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Download dell'intero lavoro - Provincia di Torino

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Se il collaudo su carta del <strong>di</strong>agramma porta a buon fine allora si può iniziare con la fase <strong>di</strong><br />

transco<strong>di</strong>fica usando la sintassi e la semantica del linguaggio implementativo.<br />

E’ buona norma scrivere il co<strong>di</strong>ce su carta per familiarizzare con le strutture car<strong>di</strong>ne del linguaggio<br />

e assimilare i tecnicismi e con le parole chiavi del linguaggio, poi l’ultimo passo è la stesura del<br />

listato in formato elettronico utilizzando l’ambiente <strong>di</strong> sviluppo e usufruendo dell’ambiente <strong>di</strong><br />

debug integrato per il collaudo della realizzazione.<br />

La scelta <strong>di</strong> fornire agli studenti tale impostazione è stata con<strong>di</strong>visa anche dal docente accogliente,<br />

che la pensava già nel modo suddetto, in effetti quando si entra in laboratorio i computer, notevole<br />

fonte <strong>di</strong> <strong>di</strong>strazione, sono spenti e solo quando bisogna collaudare il listato è possibile l’accesso.<br />

Nonostante le <strong>di</strong>fficoltà riscontrate, nel complesso ritengo comunque abbastanza sod<strong>di</strong>sfacente<br />

l’esperienza <strong>di</strong> tirocinio. Gli strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica dell’informatica si sono rivelati efficaci per<br />

un’analisi critica della natura e dei limiti dei processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, ma anche delle strutture e<br />

dei meto<strong>di</strong> utilizzati. E’ essenziale possedere strumenti adeguati <strong>di</strong> analisi che consentano <strong>di</strong><br />

prenderne piena coscienza, per poi sperimentare percorsi alternativi ed effettuare ulteriori<br />

valutazioni nel continuo tentativo <strong>di</strong> migliorarsi. L’insegnante in questo senso è anche ricercatore:<br />

deve preparare materiale <strong>di</strong>dattico, valutare e sperimentare approcci alternativi, tenersi informato<br />

sugli sviluppi della <strong>di</strong>dattica, confrontarsi con i colleghi e con gli stessi studenti nel tentativo<br />

continuo <strong>di</strong> migliorare se stesso, la sua professionalità e competenza 12 .<br />

Ovviamente tutto questo avverrà, in futuro, in tempi assai più compressi rispetto a quelli riservati a<br />

questa esperienza <strong>di</strong> tirocinio ed in ambienti sicuramente meno rassicuranti e collaborativi.<br />

Tengo a sottolineare che dal punto <strong>di</strong> vista strettamente personale, ritengo l’esperienza descritta in<br />

questa trattazione estremamente formativa e coinvolgente.<br />

L’accoglienza riservatami dall’ambiente classe è stata positiva oltre ogni previsione, i ragazzi hanno<br />

accettato la mia presenza con <strong>di</strong>sponibilità e sincero entusiasmo, creando un clima in classe <strong>di</strong><br />

collaborazione e confidenza inaspettato. A questo clima ha contribuito anche il docente accogliente,<br />

entusiasta in particolare delle lezioni in laboratorio e del relativo trasporto e partecipazione con cui<br />

queste sono state accolte dagli studenti.<br />

4.4. Progettazione della verifica<br />

La progettazione della verifica sommativa non può essere scissa dalla forma <strong>di</strong> valutazione; mi sono<br />

ispirato alla valutazione autentica 13 che nasce da un’esigenza <strong>di</strong> coerenza con le caratteristiche <strong>di</strong> un<br />

“appren<strong>di</strong>mento significativo” 14 , tale istanza <strong>di</strong>scende dal costruttivismo (Piaget): “io apprendo in<br />

quanto costruisco il mio sapere”.<br />

Le istanze <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione per la valutazione autentica impongono che bisogna valutare non solo<br />

ciò che un ragazzo “sa” (sapere riproduttivo), ma anche la costruzione e lo sviluppo delle<br />

conoscenze, la capacità <strong>di</strong> applicazione al reale <strong>di</strong> quanto si è appreso, ponendo attenzione al<br />

processo dell’appren<strong>di</strong>mento e alla capacità <strong>di</strong> applicare le conoscenze acquisite in contesti reali.<br />

Gli aspetti presi in considerazione dalla valutazione autentica 15 sono:<br />

• capacità <strong>di</strong> pensiero critico, esprimere un giu<strong>di</strong>zio sulla base <strong>di</strong> criteri giustificabili;<br />

12 M. Pellerey, Progettazione <strong>di</strong>dattica, <strong>Torino</strong>, SEI, 1983.<br />

13 Corso <strong>di</strong> Docimologia <strong>di</strong> Castol<strong>di</strong>, Definizione <strong>di</strong> valutazione autentica secondo Wiggins (1993; 1998):<br />

“valutare ciò che lo studente sa fare con ciò che sa”.<br />

14 Appren<strong>di</strong>mento che mo<strong>di</strong>fica la “struttura cognitiva” <strong>di</strong> chi apprende<br />

15 M. Comoglio, “La valutazione autentica”, Orientamenti pedagogici, vol. 49, n. 1, gennaio-febbraio 2002.<br />

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