27.01.2015 Views

Cer327_tutto low.pdf - Pool.mo.it

Cer327_tutto low.pdf - Pool.mo.it

Cer327_tutto low.pdf - Pool.mo.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

cerlettere<br />

le del sistema produttivo <strong>it</strong>aliano,<br />

che aveva contribu<strong>it</strong>o in passato in<br />

misura determinante alla cresc<strong>it</strong>a<br />

della nostra economia, ha subìto<br />

nell’ulti<strong>mo</strong> quindicennio – come<br />

<strong>mo</strong>lte evidenze di<strong>mo</strong>strano - un<br />

preoccupante deterioramento.<br />

Le nostre imprese hanno incontrato<br />

crescenti difficoltà –<br />

soprat<strong>tutto</strong> a causa della loro ridotta<br />

dimensione - a partecipare ai<br />

processi di ristrutturazione della<br />

catena del valore a livello internazionale<br />

e i nostri terr<strong>it</strong>ori sono<br />

riusc<strong>it</strong>i ad attrarre in misura insufficiente<br />

le scelte di localizzazione<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à produttiva derivanti<br />

dalla nuova divisione internazionale<br />

del lavoro. Particolarmente<br />

negativi sono stati poi gli effetti<br />

della crisi per il nostro sistema<br />

produttivo, anche se fortemente<br />

differenziati tra le diverse classi<br />

di imprese, come emerge da <strong>mo</strong>lte<br />

analisi più recenti.<br />

Servono profonde ristrutturazioni<br />

in grado di favorire un salto<br />

di qual<strong>it</strong>à organizzativo e produttivo<br />

allo stesso tempo di <strong>mo</strong>lte<br />

nostre imprese, soprat<strong>tutto</strong> piccole<br />

e piccolissime. Ancor più necessarie<br />

se si considerano le sfide che provengono<br />

dai nuovi paesi emergenti.<br />

Perché questi processi abbiano<br />

successo sono necessarie iniziative<br />

delle imprese e condizioni di contesto<br />

favorevoli che favoriscano una<br />

maggiore dimensione, innovazione<br />

e internazionalizzazione delle stesse<br />

imprese.<br />

questo riguardo vorrei sottolineare<br />

soprat<strong>tutto</strong> un tema, A<br />

di rilevanza strategica per una<br />

strategia di rilancio dell’innovazione<br />

e internazionalizzazione di<br />

un distretto quale quello ceramico<br />

e di <strong>mo</strong>lti altri distretti <strong>it</strong>aliani,<br />

ed è il ruolo dei servizi alla produzione<br />

e alle imprese. Negli ultimi<br />

quindici anni il comparto dei<br />

servizi alle imprese (finanziari, di<br />

marketing, consulenza, logistica,<br />

etc.) ha assunto un ruolo crescente<br />

nelle dinamiche di sviluppo dei<br />

paesi e delle regioni più sviluppate.<br />

Queste attiv<strong>it</strong>à, al pari dell’innovazione,<br />

permettono alle imprese<br />

di differenziare il proprio prodotto<br />

da potenziali sost<strong>it</strong>uti e forniscono<br />

loro (almeno in una certa misura)<br />

potere di mercato. Molte di queste<br />

attiv<strong>it</strong>à sono immateriali (intangibile<br />

asset) e tendono a essere fra<br />

loro complementari, nel senso che<br />

le attiv<strong>it</strong>à a valle (come la creazione<br />

di un marchio o di una rete<br />

commerciale) possono contribuire<br />

a valorizzare anche investimenti<br />

a <strong>mo</strong>nte, quali attiv<strong>it</strong>à di ricerca e<br />

sviluppo, design e progettazione.<br />

Ne deriva che la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />

delle imprese manifatturiere<br />

sia sempre più legata ad una sorta<br />

di “terziarizzazione” dei processi<br />

produttivi con differenze importanti<br />

a seconda del settore produttivo:<br />

nei settori tradizionali ad esempio<br />

possono predominare la creazione<br />

del marchio, il design, la commercializzazione,<br />

nei settori a più<br />

elevata intens<strong>it</strong>à tecnologica invece<br />

la ricerca e sviluppo e l’assistenza<br />

post vend<strong>it</strong>a (ad esempio nella<br />

meccanica strumentale).<br />

Il peso crescente acquis<strong>it</strong>o dai servizi<br />

alla produzione nell’economia<br />

non va dunque letto come una<br />

mera sost<strong>it</strong>uzione delle attiv<strong>it</strong>à del<br />

terziario a quelle dell’industria ma<br />

come il risultato sia di una crescente<br />

complementarietà e integrazione<br />

tra manifattura e<br />

certe branche dei<br />

servizi sia come<br />

sviluppo autono<strong>mo</strong><br />

di aree e settori<br />

del terziario<br />

più avanzato. E’<br />

quindi essenziale<br />

individuare<br />

quali servizi possono<br />

“aiutare”<br />

maggiormente il<br />

processo di innovazione e internazionalizzazione<br />

delle imprese per<br />

predisporre poi misure e processi<br />

adeguati.<br />

Anche utilizzando queste nuove<br />

dinamiche le nostre imprese<br />

devono soprat<strong>tutto</strong> puntare sulle<br />

opportun<strong>it</strong>à che presenta la nuova<br />

fase congiunturale internazionale<br />

disegnando strategie all’altezza<br />

dei complessi cambiamenti in<br />

atto e investendo risorse finanziarie<br />

e reali in rinnovati processi di<br />

internazionalizzazione che sappiano<br />

assicurare il necessario mix –<br />

prima delineato - tra inserimento<br />

nelle nuove aree e rafforzamento<br />

della presenza nei mercati più sviluppati.<br />

Servono dunque processi di<br />

internazionalizzazione che nascano<br />

sia dalla capac<strong>it</strong>à delle nostre<br />

imprese di radicarsi su altri mercati<br />

sia dalla valorizzazione del<br />

terr<strong>it</strong>orio attraverso l’attrazione di<br />

flussi di investimenti diretti e di<br />

localizzazioni dall’estero.<br />

In questa prospettiva, alcuni<br />

primi risultati sono stati consegu<strong>it</strong>i<br />

nel periodo più recente. Ma<br />

rimangono forti r<strong>it</strong>ardi da colmare.<br />

Una conferma viene dal fatto che il<br />

grado di apertura e internazionalizzazione<br />

della nostra economia<br />

sia rimasto in termini quant<strong>it</strong>ativi<br />

tra i più bassi a livello europeo e i<br />

suoi valori sono solo <strong>mo</strong>destamente<br />

aumentati nell’ulti<strong>mo</strong> decennio,<br />

in netta controtendenza con quanto<br />

avvenuto in altri paesi europei,<br />

soprat<strong>tutto</strong> in Germania, che<br />

sta oggi raccogliendo i frutti delle<br />

riorganizzazioni e ristrutturazioni<br />

realizzate in questi anni. E’ una<br />

distanza che è necessario<br />

colmare anche<br />

alla luce degli scenari<br />

che stanno caratterizzando<br />

l’economia<br />

<strong>mo</strong>ndiale all’usc<strong>it</strong>a<br />

della crisi in corso, e<br />

sarebbe bene cominciare<br />

a farlo senza<br />

perdere altro tempo.<br />

Paolo Guerrieri<br />

Ordinario di Economia Internazionale<br />

Univers<strong>it</strong>à di Roma, La<br />

Sapienza, e College of Europe,<br />

Bruges<br />

2011 maggio/giugno CER 11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!