12.01.2015 Views

dorso curvo e postura - liposcultura - Diagnosi e Terapia

dorso curvo e postura - liposcultura - Diagnosi e Terapia

dorso curvo e postura - liposcultura - Diagnosi e Terapia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 1<br />

Anno XXVIII N. 09 - 20 NOVEMBRE 2009 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 - Comma 1 DCB Genova


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 2


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 3<br />

SOMMARIO<br />

Direttore responsabile:<br />

dr Piera PIANA<br />

Autori testi:<br />

G. Pesce, S. Bornia, M. Argenti<br />

L. Nasta<br />

C. De Risky<br />

D. Raggi<br />

R. Carbone<br />

R. Lucchesi<br />

M.V. Brizzi Tessitore<br />

Logo copertina:<br />

Freeline<br />

Impaginazione:<br />

Curiositas - Genova<br />

Grafica:<br />

Alessandra Balba<br />

Nicoletta Bodrato<br />

Direzione - Amministrazione:<br />

Centro Medico Ceccardi<br />

Via del Colle 108r - 16128 Genova<br />

tel 010/2465061 - fax 010/2758074<br />

Redazione - Pubblicità:<br />

Emanuela Di Napoli<br />

C.M.C.<br />

Via del Colle 106 - 16121 Genova<br />

tel 010-2465062<br />

Stampa:<br />

PUNTOWEB<br />

Via Variante di Cancelliera - Ariccia<br />

Una copia 1 €<br />

Abbonamento annuo singolo 15 €<br />

Abbonamento annuo multiplo<br />

ogni 50 copie 619,00 €<br />

c/c postale 22714166<br />

intestato a <strong>Diagnosi</strong> & <strong>Terapia</strong><br />

Registr. Tribunale di Genova<br />

N. 42 del XII 1981<br />

Sped in abb.post. Comma 34 art 2 Legge<br />

549/95 Filiale Genova<br />

A.N.E.S.<br />

Associazione Nazionale<br />

Editoria Periodica Specializzata<br />

“aderente al Sistema confindustriale”<br />

8<br />

13<br />

32<br />

Perché non siamo amici<br />

del nostro intestino 4<br />

Malattie rare: la cistite interstiziale8<br />

Il test HPV contro<br />

il papilloma virus 10<br />

Lumineers, dall’America<br />

le nuove faccette 13<br />

Emergency il meglio<br />

dei fiori australiani 18<br />

Il <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong> e la <strong>postura</strong> 32<br />

Liposcultura: riparare gli errori40<br />

Un’ospedale al mese:<br />

Villa Scassi 44<br />

I.S.S.N. 0393-4233<br />

NOTE SULLA DIFFUSIONE<br />

Testata volontariamente sottoposta a<br />

certificazione di tiratura e diffusione<br />

in conformità al regolamento C.S.S.T.<br />

Tiratura per il periodo<br />

1/1/2008 - 31/12/2008<br />

Tiratura media: 97.000 copie<br />

Diffusione media: 95.588<br />

Certificato CSST n. 2008--1730<br />

del 26/2/2009<br />

Revisore: BAKER TILLY CONSULAUDIT<br />

Tiratura di questo numero:<br />

97.000 copie<br />

Speciale<br />

Un museo al mese:<br />

ecomuseo della vitivinicoltura 49<br />

Patologie emergenti<br />

e riemergenti


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 4<br />

4 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

SINDROME DEL COLON IRRITABILE<br />

Perché non siamo amici<br />

del nostro intestino<br />

AutorI: Dott. Gianluigi PESCE<br />

Chirurgo apparato digerente<br />

Dr.ssa Silvia BORNIA<br />

Biologa nutrizionista<br />

Mirella ARGENTI<br />

Infermiera<br />

Centro linea nutrizione<br />

Piazza Dunant 4 palazzina 30<br />

Stadio Piscine di Albaro (Genova)<br />

L’intestino puo essere considerato un<br />

secondo cervello. È una sorta di chiave<br />

che regola stress, ansia e tensione;<br />

svolge importanti funzioni che si<br />

riflettono sull'intero organismo.<br />

E non a caso le cellule dell'intestino<br />

producono il 95% della serotonina, il<br />

neurotrasmettitore del benessere.<br />

IL CERVELLO NELLA PANCIA<br />

La pancia "sente". Metabolizza emozioni.<br />

Smista informazioni. Reagisce<br />

alle sollecitazioni dell'ambiente circostante,<br />

soffre e gioisce.<br />

Un computer operoso e sofisticato.<br />

Costituito da un'intricatissima matassa<br />

di gangli nervosi che è capace di<br />

governare in piena autonomia le delicate<br />

funzioni della complessa macchina<br />

digestiva.<br />

L'intestino rilascia serotonina in seguito<br />

a stimoli esterni, come immissione<br />

di cibo, ma anche suoni o colori.<br />

La serotonina regola umore, sonno,<br />

dolore e anche le contrazioni addominali.<br />

Il 95% di tutta la serotonina presente<br />

nel nostro corpo viene prodotta:<br />

proprio nel tratto gastrointestinale, da<br />

una popolazione di cellule chiamate<br />

"enterocromaffini", che rilasciano questa<br />

sostanza in seguito a stimoli diversi:<br />

tipicamente dopo l'assunzione di<br />

cibo.<br />

La serotonina, insomma, è una specie<br />

di direttore d'orchestra che manovra le<br />

leve del movimento intestinale.<br />

La sindrome dell'intestino irritabile,<br />

che affligge circa il 15% della popolazione<br />

italiana è un disturbo del tutto<br />

benigno; di sicuro, però, procura disagi<br />

seri al paziente, con dolori (in genere<br />

nel basso addome a sinistra) e difficoltà<br />

nella defecazione. C'è chi accusa<br />

soprattutto diarrea, chi, invece, è<br />

afflitto da stipsi, mentre in altre persone<br />

i due problemi si alternano.<br />

PIÙ EQUILIBRIO<br />

Parola d'ordine, dunque: ripristinare<br />

nel "secondo cervello" l'equilibrio<br />

della serotonina.<br />

Anche perché agire sulla serotonina<br />

significa porre rimedio a un altro cruccio<br />

del paziente: l'ipersensibilità viscerale.<br />

Perciò bisogna usare dei farmaci<br />

"intelligenti", dotati della proverbiale<br />

marcia in più rispetto alle armi tradizionali.<br />

Ovvero: devono calibrare il<br />

movimento intestinale, regolare la percezione<br />

del dolore e del senso di gonfiore,<br />

e normalizzare pure le secrezioni<br />

d'acqua e sali nell'intestino.<br />

“Il cervello enterico esiste, e funziona<br />

autonomamente da quello superiore”.<br />

Quando il cibo, passa nel tubo digerente<br />

a contatto con la mucosa intestinale,<br />

i neuroni situati nella sede interessata<br />

al passaggio del bolo, si stirano<br />

e stimolano di conseguenza delle<br />

cellule a liberare la serotonina che a<br />

sua volta agisce su altri neuroni che<br />

sono situati sotto la mucosa stessa,<br />

che comandano a loro volta le cellule<br />

muscolari della mucosa del tubo digerente,<br />

di dilatarsi e/o di contrarsi<br />

creando un flusso di "contrazione" a<br />

monte e "dilatazione" a valle per far<br />

avanzare in una unica direzione (verso<br />

l'ano) il chimo.<br />

Se per caso la serotonina viene ad<br />

essere troppa, lo stato di eccitazione<br />

prevale e si producono scariche di feci<br />

acquose (diarrea), perché la peristalsi


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 5<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

5<br />

troppo veloce impedisce la disidratazione<br />

delle feci.<br />

Se per caso, al contrario, vi è una<br />

scarsa produzione di serotonina, la stitichezza<br />

compare, le feci divengono<br />

dure perché stazionano troppo nell'intestino<br />

crasso (colon) e si disidratano<br />

per l'assorbimento dei liquidi entro<br />

contenuti.<br />

Nei due casi vi è un meccanismo di<br />

regolazione automatica, quando l'organismo<br />

è in salute e/o in stato emotivo<br />

normalmente accettabile; quando questi<br />

due casi sono alterati (salute e/o<br />

emozioni forti), immediatamente variano,<br />

di poco o molto, le fasi del controllo<br />

e regolazione della serotonina e<br />

quindi si apre una o l'altra direzione di<br />

funzioni di "trattenimento" o di "eliminazione"<br />

cogestite dai due cervelli<br />

(centrale ed intestinale).<br />

COLON IRRITABILE<br />

Poiché si tratta di una malattia dell'apparato digerente, molti ritengono<br />

che sia collegata a cause alimentari. In realtà non è affatto<br />

così, anzi, il più delle volte è legata a stress psichici e/o (più raramente)<br />

fisici. Una cattiva alimentazione o determinati alimenti possono<br />

aggravarla. Ciò che è importante notare è che gli alimenti<br />

"negativi" non sono gli stessi per tutti i soggetti; il che comporta<br />

che è necessario un esame individuale della dieta proposta, in<br />

quanto indicazioni generali spesso falliscono. Il paziente può cioè<br />

adottare una strategia simile a quella indicata per le intolleranze<br />

alimentari, escludendo e/o inserendo l'alimento incriminato e verificando<br />

la reazione personale. Le cause di questa patologia sono<br />

fondamentalmente quattro:<br />

- PSICOSOMATICA<br />

- DIETETICA<br />

- ESITI DI PERITONITE<br />

- INTOLLERANZA ALIMENTARE<br />

Gli alimenti a rischio<br />

Latte, Dolcificanti (sorbitolo, fruttosio ecc.), Marmellata.<br />

Frutta: pesche, pere, prugne.<br />

Verdura: cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano.<br />

Fibre e cibi integrali (in alcuni soggetti migliorano la situazione, in<br />

altri la peggiorano).<br />

Spezie, Caffè, tè, Coca Cola e bevande contenenti caffeina.<br />

Bibite gassate.<br />

Altri alimenti sono a rischio indiretto, come per esempio tutti quelli<br />

ricchi di sale (dadi per brodo, insaccati) perché inducono a bere più<br />

del dovuto. Spesso nella sindrome da colon irritabile è implicato in<br />

prima linea il Nichel. SEMPRE PIU’ FREQUENTE è l’intolleranza al<br />

nichel responsabile di pancia gonfia, stitichezza, dolore addominale.<br />

Tale metallo si accumula in alimenti apparentemente sani come ad<br />

esempio pomodoro, lattuga spinaci, pera, kiwi, legumi, broccoli<br />

cavoli... La preferenza va poi a piatti semplici, non elaborati, da<br />

gustare in perfetta tranquillità. L'attività fisica (dapprima moderata,<br />

poi a intensità crescente) può essere utile ad allenare l'intestino a<br />

una certa motilità fisiologica. La limitazione dei fattori di stress o<br />

una loro migliore gestione è poi una delle armi migliori contro la<br />

colite.<br />

Consigli per il paziente:<br />

Ripristinare la tendenza alla regolarità della funzione intestinale<br />

con una dieta opportuna, consumata ad orari regolari e non frettolosamente.<br />

Sfruttare i naturali riflessi di svuotamento intestinale:<br />

evacuare sempre alla stessa ora, sfruttare il riflesso gastro-colico,<br />

particolarmente valido dopo la prima colazione del mattino.<br />

È utile una moderata e regolare attività fisica. Evitare l'indiscriminato<br />

uso di farmaci (lassativi, sostanze attive sulla motilità intestinale),<br />

senza il parere del medico. L'aspetto più importante del trattamento<br />

è quello di rassicurare la persona sofferente che non vi è<br />

alcuna malattia grave. I sintomi possono essere attenuati cercando<br />

di diminuire lo stress o, comunque, limitando la risposta esagerate<br />

alle situazioni di tensione emotiva. Si usano anche antispastici,<br />

sedativi e antidepressivi nei casi determinati da grande ansia e con<br />

molto dolore. Seguire una buona regola alimentare, con pasti regolari<br />

e moderati, evitare gli alcolici e i cibi troppo speziati aiuta a<br />

migliorare il problema. Per combattere la stipsi è opportuno non<br />

abusare di lassativi irritanti, ma ricorrere all'aiuto di una dieta idonea,<br />

integrata da una buona attività fisica. Può, costituire un valido<br />

abbinamento IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO. L’osteopata non si<br />

occupa di modificare, o di spostare un viscere, semplicemente<br />

cerca di riportare una situazione NON FISIOLOGICA, entro un range<br />

di normalità fisiologica. “Liberare” un tessuto, normalizzarlo, significa<br />

ripristinare l’omeostasi, cioè la capacità da parte dell’organismo<br />

di mantenere un equilibrio interno stabile, anche al variare delle<br />

condizioni esterne. Si riequilibria non soltanto il singolo organo, ma<br />

l’ insieme dell’ intero sistema. Ciò che è poco mobile, retratto, non<br />

consente la corretta dinamica di un organo e delle sue strutture,<br />

che comprendono nervi e vasi (peduncoli vascolo-nervosi).<br />

Un elenco, certo non completo, delle manifestazioni sintomatiche,<br />

in cui può essere utile l’osteopatia è il seguente:<br />

bruciori, tensioni addominali, digestione rallentata, ernia iatale e<br />

reflusso gastroesofageo, colon irritabile accompagnato da coliche,<br />

gonfiori, meteorismo, cicatrici aderenziali post chirurgiche.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 6<br />

BIORIX<br />

di Ranbaxy è un integratore alimentare che contribuisce a rinforzare le difese<br />

immunitarie, migliorando l’equilibrio microbico intestinale. A base di<br />

Saccharomyces boulardii, un lievito probiotico non patogeno prodotto tramite<br />

un processo brevettato che gli permette di sopravvivere all’acidità gastrica,<br />

risulta particolarmente adatto per la prevenzione di patologie gastrointestinali<br />

e per la stimolazione delle risposte immunitarie. Svolgendo un’azione<br />

antidiarroica, è indicato anche per il trattamento della “Diarrea del viaggiatore”.<br />

La confezione contiene 10 capsule in blister.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

PHYSIOGEL® A.I. CORPO<br />

di Stiefel è un prodotto particolarmente indicato per le pelli sensibili ed allergiche<br />

di tutta la famiglia. La sua formulazione in crema fluida contiene PEA (n-palmitoiletanolamina)<br />

ad azione lenitiva e sistema DMS multi-lamellare ad azione<br />

liporistrutturante. Ricco in lipidi e Ceramidi 3, è ipoallergenico poiché non contiene<br />

emulsionanti, conservanti, coloranti o profumi, ed è Nickel Tested<br />

(


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 7<br />

SANAGOL® PROPOLI<br />

di Phyto Garda srl sono caramelle a base di Erismo, Altea, Drosera e<br />

Propoli. Rappresentano un aiuto naturale per la protezione della gola<br />

e della voce, assicurando un particolare beneficio sulla mucosa laringea<br />

e faringea e contrastando lo stimolo della tosse. Oltre all’Erismo<br />

che attenua i sintomi dolorosi dovuti a secchezza e svolge un’attività<br />

antinfiammatoria, espettorante e mucolitica, contengono l’Altea con<br />

proprietà emolliente, la Drosera antitussiva e la Propoli, nota<br />

per la sua azione antibatterica, antivirale ed antinfiammatoria.<br />

Senza zucchero. La confezione da 2 stick da 12 caramelle<br />

al gusto di pino mugo costa € 6,90.<br />

In vendita in Farmacia<br />

CREMA GEL DETERGENTE<br />

di Innoxa è un prodotto di pulizia rapido, fresco ed efficace su ogni genere di<br />

trucco, anche quello più pesante, consigliato per la pelle sensibile, fragile e iperattiva.<br />

L’estratto di Limnantes Alba favorisce il mantenimento della naturale idratazione<br />

della pelle, senza formare alcuna barriera e lasciandola libera di respirare.<br />

La presenza del concentrato di agrumi, inoltre, rivitalizza l’epidermide, migliorandone<br />

lo stato di salute e donando energia e luminosità.<br />

Il flacone da 200 ml costa € 20,00.<br />

In vendita nelle migliori Profumerie.<br />

DERM’ICE METHOD<br />

di Cavallaro Srl è il trattamento combinato di apparecchio di ultima generazione<br />

e di due sieri anti-età che lavorano sfruttando il freddo. L’ICE’LIF-<br />

TER è un oggetto di design composto da due placche crio-ceramiche che<br />

grazie all’“effetto Peltier”, crea uno scambio termico che fa raggiungere in<br />

un solo minuto la temperatura di 3° C circa. I LIFT SERUM, Sérum Visage<br />

e Lift Sérum Yeux, che donano un’azione anti-fatica ed age-blocking, sono<br />

concentrati specifici per viso e occhi, arricchiti di acido ialuronico e<br />

Liftessence, complesso all’estratto di felce della Nuova Zelanda.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

CRÈME BEAUTÉ DES PIEDS<br />

di Caudalie è una crema dalla texture ricca e alle microsfere opacizzanti che si<br />

prende cura dei piedi e combatte la sensazione di secchezza, senza lasciare traccia<br />

e offrendo un effetto leggermente cipriato. Contiene Vinolevure®, principio attivo<br />

brevettato ricavato dal lievito di vino capace di trattenere acqua fino a cento<br />

volte il suo volume, olio di vinaccioli d’uva, ricco di acido linoleico che nutre le<br />

pelli stressate, ed estratto di vite rossa, dall’azione venotonica e drenante. La sua<br />

fragranza di polpa d’arancia dolce, menta verde e scorza d’arancia amara è addolcita<br />

da una goccia di rosa dolce tonificante.<br />

Il prezzo consigliato del tubo da 75 ml è € 12,30.<br />

In vendita in Farmacia.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 8<br />

8 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

UNA MALATTIA RARA AL MESE<br />

La cistite interstiziale<br />

Autore: Loredana NASTA<br />

Presidente AICI<br />

Ass. Italiana Cistite Interstiziale Onlus<br />

Viale Glorioso 13 - 00153 Roma<br />

Tel./fax 06 58333384<br />

Email: segreteria@aici-onlus.it<br />

Website: www.aici-onlus.it<br />

Descrizione<br />

La Cistite Interstiziale (CI) è una<br />

patologia rara e cronica, severamente<br />

debilitante, riconosciuta nel D.M. 279<br />

del 2001 con codice esenzione<br />

RJ0030, che colpisce l’interstizio<br />

della parete vescicale, cioè lo spazio<br />

che esiste tra la muscolatura della<br />

vescica (detrusore) e il rivestimento<br />

interno della vescica (mucosa), determinando<br />

modificazioni strutturali a<br />

livello della parete di tale organo che<br />

comportano un progressivo deterioramento<br />

dell’attività vescicale fino ad<br />

una sua completa defunzionalizzazione.<br />

Viene erroneamente confusa con<br />

la più comune cistite batterica che<br />

può invece essere diagnosticata<br />

mediante una semplice urinocoltura e<br />

curata con terapia antibiotica. La CI<br />

si traduce in un quadro clinico ingravescente<br />

che ha inizio con i sintomi<br />

simili di una cistite che progressivamente<br />

incrementano la loro intensità,<br />

con aumento della frequenza<br />

minzionale fino a 60/80 volte tra il<br />

giorno e la notte, urgenza minzionale<br />

da sinistra a destra: Loredana Nasta (Pres. AICI), Lynne van Poelgeest (Pres. Ass. Olandese), Prof.<br />

Mauro Cervigni (Pres. Comitato Scientifico MICA, Ann Chesnut (Ass. Americana)durante il Meeting<br />

Internazionale della MICA (Multinational Interstitial Cystitis Association) svoltosi recentemente a<br />

Montreal in Canada<br />

alternata a difficoltà di svuotamento<br />

vescicale fino alla ritenzione completa<br />

e comparsa di intenso dolore pelvico<br />

cronico che non recede con la<br />

somministrazione dei comuni antidolorifici.<br />

La CI colpisce prevalentemente<br />

le donne in un rapporto di 5:1 ma<br />

anche gli uomini ed i bambini possono<br />

esserne colpiti.<br />

La CI di tipo non ulcerativo si presenta<br />

nel 90% dei pazienti mentre la<br />

forma più severa, quella ulcerativa,<br />

colpisce solo il 10% dei soggetti affetti<br />

ed è caratterizzata dalla presenza<br />

delle ulcere di Hunner.<br />

Eziologia<br />

l’esatta causa della CI non è nota;<br />

probabilmente la patologia è multifattoriale.<br />

Tra le varie ipotesi di insorgenza, tre<br />

sono le più accreditate:<br />

-- deficit negli strati di rivestimento<br />

della mucosa vescicale, i glicosaminoglicani<br />

(GAG) mucopolisaccaridi con<br />

proprietà idrorepellenti. Le sostanze<br />

presenti nelle urine vengono così<br />

assorbite dall’urotelio creando un<br />

meccanismo di infiammazione, irritazione<br />

tissutale, degranulazione dei<br />

mastociti e depolarizzazione dei nervi


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 9<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

9<br />

Glomerulations nella fase diagnostica<br />

sensitivi, con conseguente dolore.<br />

- teoria dell’infiammazione neurogena:<br />

dal midollo spinale si determinerebbe<br />

un aumento di impulsi che provocherebbero<br />

una stimolazione continua sui<br />

nervi responsabili del funzionamento<br />

vescicale, provocando un’infiammazione<br />

cronica.<br />

-- anomalie nei mastociti: teoria avvalorata<br />

dal riscontro di un elevato<br />

numero di mastociti nella vescica di<br />

pazienti affetti da CI. I mastociti<br />

sarebbero responsabili del rilascio di<br />

istamina e di altri mediatori attivi<br />

come prostaglandine, leucotrieni, triptasi<br />

che a contatto con la muscolatura<br />

liscia e con l’epitelio vascolare,<br />

determinano dolore, vasodilatazione,<br />

aumento dell’apporto sanguigno e<br />

successivamente aumento della formazione<br />

di tessuto connettivo con formazione<br />

di cicatrici e riduzione del<br />

volume dell’organo.<br />

<strong>Diagnosi</strong><br />

La diagnosi della CI è un processo<br />

lungo e complesso anche a causa<br />

della grande variabilità dei sintomi<br />

che la caratterizzano. Il National<br />

Institute of Diabetes and Digestive<br />

and Kidney Diseases (NIDDK) ha sviluppato<br />

criteri di inclusione ed esclusione<br />

per la determinazione della<br />

patologia. Sebbene i criteri del NIDDK<br />

siano utili per la ricerca, sono oramai<br />

considerati troppo restrittivi per essere<br />

utilizzati dai medici per la diagnosi<br />

della CI. La conferma di diagnosi di CI<br />

dipende dai risultati della cistoscopia<br />

con idrodistensione della vescica<br />

(riempimento con soluzione salina o<br />

acqua distillata fino al raggiungimento<br />

della massima capacità vescicale) in<br />

anestesia totale. Con la distensione<br />

possono apparire sulla parete della<br />

vescica emorragie localizzate o fessurazioni<br />

sanguinanti chiamate glomerulazioni,<br />

presenza di ulcere di Hunner<br />

e severa riduzione della capacità<br />

vescicale.<br />

Le biopsie sono indicate nei pazienti<br />

con sospetta CI per:<br />

- escludere specifiche patologie della<br />

vescica come un carcinoma, displasia<br />

o tubercolosi;<br />

- confermare un’infiammazione delle<br />

pareti vescicali<br />

- identificare sottogruppi di pazienti<br />

(ad esempio quelli con quantità<br />

eccessive di mastociti o eosinofili)<br />

Trattamenti<br />

E’ pertanto indispensabile giungere il<br />

più tempestivamente possibile ad<br />

una diagnosi di certezza che consenta<br />

l’instaurarsi di un’opportuna terapia,<br />

prima che la progressione della<br />

CI abbia indotto a livello della parete<br />

vescicale e di tutti gli altri organi coinvolti,<br />

un danno irreversibile.<br />

L’infiammazione può indurre diverse<br />

modificazioni a carico dei tessuti tra<br />

cui la sostituzione fibrosa della tonaca<br />

muscolare, l’assottigliamento e la<br />

discontinuità della tonaca mucosa, la<br />

proliferazione capillare e la degenerazione<br />

dei vasi sanguigni attorno alla<br />

vescica.<br />

I trattamenti sono indirizzati quindi ad<br />

una o più possibili cause e comprendono<br />

trattamenti orali, intravescicali,<br />

neuromodulatori e chirurgici.<br />

AICI<br />

L'Associazione Italiana Cistite<br />

Interstiziale è una organizzazione<br />

non a scopo di lucro, che lavora<br />

nell'interesse di tutte le persone<br />

affette da Cistite Interstiziale (CI) e<br />

delle loro famiglie ed aiuta a giungere<br />

ad una diagnosi corretta nel<br />

più breve tempo possibile, a dare<br />

informazioni corrette ed aggiornate<br />

sulla malattia, a tutelare i diritti<br />

delle persone colpite ed a stimolare<br />

la ricerca. Fondata nel 1995 a<br />

Roma da un gruppo di persone<br />

affette da CI , è nata dall'esigenza<br />

di diffondere una maggiore comprensione<br />

di questa malattia in<br />

Italia, in Europa e nel mondo tra le<br />

persone, la comunità medico-scientifica<br />

ed i mass-media e lavora nell’esclusivo<br />

interesse di tutte le persone<br />

affette da CI svolgendo attività<br />

esclusivamente di volontariato.<br />

Rappresenta oggi circa 800 persone<br />

affette da CI e le loro famiglie.<br />

L’AICI fa parte di un Network internazionale<br />

comprendente 18 nazioni:<br />

Australia, Austria, Brasile,<br />

Canada, Cecoslovacchia,<br />

Danimarca, Germania, Giappone,<br />

India, Inghilterra, Italia, Messico,<br />

Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda,<br />

Spagna, Stati Uniti, Svezia ed ha<br />

fondato nel 2003 un’Alleanza tra<br />

Giappone, Stati Uniti, Germania,<br />

Austria e Spagna denominata MICA<br />

(Multinational Interstitial Cystitis).


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 10<br />

10 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Il test HPV dna<br />

contro il papilloma virus<br />

Il Papillomavirus Umano (HPV) è<br />

responsabile ogni anno in Italia di<br />

circa 3.500 nuovi casi di tumore del<br />

collo dell’utero - Oggi le donne<br />

hanno a disposizione una nuova<br />

arma di prevenzione: il test HPV –<br />

DNA. Grazie alla rilevazione del DNA<br />

virale e all’avanzata tecnologia<br />

molecolare HC2, il test permette di<br />

individuare le anomalie cellulari precancerose<br />

con grande anticipo<br />

rispetto al Pap test ed è raccomandato<br />

a tutte le donne al di sopra dei<br />

30 anni - Maggiore sensibilità rispetto<br />

al Pap test, possibilità di allungare<br />

l’intervallo tra un esame e l’altro<br />

da 3 a 5-6 anni e risultati clinici<br />

oggettivi sono alcuni dei vantaggi<br />

dati dalla nuova tecnologia, che è e<br />

si avvia a diventare anche protagonista<br />

dello screening primario.<br />

Presentato oggi il volume “Test HPV<br />

e prevezione del carcinoma della<br />

cervice uterina. Dalle evidenze alla<br />

clinica”.<br />

Il tumore del collo dell’utero rappresenta<br />

nel mondo la seconda forma di<br />

cancro più diffusa tra le donne dopo<br />

il tumore al seno e in Italia è responsabile<br />

di 1.100 decessi ogni anno. È<br />

ormai accertata la relazione tra questo<br />

tumore e l’infezione da<br />

Papillomavirus Umano (HPV), per pre-<br />

venirlo circa 5 milioni di donne[1] in<br />

Italia si sottopongono ogni anno a<br />

test di screening eppure, nonostante<br />

la conoscenza approfondita e i passi<br />

avanti nella prevenzione, i controlli<br />

organizzati riguardano effettivamente<br />

solo il 39% delle donne italiane in target,<br />

coinvolte in programmi di screening[2].<br />

Un dato allarmante, se si<br />

considera che questo tumore impiega<br />

circa 10 o 20 anni per svilupparsi ed<br />

è per questo motivo prevenibile al<br />

100%. Oggi lo scenario dello screening<br />

sta cambiando. La tecnologia<br />

molecolare e i progressi nella rilevazione<br />

del DNA virale hanno reso possibile<br />

lo sviluppo del test HPV, che<br />

individua con grande anticipo le lesioni<br />

pre-cancrose e permette di intervenire<br />

precocemente, prima che questo<br />

possa causare lesioni cancerose del<br />

collo dell’utero. “Il test HPV rappresenta<br />

un’importante innovazione a<br />

disposizione di tutte le donne – commenta<br />

il Prof. Massimo Origoni,<br />

Cattedra di Ginecologia e Ostetricia,<br />

Università Vita Salute San Raffaele,<br />

Facoltà di Medicina, Milano - Le evi-


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 11<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

11<br />

denze scientifiche dimostrano che il<br />

test HPV è in grado di individuare con<br />

maggiore sensibilità le trasformazioni<br />

pretumorali del collo dell’utero rispetto<br />

al Pap test. Questo ci consentirebbe<br />

uno screening più efficace e una<br />

diagnosi anticipata. Inoltre, in caso di<br />

negatività del test HPV, considerando<br />

la storia naturale della trasformazione<br />

neoplastica della cervice uterina,<br />

diventa possibile allungare fino a 5<br />

anni l’intervallo tra un controllo e il<br />

successivo, con benefici per la donna<br />

e per la struttura sanitaria”.<br />

Come il Pap test, anche il test HPV si<br />

esegue con un semplice prelievo di<br />

cellule dal collo dell’utero, il campione<br />

viene quindi conservato in un liquido<br />

e analizzato con la tecnologia<br />

molecolare HC2 (Hybrid Capture 2),<br />

che si basa sull’amplificazione del<br />

segnale per il rilevamento del DNA e<br />

permette di individuare fino a 13 tipi<br />

di HPV responsabili del 93% dei casi<br />

di pre-cancerosi.<br />

Un’elevata sensibilità clinica che raggiunge<br />

quasi il 100% in associazione<br />

al Pap test. “La prevenzione del tumore<br />

del collo dell’utero rappresenta un<br />

modello vincente nel campo oncologico<br />

– ha dichiarato il dott. Mario<br />

Sideri, Unità di Ginecologia<br />

Preventiva, Istituto Europeo di<br />

Oncologia (IEO), Milano - Oggi conosciamo<br />

a fondo la storia naturale di<br />

questo tumore e disponiamo di risorse<br />

molto potenti che debbono essere<br />

ben utilizzate. Il Pap test ci ha permesso<br />

di raggiungere importanti risultati,<br />

e oggi con il test HPV possiamo<br />

ottimizzarne l’uso sulla popolazione a<br />

rischio.<br />

È quindi importante che tutte le<br />

donne siano a conoscenza delle possibilità<br />

di prevenzione disponibili, per<br />

poterle sfruttare al meglio”.<br />

L’efficacia di prevenzione del test HPV<br />

è stata confermata dal recente studio<br />

italiano condotto dal gruppo NTCC<br />

(New Technologies for Cervical Cancer<br />

Screening Working Group), che ha<br />

coinvolto circa 100.000 donne italiane<br />

tra i 25 e i 60 anni. I dati, pubblicati<br />

da prestigiose riviste scientifiche,<br />

hanno evidenziato che il test HPV<br />

aumenta del 50% rispetto al Pap test<br />

la sensibilità nell’individuare lesioni<br />

cellulari di alto grado, che se persistenti,<br />

possono evolvere in tumore.<br />

Questi dati hanno posto le basi per<br />

l’introduzione del test HPV nella pratica<br />

clinica dello screening primario al<br />

posto del Pap test, lasciando a<br />

quest’ultimo un importante ruolo di<br />

selezione delle donne da inviare a<br />

esami più approfonditi, data la sua<br />

maggiore specificità.<br />

I primi progetti pilota sono già in atto:<br />

ad aprile 2009 è stato avviato il progetto<br />

coordinato dall’Istituto<br />

Oncologico Veneto e reso possibile<br />

da un finanziamento della Fondazione<br />

Cariparo, che coinvolgerà 5 Unità<br />

Locali Socio Sanitarie (ULSS) nelle<br />

province di Padova e Rovigo. “Con<br />

questo progetto ci poniamo l’obiettivo<br />

di valutare sul campo la fattibilità dell’utilizzo<br />

del test HPV come screening<br />

primario” - commenta la dr.ssa<br />

Annarosa Del Mistro, Immunologia<br />

Diagnostica Molecolare Oncologica<br />

dell’Istituto Oncologico Veneto – “I<br />

risultati dei trial clinici randomizzati,<br />

effettuati in Europa, aprono importanti<br />

potenzialità da approfondire e valutare.<br />

Questo progetto ci aiuterà a<br />

capire come implementare il test HPV<br />

in Italia, in termini organizzativi e<br />

informativi, e come gestirne i risultati,<br />

impiegando al meglio le risorse sanitarie<br />

disponibili”. Oggi il test HPV è<br />

rimborsato dal Sistema Sanitario<br />

Nazionale Italiano come test diagnostico<br />

di secondo livello, a un costo<br />

variabile da Regione a Regione.<br />

La prevenzione e la salute femminile<br />

sono state protagoniste al 50°<br />

Congresso Nazionale della Società<br />

Italiana di Ginecologia e Ostetricia<br />

(SIGO), tenutosi a Bari da 28 al 31<br />

ottobre.<br />

1 Fonte: Stima basata su 5 milioni di<br />

Pap test/anno– ISTAT 2001, Passi<br />

2006 GISCI IV Rapporto Annuale<br />

(2005)<br />

2 Fonte: 7° rapporto diffuso<br />

dall’Osservatorio Nazionale Screening<br />

www.osservatorionazionalescreening.it


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 12


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 13<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

13<br />

Lumineers<br />

dall'America le nuove faccette<br />

Autore: Dott. Carlo DE RISKY<br />

Specialista in Odontostomatologia<br />

e Ortognatodonzia<br />

Invisalign Platinum Doctor<br />

V. le della Libertà, 4a - 27100 Pavia<br />

Tel. 0382.24192 - email: info@derysky.it<br />

- http://www.derysky.org/<br />

Immagini di un paziente pre e post trattamento<br />

Un sorriso smagliante ispira sempre<br />

ammirazione e cattura l’attenzione.<br />

Oggi osserviamo sempre piu’ spesso,<br />

nelle persone dello spettacolo, sempre<br />

a contatto e sotto lo scrutinio del<br />

pubblico, dei sorrisi impeccabili per<br />

forma e candore.<br />

Alcune volte questi sorrisi sono naturali,<br />

ma comunque frutto di cure assidue<br />

presso il dentista che negli anni<br />

li ha mantenuti o migliorati con cure<br />

ortodontiche e sbiancamenti; altre<br />

volte questi sorrisi vengono ottenuti<br />

con l’utilizzo di sottilissime faccette<br />

che vengono “incollate” sui denti<br />

naturali per nasconderne le imperfezioni<br />

e migliorarne il colore. E queste<br />

faccette, quasi invariabilmente, sono<br />

Lumineers.<br />

Da molti anni anche in Italia vengono<br />

utilizzate le faccette (o “veneers”) per<br />

modificare esteticamente i denti<br />

senza dover ricorrere alla completa<br />

ricopertura del dente. Tuttavia anche<br />

queste faccette richiedono una fastidiosa,<br />

anche se parziale, “limatura”<br />

del dente con la necessita’ di ricorrere<br />

all’anestesia e ad un esteso utilizzo<br />

del trapano.<br />

Dallo scorso anno, invece, anche in<br />

Italia si possono utilizzare le faccette<br />

Lumineers, un prodotto brevettato<br />

dell’americana Den-Mat. Queste faccette<br />

rappresentano un grande balzo<br />

in avanti rispetto a quelle tradizionali,<br />

proprio per il materiale con cui vengono<br />

costruite.<br />

Questo materiale, che viene prodotto<br />

e lavorato in un unico laboratorio al<br />

mondo, in California, consiste di una<br />

ceramica che con procedimenti particolari<br />

e brevettati viene pressata fino<br />

a renderla resistentissima. La conseguenza,<br />

a tutto vantaggio per il<br />

paziente, e’ che le faccette<br />

Lumineers non richiedono piu’ la limatura<br />

del dente prima della loro applicazione,<br />

eliminando sia trapano che<br />

anestesia.<br />

Un vantaggio secondario, ma non<br />

meno importante, e’ che viene anche<br />

ridotto drasticamente il numero degli<br />

appuntamenti necessari per completare<br />

il trattamento.<br />

Sono sufficienti infatti due appuntamenti,<br />

uno per la presa delle impronte<br />

ed uno per la cementazione (piu’<br />

uno per la rifinitura finale); in aggiunta<br />

a cio’, bisogna pensare che tra un<br />

appuntamento e l’altro il paziente non<br />

deve subire il fastidio di essere con i<br />

denti parzialmente limati o con provvisori<br />

precari, ma rimane con i propri<br />

denti non fatti oggetto di nessuna<br />

manipolazione.<br />

Con le Lumineers si possono ottenere<br />

i sorrisi piu’ bianchi e l’immediato<br />

allineamento di posizioni imperfette,<br />

ma non solo. Le Lumineers possono<br />

essere utilizzate per correggere l’estetica<br />

di vecchi ponti e corone danneggiati<br />

o deteriorati senza che sia<br />

necessario rimuoverli, o anche nel<br />

caso di denti anteriori fratturati, che<br />

possono essere riparati nel modo


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 14<br />

14 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

meno traumatico ed esteticamente<br />

valido; anche le colorazioni piu’<br />

profonde e le macchie di qualunque<br />

tipo vengono completamente nascoste.<br />

Oltre al materiale ceramico brevettato,<br />

il sistema Lumineers prevede<br />

anche degli speciali cementi che permettono<br />

di ottenere in maniera molto<br />

precisa la tonalita’ di colore scelta,<br />

nonostante l’estrema sottigliezza del<br />

materiale.<br />

Le Lumineers vengono utilizzate negli<br />

Stati Uniti da piu’ di vent’anni con i<br />

migliori risultati ed e’ tale la fiducia<br />

che l’azienda ripone in questa tecnologia,<br />

che l’accompagna con una<br />

garanzia di 5 anni sulle rotture.<br />

Dubbi e domande<br />

sulla salute dei denti<br />

Sono Emilia e ho 30 anni. Ho eseguito lo sbiancamento dei denti<br />

nello studio di un professionista ma non ho ottenuto alcun risultato.<br />

Come è possibile<br />

L'effetto dello sbiancamento dipende essenzialmente da 1) qualità<br />

del materiale utilizzato (marca, data di scadenza, conservazione);<br />

2) colore o tinta dei denti e, quindi natura della colorazione (tetraciclina,<br />

fluorosi...): più i denti sono scuri, più e' difficile schiarirli; 3)<br />

abitudini alimentari del paziente: tè, caffè, fumo, alimenti e bevande<br />

intensamente colorati tendono a far scurire precocemente i<br />

denti. Tutti questi fattori possono avere influito sul mancato risultato.<br />

Non mi sento peraltro di consigliare i trattamenti domiciliari, che<br />

sono di difficile applicazione e di minore efficacia rispetto ai trattamenti<br />

effettuati da un bravo professionista. Se le interessa, eseguo<br />

lo sbiancamento nel mio studio di Pavia: visiti pure il sito<br />

www.derysky.org<br />

Mi chiamo Sara, ho 43 anni e da un po’ di tempo soffro di questo<br />

problema: ho sempre la lingua quasi bianca e l'alito pesante.<br />

Secondo lei quale può essere la causa<br />

Dovrebbe innanzitutto farsi fare una seduta di igiene professionale<br />

dal dentista. Poi utilizzare uno spazzolino apposito per spazzolare<br />

anche la lingua e, naturalmente, fare un controllo della funzione<br />

gastrica per la presenza di eventuali batteri o difficoltà digestive<br />

presso il suo medico curante.<br />

Sono Marco di 30 anni e vorrei esporle un disagio che avverto<br />

ultimamente: bevendo anche semplicemente dell'acqua fredda<br />

provo un fastidio a tutti i denti anteriori sia sopra che sotto. La<br />

situazione peggiora quando mangio un gelato. Come posso curare<br />

la sensibilità dentale<br />

Esistono dei gel desensibilizzanti che vengono applicati dal dentista<br />

che possono ridurre o eliminare il suo problema, tuttavia le<br />

consiglio una visita da un professionista per stabilire la causa<br />

della sua sensibilità.<br />

Sono Mary, una<br />

ragazza di 17<br />

anni. In seguito<br />

ad un periodo<br />

durante il quale<br />

ho fatto un uso<br />

eccessivo del<br />

bicarbonato al<br />

fine di sbiancare i<br />

denti, ho indebolito<br />

moltissimo lo<br />

smalto. Da circa metà dente in poi la superficie diventa sottilissima.<br />

Ho provato ad usare i dentifrici che si trovano in commercio,<br />

quelli che dovrebbero riparare la superficie dello smalto, ma non<br />

ho avuto grandi risultati. Cosa posso fare<br />

Per ripristinare la situazione morfologica iniziale purtroppo non c'è<br />

altro da fare che utilizzare una sistematica protesica, che può<br />

essere rappresentata dalle faccette Lumineers, che non richiedono<br />

la preparazione del dente, o addirittura una ricopertura completa<br />

del dente con delle corone senza sottostruttura metallica. Sono<br />

trattamenti che eseguo nel mio studio di Pavia.<br />

Non le consiglio invece di utilizzare la ricopertura in composito,<br />

che non offre garanzie estetiche a lungo termine.<br />

Sono una ragazza di 20 anni. Il mio nuovo dentista mi ha consigliato<br />

di mettere un apparecchio per raddrizzare un dente storto<br />

nella parte inferiore della mia dentatura dicendomi che il trattamento<br />

durerebbe solo 18 mesi circa. Tuttavia, per una ragazza<br />

della mia età, andare in giro con le piastrine dell’apparecchio sui<br />

denti rappresenterebbe una grave fonte di disagio. Vorrei chiederle<br />

se esiste la possibilità di sistemare il dente in un modo meno<br />

visibile e altrettanto efficace, ma senza troppi dolori ed inestetismi.<br />

Il metodo ortodontico adatto a lei è l'Invisalign, una cura ortodontica<br />

che viene eseguita con mascherine invisibili e oggi può trattare<br />

tutti i tipi di malocclusioni. E' molto confortevole, efficace e<br />

ormai costa quanto una cura ortodontica tradizionale. La eseguo<br />

nel mio studio di Pavia.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 15<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

15<br />

APRIRSI AL NUOVO<br />

Larch<br />

Maria Vittoria BRIZZI TESSITORE<br />

Dott. in Medicina e Chirurgia<br />

Dott. in Lingue e Letterature Straniere<br />

Prof. in Materie Letterarie Genova<br />

Tel. 010/54.51.677<br />

Cell. 348/32.25.941<br />

www.omeopatiaonline.com<br />

Non aprirsi alle novità è sintomo di<br />

insicurezza. Tutto ciò che è nuovo è<br />

sospetto, può fare paura. Chi di noi<br />

non ha mai udito la frase che recita<br />

nel seguente modo: “Chi lascia la<br />

strada vecchia per la nuova, molte<br />

volte imbrogliato si ritrova”.<br />

Non esorto a imprese pericolose perché<br />

la prudenza, una delle famose<br />

virtù cardinali, è cosa buona; mi apro,<br />

però, a nuove esperienze perché esse<br />

fanno crescere o, al limite, potrebbero<br />

far crescere, se ben usate. Albert<br />

Einstein, in un articolo su “Forum”<br />

(Ottobre 1930) disse che “la più bella<br />

esperienza è quella di indagare il<br />

misterioso. E’ questa la vera sorgente<br />

di ogni arte e di ogni scienza”.<br />

Quando constatiamo di essere demotivati<br />

è bene prendere coscienza che<br />

noi, essere umani, possiamo compiere<br />

ogni umana impresa. Un aiuto per<br />

rinforzare l’autostima, ci proviene da<br />

“Larch”, essenza floreale della quale<br />

il medico E. Bach dice che essa “è<br />

per coloro che si credono meno abili<br />

o capaci di quelli che li circondano,<br />

che si aspettano di fallire e così non<br />

rischiano mai”. La persona insicura<br />

trarrà vantaggio dal Larice. L’ aspettativa<br />

anticipata del fallimento, la paura<br />

di non riuscire, è paralizzante.<br />

Certa cattiva cultura tende a renderci<br />

troppo cauti. Certi messaggi esigono<br />

in noi una barriera psicologica che<br />

blocca la realizzazione dei nostri<br />

sogni, anche quelli possibili.<br />

Einstein, Galilei, Colombo, Giovanna<br />

D’Arco, Gandhi, Teresa di Calcutta e<br />

migliaia di altri esseri umani, realizzarono<br />

splendide opere perché si sono<br />

incamminati su strade nuove. E’ cattivo<br />

educatore colui che tiene lontano<br />

il bambino, l’ adolescente, il giovane,<br />

da ciò che costoro non conoscono.<br />

Se crescendo o soltanto invecchiando,<br />

siamo ancora sotto l’influsso di<br />

esortazioni statiche dettate dalla<br />

paura del conoscere, è tempo che di<br />

tali esortazioni ci liberiamo.<br />

Di tutto ciò che ci blocca è ora che<br />

parliamo con noi stessi o con altri per<br />

divenire consci delle nostre capacità.<br />

Per diventare liberi. Per conquistare<br />

serenità. Se vuoi, puoi. Ne hai il diritto.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 16<br />

5 idee regalo<br />

per Natale<br />

MALINKI MANAGER “RAFFINATE VISIONI”<br />

Sono occhiali premontati per la presbiopia, con lenti asferiche in<br />

polimetilmetacrilato di identico potere diottrico, indicati esclusivamente<br />

per la correzione della presbiopia “semplice”. Disponibili in<br />

11 diottrie da +1 a +3.50 con intervalli da +0.25. L’eleganza del<br />

frontale in metallo color grigio è sottolineata dalle astine in pelle<br />

nera. Il packaging moderno del porta-occhiali rigido, in metallo, contiene<br />

un astuccio in tessuto morbido, un panno pulisci-occhiali in<br />

microfibra sottolineati dal logo in argento e un mini-cacciavite da<br />

occhiali. Glamour l’espositore nero-argento laccato.<br />

Il Set Malinki Manager è distribuito in esclusiva da: High Grade<br />

SA, Riva Paradiso, 24 - Casella postale 747 - CH-6902 Lugano-<br />

Paradiso - Tel. +39031263036 - E-mail High-Grade@libero.it<br />

DEFENCE XAGE CREMA ANTIRUGHE RIVITALIZZANTE GIORNO<br />

di BioNike è il prodotto ideale per contrastare le prime rughe del viso, che possono<br />

comparire a partire dai 30 anni. Vera carica di energia, risveglia la vitalità<br />

cutanea, ripristina il tono della pelle e ne rinforza le naturali difese proteggendola<br />

dallo stress ambientale. Contiene Juvenikina, un innovativo complesso<br />

che distende le rughe, ne riduce la profondità e previene la formazione di<br />

nuove, rinforzando la naturale barriera cutanea e ripristinando il tono<br />

della pelle, e Creatina che ha un ruolo importante nel metabolismo<br />

energetico cellulare. La sua formulazione nickel tested (ogni lotto è<br />

analizzato per garantire un contenuto di nichel inferiore a<br />

0,00001%), senza conservanti, senza profumo e senza glutine<br />

la rende indicata anche per le pelli più sensibili e intolleranti.<br />

Ideale per il giorno in quanto contiene filtro UV è un’ottima<br />

base per il trucco. Periodicamente può essere abbinata<br />

a DEFENCE XAGE siero antirughe giorno, per un<br />

trattamento intensivo. Il vaso da 50 ml costa<br />

€ 28,00<br />

ed è venduto in Farmacia.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 17<br />

KIT APOLLO BABY & JUNIOR<br />

di Royalsan srl è un prodotto che rende divertente l’igiene<br />

orale dei bambini. Apollo lo strizzatubo trasporta<br />

spazzolini colorati, studiati appositamente per i bambini.<br />

Il dentifricio viene spremuto sullo spazzolino senza sprechi<br />

grazie ad un semplice meccanismo a due ruote. Il<br />

prodotto è proposto in due versioni: Baby, da 2 a 5 anni,<br />

e Junior, da 6 a 11 anni.<br />

Il Kit Apollo Baby o Junior costa € 16,00. In vendita<br />

in Farmacia.<br />

DERM’ICE METHOD<br />

Di Cavallaro Srl è il trattamento combinato di un apparecchio di<br />

ultima generazione e di due sieri anti-età che lavorano sfruttando<br />

il freddo. L’Ice’Lifter è un oggetto di design composto da due<br />

placche crio-ceramiche che crea uno scambio termico che fa raggiungere<br />

in un minuto la temperatura di 3° C circa. I Lift Serum,<br />

Sérum Visage e Lift Sérum Yeux, sono concentrati specifici per<br />

viso e occhi, arricchiti di acido ialuronico e Liftessence, complesso<br />

all’estratto di felce della Nuova Zelanda.<br />

In vendita in Farmacia<br />

THERMOFOCUS® 5 IN 1 (SERIE 01500A3)<br />

di Tecnimed srl. E’ sufficiente avvicinare Thermofocus®alla fronte del<br />

bambino, alla distanza indicata dal suo esclusivo sistema di puntamento,<br />

per rilevare all’istante la temperatura corporea. Due fasci luminosi<br />

convergenti, completamente innocui, permetteranno di determinare la<br />

corretta distanza. Thermofocus®permette di prendere la temperatura<br />

anche ad un bambino che sta dormendo, senza svegliarlo; non sono<br />

necessari né la disinfezione dopo l’uso né l’applicazione di cappucci igienici.<br />

Thermofocus®5 in 1 consente di misurare anche la temperatura<br />

dell’ambiente e quella degli oggetti, da 1 a 55°C (il biberon, la pappa,<br />

l’acqua del bagnetto..).<br />

Prezzo: 89 euro. www.tecnimed.it - numero verde gratuito 800-930321


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:10 Pagina 18<br />

18 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Emergency<br />

il meglio dei fiori australiani<br />

PER I MOMENTI<br />

DI GRANDE DISAGIO<br />

EMOTIVO E DIFFICOLTÀ<br />

L’umore è quella capacità di provare<br />

sentimenti, di esprimere affettività nei<br />

confronti del mondo esterno. Quando<br />

i normali meccanismi di controllo vengono<br />

destabilizzati a causa di stress,<br />

isolamento sociale, mancanza di relazioni,<br />

bassa autostima, tendenza alla<br />

passività e perdite affettive, si può<br />

cadere in uno stato di depressione,<br />

astenia o angoscia esistenziale.<br />

L’angoscia è associata e frequentemente<br />

peggiorata dall’ansia, problematica<br />

che una larga parte di<br />

noi ha avuto o potrà avere nel<br />

corso della propria vita. L’ansia<br />

di per sé non è un fenomeno<br />

anormale. Si tratta di un’emozione<br />

di base, che comporta uno<br />

stato di attivazione dell’organismo<br />

e che si attiva quando una<br />

situazione viene percepita soggettivamente<br />

come pericolosa.<br />

Nella specie umana l’ansia si<br />

traduce in una tendenza immediata<br />

all’esplorazione dell’ambiente,<br />

nella ricerca di spiegazioni,<br />

rassicurazioni e vie di<br />

fuga, nonché in una serie di<br />

fenomeni neurovegetativi come<br />

l’aumento della frequenza del<br />

respiro, del battito cardiaco<br />

(tachicardia), della sudorazione, le<br />

vertigini.<br />

Quando però l'attivazione del sistema<br />

di ansia è eccessiva, ingiustificata o<br />

sproporzionata rispetto alle situazioni<br />

siamo di fronte ad un disturbo d'ansia,<br />

che può complicare notevolmente<br />

la vita di una persona e renderla incapace<br />

di affrontare anche le più comuni<br />

situazioni. Questi momenti a volte<br />

insostenibili possono essere affrontati<br />

e superati con l’utilizzo di<br />

Emergency di Green Remedies, un<br />

composto di essenze floreali australiane<br />

indicato a tutti, anche ai bambini.<br />

Ha un effetto calmante immediato<br />

sulla mente, sul fisico e<br />

sulle emozioni, anche durante le<br />

crisi di grave entità. La combinazione<br />

di Emergency Essenza combinata<br />

in gocce ed Emergency<br />

Spray orale aiuta a contrastare<br />

gli stati d’ansia facendoci sentire<br />

a nostro agio nella situazione<br />

che stiamo affrontando<br />

e che percepiamo essere<br />

molto difficili. Quando si<br />

avverte turbamento, paura,<br />

sensazione di oppressione<br />

o ansia, utilizzare frequentemente<br />

Emergency può<br />

essere estremamente utile<br />

per gestire con maggior<br />

coraggio e perseveranza il<br />

momento e raggiungere<br />

così uno stato di benessere<br />

e tranquillità.<br />

Spesso i momenti<br />

importanti della nostra<br />

vita, sono caratterizzati<br />

da dubbi, incertezze,<br />

ma soprattutto da<br />

paura. Le crisi<br />

associate alla<br />

paura di non farcela,<br />

di non essere<br />

all’altezza o di<br />

fare la scelta<br />

sbagliata, possono<br />

provocare, a<br />

volte, attacchi di<br />

ansia che spesso<br />

sfociano in veri<br />

e propri attacchi di<br />

panico in cui si ha la netta sensazione<br />

di essere in pericolo di vita. In<br />

questi momenti Emergency, grazie<br />

alle particolari Essenze Floreali contenute,<br />

è di grandissimo aiuto per favorire<br />

calma e affrontare quindi nel<br />

modo corretto l’emergenza.<br />

Così, prima di un esame, in un<br />

momento di grande crisi nella relazione,<br />

dopo un evento traumatico o<br />

durante un periodo difficilissimo,<br />

usare frequentemente Emergency, per<br />

ritrovare la forza e scacciare ansia e<br />

paura. Il mix Emergency ha una azione<br />

rapida, perché combina le vibrazioni<br />

di più fiori dalle caratteristiche


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 19<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

19<br />

diverse, ma tutti orientati a ristabilire<br />

l’equilibrio che i momenti di<br />

emergenza hanno alterato. In particolare:<br />

Angesword favorisce il<br />

ritrovamento della Verità<br />

Spirituale e della Pace, aiutando<br />

a riscoprire i valori interiorizzati<br />

nel passato. Consente il contatto<br />

con il nostro Io più profondo.<br />

Crowea dà equilibrio e concentrazione<br />

all’individuo, rilassa i<br />

muscoli, allevia le preoccupazioni e<br />

lo stress. Dona pace, calma e forza,<br />

promuovendo un senso di benessere<br />

e vitalità. Dog Rose of the Wild<br />

Forces aiuta a controllare le emozioni,<br />

affinché quelle più intense non travolgano<br />

l’individuo facendogli perdere il<br />

contatto con la realtà e con se stesso.<br />

Fringed Violet “spazza via” gli<br />

effetti negativi della preoccupazione<br />

per il presente ed il passato, in modo<br />

tale da proteggere la fragilità della<br />

psiche in delicati frangenti.<br />

Grey Spider Flower essenza specifica<br />

per le paure estreme, il panico immobilizzante<br />

e il terrore che pervade<br />

improvvisamente. È d’aiuto per altri<br />

disturbi d’ansia, come le fobie e per i<br />

disturbi psicofisiologici con base psicologica,<br />

come l’asma. Aiuta ad<br />

acquisire fiducia, calma e coraggio.<br />

Sundew specifico per la dissociazione<br />

e quindi la depersonalizzazione,<br />

intese come difesa dalla realtà a<br />

volte amara<br />

della vita. Aiuta a ritrovare la vivacità<br />

d’interesse per il mondo esterno e<br />

l’abilità di porre attenzione anche ai<br />

dettagli, consentendo, in tal modo, di<br />

prendere la giusta decisione per ogni<br />

singolo caso. Waratah coraggio, tenacia,<br />

fiducia e perseveranza. Capacità<br />

di adattamento e di sopravvivenza.<br />

Per problematiche localizzate è inoltre<br />

possibile rafforzare l’azione dell’essenza<br />

combinata applicando localmente<br />

la formulazione Emergency<br />

crema, con un lieve massaggio, mattina<br />

e sera. La crema è formulata con<br />

ingredienti biologici e non si limita ad<br />

occuparsi in modo eccellente dell’aspetto<br />

fisico, grazie ai pregiati ingredienti<br />

naturali, ma si prende anche<br />

cura del nostro Sé più profondo,<br />

ossia delle nostre emozioni, affinché<br />

il nostro corpo rispecchi all’esterno<br />

il nostro equilibrio interiore,<br />

in base al principio che la<br />

bellezza esteriore è strettamente<br />

legata alla bellezza interiore.<br />

La crema Emergency è ottima<br />

per le pelli che presentano un<br />

aspetto opaco e spento a<br />

causa del periodo di “supermenage”,<br />

di forte disagio emotivo,<br />

tristezza, abbattimento o<br />

comunque nei momenti in cui<br />

sia necessario affrontare piccole<br />

o grandi emergenze. Può essere<br />

massaggiata sul corpo e sul viso<br />

più volte al giorno. Nel caso in cui lo<br />

stress sia fattore che accomuna<br />

diverse persone che convivono nello<br />

stesso ambiente, sarà utilissimo<br />

vaporizzare Emergency Spray ambiente<br />

e corpo nel luogo in cui si soggiorna.<br />

Le essenze diffuse nell’aria aiuteranno<br />

a creare un luogo più armonico<br />

e rilassante che influenzerà positivamente<br />

gli individui.<br />

Emergency di Green Remedies è in<br />

vendita nelle migliori erboristerie, farmacie<br />

e parafarmacie.<br />

GREEN REMEDIES SRL<br />

Via T.Aspetti, 260 – 35133<br />

Padova – Tel. 049/8647877 Fax<br />

049 8894035 info@greenremedies.it<br />

www.greenremedies.it


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 20<br />

20 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Ridurre il colesterolo è facile<br />

come mangiare un cracker<br />

Mantenere il colesterolo sotto controllo<br />

attraverso un sano stile di vita è il primo<br />

passo per prevenire il rischio cardiovascolare.<br />

Questo è noto. Un’attività fisica regolare<br />

e una dieta varia ed equilibrata riducono,<br />

infatti, la possibilità d’insorgenza di<br />

infarto e aterosclerosi. Meno noto è che le<br />

scelte alimentari anticolesterolo oggi non<br />

sono più da intendere solo come privazione<br />

o sacrificio, bensì anche come una piacevole<br />

aggiunta.<br />

I functional food, ovvero il benessere<br />

dagli alimenti.<br />

Negli ultimi anni, la ricerca nutrizionale si è<br />

rivolta verso lo studio di alimenti non solo<br />

“light”, cioè privati di sostanze potenzialmente<br />

dannose, ma “attivi” nel contribuire<br />

al benessere, con l’aggiunta di materie<br />

prime salutari: sono i functional food, alimenti<br />

funzionali (o “intelligenti”) che aiutano<br />

a prevenire o controllare disturbi o<br />

patologie. Come, ad esempio, le appetitose<br />

sfoglie di pane dall’esclusiva ricetta<br />

anti-colesterolo.<br />

Un modo nuovo di controllare il colesterolo<br />

da Varvello Pharma Nutrition.<br />

Varvello Pharma Nutrition è un’azienda<br />

recente per nascita ma di lunga esperienza,<br />

dedita all’innovazione alimentare.<br />

Il suo staff di Ricerca e Sviluppo ha raggiunto<br />

oggi un obiettivo perseguito da<br />

tempo: sviluppare un alimento che combatte<br />

il colesterolo con le sue stesse<br />

armi.<br />

Infatti se un’alimentazione squilibrata può<br />

contribuire, in parte, ad aumentare il colesterolo,<br />

oggi proprio attraverso un alimento<br />

sano è possibile ridurlo, in modo naturale<br />

ed efficace.<br />

Rincuora. Le sfoglie di pane amiche del<br />

cuore.<br />

La bontà di ingredienti sceltissimi, naturali,<br />

di prima qualità e l’efficacia nel ridurre il<br />

colesterolo: questo è il ritratto delle sfoglie<br />

di pane Rincuora, che contribuiscono, a<br />

ogni pasto, a mantenere il cuore in salute.<br />

Sostanze attive, sinergia esclusiva.<br />

Steroli, fibre solubili, lecitina di soia, dalla<br />

provata azione anticolesterolo, germe di<br />

grano, con antiossidanti naturali, vitamina<br />

E, carotenoidi.<br />

Ognuno di questi elementi, singolarmente,<br />

ha un ruolo importante nella prevenzione<br />

del rischio cardiovascolare, ma è attraverso<br />

la loro combinazione sinergica ed<br />

esclusiva, che gli effetti vengono oggi<br />

potenziati.<br />

La buona abitudine che fa bene.<br />

Difendere la salute del cuore diventa un<br />

gesto semplice, quotidiano e gustoso.<br />

Con il loro sapore gradevole, le sfoglie di<br />

pane Rincuora sono un vero completamento<br />

dell’alimentazione quotidiana.<br />

Consumate ai pasti principali, 4 sfoglie al<br />

giorno sono in grado, infatti, di abbassare i<br />

livelli di colesterolo, in particolare quello<br />

cosiddetto “cattivo” (LDL), fino al 20%, già<br />

dopo 4 settimane.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 21


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 22<br />

22 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Le nuove patologie<br />

della globalizzazione<br />

MEDICI STRANIERI IN ITALIA<br />

Prof. Foad AODI<br />

Presidente dell’AMSI<br />

Sono un medico e perciò la guardo<br />

dal mio punto di vista: traccio una<br />

diagnosi e prescrivo una terapia.<br />

Prima, però, avrei una premessa<br />

importante su quest’argomento, che<br />

alle volte viene trattato in maniera<br />

sporadica e non programmatica.<br />

Nel 2000, con un gruppo di colleghi<br />

provenienti da vari continenti fondai<br />

quest’associazione, unica in Europa,<br />

che raggruppa ed è aperta a tutti i<br />

medici ed operatori sanitari di origine<br />

straniera, per offrire tutti insieme il<br />

nostro contributo nel sociale, mettendoci<br />

a disposizione di chiunque ne<br />

avesse bisogno. Tramite le consulenze<br />

che l’AMSI offre dal 2001 ai medici<br />

presso l’Ordine dei medici di Roma,<br />

il più grande in Europa e quello con la<br />

più alta concentrazione dei medici di<br />

origine straniera, ed in collaborazione<br />

con la “Federazione Nazionale degli<br />

Ordini dei Medici ed Odontoiatri in<br />

Italia” tramite la commissione mista<br />

AMSI e FNOMCeO, ci siamo attivati ad<br />

analizzare il fenomeno dei medici di<br />

origine straniera in Italia e sono state<br />

fatte alcune riflessioni e considerazioni<br />

importanti:<br />

1. Si possono sostanzialmente distinguere<br />

due fasi di immigrazione in<br />

Italia: la prima, con una prevalenza di<br />

studenti, provenienti all’Africa<br />

(Nigeria, Camerun ,..) e dal Medio<br />

Oriente (Giordania,Libano ,Israele<br />

,Siria….) e, dall’Iran e dalla Grecia<br />

dall’Usa dai paesi Europei (Germania,<br />

Svizzera,…) e dal Sud America<br />

(Argentina e,Brasile…) giunti in Italia<br />

in eta’ adolescente per studiare e<br />

perfezionare la loro formazione. Era<br />

un flusso programmato e qualificato:<br />

il 30% dei laureati ha poi deciso di<br />

rimanere qui ad operare, divenendo<br />

cittadini italiani e anche mettendo su<br />

famiglia. C’è stato poi un secondo<br />

momento, collocabile idealmente<br />

dopo la caduta del muro di Berlino,<br />

che ha visto invece moltissimi – ed in<br />

particolare dall’Est, dal Nord Africa e<br />

da Paesi sconvolti dalla povertà- emigrare<br />

soprattutto per lavorare. Vede<br />

allegato dei medici iscritti come extracomunitari<br />

fino 2005, considerando<br />

che la maggioranza dei medici di origine<br />

straniera nel frattempo ha acquisito<br />

la cittadinanza italiana, trasformando,<br />

in tal modo, la loro iscrizione<br />

all’ordine da extracomunitaria ad iscrizione<br />

italiana che possono essere stimabile<br />

con un numero totale che


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 23<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

23<br />

oscilla da 18 a 22 mila medici di origine<br />

straniera in italia.<br />

2. L’iscrizione all’Ordine dei medici da<br />

parte dei medici di origine straniera è<br />

diventata possibile dopo il 31.12.89<br />

grazie alla legge Martelli. Prima di<br />

quella data era consentito l’iscrizione<br />

all’ordine solo a chi aveva la cittadinanza<br />

italiana o a chi era comunitario<br />

o con laurea eseguita in Egitto o<br />

Siria, grazie all’accordo di reciprocità<br />

tra l’Italia e l’Egitto e la Siria.<br />

3. La maggior parte dei medici che<br />

sono arrivati dai Paesi dell’Est<br />

(Russia, Romania, Bulgaria, Albania,<br />

Moldavia ,Ex - Jugoslavia ed Ucraina)<br />

prima di iscriversi all’ordine dei medici<br />

hanno dovuto fare la pratica di riconoscimento<br />

del titolo che in Italia<br />

avviene o tramite una università italiana<br />

e in tal modo la laurea diventa a<br />

tutti gli effetti laurea italiana e valida<br />

quindi per sostenere successivamente<br />

l’esame di stato, o tramite il<br />

Ministero della Salute per l’abilitazione<br />

alla professione medica .<br />

4. La presenza di medici stranieri in<br />

Italia è caratterizzata prevalentemente<br />

da due realtà: il loro numero, pur<br />

consistente, tende ad aumentare in<br />

misura minore rispetto a quello degli<br />

infermieri e, in secondo luogo, è composto<br />

in larga misura da comunitari o<br />

da persone provenienti da Paesi a<br />

Sviluppo Avanzato. Anche per loro<br />

vale l’impossibilità di essere assunti<br />

direttamente presso le strutture pubbliche;<br />

nondimeno molti di loro sono<br />

presenti presso gli ospedali pubblici<br />

come liberi professionisti retribuiti<br />

attraverso un sistema di gettoni o di<br />

compenso a prestazione occasionale<br />

sebbene per periodi prolungati presso<br />

la medesima struttura. Questa prassi<br />

è particolarmente diffusa anche nel<br />

privato, dove tuttavia sarebbe formalmente<br />

possibile addivenire alla piena<br />

assunzione di personale straniero<br />

non comunitario. La maggior parte dei<br />

medici di origine straniera lavora nella<br />

Sanità privata ed accreditata: ciò è<br />

dovuto anche al fatto dell’impossibilità<br />

di sostenere concorsi per chi non<br />

è cittadino italiano. Le branche più<br />

frequenti in cui esercitano i medici<br />

stranieri sono: laboratorio d’analisi,<br />

Ambulatorio di fisioterapia, cliniche<br />

private, medici di famiglia e pediatri<br />

convenzionati, attività specialistica<br />

privata ed odontoiatria; invece nel<br />

pubblico la maggioranza lavora presso<br />

il pronto soccorso.<br />

5. Il numero degli studenti stranieri<br />

presso le università italiane è gradualmente<br />

diminuito per due motivi<br />

essenziali, e cioè ;il numero chiuso<br />

ed il costo economico.<br />

6. L’accesso alle scuole di specializzazione<br />

da parte dei medici in Italia<br />

ha avuto varie possibilità nell’arco<br />

degli ultimi anni fino ad arrivare a pari<br />

merito e requisiti sia per i medici<br />

italiani che stranieri.<br />

7. Ci sono, poi, numerosi medici già<br />

laureati nei loro Paesi, i quali giungono<br />

in Italia per specializzarsi o eseguire<br />

un dottorato o master sempre<br />

tramite un piano di accordo tramite la<br />

cooperazione internazionale del<br />

Ministero degli Esteri o il Ministero<br />

della Salute italiano e quello dei<br />

Paesi di provenienza.<br />

8. Gli operatori sanitari di origine straniera<br />

sono in maggioranza infermieri<br />

che secondo gli ultimi dati dell’ipasvi<br />

sono circa 35 mila impiegati: è il 10<br />

per cento del totale, di cui 7670<br />

romeni (42,2 per cento), 2487 polacchi<br />

(14 per cento) e sono distribuiti<br />

sul territorio italiano con il 12 per<br />

cento al centro –nord e 2 per cento al<br />

sud. Oltre gli infermieri, lavorano in<br />

Italia numerosi fisioterapisti, farmacisti<br />

e psicologi.<br />

9. E’ diminuito il numero dei medici<br />

ed operatori sanitari provenienti dalla<br />

Romania ed Bulgaria dopo il loro<br />

ingresso nella Comunità Europea, prediligendo<br />

altri paesi europei come la<br />

Spagna e l’Inghilterra per una maggior<br />

possibilità di trovare impiego.<br />

10. L’AMSI al momento ha risolto la<br />

maggioranza delle problematiche dei<br />

medici e degli operatori sanitari stranieri,<br />

tranne la questione dei concorsi<br />

pubblici, per sostenere i quali occorre<br />

essere cittadino italiano come ci ha<br />

risposto ufficialmente l’ex Ministro<br />

dell’Interno Giuliano Amato.<br />

La difficoltà maggiore per i medici di<br />

origine straniera, oggi, è l’inserimento<br />

nel mondo del lavoro per l’alto numero<br />

dei medici laureati in Italia, dove<br />

attualmente si riscontra una mancanza<br />

di medici specialisti in anestesia e<br />

radiologia, che potrebbero arrivare<br />

dall’estero se si attivasse una cooperazione<br />

attenta al mercato del lavoro,<br />

programmando l'ingresso degli operatori<br />

sanitari di origine straniera facendo<br />

prima un censimento accurato per


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 24<br />

24 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

individuare la quota carente (infermieri,<br />

fisioterapisti, altre specializzazioni<br />

mediche) e, una volta entrati in Italia,<br />

aiutarli ad inserirli nel mondo del<br />

lavoro, accelerando la procedura del<br />

riconoscimento dei titoli esteri e nello<br />

stesso tempo incentivando gli aiuti ai<br />

Paesi in via di sviluppo affinché i<br />

medici locali possano svolgere le loro<br />

professioni curando i loro connazionali,<br />

per non perdere capitale umano<br />

che danneggia soprattutto le Nazioni<br />

africane visto l’alto numero del personale<br />

medico e qualificato che lascia i<br />

loro Paesi per cercare sistemazioni<br />

migliori nelle mete più ambite, come<br />

Europa e USA.<br />

LA POLIOMIELITE QUARANTA ANNI<br />

DOPO: LA POST POLIO<br />

“QUESTA SCONOSCIUTA”<br />

Dott.ssa Francesca BELLAFEMINA<br />

Segretario della Sezione ANIEP di Roma<br />

Tra le patologie emergenti e riemergenti<br />

possiamo annoverare anche la<br />

“post polio” o effetti tardivi della<br />

poliomielite. I polio – survivors contagiati<br />

dal polio virus da bambini, a<br />

distanza di 30 – 40 anni manifestano<br />

una nuova sintomatologia (aumentata<br />

affaticabilità muscolare, astenia, perdita<br />

delle funzioni motorie preesistenti,<br />

intolleranza al freddo, atrofia e<br />

dolori muscolari). Si assiste a un progressivo<br />

ed irreversibile declino delle<br />

funzioni nell’attività della vita quotidiana<br />

che compromettono gravemente<br />

la vita di relazione e quindi lavorativa<br />

dell’individuo. Mentre negli Stati<br />

Uniti e in molte Nazioni Europee svariati<br />

studi sono stati effettuati su questa<br />

nuova patologia neurologica che<br />

colpisce circa l’80% dei sopravvissuti<br />

alla poliomielite, in Italia vi è una<br />

sorte di disinteresse e nonostante le<br />

numerose sollecitazioni e raccomandazioni<br />

che la Comunità Europea ha<br />

inviato agli Stati Membri. L’ANIEP<br />

(Associazione Nazionale Invalidi Esisti<br />

di Poliomielite) Sezione di Roma,<br />

assieme ad altre Associazioni<br />

(Associazione Post polio, ex Allievi di<br />

Don Gnocchi, AIDM) da anni sta conducendo<br />

una battaglia per ottenere<br />

un riconoscimento da parte dello<br />

Stato della “post polio” che consenta<br />

lo studio, la ricerca e la cura di tale<br />

patologia e la creazione di centri di<br />

riferimento, collegati a strutture universitarie<br />

che effettuino ricerche sul<br />

secondo neurone di moto e sulle<br />

cellule staminali.<br />

IL COLERA<br />

Prof. Guglielmo BORGIA<br />

Professore Ordinario di Malattie<br />

Infettive Dipartimento di Medicina<br />

Pubblica e della Sicurezza Sociale,<br />

Università degli Studi di Napoli<br />

“Federico II”.<br />

Direttore Dipartimento Assistenziale di<br />

Malattie Infettive e Medicina Legale,<br />

AOU “Federico II”.<br />

Presidente Sezione Campania Società<br />

Italiana di Malattie Infettive e Tropicali<br />

(SIMIT)<br />

Introduzione<br />

La globalizzazione, le interconnessioni<br />

della moderna società, i flussi migratori,<br />

i mutamenti climatici, l’adattamento<br />

dei patogeni, l’aumento della<br />

suscettibilità umana stanno determinando<br />

una situazione a rischio per le<br />

malattie infettive anche nei Paesi<br />

industrializzati. Nuovi agenti patogeni<br />

sono emersi recentemente: l’agente<br />

responsabile della nuova variante<br />

della Creutzfeldt-Jakob (cosiddetto<br />

morbo della mucca pazza), il<br />

Coronavirus che causa la Sindrome<br />

Acuta Respiratoria Sistemica (SARS),<br />

l’influenza aviaria. Altre patologie<br />

sono, invece, in fase di riemergenza:<br />

tubercolosi, lue, colera, dengue, etc.<br />

Il colera è un’infezione intestinale<br />

acuta causata dall’ingestione di<br />

acqua o cibo (frutti di mare, frutta e<br />

verdura o altri cibi inquinati durante la<br />

preparazione o lo stoccaggio) contaminati<br />

con il batterio denominato<br />

Vibrio cholerae. La trasmissione interumana<br />

è rara ma possibile.<br />

E’ caratterizzato da diarrea imponente<br />

che conduce a disidratazione severa<br />

e morte se non trattata(letalità: 30-<br />

50%). Diversamente dalle altre patologie<br />

diarroiche può uccidere un adulto<br />

sano in poche ore.<br />

La Storia<br />

Segnalazioni di malattie simil-colera<br />

risalgono ai tempi di Ippocrate (460-


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 25<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

25<br />

377 a.C.) e Galeno (129-216 d.C.) e<br />

numerosi testi antichi riportano casi<br />

di tale malattia nel Delta del Gange.<br />

Durante il diciannovesimo secolo il<br />

colera si diffuse ripetutamente dal<br />

suo “reservoir” originale del Delta del<br />

Gange al resto del Mondo, causando<br />

milioni di morti in Europa, Africa ed<br />

America. Si contano sette Pandemie<br />

nell’era moderna, dal 1816 (inizio<br />

della prima pandemia) ad oggi.<br />

La malattia è oggi considerata endemica<br />

in molti Paesi in via di sviluppo.<br />

Tuttavia, nonostante il pesante impegno<br />

sociale ed economico, fino al<br />

1853 si riteneva che il Colera fosse<br />

causato da cause supernaturali (furia<br />

di Dio, cause astrologiche) o da miasmi<br />

(aria cattiva o maleodorante).<br />

Grazie al lavoro di John Snow ed a<br />

quello di Robert Koch furono identificati<br />

la trasmissione ed il microrganismo<br />

causa del colera.<br />

Clinica e <strong>Terapia</strong><br />

Dopo un breve periodo di incubazione<br />

(da due ore a 5 giorni) compare diarrea<br />

acquosa senza dolore né febbre<br />

che può essere accompagnata da<br />

vomito. La maggior parte degli individui<br />

infetti non sviluppano la malattia,<br />

sebbene il batterio sia svelabile nelle<br />

loro feci per 7-14 giorni. Più dell’80%<br />

degli episodi di malattia sono episodi<br />

di diarrea acquosa lievi o moderati.<br />

Meno del 20% dei pazienti ammalati<br />

sviluppa la malattia grave con segni<br />

di disidratazione severi (shock), crampi<br />

alle gambe ed insufficienza renale.<br />

La diagnosi si fonda sul riscontro di<br />

Vibrio cholerae nelle feci. Un nuovo<br />

test rapido permette la diagnosi al<br />

letto dell’ammalato. Con un approccio<br />

tempestivo ed efficace la letalità è<br />

bassissima (


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 26<br />

26 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Oltre il 70% delle malattie infettive<br />

emergenti degli ultimi vent’anni è una<br />

zoonosi, ovvero una malattia legata<br />

agli animali o al prodotto alimentare<br />

di origine animale. Queste malattie,<br />

identificate negli ultimi tempi con frequenza<br />

sempre crescente, sono favorite<br />

dall’aumento degli scambi commerciali<br />

e degli spostamenti delle<br />

persone e degli animali. Tra le zoonosi<br />

emergenti degli ultimi anni la BSE<br />

(Bovine Spongiform Encephalopathy)<br />

o "malattia della mucca pazza" è probabilmente<br />

una di quelle che hanno<br />

avuto il maggior impatto sull’opinione<br />

pubblica. Si tratta di una malattia<br />

neurologica del bovino, appartenente<br />

a un gruppo di patologie dette<br />

Encefalopatie Spongiformi<br />

Trasmissibili, a causa del tipico aspetto<br />

“spugnoso” che acquista il cervello<br />

di chi ne è affetto. Queste malattie<br />

colpiscono uomini ed animali e rappresentano<br />

un fenomeno ancora scarsamente<br />

conosciuto: hanno lunghissimi<br />

periodi di incubazione, anche di<br />

anni; non sono curabili né prevenibili<br />

con un vaccino, non sono diagnosticabili<br />

in vita con certezza, e sono sempre<br />

mortali. Quando nel 1986 un<br />

veterinario inglese comunicò che negli<br />

allevamenti si era diffuso questo<br />

morbo, si pose presto l’ipotesi, poi<br />

confermata, che la malattia trovasse<br />

il suo veicolo di diffusione nei mangimi<br />

prodotti dai residui di macellazione,<br />

ottenuti da pecore e bovini affetti<br />

da encefalopatia spongiforme. La<br />

BSE è pertanto un'infezione di origine<br />

alimentare; sempre per via alimentare,<br />

anche se non è esclusa la concomitanza<br />

di altre cause, è il suo corrispettivo<br />

umano, la variante della<br />

malattia di Creutzfeldt Jakob (vCJD),<br />

causata dall’esposizione all’agente<br />

infettivo della BSE.<br />

Dalla sua comparsa sono stati diagnosticati<br />

200 000 casi di BSE in<br />

tutto il mondo, di cui la grande maggioranza<br />

in Inghilterra, ma si stima<br />

che oltre due milioni di bovini infetti<br />

abbiano raggiunto la catena alimentare.<br />

Questa nuova malattia in venti<br />

anni è diventata un problema sanitario<br />

globale e oggi è diffusa tutto il<br />

mondo. Come si controlla la BSE in<br />

Italia Il Centro di Referenza Nazionale<br />

per la BSE, presso l’Istituto<br />

Zooprofilattico Sperimentale di Torino,<br />

coordina e controlla i laboratori nazionali<br />

che effettuano gli esami quotidiani<br />

sui bovini destinati alle nostre tavole.<br />

Dall’inizio della sorveglianza attiva,<br />

basata sull’utilizzo dei test rapidi,<br />

sono stati esaminati circa cinque<br />

milioni e mezzo di bovini (5.487.000)<br />

e si sono identificati nella popolazione<br />

bovina autoctona casi di BSE per<br />

un totale complessivo di 142 casi.<br />

L’andamento epidemico ha subito<br />

una evidente flessione tra il 2001,<br />

primo anno di sorveglianza attiva, e<br />

gli anni successivi, assestandosi ora<br />

a pochi casi all’anno. L’evoluzione<br />

dell’epidemia appare complessivamente<br />

favorevole in Europa ma<br />

soprattutto in Italia, che sicuramente<br />

oggi presenta parametri di rischio e di<br />

incidenza inferiori rispetto ad altri<br />

Paesi europei. Questi risultati positivi<br />

discendono dall’applicazione di misure<br />

tese ad annullare alcuni fattori di<br />

rischio, come ad esempio il divieto di<br />

utilizzo delle farine di carne nell’alimentazione<br />

dei ruminanti, e l’obbligo<br />

di eliminazione del materiale a<br />

rischio. E’ necessario però sottolineare<br />

la necessità che queste misure<br />

rimangano in vigore, finchè la situazione<br />

non sia completamente risolta<br />

in tutto il mondo. Se è vero che<br />

oggi è evidente un progressivo decremento<br />

del rischio di infezione in tutta<br />

Europa, è altrettanto vero che è indispensabile<br />

mantenere un atteggiamento<br />

di cautela e di attenzione: ad<br />

esempio sussiste il rischio di importazioni<br />

di animali e materie prime provenienti<br />

da Paesi in cui la sorveglianza<br />

veterinaria non è completamente<br />

adeguata, e dove comunque la BSE è<br />

presente e talvolta in crescita.<br />

Proprio per questo motivo è irrinunciabile<br />

mantenere la capacità del sistema<br />

nell’individuare precocemente le<br />

situazioni di potenziale allarme o<br />

inversioni nelle tendenze epidemiologiche,<br />

con la massima tempestività<br />

ed efficacia.<br />

MALATTIE DIMENTICATE<br />

E SVILUPPO<br />

Alessandra CAROZZI DE CARNERI<br />

Presidente Fondazione Ivo de Carneri<br />

Onlus<br />

Lo sviluppo sociale, culturale ed economico<br />

di una comunità, di una nazione,<br />

è strettamente legato allo stato di<br />

salute, aspetto tanto più importante<br />

oggi in un mondo globalizzato. Ma ci<br />

sono ancora malattie che, nonostante<br />

l’impatto negativo grave che<br />

hanno sullo sviluppo delle nazioni, in<br />

particolare quelle più povere, non attirano<br />

l’attenzione.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 27<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

27<br />

Sono le malattie tropicali dimenticate,<br />

che hanno fatto la storia dell’umanità<br />

oltre che la storia della medicina.<br />

L’Organizzazione mondiale della<br />

sanità ne elenca 14 maggiormente<br />

rappresentative, ma la lista di queste<br />

malattie quotidianamente ignorate è<br />

molto più lunga. Eppure l’Italia, che in<br />

passato ha conosciuto sul suo territorio<br />

la presenza di alcune di esse,<br />

come la schistosomiasi o le elmintiasi<br />

del suolo nei bambini, e ne è stata<br />

segnata per molti anni, dovrebbe<br />

essere particolarmente sensibile alla<br />

loro prevenzione e controllo. Sono<br />

malattie debilitanti, che colpiscono in<br />

particolare bambini e giovani adulti,<br />

dai nomi spesso impronunciabili,<br />

conosciuti solo dagli specialisti: leishmaniosi,<br />

tripanosomiasi africana,<br />

malattia di Chagas, filariasi linfatica,<br />

schistosomiasi, elmintiasi trasmesse<br />

dal suolo, oncocercosi, ulcera di<br />

Buruli, dracunculosi, dengue.<br />

Altre invece hanno nomi più conosciuti,<br />

come colera, lebbra, tracoma. Oggi<br />

più di un miliardo di persone è colpito<br />

da una o più di queste infezioni, la<br />

cui presenza può aggravare malattie<br />

già di per sé gravissime come malaria,<br />

tubercolosi e Hiv/Aids. Sono<br />

malattie responsabili, ogni anno, di<br />

oltre 500.000 morti e 57 milioni di<br />

Daily (anni persi per disabilità o<br />

morte prematura per malattia). Per<br />

metterle sotto controllo occorrerebbe<br />

una politica comune dei Paesi ricchi<br />

(governi, agenzie internazionali, donatori),<br />

basata sul rafforzamento della<br />

ricerca scientifica, anche nei Paesi<br />

colpiti, e delle infrastrutture sanitarie<br />

locali, e sul miglioramento delle campagne<br />

di controllo con farmaci non<br />

più per singole malattie (interventi<br />

verticali) ma per più malattie insieme,<br />

considerando la persona malata più<br />

che la malattia singola.<br />

GLI INTERVENTI DI AIFO<br />

Dott. Francesco COLIZZI<br />

Presidente AIFO – Associazione<br />

Italiana Amici di Raul Follerau<br />

L’Associazione Italiana Amici di Raoul<br />

Follereau (AIFO), ispirata al messaggio<br />

di Raoul Follereau interviene direttamene<br />

nella realtà dei Paesi in via di<br />

sviluppo, attraverso progetti di sostegno<br />

a livello sanitario, riabilitativo e<br />

sociale. AIFO è un’ONG di cooperazione<br />

sanitaria internazionale, presente<br />

in Africa, America Latina e Asia e<br />

opera senza alcuna discriminazione di<br />

credo o di cultura. L’Associazione promuovere<br />

politiche di cooperazione<br />

orientate all’auto-sviluppo dei popoli e<br />

attua specifici programmi di intervento<br />

sociale e sanitario, al fine di contrastare<br />

le condizioni di sottosviluppo,<br />

povertà, denutrizione ed emarginazione<br />

che causano la persistenza e la<br />

diffusione di malattie, in primo luogo<br />

il morbo di Hansen, e la disabilità.<br />

AIFO è riconosciuto all’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità e collabora<br />

principalmente con: Ministero degli<br />

Affari Esteri Italiano (M.AA.EE.),<br />

Unione Europea, Enti Locali e Regioni,<br />

Conferenza Episcopale Italiana<br />

(C.E.I.), Focsiv – volontari nel mondo,<br />

ILEP, IDDC, Cercle de Solidarietà e<br />

Movimento dei Popoli per la Salute.<br />

AIFO opera in 4 ambiti principali:<br />

Lotta alla lebbra e la sanità di base,<br />

promozione dei diritti di persone con<br />

invalidità attraverso un approccio alla<br />

riabilitazione su base comunitaria,<br />

sostegno ai bambini bisognosi con<br />

situazioni a rischio ed educazione allo<br />

sviluppo e intercultura attraverso la<br />

promozione di un mondo equo e tollerante,<br />

dove la diversità rappresenti un<br />

valore. AIFO, per quanto riguarda le<br />

patologie nei paesi in via di sviluppo,<br />

promuove interventi che riguardano<br />

lebbra, disabilità, malattie mentali,<br />

malaria, e malattie dimenticate come<br />

malattia del sonno, filariasi, ulcera di<br />

Buruli, leishmaniosi, ecc.<br />

LA MALATTIA DI CHAGAS:<br />

UN MORBO INVISIBILE<br />

Dott. Maurizio DE ANGELIS<br />

Dirigente Medico Azienda Ospedaliera<br />

Policlinico Umberto I di Roma – Dip. di<br />

Malattie Infettive e Tropicali<br />

La tripanosomiasi americana, o<br />

malattia di Chagas, è un’infezione<br />

parassitaria cronica e debilitante che<br />

riguarda milioni di persone in America<br />

centrale e del Sud. La prevalenza dell’infezione<br />

umana, determinata<br />

mediante test sierologici, è assai<br />

elevata: circa 11 milioni di persone in<br />

tutto il mondo sono infette, con un<br />

15-30% di casi di malattia clinicamente<br />

rilevabile. L’agente eziologico, il<br />

Tripanosoma cruzi, è generalmente<br />

trasmesso all’uomo da cimici ematofaghe<br />

che vivono nelle crepe delle<br />

case rurali. Il processo usuale di trasmissione<br />

è contaminativo: pungendo<br />

l’uomo, le triatomine defecano, liberando<br />

i tripomastigoti del parassita<br />

che penetrano attraverso la ferita provocata<br />

dall’insetto o le mucose. E’<br />

possibile anche la trasmissione<br />

mediante trasfusioni o trapianti d’or-


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 28<br />

28 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

gano, così come quella transplacentare.<br />

Recentemente è stata documentata<br />

la trasmissione alimentare attraverso<br />

succhi preparati da alberi di palma<br />

o canna da zucchero. Dopo un periodo<br />

di incubazione di 8-14 giorni, la<br />

malattia si manifesta come una sindrome<br />

influenzale: è questa la fase<br />

acuta. Nel punto di penetrazione del<br />

parassita si può spesso osservare<br />

una piccola area eritematosa infiltrata,<br />

il chagoma, o un caratteristico<br />

edema palpebrale unilaterale accompagnato<br />

da congiuntivite (segno di<br />

Romaña). Nella maggior parte dei<br />

casi la fase acuta termina con la guarigione<br />

clinica. E’ possibile tuttavia<br />

che, dopo un lungo periodo di infezione<br />

subclinica persistente, compaiano<br />

sintomi e segni obiettivi di cardiopatia<br />

o delle cosiddette megasindromi intestinali,<br />

quali megaesofago e megacolon.<br />

E’ questa la fase cronica. Nei<br />

pazienti che vanno incontro a immunosoppressione,<br />

come in caso di<br />

HIV/AIDS o gravidanza, la parassitosi<br />

può riattivarsi. L’attuale chemioterapia<br />

è limitata a due farmaci, nifurtimox<br />

e benznidazolo, efficaci solo<br />

negli stadi precoci delle infezioni<br />

acute o riattivate. La prognosi risulta<br />

relativamente benigna nelle forme<br />

acute non complicate, ma la letalità è<br />

invece elevata nella tripanosomiasi<br />

cronica. Le strategie di controllo sono<br />

mirate soprattutto alla lotta agli insetti<br />

vettori e al risanamento delle precarie<br />

abitazioni rurali sudamericane.<br />

Non esistono vaccini o farmaci appropriati<br />

per la profilassi. L’uso di insetticidi<br />

e zanzariere impregnate con<br />

insetticidi ad azione residuale e l’applicazione<br />

di creme repellenti rappresentano<br />

le più comuni ed efficaci<br />

norme di profilassi comportamentale<br />

per gli abitanti delle zone rurali e più<br />

disagiate del Sud e Centro America.<br />

Il viaggiatore che per pochi giorni soggiorna<br />

nelle consuete località turistiche,<br />

anche nei paesi in cui la malattia<br />

è endemica, difficilmente sarà<br />

esposto al rischio. Raramente, infatti,<br />

le camere di alberghi selezionati sono<br />

infestate da triatomine. Molto si sta<br />

facendo per contrastare la malattia di<br />

Chagas, che continua ad incombere<br />

sulle popolazioni tropicali con un’alta<br />

morbilità e mortalità. Ma è ancora<br />

poco. Il budget per il controllo della<br />

tripanosmiasi americana e delle altre<br />

cosiddette malattie neglette è ancora<br />

basso, se confrontato con quello<br />

destinato alle altre malattie.<br />

TUBERCOLOSI<br />

F. N. LAURIA , F. FARAGLIA<br />

U.O.C. Malattie Infettive Apparato<br />

Respiratorio<br />

Istituto Nazionale per le Malattie<br />

Infettive “L.Spallanzani”<br />

1. TBC NEL MONDO<br />

Ogni anno nel mondo 8,8 milioni di<br />

persone si ammalano e oltre 1,6<br />

milioni muoiono di tubercolosi (TB).<br />

L’O.M.S. stima che nel 2007 l’incidenza<br />

della patologia tubercolare è<br />

stata nel mondo di 9.3 milioni di casi,<br />

la prevalenza di 13,7 milioni di casi.<br />

Circa l’80% dei casi di TB è concentrato<br />

in soli 22 Paesi: il 55% dei casi<br />

si verificano in Asia, il 31% in Africa,<br />

6% nelle regioni del mediterraneo<br />

orientale, il 5% Europa e 3% continente<br />

americano. Tra i nuovi casi il 14%<br />

è risultato anche affetto da HIV e tra<br />

questi pazienti il 73% dei decessi è<br />

da attribuire alla TB.<br />

Tuttavia, i dati epidemiologici evidenziano<br />

che , nonostante un costante<br />

aumento in termini di valore assoluto<br />

dei nuovi casi di TBC dovuto ad un<br />

aumento della popolazione generale,<br />

il tasso d’incidenza sta diminuendo<br />

molto lentamente (nel 2004: 142<br />

nuovi casi /100.000ab. e nel 2007:<br />

137 nuovi casi/ 100.000 ab.). Tale<br />

minimo miglioramento del tasso di<br />

incidenza non riguarda le regioni europee<br />

dove l’incidenza rimane invariata.<br />

Inoltre, è diventato sempre più rilevante<br />

negli ultimi anni il riscontro di<br />

ceppi di micobatteri tubercolari caratterizzati<br />

da farmaco resistenza. Si<br />

stima infatti che nel 2007 mezzo<br />

milione di casi sono risultati resistenti<br />

ad isoniazide e rifampicina<br />

(MDRTB).<br />

I più alti tassi di tubercolosi resistente<br />

e multiresistente (MDR e XDR-TB, i<br />

casi definiti “Estremamente resisten-


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 29<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

29<br />

ti”), risultano concentrati soprattutto<br />

nell’Europa dell’Est.<br />

2. TBC IN ITALIA<br />

Mentre la tubercolosi in Italia è percepita<br />

a livello di pubblica opinione<br />

come malattia del passato, i dati epidemioligici<br />

, soprattutto quelli recenti.<br />

dimostrano il contrario. Il numero<br />

assoluto di diagnosi di Tubercolosi è<br />

stato nel 2007 (casi notificati) di<br />

4527, pari a un tasso d’incidenza<br />

annuo di 7,7 casi/100.000 ab..<br />

Analizzando il tasso annuale d’incidenza<br />

della Tubercolosi (pazienti italiani<br />

e pazienti stranieri), si evidenzia<br />

una lenta discesa dal 1995 (da 10<br />

casi / 100.000 ab. nel 2005 a 7,7<br />

casi/100.000 ab. nel 2007 ), ma<br />

negli ultimi anni il tasso rimane pressoché<br />

invariato.<br />

Circa 1 paziente su tre con diagnosi<br />

di tubercolosi risulta essere di origine<br />

straniera: i casi di TB registrati in cittadini<br />

stranieri residenti in Italia nel<br />

periodo 1999- 2007 hanno rappresentato<br />

circa il 35% dei casi notificati.<br />

Si registra un costante aumento<br />

negli anni passando dal 22% del<br />

1999 al 43,3 % nel 2007). Secondo i<br />

dati del ministero della salute nel<br />

periodo 1999-2007, solo il 15% dei<br />

casi di TB in soggetti stranieri residenti<br />

in Italia si è manifestato entro il<br />

primo anno di residenza in Italia ; la<br />

percentuale raggiunge quasi il 34%<br />

entro il secondo anno. Se ne deduce<br />

che più del 50% delle diagnosi vengono<br />

effettuate dopo il 2° anno di residenza<br />

nel nostro paese. Tali dati<br />

fanno ipotizzare un ritardo diagnostico<br />

per questo tipo di patologia nella<br />

popolazione immigrata da correlare<br />

probabilmente ad esclusione sociale,condizioni<br />

abitative con scarso<br />

livello igienico-sanitario e scarso<br />

accesso alle cure.<br />

L’interessamento polmonare costituisce<br />

la maggior parte dei casi segnala<br />

ti e la classe d’età avanzata è quella<br />

maggiormente rappresentata.<br />

Tuttavia, negli ultimi anni si è registrato<br />

un incremento del numero di nuovi<br />

casi tra le classi di età più giovani,<br />

soprattutto quella compresa tra i 15<br />

e i 24 anni:fenomeno da correlare al<br />

numero crescente di migranti residenti<br />

nel nostro paese per lo più appartenenti<br />

a questa fascia d’età provenienti<br />

da paesi ad elevata endemia tubercolare.<br />

I dati relativi ai ricoveri per<br />

tubercolosi presso Istituto Nazionale<br />

per le Malattie Infettive<br />

“L.Spallanzani” mostrano un andamento<br />

in linea con i dati epidemiologici<br />

sopra riportati. Da eveidenziare,<br />

tuttavia, che la maggioranza dei<br />

pazienti ospedalizzati per Tubercolosi<br />

presso l’INMI – Spallanzani risulta<br />

essere di origine straniera con un<br />

significativa percentuale di quadri clinici<br />

caratterizzati da forme di TB estesa<br />

e farmaco resistente.<br />

MALARIA<br />

Dott. Emanuele NICASTRI<br />

U. O. C. Malattie Infettive e Tropicali.<br />

INMI Lazzaro Spallanzani<br />

Epidemiologia<br />

Circa 3 miliardi di persone vivono in<br />

aree malariche (107 tra paesi e territori<br />

in cui la malaria è endemica).<br />

Ogni anno sono circa 500 milioni i<br />

casi di malaria nel mondo, e un milione<br />

e duecentomila i morti per malaria<br />

ogni anno. Di questi circa un milione<br />

sono bambini al disotto dei 5 anni,<br />

l’80% dei quali vivono in Africa.<br />

L’Africa paga il tributo più alto<br />

(800.000/anno) alla malattia. La<br />

malaria è una delle principali cause di<br />

mortalità infantile sotto i 5 anni, la<br />

terza nell’Africa subsahariana: su<br />

scala mondiale, su 10 decessi di<br />

bambini sotto i 5 anni, uno è causato<br />

da malaria; nell'Africa sub-sahariana<br />

1 su 5 (18%). A livello mondiale, oltre<br />

50 milioni di donne in gravidanza<br />

sono esposte al rischio di malaria, il<br />

60% delle quali vivono in Africa (fonti:<br />

i) rapporto UNICEF dicembre 2007; ii)<br />

status of child UNICEF, maggio 2008).<br />

Gli studi dimostrano - sottolinea<br />

Veneman direttore dell’UNICEF - che,<br />

in questi paesi, la malaria colpisce in<br />

modo sproporzionato i più poveri, e<br />

che ciò contribuisce al loro ulteriore<br />

impoverimento. In Europa nel 2005<br />

sono stati notificati 4306 casi di


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 30<br />

30 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

malaria. In Italia vengono riportati<br />

circa 600 casi di malaria l’anno, nel<br />

2006 sono stati 630 con 3 decessi.<br />

Presso l’Istituto Nazionale per le<br />

Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani<br />

dal 1984 al 2003 sono stati notificati<br />

445 casi di malaria con 11 decessi.<br />

La trasmissione della malaria vede<br />

coinvolti tre soggetti: l’ospite: l’uomo;<br />

un parassita: il plasmodio della malaria<br />

(4 specie patogene per l’uomo +<br />

una quinta recentemente scoperta);<br />

un vettore: la zanzara del genere<br />

anopheles, che interagiscono in un<br />

ambiente che deve avere delle caratteristiche<br />

ben precise per consentire<br />

il ciclo vitale del parassita e del vettore.<br />

Le linee di ricerca e di prevenzione<br />

hanno come obbiettivo l’interruzione<br />

della trasmissione della malaria intervenendo<br />

efficacemente sul parassita,<br />

sul vettore o su entrambi.<br />

Ricerca<br />

Ottenere il controllo della malaria è<br />

centrale per il conseguimento della<br />

riduzione della morbilità e della mortalità<br />

per malaria. Ma con quali strategie<br />

Il trattamento della malattia –<br />

il controllo del vettore – il miglioramento<br />

dell’immunità attraverso l’innovazione<br />

dei farmaci antimalarici –<br />

degli insetticidi – e dei vaccini.<br />

Diversi reti internazionali sono finalizzate<br />

a raggiungere questo scopo:<br />

Medicine for malaria venture<br />

MMV(università, industria e centri di<br />

ricerca clinica in 34 paesi), Drugs<br />

Neglected Diseases iniziative DNDi<br />

dal 2003; Global Fund for HIV, TB and<br />

Malaria dal G8 del 2001, tra le più<br />

note. In realtà le malattie parassitarie<br />

soffrono di un gap abissale con le<br />

altre patologie più comuni nel mondo<br />

ricco. I nuovi farmaci (tutti compresi<br />

nel loro complesso) sviluppati tra il<br />

1975 ed il 2004 sono stati circa<br />

1556, e di essi solo 18 erano finalizzati<br />

alla cura delle malattie tropicali o<br />

della tubercolosi (1,3%). Si sta cercano<br />

di colmare questo vuoto attraverso<br />

la ricerca e lo sviluppo di mezzi diagnostici<br />

che consentano una maggiore<br />

accuratezza e rapidità nella diagnosi<br />

di malaria (RDTs) e lo sviluppo di<br />

nuovi farmaci (inibitori della proteina<br />

che permette la fuoriuscita del plasmodio<br />

nel torrente ematico -<br />

PfSUB1, inibitori delle cisteina-proteasi<br />

del Pf); entro il 2011, 12 nuovi farmaci<br />

antimalarici dovrebbero essere<br />

registrati.<br />

Ulteriore obiettivo della ricerca è quello<br />

poi di prevenire episodi di malaria<br />

grave in categorie selezionate di<br />

pazienti come nelle gravide: si utilizza<br />

terapia intermittente con farmaci con<br />

minore tossicità per il feto; in realtà<br />

su oltre 500 studi su farmaci antimalarici<br />

tra 1996 e 2006, solamente 31<br />

hanno valutato efficacia/tossicità<br />

degli antimalarici in gravidanza.<br />

Prevenzione<br />

Sul fronte della prevenzione, l’ultimo<br />

rapporto dell'Unicef 2007 registra, tra<br />

il 2004 e il 2006, un rapido aumento<br />

nella fornitura di zanzariere trattate<br />

con insetticidi. L a produzione di<br />

zanzariere è più che raddoppiata, passando<br />

da 30 a 63 milioni. Un progresso<br />

indiscutibile a livello di singoli<br />

paesi è il netto aumento di fondi<br />

disponibili: il sostegno internazionale<br />

ai programmi nazionali di lotta alla<br />

malaria è aumentato di oltre 10 volte<br />

nell'ultimo decennio.<br />

Altra conseguenza positiva del grosso<br />

impegno finanziario verso la lotta contro<br />

la malaria è rappresentata dalle<br />

sperimentazioni cliniche attualmente<br />

in corso(dati aggiornati ad ottobre<br />

2007) di ben 16 vaccini contro la<br />

malaria. In particolare vi è il vaccino<br />

RTS, S/AS02 della Glaxo- Smith-Kline<br />

che sta finalmente arrivando dopo<br />

una lunghissima fase di gestazione<br />

alla fase III in diversi siti africani.<br />

Appare comunque necessario una<br />

strategia di salute pubblica internazionale<br />

efficace a coordinare tali interventi<br />

per evitare duplicati ed indirizzare<br />

correttamente le risorse disponibili.<br />

Ulteriore punto importante per le<br />

attività di prevenzione è lo sviluppo di<br />

strategie di lotta al vettore tramite<br />

l’uso di insetticidi sia vecchi (in Africa<br />

si usa ancora quasi solo DDT) che<br />

nuovi a buona attività residua, di larvicidi,<br />

di strategie di sterilizzazione del<br />

vettore, e di bonifica ambientale.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 31<br />

SENZA FARMACI,<br />

L’INSONNIA HA I GIORNI CONTATI.<br />

L'ansia e lo stress rovinano le vostre<br />

notti Da oggi in Farmacia c’è un nuovo<br />

metodo - fondato sul principio dell’acupressione<br />

- che notte dopo notte aiuta<br />

a combattere l’insonnia, senza farmaci e<br />

senza controindicazioni. La novità si chiama H7 Insomnia<br />

Control ® .Grazie alla pressione esercitata sul punto Ht7 dagli<br />

speciali bottoni Sleep Pressor TM , applicati su entrambi i polsi,<br />

H7 Insomnia Control ® favorisce la calma,rasserena la mente<br />

e migliora la qualità del sonno.<br />

H7 Insomnia Control ® dona un<br />

miglioramento dello stato di benessere<br />

soggettivo, unitamente ad una<br />

sensibile riduzione dello stato d’ansia<br />

ed un conseguente miglioramento<br />

della qualità del sonno.<br />

Con H7 Insomnia Control ® , dopo pochi giorni di<br />

applicazione i risultati si faranno vedere: vi addormenterete<br />

più facilmente e la qualità del vostro<br />

sonno migliorerà.<br />

IN FARMACIA<br />

Applicare su entrambi i polsi sul punto<br />

dove si incrocia la prima piega del polso<br />

e la linea immaginaria che parte dalla<br />

base del dito anulare (punto Ht7).<br />

H7 Insomnia Control ® l’acupressione che aiuta il sonno.<br />

È un Dispositivo Medico . Leggere attentamente le istruzioni d’uso.Aut. Min. Sal. del 10.06.2008.<br />

Distribuito da Consulteam sas - t. 031.525522 / 031.525510 - info@consulteamsas.com


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 32<br />

32 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Il <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong><br />

e la <strong>postura</strong><br />

Autori: Prof. Daniele RAGGI<br />

Dott. in Scienze Motorie,<br />

Dott. in Fisioterapia, Posturologo,<br />

Chinesiologo, Mézièrista.<br />

Docente di Posturologia c/o alcune<br />

Università Italiane.<br />

Direttore di Kinesistudio<br />

(Studio di Posturologia) di Milano<br />

Roberto BONO, Posturologo, terapista<br />

Posturale del Metodo Raggi®- Milano<br />

Il <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, ovvero l’ipercifosi dorsale,<br />

non è caratteristica soltanto dell’anziano;<br />

molto spesso anche durante<br />

l’infanzia, il corpo accusa questa<br />

alterazione <strong>postura</strong>le per svariati fattori:<br />

carattere introverso, senso di<br />

inferiorità o di inadeguatezza, vizi<br />

<strong>postura</strong>li protratti nel tempo, attività<br />

sportive agonistiche sproporzionate<br />

all’età (tennis, ginnastica artistica,<br />

etc.). Consiste in un aumento della<br />

normale cifosi del <strong>dorso</strong> (zona che<br />

comprende la prima vertebra dorsale<br />

fino la dodicesima) e per questo si<br />

definisce iper-cifosi; che nel passato<br />

veniva volgarmente chiamata<br />

“gobba”. Se si manifesta in età giovanile,<br />

viene definita cifosi di Scheuer -<br />

mann (forma più frequente di ipercifosi,<br />

con incidenza media stimata<br />

dall'1% all'8% della popolazione).<br />

Con il passare degli anni, tutte le persone<br />

hanno la naturale tendenza ad<br />

Radiografia di un <strong>dorso</strong><br />

<strong>curvo</strong>. E’ ben visibile l’aumento<br />

della cifosi dorsale<br />

(ipercifosi) e la profondità<br />

delle due lordosi (cervicale<br />

e lombare).<br />

irrigidirsi ed un poco<br />

ad “ingobbirsi” per<br />

effetto delle tensioni<br />

muscolari che agiscono<br />

sulle articolazioni<br />

modificandone i rapporti.<br />

La responsabilità<br />

è principalmente<br />

da ricondursi al<br />

nostro stile di vita, al tipo di cultura<br />

che non ci fa mai agire in forma preventiva,<br />

allo stress notevole delle<br />

nostre città, all’alimentazione, etc..<br />

Modificando un solo parametro<br />

<strong>postura</strong>le, inevitabilmente si modificano<br />

anche altre parti del corpo!<br />

Il corpo, nonostante venga erroneamente<br />

(ancora troppo spesso) valutato<br />

a compartimenti stagni, si comporta<br />

come un tutt’uno e, come tale,<br />

deve essere visto e considerato.<br />

Essendo collegato dalla testa ai piedi<br />

da catene muscolari, connettivali,<br />

fasciali e neurologiche, ogni singola<br />

variazione in qualsiasi distretto corporeo,<br />

è in grado di scatenare una serie<br />

di modificazioni o fenomeni adattativi<br />

in ogni altra parte.<br />

La teoria del caos: “Può il battito di<br />

ali di una farfalla in una zona della<br />

terra, scatenare un tornado dall’altra<br />

parte del pianeta”<br />

In presenza del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, infatti,<br />

troviamo inevitabilmente anche le<br />

spalle che si antepongono e si chiudono<br />

in avanti. Questo avviene perché<br />

le scapole si articolano e si adattano<br />

alla forma del torace, il quale a sua<br />

volta, adatta la propria forma alla<br />

struttura della colonna chiudendosi e<br />

compromettendo la “mobilità dei polmoni”:<br />

la ventilazione diverrà quindi<br />

ridotta rispetto all’ideale funzionale e<br />

meno efficiente. Oltre agli effetti<br />

appena descritti, troveremo ulteriori<br />

conseguenze: questa modificazione<br />

strutturale, coinvolgerà anche il diaframma<br />

e gli organi interni; non<br />

potendosi muovere più secondo la<br />

fisiologia, il diaframma e le coste,<br />

eserciteranno movimenti limitati ed<br />

inadeguati alle esigenze, dunque di<br />

scarso rendimento. Gli organi interni,<br />

sia quelli direttamente in rapporto<br />

con il diaframma ed il torace (ma<br />

anche quelli non direttamente collegati),<br />

ne risentiranno a causa di compressioni,<br />

schiacciamenti, limiti di<br />

movimenti o funzionalità. Un esempio:<br />

il diaframma, quando si muove<br />

correttamente, “massaggia” costantemente<br />

ed ininterrottamente lo stomaco,<br />

il fegato, l’intestino, il cuore (che<br />

sono tutti ad esso legati attraverso


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 33<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

33<br />

Colonna con curve fisiologiche (a), rettificata (b) e<br />

con ipercifosi, risultante dalle due iperlordosi (c)<br />

vari legamenti), favorendone ogni funzione<br />

ed attività. Persino la cisterna<br />

di Pequet (struttura anatomica che<br />

funge da punto di raccolta della linfa<br />

proveniente dal tronco e dagli arti<br />

inferiori), è favorita nello svuotarsi e<br />

riempirsi dalla corretta funzione diaframmatica.<br />

La mancanza di tale “servizio”,<br />

renderà ogni funzione più difficile<br />

o di insufficiente rendimento. Ma<br />

le ripercussioni non finiscono qui:<br />

oltre al <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong> ed alle spalle<br />

anteposte, anche la testa si trova ad<br />

essere proiettata in avanti. Secondo<br />

la Bioenergetica di Lowen, il collo e la<br />

testa protesi in avanti, sono l’espressione<br />

di un antico disagio, ovvero di<br />

un tentativo e di una insoddisfazione<br />

del bambino ad avere una corretta<br />

relazione con la mamma, con il seno<br />

materno.<br />

“…la <strong>postura</strong> è strettamente legata<br />

alla vita emotiva fino ad essere l’espressione<br />

stessa per il mondo<br />

esterno, non solo atraverso la mimica<br />

facciale e gestuale, ma anche<br />

attraverso la disposizione corporea<br />

nel suo insieme”<br />

(Gagey P.M ; Weber B. 2000)<br />

Il permanere di questi atteggiamenti,<br />

fa si che tali posture si strutturino nel<br />

tempo e permangono per tutta la vita,<br />

a meno che non si affronti tale problema<br />

<strong>postura</strong>le da più fronti: fisico<br />

ed emozionale.<br />

“La <strong>postura</strong> è espressione di un vissuto<br />

ereditato, di un vissuto personale,<br />

della formazione e deformazione<br />

culturale, di memorie dei propri traumi<br />

fisici ed emotivi (cisti emotive),<br />

del tipo di vita e di stress che conduciamo,<br />

del tipo di lavoro e di sport a<br />

cui ci siamo assoggettati nel tempo;<br />

<strong>postura</strong> è il modo in cui respiriamo, il<br />

modo in cui stiamo in piedi, ci atteggiamo<br />

e ci rapportiamo con noi stessi<br />

e con gli altri. La nostra <strong>postura</strong> è<br />

espressione della nostra storia”. (D.<br />

Raggi 1998).<br />

Nel caso del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, i muscoli<br />

che sorreggono con fatica il collo e<br />

gestiscono malamente le spalle, non<br />

sono mai plastici e rilassati, ma sempre<br />

tesi ed in ipertono: devono sorreggere<br />

i pesi, le paure, i fallimenti, i<br />

dolori della vita. Ecco perché è difficile<br />

modificare tali posture e perché<br />

risulta vano e superficiale continuare<br />

a dire ai ragazzini di tenere le spalle<br />

diritte: lo sforzo è troppo grande e<br />

questi muscoli sono troppo rigidi,<br />

corti. Per le ragioni appena descritte,<br />

tali muscoli sono divenuti “deboli”,<br />

non sono in grado infatti con il loro<br />

sforzo, di tenere la colonna e le spalle<br />

diritte se non per poco più di un<br />

minuto; si stancano subito assoggettando<br />

nuovamente la persona alle<br />

loro tensioni.<br />

Ogni muscolo rigido, nel tempo, tenderà<br />

a perdere la sua plasticità e la<br />

sua forza.<br />

Un attento e scrupoloso esame<br />

<strong>postura</strong>le scoprirà che, in presenza<br />

del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, delle spalle chiuse,<br />

del torace soffocato, della testa protesa<br />

in avanti, anche il cranio avrà<br />

subito modificazioni; tali modificazioni<br />

coinvolgeranno inevitabilmente l’articolazione<br />

temporo-mandibolare, la<br />

deglutizione, l’occlusione, la funzione<br />

visiva e l’equilibrio.<br />

IN CHE MODO AVVENGONO<br />

LE MODIFICAZIONI<br />

Facciamo insieme un semplice test<br />

posturo-occlusale per valutare le<br />

modificazioni che si possono indurre<br />

alla propria occlusione: mettetevi in<br />

piedi, con la posizione della testa e lo<br />

sguardo orizzontale davanti a voi; provate<br />

a chiudere la bocca in modo<br />

molto lento e delicato affinchè possiate<br />

ascoltare e capire quali denti si<br />

toccano per primi e quali invece non<br />

arrivano mai ad avere un contatto.<br />

(Va ricordato che i 4 incisivi superiori<br />

ed inferiori, in condizioni normali, non<br />

si dovrebbero mai toccare).<br />

Una volta rilevato quali denti si toccano<br />

per primi, provate a ricreare la<br />

<strong>postura</strong> alterata del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, traslando<br />

anche la testa in avanti. Rifate<br />

ora lo stesso test del serrare i denti,<br />

sempre in modo naturale, lento e delicato<br />

per poter percepire con chiarezza<br />

quali denti ora si toccheranno per<br />

primi. I contatti quasi sicuramente<br />

non saranno più gli stessi, a testimonianza<br />

del fatto che se cambia un<br />

parametro <strong>postura</strong>le, cambieranno<br />

anche tutti gli altri. Inoltre, se il collo<br />

e la testa sono protesi in avanti a<br />

causa del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, anche gli<br />

spazi laringei e faringei (la gola) si<br />

modificheranno, alterando il modo di<br />

deglutire e il timbro della voce.<br />

Anche le tensioni dei muscoli oculari<br />

possono subire modificazioni attraverso<br />

le tensioni derivanti dai muscoli<br />

della nuca, che con i muscoli oculari<br />

hanno uno stretto rapporto neurologi-


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 34<br />

34 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Particolare di una <strong>postura</strong> grazie alla quale si riesce ad agire simultaneamente in ogni punto<br />

delle catene muscolari, fasciali e connettivali, liberando le articolazioni imprigionate da<br />

muscoli corti e retratti, dalla testa ai piedi. Questa metodica prevede il costante utilizzo di<br />

tecniche respiratorie a supporto della modificazione della <strong>postura</strong>. Le trazioni e le appropriate<br />

digitopressioni e delicate manovre del tratto cervicale, consentono di restituire la libertà<br />

delle articolazioni vertebrali, di liberare le radici nervose dalle compressioni e restituire una<br />

<strong>postura</strong> funzionale e senza dolori.<br />

co. Anche il sistema vestibolare merita<br />

alcune osservazioni: situato all’interno<br />

dell’orecchio e responsabile<br />

dell’equilibrio, ogni qualvolta si trova<br />

ad avere inclinazioni non fisiologiche<br />

(per colpa del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong> o altre<br />

alterazioni che abbiano modificato la<br />

<strong>postura</strong> del collo e della testa), altera<br />

inevitabilmente le sue informazioni<br />

verso il Sistema Tonico Posturale nel<br />

tentativo di ripristinare un corretto<br />

equilibrio. Ecco come vertebre cervicali,<br />

denti, lingua, occhi, sistema<br />

vestibolare, sono componenti che<br />

possono essere modificati a causa<br />

del <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong> e viceversa.<br />

Anche la parte inferiore del corpo<br />

sarà inevitabilmente coinvolta dalle<br />

molteplici alterazioni potendo creare<br />

una iperlordosi lombare, un probabile<br />

recurvatum e/o valgismo delle ginocchia<br />

con probabile ripercussione fino<br />

alle estremità dove è possibile trovare:<br />

piedi piatti, cavi, alluce valgo,<br />

cadute delle teste metatarsali.<br />

Non c’è da stupirsi, dato che persino<br />

un problema viscerale è in grado di<br />

scatenare problematiche <strong>postura</strong>li o<br />

dolori alla colonna vertebrale.<br />

Ecco che, in ambito <strong>postura</strong>le diventa<br />

imperativo saper “leggere” attraverso<br />

numerosi test e strumenti computerizzati,<br />

le varie alterazioni della <strong>postura</strong><br />

collocando al posto giusto ogni causa<br />

ed ogni effetto, al fine di per poter<br />

operare veri e reali riequilibrii <strong>postura</strong>li<br />

duraturi.<br />

SI PUÒ MIGLIORARE IL DORSO CURVO<br />

Si, a condizione di applicare metodi<br />

adeguati, come il Metodo Mézières, il<br />

Metodo RPG e la metodica che noi<br />

utilizziamo che trae le basi dal metodo<br />

Mézières e che prende in esame<br />

ogni aspetto della <strong>postura</strong>.<br />

I muscoli coinvolti e responsabili del<br />

<strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>, devono essere trattati,<br />

riequilibrati nelle loro tensioni, riallungati<br />

e rieducati: deve essere anche<br />

“plasmata” la forma della colonna<br />

con sapienti manovre e posture guidate<br />

e mantenute nel tempo attraverso<br />

una rieducazione respiratoria.<br />

Lo scopo è quello di far emergere la<br />

vecchia causa nascosta che il paziente<br />

ha dimenticato, sepolto nel tempo<br />

e nelle vicende della sua vita; si deve<br />

poi aiutare il paziente a “passare<br />

attraverso” il disagio che il corpo ha<br />

nascosto negli anni creando ogni<br />

forma di compenso antalgico e alterazioni<br />

<strong>postura</strong>li. Quando, dopo un adeguato<br />

intervento posturologico, questi<br />

muscoli saranno riportati in equilibrio,<br />

essi non dovranno fare più alcun sforzo<br />

per mantenere la testa e la colonna<br />

diritta: muscoli flessori e muscoli<br />

estensori (agonisti ed antagonisti), si<br />

troveranno ad avere il giusto equilibrio<br />

di forze e di tensioni senza che<br />

nessuno di loro prevarichi l’altro.<br />

La colonna sarà libera di poter esprimere<br />

un corretto atteggiamento<br />

<strong>postura</strong>le non per le forze dei muscoli<br />

ma per l’equilibrio fra le forze dei<br />

muscoli stessi, forze che saranno di<br />

conseguenza utilizzate con il minimo<br />

dispendio necessario.<br />

COS’È E COME SI COMPORTA<br />

LA COLONNA<br />

Dobbiamo ricordare al lettore che la<br />

colonna, in sostanza, è una serie di<br />

ossa armoniosamente articolate fra<br />

di loro, il cui compito è quello di farci<br />

stare diritti e poter svolgere diverse<br />

funzioni. Tutte le vertebre sono tenute<br />

unite e articolate fra di loro da apposite<br />

faccette articolari; ogni vertebra<br />

è gestita dai muscoli i quali sono a<br />

loro volta gestiti dal sistema nervoso.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 35<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

35<br />

Quest’ultimo, è estremamente sensibile<br />

ad ogni problema emozionale,<br />

traumatico, <strong>postura</strong>le; come tale,<br />

recepisce e poi reagisce ad ogni stimolo,<br />

inviando le conseguenti informazioni<br />

ai muscoli, modificando le<br />

loro tensioni.<br />

Costanti sollecitazioni anomale, causate<br />

da disagi, da dolori, da vizi<br />

<strong>postura</strong>li, cicatrici, da udito alterato,<br />

da problemi di vista, da alterata funzione<br />

respiratoria, deglutitoria, etc,<br />

faranno si che il sistema nervoso lotti<br />

contro tali problemi, adeguandosi ai<br />

compensi che nel tempo avrà inevitabilmente<br />

creato per sopravvivere. Le<br />

conseguenze si proietteranno a carico<br />

della <strong>postura</strong> e della salute in generale;<br />

ecco come si creano rigidità articolari,<br />

infiammazioni, dolori, stanchezza<br />

cronica, mialgie, nevralgie, dorsalgie,<br />

lombalgie, lesioni cartilaginee,<br />

processi artrosici, discopatie, ernie,<br />

etc, etc.<br />

Osservazione <strong>postura</strong>le laterale del nostro paziente con <strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>. Il paziente si è rivolto<br />

presso il nostro studio di posturologia per rigidità articolare diffusa, gravi difficoltà nella<br />

deambulazione con riduzione dell’ampiezza del passo e conseguenti rallentamenti negli spostamenti<br />

quotidiani. Nella prima foto, lo specchio (parte alta dello scoliosometro) evidenzia il<br />

grado di spostamento in avanti del capo, rendendo evidente l’ipercifosi dorsale.<br />

Confrontando le foto, sono facilmente osservabili le modificazioni <strong>postura</strong>li avvenute dopo<br />

sole 8 sedute di riequilibrio <strong>postura</strong>le. Dopo i trattamenti, l’allineamento alla verticale (filo<br />

rosso), risulta essere notevolmente più corretto e bilanciato. La cifosi dorsale, l’anteposizione<br />

della testa, del collo e delle spalle risultano essere di gran lunga ridotte; anche lo specchio,<br />

che permette la visione dall’alto, non lascia dubbi sull’entità della migliore posizione<br />

della testa e delle spalle. Infatti la seconda figura mostra come il capo sovrasti correttamente<br />

ed adeguatamente le spalle ed il <strong>dorso</strong>. Tale risultato ha permesso al nostro paziente<br />

di rivivere una condizione di benessere e funzionalità che aveva ormai dimenticato da<br />

tempo. L’equilibrio generale, la frequenza e l’ampiezza del passo (che erano compromessi<br />

anche in relazione all’età), sono decisamente migliorati; il contapassi ed il cronometro utilizzati<br />

da questo paziente (dotato di mente fervida e scientificamente ingegneristica), hanno<br />

permesso di confermare i suoi miglioramenti.<br />

QUALE FORMA ASSUME LA COLON-<br />

NA NELLE VARIE FASI DELLA VITA<br />

Alla nascita, la colonna passa dalla<br />

totale ipercifosi della posizione fetale<br />

ad una fase senza curve, che va dai<br />

primi mesi di vita fino al gattonamento<br />

quando, per sollevare la testa, si<br />

crea la prima curva: la lordosi cervicale.<br />

Dovendo poi raggiungere la posizione<br />

bipede, attraverso continui giochi<br />

di equilibrio in relazione alla forza<br />

di gravità, si forma la lordosi lombare<br />

e, come conseguenza finale, la cifosi<br />

dorsale, che altro non è che il passaggio<br />

fra le due lordosi ovvero la<br />

conseguenza del modellamento delle<br />

altre due curve. In altre parole è<br />

come dire che la cifosi dorsale è il<br />

prodotto finale della morfologia delle<br />

altre due curve che sono primarie.<br />

La Figura C evidenzia come la profondità<br />

delle due lordosi, determini l’emergere<br />

e la fattezza della cifosi, in<br />

questo caso ipercifosi. Nel caso di<br />

lordosi ridotte, la cifosi risulterà essere<br />

poco pronunciata (ipolordosi) (b).<br />

Purtroppo fino ad ora si è sempre<br />

agito sull’effetto e non sulla causa:<br />

vecchie scuole di ginnastica correttiva-<strong>postura</strong>le<br />

hanno lottato per anni<br />

contro le ipercifosi (“la gobba”), anziché<br />

intervenire sulla riduzione delle<br />

iperlordosi. Oggi, quando ci si trova di<br />

fronte ad un caso di ipercifosi, si agisce<br />

attraverso esercizi <strong>postura</strong>li, mirati<br />

a riallungare i muscoli responsabili<br />

dell’alterazione <strong>postura</strong>le.<br />

Il rinforzo-potenziamento dei muscoli<br />

(che per anni si sono sempre creduti<br />

deboli e per questo responsabili delle<br />

ipercifosi), porterà inevitabilmente ad<br />

un ulteriore raccorciamento delle catene<br />

muscolari. Conseguenze: coattazioni<br />

articolari, funzioni compromesse,<br />

infiammazioni, lesioni cartilaginee,<br />

discopatie, artrosi, dolori, etc.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 36<br />

36 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

“La vita ci forma e poi ci deforma”<br />

(D. Raggi)<br />

Questo aforisma, che ci accompagna<br />

per tutto il corso della vita non deve<br />

intimorirci; è infatti possibile invertire<br />

la tendenza del tempo e poter arrivare<br />

all’età anziana in condizioni dignitose<br />

ed in piena funzionalità.<br />

Allo stesso modo in cui il corpo si<br />

lascia “plasmare e deformare dal<br />

tempo che passa”, utilizzando la tecnica<br />

<strong>postura</strong>le ad approccio globale<br />

con Pancafit® Metodo Raggi® di cui<br />

abbiamo dato riferimento, possiamo<br />

“modellare” nuovamente il corpo<br />

nella direzione del ripristino delle sue<br />

forme e delle sue funzioni originali.<br />

E’un poco come andare indietro nel<br />

tempo. Così la persona può riprendere<br />

a camminare, correre, piegarsi,<br />

fare le scale, nuotare, saltare, etc.<br />

Ecco un esempio di un nostro paziente<br />

che ha accettato di essere monitorato<br />

scientificamente. ttantacinquenne,<br />

ormai impossibilitato a camminare,<br />

con notevole rigidità e ipercifosi,<br />

ha ottenuto notevolissimi vantaggi<br />

dalle sedute <strong>postura</strong>li. Da bravo ingegnere<br />

ancora intellettualmente molto<br />

attivo, ha deciso di monitorare le sue<br />

abilità motorie che recuperava di<br />

seduta in seduta, fino a cronometrare<br />

i suoi percorsi salutari attorno all’isolato<br />

dove abita. Le foto del paziente,<br />

prima e dopo, ci fanno comprendere<br />

che anche gli effetti del tempo, in una<br />

ragionevole misura, possono essere<br />

plasmati. Il Metodo Raggi®-Pancafit®,<br />

metodica ad approccio globale, non<br />

agisce mai sulla causa; nello specifico<br />

dunque, non va ad agire sul <strong>dorso</strong>,<br />

dato che questi è soltanto una probabile<br />

conseguenza di un problema successo<br />

prima che iniziasse a crearsi il<br />

<strong>dorso</strong> <strong>curvo</strong>. E’ per questo che si<br />

possono ottenere risultati interessanti<br />

e duraturi nel tempo.<br />

Per inf. sul Metodo Raggi® - Pancafit®<br />

Rivolgersi a Kinesistudio, tel. 0239200413 www.pancafit.net - www.kinesistudio.it<br />

Saponi Bouquet,<br />

il<br />

profumo<br />

o<br />

della natura.<br />

www.briefingcom.it<br />

Bouquet di<br />

FitoBucaneve è una linea di<br />

purissimi<br />

saponi<br />

a<br />

base di<br />

olii<br />

vegetali<br />

senza coloranti<br />

aggiunti, prodotti secondo antichi<br />

metodi.<br />

Profumati<br />

con<br />

gradevolissime fragranze fiorite o fruttate lasciano sulla pelle una sensazione<br />

di<br />

profumata setosità.<br />

Ottimo per<br />

l’igiene e la bellezza del<br />

corpo,<br />

Bouquet<br />

per<br />

la<br />

sua particolare formulazione favorisce un valido livello di<br />

idratazione della pelle,<br />

lasciandone inalterato il<br />

prezioso equilibrio ed è in particolare molto indicato per<br />

la<br />

pulizia<br />

quotidiana di<br />

pelli<br />

sensibili<br />

e facilmente arrossabili<br />

e per<br />

la<br />

cura dei<br />

bambini.<br />

Ottimo anche per<br />

un’efficace e sicura igiene intima e come detergente per<br />

asportare<br />

ogni<br />

traccia di<br />

maquillage dal<br />

viso.<br />

Bouquet<br />

di<br />

Fitobucaneve è solo o in Farmacia.<br />

Disponibile nelle fragranze:<br />

agrumi<br />

e cannella,<br />

vaniglia,<br />

mughetto,<br />

pompelmo,<br />

violetta,<br />

lavanda e le nuove peonia,<br />

orchidea,<br />

fiori<br />

del<br />

cotone,<br />

iris,<br />

tuberosa,<br />

fico e vaniglia.<br />

FITOBUCANEVE


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 37<br />

li<br />

a,


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 38


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 39


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 40<br />

40 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Liposcultura<br />

Riparare gli errori<br />

Autore: Dott. Riccardo LUCCHESI<br />

Chirurgia Plastica<br />

Ricostruttiva ed Estetica<br />

Viale Piave 11 Milano<br />

Tel. 02 794224<br />

www.riccardolucchesi.it<br />

Esiste, anche se meno noto, un capitolo<br />

specifico della chirurgia estetica<br />

che si occupa delle lesioni del tessuto<br />

adiposo.<br />

Queste possono derivare da traumi<br />

esterni di varia natura, da sostanze<br />

infiltrate accidentalmente o volontariamente<br />

(cortisone, fosfatidilcolina,<br />

ecc), da lipoaspirazioni male eseguite<br />

ecc. In riferimento a queste ultime, va<br />

rimarcato che i casi alla nostra osservazione<br />

sono in aumento.<br />

Il fenomeno è da mettere probabilmente<br />

in correlazione con l’attuale<br />

normativa: l’apparente semplicità<br />

(non vi sono praticamente cicatrici),<br />

può infatti invogliare medici senza<br />

titoli ufficiali e sprovvisti di qualunque<br />

esperienza chirurgica a cimentarsi<br />

con la <strong>liposcultura</strong> nell’illusione di<br />

avere a che fare con un innocuo trattamento<br />

para-chirurgico, facilmente<br />

eseguibile anche in ambienti non idonei.<br />

La scarsa dimestichezza con il particolare<br />

strumentario chirurgico porta<br />

facilmente a compiere errori tecnici<br />

Esiti di infiltrazione cortisonica<br />

clamorosi, inimmaginabili in mani preparate.<br />

I danni più spesso lamentati sono<br />

irregolarità più o meno evidenti della<br />

superficie cutanea, avvallamenti,<br />

depressioni, asimmetrie ecc. La loro<br />

correzione non è sempre semplice.<br />

Gli strumenti a disposizione per la<br />

“riparazione” sono basicamente due<br />

e frequentemente associati: micro<strong>liposcultura</strong><br />

e lipostruttura. La lipostruttura<br />

è indicata per la correzione<br />

dei danni più superficiali e consiste<br />

schematicamente in questo: tessuto<br />

adiposo sano viene prelevato in<br />

forma atraumatica (dall’addome o dai<br />

fianchi, per esempio) con strumenti<br />

sottili e smussi.<br />

Viene quindi centrifugato e filtrato<br />

delicatamente per eliminare cellule<br />

danneggiate, siero o altre componenti<br />

Post-operatorio<br />

inutilizzabili: in questo modo solo gli<br />

adipociti più sani e vitali sono impiantati<br />

mediante sottili micro-cannule<br />

smusse, migliorando significativamente<br />

la curva di sopravvivenza cellulare.<br />

Con la lipostruttura, ogni singola irregolarità<br />

verrà trattata specificamente<br />

con l’intento di ricostituire uno spessore<br />

di grasso omogeneo.<br />

Il limite principale della lipostruttura è<br />

rappresentato dal fatto che consente<br />

sicuramente di garantire la sopravvivenza<br />

a una quantità maggiore di tessuto<br />

trasferito ma senza poterla prevedere<br />

con assoluta precisione.<br />

Per questo sono normalmente necessari<br />

due o più trattamenti, a distanza<br />

di alcuni mesi.<br />

Questi sono comunque in semplice<br />

anestesia locale.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 41<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

41<br />

Esiti di erronea <strong>liposcultura</strong> polpacci<br />

Post-operatorio<br />

Quando il danno invece è più significativo<br />

per perdita di importanti quantità<br />

di tessuto adiposo o in presenza<br />

di vistosi avvallamenti o gravi irregolarità<br />

è utile associare la sopradescritta<br />

<strong>liposcultura</strong> ad una micro <strong>liposcultura</strong>.<br />

Paradossalmente, è forse più efficace<br />

la correzione di questi gravi difetti<br />

che non delle minute irregolarità di<br />

superficie. Il principio è quello di diminuire<br />

indirettamente la profondità dell’affossamento<br />

assottigliando opportunamente<br />

il piano cutaneo circostante:<br />

in questo modo sarà necessario<br />

trasferire una quantità minore di tessuto<br />

adiposo per completarne la riparazione.<br />

Il risultato acquisito, una<br />

volta stabilizzato, è da considerarsi<br />

definitivo.<br />

Trattamenti di questo tipo consentono<br />

in genere un rapido ritorno alle normali<br />

attività lavorative già il giorno<br />

successivo, indossando una guaina<br />

elasto-compressiva, invisibile sotto gli<br />

indumenti per una settimana circa.<br />

Ricordiamo infine che la <strong>liposcultura</strong><br />

è e rimane uno degli interventi di chirurgia<br />

estetica più sicuri e con minori<br />

rischi di complicanze rispetto ad altri:<br />

l’efficacia risiede nella capacità di eliminare<br />

permanentemente il numero<br />

di adipociti in eccesso in un’area specifica,<br />

che viene così privata di fatto<br />

della possibilità di accumulare più<br />

grasso rispetto ai piani vicini.<br />

Questa è quindi la ragione per la<br />

quale con la dieta è possibile (e<br />

auspicabile) controllare il proprio<br />

peso ma non modellare il proprio<br />

corpo.<br />

Pre-operatorio<br />

Post-operatorio


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 42<br />

42 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

UN’AZIENDA AL MESE: POOLPHARMA<br />

Poolpharma<br />

POOLPHARMA, affacciatasi al mercato<br />

nazionale a partire dall’inizio degli<br />

anni ’90, occupa oggi una posizione<br />

di primo piano nell’area dell’integrazione<br />

alimentare con marchi leader<br />

largamente distribuiti in Farmacia e<br />

sostenuti da rilevanti investimenti<br />

caratterizzati dall’attivazione sinergica<br />

di una gamma di mezzi particolarmente<br />

ampia e diversificata.<br />

POOLPHARMA persegue il raggiungimento<br />

dei propri obiettivi di sviluppo<br />

aziendale attraverso la realizzazione<br />

e la commercializzazione di prodotti<br />

orientati a soddisfare le più diffuse<br />

esigenze di benessere e di vitalità di<br />

tutti i membri della famiglia (dai bambini,<br />

ai giovani, agli adulti via via fino<br />

agli anziani). Ogni prodotto si propone<br />

di affiancare il potenziale consumatore<br />

per aiutarlo a mantenere il proprio<br />

livello energetico e il proprio “scudo<br />

protettivo” adeguato alle necessità<br />

delle attività svolte e delle diverse<br />

situazioni di vita.<br />

•Fra le proposte PoolPharma emerge<br />

per ampiezza di utilizzazioni possibili,<br />

per notorietà e per posizione occupata<br />

nel mercato degli integratori idrosalini<br />

MG.K VIS MAGNESIO-POTASSIO,<br />

un concentrato di benessere per il riequilibrio<br />

idrosalino-energetico dell’organismo.<br />

Si tratta di un integratore di<br />

Sali Minerali con Creatina che, sotto<br />

forma di una bibita dal gusto arancia<br />

particolarmente gradevole, fornisce il<br />

giusto apporto di minerali e di energia<br />

frequentemente soggetti a depauperazione<br />

per effetto di un’eccessiva<br />

sudorazione o di un’aumentata attività<br />

lavorativa fisica. Questo dissetante-energetico<br />

è particolarmente utile a<br />

chi deve svolgere un’intensa attività<br />

fisica, sportiva o intellettuale; a chi è<br />

convalescente, anziano, adolescente;<br />

alle donne in gravidanza.<br />

•Un’ulteriore declinazione dell’offerta<br />

PoolPharma nell’area dell’integrazione<br />

energetica è costituita da MG.K VIS<br />

FULL-SPORT, l’isotonico-energetico per<br />

chi pratica attività sportiva. Oltre alla<br />

reintegrazione dei Sali Minerali persi<br />

con l’intensa sudorazione, MG.K VIS<br />

FULL-SPORT, grazie agli Aminoacidi<br />

contenuti, favorisce l’ossigenazione<br />

dei muscoli e combatte l’acido lattico,<br />

riducendo così fatica e tempi di recupero.<br />

Un prezioso mix di Vitamine C,<br />

E e ROC (Red Orange Complex) contrasta<br />

efficacemente i radicali liberi<br />

provocati dallo sforzo fisico correlato<br />

all’attività sportiva.<br />

•Quando la necessità di sviluppare<br />

energia si fa più urgente, in concomitanza<br />

con un obiettivo di performance<br />

fisica particolarmente impegnativo,<br />

MG.K VIS CREATINVIS, l’energetico<br />

subito disponibile in pratiche tavolette<br />

da masticare, apporta un’elevata concentrazione<br />

di Creatina e di Destrosio<br />

per sviluppare energia muscolare<br />

durante gli sforzi fisici e ridurre il<br />

senso di affaticamento. Non avendo<br />

posto limite alle proprie aree di intervento,<br />

PoolPharma ha rivolto attenzione<br />

anche ad altre necessità molto<br />

sentite dal Consumatore, realizzando<br />

prodotti capaci di risposte soddisfacenti<br />

: l’eccessiva assunzione di<br />

calorie attraverso l’alimentazione, che<br />

può tradursi in eccesso ponderale<br />

(KILOCAL compresse e Adipe lip); il<br />

desiderio di perdere peso in eccesso<br />

per ritrovare la forma (BOLINA compresse);<br />

le irregolarità intestinali,<br />

causa di disagi talvolta anche consistenti<br />

(IMOGERMIN flaconi + compresse);<br />

i disturbi del sonno connessi<br />

anche ai frequenti viaggi attraverso i<br />

fusi orari (MELASIN-UP, MELASIN VAL,<br />

MELASIN 100). Non ultimo Pool<br />

Pharma è presente anche nel mercato<br />

dei prodotti per il benessere dell’intestino<br />

consolidando nel tempo il<br />

prodotto TRIOCARBONE , utile per<br />

migliorare il benessere intestinale in<br />

caso di flatulenza, meteorismo, aerofagia<br />

e acquisendo due anni fa i prodotti<br />

PSYLLO PLUS e PSYLLO MINT<br />

per i quali sta predisponendo una<br />

rete di informatori medici sul territorio<br />

nazionale, utili per la regolarizzazione<br />

intestinale con fibre naturali.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 43


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 44<br />

44 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

UN OSPEDALE AL MESE<br />

Villa Scassi<br />

Unità operativa di urologia<br />

L’Unità Operativa di Urologia:<br />

integrazione con il territorio<br />

metropolitano e moderne tecnologie<br />

L’ospedale Villa Scassi, ricavato<br />

dall’omonima villa padronale a<br />

Genova Sampierdarena, è stato<br />

costruito a partire dall’anno 1913,<br />

ma pur mantenendo la originale struttura<br />

a padiglioni negli ultimi 10 anni<br />

ha subito una rilevante evoluzione<br />

architettonica, tecnologica e assistenziale.<br />

Dal Luglio 2007 è parte integrante,<br />

con i suoi 500 posti letto, dell’ ASL<br />

3 Genovese: la più grande della<br />

Liguria per territorio e popolazione<br />

estendendosi da Cogoleto a Recco e<br />

comprendendo la Val Bisagno e la<br />

Valpolcevera.<br />

Inoltre da maggio di quest’anno<br />

anche l’organico medico della U.O. di<br />

Urologia dell’Ospedale di Voltri è<br />

stato integrato nell’equipe del Villa<br />

Scassi per assicurare un migliore servizio<br />

sul vasto teritorio della ASL. Ciò<br />

comporta un notevole impegno organizzativo<br />

locale e sul territorio per gli<br />

11 medici diretti dal dr. Walter Bozzo;<br />

anche a questo scopo l’ U.O. di<br />

Urologia, come l’intero ospedale, ha<br />

subito negli anni recenti migliorie, con<br />

positive ricadute in termini di offerta<br />

ai pazienti.<br />

Portavoce dell’ Urologia del Villa<br />

Scassi è il Dr. Marco Moretti: la sua<br />

attività, che copre tutta la diagnostica<br />

e gli interventi chirurgici urologici e<br />

andrologici, si è negli ultimi anni dedicata<br />

in particolare alla diagnosi e al<br />

trattamento delle problematiche sessuali<br />

maschili e femminili di competenza<br />

urologica.<br />

La U.O. di Urologia è attualmente ubicata<br />

al Padiglione 6 dell’Ospedale: al<br />

primo piano si trova la degenza con<br />

camere di recente ristrutturazione<br />

adeguate agli standard più moderni<br />

(servizi igienici in camera, metratura<br />

adeguata, aria condizionata).<br />

“Abbiamo tre camere singole per i<br />

pazienti sottoposti a interventi importanti<br />

e altre con 2 o 3 letti; inoltre<br />

per chi lo richiede è presente in ospedale<br />

la Casa di Salute che permette<br />

di coniugare privacy e un comfort<br />

maggiore con lo stesso standard di<br />

assistenza”. L’ultimo piano del padiglione<br />

è dedicato alla attività diagnostica<br />

ed agli interventi chirurgici. Qui<br />

vengono svolte le visite specialistiche,<br />

le ecografie e la endoscopia diagnostica.<br />

“Studiamo e trattiamo problematiche<br />

come incontinenza urinaria<br />

e prolasso, deficit erettivo e infertilità<br />

oltre a tutte le patologie con<br />

riflessi sulla vita sessuale (adolescenza<br />

maschile, conseguenze di interventi<br />

per neoplasia, malformazioni


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 45<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

45<br />

peniene o genitali femminili di competenza<br />

urologica). Un litotritore di ultima<br />

generazione ci permette di affrontare<br />

in regime di day-hospital la calcolosi<br />

urinaria. Anche i tumori di pertinenza<br />

Urologia sono trattati attivamente;<br />

nel tumore della vescica e in<br />

quello prostatico le moderne tecniche<br />

ricostruttive permettono di coniugare<br />

la cura del tumore con il rispetto<br />

della qualità di vita, salvaguardando<br />

la continenza e la attività sessuale”.<br />

Nella pratica clinica quotidiana la<br />

Unità Operativa di Urologia si avvale<br />

di tecnologie recenti e avanzate: oltre<br />

alla tradizionale diagnostica urologica<br />

di base (ecografia ed endoscopia con<br />

supporto di telecamera), il color-doppler<br />

e l’urodinamica permettono di<br />

scegliere per il singolo paziente le<br />

tecniche mini-invasive più adatte per<br />

l’ incontinenza urinaria, il varicocele e<br />

la calcolosi urinaria.<br />

“Oggi riusciamo a trattare con tecnica<br />

mini invasiva molte patologie: l’incontinenza<br />

viene trattata con interventi<br />

che durano in media 15 minuti,<br />

il varicocele è operato in anestesia<br />

locale con la tecnica di Tauber (minima<br />

incisione e sclerotizzazione) e i<br />

calcoli sono trattati con il litotritore<br />

(onde d’urto esterne al corpo) o con<br />

teniche endoscopiche (ureteroscopia<br />

e litolapassi percutanea con utilizzo<br />

di energia laser). Anche l’incurvamento<br />

penieno viene trattato con terapie<br />

conservative o interventi, quali onde<br />

d’urto o chirurgia. Riserviamo la laparoscopia<br />

a patologia renale e surrenalica,<br />

come piccoli tumori e reni mobili<br />

o casi particolari, mentre la chirurgia<br />

tradizionale è riservata a casi<br />

complessi e a interventi per neoplasia<br />

con intenti ricostruttivi (vescica<br />

confezionata con intestino dopo<br />

asportazione)”.<br />

“L’ alta richiesta della popolazione<br />

rende necessarie una serie di altre<br />

attività in regime di day-hospital: tra<br />

queste la chemioterapia per i tumori<br />

vescicali superficiali, le biopsie prostatiche,<br />

il trattamento conservativo<br />

delle cistopatie croniche, la riabilitazione<br />

dell’incontinenza urinaria (avvalendosi<br />

del servizio di Stomaterapia),<br />

la gestione delle derivazioni urinarie<br />

dopo interventi per tumore vescicale.<br />

Ciò è reso possibile dalla integrazione<br />

della attività medica e infermieristica<br />

dedicata, che permette di pianificare<br />

e schedulare tutti gli interventi, in<br />

day-hospital o con degenza, riducendo<br />

solo ai giorni necessari la permanenza<br />

in ospedale dei pazienti.”<br />

“In sostanza – conclude Moretti –<br />

l’attività dell’Urologia del Villa Scassi<br />

è tesa a soddisfare tutte le esigenze<br />

dei pazienti; nostro obiettivo resta<br />

comunque offrire la migliore medicina<br />

specialistica con professionalità e<br />

le attuali tecnologie a disposizione<br />

(tecniche mininvasive, laser e litotritore)<br />

insieme ad una degenza breve e a<br />

misura d’uomo”.<br />

La media annuale è di circa 1200<br />

interventi con degenza e di oltre 300<br />

interventi in regime di day-hospital;<br />

l’alto numero di biopsie prostatiche,<br />

assestate sulle 150 annue, permette<br />

la diagnosi precoce di un alto numero<br />

di tumori prostatici che possono<br />

essere operati con intervento radicale.<br />

L’ Urologia del Villa Scassi è quindi<br />

calata nella realtà medica odierna:<br />

integrazione con il territorio cittadino<br />

e ampia risposta alle esigenze degli<br />

utenti, chirurgia mini invasiva e<br />

degenza breve, attenzione alla qualità<br />

di vita e risposta alle problematiche<br />

più attuali quali quelle andrologiche.<br />

Da medici del presente non vengono<br />

però tralasciate le prospettive future.<br />

Con la supervisione della Unità di<br />

Chirurgia Plastica è in studio applicativo<br />

l’utilizzo delle cellule staminali<br />

ricavate dal tessuto adiposo per il<br />

trattamento di patologie genitourinarie<br />

quali la vulvodinia, la malattia di<br />

La Peyronie (incurvamento acquisito<br />

del pene), le stenosi uretrali e l’incontinenza.<br />

La Unità Operativa di Urologia dell’ Ospedale Villa Scassi è presso il Padiglione 6;<br />

l’Ospedale, sito in Corso Scassi 1, è facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici;<br />

l’autobus N° 59 reggiunge l’Ospedale da via Cantore . In auto raggiungere Via Cantore<br />

e imboccare Via Balbi Piovera ; gli utenti possono anche entrare in auto in caso di necessità.<br />

In alternativa ci sono parcheggi orari presso l’ingresso.<br />

Un servizio gratuito di navetta interna all’Ospedale è attivo dal lunedì al sabato (7.30-<br />

18.45 – sabato 7.30-12.15).<br />

Dr. Marco Moretti – U.O. Urologia Ospedale Villa Scassi – Corso Scassi 1 - Genova<br />

Telefono Ospedale 0104102512 – Fax 0104102517 e-mail: mamoil@libero.it<br />

Riceve presso Centro Salute e Prevenzione Sessuale – Ceder Via XX Settembre 19/3 –<br />

Genova Tel. 0108608850 - www.urologia-andrologia.info


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 46


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 47<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

47<br />

Convegno<br />

Phyto Garda 2009<br />

Domenica 4 ottobre 2009 si è tenuto<br />

a Bardolino il 4° Convegno di Phyto<br />

Garda nello splendido contesto del<br />

Parc Hotel Gritti. Tutti i 300 partecipanti,<br />

medici e farmacisti, sono stati<br />

entusiasti dell’evento. Il convegno è<br />

stato patrocinato dal Comune di<br />

Bardolino, dall’Ordine dei Farmacisti<br />

di Verona e dalla Società Italiana di<br />

Fitoterapia. Ha aperto il convegno il<br />

Sig. Ivan De Beni, Sindaco del<br />

Comune di Bardolino, nel quale Phyto<br />

Garda è fiera di avere la propria sede<br />

legale. E’ proprio l’ambiente naturale<br />

della terra del Garda, che ha circondato<br />

sin dalla nascita il Dott. Moglia<br />

e che lo ha ispirato a fondare l’azienda<br />

nel 2003. Oggi Phyto Garda è<br />

costituita da un’equipe di professionisti<br />

altamente qualificati uniti da una<br />

filosofia vincente: qualità e passione<br />

per la vostra salute ed il vostro<br />

benessere. Ha portato i suoi saluti<br />

anche la Dott.ssa Annamaria<br />

Caobelli, responsabile rurale di<br />

Federfarma Verona, che ha sottolineato<br />

l’importanza di eventi che uniscano<br />

farmacisti, medici ed aziende per confrontarsi<br />

e lavorare insieme con armonia<br />

sul territorio. Il Dott. Moglia ha<br />

illustrato l’andamento aziendale ed<br />

ha spiegato l’evoluzione che l’azienda<br />

sta avendo non solo in termini di fatturato,<br />

ma anche sul piano tecnico<br />

per proporre prodotti di standard qualitativi<br />

sempre più elevati. Ne sono<br />

stati una dimostrazione gli interventi<br />

del Dott. Andrea Fratter, consulente<br />

scientifico di Labomar e del Dott.<br />

Saviolo, responsabile H&E Pharma,<br />

entrambe partner di produzione dei<br />

rimedi Phyto Garda. Il Dott. Fratter ha<br />

descritto i controlli necessari per<br />

assicurare la qualità delle materie<br />

prime e le tecnologie di veicolazione<br />

di sostanze attive negli integratori alimentari<br />

per migliorarne la biodisponibilità.<br />

Il Dott. Saviolo ha illustrato la<br />

tecnologia di produzione delle compresse<br />

effervescenti. E’ intervenuto<br />

poi il Dott. Dall’Agnola, Primario di<br />

Pediatria dell’Ospedale Orlandi di<br />

Bussolengo (VR), che ha parlato<br />

dell’utilizzo della fitoterapia nell’età<br />

pediatrica. Le Dott.sse Elena Besco e<br />

Katia Viviani, responsabili R&D Phyto<br />

Garda, hanno presentato rispettivamente<br />

i primi risultati di uno studio<br />

sull’Erisimo (presente in tutta la linea<br />

Sanagol®) in collaborazione con<br />

l’Università di Genova e le tappe che<br />

hanno portato alla realizzazione del<br />

nuovo prodotto Fermentix®orosolubile.<br />

In chiusura dei lavori sono state<br />

descritte le caratteristiche principali e<br />

le modalità d’uso dei prodotti Phyto<br />

Garda.


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 48<br />

48 diagnosi<br />

& terapia 08/09<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Gli esperti al telefono<br />

In questa pagina potete trovare un elenco di specialisti a disposizione per risolvere telefonicamente i<br />

vostri dubbi su temi di medicina e psicologia. La consulenza dei medici è gratuita ma vi preghiamo di<br />

voler telefonare solo nei giorni e nelle ore indicate<br />

DERMATOLOGIA E VENEREOLOGIA ANDROLOGIA DIETOLOGIA<br />

Dr.ssa Clara Rigo<br />

Spec. in Dermatologia e Venereologia<br />

e Dermatologia Estetica<br />

Verona, Tel. 045.8300334<br />

(Giovedì dalle 12.00 alle 13.00)<br />

Milano, Cell. 320.1106247<br />

(Mercoledì dalle 15.00 alle 16.00)<br />

DERMATOLOGIA PLASTICA ED ESTETICA<br />

Dr. Matteo Basso<br />

Specialista in Dermatologia<br />

Plastica e Medicina Estetica<br />

Genova, Tel. 010.5531916<br />

(Lunedì dalle 14.00 alle 15.00)<br />

Roma, Tel. 06.45550031<br />

(Lunedì dalle 10.00 alle 11.00)<br />

CHIRURGIA PLASTICA ED ESTETICA<br />

POSTUROLOGIA<br />

Dr. Riccardo Lucchesi<br />

Specialista in Chirurgia Plastica<br />

e Ricostruttiva,<br />

Milano, Tel. 02.794224<br />

(Martedì dalle 17.00 alle 18.00)<br />

Dr. Ambrogio Castelli<br />

Chirurgo estetico e<br />

Otorinolaringoiatra<br />

Milano<br />

Tel. 02.70602676<br />

(Martedì dalle 16.00 alle 17.00)<br />

Prof. Daniele Raggi<br />

Posturologo, Chinesiologo<br />

Docente c/o “La Sapienza”, Roma<br />

Milano, Tel. 02.39257427<br />

(Lunedì dalle 12.00 alle 13.00)<br />

FISIOTERAPIA<br />

PSICOLOGIA<br />

ENDOCRINOLOGIA<br />

Prof. Aldo Franco De Rose<br />

Specialista in Urologia e Andrologia<br />

Genova, Tel. 010.580301<br />

(Martedì dalle 14,30 alle 15,30)<br />

Roma cellulare 339.1868230<br />

(mercoledì. dalle 14,00 alle 15,00)<br />

Dr. Fabio Conta<br />

Osteopata e Fisioterapista<br />

dello Sport<br />

Genova, Tel. 010.8608850<br />

(Lunedì dalle 13.30 alle 14.30)<br />

Dr.ssa Francesca Fulceri<br />

Psicoterapeuta<br />

Roma<br />

Tel. 338.5620096<br />

(Martedì dalle 12.00 alle 13.00)<br />

Dr. Gian Marco Carenzi<br />

Psicologo - Naturopata<br />

Spec. in tecniche di rilassamento<br />

Milano, Tel. 02.6704157<br />

(Giovedì dalle 14.00 alle 15.00)<br />

Dr. Alessandro Marugo<br />

Endocrinologo<br />

Genova<br />

Tel. 010.3626841<br />

(Martedì dalle 16.00 alle 17.00)<br />

FLEBOLOGIA<br />

Dr.ssa Silvia Bornia,<br />

Biologa Nutrizionista<br />

Specializzata in Intolleranze<br />

Alimentari<br />

Rapallo - Corso Colombo 34/4<br />

Tel. 0185.233503<br />

(Lunedì dalle 13,30 alle 15.00)<br />

ODONTOIATRIA BIOLOGICA OLISTICA<br />

ODONTOIATRIA<br />

Dr.ssa Annunziata Tomaini<br />

Spec. in Odontostomatologia<br />

Esperta in Medicine non convenzionali<br />

per la cura della bocca e dei dentil.<br />

Genova, Tel. 010.352527<br />

(mercoledì dalle 12.00 alle 13.00)<br />

Dr. Bahri Adis,<br />

Implantologia e Parodontologia,<br />

Milano,<br />

Tel. 02.58303737<br />

(Mercoledì dalle 13.30 alle 14.30)<br />

Dr. Carlo de Rysky,<br />

Ortodonzia e Implantologia<br />

Paviai<br />

Tel. 0382.24192<br />

(Venerdì dalle 11.00 alle 12.00)<br />

Dr. Giuseppe Serpieri<br />

Specialista in Chirurgia Vascolare<br />

e Flebologia<br />

Torino, Tel. 011.8199203<br />

(Lunedì dalle 14.30 alle 15.30)


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 49<br />

Salute<br />

08/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

49<br />

UN MUSEO AL MESE<br />

Ecomuseo<br />

della vitivinicoltura<br />

L'Ecomuseo del Biellese è un sistema<br />

ecomuseale che interessa un'ampia<br />

parte della provincia coinvolgendo<br />

cellule ecomuseali, istituzioni culturali<br />

ed enti locali. La sua articolazione<br />

rispecchia la complessità del territorio<br />

di riferimento e la sua storia, le<br />

sue tradizioni, le sue trasformazioni.<br />

L'Ecomuseo è un progetto rivolto in<br />

primo luogo agli abitanti con i quali<br />

conduce un percorso di riappropriazione<br />

dell’identità storica e culturale,<br />

volto ad identificare nuovi processi di<br />

sviluppo per il territorio.<br />

Il Ricetto di Candelo, fulcro del sistema<br />

e “unicum” europeo, è uno dei<br />

cento borghi certificati “più belli<br />

d’Italia”. Le cellule sono parte integrante<br />

di un mosaico museale, fatto<br />

di oggetti, tecniche, strutture, materiali<br />

che si pone come obiettivo la valorizzazione<br />

dei beni culturali, paesaggistici<br />

ed enogastronomici, e degli itinerari<br />

culturali e naturalistici.<br />

Nell’Ecomuseo candelese della<br />

Vitivinicoltura sono infatti percepibili il<br />

patrimonio culturale e i legami creati<br />

dalla comunità nei secoli.<br />

L’Ecomuseo della Vitivinicoltura si<br />

articola in una serie di percorsi che<br />

connettono gli elementi architettonici<br />

e strutturali diffusi sul territorio in un<br />

ordinato sistema museale: il Ricetto,<br />

come manufatto architettonico medievale<br />

atto alla produzione e alla conservazione<br />

del vino, il vigneto-laboratorio,<br />

il bosco, gli itinerari collegati.<br />

All’interno del museo sono allestite<br />

tre cellule, due delle quali incentrate<br />

sul tema della vitivinicoltura e della<br />

civiltà della vitivinicoltura ed una terza<br />

sull’economia contadina. Sono inoltre<br />

previsti alcuni itinerari con cartellonistica<br />

dentro e fuori le mura del<br />

Ricetto.<br />

Le prime due cellule sono complementari<br />

fra di loro, ed hanno il compito<br />

di far comprendere ai visitatori la<br />

funzione originale del ricetto quale<br />

cantina comunitaria, le tecniche e gli<br />

strumenti della vinificazione.<br />

Nella prima cellula chiamata “Cantina<br />

Museo”, troviamo tutti gli "strumenti"<br />

del cantiniere. A differenza delle grandi<br />

cantine che si è abituati a vedere,<br />

le cantine del Ricetto sono di ridotte<br />

dimensioni: sono le cantine familiari<br />

tipiche dei piccoli agricoltori. Si ha<br />

l'impressione di entrare in un luogo<br />

strano, pieno d'oggetti oggi non più<br />

usuali, in cui avveniva la "vinificazione":<br />

entrava uva ed usciva vino.<br />

Nella seconda cellula, chiamata<br />

“Cantina Didattica” sono esposti pannelli<br />

con funzione esplicativa e didattica<br />

(spiegazioni degli strumenti e delle<br />

fasi di lavoro del "cantiniere"). Per<br />

rendere più comprensibili questi<br />

attrezzi, ed il processo di vinificazione<br />

si è creata l'aula didattica in cui sono<br />

esposti dei pannelli che illustrano sia<br />

le varie fasi del processo sia gli<br />

attrezzi necessari per queste operazioni.<br />

A completamento del giro sono previsti<br />

Itinerari e appendici sul territorio<br />

comunale che arricchiscono e completano<br />

la visita all'Ecomuseo.<br />

Gli itinerari tematici sono nati per permettere<br />

al visitatore di scoprire i<br />

patrimoni storici, naturalistici e religiosi<br />

di Candelo; sono stati attivati tre<br />

itinerari, attrezzati con segnaletica,<br />

all'interno del territorio comunale:<br />

L'itinerario rosso (del vino) indaga la<br />

storia, l'origine contadina vitivinicola<br />

della comunità attraverso attività culturali<br />

e anche sperimentazioni sul


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 50<br />

50 diagnosi<br />

spazio-salute.itSalute<br />

& terapia 08/09<br />

campo: è stato realizzato un itinerario<br />

fra le "antiche trattorie e osterie" presenti<br />

a Candelo, e, inserito nell'ambito<br />

del percorso museale integrato, è<br />

stato allestito un vigneto-laboratorio<br />

in regione Dossere, vigneto che svolge<br />

soprattutto un ruolo di testimonianza<br />

storico-culturale del passato.<br />

L'itinerario azzurro (della fede) sviluppa<br />

i temi storici e artistici, collegati<br />

dal sentimento religioso che ha ispirato<br />

architetture e dipinti, dalle chiese<br />

come S. Maria Maggiore all'itinerario<br />

della preghiera dipinta (affreschi).<br />

Infine la natura, con l'itinerario verde<br />

con passeggiate ed escursioni fra<br />

punti panoramici e didattici attrezzati<br />

e completi di cartellonistica.<br />

Sono previsti inoltre degli itinerari<br />

fuori le mura del Ricetto, come quello<br />

dell'Eco-Vigneto, laboratorio tra scienza<br />

e storia che concretamente fa rivivere<br />

l'antica cultura vitivinicola candelese.<br />

E’ possibile infatti anche la visita<br />

ad un vigneto esplicitamente realizzato<br />

nell'ambito dell'ecomuseo, con<br />

finalità didattiche e scientifiche.<br />

L'eco-vigneto, grande poco meno di<br />

2000 mq, è situato in Regione<br />

Dossere, che, nell'immediato circondario<br />

del paese, era rinomata per la<br />

produzione delle uve migliori. L'ecovigneto<br />

ripropone gli antichi metodi di<br />

coltura della vite e tenta anche di<br />

recuperare vitigni ormai rari, che si<br />

stanno perdendo.<br />

E’ infine in fase di realizzazione l’itinerario<br />

dell'Eco-Castagneto. Alla viticoltura<br />

è infatti fortemente collegata<br />

la produzione di paleria di castagno e<br />

pertanto all'interno dell'Ecomuseo<br />

della vitivinicoltura uno spazio importante<br />

sarà da destinare a questa particolare<br />

selvicoltura attraverso la creazione<br />

di un impianto per la produzione<br />

di paleria a scopo didattico.<br />

La formazione di una stanza didattica<br />

Ricetto di Candelo<br />

dedicata al ceduo (coltura da legno)<br />

di castagno, completerebbe l'itinerario<br />

culturale, storico e paesaggistico<br />

dell'Ecomuseo della vitivinicoltura di<br />

Candelo. E' raro trovare, in Italia, un<br />

castagneto didattico per la produzione<br />

di assortimenti legnosi pertanto<br />

l'Ecomuseo di Candelo potrebbe<br />

essere l'occasione per non disperdere<br />

le conoscenze legata a questa particolare<br />

selvicoltura.<br />

Ecomuseo della Vitivinicoltura, Ricetto<br />

di Candelo: aperto tutta la settimana<br />

rivolgendosi all'ufficio accoglienza<br />

all'ingresso del Ricetto - tel. 015<br />

2534203. Visite guidate e laboratori su<br />

prenotazione; itinerari nel borgo senza<br />

limitazioni. Info: info@atl.biella.it<br />

Il Ricetto di Candelo è una struttura fortificata tardo-medievale (XIII - XIV sec.) realizzata<br />

dalla comunità contadina locale, senza alcun intervento feudale, su un fondo in origine<br />

proprietà dei nobili Vialardi di Villanova e poi riscattato dai Candelesi. In origine, il ricetto<br />

doveva fornire protezione stabile alle cose più preziose della comunità, ossia i prodotti<br />

della terra. In primo luogo le granaglie e il vino. Solo in casi estremi di pericolo, e per<br />

breve tempo, anche la popolazione vi si rifugiava. Il ricetto è a pianta pseudo-pentagonale,<br />

occupa una superficie di circa 13.000 mq ed è cinto da mura difensive costruite con ciottoli<br />

di torrente posti in opera a "spina di pesce" (opus spicatum); agli angoli garantivano<br />

la difesa quattro torri rotonde e, a metà del lato nord, una torre quadra da cortina. Il<br />

segreto delle splendide condizioni di conservazione del monumento e che fanno sì che<br />

esso possa essere considerato un "unicum" del suo genere, consiste nell'uso totalmente<br />

contadino che se n'è fatto fino a tempi molto recenti ed in parte ancora oggi. Il ricetto di<br />

Candelo, a differenza di molti analoghi monumenti che costellavano il Piemonte (più di<br />

200, di cui 112 nel Biellese, ora in gran parte scomparsi o fortemente trasformati) ha<br />

subito, nel complesso, pochi rimaneggiamenti. E' stato oggetto di approfonditi studi anche<br />

da parte di università straniere ed è fra i meglio conservati in Europa. Oggi l'atmosfera<br />

che si respira per le "rue" è ancora intatta: i suoi momenti di silenzio e di quiete suggeriscono<br />

magiche sensazioni di un antico mondo contadino che forse non è più. Il vocabolo<br />

"receptum" aveva nella lingua latina e mantiene in periodo basso-medievale il significato<br />

letterale di "rifugio". Compare nelle fonti scritte dell'area piemontese solo alla fine del XII<br />

secolo, in concomitanza o in alternativa a "castrum" e "castellum" attinti dal lessico latino.<br />

Con varianti più o meno dirette, quali "rezetum" o "reductum", il vocabolo è ripreso<br />

negli attestati notarili ancora nel XVI secolo mutando successivamente in "ricetto" o<br />

"recetto".<br />

www.briefingcom.it


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 51<br />

Body Care<br />

Rex Oreg,<br />

www.briefingcom.it<br />

i nnov<br />

qual<br />

tradi<br />

innovazione e<br />

qualità nella<br />

tradizione<br />

i<br />

Rex Oreg si occupa da più di 20 anni di<br />

articoli per pedicure e e manicure di altissima<br />

qualità e pregio estetico.<br />

La produzione è svolta principalmente nella<br />

città di Solingen, in Germania, tra Colonia e<br />

Dusseldorf, e a Nogent, in Francia, patria della<br />

coltelleria da più di 3 secoli.<br />

La gamma comprende oggetti “Classici” in<br />

acciaio inossidabile come pinzette, forbici e<br />

forbicine per vari usi, tronchesini, lime per unghie<br />

e strumenti vari oltre alla gamma “Color” con<br />

oggetti in fantasia di colori come le forbicine bebé<br />

a lama dritta o a lama curva, le lime cristal belle e<br />

precise, le lime americane dai colori fluo, le pinzette<br />

colore a punta obliqua o le pinzette bicolore fiammate<br />

a punta obliqua, dritta e granchio, le forbicine doppio uso<br />

pellicine e unghie disponibili in quattro colori e tanti altri<br />

articoli per vivere in modo spiritoso il mondo…dai piedi…fino<br />

alla punta delle unghie delle mani!<br />

v azione<br />

ità nella<br />

zione<br />

Tutti gli articoli sono in classe 1 A in acciaio inossidabile, tranne pochi articoli che invece<br />

sono in acciaio al carbonio, e sono tutti finiti a mano dai migliori specialisti. A conferma<br />

della qualità superiore gli articoli della gamma Rex-Oreg sono garantiti contro tutti i vizi<br />

di fabbricazione ed eventualmente sostituiti.<br />

FITOBUCANEVE<br />

F B Concessionario esclusivo per l’Italia:


CMC14209-D&T-Novembre09:D&T 16-11-2009 13:11 Pagina 52

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!