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CRESPI BONSAI MUSEUM Corso Sempione, 35 Parabiago (MI) - Italy www.crespibonsai.com info@crespibonsai.com a spasso per musei Crespi Bonsai Museum di Parabiago In primo piano un bonsai di Ciliegio in fiore, sullo sfondo un’antica lanterna giapponese L’aspetto più affascinante e sorprendente di questa esposizione permanente di arte viva è il cambiar veste in ogni stagione tingendosi sempre di nuovi colori. Inaugurato a Parabiago nel 1991, il Crespi Bonsai Museum è il primo museo permanente dedicato ai bonsai, sorto in Europa per volere di Luigi Crespi, primo importatore di bonsai in Italia e fondatore di Crespi Bonsai nel lontano 1979. I bonsai sono alberi coltivati in vaso che, pur mantenuti di piccole dimensioni grazie a tecniche sviluppate dai maestri giapponesi nel corso dei secoli, esprimono il fascino dell’albero secolare, maestoso, capace di suggerire, attraverso la sua forma, il suo vissuto e la sua appartenenza ad un particolare ambiente naturale. Allestito su di una superficie di circa 600 metri quadrati, il museo comprende diverse sezioni combinate a formare un complesso quieto, suggestivo ed armonioso, dove il visitatore può lasciarsi trasportare nei paesaggi naturali più diversi, dalle forme evocative degli esemplari che ammira di passo in passo, lungo il percorso di visita. All’ingresso al museo il visitatore si trova nella sala dedicata ai vasi cinesi e giapponesi antichi. Nelle vetrine sono custoditi pezzi di pregio di epoche Qing (1644-1735), Tokogawa (1615-1868) e Meiji (1868-1912) di rara bellezza. Nella stessa sala vi è una riproduzione del toko-no-ma giapponese (nicchia espositiva della casa tradizionale), nel quale di stagione in stagione vengono presentati gli esemplari del museo nella loro veste più suggestiva: in fiore, in frutto, nelle tinte autunnali, quindi nelle caratteristiche peculiari di ciascuna specie che il museo accoglie. Antichi tansu e pezzi di arredo orientali accompagnano il percorso verso la galleria all’aperto, destinata alle specie delle nostre aree climatiche. Lungo i massicci tavoli di ardesia sono esposti autentici capolavori: esemplari ultracentenari educati 44 maggio 2011 Diagnosi&Terapia
Due vasi antichi conservati nella sala vasi, all’ingresso del museo dai più famosi maestri giapponesi fra cui Kato, Kawamoto, Kaneko, Kawahara e Ogasawara. La collezione Crespi è composta da circa trecento opere, che vengono esposte a rotazione secondo il momento stagionale, poiché ogni specie ha un momento migliore per essere esposta. Quando all’inizio dell’anno i fiori delicati dall’intenso profumo di miele dei Prunus mume sbocciano nell’aria grigia e fredda della pianura padana gli spazi del museo annunciano la primavera, che raggiunge tutto il suo tripudio con le fioriture che si susseguono di mese in mese, mentre i rami spogli cominciano a coprirsi di tenere foglioline. L’estate pesa sui bonsai come sulle persone con la sua intensa calura, ma la fresca immagine delle erbacee intorno ai vetusti esemplari coperti di vegetazione e le composizioni su roccia rinfrescate dall’acqua nei vassoi donano sollievo al visitatore accaldato. In autunno si accendono i colori sui tavoli di ardesia, quando le foglie caduche e in particolare gli Aceri indossano la veste autunnale per la quale tanto sono famosi. Questo è l’aspetto più affascinante e sorprendente di questa esposizione permanente di arte viva, che cambia veste in ogni stagione tingendosi di nuovi colori e che anno dopo anno si perfeziona, grazie alle attente cure e agli interventi di miglioramento del maestro Nobuyuki Kajiwara, che si occupa dell’intera collezione fin dalla sua fondazione. Affianca la galleria un giardino in stile giapponese, con ghiaia, rocce e alberi impalcati a simboleggiare isole verdi circondate dal mare, realizzazione di Luigi Crespi. Al termine della galleria dei bonsai da esterno si apre la cuspide riscaldata, che riunisce esemplari secolari di specie di climi tropicali e sub-tropicali, kimono giapponesi e statuette antiche, oltre ad un angolo attrezzato per la proiezione di video In questa sala appare in tutto il suo splendore il simbolo del museo, il millenario Ficus retusa linn. Il simbolo del museo, il Ficus retusa linn All’ingresso al museo il visitatore si trova nella sala dedicata ai vasi cinesi e giapponesi antichi. Nelle vetrine sono custoditi pezzi di pregio di epoche Qing, Tokogawa e Meiji. Il Ficus retusa linn, collocato nella cuspide di vetro con altre specie tropicali e subtropicali, è il principe della collezione di esemplari del Crespi Bonsai Museum. Si tratta di un inconsueto bonsai di grandi dimensioni, ogata-bonsai, con i suoi 310 cm di altezza e 280 cm di lunghezza. L’età stimata è oltre i 1000 anni. L’affascinante albero giunse in Italia nel 1986, dopo dieci anni di trattative. Luigi Crespi ricorda la lunga negoziazione: quando faceva visita al proprietario per raggiungere un accordo bevevano tè, mangiavano insieme e chiacchieravano piacevolmente, ma il proprietario non parlava mai della vendita dell’albero. In una delle prime foto fatte all’albero nel vivaio del proprietario, risalente a quel periodo e purtroppo andata perduta, apparivano in piedi sotto i suoi rami ben quattro generazioni della famiglia. Quando finalmente fu definito un accordo, Luigi Crespi seguì personalmente tutti i preparativi del capolavoro per la spedizione e l’imbarco sulla nave, che lo portava attraverso l’oceano fino al porto di Genova. Lo stesso anno del suo arrivo fu esposto all’Euroflora di Genova, ricevendo il prestigioso “Premio d’onore”, conferito da una giuria di esperti internazionali. C’era una fiumana di gente che ogni giorno ammirava e fotografava l’albero e Luigi Crespi con la moglie ricordano la loro preoccupazione per la salute dell’esemplare all’interno degli spazi della fiera. Il capolavoro, che nel corso dei secoli è stato modellato da grandi maestri cinesi di svariate generazioni, durante i suoi primi anni in Italia fu rifinito nella forma dal maestro Il Ficus retusa linn millenario, simbolo del Crespi Bonsai Museum maggio 2011 Diagnosi&Terapia 45
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