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Rivista mensile e<strong>di</strong>ta<br />
dall’Associazione<br />
AMICI DI MONTE MARIO<br />
Direzione, redazione e pubblicità<br />
Via degli Scolopi, 31<br />
00135 Roma<br />
Tel./Fax 06-35503317<br />
E-mail: amici<strong>di</strong>montemario@virgilio.it<br />
Direttore responsabile<br />
SILVIA SAMARITANI GIORDANI<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale<br />
GIO. MANTOVANI<br />
Coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> redazione<br />
MARIELLA CASINI-CORTESI<br />
In redazione<br />
LUCIANA FRAPISELLI<br />
ANNAMARIA MARCHESINI<br />
FRANCESCO ROCCO<br />
MARIA ROSSARO<br />
Ha collaborato a questo numero<br />
PAOLA FUSCO<br />
STEFANO PANELLA<br />
Videocomposizione<br />
PUBBLISHOCK<br />
Incisione e stampa<br />
GRAPHEIN SERVIZI s.r.l.<br />
Via della Magliana, 1102 - Roma<br />
Tel. 06 65004612 / Fax 06 65002416<br />
Reg. Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />
n. 12985 del 18-9-1969<br />
Numero chiuso il 26 marzo 2007<br />
DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />
È vietata la riproduzione <strong>di</strong> testi<br />
ed immagini senza l’autorizzazione<br />
scritta dell’e<strong>di</strong>tore<br />
coperto). Lo “scempio”, iniziato<br />
alcuni giorni fa, era stato<br />
imme<strong>di</strong>atamente segnalato alla<br />
Polizia Municipale - Ambiente<br />
del XIX. Il lato della collina<br />
dove sono stati abbattuti gli<br />
alberi, deve essere preservato<br />
non soltanto per ragioni<br />
ambientali, ma perché è soggetto<br />
a smottamenti e frane durante<br />
la stagione invernale. Pertanto,<br />
è indubbio che debba esistere<br />
un preciso vincolo. Circa 15<br />
anni orsono, parte della collina<br />
franò e, grazie all’imme<strong>di</strong>ato<br />
intervento del Dipartimento<br />
Protezione Civile, venne ralizzato<br />
l’attuale muraglione <strong>di</strong><br />
contenimento sulla via Simone<br />
Simoni. Inoltre, per decine <strong>di</strong><br />
giorni, vennero scaricati<br />
camion <strong>di</strong> terra (sia dalla parte<br />
superiore che dal basso) che,<br />
poi, le ruspe provvidero a compattare!<br />
In altri termini, in quel<br />
lato della collina c’è sopra tutto<br />
terra <strong>di</strong> riporto che, nel corso<br />
degli anni, la natura ha ricoperto<br />
con vegetazione spontanea<br />
(soprattutto robinia, acacia,<br />
ailanto), le cui ra<strong>di</strong>ci trattengono<br />
il terreno! Nella giornata <strong>di</strong><br />
ieri 1° marzo, ho effettuato svariate<br />
segnalazioni ai competenti<br />
organi (Polizia Municipale,<br />
Servizio Giar<strong>di</strong>ni del Comune,<br />
Municipio XIX, Carabinieri<br />
Tutela Ambiente, ecc.) ma,<br />
come sopra detto, l’abbattimento<br />
è continuato anche oggi.<br />
Probabilmente il fine settimana<br />
segnerà una “tregua”, perciò la<br />
vostra testata (sempre sensibile<br />
alle problematiche ambientali)<br />
potrebbe inviare una squadra e<br />
constatare lo “sfregio” che è<br />
stato già prodotto al territorio!<br />
Aldo Coni<strong>di</strong><br />
Baraccopoli,<br />
una vergogna - 1<br />
Alla Balduina e <strong>di</strong>ntorni siamo<br />
invasi da baraccopoli che<br />
vanno vieppiù crescendo ed<br />
assumendo <strong>di</strong>mensioni preoccupanti.<br />
Alcuni esempi: Parco<br />
Regionale del Pineto a<strong>di</strong>acente<br />
alla ferrovia Roma-Viterbo<br />
(FM3) all’altezza <strong>di</strong> via Fusco,<br />
Parco Mellini, <strong>Monte</strong> Cocci,<br />
salita del Don Orione. Le autorità<br />
competenti (Carabinieri,<br />
Guar<strong>di</strong>a Forestale, Polizia<br />
Municipale) sembrano essere<br />
insensibili al problema e noi<br />
siamo circondati da baracche,<br />
sporcizia, degrado e clandestini<br />
che mortificano il nostro<br />
Ambiente e mettono a rischio<br />
la sicurezza del quartiere.<br />
P. Tonelli<br />
<strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, e forse anche in<br />
altre zone limitrofe meno visibili<br />
dalla strada, sono comparsi<br />
estesi agglomerati <strong>di</strong> baracche<br />
con annesso deposito abusivo<br />
<strong>di</strong> rifiuti. Evidentemente<br />
l’AMA <strong>di</strong> Roma non considera<br />
suo compito rimuoverli ed il<br />
Comune <strong>di</strong> Roma non considera<br />
né suo dovere proteggere le<br />
aree vincolate, né preoccuparsi<br />
del malsano permanere in loco<br />
dei rifiuti stessi. Come tutti gli<br />
abitanti della zona, in primis gli<br />
<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>, nonché<br />
gli ospiti <strong>di</strong> passaggio ai vari<br />
alberghi nelle vicinanze, anche<br />
io seguo con apprensione la<br />
proliferazione delle baraccopoli<br />
e della notevole quantità <strong>di</strong><br />
sacchetti dei rifiuti, prodotti<br />
dalle stesse. E che lo spogliarsi<br />
degli alberi rende sempre più<br />
visibili. Per non considerare poi<br />
che gli occupanti delle baracche<br />
necessitano, come tutti noi,<br />
<strong>di</strong> servizi a rete quale fognature<br />
Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong><br />
C’è chi getta e chi raccoglie<br />
Un paio <strong>di</strong> scarpe da donna, tacco basso, abbandonate nella<br />
loro scatola originale accanto ad un cassonetto per rifiuti in<br />
via Festo Avieno. Chissà se avranno trovato una nuova<br />
padrona. Nella stessa strada vista da vicino una poltroncina<br />
a pozzetto anni ‘30 <strong>di</strong> un bel legno lucido. Il tempo <strong>di</strong><br />
posteggiare e la poltroncina era sparita. Al centro <strong>di</strong> una<br />
piazza dello stesso quartiere una piramide <strong>di</strong> scatole per<br />
capi d’abbigliamento <strong>di</strong> lusso subito raccolte da qualcuno<br />
che si prepara a traslocare. C’è, insomma, chi getta e chi,<br />
per fortuna raccoglie e ricicla. C’è anche chi recupera<br />
oggetti dal fondo <strong>di</strong> una cantina. Visto, questa volta da un<br />
restauratore, un secchio <strong>di</strong> legno per tenere in fresco bottiglie<br />
<strong>di</strong> vino. È per il cavallo – spiega un uomo, forse rumeno<br />
– entrato nel laboratorio per chiedere un lavoro o qualche<br />
euro.<br />
Ecco un contributo alla conoscenza che viene da chi meno<br />
te lo aspetti.<br />
Anche questo è <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>.<br />
S.G.<br />
che, i cui occupanti, a ragione, utile come possibile al fine <strong>di</strong><br />
rinforzeranno quella che è già stabilire un giusto contatto tra<br />
Atac... che passione<br />
Affido alla nota efficienza della<br />
rivista <strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>,<br />
una richiesta che ormai da anni,<br />
volevo fare alla nostra “beneamata”<br />
Atac: non sarebbe possibile<br />
far transitare su via della<br />
Balduina e via Ugo De Carolis<br />
un’altra linea oltre al 990,<br />
magari evitando <strong>di</strong> far percorrere<br />
a questa seconda l’utilissimo<br />
ma penalizzante giro <strong>di</strong> via<br />
Appiano, via Proba Petronia,<br />
via Lattanzio? Il 999 potrebbe<br />
rispondere, a mio avviso, a<br />
questo requisito. Su viale delle<br />
Medaglie d’Oro non mancano<br />
le linee: 913, 991, 907 e 999, e<br />
penso che <strong>di</strong>strarne una a favore<br />
<strong>di</strong> un grosso numero <strong>di</strong> utenti,<br />
quali quelli del 990, concilierebbe<br />
in modo concreto le<br />
lodevoli iniziative del Comune<br />
<strong>di</strong> Roma, a favore dell’antinquinamento<br />
evitando <strong>di</strong> esasperare<br />
gli utenti (spesso anziani)<br />
nella logorante, snervante attesa<br />
dell’unica linea che collega<br />
la Balduina alla zona Prati.<br />
Maria Luisa Martini<br />
<strong>Monte</strong> Ciocci sfregiato<br />
Riceviamo per conoscenza e<br />
pubbblichiamo la lettera inviata<br />
alla Direzione del TG Regionale<br />
Lazio.<br />
Nella giornata <strong>di</strong> ieri 1° marzo<br />
e, in parte questa mattina, è<br />
continuata l’azione <strong>di</strong> abbattimento<br />
<strong>di</strong> numerosi alberi sulla<br />
collina <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Ciocci, Municipio<br />
XIX, in località sottostante<br />
via Casale Bini, sovrastante<br />
via Simone Simoni (parcheggio<br />
2<br />
Baraccopoli,<br />
una vergogna - 2<br />
Partendo dal p.le Clo<strong>di</strong>o, sul<br />
lato destro del v.le Falcone e<br />
Borsellino e del v.le Cavalieri<br />
<strong>di</strong> Vittorio Veneto, sia nell’avvallamento<br />
a ridosso <strong>di</strong> uno<br />
dei Casali Strozzi, che sulle<br />
pen<strong>di</strong>ci ver<strong>di</strong> del Parco <strong>di</strong><br />
ed energia elettrica e, non<br />
potendo evidentemente servirsi<br />
delle reti urbane, possiamo<br />
immaginare facilmente l’ulteriore<br />
danno all’ambiente ed<br />
all’igiene pubblica. Fiamme<br />
libere, necessariamente utilizzate<br />
per usi domestici, potrebbero<br />
sviluppare incen<strong>di</strong>, già<br />
frequenti nel nostro Parco. Le<br />
baraccopoli (delle quali il<br />
Comune <strong>di</strong> Roma, la Circoscrizione<br />
e chi <strong>di</strong> dovere pare non<br />
si accorga) sembrano pre<strong>di</strong>ligere<br />
le zone “protette” o che<br />
dovrebbero essere tali, quale<br />
patrimonio monumentale e <strong>di</strong><br />
aree ver<strong>di</strong> della nostra bellissima<br />
città. Facendo riferimento<br />
allo stralcio <strong>di</strong> un articolo del<br />
Corriere della Sera del 12 gennaio<br />
scorso, pubblicato nella<br />
vostra rubrica Dai Giornali,<br />
sono rimasta esterrefatta<br />
venendo a conoscenza che<br />
polizia, carabinieri o vigili<br />
urbani o quant’altra autorità<br />
delegata a tali controlli (che mi<br />
auguro sia prevista ed esistente<br />
nell’ambito del Comune <strong>di</strong><br />
Roma) non prendano alcuna<br />
iniziativa contro questo fenomeno,<br />
a meno che non sia il<br />
singolo citta<strong>di</strong>no a farsi carico<br />
<strong>di</strong> presentare “esposti” alle suddette<br />
forze dell’or<strong>di</strong>ne. Pagando<br />
<strong>di</strong> persona, in termini <strong>di</strong><br />
tempo e <strong>di</strong> seccature e soprattutto<br />
con la convinzione che<br />
tale suo sforzo non avrà alcun<br />
esito. Fra non molto sarà la<br />
sola vegetazione che, pietosamente<br />
verso <strong>di</strong> noi, nasconderà<br />
alla vista questo deprecabilissimo<br />
abuso e purtroppo incoraggerà<br />
l’espandersi delle baracuna<br />
certezza: che nessuno potrà<br />
rimuoverli, quale che sia l’area<br />
del loro inse<strong>di</strong>amento. Mi<br />
rivolgo all’Associazione <strong>Amici</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong> certa che potrà<br />
rinforzare la sua azione per<br />
sanare questo specifico caso <strong>di</strong><br />
malcostume. Non mi riferisco<br />
solo a quanti mettono su le<br />
baracche, ma anche a quanti<br />
responsabili dei controlli si<br />
nascondono <strong>di</strong>etro le cosiddette<br />
<strong>di</strong>fficoltà burocratiche e <strong>di</strong> procedura<br />
o quantomeno non cercano<br />
una strada per semplificarle.<br />
Potrebbe essere una<br />
vostra iniziativa quella <strong>di</strong> raccogliere<br />
le firme dei citta<strong>di</strong>ni<br />
preoccupati? Si sa bene che la<br />
protesta del singolo resta troppo<br />
spesso inascoltata. Forse un<br />
nutrito gruppo <strong>di</strong> firme sarebbe<br />
più efficace.<br />
Silvana Manco<br />
L’assurda procedura riportata<br />
nell’articolo citato dalla signora<br />
Manco è stata fortunatamente<br />
smentita dagli interventi <strong>di</strong><br />
sgombero recentemente effettuati<br />
(nella foto il se<strong>di</strong>me della<br />
mai completata via Faravelli,<br />
sotto la Panoramica, finalmente<br />
liberato da una delle baraccopoli).<br />
Bisogna però agire<br />
organicamente su tutto il territorio<br />
e provvedere affinché questi<br />
sgomberi non si trasformino<br />
in una fatica <strong>di</strong> Sisifo.<br />
I cavalli del Centro<br />
sportivo Don Orione<br />
Raccogliamo l’invito <strong>di</strong> una<br />
vostra lettrice che, nel numero<br />
243 del mese Gennaio/Febbraio,<br />
chiedeva che le venissero<br />
chiariti dei dubbi sulle con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> vita <strong>di</strong> alcuni cavalli<br />
tenuti all’interno del Centro<br />
Sportivo “Don Orione”. Alcuni<br />
<strong>di</strong> noi sono soci dell’Associazione<br />
Equestre “<strong>Monte</strong>mario”<br />
da molti anni, altri da alcuni<br />
mesi, partecipiamo volentieri<br />
alle loro lezioni pratiche, ascoltiamo<br />
con interesse i loro consigli<br />
sul come prendersi cura dei<br />
cavalli e cerchiamo <strong>di</strong> renderci<br />
noi e quegli animali. Proprio<br />
l’amore per la natura e per gli<br />
animali ci ha portato a scegliere<br />
<strong>di</strong> praticare questo sport, e<br />
soprattutto <strong>di</strong> praticarlo presso<br />
l’associazione equestre “<strong>Monte</strong>mario”,<br />
che fa del buon rapporto<br />
con il cavallo il principio<br />
primo da cui partire nell’equitazione.<br />
Non vogliamo elogiare<br />
in questa sede le attività dell’Associazione<br />
o la serietà <strong>di</strong><br />
chi le svolge, del suo Presidente<br />
e dei suoi istruttori; riteniamo<br />
che questo sia sotto gli occhi <strong>di</strong><br />
tutti noi soci che da anni frequentiamo<br />
l’Associazione con<br />
sod<strong>di</strong>sfazione generale sia per<br />
la professionalità sia, cosa forse<br />
più importante, per l’ambiente<br />
assolutamente sereno e familiare<br />
nel quale si svolgono le attività.<br />
Invitiamo tutti ad entrare al<br />
centro per sentire quell’accoglienza<br />
e quell’aria <strong>di</strong> ospitalità<br />
familiare che si respira! Vorremmo<br />
solo far capire alla<br />
vostra lettrice che quelle “povere<br />
bestie”, come lei le definisce,<br />
sono tenute con assoluta cura e<br />
de<strong>di</strong>zione, costantemente controllate<br />
dal veterinario; il fatto<br />
che stiano all’aperto non è certo<br />
sintomo <strong>di</strong> noncuranza, ma <strong>di</strong><br />
un voler ricreare quanto più<br />
possibile il loro status <strong>di</strong> vita<br />
naturale, fatto ovviamente <strong>di</strong><br />
sole, caldo, pioggia, freddo…<br />
non ricor<strong>di</strong>amo che gli animali<br />
si siano sviluppati all’interno <strong>di</strong><br />
costruzioni prefabbricate!<br />
Quanto agli spazi angusti <strong>di</strong> cui<br />
parla e nei quali sono tenuti i<br />
cavalli… la invitiamo a vedere!<br />
Possiamo capire, pur non con<strong>di</strong>videndo,<br />
che non sia d’accordo<br />
o che non comprenda il fatto<br />
<strong>di</strong> tenerli all’aperto, ma parlare<br />
<strong>di</strong> “spazi angusti” significa <strong>di</strong>ffamare<br />
gratuitamente un’associazione<br />
che opera nel quartiere<br />
riscuotendo apprezzabili consensi<br />
e che ha regalato a molti<br />
amanti dell’equitazione, in<br />
primo luogo a noi, la possibilità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi all’aria aperta.<br />
Ovviamente quanto detto è<br />
segue a pagina 10