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Orientamento terapeutico nel ritardo puberale<br />

Nelle condizioni in cui l’ipogonadismo è secondario ad una endocrinopatia (ipotiroidismo,<br />

iperpro<strong>la</strong>ttinemia, sindrome di Cushing), a deficit nutrizionale o ad un eccesso di attività fisica <strong>la</strong><br />

progressione dello sviluppo puberale avviene spontaneamente con <strong>la</strong> risoluzione del quadro clinico<br />

di fondo.<br />

Nelle ma<strong>la</strong>ttie croniche l’obiettivo primario deve essere quello di control<strong>la</strong>re il più possibile<br />

il quadro metabolico; generalmente, seppur con ritardo, l’evoluzione puberale avviene in maniera<br />

fisiologica. Nelle adolescenti ta<strong>la</strong>ssemiche, tuttavia, in caso danno metabolico severo si potrà avere<br />

ipogonadismo persistente.<br />

Nei casi in cui si pone diagnosi di ritardo puberale sia ipo- che ipergonadotropo, <strong>la</strong> terapia è<br />

orientata su due obiettivi principali: indurre o sostenere lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e<br />

ottenere e mantenere una ciclicità mestruale. I caratteri sessuali secondari possono essere indotti con<br />

terapia estrogenica a basso dosaggio (etinilestradiolo 0.01 mg/die, estrogeni coniugati 0.3 mg/die,<br />

estradiolo valerato 2 mg/die). Nelle situazioni in cui vi sia un rischio metabolico (dislipidemia<br />

familiare, diatesi trombofilica, alterazione del metabolismo glucidico), è consigliabile utilizzare <strong>la</strong><br />

terapia per via transdermica con sistemi a dismissione percutanea al dosaggio di 0.025 mg/die di<br />

estradiolo oppure con gel al<strong>la</strong> dose di 2.5 g/die. (dismissione di estradiolo 80 µg/die). Il dosaggio<br />

dell’estradiolo potrà essere raddoppiato dopo 6 mesi, dopo attento monitoraggio clinico ed<br />

ecografico da eseguire ogni 3 mesi. Quando lo spessore del<strong>la</strong> rima endometriale valutata con<br />

ecografia pelvica raggiunge 8 mm o se compare stillicidio ematico, si dovrà aggiungere una terapia<br />

progestinica per os per 10-12 giorni al mese. In assenza di controindicazioni si potrà utilizzare una<br />

formu<strong>la</strong>zione estro-progestinica per uniformare <strong>la</strong> terapia con quel<strong>la</strong> eseguita dalle coetanee a scopo<br />

contraccettivo.<br />

In situazioni cliniche con bassi livelli di gonadotropine, escluse altre patologie di fondo, se<br />

l’età ossea è in ritardo rispetto al<strong>la</strong> cronologica, è giustificato l’impiego a scopo diagnostico per 6<br />

mesi di bassi dosaggi di etinilestradiolo o di estrogeni coniugati per indurre i primi caratteri sessuali<br />

secondari e facilitare l’inizio dello scatto di crescita. In situazioni di ritardo costituzionale, questo<br />

ciclo breve può facilitare <strong>la</strong> progressione puberale, mentre in soggetti con deficit gonadotropo si ha<br />

una regressione delle caratteristiche somatiche dopo l’interruzione del<strong>la</strong> terapia.<br />

Il follow-up dei singoli casi deve tener conto delle specifiche cause del ritardo in quanto, ad<br />

esempio, in situazioni causate da un disordine autoimmune, è fondamentale <strong>la</strong> ricerca periodica di<br />

autoanticorpi per altre patologie e in situazioni di deficit poliendocrino andrà valutata <strong>la</strong> necessità di<br />

una terapia con GH o con ormoni tiroidei.<br />

Infine, nel<strong>la</strong> sindrome di Morris, è importante rinforzare l’identità di genere femminile. In<br />

questi casi, è necessario gestire <strong>la</strong> presenza dei testicoli e l’eventuale assenza del<strong>la</strong> vagina. E’<br />

presente un rischio di degenerazione neop<strong>la</strong>stica dei testicoli per cui si rende necessaria <strong>la</strong> loro<br />

rimozione. Questo potrà avvenire in epoca prepuberale, per motivi estetici e psicologici, se il<br />

testicolo è collocato nel<strong>la</strong> zona dell’inguine o nelle grandi <strong>la</strong>bbra. Altrimenti si preferisce<br />

intervenire al termine dell’adolescenza per consentire una femminilizzazione spontanea,<br />

monitorando le dimensioni delle gonadi con ecografia pelviche periodiche. La rimozione in epoca<br />

prepuberale rende necessaria l’induzione dei caratteri sessuali secondari con estrogeni a dosaggi<br />

crescenti fino ad arrivare a dosi di mantenimento soprattutto per <strong>la</strong> protezione del tessuto osseo; non<br />

sarà necessaria l’associazione del progestinico. Per quanto riguarda <strong>la</strong> vagina, se questa non è tale<br />

da consentire una normale attività sessuale, si rende necessaria una di<strong>la</strong>tazione con intrusi di calibro<br />

crescente o una correzione chirurgica.<br />

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