I monumenti romani
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Dall’Agricoltura –all’Intercultura<br />
PACHINO – NUCET parlano la stessa lingua<br />
Storia<br />
L’8 febbraio 1431, un<br />
gruppo di nobili vennero<br />
dalla “Tara Romaneste” e<br />
avevano con loro uno<br />
scettro principesco fatto<br />
per molti abitanti di<br />
Nurnberg, a quei tempi la<br />
città delle diete imperiali,<br />
sfidando il freddo per<br />
partecipare ad un<br />
avvenimento storico<br />
importante: l’imperatore<br />
Sigismund di Luxemburgo<br />
dava la signoria della tara<br />
romaneste a Vlad, che aveva vissuto alla sua corte per 8<br />
anni. Proprio in quel giorno, l’imperatore Sigismund gli<br />
regalò il suo scettro ed una collana e un medaglione in<br />
oro in cui era inciso un dragone, stemma della Cavalleria<br />
dell’ Ordine dell’omonimo animale.<br />
Nell’attesa della incoronazione, Vlad e la sua famiglia<br />
andarono a Sighisoara, in<br />
Transilvania, dove fondano una<br />
zecca. Per le prime due monete<br />
battute, Vlad usò lo stemma del<br />
suo sigillo: il dragone. Questo<br />
spiega perchè i romeni, la cui<br />
lingua è di origine neo latina, lo<br />
hanno chiamato Dracula (dal latino<br />
Draco-Onis). In romeno Dracula<br />
significa diavolo. Per i posteri il<br />
sopranome prese il posto del<br />
cognome, Vlad, il suo secondo<br />
figlio, fu conosciuto cosi. Vlad<br />
Dracula, cresciuto a Sighisoara, fu<br />
preso come ostaggio dai turchi, si<br />
rifugiò da suo zio Iancu di<br />
Progetto linguistico Comenius 1 accordo n°05-ITA01-S2C02-00060-1