La protezione ed i trattamenti con lenti e filtri oftalmici (parte I) - PO ...
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dossier<br />
tra quelle che ci provengono dal sole, dal momento<br />
che rappresenta la radiazione a più alta energia; i<br />
tessuti anteriori risultano particolarmente sensibili<br />
al danno per esposizione a lunghezze d’onda tra<br />
180 nm <strong>ed</strong> 330 nm.<br />
Lo spettro UV è stato ri<strong>con</strong>osciuto come uno dei<br />
più importanti fattori ambientali, responsabile<br />
dell’insorgenza di modifiche strutturali dell’epitelio<br />
dovuto a trasformazione morfologica della<br />
cellula; la modificazione può avere caratteristiche<br />
di gravità relativa e citiamo lo pterigio, oppure di<br />
situazioni molto pericolose come l’insorgenza di<br />
tumori (Fig. 6).<br />
Sotto questo punto di vista, vi sono soggetti più a<br />
rischio di altri:<br />
- persone melano-compromesse (fototipo I e II);<br />
- bambini e soggetti <strong>con</strong> meno di 18 anni;<br />
- persone <strong>con</strong> un alto numero di nevi;<br />
- persone che all’esposizione, manifestano la tendenza<br />
a divenire <strong>lenti</strong>gginose;<br />
- persone <strong>con</strong> storia clinica di frequenti scottature<br />
solari.<br />
Nella figura 7, v<strong>ed</strong>iamo il comportamento del cristallino<br />
nei <strong>con</strong>fronti delle radiazioni che vanno<br />
dall’UV in fascia B all’Infrarosso: vi è un notevole<br />
picco di assorbimento tra i 290 <strong>ed</strong> i 340 nm e poi<br />
si notano gli assorbimenti <strong>con</strong> possibile danno termico<br />
tra i 780 nm <strong>ed</strong> i 1800 nm.<br />
<strong>La</strong> tipica alterazione del cristallino è certamente la<br />
cataratta delle persone anziane.<br />
Le radiazioni UV sono tuttavia responsabili di modificazioni<br />
a livello dei tessuti del cristallino che<br />
accelerano la formazione di aggregati proteici <strong>ed</strong><br />
esercitano una inibizione delle attività metaboliche<br />
e della permeabilità, <strong>con</strong> la <strong>con</strong>seguenza di creare le<br />
premesse per un’accelerazione del processo di riduzione<br />
della trasparenza.<br />
Il danno termico al cristallino, ri<strong>con</strong>ducibile a sorgenti<br />
radianti nell’ambito dell’infrarosso, è evidente<br />
in alcune categorie di lavoratori come i soffiatori di<br />
vetro, nei quali la presenza di cataratta risulta statisticamente<br />
più significativa in relazione all’età. Particolare<br />
attenzione, a livello retinico, necessitano le<br />
alterazioni quali la degenerazione maculare senile e<br />
l’<strong>ed</strong>ema maculare cistoide.<br />
Soprattutto la prima, negli ultimi anni, si è rivelata<br />
più presente di quanto fosse preventivamente immaginato.<br />
Le modificazioni biochimiche associate alle<br />
energie di sorgenti radianti che superano le naturali<br />
difese dell’occhio possono favorire e accelerare i<br />
processi che portano a queste pericolose alterazioni<br />
dell’occhio <strong>con</strong> compromissione significativa della<br />
funzionalità visiva. Le radiazioni a bassa lunghezza<br />
d’onda, come evidenziato prec<strong>ed</strong>entemente sono,<br />
per il loro <strong>con</strong>tenuto energetico, quelle che possono<br />
provocare più danni; se da un lato queste radiazioni<br />
vengono filtrate in maniera efficace da tessuti<br />
posti anteriormente alla retina (cristallino in particolare),<br />
i soggetti che hanno subito l’asportazione<br />
del cristallino si trovano in <strong>con</strong>dizioni di rischio<br />
maggiore. Oggi le moderne tecniche di intervento<br />
per asportazione della cataratta prev<strong>ed</strong>ono l’utilizzo<br />
di <strong>lenti</strong> intracamerulari (IOL) che hanno, o<br />
dovrebbero avere, un effetto di filtraggio che sostituisce<br />
validamente i tessuti che sono stati asportati,<br />
rimane tuttavia la necessità di avere la certezza di<br />
questa <strong>protezione</strong>. Nei soggetti in cui non sia impiantata<br />
una IOL, vi è l’assoluta necessità di provv<strong>ed</strong>ere,<br />
tramite la correzione diottrica, a fornire il<br />
necessario filtro protettivo, per garantire alla retina<br />
la sicurezza necessaria. Le radiazioni nell’ambito<br />
dell’IR non hanno energie elevate come gli UV,<br />
ma possono aumentare l’energia vibrazionale delle<br />
molecole <strong>con</strong> innalzamento dell’energia cinetica di<br />
alcuni legami e <strong>con</strong>seguente rischio dell’integrità<br />
delle relative strutture molecolari: il calore è tipicamente<br />
un agente denaturante.<br />
OPTOMETRIA<br />
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