n. 242 - Amici di Monte Mario

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I concerti del mercoledì
alla Cattolica
Sta per concludersi il 2006 e sui
programmi dei concerti continua ad
affacciarsi la coppia Mozart –
˘Sostakovi˘c: per il duecentocinquantesimo
anno dalla morte del
primo, e il centesimo dalla nascita
del secondo. E così anche per l’inaugurazione
della sedicesima stagione
dei “Concerti del Mercoledì”
all’Auditorium dell’Università Cattolica,
lo scorso 15 novembre, “I
Solisti Aquilani” hanno celebrato i
due compositori: Mozart con la
Sinfonia concertante per violino,
viola e orchestra in mi bem. magg.
K 364 e il Concerto per clarinetto e
orchestra in la magg. K 622,
˘Sostakovi˘c con la Sinfonia da
camera op. 110 a. Una novità a proposito
del complesso aquilano:
come direttore artistico e musicale
c’è quest’anno, al posto del maestro
Antonellini, Vincenzo Mariozzi, per
vari decenni primo clarinetto dell’Orchestra
di Santa Cecilia. Qui si
è fatto ancora una volta ammirare
anche come raffinato solista. Interessante
l’accostamento delle due
composizioni mozartiane, l’una
giovanile, l’altra scritta pochi mesi
prima della morte. Di quell’andante
sconsolato in do minore che caratterizza
la Sinfonia concertante, con la
viola (Luca Ranieri) che insegue
trepidando il violino (Alessandro
Milani), c’è eco soltanto in qualche
passaggio tumultuoso dello strumento
solista nel primo tempo del
Concerto per clarinetto; ma di questo
Vincenzo Mariozzi ha messo in
luce soprattutto le straordinarie
invenzioni timbriche e le originali
soluzioni melodiche dalle quali
avrebbero poi avuto molto da imparare
tutti i compositori di musiche
per clarinetto.
Ci voleva davvero l’intervallo prima
di essere trascinati nel drammatico
svolgimento della Sinfonia da camera
del compositore russo, derivata
da un quartetto buttato giù in soli tre
giorni da ˘Sostakovi˘c, dopo una
visita a Dresda devastata dalla guerra.
Fu Rudolf Barshai, musicista
amico, ad adattare per orchestra
d’archi la composizione originale,
trasponendovi fedelmente la disperata
reazione di ˘Sostakovi˘c: cinque
movimenti che si susseguono implacabili
senza cesure e ricchi di autocitazioni.
Riconoscibile, oltre agli
accenni al Concerto n. 1 per violoncello
e a Una Lady Macbeth, la traccia
della danza macabra del Trio in
minore del 1944, quella che si riferirebbe
ai balli imposti dai nazisti agli
ebrei in attesa di esecuzione.
Anche nel prossimo concerto, mercoledì
13 dicembre con il “Quartetto
Klimt”, ritroveremo Mozart (Quartetto
in sol min. K 478) assieme a
Schumann (Quartetto in mi bem.
magg. op. 47) e ad un contemporaneo,
Matteo D’amico, che dedica al
“Klimt” il suo Mozart e Narciso.
Seguirà la pausa per le feste che si
protrarrà fino al 24 gennaio.
Il 2007 si aprirà con una serata d’eccezione
dal titolo “La musica dell’Apocalisse”
in occasione della
Giornata della Memoria, con il quartetto
“Ex Novo Ensemble” e Sandro
Cappelletto voce recitante. In programma
il Quatuor pour la fin du
temps (1941) per pianoforte, clarinetto,
violino e violoncello di Olivier
Messiaen. Il “Nuovo Trio Parsifal”,
mercoledì 31 gennaio, si
destreggerà fra il Trio in sol min. op.
17 di Clara Wiek-Schumann e vari
brani di Astor Piazzolla.
A febbraio, dopo una serata dedicata
mercoledì 14 al ricordo di Guido
Rizzo, ideatore della rassegna, nel
decennio della scomparsa (“Quartetto
Meridies”, con Mozart e Chopin
in tre concerti nella versione da
camera, pianoforte Alessandro De
Luca), sarà interessante ascoltare, il
28, Margarita Muzychenko, vincitrice
del concorso pianistico Città di
Sulmona 2006, in Beethoven,
Schumann e Musorgskij.
L’esecuzione integrale dei quartetti
beethoveniani, avviata qualche anno
fa, verrà ripresa nel concerto di mercoledì
14 marzo dal “Quartetto di
Firenze”, con l’aggiunta di una composizione
di Michele Dall’Ongaro;
mercoledì 28 ascolteremo Laura
Gorna al violino e Stefania Mormone
al pianoforte in musiche di
Debussy, Stravinskij, Prokof’ev e
Ravel.
Maria Rossaro
Santa Maria della Pietà:
chiarezza
Finalmente si squarciano i veli che
da troppo tempo nascondono il
futuro di Santa Maria della Pietà.
Regione, Provincia, Comune, Università
“La Sapienza”, ASL Roma
E, Adisu Lazio e 19° Municipio si
accingono a firmare un protocollo
di intesa che destina a ciascuno di
detti soggetti una quota dei padiglioni,
sotto determinate condizioni
di salvaguardia ambientale e di
valorizzazione delle attività culturali
e sociali.
La bozza di protocollo non risolve
certamente tutti i dubbi da tempo
dibattuti nel territorio di cui Santa
Maria della Pietà è definita “centralità”
dal P.R.G. Ne parleremo nel
prossimo numero.