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N° 04 14 04 Febbraio 2012 Roccadaspide OSPEDALE. Prescrizioni Farmaci, la situazione attuale Sbloccate le prescrizioni L’ospedale di Roccadaspide può prescrivere di nuovo quei farmaci che comprendono anche medicinali salvavita perché non rientrano più nel piano terapeutico. Ma era dal luglio 2010 che il presidio rocchese non poteva prescrivere tali farmaci tra cui il “Plavix”, di fondamentale importanza nella terapia dell’infarto in fase acuta e nel post infarto. Con la conseguenza che i pazienti infartuati, trattati presso l’ ospedale di Roccadaspide, erano costretti a rivolgersi presso altre strutture e centri abilitati per ottenerne la prescrizione. E, più precisamente, il decreto commissariale n 44 del 2010 circa le misure di controllo della spesa farmaceutica, escludeva il presidio dalla prescrizione di alcune medicine. Ma ora le cose sono cambiate. Come conferma anche il dott. Giancarlo Romeo, primario della divisione di Medicina, presso l’ ospedale civile di Roccadaspide. «L’ospedale può prescrivere molti dei farmaci che, fino a poco tempo fa, non poteva erogare ai pazienti come il Plavix, l’ossigeno, le medicine per il diabete etc, afferma il primario. Mentre, tuttora, non può prescrivere i fattori della crescita, farmaci legati al trattamento di particolari forme di anemie con proprietà chemioterapiche. Ma le Che le nostre strade versino in tristi condizioni è un dato di fatto. Ma che la derivante pericolosità per i cittadini debba peggiorare con le mutate condizioni climatiche, può essere evitato. Tanto per fare qualche esempio, a Roccadaspide, un tratto dell’ex strada statale 488 è interrotta in due parti per il crollo di un muro. I due tratti sono stati transennati da tempo dalla Provincia, ente addetto alla manutenzione della strada in questione. Ma, fino ad oggi, nessuno ha pensato ancora di sistemarli. Anche perché l’ente provinciale ha chiamato in causa anche i proprietari dei terreni in cui è compreso il muro franato. Il primo crollo è avvenuto nel 2008 ed il notevole tempo trascorso lo si denota dalla presenza di erbacce all’interno della relativa area transennata. Mentre il secondo crollo risale a qualche mese fa, ma nessuna vegetazione ha ancora fatto capolino tra le pietre cadute! Il tratto interrotto permette la circolazione delle vetture, ma restringe notevolmente gli spazi e la fluidità di manovra. I crolli sono stati causati, soprattutto, dal maltempo e le frane degli anni scorsi e le peggiorate condizioni climatiche di questi giorni, non promettono nulla di buono. L’area interessata è la strada che si trova tra la via S. Vincenzo e la via Molina., nella parte bassa del paese, a poca distanza dall’ex macello. E dire che la polizia municipale di Roccadaspide aveva fatto una cose cambiano tutti i giorni e presto, forse, saranno prescrivibili anche questi ultimi. La farmacia del distretto ha, a riguardo, l’elenco di tutti i medicinali che il presidio può prescrivere». La non prescrivibilità dei farmaci in questione aveva creato non pochi disagi ai cittadini della Valle del Calore, legati alle note distanze tra Roccadaspide, Agropoli, Vallo della Lucania e Battipaglia. Centri che, nel frattempo, avevano conservato la possibilità di prescrivere i citati farmaci, senza dimenticare la precaria condizione viaria della Valle del Calore. E l’età prevalentemente anziana segnalazione alla Provincia, a riguardo, già nel settembre del 2007. Quando un passante aveva fatto notare la pericolosità del muro ed un addetto dell’ente provinciale aveva effettuato un sopralluogo in seguito alla segnalazione. Cui sono seguiti altri solleciti di intervento dopo il crollo per salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Ma tutto tace. E nessuno interviene nemmeno per la messa in sicurezza della strada. Sembra, però, che sia pericoloso, almeno nel caso del primo crollo, rimuovere le pietre dalla strada perché fanno da barriera ad altre eventuali cadute. Sta di fatto, però, che quelle pietre ai lati della strada sono pericolose ed un residente della via S. Vincenzo ha avuto degli assistiti, costretti a rivolgersi a qualcuno per essere accompagnati. Il sindaco di Roccadaspide, Girolamo Aurichio, scrisse all’allora Commissario dell’Asl di Salerno, De Simone, chiedendogli «di ripristinare presso l’ospedale di Roccadaspide la prescrizione dei farmaci in questione per i pazienti ricoverati». La situazione rimase invariata, ma ora l’ospedale di Roccadaspide può prescrivere quei medicinali tanto utili ai pazienti. Un servizio ripristinato a tutti i cittadini della Valle del Calore e oltre. Francesca Pazzanese Strade rocchesi disastrate, sos alla Provincia un incidente proprio per la restrizione del tratto in questione. Per non parlare della via Spinosa, in aperta campagna, sempre lungo l’ex strada statale 488. Dove la strada è franata ed, al suo posto, giace un notevole avallamento dell’asfalto. Inutile dire che l’area interessata è stata transennata, da molto tempo, perché non percorribile dalle autovetture. Fra. Paz.
Cilento N° 04 04 Febbraio 2012 15 IL VIAGGIO. Il paese modello per la raccolta differenziata all’87% Dai marroni all’olio d’oliva, un paese che produce... Per arrivare a Roccadaspide occorre gustare il paesaggio attraverso le diverse prospettive offerte dalle curve della strada ed inerpicarsi con essa fino a poco più di 300 m sul livello del mare. Un ultimo bivio e si arriva in città! È un dato acquisito ormai da almeno due anni che, quello che per consuetudine siamo portati a definire un paese, sia in realtà stato onorato dal Presidente Napolitano del titolo di città: un riconoscimento non solo alla rilevanza storica del millenario Comune del Parco del Cilento e del Vallo di Diano, ma anche alla comunità tutta che si è impegnata a realizzare benessere economico e sociale con il proprio lavoro e un pizzico di amore per il territorio. I rocchesi negli ultimi 4 anni, per esempio, hanno raggiunto una percentuale di raccolta differenziata che ha sfiorato l’87% partendo da zero, così da raggiungere un primato non solo in Campania, ma in tutta Italia, come Comune Riciclone che conta tra i 6.000 ed i 10.000 abitanti: qui, infatti, il sistema della raccolta porta a porta è attivo fin dal marzo 2007, sia nel capoluogo che nelle relative frazioni - Carretiello, Doglie, Fonte, Serra, Tempalta. Oltre a mantenere le tariffe basse ed avere la città più pulita, i cittadini hanno saputo sfruttare le possibilità offerte dalla realizzazione dell’isola ecologica; dall’attivazione di un servizio di compostaggio domestico, che ha permesso una riduzione del 30% della frazione umida, con relativi sconti per chi vive in campagna; dall’istituzione di un servizio di raccolta di batterie; dall’istituzione di un centro di raccolta convenzionato con il Centro di Coordinamento RAEE per frigoriferi, televisioni, monitor, apparecchi di illuminazione; dall’istituzione della raccolta di indumenti ed accessori di abbigliamento, mediante l’impiego di appositi contenitori, infine coinvolgendo i giovani locali nel servizio di raccolta oli vegetali esausti. Nulla è stato lasciato al caso, insomma, neanche le acque. Un modello virtuoso, in cui ciascuno fa la propria parte, cittadini ed istituzioni. Bisognerebbe uniformare la scelta delle nostre passeggiate o delle incursioni turistiche promosse nel territorio a criteri di sostenibilità e di tutela del paesaggio, per provare ad innescare un’inversione di tendenza delle politiche ambientali delle nostre amministrazioni, partendo da una selezione di questo tipo. Famosa per la produzione dei marroni, prodotti di qualità, imperdibili soprattutto profumati al cioccolato, i castagneti ricoprono circa 4.000 ha del territorio comunale, mentre i vigneti che addolciscono i declivi lungo la valle del Calore catturano il palato con una ricca produzione di vini di alta qualità, afferenti la cantina sociale di Val Calore; ancora l’olio che rende gustosi i piatti tipici come i fusilli, i cavatielli ed i ravaiuoli cilentani, mentre più recente la produzione di birra artigianale. Tante le leggende che colorano la storia del borgo assemblatosi a partire verosimilmente dal VII sec. d.C., benché le testimonianze archeologiche attestino la presenza di insediamenti stabili con relative necropoli fin dalla fine dell’VIII sec. a.C.: a partire dal nome, che secondo alcuni rimanda ai serpenti comparsi all’improvviso al cospetto dei transfughi dalla Paestum altomedievale, ormai malsana e vittima degli attacchi dei Saraceni. Piuttosto sembra che il nome, Roccadaspide, rimandi alle caratteristiche difensive del sito – ben riparato dai Monti Alburni, a dominare la vallata del Calore e la piana del Sele –, ove alla originaria torre svettante sul borgo in età medievale, venne sostituito il castello che ancora oggi domina ed accentra le viuzze del centro antico, ad opera di Federico II di Svevia, all’indomani della sventata Congiura di Capaccio (1245). Deriverebbe, dunque, da aspis, scudo, difesa, nomen omen! Valentina Del Pizzo AGROPOLI. Alfieri va al Tar Ridateci i fondi per la cultura ALTA VALLE DEL CALORE. Neve, da tragedia a benedizione Avevamo già affrontato la questione della revoca da parte della Regione Campania di 10 milioni di euro per il finanziamento del del Tavolo Istituzionale Locale (TIL) Magna Graecia. Il Comune di Agropoli, in qualità di soggetto capofila, ha deciso di impugnare innanzi al Tar Campania l’atto di revoca. Il sindaco, Franco Alfieri, ha informato della vicenda anche l’europarlamentare Pino Arlacchi e Alberto Piazzi, componente della Direzione Generale della Politica Regionale della Commissione Europea. Il TIL Magna Graecia, composto da dodici comuni (Agropoli, Ascea, Albanella, Altavilla Silentina, Capaccio, Casalvelino, Giungano, Roccadaspide, Trentinara, Torchiara, Laureana Cilento e Castel San Lorenzo) e dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni e Direzione Regionale della Soprintendenza, aveva elaborato il Piano Strategico per la Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Campania a seguito di avviso pubblico nell’ambito dell’Obiettivo Operativo 1.9 del PO FESR Campania 2007/2013. Approvato, aveva ottenuto il finanziamento. Con delibera della giunta regionale n. 112/2011, però la sovvenzione è stata successivamente revocata. Un atto del tutto immotivato secondo Alfieri: “Hanno annullato una procedura legittima che ha significato, per molti ambiti territoriali, un percorso di lavoro serio, complesso ed oneroso. Il Comune di Agropoli, capofila del tavolo istituzionale, ha svolto un’intensa attività che ha necessitato l’impegno di risorse economiche significative. Tra l’altro, l’azione progettuale rappresentava, in forma sinergica tra più comuni, un’importante opportunità di sviluppo dei territori attraverso la valorizzazione del patrimonio storico e culturale. Per questi motivi ci siamo già rivolti a rappresentanti del Parlamento Europeo e abbiamo inteso impugnare la delibera della giunta regionale». Sulla sua scorta anche gli altri comuni si apprestano a presentare ricorso. E la neve venne! Bianca soffice, perfino resistente. Cadde sull'Alta Valle del Calore a coprirla, quasi a fecondarla di nuove energie. Quelle che servono per rompere l'assedio della decrescita demografica che "uccide" un'intero territorio. Senza difese di sorta o e mancante perfino di idee per tentare la resistenza. L'antica maledizione del freddo, che costringeva i maschi pastori a transuma in pianura lasciando vedove bianche a gestire l'inverno, oggi potrebbe diventare un'opportunità unica anche se non singolare: unica per il nostro territorio, ma non singolare perché già ha fatto la fortuna di un'infinità di piccole e grandi realtà turistiche dell'arco alpino e della dorsale appenninica. Piaggine e l'alta valle del Calore imbiancata non è una novità. Come non è una primizia i fatto che alcuni volenterosi si sono messi in testa di fare della neve un'attrazione che vada oltre i pochi appassionati indigeni. È ora che, al di là dei progetti faraonici, ci si interroghi se non sia arrivato il momento di strutturare una proposta turistica spalmata su tutta la stagione invernale senza attendere la bella "festa della neve" organizzata in un determinato periodo per dare spazio agli appassionati. Le strutture ricettive sono una realtà di tutto rispetto. Se considerate nel loro complesso i numeri sono anche buoni come la qualità della ristorazione. Il parco ha deliberato di acquistare un "gatto delle nevi" per sopperire al deficit di mezzi che garantiscano il trattamento della pista (oltre 10 Km di strada) che rendano fruibile la neve agli appassionati. Lo stesso mezzo può essere utilizzato come mezzo di trasporto per la, risalita degli sportivi e di chi avrebbe piacere di godersi un mondo da favola. Scende la neve ... È diventata una fortuna invece della tragedia di un tempo. La fortuna bisogna meritarsela. Ecco perché i pochi che ci credono chiedono, a gran voce, a chi di dovere di fare la propria parte per rendere giustizia ala gente e alla nostra terra. Due cose per cominciare: i servizi alla "fontana del caciocavallo" e la riapertura del rifugio delle "Chianodde". Sono cose che costano poco e niente! Per cui, è solo questione di buona volontà ... Bartolo Scandizzo
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