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30 Agosto 2007 - OCST

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12<br />

SINDACATO ATTIVITÀ<br />

<strong>30</strong> <strong>Agosto</strong> <strong>2007</strong><br />

Che nostaglia le meravigliose vacanze<br />

a Sonogno... adesso si torna a scuola...<br />

Un centinaio i ragazzi che hanno passato le vacanze in Val Verzasca, nella casa Sant’Angelo<br />

di Sonogno. Per tutti una meravigliosa esperienza di crescita all’insegna di un eccellente progetto<br />

pedagogico, immersi in un paesaggio naturale incontaminato.<br />

Nicoletta Di Marco<br />

Ed ecco che anche il secondo turno<br />

delle colonie di quest’estate <strong>2007</strong> è<br />

appena terminato!<br />

Il filo conduttore<br />

Il tema che ha coinvolto i ragazzi del<br />

secondo turno è quello dell’isola deserta: la<br />

nave da crociera su cui viaggiavano i protagonisti<br />

è stata travolta dall’uragano Pia, e<br />

sono state calate in mare sette scialuppe<br />

che sono approdate su sette isole diverse.<br />

Su una di queste isole ci sono i 14 personaggi<br />

(un medico, una top model…) che nella<br />

realtà vengono impersonificati dai monitori<br />

della colonia: tutte le attività svolte, le storie<br />

e le fiabe narrate all’interno riguardano le<br />

vicende di questi personaggi. Le altre sei<br />

isole invece rappresentano 6 gruppi di giochi.<br />

Il filo conduttore della messa in scena<br />

serve per creare l’atmosfera in cui tutti gli<br />

ospiti della colonia vengono avvolti e che<br />

vivono in prima persona. Ad aumentare<br />

ancora di più il coinvolgimento c’è l’alone di<br />

mistero di cui è permeata la “storia”: sembra<br />

infatti che il naufragio sia stato in realtà pilotato,<br />

ma da chi E a quale scopo<br />

Chissà se alla fine i piccoli investigatori<br />

siano venuti a capo di questo enigma...<br />

Oltre all’originalità e al modo in cui viene<br />

trattato il tema, è sicuramente da ammirare il<br />

fatto che nonostante come abbiamo detto ci<br />

sia la trama di questa storia a fare da liaison,<br />

non si seguono copioni, è tutta improvvisazione.<br />

Daniela e Simona, le due direttrici didattiche<br />

che nella vita sono un’educatrice e unastudentessa<br />

di scienze sociali, sono delle<br />

veterane della colonia, che hanno vissuto fin<br />

da piccole essendo prima ospiti, poi monitrici<br />

ed infine organizzatrici.<br />

Perchè trascorrere le vacanze impegnandosi<br />

con i bambini<br />

Mi viene spontaneo chiedere a loro, che<br />

sono ragazze giovani che lavorano, studiano<br />

e sono piene di impegni, quale sia la motivazione<br />

che le spinge a tornare ogni anno sul<br />

«luogo del delitto» anziché stare sdraiate su<br />

una spiaggia<br />

deserta a sorseggiare<br />

un<br />

cocktail e rilassarsi.<br />

Le ragazze<br />

mi spiegano<br />

che oltre ad<br />

un’evidente<br />

correlazione<br />

con la loro formazione<br />

e con<br />

la loro professione,<br />

l’idea di<br />

staccare per<br />

due settimane<br />

con la routine,<br />

con il resto del<br />

mondo e dare e<br />

ricevere tanta<br />

gioia dal contatto<br />

con i piccoli<br />

è per loro<br />

irrinunciablie e<br />

gratificante.<br />

Sanno di fare<br />

qualcosa che<br />

aiuta le famiglie<br />

da cui ricevono<br />

piena<br />

fiducia, oltre alla soddisfazione del vedere<br />

felici i bambini, cose che sicuramente ripagano<br />

il peso di avere tanta responsabilità sulle<br />

spalle e tanta stanchezza accumulata alla<br />

fine dei due turni.<br />

Vacanze in Colonia, tutto è cambiato<br />

rispetto al passato<br />

Una volta c’era una percezione quasi<br />

negativa delle colonie, che venivano quasi<br />

viste come posti in cui andare a parcheggiare<br />

i figli durante le vacanze scolastiche, o<br />

peggio, venivano utilizzate come ricatto<br />

morale da alcuni genitori, “se non ti comporti<br />

bene, vai in colonia...”, quasi fosse una<br />

punizione! Questo è quanto ci racconta il<br />

responsabile didattico, Ferdinando Grazoni.<br />

Ma oggi, tutto sembrano i bambini ospiti del<br />

centro Leone XIII, meno che sofferenti, sprizzano<br />

energia e felicità da tutti i pori, l’aria che<br />

si respira qui è davvero unica.<br />

Amicizie che continuano nel corso degli<br />

anni<br />

La relazione che si instaura con ognuno<br />

dei bambini ospiti è a suo modo speciale e<br />

unica, ma ve ne sono alcune che rimangono<br />

particolarmente impresse ai monitori, come<br />

ci racconta una delle direttrici didattiche, che<br />

ricorda di aver conosciuto una bambina che<br />

è venuta per la prima volta quando aveva 6<br />

anni ed è poi tornata ogni anno alla colonia<br />

fino ai 13. «È emozionante pensare di averla<br />

vista trasformarsi da bambina a donna man<br />

mano che passavano le estati».<br />

Non solo gioco ma un grande progetto<br />

pedagogico<br />

La particolarità della colonia è quella di riunire<br />

in sè l’esperienza pedagogica e quella<br />

ludica: i bambini imparano tante cose dalla<br />

socializzazione, al vivere e condividere<br />

esperienze in gruppo con altri che non sianomembri<br />

della famiglia, alle conoscenze<br />

specifiche di sport o altro ancora, ma lo<br />

fanno divertendosi in maniera del tutto spon-

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