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acconti racconti racconti racconti<br />
che era giunto il momento... quel momento:<br />
appoggiò sul letto un pacchetto<br />
misterioso avvolto in una carta di color<br />
rosso.<br />
Solo a tarda sera il ragazzo, rientrato in<br />
camera, ebbe modo di scoprirlo. Incuriosito<br />
aprì il pacchetto e, quando ne<br />
vide il contenuto, un ricordo lontano gli<br />
balenò nella mente…<br />
…Era una giornata afosa, come tante<br />
altre laggiù in Senegal, Malik e i suoi<br />
genitori naturali si stavano preparando<br />
per uscire; lui pensava che lo stessero<br />
portando a fare la solita passeggiatina,<br />
invece presero una strada sconosciuta.<br />
A un certo punto si trovarono davanti a<br />
una misteriosa casetta di legno, bussarono<br />
e dopo un paio di minuti si presentò<br />
un vecchietto, che si reggeva a fatica,<br />
che li fece entrare. Mentre Malik giocava<br />
senza rendersi conto di quello che<br />
stava succedendo, i suoi genitori e il<br />
vecchio bisbigliarono delle frasi sottovoce.<br />
Infine i suoi genitori gli dissero: –<br />
Andiamo a casa a prendere un paio di<br />
scarpe per te – Tornarono dopo qualche<br />
minuto, lasciarono un pacchetto<br />
rosso sul tavolo e, con gli occhi lucidi<br />
per le lacrime, ringraziarono il vecchio e<br />
salutarono frettolosamente il piccolo,<br />
che da quel momento in poi non avrebbero<br />
più rivisto…<br />
Malik guardava stupito le scarpe contenute<br />
nel pacchetto, come ipnotizzato;<br />
rimase a tal punto scosso da quei ricordi,<br />
che credeva ormai perduti, da non<br />
riuscire ad addormentarsi fino a tarda<br />
notte. L’indomani Malik si alzò presto.<br />
Barcollò fino in cucina. Presto lo raggiunsero<br />
sua mamma e suo papà. Niente<br />
sembrava indicare che quel giorno<br />
sarebbe stato diverso dagli altri: erano<br />
una famiglia e fare colazione insieme<br />
era una bella abitudine. Malik decise<br />
però di rompere il ghiaccio e di andare<br />
dritto alla questione che gli era martellata<br />
nella testa per tutta la notte: – Perché<br />
quel pacchetto? Perché proprio<br />
adesso? Perché quelle scarpe? Da dove<br />
vengono?<br />
I suoi si guardarono<br />
negli occhi<br />
e incalzati da<br />
quelle domande<br />
inaspettate cercarono<br />
di calmarlo:<br />
– Te le abbiamo regalate noi, no?<br />
Malik, sentendosi imbrogliato e tradito,<br />
aveva voglia solo di andarsene. Finse un<br />
malessere: – Scusatemi, non ho più fame;<br />
andrò a sdraiarmi in camera.<br />
Si alzò, uscì dalla cucina e, invece di<br />
prendere quella direzione, si girò di<br />
scatto e fuggì via verso l’unico posto<br />
dove si sentiva a suo agio. Corse più veloce<br />
che poteva verso la tangenziale.<br />
Arrivato sotto i grandi piloni colorati,<br />
vide una ragazza dai lunghi capelli color<br />
nocciola: era Rosalba.<br />
– Ciao Malik! – e lui – Mi devi aiutare!<br />
Subito Rosalba lanciò via la bomboletta<br />
rossa e si mise ad ascoltarlo. – Ho un<br />
problema con la mia famiglia.<br />
– Che genere di problema? – chiese lei.<br />
– Mi mentono! – e le spiegò tutta la<br />
storia delle scarpe e dei ricordi che gli<br />
erano sorti. Lei non poteva fare niente,<br />
ma lo consolò e gli consigliò soprattutto<br />
di insistere e di non aver paura di dir loro<br />
tutta la sua verità.<br />
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