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La protezione ed i trattamenti con lenti e filtri oftalmici (parte I) - PO ...

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m<strong>ed</strong>aglia: la possibilità che si verifichino scottature<br />

e colpi di sole; fotosensibilizzazione <strong>con</strong> la comparsa<br />

di fotoallergie e fototossicità; invecchiamento<br />

della pelle <strong>con</strong> possibilità di innescare meccanismi<br />

mutageni; alterazioni del sistema immunitario.<br />

Per quanto riguarda il sistema visivo <strong>ed</strong> i suoi annessi,<br />

facendo riferimento alla banda del visibile e<br />

dell’infrarosso, possiamo avere un danno:<br />

- retinico di natura termica <strong>con</strong> irraggiamento da<br />

380 a 1500 nm;<br />

- retinico di natura fotochimica <strong>con</strong> esposizione da<br />

380 a 550 nm;<br />

- al cristallino di origine termica per esposizione<br />

agli infrarossi sia in fascia A che in fascia B;<br />

- termico alla cornea <strong>con</strong> lunghezze d’onda tra<br />

1400 nm a 1 mm.<br />

<strong>La</strong> possibilità che si verifichi un danno è legata<br />

all’intensità dello stimolo <strong>ed</strong> al tempo di esposizione.<br />

Nell’intervallo di lunghezze d’onda da 380 nm a<br />

2500 nm, la <strong>protezione</strong> di cornea e cristallino si ha<br />

limitando l’irradianza, ovvero l’intensità del flusso<br />

radiante per unità di superficie (W/m 2 ):<br />

- 10 m W/m 2 <strong>con</strong> stimoli di durata superiore a<br />

1000 se<strong>con</strong>di;<br />

- 1,8 t -3/4 W/m 2 <strong>con</strong> stimoli inferiori a 1000 se<strong>con</strong>di.<br />

Le due relazioni ci di<strong>con</strong>o che più l’intensità è<br />

elevata e più ridotto deve essere il tempo di esposizione.<br />

Si tratta di una <strong>con</strong>siderazione abbastanza<br />

ovvia che tuttavia, nel pratico, può essere facilmente<br />

disattesa dal momento che il nostro sistema<br />

visivo ha capacità di adattamento molto ampie e di<br />

<strong>con</strong>seguenza la sensazione di disagio <strong>con</strong>nessa ad<br />

una luminanza ambientale molto alta, viene spesso<br />

superata in tempi brevi <strong>con</strong> la <strong>con</strong>seguente impressione<br />

che <strong>con</strong> la scomparsa della sensazione di<br />

fastidio iniziale sia superato anche il rischio esposizione.<br />

Osservando la figura 5 v<strong>ed</strong>iamo che la retina ha un<br />

picco di sensibilità alle radiazioni tra i 300 nm <strong>ed</strong><br />

i 400 nm; questo intervallo viene indicato come<br />

range della luce blu ad indicare il posizionamento<br />

nello spettro.<br />

dossier<br />

Figura 5 È indicato il rapporto percentuale di assorbimento tra i vari tessuti dell’occhio e lunghezza d’onda nell’ambito degli ultravioletti.<br />

OPTOMETRIA<br />

32

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