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Norme P.T.R.C. vigente - PTRC Piano Territoriale Regionale di ...

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Nella “fascia <strong>di</strong> ricarica degli acquiferi” è fatto <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> scaricare nel sottosuolo e nelle<br />

falde acquifere sotterranee le acque <strong>di</strong> raffreddamento.<br />

Nell'area tributaria della Laguna <strong>di</strong> Venezia e nella fascia costiera qualora, in relazione alla<br />

qualità delle acque reflue, sia consentito lo scarico negli strati superficiali del suolo agli<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi e civili che non possono essere allacciati alle pubbliche fognature, ciò<br />

potrà avvenire esclusivamente me<strong>di</strong>ante subirrigazione.<br />

La <strong>di</strong>sciplina dell'uso in agricoltura <strong>di</strong> fertilizzanti, fitofarmaci ed erbici<strong>di</strong> è regolamentata<br />

dal <strong>Piano</strong> specifico denominato “Agricolo-Ambientale e per la <strong>di</strong>fesa fitopatologica” previsto agli<br />

articoli 3 e 14 della L.R. 8 gennaio 1991, n.1.<br />

Lo spargimento dei liquami sul suolo agricolo è regolamentato dall'allegato D al piano<br />

regionale <strong>di</strong> risanamento delle acque approvato con provve<strong>di</strong>mento conciliare n.962 del 1.9.1989,<br />

nonché dalla circolare n.24 del 10 agosto 1990.<br />

Valgono in ogni caso le azioni <strong>di</strong> tutela ambientale e <strong>di</strong> uso razionale del territorio previste<br />

nel documento interregionale “Interventi e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione agricola e zootecnica per la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a e la valorizzazione della Valle Padano-Veneta”, approvato dal Consiglio regionale in<br />

data 26 marzo 1991.<br />

Articolo 13<br />

Direttive per la tutela e utilizzazione delle risorse idropotabili.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> settore “<strong>Piano</strong> Regolatore Generale degli Acquedotti” (P.R.G.A.), definisce i<br />

criteri e le modalità per la razionalizzazione e l'ottimizzazione della rete idrica esistente,<br />

formulando altresì ipotesi <strong>di</strong> raccordo tra le varie utilizzazioni delle risorse idriche <strong>di</strong> cui viene<br />

privilegiato l'uso idropotabile. Il P.R.G.A. dovrà altresì contenere un elaborato in cui sia previsto<br />

il completamento del censimento <strong>di</strong> pozzi, sorgenti ed altre acque pubbliche, <strong>di</strong> cui la Regione<br />

richiederà l'iscrizione negli appositi elenchi.<br />

In sede <strong>di</strong> formazione degli strumenti urbanistici o <strong>di</strong> revisione <strong>di</strong> quelli esistenti, i<br />

Comuni, al fine <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le previsioni <strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti, sia residenziali che produttivi<br />

particolarmente nelle zone con alto carico turistico, debbono quantificare il preve<strong>di</strong>bile fabbisogno<br />

idrico ed in<strong>di</strong>care le modalità attraverso le quali si intende sod<strong>di</strong>sfarle, verificandone le<br />

compatibilità con le previsioni del P.R.G.A.<br />

I Comuni, con riferimento alle fonti <strong>di</strong> approvvigionamento - in<strong>di</strong>viduate dal P.R.G.A.,<br />

pre<strong>di</strong>spongono adeguate misure <strong>di</strong> tutela, verificando che gli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e produttivi<br />

potenzialmente inquinanti - ivi compresi gli allevamenti zootecnici e gli impianti agroindustriali -<br />

siano dotati <strong>di</strong> adeguati sistemi <strong>di</strong> depurazione e trattamento.<br />

Provvedono altresì a recepire nei propri strumenti le in<strong>di</strong>cazioni relative alle zone <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui<br />

al D.P.R. 236 del 24/05/88 per la protezione <strong>di</strong> sorgenti, pozzi e punti <strong>di</strong> presa ad uso pubblico;<br />

tali zone <strong>di</strong> tutela devono misurare almeno 200 metri <strong>di</strong> raggio.<br />

Per l'utilizzo <strong>di</strong> risorse idriche ai fini potabili, nelle aree montane e <strong>di</strong> interesse<br />

naturalistico e paesaggistico <strong>di</strong> livello regionale <strong>di</strong> cui al successivo art.l9 e nelle aree a parco,<br />

deve essere garantita ai corsi d'acqua una portata minima residua tale da garantire il mantenimento<br />

dell'ecosistema fluviale e ripariale.<br />

Articolo 14<br />

Direttive in materia <strong>di</strong> utilizzo e tutela delle risorse idrotermali.<br />

Le acque minerali e termali devono essere <strong>di</strong>sciplinate nella ricerca, coltivazione e utilizzo,<br />

allo scopo <strong>di</strong> tutelarle e valorizzarle nel preminente interesse generale.

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