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di scienze per il biennio delle superiori. Al termine<br />
della presentazione del curricolo di chimica mi sfuggì<br />
il commento: L’unico obiettivo mancante è “Saper<br />
elaborare teorie scientifiche originali”! In seguito<br />
ho avuto occasione di constatare che si tratta di<br />
una tendenza piuttosto comune fra gli estensori di<br />
curricoli. Anche il documento in questione non vi<br />
sfugge, come mostrano le citazioni che seguono.<br />
Fra i suggerimenti che concludono il paragrafo 2<br />
(Condizioni e criteri per la costruzione del curricolo<br />
di scienze) si legge:<br />
“Gli itinerari di lavoro sono caratterizzati da una sistematica<br />
produzione, discussione e documentazione<br />
di modelli sempre più complessi elaborati dai bambini<br />
e dai ragazzi sotto lo stimolo della mediazione<br />
adulta.”<br />
“La capacità di elaborare modelli personali e di sostenerli<br />
con argomentazioni adeguate permette di<br />
sviluppare sia il sapere individuale che quello socialmente<br />
condiviso nella classe...”<br />
Fra le già citate finalità formative dell’area scientifica<br />
si trovano anche la capacità di “interpretare e<br />
progettare lo svolgersi di fenomeni più o meno semplici<br />
fondando le sue argomentazioni e le sue azioni<br />
su ampi repertori di dati di fatto...” e quella di “sviluppare<br />
schematizzazioni, modellizzazioni,<br />
formalizzazioni di fatti e fenomeni...”<br />
I bambini e i ragazzi di oggi sono bombardati da<br />
una continua pioggia di informazioni provenienti da<br />
diverse fonti - in primo luogo la televisione - e per la<br />
massima parte sono privi di qualsiasi valido criterio<br />
per districarsi in mezzo a questa giungla. Chi di loro,<br />
per esempio, è in grado di discernere fra un oroscopo<br />
e una previsione fondata su dati scientifici<br />
(specialmente se è attorniato da adulti che prendono<br />
sul serio gli oroscopi) E’ inevitabile che la grande<br />
maggioranza dei bambini e dei ragazzi abbiano<br />
la mente piena di idee confuse. In questa situazione<br />
la principale finalità dell’insegnamento scientifico<br />
dovrebbe essere quella di aiutarli a mettere un po’<br />
di ordine nelle loro menti, almeno per quanto riguarda<br />
il campo dei fenomeni naturali. Mi sembra invece<br />
che l’accostamento alla complessità - che, a giudicare<br />
dalla frequenza con cui è citata, sembra stare<br />
molto a cuore degli estensori del presente documento<br />
- dovrebbe esser fatto con una certa cautela<br />
per evitare il rischio di confondere ancor di più le<br />
idee degli allievi.<br />
Mi rendo conto che il modo in cui sono redatti i<br />
documenti programmatici si è ormai consolidato al<br />
punto di costituire un genere letterario ben definito<br />
e praticamente immodificabile, almeno in tempi brevi.<br />
Ma mi permetto di avanzare un modesto suggerimento:<br />
perché non accompagnare ciascuno di questi<br />
documenti con un riassunto, non troppo breve<br />
ma senza pretese di esaustività (diciamo di una o<br />
due pagine), scritto avendo in mente il pubblico dei<br />
non “addetti ai lavori” Sarebbe un servizio utile a<br />
questo pubblico, che potrebbe farsi un’idea dei contenuti<br />
essenziali delle proposte. E forse sarebbe anche<br />
un utile esercizio per gli estensori dei suddetti<br />
documenti.<br />
(*)<br />
Coordinatori: V. Cogliati Dezza, R. Habel, C.<br />
Todaro; Moderatore: F. Rigola<br />
XII Congresso Nazionale di Didattica <strong>Chimica</strong><br />
Trieste novembre 2001<br />
38<br />
CnS - La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Marzo - Aprile 2001