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giugno 2009 - Comune di Lonato del Garda

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Not. <strong>Lonato</strong> <strong>giugno</strong> 09 18-06-<strong>2009</strong> 15:30 Pagina 26<br />

26<br />

Dovremmo ora parlare <strong>del</strong>le feste <strong>di</strong> lutto con cui il 15 luglio si<br />

celebravano i solenni suffragi pegli estinti eroi franco-sar<strong>di</strong>, (più<br />

<strong>di</strong> cento furono i militari sepolti nel cimitero <strong>di</strong> <strong>Lonato</strong>) e <strong>del</strong> 25<br />

pella memoria <strong>di</strong> Re Carlo Alberto.<br />

Dovremmo <strong>di</strong>re dei funerali che accompagnarono alla tomba,<br />

con onorate esequie, gli ufficiali che morivano in paese;<br />

ma siccome le cose sopra dette mostrano quanto i<br />

Lonatesi, dal Municipio all’agricoltore, sieno innanzi<br />

<strong>di</strong> tutti che sa <strong>di</strong> patrio e <strong>di</strong> umano, avremmo<br />

omesso dal farne descrizione, se non fosse<br />

stato per <strong>di</strong>re come anche il Clero partecipasse<br />

al comune pensiero ed affetto.<br />

Dall’epoca in s’ebbero in paese de’ feriti<br />

fino a questo giorno ci mancano dati statistici<br />

per stabilirne il numero: molto più<br />

che ne’ primi giorni fu un regurgitare de’<br />

più offesi, che poi me<strong>di</strong>cati venivano spe<strong>di</strong>ti<br />

a Brescia.<br />

Oltre un luogo appartato pegli ufficiali,<br />

oltre moltissime case <strong>di</strong> privati, si eressero<br />

cinque ospitali con un movimento<br />

giornaliero da 150 a 170 ammalati cadauno,<br />

che dal primo all’ultimo <strong>del</strong> solo<br />

mese <strong>di</strong> luglio montarono in complesso a<br />

circa quattromila. (Il numero dei feriti era<br />

impressionante; i più gravi, con ferite addominali<br />

<strong>di</strong> palla o baionetta, ed i cranici colpiti<br />

da palla o da scheggia, erano intrasportabili<br />

a Brescia).<br />

E le gentili lonatesi che vegliarono alla sponde <strong>di</strong><br />

que’ letti dolorosi, che pro<strong>di</strong>gavano agli infelici quelle<br />

cure d’affetto intelligente cui solo è capace la donna, meritano<br />

bene <strong>di</strong> avere <strong>di</strong>viso coi mariti, coi padri, coi fratelli, il premio<br />

<strong>del</strong>la nostra riconoscenza, poiché ne <strong>di</strong>visero anche le nobili<br />

fatiche.<br />

Ora, quasi a corona <strong>di</strong> si belle opere, in un paese che era già<br />

esausto al finire <strong>di</strong> <strong>giugno</strong>, che poi tutto <strong>di</strong>ede pel mantenimento<br />

e le cure <strong>di</strong> tanti ammalati, e senza ancora chiederne un compenso;<br />

ora apertasi una commissione per concorrere con offerte<br />

alla fondazione <strong>di</strong> uno stabilimento <strong>di</strong> invali<strong>di</strong> italiani erettosi<br />

in Milano, raccolse in pochi giorni la non piccola somma <strong>di</strong><br />

quarantadue pezzi da venti franchi.<br />

Doman<strong>di</strong>amo, senza venire ad enfatiche conclusioni, doman<strong>di</strong>amo:<br />

se una città ricca, popolosa, italiana, avrebbe fatto <strong>di</strong> più,<br />

e con altrettanto cuore, <strong>di</strong> quello che fece <strong>Lonato</strong>!<br />

Intanto il 25 <strong>giugno</strong>, poche ore dopo la battaglia, i telegrafi militari<br />

<strong>di</strong>ffondono la notizia <strong>del</strong>l’avvenuto scontro e <strong>del</strong>la sua conclusione<br />

vittoriosa.<br />

Proprio dal Quartier Generale <strong>di</strong> <strong>Lonato</strong> viene trasmesso il messaggio<br />

con il seguente testo da riportare sul Bollettino Officiale<br />

<strong>del</strong>la Guerra: “Ieri 24 Grande Battaglia a Solferino. L’Esercito degli<br />

Alleati fu impegnato in combattimento accanito dalle sei <strong>del</strong><br />

mattino alle nove <strong>del</strong>la sera. Gli Austriaci furono respinti su tutta<br />

la linea. - Dato a Firenze il 25 Giugno 1859 -”<br />

È <strong>del</strong>la stessa data l’Or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> Giorno <strong>del</strong> Re che si rivolge ai<br />

soldati segnalandoli come i migliori figli d’Italia; riassume l’andamento<br />

vittorioso <strong>del</strong>la campagna <strong>di</strong> guerra e <strong>di</strong>ce che la vittoria<br />

costò gravi sacrifizi e largo spargimento <strong>di</strong> nobile sangue.<br />

Ma probabilmente il Re ancora non conosceva l’immane trage<strong>di</strong>a<br />

dei feriti ed il grande numero dei caduti.<br />

Il terreno ove ebbe luogo il terribile scontro era cosparso <strong>di</strong> carri<br />

spezzati, <strong>di</strong> armi ritorte, <strong>di</strong> cannoni abbattuti, <strong>di</strong> zaini, daghe,<br />

lance, cavalli morti, <strong>di</strong> frantumi d’ogni sorta <strong>di</strong> equipaggiamenti<br />

militari, <strong>di</strong> fucili, <strong>di</strong> baionette; e poi <strong>di</strong> sangue, tanto sangue,<br />

e feriti, e moribon<strong>di</strong> assetati, e morti... Si vedevano soldati che<br />

trasportavano in ombra i loro commilitori infermi, altri che raccoglievano<br />

fucili.<br />

Il proclama, uscito il 2 luglio sul Bollettino Ufficiale <strong>del</strong>la<br />

Guerra riporta contemporaneamente anche una<br />

<strong>di</strong>rettiva <strong>di</strong> Cavour rivolta a tutti i rappresentanti<br />

<strong>del</strong> Regno <strong>di</strong> Sardegna con la quale il primo<br />

ministro spiega le ragioni che hanno portato<br />

allo scoppio <strong>del</strong> conflitto e la grande antipatia<br />

<strong>del</strong>le popolazioni italiane verso il Governo<br />

austriaco. Per questi ed altri vali<strong>di</strong><br />

motivi egli raccomanda <strong>di</strong> accogliere le<br />

richieste <strong>di</strong> annessione al Piemonte inoltrate<br />

dai popoli dei ducati <strong>del</strong>l’Emilia,<br />

<strong>del</strong>la Romagna, <strong>del</strong>la Toscana.<br />

Annessione che viene subito concessa<br />

anche alla Lombar<strong>di</strong>a, pur se si dovrà attendere<br />

che sia l’Imperatore <strong>del</strong> Francesi<br />

a consegnarla al Piemonte per rispettare<br />

le clausole <strong>del</strong>l’armistizio.<br />

Ma la cronaca su esposta va integrata con<br />

altri fatti nel frattempo accaduti.<br />

Nelle note <strong>del</strong>la Gazzetta Bresciana si fa<br />

cenno alla presenza a <strong>Lonato</strong> <strong>di</strong> eminenti<br />

personalità ed a iniziative <strong>di</strong> soccorso che si<br />

sono sviluppate successivamente... Così si può<br />

ancor più illuminare.<br />

CAVOUR A LONATO<br />

Il primo ministro Cavour, appresa nella notte la notizia <strong>del</strong>la<br />

battaglia vittoriosa, fece <strong>di</strong> tutto per avvicinarsi al campo ov’era<br />

Vittorio Emanuele II. Riuscì a salire su un treno nella stazione <strong>di</strong><br />

Magenta il giorno 25 <strong>giugno</strong> e giunse a <strong>Lonato</strong> sul far <strong>del</strong>la sera.<br />

Qui, come ricordato da Giancarlo Pionna, venne ospitato in<br />

casa Bondoni (oggi Palazzo Carpaneda) e ricevette la visita dei<br />

generali Lamarmora e Cial<strong>di</strong>ni.<br />

Interessante l’aneddoto poi raccontato dall’allor piccolo Tommaso<br />

Bondoni (<strong>di</strong>verrà sindaco <strong>di</strong> <strong>Lonato</strong>) incaricato <strong>di</strong> portare<br />

una can<strong>del</strong>a accesa sul davanzale <strong>del</strong>la finestra <strong>del</strong>la stanza ove<br />

dormiva il Cavour perchè “l’è l’unica morta.”<br />

In realtà per <strong>di</strong>mostrare riconoscenza e festeggiare i soldati piemontesi<br />

e francesi appena giunti, la Municipalità <strong>di</strong> Brescia aveva<br />

<strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> onorare i liberatori illuminando le finestre <strong>del</strong>la<br />

case chiamando al motto “Fuori i lumi“ come segno <strong>di</strong> visibile<br />

accoglienza. Evidentemente l’invito venne raccolto anche a <strong>Lonato</strong>.<br />

Ed il Cavour il 25 e 26 <strong>giugno</strong> fu testimone oculare <strong>di</strong> quale e<br />

<strong>di</strong> quanto impegno si stavano sobbarcando i Lonatesi per pro<strong>di</strong>garsi<br />

a soccorrere i feriti. E a quanto scritto sul giornale ne rilasciò<br />

attestazione.<br />

Cavour sarà ancora a <strong>Lonato</strong> il giorno 9 luglio 1859 dopo aver<br />

appreso voci <strong>di</strong> una probabile cessazione <strong>del</strong>le ostilità.<br />

Sarà il 10 a Desenzano con l’intenzione <strong>di</strong> rincorrere il Re al<br />

Quartier Generale <strong>di</strong> Monzambano per convincerlo a non accettare<br />

le clausole <strong>del</strong>l’armistizio e continuare la guerra.<br />

Tutto invano com’è noto. Non ascoltato, si <strong>di</strong>mise dalla carica<br />

<strong>di</strong> Capo <strong>del</strong> Governo.<br />

Il “Gazzettino dei Comuni“ - un giornaletto bresciano - esalta<br />

anche lo spirito caritatevole <strong>di</strong>mostrato in quei giorni dai nostri<br />

concitta<strong>di</strong>ni nel concorrere finanziariamente alla costruzione <strong>di</strong>

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