30 Agosto 2007 - OCST
30 Agosto 2007 - OCST
30 Agosto 2007 - OCST
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
8<br />
SINDACATO EDILIZIA<br />
<strong>30</strong> <strong>Agosto</strong> <strong>2007</strong><br />
Ridateci il nostro contratto di lavoro,<br />
sarà positivo per tutti!<br />
Paolo Locatelli<br />
Il conto alla rovescia procede in modo<br />
molto veloce: manca poco più di un mese<br />
al vuoto contrattuale voluto dalla Società<br />
Impresari Costruttori Svizzera! Proprio<br />
così: dal 1° di ottobre <strong>2007</strong> il settore edile<br />
nazionale - per la prima volta in 70 anni di<br />
esistenza - non potrà disporre dell’unico<br />
strumento valido per garantire parità contrattuali<br />
ed una concorrenza leale tra le<br />
imprese di costruzione.<br />
In questi ultimi mesi, alcuni impresari costruttori<br />
si sono resi conto che la decisione di<br />
Delémont, presa a fine giugno <strong>2007</strong>, era «più<br />
di pancia, non certamente di testa». E questi<br />
impresari, magari anche in buona fede, si sono<br />
affrettati a tranquillizzare i propri lavoratori con<br />
L’apertura del mercato del lavoro all’Unione<br />
Europea aumenta i rischi del dumping salariale<br />
e contrattuale: ciò rende ineluttabile - sia per i<br />
lavoratori che per le imprese - l’esistenza di un<br />
contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà<br />
generale, salari minimi e condizioni di lavoro<br />
uguali per tutti (imprese locali, imprese estere,<br />
padroncini esteri, lavoratori distaccati). Ed in<br />
particolar modo, sono gli impresari costruttori<br />
che operano in zone di frontiera, a doversi preoccupare<br />
di una realtà che «è lì da venire»:<br />
quanto resisteranno le imprese ticinesi all’ingresso<br />
di imprese estere con manodopera che<br />
costa - tutto compreso - poco più di 10 euro<br />
all’ora Chi controllerà cosa Senza contratto<br />
collettivo di lavoro, la concorrenza sleale tra<br />
imprese (locali e estere) non sarà più un rischio<br />
da affrontare e gestire ... ma sarà bensì una certezza.<br />
Ma anche con i nuovi assunti, ovvero la<br />
manodopera indigena, le regole del gioco cambieranno:<br />
tutti i nuovi contratti individuali sottoscritti<br />
dopo il 1° ottobre <strong>2007</strong> saranno firmati<br />
con contenuti molto più modesti. Al di là<br />
del salario e della tredicesima mensilità, ad<br />
esempio, siamo poi certi, che a tutti i nuovi<br />
assunti sarà garantita la 5.a rispettivamente la 6.<br />
a settimana di vacanza, la protezione contro i<br />
licenziamenti per infortunio, il pagamento<br />
per 720 giorni di malattia e la settimana<br />
lavorativa di 5 giorni (il lavoro al sabato<br />
è ora autorizzato solo in via eccezionale<br />
e previo pagamento del supplemento<br />
del 25%) A quei lungimiranti delegati<br />
della SSIC-CH che a Delémont hanno<br />
deciso di dare la disdetta al CNM,<br />
lasciamo l’ardua risposta.<br />
Ultima certezza, che riassume in sé<br />
gli argomenti precedentemente sviluppati:<br />
senza un contratto collettivo di<br />
lavoro decretato di obbligatorietà<br />
generale, il settore edile - che opera<br />
in un mercato interno - è destinato ad andare<br />
a rotoli: e con esso, le imprese locali, i<br />
lavoratori edili, la sicurezza sui cantieri, la<br />
qualità dell’opera.<br />
Ma gli impresari costruttori, o per meglio dire i<br />
dirigenti della Società Impresari Costruttori<br />
Svizzera, sembrano «non vedere più in là del<br />
proprio naso» e continuano a «relativizzare» gli<br />
effetti certi e nefasti del vuoto contrattuale che<br />
gli argomenti più disparati ma molto fragili: «Dal<br />
1° ottobre <strong>2007</strong> non cambierà nulla», sicuramente<br />
la frase più usata ma anche la meno<br />
vera.<br />
Cade il CNM dell’edilizia principale e cade<br />
automaticamente il suo Decreto di<br />
Obbligatorietà generale. Dal 1. ottobre <strong>2007</strong>,<br />
ad esempio, le agenzie interinali di collocamento<br />
potranno “piazzare” nelle imprese di costruzione<br />
i propri lavoratori a tariffe scontate; e se i<br />
salari minimi così come la tredicesima mensilità<br />
non saranno riconosciuti ai lavoratori interinali,<br />
tutti zitti perché questo diventerà lecito... Ed in<br />
un momento congiunturale durante il quale si<br />
deve rispondere a dei picchi di lavoro «presto e<br />
subito», questa possibilità diventerà la regola...<br />
per la gioia e le tasche delle agenzie di collocamento<br />
e per le imprese: ai lavoratori, solo la certezza<br />
di una pericolosa spirale di pressione sui<br />
salari.<br />
LA RUBRICA DI EDILIO<br />
TUTTO NORMALE<br />
Un getto di una platea di fondazione dello<br />
spessore di 1.50 metri, per un totale di<br />
880 metri cubi di calcestruzzo: un intervento<br />
edile di quelli che fanno tremare i polsi<br />
e che, se lo si vuole eseguire in un solo giorno,<br />
doveva essere programmato con molta<br />
attenzione. E’ successo nel cantiere dell’ACR di<br />
Giubiasco, il tanto discusso inceneritore dei<br />
rifiuti, la scorsa settimana. Ma l’imprevisto era<br />
dietro l’angolo: a chi pensava di “far tutto e<br />
bene” in 12 ore di lavoro (autorizzate dalla<br />
commissione paritetica), guasti a due pompe<br />
e, in serata, ad un impianto di calcestruzzo<br />
hanno rovinato i piani. I lavoratori sul cantiere<br />
hanno lavorato 18 ore filate ... e sotto una<br />
pioggia a tratti battente. Cose che possono<br />
capitare, è stata la reazione della SSIC-TI. Ma<br />
le previsioni meteo sono così inattendibili Ma<br />
il getto in due o più tappe era tecnicamente<br />
impossibile (o forse costava solo di più)<br />
Domande che possono anche rimanere senza<br />
risposta perché la frittata ormai è già stata<br />
fatta: 18 ore di lavoro in un giorno sotto la<br />
pioggia! Tutto normale<br />
Inventato un nuovo metodo di fare impresa<br />
nel settore edile: il “mordi e fuggi”. E’ il caso<br />
della Torno SA di Mezzovico, impresa di costruzione<br />
della Torno International Srl di Milano,<br />
attiva in diverse nazioni. Già presente sino alla<br />
fine degli anni novanta con alcune centinaia di<br />
lavoratori, aveva repentinamente ridotto il suo<br />
personale all’osso nel 1999. Dopo alcuni anni,<br />
eccola riapparire di nuovo sul mercato ticinese,<br />
con una politica dei prezzi d’appalto molto<br />
agguerrita e un’attenzione per la puntualità nel<br />
pagamento degli oneri sociali molto approssimativa.<br />
Nel giro di pochi anni, la Torno SA<br />
riporta il proprio organico a più di 150 collaboratori.<br />
Sino al 2006, quando inizia a licenziare<br />
una trentina di lavoratori a giugno ed altri <strong>30</strong><br />
per la fine di dicembre. A fine luglio <strong>2007</strong>, la<br />
conferma della chiusura definitiva che avverrà<br />
nei prossimi mesi. Per la seconda volta, nel<br />
giro di poco meno di 8 anni, la Torno SA di<br />
Mezzovico è sbarcata in Ticino, ha lavorato e<br />
cessato l’attività quando il mercato non le era<br />
più favorevole. Tutto normale<br />
In questo periodo durante il quale la vertenza<br />
tra padronato e sindacati edili sul Contratto<br />
Nazionale Mantello sale di temperatura, tutto<br />
ciò (di negativo) che capita nel settore è sottolineato<br />
con particolare vigore. Tutto normale<br />
Risposta affermativa: senza un CNM, a<br />
partire dal 1° ottobre <strong>2007</strong>, la situazione non<br />
può che degenerare. I lavoratori ne sono consapevoli,<br />
anche gli impresari costruttori lo<br />
sanno ... ma non lanciano messaggi distensivi.<br />
Questo non è certamente normale!