Guida pratica per i contratti pubblici di servizi e forniture
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CAPITOLO II Parte terza La partecipazione alla gara<br />
2.5.1.2. Le deroghe nella giurisprudenza<br />
In giurisprudenza, prima ancora dell’entrata in<br />
vigore del Co<strong>di</strong>ce, si è <strong>per</strong>altro progressivamente<br />
affermato un orientamento volto a ri<strong>di</strong>mensionare<br />
il dogma dell’immo<strong>di</strong>ficabilità soggettiva<br />
dei concorrenti, sebbene esclusivamente in<br />
precise e determinate fattispecie. Tra queste si<br />
evidenziano:<br />
- il recesso <strong>di</strong> una o più imprese dall’associazione.<br />
Posto infatti che il principio <strong>di</strong> immo<strong>di</strong>ficabilità<br />
soggettiva dei partecipanti alle procedure<br />
<strong>di</strong> affidamento degli appalti <strong>pubblici</strong> deve<br />
intendersi, in particolare, giustificato dall’esigenza<br />
<strong>di</strong> assicurare alle amministrazioni aggiu<strong>di</strong>catici<br />
una conoscenza piena dei soggetti<br />
che intendono contrarre con esse, il <strong>di</strong>vieto<br />
in esame deve leggersi come inteso ad iml’appalto<br />
alla mandante.<br />
A tal proposito il giu<strong>di</strong>ce amministrativo ha affermato<br />
che, dopo il ritiro della mandataria, in epoca antecedente<br />
l’aggiu<strong>di</strong>cazione, la mandante non aveva alcun<br />
titolo a <strong>di</strong>venire affidataria (Cons. St., Sez. V, 16 agosto<br />
2010, n. 5723).<br />
2.5.1. Le deroghe al principio <strong>di</strong> immo<strong>di</strong>ficabilità<br />
soggettiva<br />
2.5.1.1. Le deroghe nel Co<strong>di</strong>ce<br />
Il principio <strong>di</strong> immo<strong>di</strong>ficabilità soggettiva conosce<br />
delle deroghe e dei tem<strong>per</strong>amenti.<br />
Con riferimento alle norme del Co<strong>di</strong>ce vanno<br />
evidenziati:<br />
- l’art. 51, ove è previsto che nell’ipotesi <strong>di</strong> cessione,<br />
affitto dell’azienda o <strong>di</strong> un ramo d’azienda,<br />
<strong>di</strong> trasformazione, fusione o scissione<br />
della società, i soggetti che subentrano sono<br />
ammessi alla gara, all’aggiu<strong>di</strong>cazione, alla stipulazione,<br />
previo accertamento dei requisiti<br />
<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne speciale, nonché<br />
dei requisiti necessari in base agli eventuali<br />
criteri selettivi utilizzati dalla stazione appaltante<br />
ai sensi dell’art. 62, anche in ragione<br />
della cessione, della locazione, della fusione,<br />
della scissione e della trasformazione previsti<br />
dal Co<strong>di</strong>ce;<br />
- l’art. 37, commi 18 e 19, ove sono <strong>di</strong>sciplinate<br />
le deroghe al <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione alla<br />
composizione dei raggruppamenti temporanei<br />
o dei consorzi or<strong>di</strong>nari rispetto a quella<br />
risultante dall’impegno presentato in sede <strong>di</strong><br />
offerta (<strong>di</strong> cui all’art. 37, comma 9).<br />
In particolare, nel comma 18, è previsto che in<br />
caso <strong>di</strong> fallimento del mandatario ovvero, qualora<br />
si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore in<strong>di</strong>viduale, in caso<br />
<strong>di</strong> morte, inter<strong>di</strong>zione, inabilitazione o fallimento<br />
del medesimo ovvero nei casi previsti dalla<br />
normativa antimafia, la stazione appaltante può<br />
proseguire il rapporto <strong>di</strong> appalto con altro o<strong>per</strong>atore<br />
economico:<br />
- che sia costituito mandatario nei mo<strong>di</strong> previsti<br />
dal Co<strong>di</strong>ce;<br />
- che abbia i requisiti <strong>di</strong> qualificazione adeguati ai<br />
lavori o <strong>servizi</strong> o <strong>forniture</strong> ancora da eseguire.<br />
In mancanza <strong>di</strong> tali con<strong>di</strong>zioni è espressamente<br />
<strong>di</strong>sposto che la stazione appaltante possa recedere<br />
dall’appalto.<br />
L’art. 37, comma 19, si occupa delle ipotesi <strong>di</strong><br />
fallimento <strong>di</strong> uno dei mandanti ovvero, qualora<br />
si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore in<strong>di</strong>viduale, dei casi <strong>di</strong><br />
morte, inter<strong>di</strong>zione, inabilitazione o fallimento<br />
del medesimo ovvero dei casi previsti dalla<br />
normativa antimafia. In tale ipotesi il mandatario,<br />
ove non in<strong>di</strong>chi altro o<strong>per</strong>atore economico<br />
subentrante che sia in possesso dei prescritti<br />
requisiti <strong>di</strong> idoneità, è tenuto alla esecuzione,<br />
<strong>di</strong>rettamente o a mezzo degli altri mandanti,<br />
purché questi abbiano i requisiti <strong>di</strong> qualificazione<br />
adeguati ai lavori o <strong>servizi</strong> o <strong>forniture</strong> ancora<br />
da eseguire.<br />
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