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1 CENSIMENTO DELLE AREE IN DISSESTO DA FRANA 1.1 Criteri ...

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1.2.2 Fotointerpretazione<br />

Per la fotointerpretazione sono stati utilizzati i voli messi a disposizione dall’Autorità di<br />

Bacino dell’Arno (Volo 1993 relativo all’asta principale del Fiume Arno, Volo 1995 con copertura<br />

estesa a tutti gli affluenti del Fiume Arno). Le aree escluse dai voli dell’Autorità di Bacino sono<br />

state coperte da voli della Regione Toscana.<br />

La fotointerpretazione è stata effettuata privilegiando le riprese avvenute in data più recente e<br />

a più bassa quota. I risultati della fotointerpretazione sono stati informatizzati mediante il software<br />

ARCGIS (ESRI), utilizzando come supporto cartografico i fotopiani digitali commissionati nel<br />

1996 per scopi fotointerpretativi da A.I.M.A (Agenzia Interventi Ministeriali in Agricoltura). Si è<br />

scelto di seguire questa modalità operativa principalmente per due motivazioni:<br />

a) il riporto dei risultati della fotointerpretazione appare facilitato se eseguito su un fotopiano<br />

rispetto a quanto sarebbe possibile ottenere mediante il tradizionale riporto a video su CTR raster;<br />

b) scaturisce la possibilità di affiancare alla restituzione cartografica un confronto fra riprese<br />

aerofotogrammetriche eseguite in anni diversi; infatti, seguendo il tipo di approccio proposto da<br />

CANUTI et al. (1979), sono state raccolte indicazioni multitemporali sull’evoluzione dei dissesti,<br />

cercando di determinarne in modo più corretto lo stato e, ove possibile, la distribuzione di attività.<br />

In una seconda fase è stato effettuato il riporto sulle tavolette CTR della Regione Toscana<br />

opportunamente rasterizzate.<br />

L’utilizzo combinato delle ortofoto Aima e delle CTR ha permesso di riconoscere a video<br />

evidenze morfologiche e topografiche riconducibili alla presenza di dissesti. Per esempio, la<br />

variazione della forma delle curve di livello da concava a convessa lungo il versante può indicare la<br />

presenza rispettivamente della zona di distacco e della zona di accumulo del corpo di frana (Figura<br />

3). Nelle situazioni più incerte una ulteriore conferma può essere fornita anche dalla carta<br />

litotecnica, dato che alcune litologie risultano in modo ricorrente associate a specifiche tipologie di<br />

fenomeno franoso (Figura 4).

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