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MICOBATTERI - Sezione di Microbiologia

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Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia Università <strong>di</strong> Genova<br />

TUBERCOLOSI<br />

<strong>MICOBATTERI</strong><br />

prof. Oliviero E. Varnier<br />

WWW.MICROBIOLOGIA.UNIGE.IT<br />

<strong>Sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Microbiologia</strong> – Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Chirurgiche Diagnostiche Integrate (DISC)<br />

2<br />

CLASSIFICAZIONE<br />

CLASSIFICAZIONE<br />

Il genere comprende oltre 100 specie che si presentano come cellule <strong>di</strong><br />

forma bacillare, lunghe dai 2 ai 4 µm e con un <strong>di</strong>ametro tra i 0,3-0,5 µm.<br />

I micobatteri appartengono alla famiglia delle Mycobacteriaceae e sono<br />

inclusi, assieme a corinebatteri, nocar<strong>di</strong>e e ad altri batteri, nell’or<strong>di</strong>ne<br />

degli Actinomycetales.<br />

Del genere Mycobacterium fanno parte importanti patogeni per l’uomo<br />

e gli animali e numerosi batteri ambientali, alcuni dei quali in particolari<br />

circostanze possono causare patologie nell’ospite immunocompromesso.<br />

Storicamente sono sempre stati considerati dei batteri aerobi, tuttavia<br />

recentemente è stata <strong>di</strong>mostrata la presenza <strong>di</strong> una completa batteria <strong>di</strong><br />

enzimi coinvolti nel metabolismo anaerobio e si ritiene quin<strong>di</strong> che possano<br />

essere considerati aerobi/anaerobi facoltativi.<br />

Sono immobili, asporigeni e presentano una caratteristica parete cellulare,<br />

ricca in lipi<strong>di</strong> complessi, polisaccari<strong>di</strong> e glicolipi<strong>di</strong>.<br />

Esternamente alla membrana plasmatica troviamo lo strato <strong>di</strong><br />

peptidoglicano, cui sono legati covalentemente polisaccari<strong>di</strong> a<br />

lunga catena come arabinogalattani, lipoarabinomannani (LAM)<br />

e lipomannani che formano un ponte tra il peptidoglicano e gli aci<strong>di</strong><br />

micolici.<br />

3<br />

4<br />

1


CLASSIFICAZIONE<br />

Figura 23.1 Ultrastruttura <strong>di</strong> Mycobacterium tuberculosis e struttura della parete cellulare.<br />

A. Microfotografi a al microscopio elettronico a trasmissione, con ingran<strong>di</strong>mento della zona<br />

corrispondente alla parete cellulare.<br />

FATTORE<br />

CORDALE<br />

CLASSIFICAZIONE<br />

Gli aci<strong>di</strong> micolici, che costituiscono i principali costituenti della parete<br />

esterna, sono aci<strong>di</strong> grassi a lunga catena (fino a 70 atomi <strong>di</strong> carbonio) la<br />

cui testa polare è rivolta verso la membrana plasmatica, e la porzione<br />

apolare verso l’esterno, dove interagisce con altri glicolipi<strong>di</strong> <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensione che rivestono la parete.<br />

Esternamente alla parete ritroviamo zuccheri che costituiscono una<br />

struttura simil-capsulare, in associazione con lipi<strong>di</strong> e glicolipi<strong>di</strong> che sono<br />

rilasciati dal batterio e che interagiscono <strong>di</strong>rettamente con la cellula.<br />

È stato <strong>di</strong>mostrato che molti componenti della parete cellulare<br />

presentano un’attività biologica essenziale per i micobatteri patogeni umani<br />

come Mycobacterium tuberculosis.<br />

B. Rappresentazione schematica della parete cellulare. MP,<br />

membrana plasmatica; PG, peptidoglicano; AG, arabinogalattano;<br />

ME, membrana esterna; LAM, lipoarabinomannano; AM, aci<strong>di</strong><br />

micolici; TDIM, trealosio <strong>di</strong>micolato (fattore cordale); GL, glicolipi<strong>di</strong>.<br />

5<br />

La parete dei micobatteri è quin<strong>di</strong> costituita da un doppio strato lipi<strong>di</strong>co,<br />

assimmetrico e complesso, che definisce una struttura funzionalmente<br />

simile alla membrana esterna dei batteri gram-negativi.<br />

6<br />

CLASSIFICAZIONE<br />

Le caratteristiche della parete fanno sì che i micobatteri non si colorino<br />

con la colorazione <strong>di</strong> Gram ma me<strong>di</strong>ante la colorazione Ziehl-Nielsen,<br />

che evidenzia le proprietà tintoriali note come acido-alcol resistenza.<br />

Tale proprietà consiste nella capacità dei batteri <strong>di</strong> trattenere, una volta<br />

colorati con carbolfucsina, la colorazione rossa anche quando<br />

sottoposti a trattamenti decoloranti energici con aci<strong>di</strong> e alcol.<br />

CLASSIFICAZIONE<br />

I micobatteri vengono sud<strong>di</strong>visi in due gran<strong>di</strong> gruppi: a lenta e a rapida<br />

crescita (tab. 23.1).<br />

I micobatteri a lenta crescita comprendono numerose specie <strong>di</strong> interesse<br />

nella patologia umana e animale e tra queste le più importanti sono: M.<br />

tuberculosis, M. leprae e M. ulcerans.<br />

Alcune specie possono causare infezioni croniche granulomatose nell’ospite<br />

immunocompetente, mentre l’ospite immunodepresso è esposto alla possibilità<br />

<strong>di</strong> infezioni <strong>di</strong>sseminate da parte <strong>di</strong> molti micobatteri, che si comportano da<br />

opportunisti.<br />

Le specie più frequentemente isolate sono: da M. avium intracellulare (MAI)<br />

complex.<br />

I micobatteri a rapida crescita comprendono specie prevalentemente<br />

ambientali e non <strong>di</strong> interesse per la patologia umana, sebbene alcuni <strong>di</strong><br />

esse possano raramente causare patologia nell’uomo:<br />

È il caso <strong>di</strong>: M. chelone, che può causare infezioni polmonari croniche; M.<br />

fortuitum e M. abscessus, che possono causare infezione dei tessuti molli o<br />

infezioni <strong>di</strong>sseminate nell’ospite immunocompromesso.<br />

7<br />

8<br />

2


Tab 23.1 Micobatteri non tubercolari che possono essere isolati da<br />

campioni clinici<br />

MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS<br />

Mycobacterium tuberculosis è l’agente eziologico della tubercolosi (TB),<br />

un’antica malattia polmonare cronica che ha accompagnato la storia<br />

dell’uomo negli ultimi millenni.<br />

Numerosi reperti archeologici come scheletri <strong>di</strong> oltre 8000 anni fa e<br />

mummie degli Egizi e Inca hanno evidenziato lesioni ossee compatibili con<br />

l’infezione tubercolare.<br />

Nel corso dei secoli la TB è stata una minaccia costante per l’uomo, in<br />

particolare nelle aree urbane e densamente popolate, dove si sono verificati<br />

frequenti fenomeni epidemici responsabili della attuale pandemia.<br />

M. tuberculosis appartiene al gruppo Mycobacterium tuberculosis<br />

complex (MTBC), <strong>di</strong> cui fanno parte M. canettii, M. africanum, M. microti<br />

e M. bovis. Per l’elevata omologia nucleoti<strong>di</strong>ca. il gruppo MTBC oggi è<br />

considerato come singola specie e i suoi componenti come subspecie.<br />

M. tuberculosis, M. canetti e M. africanum sono gli agenti eziologici della TB<br />

nell’uomo.<br />

9<br />

10<br />

MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS<br />

M. bovis è l’agente eziologico della TB negli animali e ha uno spettro<br />

d’ospite molto ampio, potendo infettare bovini, antilopi, foche, elefanti, leoni<br />

ecc. Raramente causa patologia nell’uomo, che si infetta assumendo<br />

alimenti contaminati, come il latte <strong>di</strong> bovini infetti.<br />

M. microti è l’agente eziologico della TB nei ro<strong>di</strong>tori e non è patogeno per<br />

l’uomo.<br />

Nel 1998 è stato completato il sequenziamento del genoma <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis H37Rv. Il genoma è costituito da 4 411 529 bp e<br />

co<strong>di</strong>fica per 3986 proteine.<br />

Più recentemente è stato completato il genoma <strong>di</strong> un ceppo clinico <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis (ceppo CDC1551) e quello <strong>di</strong> un ceppo <strong>di</strong> M. bovis.<br />

Nel complesso è stato osservato che M. tuberculosis presenta:<br />

un maggior numero <strong>di</strong> geni rispetto a quanto osservato per altri batteri patogeni,<br />

un metabolismo più complesso <strong>di</strong> quanto fosse possibile ritenere in passato<br />

e può essere considerato:<br />

una specie geneticamente stabile con poca variabilità genetica.<br />

11<br />

MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS<br />

Analisi <strong>di</strong> genomica comparativa tra vari ceppi <strong>di</strong> MTBC hanno<br />

permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare regioni in cui maggiori sono le <strong>di</strong>fferenze<br />

tra questi e <strong>di</strong> definire in modo corretto i rapporti genetici e quin<strong>di</strong><br />

evolutivi tra le varie specie e/o sottospecie.<br />

È stato possibile costruire un albero genealogico all’interno <strong>di</strong> MTBC<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare come le varie subspecie si siano evolute attraverso<br />

un processo <strong>di</strong> DELEZIONE GENICA, in cui frammenti <strong>di</strong> genoma<br />

anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse decine <strong>di</strong> kb SONO STATI PERSI.<br />

12<br />

3


MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS<br />

EPIDEMIOLOGIA<br />

È interessante notare come questo processo abbia avuto un effetto<br />

sull’adattamento all’ospite/i mammifero.<br />

Ad esempio, le tre subspecie che causano la TB nell’uomo, M. tuberculosis,<br />

M. africanum e M. canettii, raramente o mai infettano gli animali.<br />

M. microti è l’agente eziologico della TB nei ro<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> campagna, ma è<br />

assolutamente avirulento per l’uomo.<br />

È interessante osservare inoltre come M. microti abbia perso per delezione<br />

genica un frammento <strong>di</strong> genoma simile a quello responsabile della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

virulenza del ceppo BCG.<br />

M. bovis presenta il maggior numero <strong>di</strong> delezioni geniche e<br />

paradossalmente presenta il più ampio spettro d’ospite.<br />

Si stima che la TB uccida ogni giorno circa 5000 persone.<br />

L’OMS in<strong>di</strong>ca<br />

circa 1,5-2 milioni il numero <strong>di</strong> decessi all’anno,<br />

8-10 milioni il numero <strong>di</strong> nuovi casi e<br />

circa 30 milioni il numero <strong>di</strong> pazienti con TB attiva.<br />

Il 95% dei casi si registra nei Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo: Africa sub-sahariana e<br />

alcuni Paesi del Sud-Est asiatico, dove l’incidenza della malattia è<br />

nell’or<strong>di</strong>ne dei 100-500/100.000 abitanti.<br />

in questi Paesi la TB rappresenta un drammatico problema sanitario, sociale<br />

ed economico.<br />

Le nuove migrazioni, l’avvento dell’AIDS, la comparsa <strong>di</strong> nuove povertà<br />

hanno determinato un riemergere dell’infezione anche nei paesi<br />

industrializzati.<br />

Per tali motivi l’OMS ha <strong>di</strong>chiarato nel 1993 la TB emergenza globale.<br />

13<br />

14<br />

QUIZ N° 41042<br />

Si stima che la TB uccida ogni giorno circa 5000 persone.<br />

L’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità (OMS) in<strong>di</strong>ca in circa 1,5-2<br />

milioni il numero <strong>di</strong> decessi all’anno, in 8-10 milioni il numero <strong>di</strong> nuovi<br />

casi e in circa 30 milioni il numero <strong>di</strong> pazienti con TB attiva. Il 95% dei<br />

casi si registra nei Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo, in particolare nell’Africa subsahariana<br />

e alcuni Paesi del Sud-Est asiatico, dove l’incidenza della<br />

malattia è nell’or<strong>di</strong>ne dei 100-500/100.000 abitanti.<br />

QUALE È L’EPIDEMIOLOGIA DELLA TUBERCOLOSI NEL MONDO<br />

15 16<br />

4


QUIZ N° 41043<br />

QUIZ N° 41045<br />

Le nuove migrazioni, l’avvento della sindrome da immuno<br />

deficienza acquisita (AIDS), la comparsa <strong>di</strong> nuove povertà hanno<br />

determinato un riemergere dell’infezione anche nei paesi sviluppati<br />

In Italia …La situazione è ancora sotto controllo (incidenza 5-<br />

10/100 000 abitanti) e si stima che circa la metà dei pazienti con<br />

TB sia rappresentata da emigrati provenienti da regioni ad alta<br />

endemia <strong>di</strong> TB.<br />

PER QUALI MOTIVI L’OMS HA DICHIARATO NEL 1993 LA TB<br />

EMERGENZA GLOBALE<br />

QUALE È L’EPIDEMIOLOGIA DELLA TUBERCOLOSI IN<br />

ITALIA<br />

17<br />

18<br />

Malattie Frequenti<br />

CARATTERISTICHE GENERALI<br />

Mycobacterium tuberculosis è senza dubbio uno dei più antichi,<br />

complessi ed evoluti agenti infettivi per l’uomo, e ha sviluppato nel corso<br />

dell’evoluzione sofisticati meccanismi per evadere la risposta<br />

immunita ria dell’ospite o per trarre vantaggio dalla stessa.<br />

Una delle principali caratteristiche <strong>di</strong> M. tuberculosis è la sua capacità<br />

<strong>di</strong>:<br />

resistere all’azione battericida dei macrofagi, me<strong>di</strong>ante un meccanismo<br />

che prevede l’inibizione della fusione lisosoma-fagosoma.<br />

Il micobatterio rimane così in un vacuolo non aci<strong>di</strong>ficato, in cui sono assenti<br />

gli enzimi e molecole ad azione microbicida e dove il micobatterio è in grado<br />

<strong>di</strong> replicarsi attivamente.<br />

19<br />

20<br />

5


Figura 23.2. Analisi microscopica <strong>di</strong> tessuto polmonare isolato da un topo<br />

infettato Sperimentalmente con Mycobacterium tuberculosis<br />

FATTORI <strong>di</strong> VIRULENZA<br />

Non sono stati ancora identificati le proteine e i fattori <strong>di</strong> virulenza <strong>di</strong><br />

M. tuberculosis, sebbene si ipotizzi un <strong>di</strong>retto coinvolgimento delle<br />

proteine co<strong>di</strong>ficate dalla regione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza 1 (RD1).<br />

La regione RD1 è un frammento <strong>di</strong> genoma <strong>di</strong> 10,7 kb che co<strong>di</strong>fica per<br />

numerosi geni, tra cui in particolare Esat-6 e cfp10.<br />

Tale regione è assente nel ceppo vaccinico M. bovis BCG ed è stato<br />

<strong>di</strong>mostrato come l’attenuazione <strong>di</strong> quest’ultimo sia dovuta all’assenza <strong>di</strong><br />

RD1. Infatti l’inserimento della regione RD1 nel genoma <strong>di</strong> BCG ha come<br />

risultato un aumento della virulenza del ceppo BCG ricombinante.<br />

A. Infiltrato cellulare che si organizza in granuloma. I micobatteri risiedono prevalentemente<br />

nella parte centrale del granuloma, all’interno <strong>di</strong> macrofagi “schiuomosi”. B. Macrofagi infettati<br />

con M. tuberculosis.<br />

la proteina ESAT-6, co<strong>di</strong>ficata dalla regione RD1, potrebbe indurre la<br />

formazione <strong>di</strong> pori nelle membrane dei vacuoli del macrofago in cui il<br />

micobatterio si moltiplica.<br />

La regione che co<strong>di</strong>fica per ESAT-6 e CFP10 comprende anche altre<br />

proteine che costituiscono l’apparato secretorio.<br />

21<br />

22<br />

FATTORI <strong>di</strong> VIRULENZA<br />

La secrezione <strong>di</strong> proteine e antigeni attraverso la membrana<br />

rappresenta un potente ed efficace sistema per interferire con i<br />

meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dell’ospite.<br />

Anche per M. tuberculosis questo meccanismo promuove l’azione<br />

patogena e assicura la moltiplicazione nei tessuti dell’ospite.<br />

Oltre ai sistemi <strong>di</strong> secrezione delle proteine ESAT-6 e CFP10, M.<br />

tuberculosis presenta altri sistemi <strong>di</strong> secrezione come il Sec e il TAT.<br />

Il sistema Sec è coinvolto nella secrezione della superossido <strong>di</strong>smutasi, un<br />

enzima che consente al micobatterio <strong>di</strong> rendere meno battericida l’ambiente<br />

all’interno del fagolisosoma. Ceppi <strong>di</strong> M. tuberculosis in cui il Sec è stato<br />

inattivato geneticamente risultano essere fortemente attenuati.<br />

I sistemi <strong>di</strong> secrezione finora caratterizzati me<strong>di</strong>ano il trasporto delle proteine<br />

attraverso la membrana plasmatica.<br />

È noto che componenti non proteiche della parete cellulare <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis intervengono nel meccanismo <strong>di</strong> patogenicità e tra questi un ruolo<br />

importante viene svolto dagli aci<strong>di</strong> micolici che sono delle complesse strutture<br />

molecolari <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi a lunga catena. Gli aci<strong>di</strong> micolici più semplici sono<br />

costituiti da due catene, una lunga fino a 60 atomi <strong>di</strong> carbonio (<strong>di</strong>stale) e una<br />

più corta (prossimale). Esistono cinque tipi <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> micolici.<br />

23<br />

PATOGENESI<br />

Gli aci<strong>di</strong> micolici possono essere organizzati in strutture complesse<br />

quando legati covalentemente con arabinogalattani o altri zuccheri.<br />

Il trealosio <strong>di</strong>micolato (TDIM), anche noto come FATTORE CORDALE, è<br />

uno dei più importanti ed esercita una potente azione biologica.<br />

Presenta un’attività immunostimolatoria, stimola la secrezione <strong>di</strong> citochine ed<br />

è strettamente coinvolto nel meccanismo <strong>di</strong> patogenesi che sfocia con il danno<br />

tissutale tipico della TB.<br />

È coinvolto nella protezione da stress ambientali, contribuisce alla bassa<br />

permeabilità della parete cellulare che conferisce una naturale resistenza ai<br />

farmaci ed è coinvolto nella protezione dagli stress ossidativi e nella<br />

persistenza nei tessuti dell’ospite immunocompetente.<br />

La porzione esterna della parete è ricca in glicolipi<strong>di</strong> complessi e fenolici,<br />

che sono delle cere non polari rilasciate dalla cellula e svolgono una importante<br />

azione biologica<br />

24<br />

6


RAPPORTO OSPITE-PARASSITA<br />

L’interazione dei micobatteri con il sistema immunitario innato e<br />

acquisito, gioca un ruolo fondamentale nel rapporto ospite-parassita.<br />

Alcuni componenti <strong>di</strong> parete interagiscono con recettori presenti sulla<br />

superficie delle cellule del sistema immunitario, tra cui in particolare i<br />

recettori Toll-like (TLR). È stato <strong>di</strong>mostrato ad esempio che il LAM<br />

interagisce con il TLR2, così come alcune proteine <strong>di</strong> parete.<br />

è stato possibile <strong>di</strong>mostrare l’induzione <strong>di</strong> apoptosi, che consente al<br />

micobatterio <strong>di</strong> evadere la risposta dell’ospite o <strong>di</strong> modulare l’intensità<br />

della risposta immunitaria.<br />

M. tuberculosis induce una intensa risposta cellulare specifica <strong>di</strong>retta<br />

verso gli antigeni secreti dal micobatterio durante le prima fasi dell’infezione.<br />

Ad esempio, le proteine Esat-6 e CFP10 sono due tra gli antigeni più<br />

immunogenici <strong>di</strong> M. tuberculosis, tanto da essere utilizzati come base per<br />

la <strong>di</strong>agnosi in<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> infezione da M. tuberculosis.<br />

RISPOSTA IMMUNITARIA<br />

La caratterizzazione immunologica della risposta immunitaria che si<br />

sviluppa in risposta all’infezione da M. tuberculosis è piuttosto complessa.<br />

La risposta cellulare è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> linfociti CD4, che<br />

secernono citochine pro-infiammatorie (IFN-γ) e da linfociti CD8 ad azione<br />

citotossica.<br />

Non è stato possibile ad oggi evidenziare dei correlati immunologici <strong>di</strong><br />

protezione, vale a <strong>di</strong>re un tipo <strong>di</strong> risposta immunitaria specifica correlabile<br />

con il controllo dell’infezione.<br />

L’assenza <strong>di</strong> tali informazioni rende ancora più <strong>di</strong>fficile lo sviluppo <strong>di</strong> un<br />

nuovo vaccino contro la TB.<br />

25<br />

26<br />

PATOGENESI<br />

Mycobacterium tuberculosis si trasmette per via aerea da un paziente malato con<br />

TB polmonare attiva e aperta e si ritiene siano sufficienti pochi batteri per iniziare<br />

infettato il ciclo patogenetico <strong>di</strong> infezione nel nuovo paziente.<br />

Il bacillo, una volta raggiunto lo spazio alveolare, viene fagocitato dai macrofagi<br />

alveolari, dove può essere rapidamente ucciso oppure può resistere a tale azione<br />

microbicida. Nel primo caso l’infezione non ha luogo e l’ospite non matura alcuna<br />

risposta immunitaria specifica.<br />

PATOGENESI<br />

Quando viceversa i bacilli resistono all’azione mi<br />

crobicida dei macrofagi, si ha moltiplicazione atti<br />

va all’interno del macrofago e i micobatteri possono<br />

infettare anche altri fagociti e cellule epiteliali pre<br />

senti in prossimità del sito <strong>di</strong> infezione.<br />

Durante questa fase i batteri possono <strong>di</strong>sseminarsi<br />

e raggiungere attraverso il sangue qualsiasi tessuto<br />

e organo.<br />

Alveolo 27<br />

28<br />

7


PATOGENESI<br />

La moltiplicazione batterica richiama<br />

cellule del sistema immunitario che<br />

iniziano a infiltrarsi e a organizzare il<br />

tipico granuloma attorno al sito <strong>di</strong><br />

infezione primaria.<br />

La presenza <strong>di</strong> leucociti e la secrezione<br />

<strong>di</strong> citochine e chemochine ad azione<br />

infiammatoria inducono la comparsa<br />

della tipica necrosi caseosa.<br />

Nel 90-95% dei casi la risposta<br />

dell’ospite è in grado <strong>di</strong> circoscrivere e<br />

controllare l’infezione e nell’ospite per<br />

mane soltanto una lesione nel sito <strong>di</strong><br />

infezione primaria che prende il nome <strong>di</strong><br />

complesso primario<br />

PATOGENESI<br />

In questi soggetti il bacillo non viene completamente ucciso ma permane<br />

in una fase <strong>di</strong> latenza.<br />

Si stabilisce un equilibrio tra M. tuberculosis e il sistema immunitario<br />

dell’ospite, in cui da un lato si impe<strong>di</strong>sce la moltiplicazione incontrollata<br />

del bacillo e dall’altro il bacillo è in grado <strong>di</strong> resistere all’azione<br />

microbicida del sistema immunitario.<br />

Tale con<strong>di</strong>zione è evidenziata dalla presenza <strong>di</strong> una intensa risposta<br />

cellulo-me<strong>di</strong>ata nei confronti degli antigeni <strong>di</strong> M. tuberculosis,<br />

classicamente evidenziata dalla reazione della tubercolina (Mantoux).<br />

29<br />

30<br />

PATOGENESI<br />

La fase <strong>di</strong> latenza, clinicamente asintomatica,<br />

può perdurare anche per decenni e può sfociare<br />

in circa il 5-10% dei casi in una riattivazione<br />

dell’infezione con comparsa <strong>di</strong> TB attiva.<br />

In questi casi, così come quando l’infezione<br />

primaria non viene controllata, il bacillo si replica<br />

attivamente e la risposta dell’ospite non solo<br />

non è in grado <strong>di</strong> controllare l’infezione ma è<br />

responsabile del danno tissutale tipicamente<br />

associato alla TB (immunopatologia).<br />

PATOGENESI<br />

La moltiplicazione del batterio richiama cellule del sistema immunitario, che<br />

me<strong>di</strong>ante la secrezione <strong>di</strong> chemochine e citochine inducono uno stato infi<br />

ammatorio che causa una necrosi caseosa e danno tissutale che sfocia<br />

nella comparsa delle tipiche caverne presenti a livello del parenchima<br />

polmonare: questa è la classica forma <strong>di</strong> TB polmonare, clinicamente<br />

evidente e che rappresenta la forma contagiosa dell’infezione.<br />

31<br />

32<br />

8


PATOGENESI<br />

Sebbene nella maggior parte dei casi la TB attiva si presenti a livello<br />

polmonare, pressoché tutti gli organi possono essere colpiti (reni, ossa,<br />

linfono<strong>di</strong>, cute ecc.) e in questi casi si assiste alla comparsa <strong>di</strong> strutture<br />

granulomatose che sono poi responsabili del danno tissutale e quin<strong>di</strong> della<br />

comparsa della patologia.<br />

Nei neonati o in soggetti con deficit immunitari importanti si può assistere<br />

a una moltiplicazione incontrollata del bacillo, con comparsa <strong>di</strong> una infezione<br />

<strong>di</strong>sseminata (ad esempio TB miliare) che può anche evolvere in meningite<br />

tubercolare. In questi casi, in assenza <strong>di</strong> un opportuno trattamento,<br />

l’evoluzione della malattia può essere rapida e ad esito infausto.<br />

VACCINO BCG:IL BACILLO DI CALMETTE E GUÉRIN<br />

Il bacillo <strong>di</strong> Calmette e Guérin (BCG) è ancora oggi l’unico vaccino<br />

<strong>di</strong>sponibile contro la TB.<br />

Il BCG è un vaccino vivo attenuato, ottenuto da Calmette e Guérin<br />

me<strong>di</strong>ante passaggi seriali in terreno <strong>di</strong> patata biliata a partire da un ceppo<br />

virulento <strong>di</strong> M. bovis.<br />

Durante il processo <strong>di</strong> attenuazione, il ceppo BCG ha perso numerosi<br />

frammenti <strong>di</strong> genoma, che prendono il nome <strong>di</strong> regioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza (RD).<br />

Poiché il passaggio dei ceppi è avvenuto anche dopo l’isolamento del<br />

ceppo vaccinico da Calmette e Guérin, si è assistito alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

frammenti <strong>di</strong> genoma anche in epoche successive, tanto che oggi si<br />

conoscono ceppi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> BCG, che normalmente prendono il nome<br />

dalle case farmaceutiche che li producono, i quali presentano un <strong>di</strong>verso<br />

pattern <strong>di</strong> RD.<br />

La più importante delle regioni RD è la RD1, che contiene una regione del<br />

genoma che co<strong>di</strong>fica per i geni Esat-6 e cfp10, e più in generale per il<br />

cluster genico ESX1:<br />

RD1 è essenziale per la virulenza <strong>di</strong> M. tuberculosis.<br />

33<br />

34<br />

VACCINO<br />

VACCINO<br />

A partire dal 1921, anno della prima immunizzazione con BCG, sono<br />

state somministrate in tutto il mondo centinaia <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> dosi <strong>di</strong><br />

BCG.<br />

Il vaccino BCG si somministra subito dopo la nascita per via<br />

sottocutanea e dopo un mese si verifica l’avvenuta immunizzazione<br />

me<strong>di</strong>ante il test della tubercolina.<br />

Nel corso del secolo scorso è stato possibile evidenziare pregi e <strong>di</strong>fetti<br />

del vaccino. Il vaccino si è <strong>di</strong>mostrato sostanzialmente sicuro e il basso<br />

costo ha reso possibile l’attuazione <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> immunizzazione<br />

anche nei paesi più poveri.<br />

Il vaccino BCG si è inoltre <strong>di</strong>mostrato effi cace nel prevenire le forme,<br />

spesso fatali, <strong>di</strong> TB <strong>di</strong>sseminata (miliare) e <strong>di</strong> meningite tubercolare<br />

nei bambini.<br />

Stu<strong>di</strong> in paesi ad alta endemia <strong>di</strong> TB hanno <strong>di</strong>mostrato come l’efficacia <strong>di</strong><br />

BCG nel prevenire le forme <strong>di</strong> TB attiva sia scarsa e spesso quasi zero<br />

l’interferenza <strong>di</strong> micobatteri ambientali con lo sviluppo <strong>di</strong> una risposta<br />

immunitaria, che potrebbe essere responsabile dello svanire col tempo della<br />

risposta immunitaria indotta dal vaccino e dell’inefficacia <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> richiamo<br />

(boosting);<br />

BCG, ceppo attenuato ma vitale, non dovrebbe essere somministrato per ragioni<br />

<strong>di</strong> sicurezza nei soggetti con infezione da HIV, che come noto rappresentano una<br />

popolazione particolarmente a rischio per lo sviluppo della TB.<br />

Poiché le persone vaccinate con BCG sviluppano una positività alla<br />

tubercolina, questo test non può essere efficacemente utilizzato, in una<br />

popolazione vaccinata, per valutare la prevalenza dell’infezione in una data<br />

comunità o in<strong>di</strong>viduare i contatti (persone che, vivendo a contatto con un<br />

soggetto cui è stata <strong>di</strong>agnosticata una TB attiva, sono state infettate da M.<br />

tuberculosis).<br />

Questi aspetti limitano fortemente la vali<strong>di</strong>tà del test della tubercolina come<br />

strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi immunologica.<br />

35<br />

36<br />

9


NUOVI VACCINI<br />

HOSPITAL ALLI CAUSAI<br />

Negli ultimi anni, anche grazie a un rinnovato investimento nella<br />

ricerca sulla TB, abbiamo assistito allo sviluppo <strong>di</strong> nuovi vaccini<br />

sperimentali.<br />

Sono state implementate <strong>di</strong>verse strategie <strong>di</strong> vaccinazione:<br />

vaccini a subunità, costituiti da due o più antigeni ricombinanti e purifi<br />

cati <strong>di</strong> M. tuberculosis, somministrati con sostanze a<strong>di</strong>uvanti;<br />

ceppi <strong>di</strong> Vaccinia virus ricombinanti che esprimono antigeni dominanti<br />

<strong>di</strong> M. tuberculosis;<br />

ceppi <strong>di</strong> BCG ricombinanti che iperesprimono antigeni dominanti o che<br />

sono stati mo<strong>di</strong>fi cati per renderli più immunogenici.<br />

I risultati ottenuti con alcuni <strong>di</strong> questi vaccini sono buoni in modelli<br />

preclinici animali e si spera che gli stu<strong>di</strong> clinici possano a breve<br />

fornire una valida alternativa al vaccino BCG.<br />

37<br />

38<br />

DIAGNOSI<br />

PROMOZIONE E ASSISTENZA COMUNITARIA<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> infezione da M. tuberculosis, così come per gli altri<br />

agenti <strong>di</strong> infezione, viene classicamente <strong>di</strong>stinta in <strong>di</strong>agnosi<br />

microbiologica o <strong>di</strong>retta e in <strong>di</strong>agnosi immunologica o in<strong>di</strong>retta.<br />

La prima viene utilizzata per evidenziare soggetti con TB attiva,<br />

mentre la seconda viene utilizzata per evidenziare i soggetti infettati<br />

con M. tuberculosis, ma non è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere tra soggetti<br />

sani (infezione latente) e soggetti malati (infezione attiva).<br />

39<br />

40<br />

10


RISULTATI TB<br />

DIAGNOSI DIRETTA<br />

15 comunitá sotto controllo<br />

2400 persone monitorate<br />

2169 PPD (Mantoux) letti<br />

408 Bacilloscopie realizzate<br />

380 Colture Lowenstein realizzate<br />

21 Pazienti tratatti<br />

CAMPIONI: la <strong>di</strong>agnosi microbiologica si basa normalmente sulla ricerca <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis nel campione biologico (espettorato, lavaggio bronco alveolare,<br />

urine, linfonodo ecc.).<br />

DECONTAMINAZIONE: i campioni biologici polimicrobici, quali ad esempio<br />

espettorati, devono essere decontaminati me<strong>di</strong>ante trattamento con soluzioni<br />

contenenti idrossido <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, cui il bacillo è resistente, per eliminare la flora<br />

microbica presente e concentrati per incrementare le possibilità <strong>di</strong> isolare il<br />

bacillo.<br />

PAUCIBACILLARE: è infatti importante ricordare che pazienti con TB attiva<br />

possono eliminare anche solo pochi bacilli, che moltiplicandosi molto lentamente<br />

nei terreni <strong>di</strong> coltura, verrebbero rapidamente sopraffatti dalla presenza <strong>di</strong> altri<br />

batteri nel campione biologico. Anche per tali motivi, la <strong>di</strong>agnosi microbiologica<br />

viene normalmente eseguita, laddove possibile, su almeno tre campioni<br />

consecutivi <strong>di</strong> espettora to e sulle urine del mattino raccolte per tre giorni<br />

consecutivi.<br />

41<br />

42<br />

DIAGNOSI DIRETTA: ESAME MICROSCOPICO<br />

Il campione viene analizzat0 al microscopio previa colorazione con Ziehl-Nielsen. La<br />

presenza <strong>di</strong> batteri AAR è in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> una infezione attiva causata da micobatteri<br />

patogeni, sebbene sia necessario identificare i micobatteri e <strong>di</strong>stinguerli da altri<br />

batteri acido-alcol resistenti (actinomiceti, nocar<strong>di</strong>e).<br />

I micobatteri si presentano al microscopio come dei bacilli rossi su sfondo blu,<br />

allungati (A) e nel caso <strong>di</strong> M. tuberculosis spesso organizzati in piccoli gruppi <strong>di</strong> 3-10<br />

bacilli (aggregati, B).<br />

L’analisi microscopica presenta importanti vantaggi: 1) semplicità, 2) rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

esecuzione, 3) il basso costo e 4) permette <strong>di</strong> evidenziare i soggetti contagiosi. È<br />

stato calcolato che nei Paesi ad alta endemia <strong>di</strong> TB, l’analisi microscopica consenta<br />

<strong>di</strong> evidenziare circa il 60% dei pazienti con TB attiva.<br />

DIAGNOSI DIRETTA: ESAME COLTURALE<br />

Il metodo <strong>di</strong>agnostico più sensibile è rappresentato dalla coltura. Per tali<br />

motivi, nei laboratori opportunamente attrezzati, una seconda aliquota <strong>di</strong><br />

campione viene utilizzata per allestire le colture.<br />

Si procede normalmente all’inoculo <strong>di</strong> un terreno solido (Lowestein-<br />

Jensen), costituito da tuorlo d’uovo, glicerolo e verde <strong>di</strong> malachite come<br />

inibitore della crescita <strong>di</strong> altri batteri (B).<br />

La crescita dei micobatteri e in particolare <strong>di</strong> M. tuberculosis è molto lenta, e<br />

possono essere necessari fino a 45 giorni <strong>di</strong> incubazione prima <strong>di</strong><br />

evidenziare colonie nel terreno (D).<br />

43<br />

44<br />

11


DIAGNOSI DIRETTA: AUTOMAZIONE E IDENTIFICAZIONE<br />

Al fine <strong>di</strong> evidenziare più rapidamente i micobatteri in coltura, sono stati<br />

sviluppati dei sistemi automatizzati costituiti da terreni liqui<strong>di</strong>, in grado <strong>di</strong><br />

evidenziare la crescita dei micobatteri me<strong>di</strong>ante la misurazione del<br />

consumo <strong>di</strong> ossigeno o <strong>di</strong> altri metaboliti come ad esempio aci<strong>di</strong> grassi<br />

marcati ra<strong>di</strong>oattivamente (14C). L’utilizzo <strong>di</strong> tali sistemi <strong>di</strong> coltura ha<br />

permesso <strong>di</strong> ridurre significativamente il tempo necessario per isolare in<br />

coltura i micobatteri (20-30 giorni).<br />

Una volta che la coltura evidenzia la presenza <strong>di</strong> micobatteri, è importante<br />

procedere all’identificazione. In passato venivano utilizzate numerose<br />

reazioni per identifi care la specie <strong>di</strong> micobatterio isolata.<br />

Recentemente, l’utilizzo delle tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e identificazione<br />

molecolare ha reso queste tecniche obsolete.<br />

DIAGNOSI MOLECOLARE<br />

La <strong>di</strong>agnosi molecolare <strong>di</strong> infezione da M. tuberculosis o da micobatteri è<br />

oggi uno strumento <strong>di</strong> grande utilità, che consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosticare<br />

rapidamente (< 24 ore) e con elevata specificità e sensibilità la presenza <strong>di</strong><br />

micobatteri nei campioni biologici.<br />

La <strong>di</strong>agnosi molecolare può essere eseguita <strong>di</strong>rettamente nel campione<br />

biologico o nella colonia isolata in coltura. Nel primo caso si ricerca<br />

normalmente M. tuberculosis, che è <strong>di</strong> gran lunga il principale micobatterio<br />

<strong>di</strong> interesse nella patologia umana, me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong> amplificazione<br />

genica che ricercano sequenze <strong>di</strong> DNA specifiche per M. tuberculosis. La<br />

specificità <strong>di</strong> tali sistemi <strong>di</strong>agnostici è molto elevata, e così pure la<br />

sensibilità che consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare fi no a 10-50 batteri per campione.<br />

L’identificazione molecolare può essere eseguita amplificando delle sequenze <strong>di</strong><br />

DNA con<strong>di</strong>vise tra i micobatteri (ad esempio un frammento <strong>di</strong> DNA che co<strong>di</strong>fica<br />

per la proteina HSP65 o per l’rRNA 16S) e procedere successivamente al<br />

sequenziamento della suddetta regione.<br />

Nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo l’analisi microscopica dell’espettorato rappresenta<br />

spesso l’unico strumento per fare <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> TB.<br />

45<br />

46<br />

Diagnosi in<strong>di</strong>retta<br />

Diagnostica<br />

La <strong>di</strong>agnosi in<strong>di</strong>retta si basava sulla <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> una risposta<br />

immunitaria specifica dell’ospite nei confronti <strong>di</strong> antigeni <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis. La reazione alla tubercolina consiste nell’inoculo per via<br />

intradermica <strong>di</strong> un preparato proteico purificato <strong>di</strong> M. tuberculosis (PPD).<br />

Dopo 48-72 ore nei soggetti infettati con M. tuberculosis si assiste alla<br />

comparsa <strong>di</strong> una reazione <strong>di</strong> ipersensibilità ritardata, visibile per la<br />

comparsa <strong>di</strong> una papula eritematosa, che in alcuni casi può andare<br />

incontro a necrosi. Una reazione si definisce positiva quando il <strong>di</strong>ametro<br />

della papula è maggiore <strong>di</strong> 10-15 mm.<br />

La reazione alla tubercolina è stata (NON PIU’) utilizzata come sistema<br />

<strong>di</strong> screening della popolazione e per evidenziare i contatti.<br />

È noto che tale reazione presenti alcuni importanti svantaggi. La<br />

specificità è normalmente bassa, poiché soggetti venuti a contatto con<br />

micobatteri ambientali possono risultare positivi alla reazione. Nella PPD<br />

sono infatti presenti antigeni simili a quelli <strong>di</strong> altri micobatteri. Un altro<br />

importante svantaggio è rappresentato dal fatto che soggetti vaccinati<br />

con BCG risultano positivi al test della tubercolina, e considerando che<br />

la vaccinazione con BCG è obbligatoria nei paesi ad alta endemia <strong>di</strong> TB,<br />

è facile concludere come in questi paesi la reazione alla PPD sia <strong>di</strong><br />

scarsa utilità. 47<br />

48<br />

12


IMMUNITA’ CELLULO MEDIATA<br />

Recentemente sono stati messi in commercio test <strong>di</strong>agnostici specifici per<br />

la reazione immunitaria nei confronti <strong>di</strong> antigeni <strong>di</strong> M. tuberculosis.<br />

Gli antigeni utilizzati sono specifici per M. tubercolosis e non sono<br />

espressi da BCG.<br />

Si procede al prelievo <strong>di</strong> sangue periferico dai soggetti e alla stimolazione<br />

dei leucociti in vitro con gli antigeni purifi cati per 16-20 ore a 37 °C.<br />

Si procede quin<strong>di</strong> alla raccolta del plasma e si misura la quantità <strong>di</strong> interferone-γ<br />

prodotta.<br />

I leucociti isolati da soggetti con infezione da M. tuberculosis (latente o attiva)<br />

saranno in grado <strong>di</strong> secernere interferone-γ quando messi a contatto con gli<br />

antigeni <strong>di</strong> M. tuberculosis.<br />

Questi sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi immunologica <strong>di</strong> TB consentono <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere tra<br />

soggetti vaccinati con BCG e soggetti infetti, presentando l’ulteriore<br />

vantaggio <strong>di</strong> non richiedere l’inoculo <strong>di</strong> sostanze nel paziente.<br />

Diversi sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi sierologica per la ricerca <strong>di</strong> anticorpi specifici<br />

sono stati messi a punto, ma la sensibilità e la specificità osservate sono<br />

state poco sod<strong>di</strong>sfacenti e tali da sconsigliare l’utilizzo.<br />

TERAPIA<br />

La terapia contro le infezioni da M. tuberculosis si basa sempre sull’utilizzo<br />

<strong>di</strong> più farmaci contemporaneamente per non selezionare le resistenze.<br />

I farmaci contro M. tuberculosis vengono <strong>di</strong>stinti in:<br />

farmaci <strong>di</strong> prima linea (streptomicina, isoniazide, etambutolo, rifampicina e<br />

pirazinamide) e<br />

farmaci <strong>di</strong> seconda linea (fl uorochinoloni, etionamide, amikacina, acido paraaminosalicilico,<br />

capreomicina, kanamicina e cicloserina).<br />

L’ISONIAZIDE (idrazide dell’acido isonicotinico) è altamente efficace contro<br />

M. tuberculosis, e agisce nel processo metabolico che porta alla sintesi degli<br />

aci<strong>di</strong> micolici. Prima <strong>di</strong> poter esercitare la sua azione a carico degli enzimi<br />

co<strong>di</strong>ficati dai geni inhA e kasA, l’isoniazide deve essere attivata dalla<br />

catalasi del micobatterio (KATG). L’isoniazide è battericida su batteri in<br />

fase <strong>di</strong> moltiplicazione attiva (lesioni polmonari) e batteriostatica nei batteri a<br />

lenta crescita o persistenti.<br />

La RIFAMPICINA inibisce l’azione dell’RNA polimerasi batterica ed esercita<br />

un azione battericida sia su batteri in rapida crescita che su batteri<br />

persistenti.<br />

49<br />

50<br />

TERAPIA<br />

Prima e Dopo TERAPIA<br />

La PIRAZINAMIDE è un farmaco che deve essere attivato in ambiente<br />

acido per raggiungere la forma attiva, inibisce la sintesi degli aci<strong>di</strong> grassi<br />

e agisce sulla popolazione batterica presente all’interno dei macrofagi.<br />

L’ETAMBUTOLO interferisce nella sintesi della parete batterica, inibendo<br />

la sintesi degli arabinogalattani. Tale azione, pur essendo <strong>di</strong> per se<br />

batteriostatica, ha il merito <strong>di</strong> scompaginare la regolare struttura della<br />

parete, facilitando l’ingresso degli altri farmaci nella cellula, potenziandone<br />

l’effi cacia, riducendo il rischio <strong>di</strong> comparsa <strong>di</strong> farmacoresistenze.<br />

51<br />

52<br />

13


DOTS Directed Observed Therapy Short-course<br />

Il protocollo terapeutico suggerito dall’OMS prende il nome <strong>di</strong> DOTS e<br />

consiste nell’assunzione simultanea <strong>di</strong>:<br />

3 farmaci (isoniazide, pirazinamide e rifampicina) per i primi 2 mesi<br />

2 farmaci (isoniazide e rifampicina) per i restanti quattro mesi.<br />

Il trattamento con più farmaci contemporaneamente si rende necessario per<br />

evitare la selezione <strong>di</strong> resistenze nel corso della terapia.<br />

È stato calcolato, ad esempio, che la frequenza <strong>di</strong> mutanti primari è <strong>di</strong> circa<br />

1 ogni 10 5 per l’isoniazide, 1 ogni 10 6 per la streptomicina e 1 ogni 10 7 per la<br />

rifampicina.<br />

La lenta crescita del micobatterio e i lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> trattamento fanno sì<br />

che la comparsa <strong>di</strong> resistenze ai singoli farmaci sarebbe frequente nel caso<br />

<strong>di</strong> terapia con un singolo antibiotico. Viceversa, poiché la probabilità <strong>di</strong><br />

resistenza ai farmaci è moltiplicativa, l’utilizzo <strong>di</strong> più farmaci fa sì che la<br />

frequenza passi da 10 -5 nel caso dell’isoniazide a 10 -18 nel caso <strong>di</strong><br />

somministrazione con i suddetti tre farmaci contemporaneamente.<br />

ottobre 2007 e marzo 2008<br />

missione in ECUADOR:<br />

la tubercolosi<br />

53<br />

54<br />

L'esame colturale su terreno solido (tecnica già <strong>di</strong>sponibile ai<br />

tempi <strong>di</strong> R. Koch) è l'unica tecnica <strong>di</strong>agnostica attualmente<br />

<strong>di</strong>sponibile nei Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo<br />

Terreno<br />

(‏LJ‏)‏ SOLIDO<br />

Terreno LIQUIDO<br />

(‏Bactec‏)‏<br />

Terreno LIQUIDO<br />

(‏MGIT‏)‏<br />

Biologia molecolare<br />

(‏COSTI 55 EVOLUZIONE TECNICHE (e aumento 56<br />

14


MODS: MICROSCOPIC-OBSERVATION DRUG-SUSCEPTIBILITY<br />

October 12, 2006, New England Journal of Me<strong>di</strong>cine:<br />

“…è più sensibile, rapido ed economico da eseguire degli attuali<br />

test <strong>di</strong>sponibili.”<br />

GENERALITÀ<br />

Tecnica messa a punto presso la Universidad Cayetano Here<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Lima, Perú.<br />

Si basa su due caratteristiche ben conosciute dei micobatteri:<br />

M. tuberculosis cresce più rapidamente in terreno líquido che nel<br />

solido<br />

“Aggregati ” caratterístici <strong>di</strong> M. tuberculosis possono essere visti con<br />

il microscopio invertito osservando il terreno liquido<br />

www.modsperu.org<br />

The philosophy underlying MODS is laboratory freeware: all the<br />

components are rea<strong>di</strong>ly available from laboratory suppliers; there are no<br />

hidden, patented secrets.<br />

57<br />

58<br />

STRUMENTI O REATTIVI<br />

RISULTATI<br />

terreno Middlebrook 7H9<br />

(< 1 $ / campione)<br />

microscopio invertito (1500 – 3000 $)<br />

Presenza o assenza <strong>di</strong> M. tuberculosis nel campione<br />

Sensibilità/resistenza a rifampicina<br />

Sensibilità/resistenza a isoniazide<br />

in 10-15 giorni!<br />

Moore DAJ et al. Microscopic-observation drug-susceptibility assay for the <strong>di</strong>agnosis of TB.<br />

New Eng J Med 355: 1539–1551, 2006<br />

59<br />

60<br />

15


NaOH-<br />

NALC<br />

Vortex and<br />

stand for 15<br />

minutes<br />

PBS<br />

Fill tube<br />

to 14ml<br />

Centrifuge<br />

15 min 3000g<br />

7H9<br />

PANTA<br />

OADC<br />

sample 1 sample 2 Negative QC sample 3 sample 4 sample 5 or<br />

Positive QC<br />

Sputum decontamination<br />

900µl / well<br />

C<br />

C C<br />

C C<br />

1 3 4<br />

C<br />

MODS<br />

1 2 NEG 3 4 5 / POS<br />

control<br />

control<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

C<br />

Culture and<br />

<strong>di</strong>rect<br />

susceptibility<br />

testing<br />

Drug-free<br />

Isoniazid<br />

Rifampici<br />

I<br />

R<br />

I<br />

R<br />

I<br />

R<br />

I<br />

R<br />

I<br />

R<br />

I<br />

R<br />

2 wells for drug-free control (C), 1 for isoniazid 0.4 µg/ml (I), 1 for rifampicin 1 µg/ml (R)<br />

Istituto <strong>di</strong> <strong>Microbiologia</strong> - Genova<br />

61<br />

62<br />

Moore DAJ et al. Microscopic-observation drug-susceptibility assay for the <strong>di</strong>agnosis of TB. New Eng J Med 355: 1539–1551, 2006<br />

63<br />

64<br />

16


65 66<br />

Istituto <strong>di</strong> <strong>Microbiologia</strong> - Genova<br />

Laboratorio del Hospital Alli Causai<br />

67<br />

Laboratorio del Hospital Alli Causai<br />

68<br />

17


COSTI<br />

Caviedes L, et al. Rapid, efficient detection and drug susceptibility testing of Mycobacterium<br />

tuberculosis in sputum by microscopic observation of broth cultures. The Tuberculosis Working<br />

69<br />

Group in Peru. J Clin Microbiol. 2000 Mar;38(3):1203-8<br />

Laboratorio del Hospital Alli Causai<br />

70<br />

ABSTRACT<br />

A collaborative project was established between the Alli Causai<br />

Foundation in Ambato, Ecuador, and the University of Genova,<br />

Italy, to introduce the microscopic observation drug susceptibility<br />

(MODS) assay for the rapid identification of Mycobacterium<br />

tuberculosis in Ecuador.<br />

A total of 507 samples were evaluated during a 10-month<br />

period, and DNA was extracted from each isolate and sent to<br />

Genova for confirmatory molecular analysis.<br />

M. tuberculosis was identified in 45 samples by MODS, and drug<br />

resistance was observed in approximately 21% of the isolates,<br />

with four multidrug-resistant strains detected in two patients.<br />

71 72<br />

18


73 74<br />

TERAPIA: RESISTENZE<br />

A seconda dei risultati del test <strong>di</strong> sensibilità ai farmaci eseguito sul ceppo<br />

isolato o a seconda della tollerabilità del farmaco da parte del paziente, la<br />

combinazione <strong>di</strong> farmaci può essere mo<strong>di</strong>ficata e/o integrata. Per una<br />

corretta ed efficace terapia è fondamentale seguire correttamente la terapia<br />

antibiotica.<br />

Negli ultimi anni si è assistito alla comparsa <strong>di</strong><br />

ceppi MDR-TB (Multi-Drug Resistant TB) che sono ceppi <strong>di</strong> M. tuberculosis<br />

resistenti a isoniazide e rifampicina e più recentemente <strong>di</strong><br />

ceppi XDR-TB (Extensively Drug Resistant TB), che sono ceppi resistenti alla<br />

rifampicina e all’isoniazide, ma anche a tutti i fluorochinoloni e ad almeno uno dei<br />

tre seguenti farmaci iniettabili: capreomicina, kanamicina e amikacina.<br />

Epidemie veicolate da tali ceppi sono state osservate in Sud-Africa e nei<br />

Paesi dell’Est Europa, e sono stati isolati anche in Europa e in Italia. La<br />

mortalità in pazienti infettati con tali ceppi è molto maggiore rispetto ai<br />

ceppi sensibili, per l’inefficacia dei trattamenti terapeutici <strong>di</strong>sponibili.<br />

La comparsa <strong>di</strong> epidemie veicolate da questi ceppi rende ancora più urgente<br />

lo sviluppo <strong>di</strong> nuovi farmaci contro M. tuberculosis. La maggior parte dei<br />

farmaci in uso sono stati sviluppati oltre quarant’anni fa, e le poche molecole<br />

attive identificate <strong>di</strong> recente stentano ad essere inserite nei regimi<br />

75 76<br />

terapeutici.<br />

19


MYCOBACTERIUM LEPRAE<br />

Mycobacterium leprae è l’agente eziologico della lebbra o malattia<br />

<strong>di</strong> Hansen.<br />

Si stima che nel mondo siano 1-2 milioni le persone con <strong>di</strong>sabilità<br />

ascrivibile all’infezione da M. leprae.<br />

Nel 2006 i casi <strong>di</strong> lebbra conclamata sono stati circa 220 000, la<br />

maggior parte dei quali sono stati registrati in In<strong>di</strong>a, Brasile e Africa<br />

centrale.<br />

M. leprae è un bacillo AAR che cresce nei macrofagi, cellule neurali,<br />

nella zona plantare <strong>di</strong> topi atimici e nell’arma<strong>di</strong>llo.<br />

Non è mai stato coltivato in terreno <strong>di</strong> coltura e viene considerato un<br />

patogeno intracellulare obbligato.<br />

Si ritiene che il tempo <strong>di</strong> replicazione (stimato in circa 12-14 giorni)<br />

sia responsabile del lungo tempo <strong>di</strong> incubazione e della necessità <strong>di</strong><br />

adottare lunghi trattamenti terapeutici.<br />

77<br />

MYCOBACTERIUM LEPRAE<br />

Il completamento della sequenza del genoma <strong>di</strong> M. leprae ha permesso <strong>di</strong><br />

comprendere meglio alcuni aspetti della biologia <strong>di</strong> questo importante<br />

micobatterio.<br />

Il genoma <strong>di</strong> M. leprae è <strong>di</strong> circa 3 268 203 bp (circa 75% <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis), ma i geni co<strong>di</strong>ficati sono soltanto 1606 (40% <strong>di</strong> M.<br />

tuberculosis).<br />

Nel genoma <strong>di</strong> M. leprae sono stati in<strong>di</strong>viduati oltre 1100 pseudogeni (geni<br />

con inserzioni, delezioni o comunque non co<strong>di</strong>ficanti per proteine) e questo<br />

numero è assolutamente incoerente con quanto trovato finora nel genoma<br />

non solo <strong>di</strong> altri micobatteri ma anche <strong>di</strong> altri batteri.<br />

Si ritiene che M. leprae abbia subito durante l’evoluzione un processo <strong>di</strong><br />

deca<strong>di</strong>mento genico che ha determinato l’inattivazione della maggior parte<br />

del corredo genico.<br />

La lebbra raramente uccide il paziente, ma risulta essere fortemente<br />

invalidante per i danni prodotti agli arti e altri tessuti periferici. La lebbra è<br />

una infezione granulomatosa cronica e lentamente progressiva che<br />

coinvolge la pelle e i tessuti nervosi periferici. È stato infatti <strong>di</strong>mostrato<br />

come M. lepre presenti un particolare tropismo per i nervi periferici.<br />

78<br />

MYCOBACTERIUM LEPRAE<br />

L’infezione è generalmente limitata alle parte più fredde dell’organismo (pelle,<br />

naso, tratto respiratorio superiore). Generalmente gli organi interni quali cervello,<br />

fegato, milza, reni e ossa, non risultano essere coinvolti. Si è solito <strong>di</strong>stinguere due<br />

tipi <strong>di</strong> lebbra:<br />

lebbra lepromatosa. È caratterizzata da una scarsa risposta immunitaria dell’ospite<br />

che non è in grado <strong>di</strong> controllare la replicazione del bacillo. In questi casi l’analisi<br />

microscopica dei tessuti evidenzia la presenza <strong>di</strong> numerosissimi batteri AAR (forma<br />

multibacillare). È questa la forma altamente contagiosa <strong>di</strong> lebbra, fortemente invalidante e<br />

che richiede prolungati trattamenti terapeutici (> 2 anni).<br />

lebbra tubercoloide. È caratterizzata da una buona risposta immunitaria, dalla presenza<br />

<strong>di</strong> pochi batteri AAR nei tessuti, e da un modesto danno tissutale. Non è contagiosa e il<br />

trattamento si conclude normalmente entro 6 mesi <strong>di</strong> terapia.<br />

Possono comunque presentarsi forme <strong>di</strong> lebbra interme<strong>di</strong>e.<br />

La <strong>di</strong>agnosi si effettua generalmente su base clinica e può essere confermata dalla<br />

presenza nel reperto microscopico <strong>di</strong> bacilli acido-alcol resistenti.<br />

Il trattamento farmacologico si basa sull’utilizzo <strong>di</strong> dapsone, clofazimina e<br />

rifampicina, somministrati da soli od in combinazione a seconda del quadro clinico.<br />

79<br />

ALTRI <strong>MICOBATTERI</strong><br />

La maggior parte dei micobatteri sono batteri ambientali o saprofiti e possono essere<br />

isolati normalmente dal suolo o dall’acqua. Alcuni <strong>di</strong> questi micobatteri possono<br />

causare importanti patologie nell’ospite umano, in particolare nel soggetto<br />

immunocompromesso.<br />

Chiamati micobatteri atipici, opportunisti o anonimi, oggi si identificano quali Non-<br />

Tuberculous Mycobacteria (NTM) o Mycobacteria Other Than Tuberculosis<br />

(MOTT).<br />

Possono causare infezioni croniche a livello polmonare simili a quelli causate da M.<br />

tuberculosis nel soggetto adulto; linfoadeniti localizzate nei bambini; infezioni della<br />

cute e dei tessuti molli; infezioni <strong>di</strong>sseminate.<br />

Negli anni 80-90 del secolo scorso abbiamo assistito a un emergere <strong>di</strong> infezioni<br />

<strong>di</strong>sseminate in soggetti con AIDS. La riduzione del numero <strong>di</strong> linfociti T CD4<br />

circolanti determinava una incapacità dei macrofagi <strong>di</strong> attivarsi e <strong>di</strong> esercitare una effi<br />

cace azione antimicobatterica, che aveva come risultato la comparsa <strong>di</strong> infezioni<br />

<strong>di</strong>sseminate. Tra le specie più frequentemente associate a tali infezioni ritroviamo<br />

Mycobacterium avium intracellulare complex, sebbene molti altre specie siano<br />

state isolate. Negli ultimi anni, l’introduzione <strong>di</strong> più efficaci terapie anti-retrovirali ha<br />

reso molto meno frequenti questo tipo <strong>di</strong> infezioni.<br />

I MOTT hanno un genoma più grande rispetto ai micobatteri patogeni come M.<br />

tuberculosis, ma conservano la loro capacità <strong>di</strong> resistere e moltiplicarsi all’interno dei<br />

macrofagi e/o delle cellule dell’ospite come principale meccanismo <strong>di</strong> patogenesi.<br />

80<br />

20

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