numero 06 - CNA Ravenna

Unioni. FITA
Autotrasporto in frenata
È urgente una nuova politica di rappresentanza
di Danilo Gambi
Presidente CNA FITA Ravenna
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Il Consiglio di CNA FITA Ravenna,
del quale fanno parte titolari
di imprese artigiane, imprenditori
di piccole e medie imprese
e presidenti di Consorzi, ha esaminato
la difficile situazione economica
e normativa nella quale si
trovano ad operare le imprese di
autotrasporto.
L’incontro, che ha visto anche la presenza di
alcuni dirigenti della CNA, ha evidenziato la
necessità che le istanze di CNA FITA e della
CNA adottino strategie per una politica sindacale
e di rappresentanza a tutela delle imprese
dell’autotrasporto, che versano ormai
in condizioni non più sopportabili.
Il costo del gasolio, dei pedaggi autostradali,
delle assicurazioni, i tempi di pagamento e le
tariffe del trasporto in Italia sono i temi principali
da risolvere, ma avendo cura di approvare
provvedimenti che siano utili e applicabili
soprattutto per le imprese che trasportano
le merci con i loro mezzi. Le iniziative
normative intervenute in questi anni hanno,
in qualche modo, penalizzato queste imprese:
un esempio su tutti è dato dalla Scheda
di Trasporto, una norma che prevede debba
essere redatta dal committente del trasporto,
mentre la sanzione prevista è comminata
in pratica solo all’autotrasportatore. La stessa
indicazione del costo del gasolio in fattura:
è inaccettabile, infatti, che l’autotrasportatore
sostenga costi per modificare i sistemi
di fatturazione senza ottenere risultati certi.
Questa nuova filosofia di rappresentanza è
dunque un punto fermo dal quale ripartire,
ed è la stessa attività che le imprese richiedono
a CNA FITA nazionale, attività riscontrata
ultimamente solo ai livelli di CNA FITA
Emilia Romagna, come riconosciuto nelle recenti
assemblee e riunioni territoriali delle
imprese associate. La rappresentanza delegata
a UNATRAS non ha fatto emergere gli
interessi di chi trasporta realmente le merci.
Crediamo, pertanto, sia doveroso riflettere
sulle scelte adottate e ripensare anche a nuovi
modelli di rappresentanza, non trascurando
in primo luogo le relazioni con le altre Associazioni
degli autotrasportatori, che hanno
le nostre stesse esigenze. Non riteniamo
sia possibile che a discutere sulle questioni
dell’autotrasporto siano chiamati soggetti
che non esercitano questa attività.
CNA FITA di Ravenna - riconoscendo l’attività
svolta in questo contesto dai dirigenti
di CNA FITA Emilia Romagna - giudicano
positivamente il confronto aperto all’interno
del Consiglio nazionale e il conseguente
rinnovamento della Presidenza nazionale di
CNA FITA. Il gruppo dirigente nazionale,
coeso e unitario, avrà così a disposizione tutti
gli elementi per definire un piano strategico
di breve e medio periodo da attuare in tempi
rapidi per poter ripartire con una più incisiva
politica di rappresentanza sindacale a favore
degli interessi degli autotrasportatori.
Unioni. FITA
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