Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica
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Per calcolare i dati relativi alle forze <strong>di</strong> lavoro, gli estensori del rapporto hanno proiettato i tassi<br />
<strong>di</strong> partecipazione specifici per sesso e singolo anno <strong>di</strong> età per tutti gli anni dal 2004 al 2050 26 e<br />
moltiplicato poi i tassi specifici così ottenuti per i corrispondenti contingenti <strong>di</strong> popolazione.<br />
Secondo questa stima, tra il 2003 ed il 2050, il tasso <strong>di</strong> partecipazione della EU a 25 dovrebbe<br />
aumentare <strong>di</strong> circa 6 punti percentuali passando dal 69,6% al 75,5%. Per i paesi EU15 l’incremento<br />
dovrebbe essere <strong>di</strong> 5,7 punti e per i PNA <strong>di</strong> 6,4, il che porterebbe ad una riduzione del <strong>di</strong>fferenziale<br />
tra questi due gruppi <strong>di</strong> paesi dai 5 punti del 2003 ai 4,3 punti del 2050.<br />
Tav. 1.20; Paesi EU25; tassi <strong>di</strong> attività; 2003 e 2050<br />
2003 2050 Diff.<br />
Danimarca 79,3 Danimarca 81,3 Cipro 9,9<br />
Svezia 77,5 Svezia 81,1 Spagna 9,1<br />
Olanda 76,4 Cipro 80,7 Irlanda 8,4<br />
Regno U. 75,3 Olanda 80,5 Lettonia 7,5<br />
Finlan<strong>di</strong>a 74,5 Finlan<strong>di</strong>a 79,6 Malta 7,4<br />
Portogallo 72,7 Austria 79,1 Italia 7,3<br />
Germania 72,6 Germania 79,0 Polonia 7,2<br />
Austria 72,2 Portogallo 77,7 Lituania 7,1<br />
Cipro 70,8 Irlanda 77,2 Austria 6,9<br />
Rep. Ceca 70,3 Lituania 77,1 Germania 6,4<br />
Estonia 70,1 Lettonia 76,8 Slovenia 6,1<br />
Slovacchia 70,1 Spagna 76,6 Estonia 6,0<br />
Lituania 70,0 Regno U. 76,3 Ungheria 5,9<br />
Francia 69,3 Estonia 76,1 Finlan<strong>di</strong>a 5,1<br />
Lettonia 69,3 Rep. Ceca 74,5 Portogallo 5,0<br />
Irlanda 68,8 Slovacchia 73,9 Belgio 5,0<br />
Spagna 67,5 Slovenia 73,4 Grecia 4,7<br />
Slovenia 67,3 Francia 73,1 Rep. Ceca 4,2<br />
Grecia 65,3 Polonia 71,0 Olanda 4,1<br />
Belgio 65,0 Italia 70,2 Slovacchia 3,8<br />
Lussemburg 65,0 Grecia 70,0 Francia 3,8<br />
Polonia 63,8 Belgio 70,0 Svezia 3,6<br />
Italia 62,9 Lussemburg 68,3 Lussemburg 3,3<br />
Ungheria 60,5 Ungheria 66,4 Danimarca 2,0<br />
Malta 58,6 Malta 66,0 Regno U. 1,0<br />
EU 25 69,6 EU 25 75,5 EU 25 5,9<br />
EU 15 70,4 EU 15 76,1 EU 15 5,7<br />
PNA 65,4 PNA 71,8 PNA 6,4<br />
Come conseguenza dell’andamento della popolazione in età lavorativa e dei tassi <strong>di</strong><br />
partecipazione le forze <strong>di</strong> lavoro dovrebbero scendere da 212 a 195 milioni. La situazione si<br />
presenta però molto articolata e molto più catastrofica <strong>di</strong> quanto questi numeri <strong>di</strong>cano.<br />
I dati della tavola 1.21 mostrano che vi sono situazioni <strong>di</strong>verse. Cominciando da quelle che<br />
possiamo definire anomale, vi sono due paesi la Svezia ed il Lussemburgo, le cui forze <strong>di</strong> lavoro<br />
presentano un trend crescente per tutto il periodo considerato. Tutti gli altri 23 paesi hanno una<br />
prima fase caratterizzata da un incremento delle forze <strong>di</strong> lavoro ed una seconda fase in cui le forze<br />
<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>minuiscono. Gli anni <strong>di</strong> picco cadono tra il 2009 (Danimarca) ed il 2041 (Cipro), ma per<br />
la maggior parte dei paesi, in particolare quelli <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni, il punto <strong>di</strong> svolta è tra il<br />
26 La proiezione è stata effettuata utilizzando una metodologia <strong>di</strong> coorte che prevede <strong>di</strong> mantenere i tassi <strong>di</strong> entrata e <strong>di</strong><br />
uscita uguali al valore me<strong>di</strong>o del periodo 1998-2003. Ciò genera una crescita autonoma della partecipazione femminile<br />
dovuta al fatto che coorti <strong>di</strong> donne anziane con profili partecipativi relativamente bassi vengono sostituite da coorti <strong>di</strong><br />
donne giovani caratterizzate da profili partecipatici più alti. Inoltre la costruzione dei tassi include un meccanismo <strong>di</strong><br />
correzione volto a tener conto della tendenza all’aumento dell’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> ingresso e dell’impatto delle recenti riforme<br />
al regime pensionistico.<br />
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