nel nostro Parco. Le<br />
baraccopoli (delle quali il<br />
Comune <strong>di</strong> Roma, la Circoscrizione<br />
e chi <strong>di</strong> dovere pare non<br />
si accorga) sembrano pre<strong>di</strong>ligere<br />
le zone “protette” o che<br />
dovrebbero essere tali, quale<br />
patrimonio monumentale e <strong>di</strong><br />
aree ver<strong>di</strong> della nostra bellissima<br />
città. Facendo riferimento<br />
allo stralcio <strong>di</strong> un articolo del<br />
Corriere della Sera del 12 gennaio<br />
scorso, pubblicato nella<br />
vostra rubrica Dai Giornali,<br />
sono rimasta esterrefatta<br />
venendo a conoscenza che<br />
polizia, carabinieri o vigili<br />
urbani o quant’altra autorità<br />
delegata a tali controlli (che mi<br />
auguro sia prevista ed esistente<br />
nell’ambito del Comune <strong>di</strong><br />
Roma) non prendano alcuna<br />
iniziativa contro questo fenomeno,<br />
a meno che non sia il<br />
singolo citta<strong>di</strong>no a farsi carico<br />
<strong>di</strong> presentare “esposti” alle suddette<br />
forze dell’or<strong>di</strong>ne. Pagando<br />
<strong>di</strong> persona, in termini <strong>di</strong><br />
tempo e <strong>di</strong> seccature e soprattutto<br />
con la convinzione che<br />
tale suo sforzo non avrà alcun<br />
esito. Fra non molto sarà la<br />
sola vegetazione che, pietosamente<br />
verso <strong>di</strong> noi, nasconderà<br />
alla vista questo deprecabilissimo<br />
abuso e purtroppo incoraggerà<br />
l’espandersi delle baracuna<br />
certezza: che nessuno potrà<br />
rimuoverli, quale che sia l’area<br />
del loro inse<strong>di</strong>amento. Mi<br />
rivolgo all’Associazione <strong>Amici</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> certa che potrà<br />
rinforzare la sua azione per<br />
sanare questo specifico caso <strong>di</strong><br />
malcostume. Non mi riferisco<br />
solo a quanti mettono su le<br />
baracche, ma anche a quanti<br />
responsabili dei controlli si<br />
nascondono <strong>di</strong>etro le cosiddette<br />
<strong>di</strong>fficoltà burocratiche e <strong>di</strong> procedura<br />
o quantomeno non cercano<br />
una strada per semplificarle.<br />
Potrebbe essere una<br />
vostra iniziativa quella <strong>di</strong> raccogliere<br />
le firme dei citta<strong>di</strong>ni<br />
preoccupati? Si sa bene che la<br />
protesta del singolo resta troppo<br />
spesso inascoltata. Forse un<br />
nutrito gruppo <strong>di</strong> firme sarebbe<br />
più efficace.<br />
Silvana Manco<br />
L’assurda procedura riportata<br />
nell’articolo citato dalla signora<br />
Manco è stata fortunatamente<br />
smentita dagli interventi <strong>di</strong><br />
sgombero recentemente effettuati<br />
(nella foto il se<strong>di</strong>me della<br />
mai completata via Faravelli,<br />
sotto la Panoramica, finalmente<br />
liberato da una delle baraccopoli).<br />
Bisogna però agire<br />
organicamente su tutto il territorio<br />
e provvedere affinché questi<br />
sgomberi non si trasformino<br />
in una fatica <strong>di</strong> Sisifo.<br />
I cavalli del Centro<br />
sportivo Don Orione<br />
Raccogliamo l’invito <strong>di</strong> una<br />
vostra lettrice che, nel numero<br />
243 del mese Gennaio/Febbraio,<br />
chiedeva che le venissero<br />
chiariti dei dubbi sulle con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> vita <strong>di</strong> alcuni cavalli<br />
tenuti all’interno del Centro<br />
Sportivo “Don Orione”. Alcuni<br />
<strong>di</strong> noi sono soci dell’Associazione<br />
Equestre “<strong>Monte</strong>mario”<br />
da molti anni, altri da alcuni<br />
mesi, partecipiamo volentieri<br />
alle loro lezioni pratiche, ascoltiamo<br />
con interesse i loro consigli<br />
sul come prendersi cura dei<br />
cavalli e cerchiamo <strong>di</strong> renderci<br />
noi e quegli animali. Proprio<br />
l’amore per la natura e per gli<br />
animali ci ha portato a scegliere<br />
<strong>di</strong> praticare questo sport, e<br />
soprattutto <strong>di</strong> praticarlo presso<br />
l’associazione equestre “<strong>Monte</strong>mario”,<br />
che fa del buon rapporto<br />
con il cavallo il principio<br />
primo da cui partire nell’equitazione.<br />
Non vogliamo elogiare<br />
in questa sede le attività dell’Associazione<br />
o la serietà <strong>di</strong><br />
chi le svolge, del suo Presidente<br />
e dei suoi istruttori; riteniamo<br />
che questo sia sotto gli occhi <strong>di</strong><br />
tutti noi soci che da anni frequentiamo<br />
l’Associazione con<br />
sod<strong>di</strong>sfazione generale sia per<br />
la professionalità sia, cosa forse<br />
più importante, per l’ambiente<br />
assolutamente sereno e familiare<br />
nel quale si svolgono le attività.<br />
Invitiamo tutti ad entrare al<br />
centro per sentire quell’accoglienza<br />
e quell’aria <strong>di</strong> ospitalità<br />
familiare che si respira! Vorremmo<br />
solo far capire alla<br />
vostra lettrice che quelle “povere<br />
bestie”, come lei le definisce,<br />
sono tenute con assoluta cura e<br />
de<strong>di</strong>zione, costantemente controllate<br />
dal veterinario; il fatto<br />
che stiano all’aperto non è certo<br />
sintomo <strong>di</strong> noncuranza, ma <strong>di</strong><br />
un voler ricreare quanto più<br />
possibile il loro status <strong>di</strong> vita<br />
naturale, fatto ovviamente <strong>di</strong><br />
sole, caldo, pioggia, freddo…<br />
non ricor<strong>di</strong>amo che gli animali<br />
si siano sviluppati all’interno <strong>di</strong><br />
costruzioni prefabbricate!<br />
Quanto agli spazi angusti <strong>di</strong> cui<br />
parla e nei quali sono tenuti i<br />
cavalli… la invitiamo a vedere!<br />
Possiamo capire, pur non con<strong>di</strong>videndo,<br />
che non sia d’accordo<br />
o che non comprenda il fatto<br />
<strong>di</strong> tenerli all’aperto, ma parlare<br />
<strong>di</strong> “spazi angusti” significa <strong>di</strong>ffamare<br />
gratuitamente un’associazione<br />
che opera nel quartiere<br />
riscuotendo apprezzabili consensi<br />
e che ha regalato a molti<br />
amanti dell’equitazione, in<br />
primo luogo a noi, la possibilità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi all’aria aperta.<br />
Ovviamente quanto detto è<br />
segue a pagina 10
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> e Ponte Milvio<br />
nella pittura <strong>di</strong> un grande artista tedesco<br />
Franz Ludwig Catel: Due pifferai circondati da bambini davanti ad un tabernacolo della Madonna su <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
con vista su Castel Sant’Angelo e San Pietro. 1822, olio su tela, 49,5x62 cm.<br />
Franz Ludwig Catel (1778-1856)<br />
è attualmente il protagonista<br />
della mostra allestita alla Casa <strong>di</strong><br />
Goethe in via del Corso e visitandola<br />
abbiamo avuto la piacevole sorpresa<br />
<strong>di</strong> apprendere che il celebre pittore<br />
berlinese visse buona parte della sua<br />
vita a Roma, sposò in seconde nozze<br />
una romana e fu il proprietario <strong>di</strong> una<br />
tenuta fra Ponte Milvio e Tor <strong>di</strong> Quinto<br />
e, alla fine della sua vita, fondò a<br />
Roma, in viale Trastevere, un istituto<br />
<strong>di</strong> beneficenza per artisti tedeschi e<br />
italiani che porta il suo nome e che<br />
ancora esiste ed è attivo: il Pio Istituto<br />
Catel, che ha prestato molti quadri<br />
della sua collezione all’attuale mostra.<br />
Franz Catel, dopo la morte della<br />
prima moglie Sophie Frederike Kolbe<br />
nel 1810, dopo un soggiorno a Parigi,<br />
giunse a Roma il 28 ottobre 1811 con<br />
il fratello architetto, e mentre il fratello<br />
l’anno seguente rientrò in Germania<br />
egli non se ne allontanò più, se<br />
non per brevi perio<strong>di</strong>, vi morì e vi fu<br />
sepolto nella chiesa <strong>di</strong> S. Maria del<br />
Popolo. Arrivando a Roma, Catel<br />
andò ad abitare in via Sistina 79,<br />
strinse rapporti amichevoli con il<br />
celebre scultore danese Bertel<br />
Thorwaldsen, con il pittore francese<br />
Dominique Ingres e con i pittori<br />
Nazareni che <strong>di</strong>moravano nel vicino<br />
convento <strong>di</strong> S. Isidoro. Catel aveva<br />
conosciuto Goethe a Weimar prima <strong>di</strong><br />
venire in Italia e successivamente<br />
illustrò le opere Hermann e Dorotea e<br />
Wilhelm Meister.<br />
Nel 1814 Franz Catel sposò in seconde<br />
nozze, nella chiesa <strong>di</strong> S. Lorenzo<br />
in Lucina Margherita Prunetti (1790-<br />
1874), figlia del poeta e critico d’arte<br />
Michelangelo Prunetti, e per poter<br />
contrarre matrimonio, si convertì alla<br />
fede cattolica. In un primo tempo la<br />
giovane coppia andò ad abitare in<br />
casa del padre della sposa in via del<br />
Corso 151, poi in un grande appartamento<br />
in piazza <strong>di</strong> Spagna 9, dove<br />
rimasero fino alla morte. Franz era<br />
<strong>di</strong>venuto celebre come pittore paesaggista<br />
(aveva eseguito molti bei <strong>di</strong>pinti<br />
durante un viaggio a Napoli, in Calabria<br />
e in Sicilia con il principe russo<br />
Alexander Galitzin) ed aveva ricevuto<br />
commissioni da personaggi autorevoli<br />
come la duchessa <strong>di</strong> Devonshire<br />
che, stabilitasi a Roma, promosse<br />
un’e<strong>di</strong>zione dell’Eneide <strong>di</strong> Virgilio<br />
nella traduzione <strong>di</strong> Annibal Caro, per<br />
la quale Catel <strong>di</strong>pinse ad olio quasi la<br />
metà degli originali per le incisioni.<br />
Molti acquirenti dei suoi <strong>di</strong>pinti erano<br />
collezionisti d’arte provenienti da<br />
tutte le nazioni: fra questi vi furono<br />
membri della casa reale <strong>di</strong> Prussia e<br />
perfino il principe ere<strong>di</strong>tario Federico<br />
Guglielmo, durante il viaggio in Italia,<br />
gli or<strong>di</strong>nò un quadro. Ebbe frequenti<br />
rapporti con il console prussiano<br />
a Roma Jacob Salomon Bartholdy<br />
ed anche il futuro re <strong>di</strong> Baviera<br />
Ludwig I, durante i suoi soggiorni a<br />
Roma, gli commissionò dei quadri,<br />
fra i quali la celebre tela che rappresenta<br />
il gruppo degli amici che brindano<br />
la suo quarantesimo compleanno,<br />
nell’Osteria Spagnola <strong>di</strong> Ripa<br />
Grande: erano presenti Catel stesso e<br />
Thorwaldsen. Questa tela è stata data<br />
in prestito dalla Pinacoteca <strong>di</strong> Monaco.<br />
Catel lavorò anche per la casa<br />
reale del Württemberg e per lo Zar <strong>di</strong><br />
Russia Alessandro II.<br />
Ci siamo soffermati a narrare la vita<br />
<strong>di</strong> Catel perché, come <strong>di</strong>cemmo all’inizio,<br />
nel Pio Istituto Catel, da lui fondato,<br />
è conservato un quadro, prestato<br />
alla mostra, che doveva essergli molto<br />
caro, poiché nel testamento lo lasciò<br />
esplicitamente alla moglie: esso ci<br />
mostra la tenuta fra Ponte Molle e Tor<br />
<strong>di</strong> Quinto che l’artista aveva acquistata<br />
il 30 novembre 1850 (secondo<br />
quanto attestato nell’archivio dell’Istituto).<br />
Il quadro, <strong>di</strong>pinto fra il 1850 e<br />
il 1852, un olio su tela (64x93 cm)<br />
mostra un’ansa del Tevere, da cui<br />
spunta la cima della torretta del ponte,<br />
più in alto prati luminosi dove si riposano<br />
conta<strong>di</strong>ni e conta<strong>di</strong>ne, sullo sfondo<br />
<strong>di</strong> un’ampia veduta chiusa dai<br />
monti. La tenuta era conosciuta come<br />
“Vigna Catel”, secondo lo Stato delle<br />
Anime della parrocchia <strong>di</strong> S. Maria<br />
del Popolo e secondo un <strong>di</strong>segno a<br />
matita anonimo, andato perduto, che<br />
si trovava a Dresda, rappresentante il<br />
capanno degli attrezzi della tenuta.<br />
Nel 1902-03 la vigna fu venduta del<br />
Pio Istituto Catel a Luigi Mazzanti.<br />
Un <strong>di</strong>segno in matita su carta<br />
(14,4x24,4 cm) dalla collezione dello<br />
stesso Istituto, che è esposto nella<br />
mostra, è intitolato Vista della vigna<br />
Catel sul Ponte Milvio con Roma e la<br />
Cupola <strong>di</strong> S. Pietro sullo sfondo dove<br />
per Roma si intende <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> con<br />
le sole Villa Mellini e Villa Madama<br />
ben visibili a destra.<br />
Un’ultima testimonianza del suo<br />
amore per la zona <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> è<br />
fornita da un’opera precedente proveniente<br />
da una collezione privata <strong>di</strong><br />
Norimberga dal titolo Due pifferai circondati<br />
da bambini, davanti ad un<br />
tabernacolo della Madonna sul <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong> con vista su Castel Sant'angelo<br />
e San Pietro, un olio su tela del 1822<br />
(49,5x62 cm), che ricorda molto le<br />
opere del contemporaneo Bartolomeo<br />
Pinelli, <strong>di</strong> analogo soggetto.<br />
Sono anche degni <strong>di</strong> menzione un<br />
minuscolo olio su tela (8x12 cm) con<br />
la visione del Tevere presso Tor <strong>di</strong><br />
Quinto con a sinistra le prime falde <strong>di</strong><br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>; nonché un altro piccolo<br />
olio su cartoncino (20,3x28,1 cm)<br />
che forse è ripreso dall’alto del<br />
<strong>Monte</strong>, con vista della cupola <strong>di</strong> S.<br />
Pietro, intitolato Un pastore con<br />
gregge <strong>di</strong> pecore nella Campagna<br />
Romana al tramonto, in cui risplende<br />
una luce meravigliosa.<br />
Luciana Frapiselli<br />
Franz Ludwig Catel: Vista dalla vigna Catel sul Ponte Milvio con Roma e la<br />
cupola <strong>di</strong> San Pietro sullo sfondo. 1850?, matita su carta, 14,4x24,4 cm.<br />
3
Le attività sociali delle parrocchie <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
San Francesco a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
S. Francesco d’Assisi a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> fine anni ‘50.<br />
Foto archivio storico dell’Associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>.<br />
La costruzione della chiesa de<strong>di</strong>cata<br />
a San Francesco d’Assisi a <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, voluta dal canonico Bartolomeo<br />
Neri, fu travagliata da accuse e<br />
relative cause che ne ritardarono il<br />
completamento, avvenuto nel lontano<br />
1676. Poiché era stata aggregata al<br />
convento <strong>di</strong> Sant’Onofrio al Gianicolo,<br />
ebbe per lungo tempo la denominazione<br />
<strong>di</strong> S. Onofrio in campagna,<br />
nome ancora usato dai più vecchi<br />
abitanti della zona. Fu eretta a parrocchia<br />
dal car<strong>di</strong>nal vicario Gaspare<br />
Carpegna nel 1708, con un territorio<br />
<strong>di</strong> competenza che comprendeva<br />
Santa Maria del Popolo e San Lazzaro.<br />
Oggi, affidata alle cure dei padri<br />
Scolopi, il suo territorio, pur contando<br />
circa 17.000 anime, è molto ridotto<br />
ed è limitato entro via G. Nisio, via<br />
del Forte Trionfale, via Trionfale fino<br />
a via Igea, via della Camilluccia fino<br />
a via Salsomaggiore e via Stresa.<br />
Anche a San Francesco, come nelle<br />
altre parrocchie, sono presenti attività<br />
sociali promosse sia dalla Caritas, sia<br />
dalla San Vincenzo. Le vincenziane<br />
sono per lo più proiettate verso l’esterno,<br />
cioè fungono da anello <strong>di</strong> collegamento<br />
fra le varie istituzioni comuna-<br />
4<br />
li o regionali e le persone che necessitano<br />
<strong>di</strong> aiuto. Tale aiuto, secondo le<br />
specifiche problematiche, viene erogato<br />
attraverso servizi loro spettanti <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto. I contatti con queste persone<br />
avvengono <strong>di</strong>rettamente, con le visite<br />
domiciliari, oppure su segnalazione,<br />
specie quando si tratta <strong>di</strong> povertà<br />
nascosta, dove più forte è la reticenza,<br />
oppure <strong>di</strong> persone con <strong>di</strong>sturbi psichici<br />
che vengono in<strong>di</strong>rizzate al CSM<br />
(Centro <strong>di</strong> Salute Mentale), oppure <strong>di</strong><br />
ragazze madri da mettere in contatto<br />
con il Segretariato sociale per la vita.<br />
Le vincenziane, inoltre, organizzano<br />
gite, pellegrinaggi, cene sociali nel<br />
Centro anziani <strong>di</strong> via Fornelli, dove i<br />
meno giovani si riuniscono mensilmente<br />
per giocare a carte, per fare<br />
quattro chiacchiere lavorando a<br />
maglia. Ma l’attenzione è rivolta<br />
anche ad altri problemi, come la raccolta<br />
<strong>di</strong> firme contro il proliferare<br />
delle antenne, conclusasi tempo fa con<br />
la manifestazione <strong>di</strong> via Fani; o la realizzazione<br />
del marciapiede lungo la<br />
Camilluccia, per gli ospiti <strong>di</strong>versamente<br />
abili del don Orione; ed ora con<br />
la mobilitazione contro l’allargamento<br />
della Trionfale, nel tratto davanti alla<br />
VETRATE ARTISTICHE<br />
scuola Nazario Sauro.<br />
“Vorremmo fare <strong>di</strong> più ma siamo<br />
troppo poche – si lamentano – ci vorrebbero<br />
altri volontari”.<br />
Speriamo che questo appello non<br />
rimanga inascoltato.<br />
I volontari della Caritas per lo più<br />
operano all’interno della parrocchia<br />
attraverso il Centro <strong>di</strong> ascolto aperto<br />
a tutti, il cui aiuto, a seconda dei casi,<br />
consiste in suggerimenti, in pacchi<br />
viveri o abbigliamento oppure in supporto<br />
nella ricerca <strong>di</strong> un posto <strong>di</strong><br />
lavoro. Da segnalare anche il Centro<br />
docce, frequentato quasi esclusivamente<br />
da stranieri e aperto una volta<br />
alla settimana, con cambio <strong>di</strong> biancheria<br />
nuova, vestiario usato e prima<br />
colazione.<br />
Inoltre la parrocchia mette a <strong>di</strong>sposizione<br />
dei più giovani il campo <strong>di</strong><br />
basket e mini-basket.<br />
LEGATE A PIOMBO • MOSAICI VITREI<br />
VETROFUSIONI • RESTAURI • SABBIATURE<br />
LAMPADE • LAMPADARI<br />
APPLIQUES • PIANTANE VETRI TIFFANY<br />
PARALUMI SU MISURA<br />
COMPLEMENTI D’ARREDO<br />
Importante è l’adozione a <strong>di</strong>stanza,<br />
con sede operativa a via Fornelli e<br />
curata da padre Clau<strong>di</strong>o Marinucci,<br />
che è articolata sia come adozione<br />
nominativa con la garanzia dei servizi<br />
base: scuola, cibo ecc., sia come<br />
adozione a pioggia a beneficio <strong>di</strong><br />
strutture che si occupano <strong>di</strong> bambini<br />
<strong>di</strong> strada o totalmente abbandonati. I<br />
contatti sono con il Brasile, Madagascar,<br />
Nicaragua e altri paesi (ve<strong>di</strong> il<br />
sito: www.setem.it).<br />
Infine, padre Paolo Bertollo, da pochi<br />
mesi nuovo parroco <strong>di</strong> San Francesco,<br />
pur impegnato in questo periodo<br />
pasquale nelle visite per la bene<strong>di</strong>zione<br />
delle case, fra le altre attività, ha<br />
promosso la raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> destina-<br />
Il campanile <strong>di</strong> S. Francesco d’Assisi a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Foto Paolo Bertollo.<br />
ti a ripristinare il meccanismo delle<br />
tre campane secentesche, meccanismo<br />
danneggiato da un fulmine caduto<br />
sul campanile, durante un forte<br />
temporale. Mancano poco più <strong>di</strong> 500<br />
euro per coprire tutte le spese del<br />
restauro ormai completato, che permetterà<br />
<strong>di</strong> ascoltare dal vero, dopo<br />
anni <strong>di</strong> silenzio, il suono inconfon<strong>di</strong>bile<br />
del bronzo vibrante.<br />
M.C.C.<br />
00135 Roma - Via del Colle <strong>di</strong> S. Agata, 24 (Trionfale) - Tel. 06.3385697 - Fax 06.35498859 - Cell. 0338.2347213 - E-mail: crlux@pgol.it
Gli Incontri della Salute<br />
Una nuova iniziativa degli “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”,<br />
per aiutare tutti a prevenire le più <strong>di</strong>ffuse malattie<br />
È stato stimato che il numero delle<br />
malattie car<strong>di</strong>ovascolari nel 2020<br />
sarà raddoppiato rispetto alla metà<br />
degli anni ’90. Anche il <strong>di</strong>abete<br />
aumenta progressivamente in tutte<br />
le popolazioni. Solo lo sviluppo <strong>di</strong><br />
una <strong>di</strong>ffusa “cultura della prevenzione”<br />
potrà frenare l’aumento <strong>di</strong><br />
queste gravi malattie degenerative,<br />
indubbiamente legate in parte<br />
all’aumento della durata della vita,<br />
ma anche a fattori <strong>di</strong> rischio, come<br />
errate abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita e fattori<br />
ambientali ed alimentari, mo<strong>di</strong>ficabili<br />
con una migliore educazione<br />
sanitaria.<br />
È quin<strong>di</strong> necessaria una generalizzata<br />
operazione <strong>di</strong> prevenzione che,<br />
per essere efficace, dovrà coinvolgere<br />
non solo i me<strong>di</strong>ci e il Sistema<br />
Sanitario Nazionale, purtroppo latitante<br />
in campo <strong>di</strong> prevenzione, ma<br />
tutte le istituzioni che, in vario<br />
modo, si occupano <strong>di</strong> benessere e<br />
<strong>di</strong> salute dei citta<strong>di</strong>ni. Solo così<br />
sarà possibile una reale riduzione<br />
delle malattie degenerative e tumorali,<br />
che si prefigurano come vere e<br />
proprie “epidemie del XXI secolo”.<br />
Sensibile a queste esigenze, anche<br />
l’Associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong> ha deciso <strong>di</strong> organizzare una<br />
serie <strong>di</strong> incontri rivolti alla popola-<br />
zione, allo scopo <strong>di</strong> contribuire a<br />
migliorare le conoscenze dei singoli<br />
citta<strong>di</strong>ni sulle possibilità della<br />
prevenzione delle più <strong>di</strong>ffuse<br />
malattie. Sarà infatti <strong>di</strong>fficile che il<br />
me<strong>di</strong>co, da solo, possa esercitare la<br />
sua vocazione <strong>di</strong> tramite fra la cultura<br />
me<strong>di</strong>co-scientifica della prevenzione<br />
e il citta<strong>di</strong>no, senza il supporto<br />
<strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusa rete <strong>di</strong> iniziative<br />
collettive che <strong>di</strong>ffondano e consoli<strong>di</strong>no<br />
nel tempo l’idea che le<br />
malattie, prima ancora che curate,<br />
debbano essere prevenute.<br />
Prenderanno così presto il via gli<br />
“Incontri della Salute”, voluti e organizzati<br />
dall’Associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”, sotto forma <strong>di</strong> conferenze-<strong>di</strong>battito,<br />
con ampi spazi <strong>di</strong><br />
interattività con il pubblico, che<br />
saranno aperti gratuitamente a tutti<br />
gli interessati.<br />
È prevista l’organizzazione <strong>di</strong> specifici<br />
incontri sui temi <strong>di</strong> più attuale<br />
interesse per la popolazione: prevenzione<br />
delle malattie car<strong>di</strong>ovascolari<br />
e dei tumori, malattie geriatriche,<br />
ginecologiche, endocrinologiche,<br />
<strong>di</strong>smetaboliche (<strong>di</strong>abete) e<br />
nervose (depressione nervosa). Le<br />
presentazioni saranno <strong>di</strong> taglio<br />
eminentemente pratico e facilmente<br />
comprensibile, con finalità preci-<br />
GymMaster Club<br />
Istituto <strong>di</strong> cultura fisica femminile<br />
00136 Roma - Piazza Attilio Friggeri, 15<br />
Tel. 06 353.46.059 - gymmasterclub@yahoo.it<br />
Il Back Solution Centre è il risultato <strong>di</strong><br />
una esperienza pluriennale nel campo<br />
della <strong>di</strong>agnostica e della riabilitazione e<br />
offre programmi <strong>di</strong> allenamento<br />
particolarmente in<strong>di</strong>cati per la cura della<br />
schiena e della salute in genere.<br />
pue <strong>di</strong> educazione sanitaria e <strong>di</strong><br />
prevenzione, e saranno organizzate<br />
e moderate dal prof. Bruno Domenichelli,<br />
consigliere, che curerà in<br />
particolare che la <strong>di</strong>scussione del<br />
tema del giorno si svolga in maniera<br />
proficua per tutti gli intervenuti.<br />
Saranno invitati a parlare specialisti<br />
<strong>di</strong> chiara fama delle <strong>di</strong>verse branche<br />
della me<strong>di</strong>cina, che si avvarranno<br />
anche <strong>di</strong> proiezioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive e<br />
ai quali gli intervenuti potranno<br />
rivolgere liberamente ogni tipo <strong>di</strong><br />
domanda. Gli incontri si svolgeranno,<br />
con cadenza mensile, presso<br />
l’Aula Convegni della Residenza<br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, via degli Scolopi 31<br />
(traversa <strong>di</strong> via Trionfale all’altezza<br />
del civico 7585, in corrispondenza<br />
del gomito <strong>di</strong> fronte al Forte Trionfale)<br />
messa gentilmente a <strong>di</strong>sposizione<br />
dal sig. Evandro Chiodetti. La<br />
sede degli incontri è facilmente raggiungibile<br />
in auto e con gli autobus<br />
907, 911 e 913.<br />
Il primo degli incontri, sul tema:<br />
“Malattie <strong>di</strong> cuore: prevenire si<br />
può”, si terrà il giorno 23 aprile p.v.<br />
alle ore 17 e sarà svolto dal car<strong>di</strong>ologo<br />
prof. Bruno Domenichelli.<br />
Tutti i citta<strong>di</strong>ni sono invitati a partecipare,<br />
portando il loro personale<br />
contributo <strong>di</strong> idee organizzative e<br />
<strong>di</strong> domande per il relatori. Solo se<br />
ognuno <strong>di</strong> noi si sentirà pienamente<br />
coinvolto in un’azione responsabile<br />
<strong>di</strong> trasmissione della cultura<br />
della prevenzione, le campagne <strong>di</strong><br />
educazione sanitaria saranno utili a<br />
migliorare il nostro stato <strong>di</strong> salute<br />
collettiva.<br />
Le date e i temi dei successivi<br />
incontri saranno comunicati nei<br />
prossimi numeri <strong>di</strong> questo giornale.<br />
Per consultare “<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”<br />
L’intera collezione <strong>di</strong> “<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” può essere consultata presso<br />
la sede dell’Associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”, previo<br />
appuntamento (la sede è aperta il lunedì ed il venerdì dalle<br />
15.30 alle 18.30 ed il mercoledì dalle 10 alle 13; telefono<br />
06.35503317). Gli ultimi 10 numeri sono <strong>di</strong>sponibili anche in<br />
rete, sul sito www.montemario.org.<br />
NO AL MAL DI SCHIENA!<br />
5
Catene e lucchetti al senso civico<br />
Parapetti, porte, ogni angolo del<br />
Ponte Milvio appare ormai imbrattato<br />
da corrispondenze d’amorosi<br />
sensi in massima parte datate –<br />
dagli innamorati che le hanno<br />
apposte – fra l’estate 2006 e il<br />
marzo 2007. In quel periodo la<br />
moda <strong>di</strong> appendere i lucchetti –<br />
rimasta fino ad allora a carattere<br />
semispontaneo, e perciò dai contenuti<br />
effetti – è esplosa: prima, propagandata<br />
a ogni pie’ sospinto da<br />
pessimi servizi televisivi (più<br />
rimarchevoli quelli prodotti dalla<br />
TV pubblica), e poi declamata da<br />
qualche politico <strong>di</strong> maggioranza<br />
del XX Municipio. Fa riflettere il<br />
ruolo assunto, nel frangente, da<br />
certe imprese <strong>di</strong>scografiche e cinematografiche,<br />
grazie alle quali quel<br />
lampione, completamente bardato<br />
<strong>di</strong> lucchetti, è finito nell’immaginario<br />
collettivo degli adolescenti,<br />
almeno <strong>di</strong> quelli meno dotati <strong>di</strong> fantasia.<br />
Così, all’induzione del bisogno,<br />
è seguita l’emulazione del<br />
gesto: appendere il lucchetto e buttare<br />
via la chiave, nel Tevere, esattamente<br />
nel modo in cui accade, sul<br />
grande schermo, fra i due belli <strong>di</strong><br />
turno, protagonisti <strong>di</strong> un certo film.<br />
Film <strong>di</strong> successo, ispirato a un<br />
romanzo d’amore, il cui autore è<br />
uno scrittore quarantaquattrenne<br />
romano che si <strong>di</strong>verte a inventare<br />
l’amore dei <strong>di</strong>ciottenni, lui che,<br />
però, è un autore per la televisione<br />
e per il cinema. E allora qualche<br />
dubbio viene spontaneo. Non sarà<br />
che qualcuno ha trovato il modo <strong>di</strong><br />
sfruttare, per interessi legittimi ma<br />
in<strong>di</strong>viduali, un fenomeno innocuo,<br />
qual è la spontanea aggregazione<br />
(serale) <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> giovani sul<br />
Ponte, in atto ormai da circa sette<br />
anni? Fino al 2003 ci si poteva stupire<br />
che, malgrado le moltitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />
frequentatori, nessuno avesse ancora<br />
dato corso ai consueti atti <strong>di</strong> vandalismo.<br />
Allora il senso del bello<br />
prevaleva. Oggi, invece, il Ponte<br />
più bello <strong>di</strong> Roma è ridotto come<br />
fosse un troiaio, ma <strong>di</strong> fronte a questo<br />
scempio il Sindaco esprime il<br />
consenso ai lucchetti, a patto che<br />
sia garantita la stabilità dei lampio-<br />
6<br />
ni. Come se i lucchetti fossero<br />
oggetti avulsi dal clima <strong>di</strong> sottocultura<br />
che ha determinato il lacrimevole<br />
stato del nostro monumento. E<br />
la cultura che c’entra con tutto questo?<br />
Se Goethe re<strong>di</strong>vivo tornasse a<br />
Roma, per la via Cassia, inorri<strong>di</strong>rebbe<br />
a vedere com’è stato ridotto<br />
il ”Suo” Ponte Molle. Proprio come<br />
fanno quoti<strong>di</strong>anamente una parte<br />
degli abitanti <strong>di</strong> questa città: quelli<br />
che vi si sono ra<strong>di</strong>cati nel rispetto<br />
del patrimonio pubblico e con l’orgoglio<br />
<strong>di</strong> potere contemplare quello<br />
storico-monumentale. Chi invece<br />
esprime il proprio viscerale attaccamento<br />
al nostro monumento, perché<br />
a Ponte Milvio ci è nato, non<br />
può non sentirsi preso per i fondelli<br />
da tanta ipocrisia. E chi scrive fa<br />
parte <strong>di</strong> questo ristretto gruppo.<br />
S.P.<br />
A li tutori de’ lucchetti<br />
Queli lucchetti appesi a Ponte Mollo<br />
- frutto politico de ‘na mattana -<br />
chissà che quarche brava popolana<br />
nun ve li metta pe’ corona ar collo.<br />
Chi ha deciso, ha deciso come un pollo,<br />
riuscenno solamente a fa’ buriana<br />
senza manco penza’, porca puttana,<br />
a chi se fionna e intruia a scapicollo.<br />
‘Gni pischello, accusì, si nun se scote<br />
riduce er parapetto un luridume<br />
pe’ scrive du’ patrocchie co’ le note.<br />
Chi invece ha incoraggiato ‘sto sfasciume<br />
dovrebbe, pe’ l’insurti che ariscote,<br />
mettese in barca e abbandonasse ar fiume.<br />
Stefano Panella<br />
Visto da vicino<br />
Come<br />
“Il sorpasso”<br />
Domenica, poco prima delle 13.<br />
Raiuno e SAT 2000 hanno appena<br />
<strong>di</strong>ffuso le immagini del Papa in<br />
visita al carcere minorile <strong>di</strong> Casal<br />
CAAF FENALCA<br />
<strong>di</strong> MARZIA RICCI<br />
MODELLI<br />
730 ISEE RED<br />
BUSTE PAGA AZIENDE<br />
BUSTE PAGA DOMESTICI<br />
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VIA G. MARCHESINI, 9<br />
TEL. 06 306 025 08 FAX 06 306 034 62<br />
del Marmo che, rivolgendosi ai<br />
giovani detenuti, ha detto: “Il lavoro,<br />
l’umiltà e la <strong>di</strong>sciplina creano la<br />
vera libertà”.<br />
Piazzale delle Medaglie d’Oro è<br />
invasa dal mercatino. La giornata<br />
assolata ha spinto giovani coppie a<br />
portare i bambini alle giostre. In<br />
questa atmosfera festosa un’auto<br />
percorre a velocità moderata via<br />
della Camilluccia dove si devono<br />
rispettare i 40 km l’ora e non si può<br />
superare e al volante un signore<br />
anziano con accanto la moglie si<br />
appresta a girare a sinistra per tornare<br />
a casa. Dietro, su una spider,<br />
qualcuno freme e suona ripetutamente<br />
il clackson.<br />
Sembra una scena del film <strong>di</strong> Dino<br />
Risi, girato in questo quartiere. A<br />
bordo non c’è Vittorio Gassman ma<br />
un nuovo bullo che quando finalmente<br />
riesce a riprendere la corsa<br />
rombando, rivolto ai due signori,<br />
alza un <strong>di</strong>to in un modo che solamente<br />
il pudore impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> raccontare.<br />
Suonare, rombare e ...<br />
alzare quel <strong>di</strong>to è una pratica <strong>di</strong>ffusa<br />
anche fra le giovani donne che<br />
non somigliano certo a Catherine<br />
Spaak ma sono parte <strong>di</strong> quella “fragorosa<br />
volgarità” che il film così<br />
bene aveva raccontato.<br />
Esse<br />
Nonostante la spoliazione eseguita<br />
da un gruppo <strong>di</strong> ladri <strong>di</strong> metalli,<br />
continua a svilupparsi l’apposizione<br />
<strong>di</strong> lucchetti sui lampioni <strong>di</strong> Ponte<br />
Milvio, uno dei quali sembra quasi<br />
inclinarsi sotto tanto peso.<br />
La fioritura dei lucchetti<br />
è accompagnata da scritte <strong>di</strong> ogni<br />
tipo, colore e misura sui parapetti<br />
del ponte ed anche nel passaggio<br />
all’interno della torretta.<br />
Visitate il sito dell’Associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
www.montemario.org
Viabilità, problemi e novità<br />
Preoccupazioni a Ottavia<br />
Il prossimo completamento dei<br />
nuovi collegamenti della via Trionfale<br />
con il G.R.A. ha generato vive<br />
preoccupazioni tra i residenti <strong>di</strong><br />
Ottavia e Palmarola, per il temuto<br />
aumento <strong>di</strong> traffico sulla via Trionfale,<br />
già ora spesso congestionata,<br />
che potrebbe portare alla paralisi<br />
gli spostamenti tra quei quartieri ed<br />
il centro città. Il previsto allargamento<br />
integrale della via Trionfale,<br />
superati i problemi progettuali ed<br />
economici che non ne hanno permesso<br />
finora l’esecuzione, potrebbe<br />
essere una soluzione, ma ci si<br />
chiede quando sarà effettivamente<br />
realizzato e se non porterà ancora<br />
altro traffico, qualora l’itinerario<br />
Trionfale-Passante a Nord-Ovest si<br />
mostrasse preferibile alla Cassia.<br />
Affronteremo più ampiamente l’argomento<br />
sul prossimo numero.<br />
Nuova <strong>di</strong>sciplina a Torrevecchia<br />
Dal 24 marzo sono in atto a Torrevecchia<br />
nuove <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> traffico,<br />
a carattere sperimentale, mirate<br />
anche a facilitare i lavori <strong>di</strong> Italgas<br />
nella zona. I provve<strong>di</strong>menti principali<br />
sono:<br />
• l’istituzione del senso unico<br />
<strong>di</strong>scendente in via <strong>di</strong> Torrevecchia<br />
dall’altezza <strong>di</strong> via S. Mosca a largo<br />
Donaggio e in via P. Gasparri da<br />
largo Donaggio all’altezza <strong>di</strong> via T.<br />
De Vio nonché del senso unico<br />
ascendente in via P. Maffi, in modo<br />
da realizzare in queste vie una rotatoria<br />
antioraria;<br />
• l’istituzione del senso unico<br />
ascendente in via <strong>di</strong> Torrevecchia<br />
dall’altezza <strong>di</strong> via Campo Ligure<br />
fino a via C. Castiglioni, in modo<br />
da realizzare, con via S. Vinci e via<br />
C. Lombroso, un’altra rotatoria<br />
antioraria;<br />
• l’istituzione <strong>di</strong> due sensi unici<br />
contrapposti in via A. Tebal<strong>di</strong>.<br />
In via S. Vinci è stata istituita una<br />
corsia preferenziale per le linee 46<br />
e 49. La durata prevista per l’esperimento<br />
è <strong>di</strong> due mesi. Il Municipio<br />
ricorda che queste <strong>di</strong>scipline non<br />
sono alternative agli interventi<br />
strutturali previsti dall’Amministrazione<br />
comunale ed in particolare<br />
alla realizzazione della Via <strong>di</strong><br />
Torrevecchia bis.<br />
Congestione in via <strong>Mario</strong> Fani<br />
L’apertura del Passante a Nord-<br />
Ovest ha determinato un notevole<br />
aumento del traffico in via <strong>Mario</strong><br />
Fani, con frequenti situazioni <strong>di</strong><br />
congestione, specie all’intersezione<br />
con via Stresa. Ci si chiede se non è<br />
il caso <strong>di</strong> invertire le precedenze a<br />
tale intersezione, dando lo “stop” a<br />
via Stresa, ma il problema è più<br />
ampio ed andrebbe stu<strong>di</strong>ato organicamente.<br />
Infatti si creano intoppi<br />
anche allo sbocco <strong>di</strong> via Stresa su<br />
via della Camilluccia, con qualche<br />
insufficienza della sicurezza a<br />
causa <strong>di</strong> limitazioni della visibilità.<br />
Difficoltà si registrano anche allo<br />
sbocco <strong>di</strong> via M. Fani sulla via<br />
Trionfale, per gli accresciuti flussi<br />
in entrata ed uscita; tra l’altro l’entrata<br />
degli autobus delle linee 48 e<br />
990 in via M. Fani è spesso ostacolata<br />
dalle auto in sosta fino al bordo<br />
della Trionfale.<br />
Cordolo in viale Medaglie d’Oro<br />
Nel tratto <strong>di</strong> viale Medaglie d’Oro<br />
tra via D. Galimberti e via Marziale<br />
la corsia riservata a bus e taxi è<br />
stata recentemente protetta con un<br />
cordolo munito <strong>di</strong> inserti verticali<br />
mirati ad aumentarne la visibilità.<br />
Alla fine del tratto si è creata<br />
un’ambiguità, perché la corsia è<br />
stata portata fino all’attestamento<br />
semaforico, mentre non esiste, per i<br />
veicoli or<strong>di</strong>nari, alcun <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />
svolta a destra. Devono proseguire<br />
<strong>di</strong>ritto o devono arrestarsi sulla corsia<br />
or<strong>di</strong>naria, bloccando chi li<br />
segue, per non tagliare la strada ad<br />
un autobus prossimo alla partenza<br />
dalla fermata?<br />
L’installazione del cordolo era<br />
cominciata anche a valle da via<br />
Marziale, ma evidentemente la successione<br />
<strong>di</strong> passi carrabili delle aree<br />
<strong>di</strong> servizio e dell’albergo Pacific ha<br />
fatto cambiare idea: i pochi metri<br />
installati sono stati rimossi ed è<br />
stata soltanto rinnovata la segnaletica<br />
orizzontale.<br />
Il tratto <strong>di</strong> corsia preferenziale<br />
<strong>di</strong> viale Medaglie d’Oro ora protetto<br />
con un cordolo. Che succederà<br />
quando la bella stagione<br />
riporterà la sera tante auto<br />
in sosta su quel tratto?<br />
Si estende la sosta in blu<br />
al Trionfale<br />
Dal 19 marzo l’area della sosta<br />
tariffata è cresciuta verso le pen<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Il nuovo confine <strong>di</strong><br />
tale area è ora tracciato da via P. De<br />
Cristofaro, p.le Amm. Bergamini,<br />
via S. Simoni, via G. Serafino, via<br />
A. Labriola, v. S. Tommaso d’Aquino.<br />
Il pagamento della sosta è ora<br />
dovuto anche in queste strade e tutte<br />
quelle a valle <strong>di</strong> esse, compresi<br />
quin<strong>di</strong> i relativi tratti <strong>di</strong> viale Medaglie<br />
d’Oro e via Trionfale. Vigono<br />
le consuete esclusioni dall’obbligo<br />
<strong>di</strong> pagamento, in particolare per i<br />
residenti; quelli che non avessero<br />
ricevuto il contrassegno da esporre<br />
né il relativo avviso della posta possono<br />
rivolgersi al “contact center”<br />
dell’Atac, 06.57118.333.<br />
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7
M’illumino <strong>di</strong> meno<br />
Il XIX Municipio ha aderito alla<br />
Giornata Internazionale per il<br />
Risparmio Energetico intitolata<br />
“M’illumino..<strong>di</strong> meno”, indetta il<br />
16 febbraio, con un consiglio tematico<br />
aperto in cui sono stati illustrati<br />
ai citta<strong>di</strong>ni le abitu<strong>di</strong>ni e i comportamenti<br />
con cui si possono contrastare<br />
le emergenze legate ai cambiamenti<br />
climatici e al surriscaldamento<br />
della terra verificatisi <strong>di</strong><br />
recente. All’incontro erano presenti<br />
il presidente Fabio Lazzara, i consiglieri<br />
<strong>di</strong> maggioranza e opposizione<br />
e alcuni esperti sul tema. “Gli obiettivi<br />
<strong>di</strong> riduzione dell’emissione <strong>di</strong><br />
gas serra e <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> energie rinnovabili<br />
fissati <strong>di</strong>eci anni fa dal<br />
protocollo <strong>di</strong> Kyoto sono ancora<br />
piuttosto lontani” ha <strong>di</strong>chiarato l’ingegner<br />
Ennio Ferrero dell’Enea;<br />
“nonostante dal punto <strong>di</strong> vista<br />
impiantistico esistano molte soluzioni<br />
per evitare gli sprechi, come<br />
le caldaie ad alta efficienza, i pannelli<br />
ra<strong>di</strong>anti per il riscaldamento<br />
degli ambienti e le valvole termostatiche<br />
da apporre sui ra<strong>di</strong>atori, il<br />
nostro Paese è agli ultimi posti<br />
nella classifica dei comportamenti<br />
responsabili”. Negli ultimi anni<br />
infatti, se l’utilizzo <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />
in Italia è aumentato, è<br />
altrettanto vero che si è registrata<br />
un’impennata nei consumi <strong>di</strong> energia<br />
tra<strong>di</strong>zionale, soprattutto con la<br />
8<br />
<strong>di</strong>ffusione dei con<strong>di</strong>zionatori che<br />
producono aria fredda. Al <strong>di</strong>battito<br />
è intervenuta anche la dottoressa<br />
Sabrina Albanesi, presidente dell’Agenzia<br />
Comunale Romaenergia,<br />
che ha illustrato ai presenti le iniziative<br />
varate dal Campidoglio in<br />
favore dell’energia rinnovabile,<br />
come la “delibera 48”, che pone<br />
vincoli sulle tecnologie volte al<br />
risparmio alle imprese e<strong>di</strong>li che<br />
richiedono le licenze, o le nuove<br />
normative sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
pubblico: “Abbiamo siglato un<br />
accordo con i Municipi XV, XVI e<br />
XIX secondo il quale per ogni<br />
intervento <strong>di</strong> costruzione o ristrutturazione<br />
degli e<strong>di</strong>fici scolastici ci<br />
si dovrà attenere alle norme sull’utilizzo<br />
<strong>di</strong> energia rinnovabile” ha<br />
<strong>di</strong>chiarato “ma non è tutto, la novità<br />
è che in zona Cerquetta è stata<br />
appena inaugurata la prima illuminazione<br />
pubblica fotovoltaica della<br />
Capitale”. Il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Romaenergia<br />
Bruno Sansedo ha invece spiegato,<br />
numeri alla mano, perché<br />
dotare la propria abitazione <strong>di</strong> pannelli<br />
solari o pale per l’energia eolica<br />
fa bene non solo all’ambiente ma<br />
anche alle nostre tasche: “L’investimento<br />
iniziale, per il quale si può<br />
accendere un mutuo, è a carico dell’utente<br />
ma da luglio 2005 la<br />
Regione Lazio mette a <strong>di</strong>sposizione<br />
fon<strong>di</strong> per la gestione dell’impianto.<br />
Questo fa sì che il citta<strong>di</strong>no da consumatore<br />
<strong>di</strong>venta produttore, poiché<br />
per ogni kilowattora che viene<br />
immesso nella rete pubblica gli<br />
vengono pagati dall’amministrazione<br />
regionale tra i trenta e i quaranta<br />
centesimi <strong>di</strong> euro, cifra che consente<br />
<strong>di</strong> ammortizzare l’investimento<br />
iniziale in <strong>di</strong>eci o do<strong>di</strong>ci anni” ha<br />
spiegato. Agli incentivi degli enti<br />
locali si aggiungono poi le agevola-<br />
zioni previste dalla finanziaria<br />
2007, che permettono <strong>di</strong> detrarre<br />
dalla <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti il<br />
cinquantacinque per cento in tre<br />
anni (invece del trenta per cento in<br />
<strong>di</strong>eci anni, come previsto dalle vecchie<br />
leggi) delle spese sostenute per<br />
l’installazione <strong>di</strong> impianti per l’energia<br />
rinnovabile e l’acquisto <strong>di</strong><br />
elettrodomestici a basso consumo.<br />
Paola Fusco<br />
Premio <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> 2007<br />
La seconda e<strong>di</strong>zione del concorso <strong>di</strong> prosa, poesia, pittura e fotografia<br />
per <strong>di</strong>lettanti con residenza od attività nei territori dei Municipi 17, 19<br />
e 20 è rinviata a data da destinarsi. Ulteriori informazioni saranno pubblicate<br />
prossimamente su questo giornale.
Stazione Appiano: Qart #02<br />
In febbraio gli abituali passanti <strong>di</strong> via<br />
Appiano sono stati colpiti da un<br />
nuovo aspetto dei manufatti ferroviari:<br />
pesci e volatili blu su fondo giallo<br />
avevano cancellato le scritte abusive<br />
sulla parte alta del ponte coperto,<br />
mentre un enorme gatto, anch’esso<br />
blu, ghermiva un pesce sulla parete<br />
del sottopasso. Ancora più sorprendente<br />
l’interno della stazione: le<br />
pareti dell’atrio cosparse <strong>di</strong> pesci e<br />
polipi, decorate anche le scale <strong>di</strong><br />
accesso alle banchine, dove era invece<br />
stata installata una serie <strong>di</strong> gigantografie.<br />
È il risultato <strong>di</strong> un intervento dell’Associazione<br />
culturale “zerouno3nove”<br />
che fa parte <strong>di</strong> un ciclo che tende alla<br />
riqualificazione artistica dei quartieri<br />
<strong>di</strong> Roma, con una particolare attenzione<br />
alle periferie; l’obiettivo è far<br />
giungere l’arte contemporanea nei<br />
luoghi pubblici, creare un altro aspetto,<br />
più vivibile, dei centri urbani.<br />
Quella della Stazione Appiano della<br />
FR3, inaugurata il 15 febbraio, è la<br />
seconda realizzazione del progetto<br />
Qart nell’ambito delle stazioni ferroviarie<br />
minori <strong>di</strong> Roma, in collaborazione<br />
con RFI – Rete Ferroviaria Italiana,<br />
e segue quella del Nuovo Salario,<br />
sulla FR1.<br />
I due atrii della stazione Appiano<br />
hanno accolto decorazioni murali in<br />
grande scala, eseguite da Hitnes, uno<br />
sperimentatore <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tecniche<br />
artistiche, che ha eseguito molti lavori<br />
su commissione, <strong>di</strong>pingendo come<br />
Collaborazione<br />
a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
La Redazione <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
intende organizzare un incontro<br />
con persone interessate a collaborare<br />
al nostro perio<strong>di</strong>co, a titolo<br />
volontario. L’iniziativa è rivolta in<br />
particolare ai giovani con ambizioni<br />
giornalistiche, aperti alla cultura,<br />
ai problemi ed all’attualità del territorio<br />
locale. Gli interessati sono<br />
pregati <strong>di</strong> inviare un messaggio ad<br />
amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it, o<br />
<strong>di</strong> telefonare alla segreteria dell’Associazione,<br />
tel. 06 35503317.<br />
Verranno successivamente definiti<br />
luogo e data dell’incontro.<br />
muralista in Italia, in <strong>di</strong>versi paesi<br />
europei ed in Australia, oggi considerato<br />
tra i massimi esponenti del<br />
“nuovo muralismo”. Gli elementi<br />
figurativi da lui usati vogliono proporre<br />
una visione panteistica totale,<br />
dove l’uomo è “assente giustificato”<br />
e la natura simbolo <strong>di</strong> perfezione e<br />
fonte <strong>di</strong> ispirazione inesauribile.<br />
I 14 pannelli allestiti sulle banchine<br />
della stazione costituiscono invece<br />
uno spazio espositivo per giovani<br />
fotografi, da utilizzare a rotazione.<br />
Nell’attuale prima sessione sono<br />
esposte opere <strong>di</strong> Achille Filipponi e<br />
Pablo Ficcadenti. Il tema è quello<br />
dell’uomo nella città, del citta<strong>di</strong>no<br />
immerso nella realtà urbana: il primo<br />
presenta scatti rubati nel quartiere in<br />
cui vive, che ritraggono persone; il<br />
secondo racconta Ostia d’inverno,<br />
quando perde il carattere balneare.<br />
Devia e s’allunga<br />
la metro C<br />
Un’imprevista e buona notizia per chi<br />
vive o lavora alla Farnesina o lungo la<br />
Cassia. È stato annunciato che dopo<br />
la stazione Farnesina, nei pressi del<br />
Ministero degli Esteri, la linea non<br />
piegherà più verso Vigna Clara, per<br />
terminare a Tor <strong>di</strong> Quinto, bensì si<br />
<strong>di</strong>rigerà verso Nord, con una stazione<br />
nella zona <strong>di</strong> via dei Giuochi Istmici<br />
ed una in quella <strong>di</strong> piazza dei Giuochi<br />
Delfici, per poi proseguire in <strong>di</strong>rezione<br />
<strong>di</strong> Tomba <strong>di</strong> Nerone e Grottarossa,<br />
con altre quattro stazioni. L’obiettivo,<br />
fortemente richiesto dagli abitanti e<br />
dagli operatori della zona della Cassia,<br />
è quello <strong>di</strong> offrirle un valido<br />
mezzo <strong>di</strong> trasporto pubblico e <strong>di</strong><br />
decongestionare quell’unica arteria,<br />
che sopporta, oltre all’intenso traffico<br />
locale, quello <strong>di</strong> penetrazione da fuori<br />
Roma. L’Amministrazione comunale<br />
ha in programma la conclusione dei<br />
lavori <strong>di</strong> tutta la linea C, incluso il<br />
nuovo tratto, per il 2015, ma non<br />
esclude un’anticipazione del termine.<br />
Bene dunque, per tanta citta<strong>di</strong>nanza,<br />
ma si perde lo scambio con il futuro<br />
ramo nord dell’anello ferroviario.<br />
Appare infatti impraticabile l’ipotesi<br />
<strong>di</strong> una nuova stazione sotterranea dell’anello,<br />
in corrispondenza con la stazione<br />
Giuochi Delfici della linea C.<br />
Interessi zero T.A. N 0/%, TAEG max 5.50, costi attivazione pratica variabili e non inclusi nel prezzo.<br />
Importo finanziabile minimo 150 € massimo 1500 €. Salvo approvazione della società finanziaria<br />
LO SBIANCAMENTO<br />
DENTALE<br />
*<strong>di</strong> Attilio Carbonelli<br />
Un bel sorriso, denti luminosi e bianchi, rappresentano un biglietto da visita<br />
importante in una società in cui i rapporti sociali hanno sempre maggiore<br />
importanza. Per questo motivo il desiderio <strong>di</strong> avere un bel sorriso sta<br />
<strong>di</strong>ventando un’esigenza sempre più <strong>di</strong>ffusa e lo sbiancamento dei denti è una<br />
richiesta che il dentista deve sod<strong>di</strong>sfare quoti<strong>di</strong>anamente. Oggi sono<br />
<strong>di</strong>sponibili molteplici tecniche che in modo più o meno efficace offrono al<br />
paziente la possibilità <strong>di</strong> ottenere un buono sbiancamento dentale.<br />
Fondamentalmente lo sbiancamento può essere domiciliare, professionale o<br />
una combinazione delle due meto<strong>di</strong>che. Lo sbiancamento DOMICILIARE<br />
viene effettuato per mezzo <strong>di</strong> strips cioè <strong>di</strong> strisce <strong>di</strong> polietilene su cui c’è un<br />
adesivo contenente l’agente sbiancante (perossido <strong>di</strong> idrogeno in<br />
concentrazione piuttosto bassa). Queste strips si applicano sulla superficie<br />
esterna dei denti e vengono vendute comunemente in farmacia. La durata e<br />
l’intensità dello sbiancamento domiciliare è sicuramente inferiore a quello<br />
PROFESSIONALE, ottenuto per mezzo <strong>di</strong> un gel contenente perossido <strong>di</strong><br />
idrogeno o <strong>di</strong> carbamide in concentrazione piuttosto elevata e per questo<br />
applicato alla poltrona sotto il controllo del dentista. Il perossido <strong>di</strong> idrogeno<br />
a contatto con i denti sviluppa l’ossigeno che schiarisce. Il gel da alcuni viene<br />
attivato da una luce alogena o laser, che ne influenza la velocità <strong>di</strong> attivazione<br />
ma non l’efficacia che è del tutto sovrapponibile. Una combinazione delle due<br />
meto<strong>di</strong>che, quella professionale e quella domiciliare, rappresenta a mio avviso<br />
la strada migliore per ottenere uno sbiancamento significativo. Non tutti i<br />
pazienti sono can<strong>di</strong>dati ideali allo sbiancamento, bisogna <strong>di</strong>re infatti che i vari<br />
prodotti sono inattivi sui restauri (otturazioni, corone in ceramica) presenti<br />
in bocca, per questo motivo è necessaria una visita dal dentista per stabilire<br />
l’opportunità dello sbiancamento.<br />
* Me<strong>di</strong>co specialista in odontoiatria<br />
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9<br />
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segue da pagina 2<br />
comprovato dai numerosi soci<br />
che, ogni giorno, come noi frequentano<br />
il Centro e, ci sembra<br />
<strong>di</strong> capire dalla vostra lettrice,<br />
sottolineato anche da Enti da lei<br />
stessa interpellati. Conclu<strong>di</strong>amo<br />
invitando la vostra lettrice e chi<br />
come lei abbia dei dubbi sulla<br />
professionalità dell’associazione<br />
a venire pure a trovarci e<br />
magari approfittare per appassionarsi<br />
ad un nuovo sport!<br />
Enrica Malvagna<br />
e altre 14 firme<br />
Sull’allargamento<br />
della Trionfale<br />
a Sant’Onofrio<br />
Nel ringraziarLa per lo spazio<br />
de<strong>di</strong>cato all’assemblea pubblica<br />
dei citta<strong>di</strong>ni tenuta il 17 gennaio<br />
u.s. a via Fornelli per<br />
<strong>di</strong>scutere sul progetto <strong>di</strong> allargamento<br />
<strong>di</strong> via Trionfale, nella<br />
tratta compresa da via Stresa al<br />
nuovo ingresso del policlinico<br />
Gemelli, e dello spazio che<br />
vorrà concederci con questa<br />
nostra precisazione, ci preme<br />
tuttavia sottolineare che alcune<br />
sue considerazioni a nostro<br />
parere non possono trovare<br />
riscontro <strong>di</strong> fronte ad una verifica<br />
oggettiva degli interventi<br />
che andranno ad interessare la<br />
zona in questione. I motivi per<br />
cui le Associazioni e i citta<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> zona riuniti nel Comitato<br />
Sant’Onofrio a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
(già Forum delle associazioni a<br />
Nord/Ovest) si oppongono ai<br />
lavori, così come progettati,<br />
sono stati ampiamente illustrati<br />
nella delibera che è scaturita al<br />
termine dell’assemblea <strong>di</strong> cui il<br />
suo giornale ne da ampio e dettagliato<br />
resoconto, e su cui riteniamo<br />
<strong>di</strong> non dovere ulteriormente<br />
definire. Diversamente<br />
ci lasciano perplessi alcuni giu<strong>di</strong>zi<br />
riportati al termine dell’articolo<br />
per la loro genericità,<br />
come quando <strong>di</strong> afferma che<br />
l’intervento <strong>di</strong> ampliamento,<br />
malgrado la totale inutilità finale,<br />
i danni sociali che arreca, e<br />
lo spreco <strong>di</strong> pubblico denaro,<br />
debba essere comunque realizzato<br />
nella tratta in questione.<br />
Scendendo più nello specifico,<br />
ci preme sottolineare che per<br />
quanto riguarda l’innesto della<br />
nuova uscita dell’Università<br />
Cattolica del Sacro Cuore l’intervento<br />
può essere tranquillamente<br />
essere effettuato in<br />
10<br />
Ristorante<br />
quanto in quel punto la strada è<br />
già stata ampiamente ingran<strong>di</strong>ta.<br />
Porterebbe invece a conseguenze<br />
pesantissime l’allargamento<br />
progettato da quel punto<br />
fino all’incrocio con via Stresa,<br />
in termine <strong>di</strong> sicurezza degli<br />
attraversamenti e <strong>di</strong> inquinamento<br />
atmosferico ed acustico,<br />
soprattutto davanti al nascente<br />
parco Sant’Onofrio e davanti<br />
alla scuola “Nazario Sauro”<br />
che si vede ridotto il piazzale<br />
antistante, vissuto giornalmente<br />
da centinaia <strong>di</strong> bambini, con<br />
connesso taglio degli attuali<br />
parcheggi <strong>di</strong>sponibili. A tal proposito<br />
risulta poco chiaro il<br />
riferimento nell’articolo ad<br />
operazioni <strong>di</strong> riconfigurazione<br />
e compensazione dei parcheggi<br />
che verranno a mancare al termine<br />
dei lavori. Scarsamente<br />
con<strong>di</strong>visibile ci sembra poi la<br />
considerazione che i platani<br />
(tutti in buona salute) debbano<br />
essere comunque abbattuti per<br />
far posto, a lavori ultimati,<br />
forse, a degli arbusti <strong>di</strong> nessuna<br />
utilità analogamente a quanto<br />
avvenuto all’uscita del Passante<br />
a Nord/Ovest dove confluiscono<br />
via Trionfale e via Pineta<br />
Sacchetti. Siamo completamente<br />
d’accordo invece sull’istituzione<br />
<strong>di</strong> un tavolo comune<br />
<strong>di</strong> confronto tra l’Amministrazione<br />
e gli abitanti del quartiere<br />
che possa favorire una serie <strong>di</strong><br />
interventi <strong>di</strong> riqualifica della<br />
viabilità nel nostro quartiere,<br />
tavolo già richiesto e promesso<br />
dalle autorità pubbliche circa<br />
tre anni fa in occasione <strong>di</strong> una<br />
raccolta <strong>di</strong> circa 3000 firme<br />
contro l’opera che sta andando<br />
in questi giorni in appalto.<br />
Oltre a riba<strong>di</strong>re quin<strong>di</strong> il nostro<br />
apprezzamento per lo spazio e<br />
l’attenzione riservata dal Vostro<br />
giornale ad una questione che<br />
riteniamo importante, riba<strong>di</strong>amo<br />
in ogni caso la nostra forte<br />
avversione verso questa opera e<br />
la richiesta all’Amministrazione<br />
Comunale, centrale e periferica,<br />
<strong>di</strong> aprire un confronto<br />
serio con i citta<strong>di</strong>ni sui veri<br />
problemi della viabilità del<br />
quartiere che, a nostro parere,<br />
probabilmente nulla hanno a<br />
che vedere con le <strong>di</strong>mensioni<br />
della sede stradale <strong>di</strong> via Trionfale<br />
nel tratto considerato.<br />
Per il Comitato<br />
Davide Iacovoni<br />
Questa lunghissima lettera,<br />
riportata integralmente, richiede<br />
un commento, perché può<br />
instillare il dubbio che questa<br />
rivista (e l’Associazione che la<br />
cucina tra<strong>di</strong>zionale e non solo...<br />
Via degli Scolopi, 31 - Tel. 06 35504965<br />
esprime) persegua ciecamente<br />
la promozione del traffico automobilistico,<br />
incurante della vivibilità<br />
dei luoghi attraversati.<br />
Nulla <strong>di</strong> più lontano dai nostri<br />
criteri: abbiamo sempre ritenuto<br />
che qualsiasi progetto urbano<br />
debba essere esaminato organicamente,<br />
esaminandone ogni<br />
aspetto e rifiutando sia le adesioni<br />
superficiali sia le sindromi<br />
“Nimby” (Not in my backyard).<br />
Nello specifico, fin dalla presentazione<br />
del progetto del Passante,<br />
più <strong>di</strong> 6 anni fa, abbiamo evidenziato<br />
la necessità <strong>di</strong> garantire<br />
tranquillità e sicurezza alla<br />
citta<strong>di</strong>nanza della zona <strong>di</strong><br />
Sant’Onofrio (e nel maggio del<br />
2002, scrivendo dell’ampliamento<br />
della chiesa, intitolammo<br />
ironicamente “Una parrocchia<br />
sull’autostrada”). Da qui a<br />
volere che non si faccia nulla, ci<br />
corre, però. Un’adeguata sistemazione<br />
dell’innesto <strong>di</strong> via degli<br />
Scolopi è urgentemente richiesta<br />
da motivi <strong>di</strong> sicurezza; un raccordo<br />
<strong>di</strong> ritorno, a valle del<br />
nuovo ingresso dell’Università<br />
Cattolica, serve ad evitare traffico<br />
parassita e manovre rischiose;<br />
anche l’uscita da via Stresa<br />
verso il centro deve trovare un<br />
<strong>di</strong>verso assetto, per ragioni <strong>di</strong><br />
sicurezza; forse il tratto in questione<br />
della Trionfale non deve<br />
essere allargato <strong>di</strong> molto, ma<br />
una corsia riservata ai mezzi<br />
pubblici e <strong>di</strong> soccorso potrà<br />
risultare vitale, per esempio nei<br />
casi <strong>di</strong> chiusura del Passante.<br />
Certamente, Sant’Onofrio non<br />
deve essere spezzato in due, ma<br />
l’attuale situazione <strong>di</strong> piazza <strong>di</strong><br />
<strong>Monte</strong> Gau<strong>di</strong>o, già tagliata<br />
dalla Trionfale (senza un attraversamento<br />
pedonale semaforizzato)<br />
e ridotta per il resto ad un<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato parcheggio non ci<br />
pare il massimo della qualità<br />
urbana. Il progetto del “secondo<br />
stralcio” non deve dunque<br />
essere cancellato, bensì riesaminato,<br />
senza alcun pregiu<strong>di</strong>zio. È<br />
questo che chie<strong>di</strong>amo all’Amministrazione<br />
comunale; qualche<br />
mese <strong>di</strong> più per metterlo a punto<br />
non sarà grave, dopo anni <strong>di</strong><br />
attesa. Infine, è vero che la viabilità<br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> (vorremmo<br />
<strong>di</strong>re, più compiutamente, la<br />
mobilità a <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>) soffre<br />
<strong>di</strong> molti altri mali. Ma ciò non<br />
può essere una ragione per<br />
<strong>di</strong>smettere del tutto le soluzioni<br />
in corso <strong>di</strong> attuazione.<br />
Le chiusure del<br />
Passante a Nord-ovest<br />
Lunedì 19 febbraio 2007. Ore 9<br />
del mattino. Incrocio tra via<br />
della Pineta Sacchetti e via<br />
Mattia Battistini. Se fossero<br />
atterrati i marziani, ci sarebbe<br />
meno caos o forse sarebbero<br />
già fuggiti inorri<strong>di</strong>ti. Che cosa è<br />
successo? Ancora una volta è<br />
chiuso il tunnel Giovanni<br />
XXIII! Perché? Stavolta per un<br />
incidente. Una signora parla<br />
animatamente con il vigile<br />
lamentandosi d’aver impiegato<br />
45 minuti per percorrere via<br />
Mattia Battistini (!). Ma io<br />
<strong>di</strong>co, oltre ad alcune altre chiu-<br />
sure (plurale) dei giorni scorsi<br />
dovute al <strong>di</strong>stacco dei pannelli<br />
nel tunnel (complimenti! L’opera<br />
è stata ultimata solo due<br />
anni fa), ci si mettono anche gli<br />
incidenti che provocano traffico<br />
e quin<strong>di</strong> non consentono al<br />
carro attrezzi <strong>di</strong> rimuovere i<br />
veicoli coinvolti e quin<strong>di</strong>, con<br />
una spirale perversa e trafficata,<br />
tutti fermi. Agli incidenti<br />
(forse) non c’è facile soluzione,<br />
mentre per le deficienze<br />
costruttive basterebbe infliggere<br />
al costruttore/manutentore<br />
una multa miliardaria per prevenire<br />
la mancata in<strong>di</strong>viduazione<br />
<strong>di</strong> ulteriori <strong>di</strong>fetti strutturali,<br />
ma almeno si potrebbe evitare<br />
che i poveri automobilisti arrivino<br />
fino all’imbocco del tunnel<br />
per scoprire l’amara sorpresa<br />
e invece dar loro la possibilità<br />
<strong>di</strong> scegliere percorsi alternativi<br />
ben prima dell’intoppo.<br />
Mica <strong>di</strong>co tanto, ma almeno<br />
mettere dei cartelli segnaletici<br />
ai tre gran<strong>di</strong> incroci precedenti<br />
all’imbocco del tunnel, questo<br />
sì che si potrebbe fare! Dobbiamo<br />
chiamare ad<strong>di</strong>rittura i marziani<br />
per far questo?<br />
Luca Montanaro<br />
Gli incidenti possono purtroppo<br />
accadere (specie se poco si<br />
fa per <strong>di</strong>ssuadere dal frequentissimo<br />
superamento del limite<br />
<strong>di</strong> velocità) e la manutenzione<br />
ha le sue esigenze (ma forse<br />
potrebbe essere meglio organizzata).<br />
Nell’era della telematica,<br />
è però ben fondata la<br />
richiesta <strong>di</strong> pannelli a messaggio<br />
variabile che avvisino tempestivamente<br />
gli automobilisti<br />
(purché siano fatti funzionare<br />
bene, non come l’orologio<br />
posto nella galleria ascendente,<br />
che da mesi – o anni? – dà<br />
un’ora sbagliata, attualmente<br />
anticipata <strong>di</strong> 55 minuti.<br />
Senso unico in tutta<br />
via Lattanzio?<br />
Mentre ringrazio per la pubblicazione<br />
<strong>di</strong> un’altra mia lettera<br />
sul degrado della Balduina,<br />
devo fare alcune precisazioni<br />
sulla risposta da Voi data a<br />
un’altra, sempre a mia firma,<br />
che probabilmente, per mia<br />
colpa, non è stata ben compresa,<br />
e che ora solo ho letto in un<br />
numero precedente della rivista.<br />
Chiedevo il senso unico<br />
sulla via Lattanzio da piazza<br />
Giovenale in poi, visto che per<br />
metà c’è già. Non ho mai chiesto<br />
lo spostamento della linea<br />
990, ancora ritengo <strong>di</strong> intendere<br />
sufficientemente, che già<br />
passa per via Lattanzio quando<br />
questa è già senso unico e non<br />
pretendo nemmeno che “i turisti<br />
dell’Hotel Tiberio si portino<br />
le valigie a pie<strong>di</strong>”. Ho solo<br />
chiesto che il senso unico per<br />
tutta la strada, visto che ci passano<br />
anche i bus <strong>di</strong>retti all’Hotel<br />
Tiberio creando intralci. Ciò<br />
che è stato proposto da Voi, una<br />
<strong>di</strong>versa pianificazione della<br />
sosta, non è assolutamente fattibile,<br />
perché le auto non hanno<br />
altri molti posti dove parcheg-<br />
giare, visto i giusti <strong>di</strong>vieti su<br />
via Floro, perennemente sporca<br />
e senza nessuno addetto che la<br />
pulisca da mesi. Tutto ciò era<br />
solo per precisare il mio pensiero<br />
travisato e per complimentarmi<br />
ancora una volta per<br />
la Vostra rivista che tanti argomenti<br />
tratta e che forse se, spe<strong>di</strong>ta<br />
in omaggio al 19 Municipio,<br />
darebbe idee o suggerimenti<br />
vali<strong>di</strong> anche a Loro. Grazie<br />
ancora e continuate così.<br />
Roberto Cannavo’<br />
Stanca <strong>di</strong> vedere<br />
il gatto<br />
Passo ogni giorno in via Appiano<br />
per raggiungere il posto <strong>di</strong><br />
lavoro e a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> poco<br />
tempo da quando la stazione<br />
della FR3 è stata affrescata, già<br />
sono stufa <strong>di</strong> vedere quell’enorme<br />
gatto azzurro che sta per<br />
<strong>di</strong>vorare un pesce. Plaudo all’iniziativa<br />
ma perché non limitarsi<br />
a decorare l’interno delle<br />
stazioni, lasciando in pace i<br />
muri esterni?<br />
B.D.C. (lettera firmata)<br />
Pista ciclopedonale<br />
Sono un assiduo lettore della<br />
vostra (nostra) rivista, abitante<br />
dalla nascita a Balduina, che<br />
vorrebbe avere notizie riguardo<br />
la pista ciclabile che dovrebbe<br />
essere aperta sulla copertura<br />
della ferrovia Roma-Cesano-<br />
Viterbo. Mi spiego meglio,<br />
sapete per caso quando verrà<br />
aperta? In realtà mi pare già<br />
tutto pronto, in quanto non ci<br />
sono barriere anti-automobile<br />
da installare e forse l’unica<br />
spesa sarebbero gli eventuali<br />
scivoli <strong>di</strong> entrata e uscita al<br />
posto delle scale (ma la fermata<br />
Balduina non ne avrebbe<br />
bisogno). Non basterebbe<br />
togliere i cancelli che ne chiudono<br />
l’accesso?<br />
Stefano Bazzoli<br />
La storia della pista ciclopedonale,<br />
il cui principale se<strong>di</strong>me –<br />
ovvero la copertura della ferrovia<br />
– è pronto dal 2000 e già<br />
allora fu abusivamente e gioiosamente<br />
inaugurato da camminatori,<br />
ciclisti e mamme con<br />
carrozzine, è incre<strong>di</strong>bile. Dopo<br />
tanti rinvii, nel maggio scorso<br />
potemmo dare la notizia che<br />
era in ultimazione il progetto<br />
esecutivo ed imminente la gara<br />
d’appalto, ma quasi un anno<br />
dopo siamo ancora al palo ed il<br />
prossimo annuncio ci troverà,<br />
ormai, assolutamente increduli.<br />
Al nostro lettore dobbiamo<br />
comunque <strong>di</strong>re che la pista non<br />
è assolutamente pronta e devono<br />
essere realizzate varie opere<br />
per consentirne una fruizione<br />
confortevole e sicura. I sol<strong>di</strong> ci<br />
sono, stanziati da molto tempo.
Sebastiano Sanguigni<br />
e gli ulivi <strong>di</strong> Alberobello<br />
Dal 10 al 17 marzo scorso il pittore<br />
Sebastiano Sanguigni ha esposto<br />
presso la galleria R.D.F. Arte in via<br />
Festo Avieno, i suoi “Ulivi <strong>di</strong> Alberobello”,<br />
16 recentissimi <strong>di</strong>pinti<br />
(tecniche miste).<br />
Da molti anni questo artista porta<br />
avanti con grande sensibilità e coerenza<br />
un proprio <strong>di</strong>scorso pittorico.<br />
La sua è una pittura complessa, <strong>di</strong><br />
grande spessore, sempre in bilico<br />
Sebastiano Sanguigni, Metamorfosi ulivo 1, tecnica<br />
mista cm 60x60.<br />
fra realtà ed immaginazione, nella<br />
quale la luce intride e frantuma i<br />
colori, e fa balenare figure che<br />
appaiono e scompaiono, come<br />
spinte dal vento.<br />
Ma per <strong>di</strong>pingere gli ulivi centenari<br />
<strong>di</strong> Alberobello, Sanguigni ha sentito<br />
il bisogno <strong>di</strong> smorzare i toni più<br />
cal<strong>di</strong> della sua tavolozza. Solo una<br />
fugace sfumatura <strong>di</strong> rosso, un verde<br />
spento, un viola cupo e profondo:<br />
poi le sue tele si sono ricoperte <strong>di</strong><br />
tutte le tonalità dei bruni, dal beige<br />
all’ocra fino al marrone più scuro.<br />
A questo punto l’artista ha voluto<br />
rendere più materica la sua pittura,<br />
per mettere in evidenza le asperità e<br />
dare maggiore spessore alle forme:<br />
ora sulla tela è tutto un brulicare <strong>di</strong><br />
incrostazioni, <strong>di</strong> segni in rilievo, <strong>di</strong><br />
pagliuzze o <strong>di</strong> frammenti <strong>di</strong> pietra,<br />
che rendono la superficie ruvida e<br />
scabra, e che il colore ricopre e<br />
tinge <strong>di</strong> toni smorzati. Ed ecco, in<br />
questo scenario quasi primor<strong>di</strong>ale<br />
in cui la materia si rende palpabile,<br />
quegli alberi secolari prendono<br />
forma, contorcendosi ed abbarbicandosi<br />
l’uno all’altro. Quel movimento<br />
che nei precedenti <strong>di</strong>pinti<br />
dell’artista sembrava investire le<br />
forme dall’esterno, qui sembra<br />
piuttosto provenire<br />
ed affiorare da <strong>di</strong><br />
dentro, e lentamente<br />
spingere verso l’alto<br />
i vecchi tronchi,<br />
come collassati su se<br />
stessi, stremati:<br />
mentre le piccole<br />
foglie ver<strong>di</strong>, che fremonoimpercettibilmente<br />
e si intravedono<br />
appena sulla<br />
cima, rendono testimonianza<br />
della vita<br />
che continua.<br />
Se poi osserviamo<br />
più attentamente<br />
questi <strong>di</strong>pinti, scopriamo<br />
qualcosa <strong>di</strong><br />
curioso e sorprendente:<br />
ci sembra che<br />
questi alberi stiano<br />
subendo una sorta <strong>di</strong><br />
metamorfosi e che<br />
pian piano ciascuno<br />
<strong>di</strong> loro cominci ad acquistare una<br />
sua particolare fisionomia. Ve<strong>di</strong>amo<br />
apparire qua e là sulla corteccia<br />
delle forme che hanno a che fare<br />
con il mondo animale: un occhio,<br />
una zampa, un muso, o persino una<br />
testa, seminascosta in una cavernosità<br />
del tronco.<br />
Sono solo scherzi <strong>di</strong> natura dovuti<br />
al caso, oppure richiami intenzionali,<br />
voluti dal pittore? Probabilmente<br />
l’uno e l’altro. Forse a volte<br />
l’artista non fa che riportare sulla<br />
tela una singolarità che la natura<br />
stessa ha prodotto. Talaltra invece<br />
aggiunge qualche tocco <strong>di</strong> pennello,<br />
per accentuare una vaga sembianza,<br />
ancora in<strong>di</strong>stinta, e darle<br />
una più precisa e suggestiva connotazione.<br />
Annamaria Marchesini<br />
Marco Calcagni alla R.D.F. Arte<br />
Dal 14 al 21 aprile prossimo il pittore<br />
Marco Calcagni terrà una sua personale<br />
presso la galleria <strong>di</strong> Festo<br />
Avieno. Questo artista, che ama sperimentare<br />
<strong>di</strong> continuo nuove tecniche<br />
e nuovi materiali, presenterà una<br />
trentina <strong>di</strong> opere: paesaggi, case<br />
dalle forme elementari, composizioni<br />
dall’impianto geometrico, molte<br />
delle quali astratte.<br />
In occasione <strong>di</strong> una sua mostra tenutasi<br />
nel novembre 2005 nella stessa<br />
galleria, è uscita sul numero 235 del<br />
nostro giornale, una breve recensione.<br />
“Un ricercatore scientifico<br />
con la passione artistica”<br />
La bella personale <strong>di</strong> Massimo Spizzichini<br />
tenutasi nella torretta Vala<strong>di</strong>er<br />
<strong>di</strong> Ponte Milvio, ci presenta le<br />
creazioni <strong>di</strong> un artista che riesce a<br />
coniugare il suo<br />
lavoro <strong>di</strong> scienziato<br />
con una de<strong>di</strong>zione<br />
appassionata alla pittura.<br />
L’attenzione<br />
allo sviluppo della<br />
tecnologia, ai problemi<br />
pressanti che<br />
l’uomo <strong>di</strong> oggi deve<br />
affrontare e risolvere,<br />
la ricerca <strong>di</strong> un<br />
nuovo rapporto con<br />
la natura, e soprattutto<br />
il timore che possa<br />
essere <strong>di</strong>menticato e<br />
<strong>di</strong>strutto ciò che <strong>di</strong><br />
bello e <strong>di</strong> più prezioso<br />
la creatività<br />
umana è riuscita a<br />
produrre attraverso i<br />
secoli: sono questi i<br />
temi che l’artista rielabora<br />
nella sua pittura,<br />
trasfigurandoli<br />
attraverso la fantasia.<br />
Visioni fiabesche,<br />
che <strong>di</strong>ventano lo<br />
specchio delle sensazioni,<br />
delle memorie, delle speranze<br />
dell’artista. Immagini suggestive e<br />
vagamente surreali, dal sapore<br />
orientale; e<strong>di</strong>fici traballanti e come<br />
sospesi nell’aria; architetture essenziali<br />
arrampicate l’una sull’altra, che<br />
il segno delinea con brevi tratti<br />
scuri. Spuntano qua e là un campanile<br />
a cipolla, o un minareto. Porte,<br />
arcate, finestre. Oppure le forme si<br />
fanno aguzze, verticali, quasi astratte,<br />
e sembrano trascinate da un moto<br />
che le scompagina, scomponendole<br />
e poi ricomponendole secondo un<br />
gioco <strong>di</strong> geometrie e <strong>di</strong> elaborazioni<br />
fantastiche.<br />
Ma il vero protagonista <strong>di</strong> questa pittura<br />
è il colore, morbido e sfumato,<br />
che l’artista spruzza sulla superficie<br />
del <strong>di</strong>pinto, prima <strong>di</strong> intervenire con<br />
piccole pennellate per aggiungere<br />
qua e là dei tocchi vibranti e luminosi.<br />
Ed ecco i rossi, i ver<strong>di</strong>, i gialli, i<br />
blu intensi, ma anche i neri che <strong>di</strong>sseminano<br />
qua e là sulla superficie dei<br />
piccoli particolari dal sapore tecnologico,<br />
con una precisa funzione sim-<br />
Massimo Spizzichini Luci dell’Alba a Fez 2005.<br />
Cineforum ai Due Pini<br />
Prosegue il Cineforum ai Due Pini (via<br />
Zandonai 2) con il ciclo “Armiamoci e<br />
partite”: il 30 marzo è in programma<br />
Jahead <strong>di</strong> Sam Mendes (USA, 2005) nel<br />
quale un giovane marine, dopo una noiosa<br />
gavetta, nel prendere parte all’operazione<br />
Desert Storm, attraversa il deserto<br />
esposto al caldo e al nemico iracheno. Il<br />
13 aprile chiude il ciclo Para<strong>di</strong>se now <strong>di</strong><br />
Hany Abu-Assad (Germania, Francia,<br />
Olanda, 2005). Due giovani palestinesi,<br />
amici da bambini, scelti per un attentato<br />
kamikaze a Tel Aviv, dopo l’ultima sera-<br />
bolica. Quando siamo <strong>di</strong> fronte a<br />
queste immagini, tutto ci sembra<br />
plausibile, reale, e al tempo stesso ci<br />
sentiamo trasportati in una <strong>di</strong>mensione<br />
onirica.<br />
I riferimenti alla pittura <strong>di</strong> Mirò, <strong>di</strong><br />
Chagall o <strong>di</strong> Klee, ma anche <strong>di</strong> alcuni<br />
rappresentanti del Cubismo e del<br />
Futurismo – facilmente riscontrabili<br />
nelle opere <strong>di</strong> Massimo Spizzichini –<br />
sono il segno che questo artista auto<strong>di</strong>datta<br />
ha saputo guardarsi intorno<br />
ed orientarsi nel vasto panorama dell’arte,<br />
prima <strong>di</strong> costruire ed elaborare<br />
in maniera nuova ed originale il<br />
suo linguaggio pittorico.<br />
Più <strong>di</strong> settanta le opere – vernice ed<br />
olio su carta, legno o cartoncino –<br />
che l’artista ha esposto con successo<br />
dal 26 gennaio fino al 2 febbraio<br />
scorso nei suggestivi spazi della<br />
Torretta Vala<strong>di</strong>er.<br />
Annamaria Marchesini<br />
ta passata in famiglia, si preparano al<br />
momento decisivo ma non tutto va come<br />
previsto. Il 20 aprile, per il ciclo “Il gusto<br />
amaro della vendetta” sarà proiettato il<br />
film V per vendetta <strong>di</strong> James McTeigue<br />
(USA, Germania, 2006) nel quale si<br />
narra <strong>di</strong> una giovane donna la quale, salvata<br />
da un misterioso “V” che si ribella<br />
ferocemente all’oppressore, ne scopre il<br />
passato e ne <strong>di</strong>venta alleata per ristabilire<br />
la libertà e la giustizia.<br />
Per tutti i film sono previste due proiezioni,<br />
una alle 16 e una alle 21.<br />
11
Dalla Russia con ardore<br />
Margarita Muzychenko ha appena<br />
ventun’anni; lo scorso ottobre i<br />
suoi insegnanti <strong>di</strong> pianoforte le<br />
hanno consigliato <strong>di</strong> venire in Italia<br />
e tentare – con in mano già qualche<br />
buon attestato ma non ancora il<br />
<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> conservatorio – il Concorso<br />
internazionale “Città <strong>di</strong> Sulmona”.<br />
Margarita ha spiazzato tutti<br />
e si è aggiu<strong>di</strong>cata il primo premio<br />
“Rodolfo Caporali”; poi è ritornata<br />
in Russia, il suo paese, a stu<strong>di</strong>are.<br />
Ma, come vincitrice del concorso,<br />
le spettava un altro premio: un vero<br />
e proprio concerto tutto suo.<br />
Eccola dunque a Roma, per i<br />
“Concerti del Mercoledì” all’au<strong>di</strong>torium<br />
dell’Università Cattolica,<br />
dove l’abbiamo ascoltata il 28 febbraio<br />
scorso, in un programma che<br />
comprendeva Beethoven (Sonata<br />
quasi una fantasia in mi bemolle<br />
maggiore, op. 27 n. 1), Schumann<br />
(Phantasiestücke op. 12) e<br />
Musorgskiy (Quadri <strong>di</strong> un’esposizione).<br />
Margarita si è guadagnata subito<br />
un applauso <strong>di</strong> ammirazione quando<br />
è apparsa nel suo splen<strong>di</strong>do<br />
abito <strong>di</strong> broccato che ne esaltava la<br />
bella figura e che durante l’esecuzione<br />
– lasciando ampiamente scoperte<br />
le spalle – permetteva <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
l’impegno <strong>di</strong> una muscolatura<br />
potente. Tutto da indovinare,<br />
invece, l’uso del pedale rimasto<br />
sempre nascosto sotto l’ampia<br />
gonna, quasi a concentrare la vista<br />
soprattutto sull’eleganza con cui la<br />
giovane pianista, eretta ma mai<br />
rigida nella postura, alzava e<br />
abbassava le lunghe braccia sulla<br />
tastiera, a <strong>di</strong>mostrare la cura anche<br />
esteriore coltivata dai suoi maestri.<br />
Sia in Beethoven che in Schumann<br />
ha colpito, <strong>di</strong> Margarita Muzychenko,<br />
l’estrema duttilità del<br />
tocco, la naturalezza e l’abilità con<br />
cui sa affrontare i passaggi più<br />
<strong>di</strong>sparati. Già quando sfiora la<br />
tastiera nel pianissimo iniziale<br />
della sonata <strong>di</strong> Beethoven, viene da<br />
chiedersi: ma se i tasti li tocca<br />
appena, se “vaga così trasognata”,<br />
come <strong>di</strong>rebbe il celebre stu<strong>di</strong>oso<br />
beethoveniano Walter Riezler,<br />
come se la caverà nel turbinoso<br />
allegro, nell’impegnativo presto<br />
finale? Nella “sequenza” <strong>di</strong> Schumann,<br />
come farà – e sarà ancora<br />
più <strong>di</strong>fficile – a destreggiarsi già<br />
fra i due primi brani, fra il soave<br />
Eusebio della Sera e il turbinoso<br />
Florestano dello Slancio?<br />
Ma quando abbiamo ascoltato il<br />
famoso schumanniano Warum? (da<br />
tradursi, meglio che con Perché?,<br />
nel più accorato Ma perché?), c’era<br />
solo da stupirsi che un’interprete<br />
così giovane riuscisse ad esprimere<br />
tanto fedelmente sia l’angoscia che<br />
12<br />
la dolcezza, con quel finale che<br />
Schumann fa svanire in un soffio e<br />
che Margarita, le braccia a lungo<br />
sospese sopra la tastiera, prolunga,<br />
appunto, come un interrogativo<br />
che fatica a trovare una conclusione.<br />
Avevamo tuttavia notato come, a<br />
prima vista, fosse una sensazione<br />
<strong>di</strong> grande vigore a connotare l’immagine<br />
<strong>di</strong> questa pianista alla sua<br />
prima apparizione ufficiale nel<br />
nostro paese (ma che già nel suo si<br />
era esibita al Bolshoi, al Cremlino<br />
e in Ucraina, ottenendo premi e<br />
collezionando borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o).<br />
Quin<strong>di</strong> non poteva che affrontare<br />
senza timore l’intensità fantasiosa<br />
della lunga passeggiata fra i Quadri<br />
<strong>di</strong> un’esposizione del suo conterraneo<br />
e <strong>di</strong>mostrare ancora una<br />
volta con quanta levità e spigliatezza<br />
possano danzare I pulcini nei<br />
loro gusci, e poi però con quanta<br />
profonda cupezza si possa scendere<br />
nelle Catacombe e soprattutto<br />
quanto sia possente la vista – ultimo<br />
quadro – della Grande porta <strong>di</strong><br />
Kiev.<br />
Non poteva mancare, dopo uno<br />
scroscio <strong>di</strong> applausi, un bis. Corsa<br />
<strong>di</strong> cavalli <strong>di</strong> ˘S˘cedrin, ha annunciato<br />
Margarita, in italiano; e si è messa<br />
al pianoforte iniziando uno svagato<br />
an<strong>di</strong>rivieni <strong>di</strong> note, tutte giocate<br />
sulla sapienza del tocco. Ancora<br />
una domanda: avrà sbagliato il titolo<br />
del brano del suo conterraneo<br />
compositore e pianista? No, era<br />
soltanto il prelu<strong>di</strong>o spiazzante <strong>di</strong><br />
un crescendo, l’inizio e il progre<strong>di</strong>re<br />
frenetico <strong>di</strong> una corsa, il percussivo<br />
incedere degli zoccoli dei<br />
cavalli, l’arrivo trionfante al traguardo.<br />
Molti a complimentarsi con Margarita<br />
per tanto virtuosismo ma<br />
anche per tanta sensibilità, alla fine<br />
del concerto. Tuttavia qualche piccola<br />
domanda, con l’aiuto <strong>di</strong> un<br />
valido interprete (un pianista russo,<br />
quasi “naturalizzato” a <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>), sono riuscita a porgliela,<br />
soprattutto quella fondamentale e<br />
ovvia, che però ha avuto una risposta<br />
originale e <strong>di</strong>vertente. Da dove<br />
proviene, dunque la passione per la<br />
musica <strong>di</strong> Margarita Muzychenko?<br />
“Fin da piccolissima – ha raccontato<br />
– canterellavo sempre, ancora<br />
prima <strong>di</strong> parlare: mentre giocavo,<br />
mentre camminavo, mentre aspettavo<br />
<strong>di</strong> addormentarmi e i miei<br />
genitori sono stati bravi a capire. A<br />
quattro anni, quando ero in grado<br />
<strong>di</strong> comprendere <strong>di</strong> cosa si trattava,<br />
mi hanno chiesto se volevo stu<strong>di</strong>are,<br />
ad esempio, il pianoforte. Era<br />
quello che inconsciamente mi<br />
aspettavo da loro, ed eccomi qui”.<br />
Maria Rossaro<br />
Andante con …bus è una formula<br />
ideata dalla 2000 eventi s.r.l con lo<br />
scopo <strong>di</strong> andare a teatro comodamente.<br />
Infatti consiste in un sistema che<br />
prevede l’informazione circa gli spettacoli<br />
proposti, la prenotazione e<br />
acquisto dei biglietti con consegna a<br />
domicilio e infine il trasporto, andata e<br />
ritorno, con bus navetta da zone periferiche<br />
verso il teatro prescelto. Il<br />
prezzo del biglietto comprensivo del<br />
trasporto, quasi sempre è inferiore a<br />
quello ufficiale per lo sconto offerto<br />
dai teatri. Questo progetto, che ha<br />
ottenuto l’Oscar della Mobilità e un<br />
finanziamento triennale dal Comune,<br />
è già in funzione grazie alla collaborazione<br />
<strong>di</strong> vari Municipi, dell’Associazione<br />
Andante con…bus e, oseremmo<br />
<strong>di</strong>re, anche del nostro giornale che ha<br />
appoggiato l’iniziativa sin dal suo<br />
nascere.<br />
Martedì 3 aprile, all’Eliseo è in programma<br />
Enrico IV <strong>di</strong> W. Shakespeare<br />
con Paolo Bonacelli. Prezzo del<br />
biglietto <strong>di</strong> platea euro 24. Per saperne<br />
<strong>di</strong> più telefonare al numero 06<br />
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La lettera<br />
A proposito del Foro Italico<br />
Sarò estremamente grato se verranno pubblicate alcune rettifiche e precisazioni<br />
riguardanti il Foro stesso.<br />
Nel 1926 il Capo del Governo incaricò Renato Ricci [presidente dell’Opera<br />
Nazionale Balilla e sottosegretario <strong>di</strong> Stato all’Educazione Nazionale<br />
n.d.r.] <strong>di</strong> creare una organizzazione per l’educazione morale civile e sportiva<br />
della gioventù italiana. Così nacque l’opera Nazionale Balilla. Peraltro<br />
Ricci fu scelto per la sua posizione politica e culturale: valoroso combattente<br />
pluridecorato della Guerra Mon<strong>di</strong>ale, uomo <strong>di</strong> punta per l’Impresa<br />
Fiumana e per la conquista <strong>di</strong> Zara, ambasciatore <strong>di</strong> D’Annunzio presso<br />
il Governatore della Dalmazia. Vicesegretario del Partito, Deputato al<br />
Parlamento, Presidente <strong>di</strong> Consorzio Marmi, Sottosegretario per l’Educazione<br />
Nazionale.<br />
Innanzi tutto il Foro fu ideato da Renato Ricci e non da Bottai. L’area fu<br />
prescelta da Ricci fra le sei aree messe a sua <strong>di</strong>sposizione dal Governatore<br />
<strong>di</strong> Roma Pippo Cremonesi, vecchio compagno <strong>di</strong> armi <strong>di</strong> Ricci. Tutte le<br />
trattative per le acquisizioni dell’area furono condotte <strong>di</strong>rettamente fra<br />
Ricci e Cremonesi. Questa struttura doveva servire per creare i <strong>di</strong>rigenti<br />
per i vari settori della appena creata Opera Balilla. Pertanto il Foro fu ideato<br />
da Ricci non come un impianto sportivo, ma sul modello dell’Accademia<br />
che Platone realizzò ad Atene. Infatti Ricci, come del resto Platone,<br />
attraverso un inizio <strong>di</strong> educazione fisica portava alle superiori conoscenze<br />
intellettuali i suoi allievi. I Rettori dell’accademia, fino a quando Ricci fu<br />
presidente dell’O.N.B. furono sempre scienziati <strong>di</strong> chiara fama e mai ginnasti.<br />
Gli accademisti, che provenivano dai corsi dovevano essere soprattutto<br />
degli educatori e pertanto il corso contemplava una serie <strong>di</strong> materie<br />
scientifiche e tecniche.<br />
Del Debbio fu chiamato da Ricci perché era stato un brillante collaboratore<br />
<strong>di</strong> Ricci quando questi, nel 1924, essendo Presidente del Consorzio Marmi<br />
<strong>di</strong> Carrara gli aveva affidato la ristrutturazione dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti<br />
<strong>di</strong> Carrara. Del Debbio fu responsabile del primo piano regolatore del Foro<br />
dal 1927 al 1932, anno nel quale la responsabilità passò per decisioni da<br />
Ricci a Moretti che elaborò il progetto definitivo del Foro dal 1932 al 1937.<br />
Non esistono misteri sulla esecuzione del Foro, ne sugli incarichi ad architetti<br />
ed artisti. Tutte le decisioni furono prese da Ricci che scelse architetti<br />
ed artisti secondo il suo insindacabile giu<strong>di</strong>zio. Ad esempio lo Sta<strong>di</strong>o dei<br />
Marmi, progettato da Del Debbio, fu realizzato in marmo perché Ricci<br />
ottenne gratuitamente, dagli associati del Consorzio Marmi, <strong>di</strong> cui era presidente,<br />
tutti i blocchi <strong>di</strong> marmo <strong>di</strong>fettosi, che ingombravano le cave <strong>di</strong> Carrara.<br />
Detto sta<strong>di</strong>o fu realizzato <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni tali che non fosse possibile utilizzarlo<br />
per partite <strong>di</strong> calcio. Questo sport era poco amato da Ricci per il<br />
contorno <strong>di</strong> tifo smodato e per gli eccessi ad esso, anche allora, connessi.<br />
Gli sta<strong>di</strong> furono tutti realizzati incassati perché Ricci voleva lasciare libera<br />
la prospettiva verso le colline ed il parco <strong>di</strong> cui si occupò l’Arch. Ceschi.<br />
Dopo l’allontanamento <strong>di</strong> Ricci dall’O.N.B. nel 1937 e la trasformazione <strong>di</strong><br />
questa in Gioventù italiana del Littorio le prospettive verso le colline ver<strong>di</strong><br />
vennero annullate dal colossale e<strong>di</strong>ficio del Ministero degli Esteri progettato<br />
da Del Debbio e dallo Sta<strong>di</strong>o Olimpico ristrutturato ed ampliato al <strong>di</strong><br />
sopra del bellissimo sta<strong>di</strong>o, progettato a suo tempo, totalmente incassato, da<br />
Pintonello. Quando si parla del Foro ritengo sia corretto ricordare tutti gli<br />
Architetti ed Artisti che vi prestarono la loro opera. Sono a tutti, avendoli<br />
conosciuti personalmente, ugualmente affezionato, come <strong>di</strong>mostra il fatto<br />
che ho prestato volentieri prezioso materiale ine<strong>di</strong>to per la mostra <strong>di</strong> Del<br />
Debbio. Ma proce<strong>di</strong>amo con or<strong>di</strong>ne ricordando i progettisti <strong>di</strong> ogni opera.<br />
Del Debbio progetta il primo progetto urbanistico del Foro e relative varianti<br />
dal 1927 al 1932. Moretti progetta il piano urbanistico definitivo del Foro<br />
dal 1932 al 1937. Del Debbio progetta l’Accademia, lo Sta<strong>di</strong>o dei Marmi e<br />
la Foresteria Sud. Fasolo e Giannelli progettano il Ponte Duca d'Aosta.<br />
Costantini e Pintorello progettano l’Obelisco Mussolini. Costantini progetta<br />
le Piscine coperte con le gran<strong>di</strong> pareti a mosaici policromi, le Piscine<br />
all’aperto, l’Accademia <strong>di</strong> Musica, l’Au<strong>di</strong>torium, gli Sta<strong>di</strong> del tennis, le<br />
palazzine <strong>di</strong> servizio e la Foresteria Nord (attualmente deturpata dalla<br />
rimozione dello splen<strong>di</strong>do rivestimento <strong>di</strong> can<strong>di</strong>do marmo). Moretti progetta<br />
la Casa delle Armi, il piazzale dell’Impero con la gran<strong>di</strong>osa superficie <strong>di</strong><br />
mosaico, lo Stu<strong>di</strong>o quadrato per 400.000 spettatori, gli sta<strong>di</strong> per la danza e<br />
i servizi generali. Pe<strong>di</strong>coni e Paniconi progettano la Fontana della Sfera con<br />
il grande spazio circolare <strong>di</strong> mosaico. Frisa e Pintonello progettano la prima<br />
versione dello Sta<strong>di</strong>o Olimpico totalmente incassato. Ceschi prende cura e<br />
delimita l’area del Parco <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> e ne traccia i confini. Latini crea<br />
i giar<strong>di</strong>ni che contornano sta<strong>di</strong> e e<strong>di</strong>fici. Tralascio per ora i nomi dei trenta<br />
e più artisti scelti da Ricci per la realizzazione <strong>di</strong> statue, mosaici e pitture<br />
che completano e<strong>di</strong>fici e sta<strong>di</strong> all’interno del Foro. Mi sia consentito <strong>di</strong><br />
ricordare che Ricci in soli <strong>di</strong>eci anni dando incarichi a 200 architetti e 250<br />
artisti, fece costruire la “Casa della Gioventù”, do<strong>di</strong>ci gran<strong>di</strong> Collegi e,<br />
naturalmente il Foro Mussolini. È in mio possesso tutta la documentazione<br />
che conferma quanto accennato in questo scritto.<br />
Giulio Ricci<br />
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Sviluppo e stampa classica<br />
e <strong>di</strong>gitale<br />
Riversaggi super8 e au<strong>di</strong>o<br />
Scaricamento memory cards<br />
Fototessere<br />
“...l’ottico del Belsito”<br />
dal 1956<br />
Orario: 9.30-13.00 / 16.00-19.30<br />
Riposo: lunedì mattina<br />
www.otticamedaglied’oro.it<br />
otticamedaglied’oro@hotmail.it<br />
Roma - Piazzale delle Medaglie d’Oro, 68<br />
Tel./Fax 06 354 96 748<br />
(SOTTO I PORTICI)<br />
13
(febbraio-marzo)<br />
Le stazioni ferroviarie, regno <strong>di</strong><br />
writer, La Repubblica, 17 febbraio<br />
Da Balduina al Gemelli a Ottavia<br />
Qart, un’idea appoggiata e finanziata<br />
dalla Regione, dalla Provincia, dall’Ance<br />
e dalla Rete Ferroviaria Italiana.<br />
I giovani dell’associazione 0139<br />
hanno presentato un progetto per ricoprire<br />
<strong>di</strong> colore i muri grigi e il presidente<br />
del XIX, Lazzara, ha creduto<br />
nell’idea <strong>di</strong> far arrivare l’arte nelle<br />
stazioni della Fr3.<br />
Al Foro Italico il nuovo sta<strong>di</strong>o del<br />
tennis, La Repubblica, 18 febbraio<br />
L’impianto sorgerà al posto dell’attuale<br />
campo centrale e sarà dotato <strong>di</strong><br />
una copertura apribile. La capienza<br />
varierà da 6500 a 10400 posti (aperto<br />
o chiuso). Ospiterà palestra, spogliatoi<br />
e uffici. L’ok deve arrivare dalla<br />
prossima Conferenza dei servizi e il<br />
costo previsto è <strong>di</strong> 25milioni <strong>di</strong> euro.<br />
I lavori <strong>di</strong> costruzione inizieranno<br />
dopo il prossimo torneo e la consegna<br />
è prevista nel 2009.<br />
Tante vite ai margini: dove vivono i<br />
nuovi poveri, Il Giornale, 19 febbraio<br />
Più <strong>di</strong> ottomila persone stanno in<br />
auto, baracche, accampamenti, in<br />
barba alle varie associazioni, comunità<br />
e al Comune che negli ultimi anni<br />
ha aumentato i posti <strong>di</strong> accoglienza.<br />
Aumenta il numero dei poveri, spiega<br />
l’assessore alle politiche sociali, Raffaela<br />
Milano, e il rischio <strong>di</strong> scivolare<br />
nella povertà. I nuovi poveri si insinuano<br />
ovunque. Anche a <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, a pochi metri dal Tribunale c’è<br />
una sorta <strong>di</strong> favelas abitata da romeni.<br />
Galleria Giovanni XXIII ancora un<br />
giorno <strong>di</strong> tormento, La Repubblica,<br />
3 marzo<br />
Un avvallamento nell’asfalto e il tunnel<br />
è stato chiuso per lavori. Il ce<strong>di</strong>mento<br />
era all’altezza <strong>di</strong> via <strong>di</strong> San<br />
Giuliano, a 400 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dall’uscita.<br />
Traffico in tilt per la decisione<br />
dei vigili. Spiega l’assessore D’Alessandro:<br />
assurdo chiudere per un<br />
avvallamento o per riparare un chiusino.<br />
Sconcertato anche il responsabile<br />
dell’Osservatorio <strong>di</strong> tutela civica,<br />
Giuseppe Rossetti.<br />
I lucchetti <strong>di</strong> Ponte Milvio venduti a<br />
5 centesimi al chilo, Corriere della<br />
Sera, 4 marzo<br />
Nessun atto <strong>di</strong> vandalismo, nessuna<br />
vendetta politica. I lucchetti sono stati<br />
tagliati e rivenduti per essere fusi in<br />
uno stabilimento per lo smaltimento<br />
<strong>di</strong> materiali ferrosi <strong>di</strong> Tor <strong>di</strong> Quinto da<br />
un rumeno.<br />
Don Orione, un centro per accogliere<br />
emigrati, La Repubblica, 4 marzo<br />
La struttura è stata creata grazie ad un<br />
contributo <strong>di</strong> 350mila euro, 30mila<br />
dalla Provincia, 120mila dai parrocchiani,<br />
50mila dalla Regione, 25mila<br />
dal Car<strong>di</strong>nale Kasper. Il centro è gestito<br />
da 70 volontari del Movimento<br />
Oriorino ed è aperto tutti i giorni dalle<br />
9 alle 20. Ospita già 22 donne senzatetto<br />
e produce 600 pasti a settimana.<br />
La Sapienza al S. Maria della Pietà<br />
alloggi e aule per la facoltà <strong>di</strong> lettere,<br />
La Repubblica, 8 marzo<br />
14<br />
Parla Roberto Palumbo, prorettore del<br />
primo ateneo: da subito, spiega, possono<br />
essere <strong>di</strong>sponibili 240 posti letto<br />
realizzati per il Giubileo. Nello stesso<br />
campus sarà trasferito il corso <strong>di</strong> laurea<br />
in Disegno Industriale e un pezzo<br />
della Facoltà <strong>di</strong> Lettere. L’opera <strong>di</strong><br />
riqualificazione del Santa Maria ella<br />
Pietà, spiega Morassut, assessore<br />
comunale all’Urbanistica, è da attuare<br />
in collaborazione con la Regione, utilizzando<br />
i finanziamenti della legge<br />
338 del 2000.<br />
“Via <strong>di</strong> Torrevecchia, si cambia”,<br />
La Repubblica, 10 marzo<br />
Dal 24 marzo sperimentazione del<br />
Municipio XIX: due mesi a senso<br />
unico da via Mosca a largo Donaggio<br />
e da via Campo Ligure a via Castiglioni.<br />
La sperimentazione riguarderà<br />
anche via Pietro Maffi, che sarà a<br />
senso unico e via Gasbarri, <strong>di</strong>rezione<br />
unica fino a via De Vio. La vera cura,<br />
spiega il presidente del XIX Municipio,<br />
Fabio Lazzara, sarà il raddoppio<br />
<strong>di</strong> via Torrevecchia per il quale sono<br />
abbastanza fiducioso perché rientra<br />
nell’or<strong>di</strong>nanza dei poteri speciali del<br />
Sindaco e quin<strong>di</strong> le procedure <strong>di</strong><br />
esproprio sono agevolate. Previsto<br />
anche un parcheggio a spina in via <strong>di</strong><br />
Torrevecchia.<br />
“Piano emittenza”, Via le antenne<br />
TV da <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, Corriere della<br />
Sera, 15 marzo<br />
Il nuovo piano regionale per le antenne<br />
televisive obbligherà Rai, Me<strong>di</strong>aset<br />
e La7, oltre alle emittenti minori,<br />
al trasferimento dei propri tralicci in<br />
nuovi siti a basso impatto ambientale<br />
e lontano dai centri abitati a colle<br />
Sterparo nei monti Prenestini e <strong>Monte</strong><br />
Gennaro. Con l’approvazione del<br />
nuovo Piano regionale abbiamo<br />
affrontato, ha commentato Marrazzo,<br />
un problema che aspettava da anni<br />
una soluzione. È un risultato storico,<br />
ha aggiunto il vice presidente della<br />
Regione e assessore all’Urbanistica,<br />
Massimo Pompili.<br />
I giornali hanno de<strong>di</strong>cato grande<br />
spazio alla visita del Pontefice al<br />
carcere minorile <strong>di</strong> Casal del<br />
Marmo. Nella piccola chiesa il<br />
Papa tedesco, Benedetto XVI, ha<br />
parlato a lungo a braccio, rivolgendosi<br />
a una cinquantina <strong>di</strong><br />
ragazzi e ragazze e commentando<br />
la parabola del Figliol pro<strong>di</strong>go.<br />
I ciclisti romani denunciano: “Piste<br />
sporche e poco sicure”, Il Giornale,<br />
23 marzo<br />
Secondo il presidente dell’associazione<br />
Bici Roma, Fausto Bonafaccia, le<br />
ciclabili esterne vivono un’involuzione<br />
per carenza <strong>di</strong> sicurezza e pulizia.<br />
C’è mancanza <strong>di</strong> torrette d’emergenza<br />
e fontanelle, problemi <strong>di</strong> sicurezza<br />
all’altezza <strong>di</strong> tutti gli inse<strong>di</strong>amenti<br />
noma<strong>di</strong>. A Ponte Milvio la pista corre<br />
al <strong>di</strong> sopra del livello stradale, ma non<br />
ci sone né rampe né canaline per raggiungerla<br />
con la bici.<br />
In <strong>di</strong>fesa del Parco <strong>di</strong> Veio<br />
Sabato 24 febbraio, presso la Casa<br />
del Parco - Casale del Giannotto, si<br />
è tenuta la presentazione del libro<br />
<strong>di</strong> <strong>Mario</strong> Attorre, Rosanna Oliva e<br />
Fabio Attorre ”In <strong>di</strong>fesa del Parco<br />
<strong>di</strong> Veio”, pubblicato dall’Istituto<br />
per gli Stu<strong>di</strong> Filosofici.<br />
Gli autori, nel ringraziare il presidente<br />
dell’ISF avv. Gerardo Marotta,<br />
hanno sottolineato che il volume<br />
è frutto <strong>di</strong> una ricerca promossa<br />
dall’Istituto come atto <strong>di</strong> solidarietà<br />
verso i citta<strong>di</strong>ni che <strong>di</strong>fendono il<br />
Parco <strong>di</strong> Veio.<br />
Stefano Panella, esperto <strong>di</strong> storia<br />
agricola del territorio, ha illustrato,<br />
con l’ausilio <strong>di</strong> documentazione<br />
ine<strong>di</strong>ta, i caratteri storici dell’area<br />
dell’Inviolatella. È seguito quin<strong>di</strong> il<br />
contributo <strong>di</strong> Fabio Attorre, Botanico<br />
e Ricercatore, che ha presentato<br />
gli aspetti salienti della flora e<br />
fauna veientana.<br />
Paola Gaglianone, membro del<br />
CdA delle Biblioteche <strong>di</strong> Roma, nel<br />
portare il saluto del Presidente<br />
Igino Poggiali, ha espresso apprezzamento<br />
per l’iniziativa, in sintonia<br />
con la fisionomia che Casa del<br />
Parco va assumendo. Sono quin<strong>di</strong><br />
intervenuti gli altri autori, Rosanna<br />
Oliva e <strong>Mario</strong> Attorre, che hanno<br />
illustrato le vicende che hanno portato<br />
all’istituzione del Parco <strong>di</strong> Veio<br />
e alcune problematiche relative alla<br />
sua salvaguar<strong>di</strong>a.<br />
Quest’ultima tematica ha suscitato<br />
un vivace <strong>di</strong>battito fra i citta<strong>di</strong>ni<br />
presenti, ai quali è stata consegnata<br />
una copia della pubblicazione, che<br />
è fuori commercio.<br />
Un numero limitato <strong>di</strong> copie è<br />
ancora <strong>di</strong>sponibile per i lettori <strong>di</strong><br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>.<br />
Ennio De Risio<br />
La Casa del Parco (via della Pineta<br />
Sacchetti 78) oltre ad offrire i normali<br />
servizi <strong>di</strong> biblioteca, organizza<br />
visite guidate, attività culturali e <strong>di</strong><br />
promozione alla lettura. È aperta<br />
dal martedì al sabato con orario<br />
continuato 9.00-17.00.<br />
Ingresso libero.<br />
È possibile iscriversi alla “Bibliopass“<br />
gratuitamente con vali<strong>di</strong>tà<br />
per tutte le biblioteche delle “Sistema<br />
comunale”.<br />
Ai bambini <strong>di</strong> età inferiore ai sei<br />
anni è dotati <strong>di</strong> tessera <strong>di</strong> iscrizione<br />
alla biblioteca sarà donata una<br />
copia del volume Gocce <strong>di</strong> Voce.<br />
www.biblioteche<strong>di</strong>roma.it<br />
Attività per bimbi e ragazzi<br />
La serie “Martedì dei ragazzi”, iniziata<br />
il 3 marzo con l’associazione Mi<br />
leggi ti leggo; prosegue con gli appuntamenti<br />
del 3 e 17 aprile, l’8, 15, 22 e<br />
29 maggio. Inoltre la Biblioteca Basaglia<br />
ha organizzato Le sorprese<br />
pasquali con trampolieri, letture animate<br />
e sorprese a non finire con Martino<br />
e Piergiorgio; l’appuntamento è<br />
per giovedì 5 aprile.<br />
Attività per adulti.<br />
Il 77 attraverso le immagini <strong>di</strong> Tano<br />
D’Amico, la conferenza è per sabato<br />
14 aprile alle ore 11.00. Partecipano il<br />
noto fotografo e Alessandro Portelli,<br />
giornalista e docente <strong>di</strong> letteratura<br />
Anglo-americana all’Università La<br />
Sapienza <strong>di</strong> Roma, che ci aiuterà a<br />
capire meglio quell’affascinante e<br />
drammatico periodo della nostra storia<br />
recente.<br />
Il 23 aprile La Giornata della Lettura.<br />
Accogliendo l’invito dell’Unesco,<br />
le Biblioteche <strong>di</strong> Roma, fra cui la<br />
Biblioteca Basaglia, da anni celebrano<br />
la Giornata della Lettura, con numerose<br />
iniziative culturali. Quest’anno la<br />
Biblioteca ha in programma l’apertura<br />
dei servizi tutto il giorno fino alle<br />
22.00, con l’esposizione della mostra<br />
fotografica Primavalle. I percorsi<br />
della memoria e visite guidate alla<br />
mostra e alla biblioteca. Per i bambini<br />
alle ore 16.30 Il LibrOca, una sorta <strong>di</strong><br />
gioco dell’oca con i libri con letture<br />
animate e giochi; per gli adulti alle<br />
18.00 Sembrano proprio come noi,<br />
conferenza sul tema delle carceri in<br />
Italia, con Daniela De Robert, Luigi<br />
Germano e operatori e volontari, con<br />
accompagnamento musicale <strong>di</strong> Gina<br />
Capone all’arpa e letture <strong>di</strong> brani scelti<br />
a cura del Circolo <strong>di</strong> Lettura della<br />
Biblioteca; a seguire la presentazione<br />
de Il Premio Biblioteche <strong>di</strong> Roma con<br />
letture <strong>di</strong> brani dei libri in concorso<br />
quest’anno a cura del Circolo <strong>di</strong> lettura<br />
della Biblioteca; infine la sera alle<br />
20.30 Serata e cena afgana, con<br />
proiezione, conferenza sulla drammatica<br />
realtà del paese asiatico, cena<br />
etnica e bar equosolidale per raccogliere<br />
fon<strong>di</strong> per il progetto Biblioteche<br />
Solidali.<br />
Progetto Biblioteche Solidali.<br />
Le Biblioteche <strong>di</strong> Roma hanno ideato<br />
il progetto Biblioteche Solidali. Sono<br />
10 attualmente i progetti seguiti in<br />
collaborazione con le associazioni per<br />
sostenere spazi <strong>di</strong> cultura in 10 paesi<br />
del mondo; la Basaglia ne segue due<br />
(Afghanistan e Guatemala). Si tratta <strong>di</strong><br />
raccogliere fon<strong>di</strong>, ma anche fare attività<br />
<strong>di</strong> informazione sulla cultura, l’arte,<br />
la storia e la letteratura <strong>di</strong> questi<br />
paesi. Accanto ai meto<strong>di</strong> più tra<strong>di</strong>zionali,<br />
si utilizzano quelli più fantasiosi:<br />
dalla conferenza al cineforum, dalla<br />
vetrina dei libri alla cena etnica, dalla<br />
mostra mercato <strong>di</strong> quadri ai libri in<br />
regalo, un libro un euro.<br />
Per ulteriori informazioni: info<br />
0661661863, 0645439330;<br />
www.biblioteche<strong>di</strong>roma.it pagina<br />
Biblioteca Franco Basaglia.
L’associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” organizzazione non lucrativa <strong>di</strong> utilità sociale<br />
(ONLUS), costituita il 28 maggio 1969, persegue fini <strong>di</strong> promozione sociale, civica e culturale<br />
nei quartieri <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. Non legata a partiti politici e aconfessionale, l’Associazione<br />
<strong>di</strong>pende esclusivamente dai propri soci, nello spirito <strong>di</strong> solidarietà verso tutti gli<br />
abitanti del territorio. Per aderirvi va presentata domanda su apposito modulo. La misura<br />
della quota d’iscrizione è libera. La quota associativa annuale è <strong>di</strong> € 30,00 per i soci or<strong>di</strong>nari;<br />
€ 90,00 per i sostenitori; € 10,00 per i familiari e gli studenti. Versamenti nel conto<br />
corrente postale n. 40706004, intestato all’Associazione <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>. L’Associazione<br />
ha sede in via degli Scolopi 31, presso la Residenza <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, telefono (con<br />
segreteria automatica funzionante 24 ore su 24) e fax 06 35503317, e-mail amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it.<br />
La segreteria è aperta il lunedì e il venerdì dalle 15.30 alle 18.30 ed<br />
il mercoledì dalle 10.00 alle 13.00.<br />
Programma <strong>di</strong> attività<br />
Pubblichiamo, come <strong>di</strong> consueto, uno<br />
stralcio del programma delle attività<br />
dell’Associazione, avvertendo che<br />
gli appuntamenti che seguono, salvo<br />
<strong>di</strong>verso avviso, si intendono riservati<br />
ai soci. Per informazioni telefonare al<br />
numero 06 35503317 oppure 06<br />
35403503.<br />
APRILE<br />
11, mercoledì. Visita guidata alla<br />
mostra “I profumi <strong>di</strong> Afro<strong>di</strong>te - Scoperte<br />
archeologiche a Cipro” ai<br />
Musei Capitolini.<br />
19, giovedì. Visita alla chiesa <strong>di</strong> S.<br />
Eligio dei Ferrari, della Confraternita<br />
dei fabbri, chiodaroli, maniscalchi,<br />
archibugeri, all’Oratorio annesso e al<br />
Museo, illustrati dalla dott.ssa Patrizia<br />
Torlonia.<br />
20, venerdì. Scadenza per prenotazioni<br />
per la gita del 5 maggio.<br />
23, lunedì. Primo “Incontro della<br />
Salute”: conferenza del prof. Bruno<br />
Domenichelli sul tema “Malattie <strong>di</strong><br />
cuore: prevenire si può alle ore 17.00<br />
nella sala delle riunioni della Residenza<br />
“<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”, via degli Scolopi<br />
31 (traversa della via Trionfale,<br />
all’altezza del numero civico 7585,<br />
quasi <strong>di</strong> fronte all’ingresso del Forte<br />
Trionfale), ampio parcheggio interno,<br />
nelle vicinanze delle linee 907,<br />
911, 913 e 991).<br />
26, giovedì. Serata in pizzeria: alle<br />
ore 20.15 al Ristorante “I Vespri siciliani”,<br />
piazzale Medaglie d’Oro 23.<br />
MAGGIO<br />
5, sabato. Gita in pullman per visitare<br />
Ninfa (in occasione della fioritura<br />
primaverile dell’Oasi), il Castello <strong>di</strong><br />
Sermoneta, l’Abbazia <strong>di</strong> Fossanova.<br />
Pranzo sul Lago <strong>di</strong> Fogliano. Prenotazione<br />
obbligatoria con anticipo<br />
sulla quota, entro il 20 aprile.<br />
10, giovedì. Conferenza del dott.<br />
Emanuele Mariani dal titolo “<strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, ieri, oggi e domani” con<br />
proiezione <strong>di</strong> fotografie d’epoca, alle<br />
ore 17.30 alla Residenza “<strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>” (ampio parcheggio).<br />
Secondo “Salotto letterario”<br />
Come ci eravamo augurati nel n.<br />
242 <strong>di</strong> questa rivista, si è svolto alla<br />
Residenza “<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” il secondo<br />
“Salotto letterario”, organizzato<br />
da Patrizia Torlonia per soci e nonsoci,<br />
per i partecipanti al primo<br />
“Premio <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>” ed anche<br />
per coloro che, pur non avendovi<br />
partecipato, desiderassero leggere i<br />
propri racconti o le loro poesie. Ha<br />
<strong>di</strong>retto l’incontro anche questa<br />
volta la regista televisiva, Adriana<br />
Borgonovo.<br />
Ha aperto la serie <strong>di</strong> letture Giuliano<br />
Falcolini con due poesie, o piuttosto<br />
preghiere, scritte dalla<br />
moglie; poi Laura Quarato De Stefanis<br />
ha ricordato “La moglie del<br />
ferroviere” da lei conosciuta sul<br />
trenino per Anzio. È stata poi la<br />
volta <strong>di</strong> Lamberto Cioffi che ha<br />
ricordato il 4 giugno 1944, giorno<br />
della liberazione <strong>di</strong> Roma dall’occupazione<br />
nazista nel racconto <strong>di</strong><br />
due testimoni <strong>di</strong>retti: il primo del<br />
figlio del <strong>di</strong>rettore della centrale<br />
elettrica <strong>di</strong> Tor <strong>di</strong> Quinto, allora<br />
giovinetto, che aveva ricevuto la<br />
mattina presto una telefonata della<br />
centrale elettrica <strong>di</strong> Tor Pignattara<br />
con l’annuncio dell’arrivo, nel sud<br />
<strong>di</strong> Roma delle truppe americane,<br />
che poi giunsero solo nel pomeriggio<br />
a Tor <strong>di</strong> Quinto; il secondo del<br />
Sor Attilio, custode della Villa Lazzaroni<br />
a Tor <strong>di</strong> Quinto (ora dell’Enel),<br />
il quale assistette alla fuga dei<br />
soldati tedeschi, quando un carro<br />
con sei soldati si fermò davanti alla<br />
sua abitazione per chiedere un bicchiere<br />
<strong>di</strong> acqua. Allora il Sor Attilio,<br />
da buon romano, preso da pietà,<br />
offrì loro del vino e poi sua moglie<br />
preparò anche un piatto <strong>di</strong> spaghetti,<br />
così i soldati lasciarono procedere<br />
la colonna <strong>di</strong> carri finché non<br />
arrivarono gli americani con cui<br />
fraternizzarono. E fu così che il Sor<br />
Attilio contribuì alla pace fra i<br />
nemici.<br />
La poesia <strong>di</strong> Giuliana Girolami<br />
conteneva anch’essa un ricordo del<br />
tempo <strong>di</strong> guerra quando, bambina,<br />
era in collegio e la bambola e il suo<br />
Pinocchio erano la sua sola compagnia.<br />
Cesare Ippoliti ha recitato una<br />
prosa “La neve”, e Oreste Battigalli<br />
due sonetti: “A mia moglie<br />
Paola” nell’anniversario del matrimonio,<br />
e “La vita a ritroso” se si<br />
potesse nascere vecchi e morire<br />
bambini. “Le cinque lune” <strong>di</strong> Maria<br />
Luisa Brovia era ispirata ai cinque<br />
mesi delle sue vacanze in monta-<br />
Libera Università <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> LUMM<br />
Anno accademico 2006-2007 - Segreteria telefonica: 06 35403503<br />
I corsi si tengono presso l’Istituto Comprensivo “Dionigi Chio<strong>di</strong>”,<br />
via Appiano 15 (piazza Giovenale - bus 990 o FR3 fermata Appiano)<br />
Lingua inglese. Sono iniziate le<br />
lezioni ai <strong>di</strong>versi livelli: me<strong>di</strong>o,<br />
avanzato, conversazione; martedì<br />
e mercoledì alle 18.00. Docente:<br />
dott. Conor Rowan.<br />
Lingua francese. La prof.ssa<br />
Maria Teresa Liva<strong>di</strong>otti, <strong>di</strong><br />
madrelingua francese, terrà prossimamente<br />
il suo corso (anche <strong>di</strong><br />
conversazione).<br />
Letteratura inglese. La prof.ssa<br />
Elisabetta Perotti impartirà prossimamente<br />
un corso <strong>di</strong> letteratura<br />
inglese, che spazierà dalle origini<br />
ai nostri giorni.<br />
Training autogeno. In aprile la<br />
psicoterapeuta dott.ssa Lucia Guerriero<br />
inizierà il secondo corso, che<br />
consiste in 12 incontri settimanali,<br />
ogni lunedì alle ore 17.00 e alle<br />
18.00, primo e secondo livello.<br />
Disegno. La scultrice Marina<br />
gna. Mariella Chiaravallotta si è<br />
ispirata invece al vento; Vittorio<br />
Stegher ha letto il saggio intitolato<br />
“La Fotografia è un racconto silenzioso”;<br />
Fabrizio De Fano ha recitato<br />
tre poesie: “Stagioni”, “Forte<br />
Stella sull’Argentario” e “Scendendo<br />
per la via Trionfale”; infine Salvatore<br />
Di Pasquale ha presentato<br />
Michele Pallottino<br />
Siamo rimasti tutti attoniti quando<br />
l’8 marzo ci è giunta l’improvvisa<br />
notizia della scomparsa - quella<br />
mattina – del Prof. Avv. Michele<br />
Pallottino, causata da una malattia<br />
sopportata con coraggio e <strong>di</strong>screzione.<br />
Nipote del Fondatore dell’Associazione<br />
“<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>”, è stato socio impegnato del<br />
sodalizio fin dai primi tempi.<br />
Michele Pallottino, nato a Roma<br />
nel 1943, era Avvocato presso le<br />
Magistrature superiori, con specializzazione<br />
in <strong>di</strong>ritto amministrativo<br />
e con particolare riferimento alle<br />
materie del <strong>di</strong>ritto dei lavori pubblici,<br />
del <strong>di</strong>ritto urbanistico ed e<strong>di</strong>lizio<br />
e del <strong>di</strong>ritto delle espropriazioni.<br />
Mele ha tenuto le prime lezioni<br />
del suo corso, il venerdì dalle<br />
17.00 alle 19.00. Vi sono ancora<br />
posti <strong>di</strong>sponibili.<br />
Ceramica. Esperti docenti insegneranno<br />
a realizzare manufatti in<br />
ceramica d’utilità o d’arte. I corsi,<br />
<strong>di</strong> 10 lezioni <strong>di</strong> 2 ore, si terranno<br />
in altra sede, provvista dell’apposito<br />
forno. Per informazioni specifiche<br />
telefonare a Sandra Fiorentini<br />
(06.35491943 oppure<br />
335.216081).<br />
Altri corsi. Sono previsti anche<br />
corsi <strong>di</strong> Lingua araba, russa, spagnola<br />
e tedesca, <strong>di</strong> Storia dell’Arte,<br />
<strong>di</strong> Storia della Musica, <strong>di</strong> Storia<br />
della Letteratura Italiana e<br />
Straniera, <strong>di</strong> Storia delle Religioni,<br />
<strong>di</strong> Storia del Teatro, <strong>di</strong> Regia<br />
televisiva, <strong>di</strong> Psicologia, <strong>di</strong> Grafologia,<br />
impartiti da esperti docenti.<br />
uno spiritoso racconto: “La rivolta<br />
degli ultimi” in cui faceva parlare<br />
l’ultima parola del <strong>di</strong>zionario, la<br />
parola “zuzzurellone” che anelava<br />
ad essere inclusa fra “abaco” e<br />
“amore”, cioè le prime parole del<br />
<strong>di</strong>zionario, causando così una rivoluzione<br />
nella lingua italiana.<br />
L.F.<br />
Ha avuto molteplici incarichi accademici,<br />
fino a quello <strong>di</strong> Professore<br />
Associato in Diritto amministrativo<br />
e in Legislazione dei lavori pubblici<br />
e Diritto urbanistico. È stato<br />
inoltre membro <strong>di</strong> commissioni<br />
ministeriali, socio fondatore della<br />
Società degli Avvocati amministrativisti<br />
ed autore <strong>di</strong> numerosissime<br />
pubblicazioni.<br />
La stima <strong>di</strong> cui godeva per le Sue<br />
qualità professionali e l’affetto che<br />
lo circondava per la Sua umanità<br />
hanno avuto riscontro nel commosso<br />
affollamento della chiesa<br />
della Divina Sapienza, alla Città<br />
universitaria, dove si sono svolte<br />
le esequie.<br />
Vera Bozino<br />
Si è spenta dopo una breve malattia<br />
la signora Vera Bozino, mamma del<br />
nostro socio Valerio Ochetto.<br />
Aveva de<strong>di</strong>cato la sua vita alla famiglia<br />
ma aveva anche affrontato con<br />
<strong>di</strong>gnità i momenti <strong>di</strong>fficili: la guerra,<br />
l’arresto del marito nel ‘43, e del<br />
figlio giornalista in Cecoslovacchia<br />
nel ‘72, sempre animata da un forte<br />
senso <strong>di</strong> giustizia.<br />
Vive nella speranza cristiana e nel<br />
ricordo dei figli, della nipote Emanuela,<br />
dei parenti e degli amici tutti.<br />
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