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Nel mondo degli affetti. Della creatività. Del benessere.

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La Forza della Vita<br />

Il corpo amico<br />

e il cancro<br />

24<br />

Somatic Experiencing, un approccio naturalistico a<br />

mediazione corporea per la gestione dei sintomi da<br />

stress post traumatico, è arrivato per la prima volta in<br />

Italia nel 2002.<br />

Nato in America alla fine <strong>degli</strong> anni ’80, grazie all’intuizione<br />

di uno psicoterapeuta, Peter Levine, e alla collaborazione<br />

di un neuroscienziato, Stephen Porges, offre informazioni<br />

e tecniche su ciò che accade agli esseri umani, in quella<br />

parte del sistema nervoso progettata dalla specie, per<br />

rispondere alle minacce alla sopravvivenza.<br />

La vita mi ha offerto l’occasione di sperimentarlo in prima<br />

persona, essendomi ammalata di<br />

un carcinoma alla mammella nel 2003.<br />

Mentre frequentavo il primo corso di<br />

formazione e quando, nel 2005, presi il<br />

diploma, mi resi subito conto che, pur<br />

essendo la minaccia alla mia esistenza proprio all’interno<br />

del mio organismo, quest’ultimo riusciva a usare tutte le<br />

risorse neurofisiologiche che la ricerca legata a questo<br />

approccio ha reso note.<br />

<strong>Nel</strong> <strong>mondo</strong> queste tecniche sono usate da medici, psicologi<br />

e operatori corporei in vari campi: dalle vittime dello<br />

Tsunami a quelle dell’attacco alle Torri Gemelle. Questo<br />

approccio viene anche impiegato negli ospedali per sostenere<br />

i medici e gli operatori del pronto soccorso, per<br />

supportare i vigli del fuoco, per aiutare le donne vittime<br />

di abusi e di violenze e per i rifugiati politici sottoposti a<br />

torture etc.<br />

Pur essendo molto diffusa in ambito ospedaliero negli<br />

Stati Uniti e in Europa, non mi sono note pubblicazioni<br />

relative all’applicazione di questa metodologia in campo<br />

oncologico; ciò nonostante mi è molto chiaro quanto sia<br />

importante poter attingere alle risorse insite nel nostro<br />

sistema e attivabili con semplici strumenti corporei, al<br />

fine di gestire e contenere, ad esempio, la paura che una<br />

diagnosi oncologica e le cure relative portano con sé .<br />

Avendo maturato, da ormai 25 anni, un’esperienza<br />

Attingere alle risorse<br />

insite nel nostro sistema<br />

e attivabili con semplici<br />

strumenti corporei<br />

clinica come posturologa, mi sono resa conto di quanta<br />

chiusura e tensione somatica sia prodotta dagli esiti di<br />

una patologia come il cancro.<br />

La maggior parte delle donne da me osservate all’interno<br />

dei gruppi di Attivecomeprima, nei quali avevo l’onore di<br />

affiancare la Dott.ssa Paola Bertolotti, è stata in grado di<br />

trasformare gradualmente e sempre più profondamente<br />

la fiducia nel proprio essere e nelle proprie potenzialità<br />

ma, a mio avviso, non ha sfruttato appieno ciò che il<br />

sistema-corpo mette a disposizione di ognuno.<br />

È stato così che, grazie alla fiducia e alla disponibilità<br />

dell’Associazione e del Comitato<br />

Scientifico, nel gennaio di quest’anno,<br />

la Dott.ssa Caldi, la mia collega Chiara<br />

Covini ed io, insieme ad uno straordinario<br />

gruppo di dodici donne che hanno beneficiato<br />

in vari modi delle attività dell’Associazione, siamo<br />

partite con un gruppo pilota .<br />

Il progetto è stato così strutturato: <strong>degli</strong> appuntamenti<br />

individuali preliminari, una serie di sette incontri settimanali<br />

di gruppo della durata di due ore e mezzo ciascuno e<br />

una verifica dopo circa due mesi.<br />

Abbiamo sperimentato quanto le potenzialità di semplici<br />

movimenti, percezioni e visualizzazioni su base somatica<br />

possano modificare e trasformare la qualità e la quantità<br />

dei vissuti legati ad esperienze sopraffacenti per velocità<br />

e per intensità.<br />

Gradualmente si è instaurato un contatto sempre più<br />

profondo, sia tra le persone del gruppo, che con le proprie<br />

percezioni e abilità somatiche.<br />

Siamo state testimoni dei cambiamenti nell’uso del<br />

proprio essere e del proprio corpo nella realtà quotidiana<br />

e di quanto, per alcune di più e per altre meno, queste<br />

trasformazioni siano state del tutto “naturali” e prive di<br />

qualunque sforzo.<br />

È ormai noto alla comunità scientifica quanto la<br />

parte del sistema nervoso legata alla memoria possa

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