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La pubertà ed i suoi disordini<br />

Vincenzina Bruni, *Patrizia Monteleone, Metel<strong>la</strong> Dei<br />

Clinica Ostetrica Ginecologica, Università di Firenze,<br />

*Clinica Ostetrica Ginecologica, Università di Pisa<br />

riadattato da “Endocrinologia Ginecologica”, Ed. Alessandro D. Genazzani, Editeam sas, Cento (FE), 2004<br />

Introduzione<br />

La pubertà rappresenta una fase di transizione tra l’infanzia e l’età adulta in cui si verificano<br />

<strong>la</strong> maturazione e il raggiungimento del<strong>la</strong> capacità riproduttiva. Clinicamente è caratterizzata dal<strong>la</strong><br />

comparsa di modificazioni fisiche, quali lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, l’accelerazione<br />

del<strong>la</strong> crescita e del<strong>la</strong> maturazione scheletrica, l’aumento del tessuto adiposo e musco<strong>la</strong>re, che<br />

porteranno al raggiungimento, nell’arco di 3-4 anni, delle caratteristiche somatiche dell’età adulta e<br />

del<strong>la</strong> completa maturità sessuale. L’inizio e <strong>la</strong> progressione dello sviluppo puberale presentano<br />

un’ampia variabilità dovuta a fattori individuali, etnici ed ambientali. I meccanismi ormonali e<br />

neuroendocrini al<strong>la</strong> base di questo complesso processo non sono ancora completamente chiariti,<br />

tuttavia è dimostrato che l’esordio ha luogo a livello del sistema nervoso centrale (SNC) e che solo<br />

successivamente sono coinvolti <strong>la</strong> gonade ed il surrene.<br />

Attivazione dell’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-ovaio<br />

Il primum movens che rego<strong>la</strong> l’inizio e <strong>la</strong> progressione dello sviluppo puberale è dato dal<br />

progressivo incremento del<strong>la</strong> secrezione pulsatile GnRH ipota<strong>la</strong>mico. I neuroni GnRH secernenti<br />

migrano dal p<strong>la</strong>code olfattorio attraverso il setto nasale sino al mesencefalo (1). Una mancata<br />

migrazione di tali neuroni determina <strong>la</strong> sindrome di Kallmann carattterizzata da anosmia o iposmia<br />

ed ipogonadismo (2). I corpi cellu<strong>la</strong>ri dei neuroni Gn-RH secernenti prendono contatto con il plesso<br />

vasco<strong>la</strong>re portale ipofisario a livello dell’eminenza mediana, attraverso i loro assoni (3). La<br />

produzione di GnRH è identificabile nell’ipota<strong>la</strong>mo umano già tra 14° e 16° settimana di vita fetale<br />

e tra <strong>la</strong> 22° e <strong>la</strong> 23° settimana di gestazione l’ipofisi è in grado di rispondere a questo stimolo con <strong>la</strong><br />

dismissione di LH (4). I meccanismi neurobiologici che sincronizzano l’attività dei neuroni a GnRH<br />

e ne generano <strong>la</strong> scarica pulsatile non sono completamente conosciuti; si ipotizza un’attività<br />

pulsatile intrinseca (5, 6). L’attività del generatore ipota<strong>la</strong>mico di GnRH è evidente già al<strong>la</strong> nascita<br />

per poi ridursi entro il primo anno di vita (7) e per poi ricominciare qualche anno prima del<strong>la</strong><br />

comparsa del<strong>la</strong> maturazione puberale con picchi di bassa frequenza e bassa ampiezza, che<br />

determinano un minimo incremento del<strong>la</strong> secrezione di gonadotropine e <strong>la</strong> conseguente comparsa a<br />

livello ovarico di microfollicoli talvolta ecograficamente rilevabili. L’inizio vero e proprio dello<br />

sviluppo puberale è caratterizzato da un aumento del<strong>la</strong> secrezione notturna di FSH e quindi di LH:<br />

in partico<strong>la</strong>re un picco di LH nelle prime ore del sonno è considerato il marker biochimico del<strong>la</strong><br />

pubertà. Successivamente <strong>la</strong> produzione pulsatile di LH aumenta <strong>la</strong> sua frequenza ed ampiezza<br />

anche durante le ore diurne con conseguente incremento dei livelli di steroidi ovarici che inducono<br />

i caratteri sessuali secondari.<br />

Si ipotizza il ri<strong>la</strong>scio pulsatile di GnRH che determina l’inizio dello sviluppo puberale sia<br />

indotto da un’inattivazione di fattori inibenti e da un’ aumentata attività di fattori stimo<strong>la</strong>nti<br />

ipota<strong>la</strong>mici (8). In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>zione dell’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-ovaio è corre<strong>la</strong>ta<br />

all’equilibrio tra vari neurotrasmettitori: acido gamma aminobutirrico (GABA), neuropeptide Y<br />

(NPY), oppiacei, interleuchine, leptina e altri fattori endocrini o paracrini (10). Il ri<strong>la</strong>scio<br />

ipota<strong>la</strong>mico di GABA, il più importante neurotrasmettitore a carattere inibitorio del SNC, si riduce<br />

in concomitanza con l’inizio dello sviluppo puberale nel<strong>la</strong> femmina (11). L’effetto delle vie<br />

GABAergiche è in equilibrio dinamico con i neuroni a glutammato, che rappresentano un’afferenza<br />

1


eccitatoria (12). Il NPY è un peptide <strong>la</strong> cui produzione ipota<strong>la</strong>mica è corre<strong>la</strong>ta con <strong>la</strong> rete neuronale<br />

di controllo centrale del comportamento alimentare (oppiacei, ga<strong>la</strong>nina, peptidi oressigeni) e con i<br />

modu<strong>la</strong>tori del peso corporeo (9, 13) ed esercita un effetto inibitorio sul ri<strong>la</strong>scio di GnRH (14, 15).<br />

E’ ancora oggetto di indagine il ruolo del<strong>la</strong> me<strong>la</strong>tonina, <strong>la</strong> cui secrezione si riduce con l’età: nei<br />

primi stadi puberali sono presenti concentrazioni ancora elevate ed un ritmo circadiano con picco<br />

nelle prime ore del<strong>la</strong> sera; al termine del<strong>la</strong> pubertà <strong>la</strong> secrezione epifisaria dell’ormone si riduce<br />

progressivamente ed il ritmo non è più evidente (16, 17).<br />

Al progressivo incremento dell’attività del sistema ipota<strong>la</strong>mo-ipofisario si accompagna <strong>la</strong><br />

maturazione dei meccanismi di feed-back esercitati dagli steroidi ovarici e anche dal<strong>la</strong> inibina B di<br />

produzione ovarica che aumenta durante lo sviluppo puberale (18). L’effetto centrale degli ormoni<br />

secreti dalle ovaie è a sua volta modu<strong>la</strong>to da fattori di crescita prodotti localmente dalle cellule del<strong>la</strong><br />

glia, quali il Tumor Necrosis Factor-α (TNF-α), le neureguline (NGRs) e l’Epidermal Growth<br />

Factor (EGF), che rappresentano una fine rego<strong>la</strong>zione dell’interre<strong>la</strong>zione tra periferia e sistema<br />

nervoso centrale, agendo sugli steroidi gonadici e su altre sostanze bioattive quali <strong>la</strong> Prostag<strong>la</strong>ndina<br />

E 2 (19, 20).<br />

Nonostante l’inizio del<strong>la</strong> pubertà sia stabilito geneticamente, l’inizio di secrezione del<br />

GnRH è provocato dal<strong>la</strong> interazione di fattori neurofisiologici e fattori metabolici: è necessario il<br />

raggiungimento di una certa maturazione somatica per l’inizio del processo puberale. Infatti <strong>la</strong><br />

Leptina che è prodotta dagli adipociti informa i centri ipota<strong>la</strong>mici del<strong>la</strong> quantità di grasso<br />

corporeo(21, 22, 23, 24). Per l’attivazione dello sviluppo puberale sono necessari livelli minimi di<br />

leptina (25, 26, 27). Le modificazioni del<strong>la</strong> leptina potrebbero fornire all’ipota<strong>la</strong>mo il segnale che le<br />

riserve energetiche dell’organismo sono adeguate per sostenere le modificazioni corporee puberali<br />

ed il raggiungimento del<strong>la</strong> capacità riproduttiva. Quindi sarebbe necessario un peso corporeo critico<br />

di 47,8 Kg ed una percentuale di grasso corporeo pari al 17% di questo per il raggiungimento del<br />

menarca, mentre una percentuale del 22% di grasso corporeo è ottimale per assicurare una ciclicità<br />

mestruale rego<strong>la</strong>re (28).<br />

Attivazione dell’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-surrene<br />

L’attivazione dell’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-surrene precede di circa 2 anni il gonadarca. Nelle<br />

bambine l’adrenarca, cioè l’aumentata biosintesi di alcune vie enzimatiche del<strong>la</strong> zona retico<strong>la</strong>re<br />

del<strong>la</strong> corteccia surrenalica, inizia ad un’età compresa tra i 6 e gli 8 anni e si manifesta clinicamente<br />

con <strong>la</strong> comparsa di peluria pubica e successivamente ascel<strong>la</strong>re e da un punto di visto biochimico<br />

con l’aumento dei livelli circo<strong>la</strong>nti di DHEA, DHEAS e di androstenedione. Non sono noti i fattori<br />

che control<strong>la</strong>no l’adrenarca ma esso appare indipendente dall’azione del GnRH, delle<br />

gonadotropine ipofisarie, dell’ACTH e del<strong>la</strong> pro<strong>la</strong>ttina (PRL) (29). Dopo <strong>la</strong> pubertà, <strong>la</strong> secrezione<br />

di androgeni surrenalici continua ad aumentare, raggiungendo l’apice tra i 20 e i 30 anni (30).<br />

Il meccanismo fisiologico al<strong>la</strong> base dell’adrenarca è ancora sconosciuto, anche se questa è<br />

caratterizzata da una graduale riduzione del<strong>la</strong> 3 β-idrossi steroidodeidrogenasi e da un’incremento<br />

re<strong>la</strong>tivo dell’attività del<strong>la</strong> 17α-idrossi<strong>la</strong>si e del<strong>la</strong> 17-20 liasi (31).<br />

Attivazione dell’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi- fattori di crescita<br />

La liberazione dell’ormone del<strong>la</strong> crescita è stimo<strong>la</strong>ta anche dal<strong>la</strong> secrezione degli steroidi<br />

gonadici (32). Complessivamente si ha un netto incremento del<strong>la</strong> quota di GH secreta giornalmente<br />

dal<strong>la</strong> fase prepuberale a quel<strong>la</strong> postpuberale, con poi un decremento negli anni successivi(33).<br />

Durante <strong>la</strong> maturazione puberale il GH, <strong>la</strong> cui azione è mediata a livello dei target periferici da<br />

fattori di crescita simil-insulinici (IGFs), stimo<strong>la</strong> <strong>la</strong> crescita scheletrica e musco<strong>la</strong>re, rego<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />

lipolisi e promuove l’uptake cellu<strong>la</strong>re di aminoacidi. E’ l’azione combinata degli estrogeni e del<strong>la</strong><br />

IGF-1 a dare inizio allo spurt di crescita puberale e a stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> maturazione scheletrica (34). A<br />

livello osseo gli estrogeni agiscono tramite i loro recettori su cellule simil-osteob<strong>la</strong>stiche,<br />

2


modu<strong>la</strong>ndo vari fattori con effetto autocrino; mentre <strong>la</strong> IGF-1 stimo<strong>la</strong> il turn-over cellu<strong>la</strong>re a livello<br />

delle carti<strong>la</strong>gini di coniugazione.<br />

E’ necessaria <strong>la</strong> presenza contemporanea sia di GH che di steroidi sessuali perché abbia<br />

luogo una crescita puberale fisiologica: sia i deficit selettivi di GH che i quadri di ipogonadismo<br />

comportano infatti uno spurt puberale attenuato.<br />

Ricordiamo infine che durante <strong>la</strong> pubertà l’aumento dei livelli di GH e di IGF-1 comporta un<br />

incremento transitorio del<strong>la</strong> resistenza all’insulina, indipendentemente dal peso corporeo<br />

dell’adolescente (35), che stimo<strong>la</strong> il raggiungimento di un nuovo set-point tra sintesi pancreatica,<br />

clearance epatica ed azione periferica dell’ormone.<br />

Modificazioni somatiche indotte dallo sviluppo puberale<br />

Uno dei primi segnali del<strong>la</strong> pubertà è l’aumento del<strong>la</strong> velocità di crescita che raggiunge il<br />

suo picco intorno agli 11 anni con un guadagno di circa 6-11 cm l’anno grazie all’azione sinergica<br />

del sistema GH-IGF-1 e degli steroidi ovarici. Lo scatto di crescita puberale è corre<strong>la</strong>to con<br />

l’avanzamento del<strong>la</strong> maturazione scheletrica e dell’età ossea, parametri utili per <strong>la</strong> valutazione<br />

dell’accrescimento e dello sviluppo del<strong>la</strong> bambina. Durante <strong>la</strong> pubertà si incrementano non solo il<br />

contenuto minerale osseo, ma anche le altre componenti espressive del<strong>la</strong> composizione corporea: <strong>la</strong><br />

massa magra e il grasso corporeo totale, che aumenta in modo considerevole giungendo, al<br />

momento del menarca, ad un rapporto massa grassa massa magra pari a 1:3.<br />

Lo schema di stadiazione proposto da Tanner permette una corretta valutazione dello<br />

sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie ed è ormai utilizzato di routine nel<strong>la</strong> pratica clinica<br />

(Figura 1). Questo schema prende in considerazione le modificazioni delle mammelle, indotte dai<br />

livelli crescenti di estrogeni, e lo sviluppo del<strong>la</strong> peluria pubica, secondario all’azione degli<br />

androgeni surrenalici ed ovarici. Per le modificazioni del<strong>la</strong> peluria ascel<strong>la</strong>re vengono descritti solo 3<br />

stadi: il primo è <strong>la</strong> mancanza totale di peluria, il secondo è caratterizzato dal<strong>la</strong> presenza di pochi peli<br />

sparsi ed il terzo da uno sviluppo completo, simile al<strong>la</strong> donna adulta.<br />

Lo sviluppo mammario, o te<strong>la</strong>rca, generalmente inizia tra i 9 e i 12 anni (10.5 anni in media)<br />

e si completa in circa 4 anni, mentre <strong>la</strong> peluria pubica inizia a manifestarsi intorno ai 10 anni. Il<br />

menarca poi compare circa 2 anni e mezzo dopo il te<strong>la</strong>rca, quando lo scatto di crescita puberale è<br />

quasi esaurito.<br />

La pubertà precoce<br />

Si definisce pubertà precoce l'insorgenza di caratteri sessuali secondari ad un’età inferiore a<br />

2,5 DS rispetto al<strong>la</strong> media del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione a cui il soggetto appartiene: nel caso del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

italiana prima degli 8 anni per le bambine e dei 9 anni per i maschi. Si par<strong>la</strong> di pubertà anticipata<br />

quando l’inizio del<strong>la</strong> maturazione puberale è tra –1.5 e – 2.5 DS. Si assiste sempre più<br />

frequentemente ad un anticipo nell’età media di comparsa dei caratteri sessuali secondari pur senza<br />

sostanziali modifiche dell’età media del menarca (36). Tuttavia di recente due studi epidemiologici<br />

(37,38) hanno riscontrato una percentuale consistente di patologia centrale e non, in bambine di età<br />

compresa tra i 5 e gli 8 anni.<br />

La pubertà precoce ha un’incidenza stimata tra 1 : 5000 e 1: 10000 ed è più frequente nel<br />

sesso femminile. Da un punto di vista eziopatogenetico possiamo distinguere due tipi di pubertà<br />

precoce:<br />

- pubertà precoce vera, dovuta all'attivazione dell'asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-ovaio,<br />

- pseudopubertà precoce, in cui l'esposizione agli steroidi sessuali è indipendente dall'attivazione<br />

del generatore ipota<strong>la</strong>mico di GnRH .<br />

La distinzione è fondamentale ai fini diagnostici e terapeutici; vanno inoltre differenziate<br />

forme parziali e forme complete e quadri transitori e persistenti, per non sottoporre a trattamento<br />

pazienti che non lo necessitano. Una diagnosi tempestiva di pubertà precoce è importante per<br />

3


escludere forme tumorali e per iniziare un idoneo trattamento farmacologico perchè questo<br />

permette di ridurre <strong>la</strong> velocità del<strong>la</strong> maturazione scheletrica e di ottenere un'altezza finale quanto<br />

più possibile vicina al<strong>la</strong> statura bersaglio. Inoltre, nell’ambito dello sviluppo puberale esiste un<br />

ampio spettro di variazioni che comprendono il pubarca prematuro, il te<strong>la</strong>rca prematuro, il te<strong>la</strong>rca<br />

prematuro esagerato o atipico, il menarca prematuro che spesso non richiedono un intervento<br />

terapeutico.<br />

Pubertà precoce vera (GnRH dipendente)<br />

La pubertà precoce centrale si caratterizza per l'attivazione prematura dell’asse ipota<strong>la</strong>moipofisi-ovaio<br />

secondaria ad incremento del<strong>la</strong> pulsatilità del GnRH; è molto più frequente nelle<br />

femmine verosimilmente per una maggiore sensibilità al GnRH dell’ipofisi femminile (39,40).<br />

Nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, <strong>la</strong> precocità sessuale viene definita idiopatica perchè <strong>la</strong> causa non<br />

sempre è nota. Re<strong>la</strong>tivamente alle bambine adottate sono state proposte come cause responsabili di<br />

una precoce maturazione puberale il diverso potenziale genetico, le modifiche ambientali<br />

(passaggio da un ambiente meno privilegiato ad uno più agiato) con conseguente rapido incremento<br />

del tessuto adiposo e dei livelli di IGF-1 e di leptina , esposizione nei paesi di origine a pesticidi di<br />

derivazione dal DDT o altri “endocrine disruptors” ad attività simil-estrogenica (42).<br />

Le possibili cause di pubertà precoce vera sono elencate nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 1.<br />

Nell’ipotiroidismo congenito (non trattato) l’attivazione puberale secondo alcuni autori può<br />

essere secondaria ad iperp<strong>la</strong>sia ipofisaria TRH dipendente con aumento di produzione non solo di<br />

TSH e PRL ma anche delle tropine ipofisarie. Secondo altri autori sarebbe invece ipotizzabile<br />

un’azione diretta degli alti livelli di TSH sull’FSH.<br />

Tabel<strong>la</strong> 1.<br />

Possibili cause di pubertà precoce vera<br />

Pubertà precoce centrale idiopatica<br />

Tumori endocranici<br />

Amartoma del tuber cinereum<br />

Glioma ottico e ipota<strong>la</strong>mico associato al<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia di von Recklinghausen<br />

Astrocitoma, Ependimoma, Craniofaringioma<br />

Lesioni che aumentano <strong>la</strong> pressione intracranica<br />

Trauma cranico<br />

Infezioni come meningite, encefalite, ascesso<br />

Idrocefalo<br />

Cisti aracnoidea<br />

Irradiazione cranica per tumori locali o leucemia<br />

Altre cause<br />

Epilessia e ritardo mentale<br />

Ipotiroidismo primitivo severo<br />

Insufficienza surrenalica primaria<br />

Nell’insufficienza surrenalica primaria, <strong>la</strong> pubertà precoce sarebbe secondaria al<strong>la</strong> mancanza di<br />

un feed-back adeguato a livello ipofisario, che determina aumento non solo dell’ACTH ma anche<br />

delle gonadotropine.<br />

Nelle bambine affette da pubertà precoce vera l’iter endocrino è quello tipico del<strong>la</strong> maturazione<br />

puberale fisiologica: compare progressivamente un pattern di ri<strong>la</strong>scio pulsatile dell'LH di tipo<br />

puberale ed una risposta in LH al<strong>la</strong> somministrazione di GnRH (43). La secrezione di GH risulta<br />

4


aumentata, con livelli crescenti di IGF-1 (44). Peraltro, i livelli di estradiolo e IGF-1 circo<strong>la</strong>nti sono<br />

corre<strong>la</strong>ti direttamente al<strong>la</strong> progressione del processo puberale. Non sono invece necessariamente<br />

presenti le manifestazioni tipiche dell’adrenarca che è conseguente ad una diversa attivazione.<br />

Alcune pazienti che hanno subito un trauma o irradiazione cranica possono presentare deficit di GH<br />

associato al<strong>la</strong> pubertà precoce, con una crescita staturale più lenta rispetto alle bambine che non<br />

presentano questo deficit (45). Nei casi in cui <strong>la</strong> pubertà precoce è secondaria ad ipotiroidismo<br />

primitivo severo, si accompagna ad iperpro<strong>la</strong>ttinemia e talvolta ga<strong>la</strong>ttorrea e non è presente<br />

l'avanzamento dell'età ossea (46) .<br />

Pseudopubertà precoce (GnRH-indipendente)<br />

La pseudopubertà precoce è caratterizzata da una produzione di steroidi gonadici o<br />

surrenalici, indipendente dall'attivazione dell'asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi, oppure dall'esposizione a<br />

steroidi sessuali esogeni. Si ha uno stato di apparente ipergonadismo con livelli di gonadotropine<br />

nei limiti del<strong>la</strong> norna per l’età. Le pazienti affette da questa condizione, in effetti, non presentano il<br />

pattern di secrezione puberale di LH né una risposta di tipo puberale al test di stimolo con GnRH..<br />

Le cause che sottendono <strong>la</strong> pseudopubertà precoce elencate nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 2.<br />

Tabel<strong>la</strong> 2.<br />

Possibili cause di pseudopubertà precoce<br />

Pseudopubertà precoce isosessuale<br />

Tumori ovarici (tumore a cellule del<strong>la</strong> granulosa-teca, corioncarcinoma ovario, disgerminoma)<br />

Cisti ovariche funzionali<br />

Sindrome di McCune-Albright<br />

Esposizione esogena ad estrogeni<br />

Pseudopubertà precoce eterosessuale<br />

Adenoma surrenalico<br />

Iperp<strong>la</strong>sia surrenalica congenita (da deficit del<strong>la</strong> 21-idrossi<strong>la</strong>si, 11β-idrossi<strong>la</strong>si)<br />

Secrezione ectopica di gonadotropine<br />

Esposizione esogena agli androgeni<br />

Nel<strong>la</strong> bambina, <strong>la</strong> pseudopubertà precoce di tipo isosessuale è indotta da livelli elevati di<br />

estrogeni circo<strong>la</strong>nti per l'età anagrafica: può conseguire a tumori dell’ovaio, cisti follico<strong>la</strong>ri<br />

autonome, a partico<strong>la</strong>ri sindromi come <strong>la</strong> sindrome di McCune Albright.<br />

In qualche caso può insorgere una pubertà precoce di tipo eterosessuale con virilizzazione<br />

spesso repentina. Queste manifestazioni sono dovute a sovraproduzione di androgeni da parte di<br />

tumori dell'ovaio, come l'arrenob<strong>la</strong>stoma, o del surrene o per un'iperp<strong>la</strong>sia surrenalica congenita.<br />

L'iperp<strong>la</strong>sia surrenalica congenita può essere dovuta in partico<strong>la</strong>re al deficit di tre enzimi: <strong>la</strong><br />

21-idrossi<strong>la</strong>si, <strong>la</strong> 11β- idrossi<strong>la</strong>si o <strong>la</strong> 3β−olo deidrogenasi. Il deficit del<strong>la</strong> 21-idrossi<strong>la</strong>si può<br />

manifestarsi con diverse forme cliniche: le più gravi vengono di solito diagnosticate al<strong>la</strong> nascita per<br />

<strong>la</strong> presenza di genitali ambigui e, nel<strong>la</strong> forma con perdita di sali, per l'iponatriemia, l'iperkaliemia,<br />

l'ipertensione e lo shock cardiovasco<strong>la</strong>re. La forma non c<strong>la</strong>ssica ad insorgenza tardiva può invece<br />

presentarsi sotto forma di adrenarca prematuro con successive manifestazioni di acne, seborrea ed<br />

irsutismo. Queste manifestazioni fisiche sono causate da livelli circo<strong>la</strong>nti di 17-OH progesterone<br />

elevate (> 200 ng/dl) per l'incapacità di convertire il 17-OH progesterone in 11-desossicortisolo. La<br />

risposta in 17-OH progesterone al test di stimolo con ACTH risulta anch'essa esagerata (picco ><br />

1000-1500 ng/dl) (47). L'iperp<strong>la</strong>sia da deficit del<strong>la</strong> 11β- idrossi<strong>la</strong>si si caratterizza per un quadro<br />

obiettivo simile ma, in questo caso, saranno presenti livelli circo<strong>la</strong>nti elevati di 11-desossicortisolo<br />

ed una sua iperrisposta allo stimolo con ACTH. Il deficit di 3β−olo deidrogenasi a manifestazione<br />

tardiva si manifesta con segni lievi di eccesso di androgeni, in quanto comporta prevalentemente<br />

5


una iperproduzione di DHEA e del suo solfato: più frequentemente può essere causa di pubarca<br />

prematuro.<br />

Sebbene sia tra le cause meno frequenti, l’assunzione di estrogeni od androgeni può<br />

determinare lo sviluppo di caratteri isosessuali od eterosessuali. La virilizzazione si può osservare<br />

nelle bambine trattate per inappetenza con cosiddetti ricostituenti a base di steroidi anabolizzanti<br />

derivati dagli androgeni. L’estrogenizzazione si può osservare seguito a assunzione soprattutto di<br />

alimenti, in partico<strong>la</strong>re con le carni sofisticate. L’interruzione di tali esposizioni determina<br />

generalmente <strong>la</strong> regressione del<strong>la</strong> sintomatologia.<br />

Varianti di pubertà normale<br />

Con il termine di te<strong>la</strong>rca prematuro o pubarca prematuro s'intende lo sviluppo precoce di un<br />

singolo carattere sessuale secondario non associato all'avanzamento dell'età ossea. Essi<br />

rappresentano una variante dal<strong>la</strong> norma, non associata ad evoluzione in senso patologico. Il te<strong>la</strong>rca<br />

prematuro può essere uni<strong>la</strong>terale o bi<strong>la</strong>terale e compare in genere entro i due anni di età, o<br />

successivamente. Le bambine che presentano uno sviluppo precoce delle mammelle posso<br />

presentare livelli di estradiolo da normali ad elevati per l'età anagrafica, una pulsatilità notturna<br />

dell'FSH ed una risposta dell'FSH a stimolo con GnRH (48), tuttavia i livelli di LH rimangono nel<br />

range normale e non vi è alcuna risposta in termini di LH al test di stimolo con GnRH (49). Questo<br />

evento può andare incontro a risoluzione spontanea, o può persistere fino al<strong>la</strong> pubertà. Viene<br />

definito te<strong>la</strong>rca prematuro esagerato una forma in cui lo sviluppo iso<strong>la</strong>to e prematuro del<strong>la</strong><br />

mammel<strong>la</strong> si accompagna ad un modico avanzamento dell’età ossea, ad un lieve aumento del<strong>la</strong><br />

velocità di crescita e ad una marcata risposta in FSH al test di stimolo con GnRH. Le bambine che<br />

ne sono affette talvolta sviluppano successivamente una pubertà precoce (42). In questi casi<br />

compare una risposta in LH di tipo puberale al test di stimolo .<br />

Il menarca prematuro iso<strong>la</strong>to è un evento raro e impone peraltro una diagnosi di esclusione<br />

poiché può rappresentare <strong>la</strong> manifestazione clinica di altre condizioni. Il sanguinamento vaginale<br />

molto spesso è causato da corpi estranei in vagina, infezioni o tumori come il rabdomiosarcoma.<br />

Inoltre, potrebbe essere il primo sintomo del<strong>la</strong> sindrome di McCune-Albright o di ipotiroidismo<br />

severo, non precedentemente diagnosticato.<br />

Il pubarca prematuro, ossia <strong>la</strong> comparsa di peluria pubica associata o meno a peluria<br />

ascel<strong>la</strong>re, senza altri segni di maturazione sessuale, insorge generalmente tra i 5 e gli 8 anni di età. Il<br />

pubarca prematuro è da considerarsi <strong>la</strong> manifestazione clinica dell’adrenarca e si associa ad<br />

aumentati livelli p<strong>la</strong>smatici di androgeni surrenalici (DHEA, DHEAS, ∆-4-Androstenedione). Al<strong>la</strong><br />

base del pubarca prematuro è stata ipotizzata un’aumentata sensibilità periferica agli androgeni. E’<br />

importante ricordare che il pubarca prematuro iso<strong>la</strong>to è una diagnosi di esclusione in quanto<br />

potrebbe rappresentare l'unica manifestazione di un'iperp<strong>la</strong>sia surrenalica congenita a comparsa<br />

tardiva. Le sequele a lungo termine possono essere pubertà precoce, irsutismo peripuberale e<br />

sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).<br />

I primi dati di corre<strong>la</strong>zione tra pubarca precoce e PCOS sono stati messi in evidenza da un gruppo<br />

di pediatri (50) che rilevò che il 45% dei soggetti con pubarca precoce presentava nel periodo<br />

postmenarcale (primi 3 anni di età ginecologica) segni clinici di iperandrogenismo ed<br />

oligomenorrea accompagnati da aumentati livelli di Testosterone e ∆ 4 Androstenedione; negli<br />

stessi soggetti il test di stimolo con Gn-RH analogo metteva in evidenza una iper-risposta in 17 OH<br />

Progesterone. Inoltre nei soggetti con pubarca prematuro si ha un’aumentata risposta di Insulina all’<br />

OGTT ed una diminuita risposta in IGFBP-1 in associazione ad aumentati livelli di trigliceridi<br />

(51,52 ,53). E’ stato in effetti dimostrato che un adeguato apporto nutrizionale postnatale in soggetti<br />

con ritardo di crescita intrauterina si traduce in un aumento del<strong>la</strong> produzione di insulina ed in una<br />

attivazione del sistema IGF-1 con effetto insulinosimile: le due condizioni creano uno stato di<br />

insulinoresistenza che assume un significato protettivo nei confronti dei processi di crescita.<br />

Secondo Jaquet (54) tutti i soggetti con ritardo di crescita intrauterina vanno incontro ad una<br />

iperinsulinemia postatale, ma non tutti vanno incontro ad un iperandrogenismo ovarico o<br />

6


surrenalico. Su questa evoluzione sembrano avere un grosso peso gli aspetti genetici. Per quanto<br />

riguarda il pubarca prematuro un genotipo anomalo è stato messo in evidenza nel 45.8 % di una<br />

casistica di 48 soggetti, di cui il 37.5 % eterozigoti per diverse anomalie del gene CYP 21, che<br />

codifica l’enzima 21 idrossi<strong>la</strong>si (55). Anche l’associazione tra pubarca prematuro ed<br />

iperinsulinemia è stata studiata in termini genetici, per quanto riguarda il polimorfismo del gene<br />

dell’insulina (56,57): in pazienti con pubarca prematuro vi sarebbe una corre<strong>la</strong>zione tra genotipo e<br />

severità del fenotipo: i genotipi I/I e I/III avrebbero più basso peso al<strong>la</strong> nascita e più alta risposta<br />

insulinemica al carico di glucosio. Per quanto riguarda lo sviluppo di iperandrogenismo sono stati<br />

identificati almeno 5 loci suscettibili, soprattutto codificanti gli enzimi del<strong>la</strong> steroidogenesi e le<br />

varianti del recettore per gli androgeni (58, 59).<br />

Iter diagnostico nelle precocità sessuali<br />

Le tappe fondamentali per l’iter diagnostico delle precocità sessuali sono rappresentate da:<br />

attenta anamnesi, esame clinico, valutazione dell’apparato genitale e delle mammel<strong>la</strong>, valutazione<br />

auxologica, valutazione endocrina.<br />

• Un’attenta anamnesi è volta a rilevare l’età d’inizio dello sviluppo puberale, il tasso di<br />

progressione dei segni puberali, il pattern di crescita degli ultimi 6-12 mesi, <strong>la</strong> presenza di<br />

caratteri sessuali secondari. Va esclusa <strong>la</strong> presenza di una sintomatologia neurologica (cefalea,<br />

vomito a getto, difficoltà visive, perdita dell’equilibrio)o <strong>la</strong> possibilità di assunzione di steroidi<br />

esogeni.<br />

Fig. 1 - stadiazione del<strong>la</strong> maturazione puberale secondo Tanner<br />

7


• La valutazione obiettiva dei caratteri sessuali, sviluppo mammario e comparsa del<strong>la</strong> peluria<br />

pubica, permetterà una stadiazione del<strong>la</strong> maturazione puberale secondo Tanner (vedi Figura 1).<br />

Vanno inoltre ricercati segni di iperandrogenismo (acne, irsutismo) e alterazioni cutanee<br />

tipicamente associate al<strong>la</strong> sindrome di McCune Albright o al<strong>la</strong> neurofibromatosi di von<br />

Recklinghausen (macchie color caffè-<strong>la</strong>tte). Una valutazione attenta dei genitali esterni<br />

permetterà di cogliere segni addizionali di attivazione puberale isosessuale (estrogenizzazione<br />

delle mucose, leucorrea, perdita vaginale ematica) o clitoridomegalia nel caso di pubertà<br />

precoce eterosessuale.<br />

• L’esame ecografico pelvico permetterà di valutare <strong>la</strong> morfologia dei genitali interni. In caso di<br />

attivazione puberale può evidenziare ovaie multifollico<strong>la</strong>ri e utero più voluminoso dell'età<br />

anagrafica, aumento del rapporto corpo-collo e comparsa del<strong>la</strong> rima endometriale. Esistono<br />

delle stadiazioni ecografiche di riferimento per lo sviluppo puberale dell’utero e dell’ovaio (60).<br />

In un recente studio è stato dimostrato che l’utilizzo del color Doppler può fornire un nuovo<br />

parametro nel<strong>la</strong> diagnostica ecografica di bambine con sospetta pubertà precoce GnRHdipendente.<br />

Secondo questi Autori (61) l’indice di pulsatilità dell’arteria uterina, che riflette <strong>la</strong><br />

resistenza al flusso del letto vasco<strong>la</strong>re, è significativamente più basso in bambine affette da<br />

pubertà precoce vera rispetto a bambine prepuberi o affette da pubarca o te<strong>la</strong>rca prematuro,<br />

rifletttendo una vera e propria angiogenesi a carico dell’utero in crescita. Una rapida<br />

virilizzazione all’anamnesi deve far porre il sospetto di un tumore ovarico o surrenalico e pone<br />

l’indicazione all’ecografia addomino-pelvica e successivamente al<strong>la</strong> tomografia computerizzata<br />

(<strong>TC</strong>) o al<strong>la</strong> risonanza magnetica nucleare (RMN) addominale. L’esame ecografico risulta molto<br />

utile anche per valutare e studiare il grado di sviluppo del<strong>la</strong> ghiando<strong>la</strong> mammaria (62).<br />

• Ulteriori indagini strumentali in partico<strong>la</strong>re una RMN è necessaria qualora si sospetti una<br />

lesione intracranica (neop<strong>la</strong>sie o malformazioni a livello ipota<strong>la</strong>mico, epifisario, del tratto<br />

ottico). Un’esplorazione del SNC mediante queste tecniche deve essere eseguita anche in<br />

assenza di una specifica sintomatologia neurologica quando si fa diagnosi di pubertà precoce in<br />

una bambina con età inferiore ai 6 anni (63).<br />

• La valutazione auxologica è eseguita con il rilievo dell’età ossea mediante radiografia del<strong>la</strong><br />

mano e del polso, con l’analisi del<strong>la</strong> curva staturale (importante il rilievo di una eventuale<br />

accelerazione dovuta allo scatto puberale e <strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> curva del<strong>la</strong> velocità di crescita);<br />

nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi di pubertà precoce <strong>la</strong> maturazione scheletrica espressa in termini di<br />

età ossea supera il 75° percentile. Infine, è orientativo il calcolo del<strong>la</strong> statura bersaglio: (altezza<br />

del<strong>la</strong> madre + altezza del padre) – 13/2. Il risultato ± 5.4 DS fornisce i limiti superiore ed<br />

inferiore di un arco di stature compreso tra il 10° ed il 90° percentile. Come range bersaglio si<br />

considera, invece, l’intervallo ±1.28 DS del<strong>la</strong> statura bersaglio media (64).<br />

• La valutazione endocrina prevede accertamenti di base come il dosaggio di estradiolo sierico o<br />

urinario e, in presenza di pubarca, di DHEAS, 17OH-progesterone, Androstenedione, Cortisolo<br />

e Testosterone. Inoltre, è opportuno dosare gli ormoni tiroidei per escludere ipotiroidismo<br />

primario. Infine, può essere utile il dosaggio dell’IGF-1, che risulta di solito elevato rispetto<br />

all’età cronologica, e, quando possibile, delle sue proteine leganti. Mentre l’IGFBP-1 si riduce<br />

in rapporto al<strong>la</strong> progressione puberale, l’IGFBP-3 aumenta in parallelo con <strong>la</strong> secrezione<br />

steroidea ovarica (65, 66).<br />

• β-HCG, α-fetoproteina, Inibine e Progesterone possono essere orientativi in presenza di reperto<br />

ecografico ovarico sospetto.<br />

Il secondo livello diagnostico consiste nel<strong>la</strong> valutazione delle gonadotropine basali e del<strong>la</strong><br />

risposta dell’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-ovaio al test di stimolo con GnRH di sintesi, somministrato<br />

endovena ad un dosaggio di 1.07 ml/m 2 . L’attivazione dei centri ipota<strong>la</strong>mo-ipofisari, presente nel<strong>la</strong><br />

pubertà precoce vera ma non nel<strong>la</strong> pseudopubertà precoce, è caratterizzata da una risposta puberale<br />

al GnRH, ossia da un incremento in LH maggiore di quello in FSH. Molti autori concordano nel<br />

ritenere significativo un rapporto LH/FSH al picco ≥ 0.70. La risposta al test nelle pazienti con<br />

8


pubertà precoce GnRH-indipendente sarà di tipo prepubere, con innalzamento prevalentemente<br />

dell’FSH (67,68). Un altro approccio può essere l’utilizzo di un analogo agonista del GnRH al<br />

dosaggio di 0.1 mg sc in bolo unico. La risposta gonadotropa è più marcata e si evidenzia circa 3<br />

ore dopo <strong>la</strong> somministrazione dell’analogo. Qualora questi test non fossero dirimenti, è necessaria<br />

una rivalutazione del<strong>la</strong> paziente a 4-6 mesi.<br />

Orientamento terapeutico nelle pubertà precoci<br />

Pubertà precoce vera<br />

Se è identificabile una eziologia neop<strong>la</strong>stica a carico del SNC, dovrà essere instaurato un<br />

trattamento specifico di tipo chirurgico, radiante o chemioterapico.<br />

Nelle forme idiopatiche, il trattamento medico è volto a determinare una soppressione del<strong>la</strong><br />

funzione ipofisi-gonadica, un arresto o regressione del<strong>la</strong> maturazione sessuale, un rallentamento<br />

dello “spurt” di crescita puberale, una diminuzione del<strong>la</strong> maturazione scheletrica, un miglioramento<br />

nel<strong>la</strong> statura definitiva. Infatti, nonostante le bambine affette da pubertà precoce vera possano<br />

sembrare più alte delle coetanee durante <strong>la</strong> fase di sviluppo puberale, se non trattate, raggiungono<br />

da adulte altezze finali ben al di sotto del<strong>la</strong> media. Questo è dovuto al fatto che gli estrogeni non<br />

solo aumentano <strong>la</strong> velocità di crescita ma facilitano anche <strong>la</strong> fusione delle epifisi distali. Per<br />

garantire il raggiungimento di un'altezza finale quanto più vicina a quel<strong>la</strong> prevista e <strong>la</strong>ddove sia<br />

indicata, si effettua una soppressione farmacologica reversibile con analoghi agonisti del GnRH. I<br />

criteri auxologici indicativi del trattamento (64) sono elencati nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 3.<br />

Gli analoghi agonisti del GnRH maggiormente utilizzati a tale scopo sono leuprorelina e<br />

triptorelina a lenta cessione con dosaggio da 4-10 fino a 30-300 µg/kg/die e 60-120 µg/kg,<br />

rispettivamente. Dopo aver determinato un’iniziale fase di stimolo sulle cellule gonadotrope (effetto<br />

f<strong>la</strong>re-up) con aumento delle concentrazioni circo<strong>la</strong>nti di LH, FSH, estradiolo, che può tradursi<br />

clinicamente in turgore mammario e stillicidio ematico, si assiste ad una desensibilizzazione e<br />

down-regu<strong>la</strong>tion dei recettori per il GnRH e ad una secrezione di gonadotropine con ridotta<br />

bioattività. (65). La risposta ottimale, ottenibile in 2-4 settimane, comporta il raggiungimento di<br />

concentrazioni sieriche di estradiolo < 10 pg/ml ed una risposta in LH allo stimolo con GnRH di<br />

tipo prepuberale; si riducono anche <strong>la</strong> secrezione di GH ed i livelli di IGF-1 circo<strong>la</strong>nti (44). Oltre al<br />

controllo dei valori di LH, FSH, estradiolo, il monitoraggio terapeutico, infatti, si basa<br />

sull’osservazione clinica del rallentamento del<strong>la</strong> velocità di crescita e del<strong>la</strong> regressione graduale<br />

parziale dei caratteri sessuali secondari . Inoltre, si assiste a una non progressione o regressione (in<br />

circa il 50% dei casi) dei patterns ecografici di maturazione puberale re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> ghiando<strong>la</strong><br />

mammaria, all’utero e alle ovaie. Infine, si avrà una rallentamento del<strong>la</strong> maturazione scheletrica e<br />

dell’incremento dell’età ossea valutabile radiologicamente re<strong>la</strong>tivo all’avanzamento dell’età<br />

cronologica.<br />

La precocità d’intervento è un fattore importante per <strong>la</strong> prognosi staturale e che nel<strong>la</strong><br />

maggior parte dei casi <strong>la</strong> statura definitiva raggiunta si colloca al di sopra di quel<strong>la</strong> prevista senza<br />

terapia, ma al di sotto del potenziale genetico di quel soggetto.<br />

Tabel<strong>la</strong> 3<br />

Criteri auxologici indicativi per il trattamento con analogo del GnRH<br />

- scarto tra SDS del<strong>la</strong> statura e SDS del<strong>la</strong> statura bersaglio superiore a 1 (SDS = Standard<br />

Deviation Score, cioè il rapporto valore osservato – media / DS )<br />

- presenza di spurt puberale nel<strong>la</strong> curva di crescita staturale<br />

- maturità scheletrica complessiva al di sopra del 60° percentile<br />

- presenza di spurt di maturazione scheletrica<br />

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Pseudopubertà precoce<br />

Le forme conseguenti a neop<strong>la</strong>sie ovariche e surrenaliche richiederanno le specifiche cure<br />

chirurgiche, radianti o chemioterapiche. In partico<strong>la</strong>re, per quanto riguarda il tumore a cellule del<strong>la</strong><br />

granulosa-teca, il trattamento d’elezione è <strong>la</strong> salpingo-ovariectomia mono<strong>la</strong>terale in quanto il<br />

tumore è generalmente localizzato in un solo ovaio. Entro i primi due anni dall’intervento c’è un<br />

10% di rischio di recidiva a carico dell’ovaio contro<strong>la</strong>terale quindi è necessario un’attento<br />

monitoraggio ecografico postoperatorio.<br />

Nel<strong>la</strong> sindrome di McCune Albright <strong>la</strong> terapia di elezione consiste nel<strong>la</strong> somministrazione di<br />

un inibitore dell’aromatasi come il testo<strong>la</strong>ttone, farmaco non in commercio in Italia; come<br />

alternativa è in corso di valutazione l’impiego del tamoxifene al dosaggio di 20 mg/die (66), con<br />

riduzione degli episodi di sanguinamento vaginale e miglioramento del<strong>la</strong> velocità di crescita e del<strong>la</strong><br />

maturazione scheletrica.L’ipotiroidismo richiede terapia sostitutiva specifica e, nel<strong>la</strong> maggior parte<br />

dei casi, si assiste ad una regressione dello sviluppo puberale parallelo al<strong>la</strong> riduzione dei livelli di<br />

TSH.<br />

La diagnosi di sindrome adreno-genitale richiede un trattamento medico specifico a base di<br />

corticosteroidi per os per ridurre l’iperproduzione di androgeni. In partico<strong>la</strong>re, il dosaggio ottimale<br />

dovrebbe mantenere i livelli di 17OH-progesterone nel range normale o appena al di sopra. E’<br />

necessario anche monitorare <strong>la</strong> crescita staturale e <strong>la</strong> maturazione scheletrica in quanto gli<br />

androgeni hanno effetto anabolizzante a livello del tessuto osseo.<br />

Infine, le forme incomplete non richiedono partico<strong>la</strong>ri terapie se non un monitoraggio che<br />

dovrà essere attento perché alcune forme di te<strong>la</strong>rca iso<strong>la</strong>to prematuro possono in alcuni casi<br />

evolvere in pubertà precoce vera.<br />

Il ritardo puberale<br />

Il ritardo puberale può essere definito come l’assenza dello sviluppo puberale ad un’età<br />

corrispondente a due deviazioni standard al di sopra del<strong>la</strong> media del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione dell’area<br />

geografica in cui vive <strong>la</strong> paziente. In pratica, in Italia, questo corrisponde per le femmine ad un’età<br />

cronologica di 13 anni. Sono necessari 2.4 ± 1.1 anni dall’inizio dello sviluppo mammario affinchè<br />

compaia il menarca; se passano più di 4-5 anni dai primi segni del<strong>la</strong> pubertà senza che questo si<br />

manifesti si par<strong>la</strong> di arresto del<strong>la</strong> maturazione puberale.<br />

Bisogna preliminarmente distinguere due tipi di situazioni cliniche:<br />

• un mancato menarca in soggetti con normale sviluppo puberale: questo può essere dovuto sia a<br />

condizioni malconformative di tipo ostruttivo che impediscono una fuoriuscita all’esterno del<br />

flusso mestruale con formazione di una raccolta di sangue in vagina e/o in utero (ematometra) e<br />

nel<strong>la</strong> salpinge (ematosalpinge ) sia ad altre condizioni sempre di tipo malconformativo che si<br />

caratterizzano per ipop<strong>la</strong>sia o agenesia uterina.<br />

• un mancato sviluppo puberale o un arresto nel<strong>la</strong> sua progressione per ridotta produzione di<br />

gonadotropine da parte dell’ipofisi (vedi Tabel<strong>la</strong> 4), sia su base funzionale che organica (deficit<br />

ipota<strong>la</strong>mo-ipofisario),oppure insufficienza gonadica primitiva. Nel primo caso si verifica uno<br />

stato di ipogonadismo ipogonadotropo mentre nel secondo uno stato di ipogonadismo<br />

ipergonadotropo. Per <strong>la</strong> trattazione di questi disordini si rimanda, rispettivamente, ai capitoli di<br />

questo libro sul deficit ipota<strong>la</strong>mo-ipofisario e sulle disgenesie gonadiche. Talvolta <strong>la</strong> causa<br />

risiede semplicemente in una ritardata attivazione di tutto l’asse ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-ovaio oppure,<br />

il ritardo o l’assenza del<strong>la</strong> pubertà possono far parte di condizioni patologiche partico<strong>la</strong>ri, di cui<br />

<strong>la</strong> pubertà ritardata rappresenta solo un’espressione secondaria, o di sindromi genetiche<br />

polimalformative.<br />

Ritardo costituzionale di crescita e di maturazione puberale<br />

Le pazienti affette da ritardo costituzionale di crescita e di maturazione puberale rientrano nel<strong>la</strong><br />

normale variabilità dello sviluppo puberale umano. Sono casi in cui <strong>la</strong> crescita staturale è in<br />

10


disaccordo con l’età cronologica, pur essendo corrispondente allo stadio di sviluppo puberale e di<br />

maturazione ossea. Pertanto non è presente alcuna anomalia organica e <strong>la</strong> completa maturazione<br />

sessuale, percorrendo tutti gli stadi di maturazione puberale, si manifesta ad un’età più avanzata<br />

rispetto alle coetanee (42). Nel 90% di questi casi l’anamnesi familiare è positiva per questa<br />

variante puberale in uno od entrambi i genitori. Di norma il ritardo è evidente ma rientra comunque<br />

nel range di 2-4 anni. All’esame obiettivo <strong>la</strong> paziente presenta caratteristiche fisiche di tipo<br />

prepuberale e bassa statura rispetto all’età cronologica; l’età ossea è anch’essa ritardata. Infatti il<br />

quadro endocrino corre<strong>la</strong> più strettamente con l’età ossea che non con l’età anagrafica; in<br />

partico<strong>la</strong>re le gonadotropine e <strong>la</strong> risposta allo stimolo con GnRH non sono adeguati all’età<br />

cronologica del<strong>la</strong> bambina, ma in accordo con l’età ossea. Le pazienti affette da ritardo puberale<br />

costituzionale, in genere, iniziano lo sviluppo puberale all’età ossea di 12 anni, mentre il menarca<br />

compare ad un’età ossea di 13 anni. I livelli di gonadotropine e di estradiolo di tipo prepuberale al<strong>la</strong><br />

prima valutazione aumentano con l’avanzare dell’età ossea seguendo un pattern di tipo puberale sia<br />

pur ritardato nel tempo. Queste pazienti inoltre vanno verosimilmente incontro ad un deficit<br />

funzionale transitorio di GH e presentano basse concentrazioni di IGF-1 (71): poiché l’IGF-1 e le<br />

gonadotropine interagiscono a livello ovarico, ridotti livelli di GH e presumibilmente di IGF-1<br />

intragonadico, possono alterare <strong>la</strong> risposta gonadica alle gonadotropine (72).<br />

Ritardo puberale secondario a condizioni patologiche partico<strong>la</strong>ri<br />

Molte ma<strong>la</strong>ttie croniche possono portare a ritardo puberale se <strong>la</strong> patologia inizia durante il<br />

periodo prepuberale. Il riscontro di ritardo di sviluppo puberale in pazienti con patologia cronica sta<br />

diventando sempre più frequente grazie al miglioramento delle terapie mediche che permettono una<br />

maggiore sopravvivenza. Nei casi in cui l’esordio clinico si manifesti durante il periodo puberale si<br />

assisterà ad un arresto o ad una regressione dello sviluppo puberale.<br />

Patologie come <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia celiaca, le ma<strong>la</strong>ttie infiammatorie intestinali, <strong>la</strong> fibrosi cistica e l’artrite<br />

reumatoide giovanile, possono tutte avere ripercussioni sul<strong>la</strong> crescita e sul<strong>la</strong> maturazione puberale. I<br />

meccanismi eziopatologici del ritardo puberale nel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia celiaca e nel<strong>la</strong> patologia<br />

infiammatoria intestinale cronica sono <strong>la</strong> malnutrizione, dovuta più ad un ridotto apporto alimentare<br />

che non ad una maggiore richiesta di nutrienti, e il ri<strong>la</strong>scio continuo di mediatori di flogosi come il<br />

tumor necrosis factor (TNF), l’interleuchina-1 (IL-1), l’interleuchina-6 (IL-6) (73,74). Le<br />

interleuchine sarebbero in grado di indurre, agendo su recettori presenti a livello del sistema<br />

nervoso centrale, <strong>la</strong> produzione di altre citochine attive a loro volta su recettori ipota<strong>la</strong>mici con<br />

effetto anoressizzante. La malnutrizione può causare deficit di GH/IGF-1, una ridotta secrezione di<br />

LH ed una riduzione di leptina circo<strong>la</strong>nte (74). A conferma di ciò dati di sperimentazione animale<br />

mettono in evidenza come , nel ratto , <strong>la</strong> sovraproduzione di IL-6 determini una rapida diminuzione<br />

dei livelli di IGF-1 (75), causando un grave ritardo di crescita. In alcune situazioni cliniche, quali<br />

l’asma e l’artrite reumatoide, <strong>la</strong> causa del ritardo può anche essere secondaria a terapia con<br />

corticosteroidi, a cui consegue una ridotta secrezione di GH-IGF-1 e di LH (74).<br />

La ta<strong>la</strong>ssemia major può comportare un ritardo puberale con un deficit gonadotropo persistente<br />

per il deposito di ferro a livello ipota<strong>la</strong>mico e ipofisario sia per un deficit di GH, presente<br />

soprattutto nelle ragazze che presentano ritardo di accrescimento: in questo caso il deficit di GH si<br />

associa a ridotti livelli di IGF-1 e di IGF-BP 3 (76). Per contro sono rari l’ipotiroidismo e<br />

l’insufficienza surrenalica .<br />

Anche l’anoressia nervosa e un’ attività fisica severa, spesso associate, se iniziano nel periodo<br />

prepuberale, possono ostaco<strong>la</strong>re il normale sviluppo per <strong>la</strong> presenza di livelli persistentemente<br />

elevati di cortisolo e riduzione delle riserve energetiche, documentabile con ridotti livelli circo<strong>la</strong>nti<br />

di triiodotironina e di IGF-1. Le pazienti affette da anoressia nervosa presentano inoltre un ritmo<br />

circadiano di secrezione del LH tipico dell’età prepuberale e risposta dell’LH al GnRH test ridotta o<br />

assente.<br />

Diverse endocrinopatie soprattutto se non trattate, possono determinare ritardo puberale. Tra<br />

queste ricordiamo: l’ipotiroidismo di grado moderato, l’ipertiroidismo, l’iperandrogenismo, come<br />

11


nel<strong>la</strong> sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e nel deficit non c<strong>la</strong>ssico del<strong>la</strong> 21-idrossi<strong>la</strong>si,<br />

l’ipercortisolismo, come nel<strong>la</strong> sindrome di Cushing, l’iperpro<strong>la</strong>ttinemia ed il diabete tipo I<br />

scompensato. Nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, <strong>la</strong> PCOS, caratterizzata dal punto di vista endocrino da<br />

elevati livelli di LH (in rapporto all’FSH), da un free androgen index (FAI) elevato e, spesso, da<br />

iperinsulinemia, è associata ad amenorrea secondaria, ma in alcuni casi può manifestarsi con<br />

amenorrea.<br />

Anche il deficit di 17α-idrossi<strong>la</strong>si, spesso associato a quello di 17, 20-liasi è caratterizzato<br />

dal<strong>la</strong> mancanza completa di progressione puberale, per un blocco nel<strong>la</strong> produzione estrogenica (i<br />

livelli di estradiolo sono spesso al di sotto del<strong>la</strong> soglia di sensibilità dei metodi di dosaggio), da alti<br />

livelli di gonadotropine e concentrazioni di cortisolo e DHEAS ai limiti inferiori del<strong>la</strong> norma. Il<br />

dosaggio di corticosterone e desossicorticosterone mette in evidenza valori tipicamente elevati, con<br />

una bassa attività reninica p<strong>la</strong>smatica, ridotte concentrazioni di aldosterone ed ipokaliemia. E’<br />

presente ipertensione. Nel deficit iso<strong>la</strong>to di 17, 20 liasi le concentrazioni di cortisolo sono nel<strong>la</strong><br />

norma, mentre si ha una elevazione del 17-OHP e del suo metabolita urinario, il pregnantriolo.<br />

Ma<strong>la</strong>ttie genetiche con ripercussione sul<strong>la</strong> crescita e sullo sviluppo puberale<br />

Vi sono numerose sindromi polimalformative caratterizzate da ritardo puberale variamente<br />

associato a bassa statura, ritardo mentale, malformazioni ocu<strong>la</strong>ri ed anomalie cutanee. Tra queste<br />

merita partico<strong>la</strong>re attenzione <strong>la</strong> Sindrome di Noonan, che ha in comune con <strong>la</strong> Sindrome di Turner<br />

alcune stigmate somatiche ma che si differenzia da questa per il cariotipo del tutto normale.<br />

In partico<strong>la</strong>re, pazienti affette da Sindrome di Noonan possono presentare pterigium colli,<br />

ptosi palpebrale, torace a scudo e bassa statura. Lo sviluppo puberale, pur ritardato, di solito<br />

avviene in maniera fisiologica.<br />

Sindrome da insensibilità completa agli androgeni (Sindrome di Morris)<br />

Si tratta di una condizione partico<strong>la</strong>re che non rientra nei sottogruppi precedenti in quanto il<br />

ritardo puberale, in questo caso, avviene per perdita completa del recettore degli androgeni oppure<br />

per una non funzione del recettore stesso od un difetto postrecettoriale. Quest’anomalia può avere<br />

una trasmissione recessiva legata al<strong>la</strong> X, ma più frequentemente è dovuta a mutazioni puntiformi<br />

del gene del recettore (77). Le persone affette hanno cariotipo maschile ma fin dal<strong>la</strong> nascita<br />

presentano fenotipo femminile. In età puberale possono presentare sviluppo mammario bi<strong>la</strong>terale,<br />

assenza di peluria facciale, ascel<strong>la</strong>re, pubica e amenorrea primaria. I genitali esterni sono femminili<br />

ed è presente una vagina chiusa a fondo cieco; sono del tutto assenti l’utero, le ovaie e le tube di<br />

Falloppio. All’esame obiettivo, si possono reperire i testicoli ectopici in sede inguinale o nelle<br />

grandi <strong>la</strong>bbra. Al<strong>la</strong> pubertà, aumentano i livelli di testosterone secreti dalle gonadi e di LH e <strong>la</strong><br />

produzione di estradiolo per <strong>la</strong> con<strong>versione</strong> di precursori androgenici, come l’androstenedione ed il<br />

testosterone, che risultano molto superiori al<strong>la</strong> norma; i livelli di FSH rientrano spesso nel range<br />

normale.<br />

Iter diagnostico nel ritardo puberale<br />

Come nel<strong>la</strong> pubertà precoce, il punto di partenza è una buona anamnesi ed un attento esame<br />

clinico:<br />

• l’anamnesi è indispensabile per escludere le possibili cause di ritardo puberale legate a ma<strong>la</strong>ttie<br />

croniche, terapie farmacologiche, ma<strong>la</strong>ttie genetiche o ma<strong>la</strong>ttie endocrine<br />

• l’esame clinico invece comprenderà l’osservazione dei caratteri sessuali e dell’apparato<br />

genitale, osservando sia i genitali esterni che interni, in quest’ultimo caso mediante ecografia<br />

pelvica, <strong>la</strong> valutazione auxologica.<br />

• una valutazione psicologica può essere di aiuto nell’individuare disturbi del comportamento<br />

alimentare o ritardi psicogeni di crescita<br />

12


• lo studio endocrino di base comprende <strong>la</strong> valutazione di FSH, LH, PRL, 17β-estradiolo sierico,<br />

fT 4 , fT 3 , TSH, DHEAS, 17OH-progesterone, cortisolo. La presenza di gonadotropine elevate<br />

deve far porre sospetto di disgenesia gonadica ed in tal caso è importante eseguire il cariotipo<br />

per escludere S. di Turner, mosaicismi e sindrome di Morris. Se il cariotipo è normale, si può<br />

trattare di disgenesia gonadica pura oppure di forme a patogenesi autoimmune, che si<br />

accompagnano ad aumento dei livelli circo<strong>la</strong>nti di IgG e IgM, riduzione delle frazioni C3 e C4<br />

del complemento e spesso <strong>la</strong> presenza di altri anticorpi organo-specifico (anti-tireoperossidasi,<br />

anti-fattore-intrinseco, anti-gliadina). Con livelli di gonadotropine ai limiti inferiori del<strong>la</strong> norma<br />

è importante escludere situazioni non strettamente ginecologiche, quali un ipotiroidismo, deficit<br />

parziale di GH e più raramente sindrome. di Cushing, patologie che possono ritardare <strong>la</strong> crescita<br />

staturale e <strong>la</strong> maturazione puberale. Sotto <strong>la</strong> guida dei dati clinici è importante lo studio dell’età<br />

ossea, una rivalutazione attenta del<strong>la</strong> velocità di crescita, del dosaggio degli ormoni tiroidei ed<br />

eventualmente il dosaggio del cortisolo urinario nelle 24h o del suo ritmo circadiano p<strong>la</strong>smatico.<br />

Livelli di PRL superiori al<strong>la</strong> norma orienteranno verso l’ipotesi di adenoma ipofisario PRLsecernente.<br />

Concentrazioni di 17-OHP partico<strong>la</strong>rmente elevati devono far sospettare deficit<br />

del<strong>la</strong> 17, 20 liasi così come livelli indosabili di estradiolo associati a livelli di DHEAS e di<br />

cortisolo ai limiti inferiori sono indicativi di deficit del<strong>la</strong> 17α-idrossi<strong>la</strong>si.<br />

• lo studio dell’andamento del<strong>la</strong> crescita può fornire degli indizi utili al<strong>la</strong> diagnosi. In partico<strong>la</strong>re,<br />

se <strong>la</strong> velocità di crescita nell’ultimo anno è al 3° percentile o al di sotto di questo, o al 25°<br />

percentile negli ultimi due anni, è fondamentale <strong>la</strong> valutazione funzionale del<strong>la</strong> secrezione di<br />

GH, in quanto potrebbe trattarsi di un deficit di GH iso<strong>la</strong>to. Nei ritardi puberali costituzionali <strong>la</strong><br />

velocità di crescita è normale come andamento anche se risultano ritardati sia lo scatto puberale<br />

che l’età ossea. L’età ossea appare ritardata anche nel deficit gonadotropo, nel deficit parziale<br />

dei GH, nell’ipotiroidismo, nel<strong>la</strong> sindrome di Cushing e nelle ma<strong>la</strong>ttie croniche. Tuttavia, nei<br />

soggetti con ritardo costituzionale, quando l’età ossea ha raggiunto 11-12 anni cominciano a<br />

comparire segni obiettivi di maturazione, generalmente assenti in caso di ipogonadismo<br />

ipogonadotropo totale.<br />

Il livello diagnostico successivo si avvale del<strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> risposta al GnRH, del<br />

monitoraggio dell’LH urinario, di un attento follow-up clinico, del<strong>la</strong> risposta all’induzione dei primi<br />

caratteri sessuali. Appena l’età ossea raggiunge quel<strong>la</strong> corrispondente all’inizio del<strong>la</strong> pubertà, prima<br />

che appaiono dei segnali fisici, <strong>la</strong> risposta in LH al GnRH subisce un incremento. Questo perché<br />

solo le cellule gonadotrope che hanno avuto un minimo d’impregnazione con releasing hormone<br />

endogeno rispondono distintamente al GnRH esogeno.<br />

Pertanto utilizzando dosaggi di 25 o 50 µg/m2, un picco di LH superiore di almeno 4 volte i<br />

valori basali può essere indicativo del<strong>la</strong> possibilità di una progressione puberale spontanea. Possono<br />

essere utilizzati anche in questo caso gli analoghi del GnRH in quanto in presenza di un asse<br />

ipota<strong>la</strong>mo-ipofisi-ovaio normale un singolo bolo di un agonista del GnRH è in grado di stimo<strong>la</strong>re<br />

una liberazione ipofisaria di gonadotropine, tale da causare un adeguato picco di estrogeni. Inoltre,<br />

nei soggetti con normale riserva di gonadotropine, si ha un picco evidente di LH e FSH dopo 180<br />

minuti e persistente per 24 ore, con livelli di estradiolo incrementati dopo 6-8 ore dall’analogo,<br />

mentre nei soggetti con deficit gonadotropo, si riscontra una trascurabile risposta in LH e FSH e una<br />

mancata risposta in estradiolo.<br />

Poiché l’inizio del<strong>la</strong> secrezione episodica di LH in pubertà avviene di notte in coincidenza<br />

con l’inizio del sonno, ove disponibile, il dosaggio del LH in un campione di urina del primo<br />

mattino potrebbe rappresentare un metodo semplice e ripetibile di seguire in modo sequenziale<br />

l’eventuale attivazione ipota<strong>la</strong>mica. Resta <strong>la</strong> difficoltà diagnostica nelle situazioni di deficit parziale<br />

di FSH ed LH: dati di follow-up prolungati hanno messo in evidenza che, se nell’arco di due anni i<br />

valori iniziali sono triplicati, c’è un 95% di possibilità di un’evoluzione normale.<br />

13


Orientamento terapeutico nel ritardo puberale<br />

Nelle condizioni in cui l’ipogonadismo è secondario ad una endocrinopatia (ipotiroidismo,<br />

iperpro<strong>la</strong>ttinemia, sindrome di Cushing), a deficit nutrizionale o ad un eccesso di attività fisica <strong>la</strong><br />

progressione dello sviluppo puberale avviene spontaneamente con <strong>la</strong> risoluzione del quadro clinico<br />

di fondo.<br />

Nelle ma<strong>la</strong>ttie croniche l’obiettivo primario deve essere quello di control<strong>la</strong>re il più possibile<br />

il quadro metabolico; generalmente, seppur con ritardo, l’evoluzione puberale avviene in maniera<br />

fisiologica. Nelle adolescenti ta<strong>la</strong>ssemiche, tuttavia, in caso danno metabolico severo si potrà avere<br />

ipogonadismo persistente.<br />

Nei casi in cui si pone diagnosi di ritardo puberale sia ipo- che ipergonadotropo, <strong>la</strong> terapia è<br />

orientata su due obiettivi principali: indurre o sostenere lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e<br />

ottenere e mantenere una ciclicità mestruale. I caratteri sessuali secondari possono essere indotti con<br />

terapia estrogenica a basso dosaggio (etinilestradiolo 0.01 mg/die, estrogeni coniugati 0.3 mg/die,<br />

estradiolo valerato 2 mg/die). Nelle situazioni in cui vi sia un rischio metabolico (dislipidemia<br />

familiare, diatesi trombofilica, alterazione del metabolismo glucidico), è consigliabile utilizzare <strong>la</strong><br />

terapia per via transdermica con sistemi a dismissione percutanea al dosaggio di 0.025 mg/die di<br />

estradiolo oppure con gel al<strong>la</strong> dose di 2.5 g/die. (dismissione di estradiolo 80 µg/die). Il dosaggio<br />

dell’estradiolo potrà essere raddoppiato dopo 6 mesi, dopo attento monitoraggio clinico ed<br />

ecografico da eseguire ogni 3 mesi. Quando lo spessore del<strong>la</strong> rima endometriale valutata con<br />

ecografia pelvica raggiunge 8 mm o se compare stillicidio ematico, si dovrà aggiungere una terapia<br />

progestinica per os per 10-12 giorni al mese. In assenza di controindicazioni si potrà utilizzare una<br />

formu<strong>la</strong>zione estro-progestinica per uniformare <strong>la</strong> terapia con quel<strong>la</strong> eseguita dalle coetanee a scopo<br />

contraccettivo.<br />

In situazioni cliniche con bassi livelli di gonadotropine, escluse altre patologie di fondo, se<br />

l’età ossea è in ritardo rispetto al<strong>la</strong> cronologica, è giustificato l’impiego a scopo diagnostico per 6<br />

mesi di bassi dosaggi di etinilestradiolo o di estrogeni coniugati per indurre i primi caratteri sessuali<br />

secondari e facilitare l’inizio dello scatto di crescita. In situazioni di ritardo costituzionale, questo<br />

ciclo breve può facilitare <strong>la</strong> progressione puberale, mentre in soggetti con deficit gonadotropo si ha<br />

una regressione delle caratteristiche somatiche dopo l’interruzione del<strong>la</strong> terapia.<br />

Il follow-up dei singoli casi deve tener conto delle specifiche cause del ritardo in quanto, ad<br />

esempio, in situazioni causate da un disordine autoimmune, è fondamentale <strong>la</strong> ricerca periodica di<br />

autoanticorpi per altre patologie e in situazioni di deficit poliendocrino andrà valutata <strong>la</strong> necessità di<br />

una terapia con GH o con ormoni tiroidei.<br />

Infine, nel<strong>la</strong> sindrome di Morris, è importante rinforzare l’identità di genere femminile. In<br />

questi casi, è necessario gestire <strong>la</strong> presenza dei testicoli e l’eventuale assenza del<strong>la</strong> vagina. E’<br />

presente un rischio di degenerazione neop<strong>la</strong>stica dei testicoli per cui si rende necessaria <strong>la</strong> loro<br />

rimozione. Questo potrà avvenire in epoca prepuberale, per motivi estetici e psicologici, se il<br />

testicolo è collocato nel<strong>la</strong> zona dell’inguine o nelle grandi <strong>la</strong>bbra. Altrimenti si preferisce<br />

intervenire al termine dell’adolescenza per consentire una femminilizzazione spontanea,<br />

monitorando le dimensioni delle gonadi con ecografia pelviche periodiche. La rimozione in epoca<br />

prepuberale rende necessaria l’induzione dei caratteri sessuali secondari con estrogeni a dosaggi<br />

crescenti fino ad arrivare a dosi di mantenimento soprattutto per <strong>la</strong> protezione del tessuto osseo; non<br />

sarà necessaria l’associazione del progestinico. Per quanto riguarda <strong>la</strong> vagina, se questa non è tale<br />

da consentire una normale attività sessuale, si rende necessaria una di<strong>la</strong>tazione con intrusi di calibro<br />

crescente o una correzione chirurgica.<br />

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