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Il 9 agosto 2006 Mat Slotboom, presidente della Koninklijke ... - angopi

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L’AVVENIMENTO (RIMARCATO DAL VICESINDACO DI ROTTERDAM) RIPORTATO DALLA STAMPA NAZIONALE<br />

Colonne a go-go per le ‘trasferte’ offshore<br />

degli ormeggiatori italiani a Dubai e Gabon<br />

Quattro colonne in apertura di pagina<br />

su ‘<strong>Il</strong> Sole - 24 Ore’ ; sei colonne, taglio<br />

basso a tutta pagina, su ‘<strong>Il</strong> Secolo XIX’.<br />

Sono due significativi esempi del risalto<br />

dedicato dalla stampa nazionale alle<br />

‘trasferte’ degli ormeggiatori italiani<br />

nei cam è unica nel mondopi off-shore<br />

oceanici, in base all’accordo siglato a<br />

Rotterdam tra Krve, organizzazione<br />

dei boatmen locali, e quella italiana<br />

dell’Angopie nei loro . cooperazione<br />

“Alleanza con gli olandesi per partecipare<br />

a operazioni sui mercati di tutto il<br />

mondo - L’Italia ‘esporta’ ormeggiatori<br />

- A Dubai, in Sudafrica e Gabon<br />

unità per il traino di piattaforme” titola<br />

sul ‘Sole’ il pezzo di Luciano Bosso.<br />

Mentre dal genovese ‘Decimonono’<br />

Roberto Scarcella rimarca: ‘Business<br />

internazionale per lo storico gruppo<br />

- Piattaforme Petrolifere a Dubai<br />

e in Gabon marchio e stile degli<br />

ormeggiatori genovesi - Operazioni<br />

offs-hore affidate ai professionisti <strong>della</strong><br />

Lanterna e di Napoli, espressamente<br />

richiesti dai loro colleghi olandesi’ .<br />

<strong>Il</strong> senso profondo dell’intesa si individua<br />

nel discorso del vice-sindaco di Rotterdam<br />

al meeting del 23 marzo presso<br />

il Nieuwe Maze (vedi pag. 163). Richiamandosi<br />

all’attenta formazione del<br />

personale <strong>della</strong> ‘Royal’ (l’associazione<br />

olandese degli ormeggiatori, fodata<br />

nel1895 e insignita di onorificenza reale<br />

nel 1995 quale riconoscimento <strong>della</strong><br />

perdurante alta qualità del servizio ne<br />

ha ribadito la sua parte fondamentale<br />

per la sicurezza del porto.<br />

Ed è anche da questo punto di vista che<br />

ha commentato l’appena siglata alleanza<br />

tra ormeggiatori olandesi e italiani.<br />

“Le nuova attività di off-shore fanno<br />

crescere la domanda di lavoratori qualificati.<br />

Gli ormeggiatori di Rotterdam<br />

non volevano deludere i loro clienti e<br />

hanno cercato un’assistenza fraterna.<br />

Rotterdam e l’Italia trovano terreno co-<br />

mune nei loro alti standard professionali<br />

e nei loro intensi programmi formativi.<br />

Questa collaborazione tra gli ormeggiatori<br />

italiani e olandesi è unica nel mondo<br />

e utile per lo scambio di conoscenze e<br />

informazioni sul servizio. Qui da noi si<br />

dice che l’azione è più incisiva delle paro-<br />

le. Sotto questo punto di vista l’accordo<br />

intervenuto è anche uno stimolo per la<br />

crescita professionale degli ormeggiatori<br />

nonché importante per l’immagine sia di<br />

Rotterdam sia dell’Italia”. Come appare<br />

evidente anche dai servizi giornalistici<br />

qui di seguito riportati.<br />

IL SECOLO XIX<br />

Off-shore, marchio e stile<br />

degli ormeggiatori genovesi<br />

GENOVA - Quando si dice che l’inconfondibile marchio Made in Italy - sinonimo<br />

di prestigio e qualità - arriva in ogni angolo del pianeta, è proprio vero.<br />

L’ultima frontiera sono state le operazioni off-shore di posizionamento e ormeggio<br />

di due piattaforme petrolifere per conto <strong>della</strong> società olandese Fairmount<br />

Marine Bva Dubai e in Gabon, a cui hanno contribuito anche ormeggiatori<br />

provenienti dal nostro Paese, per l’esattezza da Genova e Napoli.<br />

Una partecipazione, la prima (avvenuta al largo di Dubai) improvvisata nei<br />

tempi, ma non certo nella preparazione, che da decenni vede gli ormeggiatori<br />

italiani all’avanguardia nel proprio settore, e proprio per questo espressamente<br />

richiesti dagli omologhi olandesi di stanza a Rotterdam «La prima missione ci<br />

è quasi piovuta addosso inaspettatamente - spiega Alessandro Serra, <strong>presidente</strong><br />

del gruppo Antichi ormeggiatori del porto di Genova - subito dopo la sottoscrizione<br />

di una convenzione, tra Angopi (l’associazione degli ormeggiatori italiani)<br />

e Krve Rotterdam avvenuta nella città olandese il 23 marzo scorso».<br />

«I rapporti tra noi e gli olandesi partono da molto più lontano - sottolinea<br />

Serra - E’ ormai vent’anni che lavoriamo fianco a fianco per avere una voce<br />

unica in sede europea, soprattutto a livello di normative. E l’avvicinamento<br />

di questi ultimi mesi è dovuto a diversi fattori». In primis l’insoddisfazione di<br />

Fairmount per la manodopera utilizzata nelle operazioni off-shore che hanno<br />

preceduto Dubai, in cui gli olandesi erano stati affiancati da personale<br />

proveniente da Oriente (in particolare Cina e Russia) privo di esperienza e<br />

preparazione.<br />

Da lì l’idea di contattare Angopi e proporre una partnership che, dopo i primi<br />

due esperimenti, si è rivelata fruttuosa sotto più punti di vista, a cominciare<br />

dall’ambito lavorativo in senso stretto sino ad arrivare a un netto miglioramento<br />

nella rete dei rapporti, sia a livello umano che aziendale, come spiega<br />

l’ormeggiatore genovese Paolo Oneto, primo italiano a prendere parte al<br />

progetto: «A Dubai, cosÌ come in Gabon, si sentiva una pressione diversa dal<br />

solito, perché oltre a rappresentare me stesso e gli ormeggiatori di Genova,<br />

ero conscio del fatto che mi stavo portando dietro un intero settore <strong>della</strong> ma-

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