Norme P.T.R.C. vigente - PTRC Piano Territoriale Regionale di ...

nazionale. Ove se ne ravvisi la necessità il Presidente della Giunta Regionale su motivata
richiesta, sentita la Commissione tecnica competente può autorizzare deroghe alle indicazioni
stabilite dalle presenti norme o agli elaborati grafici del P.T.R.C.
In particolare, per quanto attiene alla Difesa, sono consentiti:
- nelle aree che le FF.AA. hanno in uso, a qualsiasi titolo, gli interventi e le attività necessari per
l'assolvimento dei compiti istituzionali;
- nelle aree all'uopo individuate dal Comitato Misto Paritetico della Regione Veneto, costituito ai
sensi dell'art.3 della legge 24 dicembre 1976, n. 898. lo svolgimento delle esercitazioni
periodicamente concordate dal Comitato;
- ogni altra attività consentita dalla legge.
In ogni caso è consentito l'installazione d'apparecchiatura di misura e controllo anche da
parti di enti concessionari.
Sono fatte salve le disposizioni che regolano l'attività di ricerca e di esplorazione di
minerali e di idrocarburi e di risorse geotermiche di carattere temporaneo e che non
compromettano i valori tutelati dal P.T.R.C..
Articolo 50
Ricognizione dell'esistente.
Le perimetrazioni delle aree indicate ai sensi dell'art.1 delle leggi 431/1985, riportate nella
tav. n. 10 di progetto del P.T.R.C., sono da considerarsi ricognitive della situazione esistente.
I Comuni debbono individuare sulla base della cartografia tecnica regionale o in scala
maggiore, anche con rilievi diretti, l'esatta delimitazione topografica dei vincoli di cui alle Leggi
1497/1939 e 431/1985 che insistono sul proprio territorio.
Sulla stessa cartografia dovranno essere riportate le delimitazioni delle zone A e B come
definite dal D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 e della L.R. 27.6.1985, n. 61, art. 24, nonché le aree
incluse nei P.P.A. vigenti.
Copia della cartografia deve essere trasmessa alla Provincia per le determinazioni di
competenza.
Articolo 51
Valutazione di Impatto Ambientale.
Ai fini della Valutazione di Impatto Ambientale di cui alla vigente legislazione le località
sottoelencate sono da considerare:
1. Zone ad alto rischio:
- le zone soggette a vincolo idrogeologico, in attesa della definitiva conclusione delle indagini in
corso sulle zone di dissesto in atto e/o potenziale;
- le aree costiere soggette ad erosione;
- le aree di pianura a scolo meccanico e quelle nelle quali sono documentati fenomeni ciclici di
erosione;
- le aree soggette a rischio sismico;
- la fascia di alimentazione diretta delle falde artesiane destinate ad usi idropotabili, secondo le
indicazioni del P.R.R.A.;
- le aree indiziate dalla presenza di risorse idrotermali.
2. Zone ad alta sensibilità ambientale:
- gli ambiti naturalistico-ambientali e paesaggistici di livello regionale;
- gli ambiti di interesse faunistico;