Ecco i trattori made in Cilento - Unico

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N° 04 6 04 Febbraio 2012 Cilento MECCANICA AGRICOLA. Durso all’avanguardia, la Cama che combatte La raccolta automatica per rucola e carciofi, macchina capaccese SEGUE DA PAG. 4 gata La Multiworks è una vera e propria stazione mobile portattrezzi, motorizzata VM,sulla quale è possibile installare un grande numero di attrezzature, tra le quali lame sgombraneve, verricelli, gru forestali, retroescavatori, trinciatri ci, spandisale, spandiconcime e spandisabbia. La Farmer SV è “un cantiere in movimento”, consentendo di ntrasportare, con la semplice patente B, tutta l’attrezzatura di cui una media impresa necessita. La gamma di mini dumper comprende 6 modelli con capacità di carico variabile tra i 500 e i 1.000 Kg, particolarmente utili, per prestazioni e resistenza, sia nel settore agricolo sia in quello industriale. Tutto questo è possibile grazie alle notevoli risorse investite in ricerca e sviluppo (circa il 10% del fatturato), alle collaborazioni con diverse università e ad un efficiente ufficio tecnico dove, grazie all’utilizzo dei più moderni software, è possibile progettare il mezzo anche in base a particolari richieste dal cliente e testarne tramite simulazioni le caratteristiche e i comportamenti sul campo. I mercati di riferimento dell’azienda campana sono prevalentemente nazionali, con una marginale eccezione nel settore delle macchine agricole, visto che l’azienda intrattiene rapporti commerciali con Portogallo e Spagna, mercati che incidono sul fatturato per meno del 10%. Sul territorio nazionale la maggior parte della produzione viene assorbita dai mercati settentrionali, con significativi picchi in Liguria e Piemonte. La distribuzione è affidata ad una rete di circa 100 concessionarie di vendita che, oltre a buoni requisiti commerciali, dispongono di capacità tecniche adeguate ad assicurare la necessaria assistenza postvendita. Alla rete dei concessionari si aggiungono poi una serie di officine autorizzate che coprono il territorio in maniera estremamente capillare e garantiscono l’intervento entro poche ore dalla chiamata, nonché una officina mobile che interviene su tutto il territorio nazionale in casi particolari. LA COMACA DI CAGGIANO L’azienda nasce nei primi anni settanta dalla esperienza maturata dai soci fondatori, Angelo Pucciarelli e Francesco Carucci, nel campo della riparazione meccanica e nella rivendita di mezzi e attrezzature per l’agricoltura, effettuata in collaborazione con alcuni partner dell’industria meccanica in particolar modo con la Fort s.r.l di Sossano (VI). Grazie a questa proficua collaborazione si progetta e si comincia a produrre il pianale di carico ribaltabile per alcuni modelli di motozappa e motocoltivatori prodotti dalla stessa Fort s.r.l. che riscuotono un notevole successo presso i mercati locali. Questo tipo di attività inizialmente sarà essenzialmente di tipo artigianale e si protrarrà per alcuni anni perfezionando sempre di più la produzione e ampliando l’offerta fino alla costituzione del marchio CO- MACA (1983) che segna la svolta per l’azienda con la progettazione e produzione completa della prima trattrice agricola con piano di carico (comunemente chiamata “motoagricola”), la famosa "Rambo 4x4". La “Rambo 4x4" riscuote un grande successo, dapprima nei mercati locali e successivamente sull’intero territorio nazionale al punto da diventare la "motoagricola" per antonomasia. Nei primi anni novanta, con un notevole investimento, l’azienda costruisce l’attuale stabilimento di 5000 mq su un area di oltre 15000 mq, dove la produzione si incrementa notevolmente e le competenze e la specializzazione dell’azienda si consolidano ai vertici del settore per qualità, tecnologia, affidabilità, flessibilità del prodotto e assistenza al cliente. "La motoagricola - afferma Angelo Pucciarelli, uno dei due titolari - è stato il tratto distintivo della Comaca che ci ha dapprima imposti sul mercato locale, poi su quello nazionale, infine a livello europeo, come dimostrano gli accordi commerciali con Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Spagna". La Comaca ha infatti recentemente lanciato sul mercato un veicolo che è dotato di caratteristiche uniche e innovative. Si tratta della nuova Mithos gemellata 4x4, una macchina operatrice multiuso a quattro ruote motrici che dispone di ruote posteriori gemellate per una portata complessiva di sei tonnellate e con una cabina confortevole che può garantire tre posti. Dotato di sospensioni anteriori indipendenti, del tipo Mac— Pherson, e non delle tradizionali balestre, utilizzate dagli altri produttori del settore, il veicolo ha una maggiore stabilità e confort di marcia, maggiore elasticità e migliore assorbimento degli urti, minor peso e minor ingombro, oltre a una minore manutenzione. L’anno della svolta o,per meglio dire, del salto di qualità, va identificato con il 1999, in concomitanza con l’ingresso nell’azienda dei due figli dei soci fondatori, Feliciano Pucciarelli e Sebastiano Carucci, e la realizzazione del nuovo stabilimento produttivo, inizialmente di 1.200 metri quadri coperti, poi saliti a 4.000, ncon 250 mq che ospitano gli uffici. Oggi la Comaca produce annualmente circa 600 macchine, il 60% delle quali ascrivibili alla tipologia macchine operatrici multiuso mentre la restante parte è costituita da trattrici agricole. «Negli ultimi anni – spiega Feliciano Pucciarelli, direttore ufficio tecnico/acquisti – la quota destinata all’agricoltura è andata diminuendo, a causa della crisi che ha investito il settore, mentre l’edilizia ha guadagnato terreno e, visti i suoi potenziali di crescita, questo trend dovrebbe accentuarsi nel 2008. Di fatto l’omologazione dei transporter come macchine operatrici multiuso ne ha esteso notevolmente l’impiego, con vantaggi di non poco conto per i potenziali clienti del settore edile che, come sottolinea Sebastiano Carucci, direttore commerciale, possono disporre di mezzi dalle portate significative, esenti dal pagamento del bollo auto, agevolati da una tariffa di assicurazione ridotta e guidabili con la semplice patente B, con un solo limite di utilizzo che consiste nel divieto di circolazione sulle autostrade. Il fatturato complessivo dell’azienda di Caggiano, che lo scorso anno si aggirava intorno ai 6 milioni di euro, viene realizzato per un buon 90% sul mercato italiano. Non mancano tuttavia interessanti sbocchi all’estero, soprattutto in Francia, Portogallo, Spagna, e nelle isole Faroe,a metà strada fra l’Islanda e la Norvegia. L’OELLE DI TORRE ORSAIA. L’iniziatore è Biagio La Morticella ed ha ha raggiunto una elevata specializzazione nel settore dei "trasporters" per l'agricoltura, per l'edilizia e per l'industria, tanto da posizionarsi tra le aziende più innovative del Mezzogiorno. Lo stabilimento della "OELLE Costruzioni meccaniche s.r.l." sorge su un'area di circa 12.000 mq e si sviluppa su circa 4.000 mq di superficie coperta, divisa tra zona destinata alla produzione, ad uffici e servizi. A monte del ciclo di produzione vi è un attrezzato ufficio tecnico che predispone i mezzi tecnologici ed i cicli operativi necessari per la produzione interna, concludendo con i relativi controlli per verificare la conformità del prodotto anche in ordine alla rispondenza dei requisiti richiesti dalle prescrizione legislative vigenti. Ampio sviluppo ha assunto la costruzione delle macchine a trazione elettrica, macchine ecologiche, utilizzate non solo per la prima lavorazione dei prodotti agricoli e la loro successiva trasformazione, nonchè per gli spostamenti all'interno dell'azienda e per il trasporto, collocate in grandissime quantità sui principali mercati esteri. La OELLE serve oggi un ampio bacino di utenza, comprendente non solo una buona parte del mercato nazionale ma anche paesi esteri quali Svizzera, Germania,Belgio, Danimarca, Portogallo ecc. NAPPO A CAPACCIO. Il fiore all’occhiello è una macchina è adatta per la coltivazione e la raccolta di carciofi ma spesso viene modificata in base alle richieste specifiche del cliente per potersi adattare a qualsiasi tipo di coltura. Omologata per la marcia su strada si rende comunque efficiente su svariati tipi di terreno. Il suo esordio sul mercato è datato 1982, come officina e rivendita di macchine agricole, per poi passare negli anni '90 alla costruzione in proprio e specializzazione nel campo della raccolta di carciofi. Protagonista è il Furia 4WD, l'innovativo carro raccolta dotato di un sistema di trasmissione esclusivo che consente di muoversi agilmente in tutte le tipologie di terreno e raccogliere in maniera efficace grandi quantitativi di carciofi non danneggiando le piante. In breve tempo la macchina è stata venduta in tutt’Italia ed utilizzata da centinaia di acquirenti, facendo scoprire livelli di produzione mai avuti prima di quel momento che ne hanno valorizzato le peculiarità: in particolare si realizza una resa di raccolto pari a 98/100% e si ha la possibilità di passare al di sopra delle piantagioni ad un’altezza massima di 120 cm. Successivamente è stato sviluppato il Furia 4WD TB, un carro raccolta basso sterzante su 4 ruote, capace di passare al sotto le piantagioni di kiwi o altre piante a pergolato. Oreste Mottola 1/CONTINUA
Capaccio N° 04 04 Febbraio 2012 7 LA POLITICA. L'agenda politica e programmatica del prossimo sindaco Che ci sia un assessore al turismo a tempo pieno - Completamento del progetto di sistemazione della zona archeologica di Paestum con l'assegnazione della gestione dei parcheggi e la realizzazione di quello di via Magna Graecia. - Messa in funzione della zona industriale di via Cerro e sistemazione della SS. 18 da Cerro a Ponte Barizzo prendendo atto che la strada è, ormai, una via commerciale e non più di collegamento veloce prevedendo un'alternativa che, passando per Capo di Fiume, possa riconnettersi sulla Capaccio Paestum e, da qui, sullaIncentivare la ristrutturazione delle seconde case anche prevedendo un loro utilizzo nel settore turistico, al fine di favorire l'attività edilizia finalizzate alla ristrutturazione più che alla creazione di altre lottizzazioni. - Immaginare un piano strategico che favorisca gli investimenti nel settore turistico orientando il tutto alla luce delle nuove tendenze. - Assegnare un ruolo alla pineta che non può essere lasciata "pascere" in modo spontaneo portandola alla morte certa provocata dall'implosione. - Trovare soluzioni per dare spazio al turismo balneare del fine settimana. È necessario creare posti auto con parcheggi temporanei custoditi: si possono aprire appositi varchi per cestire l'accesso in pineta predisponendo aree attrezzate e quant'altro utile a far vivere una giornata di serena vacanza ai turisti pendolari. - Selezionare in modo chirurgico le zone destinate a nuovi insediamenti al fine di effettuare completamenti e collegamenti funzionali nelle contrade già urbanizzate. - Delocalizzare il mercato ortofrutticolo e immaginare un centro direzionale al suo posto che sia polmone economico e sociale dell'intero territorio. - Creare un servizio urbano di mobilità intesta che consenta a cittadini e turisti di spostarsi con celerità e autonomia sul territorio comunale con particolare attenzione all'integrazione con Agropoli. Tale integrazione dovrebbe essere perseguita in molti altri ambiti: raccolta rifiuti, agenda degli eventi, ambito culturale e nella realizzazione e utilizzo di infrastrutture degne di un polo turistico d'eccellenza. Insomma di cose da fare per i nuovi amministratori ce ne son tante. Solo dividendosi NUNZIO DANIELE UNO DEI CANDIDATI i compiti tra chi immagina il futuro e chi lo costruisce giorno per giorno si potrà avere speranza di successo. Le ultime due amministrazioni di Capaccio Paestum sono crollate proprio sotto il peso, eccessivo, posto sulle spalle di sindaco e giunta e dalla marginalità pseudo operativa in cui si è visto costretto il consiglio. A nulla sono serviti, infatti, i tentativi di Pasquale Marino di diluire in capo a consiglieri molte deleghe di specifica competenza assessorile. Il risultato è stato di deprimere i primi e deludere, deresponsabilizzando, i secondi. I ruolo di consigliere è strategico in una maggioranza che ha testa. Essi devono tenere vivo il rapporto con l'elettorato ed essere sentinella su quanto assessori e struttura operativa mettono in atto. Gli assessori devono lavorare gomito a gomito con i dirigenti senza commistioni di sorta e solo un controllo dei consiglieri può mantenere viva la pressione sui primi e sui secondi. Il sindaco è il garante degli uni e degli altri e deve vigilare affinché tutti restino ancorati al ruolo e al mandato ponendo attenzione al vento che spira nell'opinione pubblica. Un esempio per tutti: Incredibilmente, le ultime due amministrazioni hanno trovato il modo di fare a meno di un assessore al turismo diluendo all'inverosimile le competenze tra sindaci, assessori, consiglieri e soggetti terzi. Lo sbandamento degli operatori del settore e degli altri uffici competenti a livello provinciale e regionale nel relazionassi con la pretora di responsabili è stato comprensibile e di difficile composizione. I consiglieri progettino e controllino, gli assessori e i tecnici attuino il programma! Velina ROTTURA TRA TARALLO E MARINO Per Lorenzo Tarallo l’obbiettivo è la creazione di una coalizione unitaria in vista delle prossime elezioni Amministrative del centro sinistra. Ancora non ci è dato sapere il nome del candidato sindaco e non è detto che i diversi partiti presenti sul territorio comunale decidano di confluire nella nuova coalizione, potrebbero infatti anche scegliere di sostenere i candidati “ufficiali”. Voci vicine al centrosinistra parlano di rischio rottura tra Lorenzo Tarallo e il sindaco uscente, Pasquale Marino. "Va subito precisato che io sono un uomo di partito – afferma Tarallo – pertanto, come tale, seguirò quelle che saranno le direttive del Pd. Non è una rottura con Pasquale Marino di tipo personale, ma politica. Se il Pd punterà sulla candidatura di Marino, farò altrettanto. In caso contrario, non posso non attenermi a quanto stabilito dal mio partito qualora la scelta ricada su un’altra persona. Comunque sia, non è stata ancora presa nessuna decisione ufficiale. Per quanto mi riguarda, la mia priorità è quella di unificare il centrosinistra nella sua interezza". Agricoltori, tassati, derisi e pestati da Monti CRONACHE DI CETRIOLI E CARCIOFI L’IMU, la nuova tassa comunale voluta dal governo Monti, graverà non solo sulle stalle, sui depositi agricoli, sulle case rurali ma anche sulla terra, bene indispensabile per produrre cibo, siamo arrivati al paradosso che si tassa la vita per la vita. Le conseguenze di una tassazione così pesante avrà conseguenze devastanti per le aziende agricole italiane. Con l’IMU i beni immobili delle aziende agricole subiranno una doppia tassazione, al pagamento dell’Irpef e dell’Ici sui terreni, si aggiungerà l’Imu sugli immobili rurali. L’agricoltura è notoriamente un settore con alta patrimonializzazione ma bassa redditività, ovvero per produrre un piccolo reddito è necessario investire in immobili, capannoni, stalle, depositi, fienili, sale mungitura, caseifici, magazzini. Quindi è chiaro che spostando l’imposizione dal reddito al patrimonio si è voluto colpire deliberatamente con una patrimoniale, i contadini, da sempre la fascia più debole della popolazione. Se prima a massacrare gli agricoltori italiani c’era il ragioniere, il nano e il padano, ora ci sono illustrissimi professori a menar fendenti nelle carni martoriate dei contadini italici. Così come moribonde giumenche indolenti vanno al mattatoio, i poveri coltivatori rassegnati e stanchi si arrendono al destino cinico e baro, condannati a morte, da strozzini istituzionali, che per salvare la patria, aumentano le tasse del 400%. Ci voleva una pletora di scienziati per aumentare le tasse, i contributi previdenziali e le accise sui carburanti, non bastavano gli erotomani, le peripatetiche e i lacchè di prima , forse per imburrare il mitico ortaggio era necessario l’utilizzo delle mani lunghe e affusolate di aristocratici cattedratici. L’IMU, la nuova tassa sugli immobili, voluta dal governo, si abbatterà come uno ztunami sulle terre e sui poderi affossandoli per sempre. La nostra agricoltura in difficoltà da sempre, pagherà un enorme tributo sull’altare della crisi, voluta dalle banche e dalla speculazione finanziaria, l’aumento sproporzionato delle tasse costringerà i contadini a svendere le proprie aziende a speculatori e camorristi che sono pronti ad impossessarsi di terre e poderi per quattro soldi. Tassare in modo indiscriminato e sconsiderato beni strumentali necessari agli agricoltori per produrre da mangiare è come tassare la scrivania dell’avvocato che deve difendere un innocente, il bisturi del medico che deve salvare un malato , il pennello di un pittore che deve affrescare una chiesa o la ramazza dello scopatore che deve tenere lindo il vico.” Se prima di concepire nefandezze vi puliste le neuroniche vostre, sareste più attenti a non insidiare le natiche nostre” “Poeta agricolo tartassato” Lucio Capo
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