giugno 2009 - Comune di Lonato del Garda
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Not. <strong>Lonato</strong> <strong>giugno</strong> 09 18-06-<strong>2009</strong> 15:30 Pagina 22<br />
22<br />
Segue da pag. 20<br />
si tentando un’offensiva su Montebello, fu facilmente respinto.<br />
Temendo <strong>di</strong> assere accerchiato, arretrò in Lombar<strong>di</strong>a, ma a Magenta<br />
fu nuovamente battuto. Allora gli Austriaci incominciarono<br />
a ritirarsi verso il lago <strong>di</strong> <strong>Garda</strong> senza, tuttavia, essere inseguiti<br />
dai Francesi e dai Piemontesi che, lentamente, si avvicinarono<br />
prima a Milano e poi a Brescia qui preceduti il 13 <strong>giugno</strong><br />
dai Garibal<strong>di</strong>ni. E gli Austriaci <strong>di</strong> Gyulai<br />
LA GUERRA INVESTE LONATO<br />
In quei giorni gli Austriaci erano impegnati a fortificare <strong>Lonato</strong><br />
e la linea <strong>del</strong>le colline fino ad Esenta e Castiglione lasciando pochi<br />
reparti in retroguar<strong>di</strong>a presso il Chiese.<br />
E mentre Vittorio Emanuele II entrava in Brescia il 17 <strong>giugno</strong> accolto<br />
festosamente dalla popolazione, l’Imperatore d’Austria<br />
Francesco Giuseppe si presentò fra le truppe a <strong>Lonato</strong> e destituì<br />
dal comando il generale Gyulai, colpevole <strong>del</strong>le sconfitte <strong>di</strong><br />
Montebello e <strong>di</strong> Magenta (“un comandante che fa la guerra coi<br />
guanti...”) lasciandogli solo il titolo <strong>di</strong> colonnello <strong>del</strong> reggimento<br />
<strong>di</strong> sua proprietà (Il Bollettino Ufficiale <strong>di</strong> Vienna il 17 <strong>giugno</strong><br />
scrive che Gyulai viene “richiamato dal comando”<br />
perchè ne fece domanda egli stesso. E la<br />
stessa fonte il 21 <strong>giugno</strong> segnala che “a Vienna<br />
è atteso in questi giorni il Generale d’Artiglieria<br />
Conte Gyulai.” perchè egli intendeva<br />
recarsi in qualche luogo<br />
<strong>di</strong> bagni...).<br />
Nel frattempo però a Lo-<br />
Il Santuario <strong>del</strong>la<br />
Madonna <strong>del</strong>la Scoperta.<br />
nato erano in corso <strong>di</strong> formazione gli apprestamenti <strong>di</strong>fensivi<br />
voluti proprio dal Gyulai che, quale generale d’artiglieria, pensava<br />
<strong>di</strong> oppore resistenza nel nostro paese.<br />
E una cronaca <strong>del</strong> tempo (Il Corriere dei Comuni) descrive il flagello<br />
che si stava perpetrando: “da sei giorni <strong>Lonato</strong> aveva sul<br />
collo sessantamila Austriaci, <strong>di</strong>lapidatori implacabili <strong>di</strong> tutto quanto,<br />
che i Lonatesi con una stretta al cuore vedevano tagliar alberi,<br />
far barricate, costruire fortini, aprire feritoie nelle case, appuntar<br />
cannoni... si preparava il terribile prodromo <strong>di</strong> una seconda<br />
Magenta...”<br />
Anche gli ippocastani <strong>di</strong> viale Roma (allora si chiamava il “viale<br />
<strong>del</strong> passeggio “) subirono l’intervento <strong>di</strong>struttore e furono tagliati,<br />
come altri, per facilitare il tiro dei cannoni, <strong>del</strong>la fucileria, e<br />
per creare ostacoli agli Alleati. Infatti con i tronchi si costruirono<br />
terrapieni, palizzate per baluar<strong>di</strong> e trabocchetti, interruzioni stradali<br />
e trincee con parapetto per ripararvi le bocche da fuoco. A<br />
tutt’oggi non ci sono giunte informazioni <strong>di</strong> quella formidabile<br />
posizione che era il monte <strong>di</strong> Marchesino (già una volta calcato<br />
dalle ruote dei cannoni) dal quale i cannoni austriaci potevano<br />
tenere sotto tiro sia la zona <strong>del</strong>la ferrovia, or anche e facilmente<br />
il viale <strong>del</strong> Passeggio fino al mulino <strong>del</strong> Corlo, e pure via Regia<br />
Antica e la plaga <strong>del</strong>le Pozze. Presi<strong>di</strong>o che era comodamente<br />
<strong>di</strong>fen<strong>di</strong>bile dai retrostanti bastioni<br />
dalla zona <strong>del</strong> Corlo e <strong>del</strong> Piedegallo. E nulla<br />
sappiamo anche dei baluar<strong>di</strong> <strong>di</strong>sposti sulle<br />
eminenze intorno allo scalo ferroviario<br />
(Mombello, Montemario, ecc.)<br />
dove gli Austriaci certamente<br />
avevano dei convogli<br />
a pronta <strong>di</strong>sponibilità<br />
(Le collocazioni<br />
tattiche dei reparti sono<br />
contenute nel<br />
<strong>di</strong>ario giornaliero<br />
<strong>del</strong>la guerra custo<strong>di</strong>to<br />
negli archivi in<br />
Nottendoefergasse 2<br />
a Vienna).<br />
Bisogna ri-