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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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Tav. 1.16 - Italia, Germania e Giappone; In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> carico<br />

sociale in scenari migratori alternativi; 2000 e 2050<br />

2050<br />

2000 Senz. Imm. POP=K PEL=K<br />

Italia<br />

Giov/PEL 21,1 22,6 24,6 24,8<br />

Anz/PEL 26,9 65,7 49,2 44,5<br />

(Giov+Anz)/PEL 48,0 88,3 73,8 69,2<br />

Giov/PEL 22,6<br />

Germania<br />

22,5 24,4 24,0<br />

Anz/PEL 24,3 57,1 44,2 41,0<br />

(Giov+Anz)/PEL 46,9 79,6 68,6 65,0<br />

Giappone<br />

Giov/PEL 21,7 25,4 26,5 27,1<br />

Anz/PEL 25,0 58,4 48,4 45,8<br />

(Giov+Anz)/PEL 46,8 83,8 74,8 72,8<br />

Fonte: Population Division delle Nazioni Unite<br />

4.2 L’impatto del calo <strong>demografico</strong> sul mercato del lavoro: le proiezioni delle forze lavoro,<br />

della <strong>di</strong>soccupazione e dell’occupazione dell’Unione Europea<br />

4.2.1 <strong>Il</strong> Background <strong>demografico</strong><br />

Come abbiamo già detto, l’Unione Europea ha prodotto delle proiezioni delle forze <strong>di</strong> lavoro,<br />

della <strong>di</strong>soccupazione e dell’occupazione per i paesi EU25, relative al periodo 2005-2050 23 con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> fornire gli input tecnici <strong>di</strong> background per la valutazione dell’impatto<br />

dell’invecchiamento sui bilanci nazionali.<br />

Per quanto riguarda l’interpretazione da dare ai dati prodotti, il paper precisa imme<strong>di</strong>atamente<br />

che “These base case projections reflect the working assumptions of “no policy change” and are<br />

“neither forecast nor pre<strong>di</strong>ctions in that they are not based on any assessment of more or less likely<br />

future changes in working patterns or economic con<strong>di</strong>tions” 24 .<br />

La prima parte del rapporto riassume brevemente i cambiamenti intervenuti negli ultimi anni<br />

nella partecipazione al mercato del lavoro nei paesi dell’Unione Europea. Al <strong>di</strong> là delle pur rilevanti<br />

<strong>di</strong>fferenze nazionali, le principali tendenze che emergono sono le seguenti:<br />

• <strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> partecipazione degli uomini nelle classi centrali <strong>di</strong> età (25-54) rimane il più<br />

elevato, con valori intorno al 90%;<br />

• <strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> partecipazione degli uomini nella classe <strong>di</strong> età 60-64 ha registrato una<br />

progressiva contrazione negli ultimi trenta anni, ma in numerosi paesi vi sono segnali <strong>di</strong><br />

un’inversione <strong>di</strong> tendenza;<br />

• <strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> partecipazione delle donne è progressivamente aumentato negli ultimi 25 anni;<br />

• <strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> partecipazione dei giovani (15-24) è progressivamente <strong>di</strong>minuito, soprattutto<br />

come conseguenza <strong>di</strong> un prolungamento della fase formativa.<br />

Questi cambiamenti sono da imputare a fattori sociali (il prolungamento della frequenza<br />

scolastica, i cambiamenti intervenuti nel ruolo della donna all’interno della famiglia), demografici<br />

(il declino della fecon<strong>di</strong>tà ed il conseguente cambiamento della struttura della popolazione per<br />

classe <strong>di</strong> età), istituzionali (mo<strong>di</strong>fiche nell’età <strong>di</strong> pensionamento e degli schemi per il<br />

prepensionamento) ed economici (tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o delle famiglie, incidenza<br />

del part-time, livello <strong>di</strong> terziarizzazione).<br />

<strong>Il</strong> punto <strong>di</strong> partenza delle proiezioni delle variabili del mercato del lavoro è costituito da una<br />

proiezione demografica (denominata EPC-AWG) che è una variante della proiezione Eurostat<br />

23 Giuseppe Carone, op. cit.<br />

24 Giuseppe Carone, op. cit, pag.. 8<br />

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