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I DATI SULLA DISCRIMINAZIONE In materia di ... - Unicef

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“IO COME TU”<br />

I <strong>DATI</strong> <strong>SULLA</strong> <strong>DISCRIMINAZIONE</strong><br />

<strong>In</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione segnaliamo i risultati <strong>di</strong> due indagini Eurobarometro realizzate<br />

recentemente in seno ai 27 Paesi dell’Unione Europea.<br />

• La prima è stata realizzata tra maggio e giugno 2009 tra la popolazione <strong>di</strong> età<br />

superiore ai 15 anni residente negli Stati dell’Unione Europea e in alcuni dei Paesi<br />

can<strong>di</strong>dati, allo scopo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la percezione, i comportamenti, la<br />

conoscenza e la consapevolezza della <strong>di</strong>scriminazione nella UE 1 .<br />

Rispetto al livello <strong>di</strong> percezione della <strong>di</strong>scriminazione, l’indagine fa emergere che la<br />

<strong>di</strong>scriminazione basata sull’origine etnica è considerata la forma più <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scriminazione sia in Europa sia in Italia.<br />

1 Speciale Eurobarometro 317 “La <strong>di</strong>scriminazione in UE nel 2009”, Novembre 2009.<br />

1


Rispettivamente il 44% degli Europei e il 50% degli italiani ritiene che non si faccia abbastanza<br />

per combattere le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione.<br />

• La seconda indagine è stata condotta al fine <strong>di</strong> conoscere le opinioni dei<br />

minorenni in Europa rispetto a quelle che sono le questioni da essi percepite<br />

come fondamentali ai fini della piena affermazione dei propri <strong>di</strong>ritti e gli<br />

ostacoli che si trovano a fronteggiare nell’esercitarli2.<br />

L’indagine si è svolta tra Febbraio e Marzo 2010 in tutti i 27 Paesi della UE e ha<br />

coinvolto complessivamente 1.445 minorenni <strong>di</strong> età compresa tra i 15 e i 17 anni, <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse etnie, con un background socio-economico <strong>di</strong>fferente e provenienti da aree<br />

urbane ed extra urbane. Nel gruppo dei partecipanti erano inclusi anche minorenni<br />

<strong>di</strong>sabili e minorenni Rom, Sinti e Caminanti.<br />

Dallo stu<strong>di</strong>o è emerso che pochi <strong>di</strong> loro associano automaticamente i <strong>di</strong>ritti umani con i<br />

propri <strong>di</strong>ritti e pensano ancora meno ai <strong>di</strong>ritti specifici dei minorenni, anche se sono<br />

convinti che la maggior parte dei <strong>di</strong>ritti umani siano vali<strong>di</strong> anche per i bambini e i<br />

ragazzi. <strong>In</strong> particolare i partecipanti all’indagine hanno <strong>di</strong>chiarato che i minorenni hanno<br />

prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong>ritto all’istruzione; dopo <strong>di</strong> esso, il <strong>di</strong>ritto percepito come più importante<br />

è il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere un bambino; anche il <strong>di</strong>ritto alla partecipazione viene richiamato<br />

spesso dagli intervistati: questi ultimi vogliono essere partecipanti attivi nelle decisioni<br />

che li riguardano e sentire che le loro opinioni sono rispettate.<br />

Gli intervistati sono stati incoraggiati a suggerire modalità con cui gli adulti potrebbero<br />

sostenere e proteggere meglio i <strong>di</strong>ritti dell’infanzia; riguardo al gruppo dei minorenni<br />

appartenenti a minoranze etniche e a famiglie immigrate, la maggioranza degli<br />

intervistati ha suggerito <strong>di</strong> migliorare le forme <strong>di</strong> integrazione nella comunità locale;<br />

garantire loro pari opportunità <strong>di</strong> accesso alle informazioni rispetto a come e a chi<br />

rivolgersi in caso <strong>di</strong> necessità; sostenere i più bisognosi.<br />

Molti dei ragazzi intervistati, nonostante siano coscienti del fatto che i bambini<br />

immigrati sono a rischio esclusione e violazione dei loro <strong>di</strong>ritti, sono riluttanti<br />

ad accettare che essi siano aiutati con le stesse modalità riservate ad altri<br />

gruppi <strong>di</strong> minorenni vulnerabili.<br />

2 Stu<strong>di</strong>o qualitativo Eurobarometro “I <strong>di</strong>ritti dell’infanzia”, Ottobre 2010.<br />

2


Una percezione frequente è che piuttosto che una categoria vulnerabile, questi<br />

bambini siano invece una categoria che gode <strong>di</strong> speciali privilegi e ciò porta i<br />

loro coetanei a maturare un sentimento <strong>di</strong> risentimento nei loro confronti.<br />

Imparare la lingua locale risulta essere la chiave <strong>di</strong> accesso alla protezione per questi<br />

bambini così come l’integrazione praticata da entrambe le parti.<br />

• Nel novembre 2010, in occasione del lancio della prima fase della Campagna “Io come<br />

Tu – Mai nemici per la pelle”, il Comitato italiano per l’UNICEF ha commissionato alla<br />

Lorien Consulting un’indagine online sulla percezione del razzismo tra i giovani e<br />

gli adulti in Italia 3 , la quale ha confermato la percezione già emersa da stu<strong>di</strong> analoghi<br />

condotti a livello europeo sui medesimi temi. 4<br />

La ricerca è stata condotta tra il 12 e il 15 novembre 2010 e ha coinvolto 400<br />

adolescenti dai 14 ai 17 anni e 400 adulti over 18.<br />

I VALORI DEI GIOVANI: CONTRO IL RAZZISIMO<br />

Quali sono i 3 valori per Lei più importanti tra i seguenti elencati?<br />

(max 3 risposte)<br />

TEENAGERS<br />

(14-17)<br />

ADULTI<br />

(18+)<br />

Diritti umani<br />

Uguaglianza<br />

Diritto alla vita<br />

44,8%<br />

35,3%<br />

29,5%<br />

43,0%<br />

21,3%<br />

28,8%<br />

Dopo i <strong>di</strong>ritti umani, l’uguaglianza è sentito dagli<br />

adolescenti come il valore più importante<br />

Diritto alla salute<br />

26,8%<br />

42,5%<br />

Diritti dei bambini<br />

20,3%<br />

23,8%<br />

Altruismo<br />

18,0%<br />

18,3%<br />

Diritto al lavoro<br />

18,0%<br />

29,8%<br />

Diritto all'educazione<br />

17,5%<br />

11,8%<br />

Ecologia<br />

16,0%<br />

15,3%<br />

Pace<br />

15,3%<br />

18,8%<br />

Diritti delle donne<br />

14,8%<br />

12,3%<br />

Lotta al razzismo<br />

Sicurezza sociale<br />

12,0%<br />

9,3%<br />

3,0%<br />

9,0%<br />

La lotta al razzismo è in<strong>di</strong>cata come un valore<br />

molto più dagli adolescenti che dagli adulti<br />

Perequazione<br />

7,5%<br />

12,0%<br />

Solidarietà sociale<br />

4,5%<br />

6,3%<br />

TOT. CAMPIONE<br />

(400)<br />

TOT. CAMPIONE<br />

(400)<br />

Dalle tabelle successive si può constatare come il primo dato emerso dall’indagine sia stato la<br />

<strong>di</strong>ffusa percezione del razzismo da parte <strong>di</strong> entrambi i campioni: 95.8% dei teenagers e<br />

96.8% degli adulti; percezione che per i più giovani deriva non solo dalla me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> giornali<br />

e televisione (così per il 39.9% degli adolescenti), ma anche da esperienze tangibili vissute<br />

<strong>di</strong>rettamente, in particolare in ambito scolastico (31.6%).<br />

3 “<strong>In</strong>dagine sul razzismo in Italia.Un confronto tra adolescenti e adulti”, Lorien Consulting per UNICEF Italia, 2010.<br />

4 Stu<strong>di</strong>o qualitativo Eurobarometro “I <strong>di</strong>ritti dell’infanzia”, Ottobre 2010; Speciale Eurobarometro 317 “La<br />

<strong>di</strong>scriminazione nella UE nel 2009”, Novembre 2009.<br />

3


IL RAZZISMO: ESISTE?<br />

Lei pensa che esista il razzismo?<br />

(risposta positiva)<br />

Sì<br />

TOT. CAMPIONE<br />

(400)<br />

TEENAGERS<br />

(14-17)<br />

95,9%<br />

TOT. CAMPIONE<br />

(400)<br />

ADULTI<br />

(18+)<br />

96,8%<br />

Certo che esiste, ed è percepito<br />

trasversalmente dalla quasi totalità dei rispondenti.<br />

IL RAZZISMO: UNO SGUARDO IN PROSPETTIVA<br />

Secondo Lei, nella zona in cui vive, il sentimento razzista sta ... ?<br />

(una risposta)<br />

TEENAGERS<br />

(14-17)<br />

ADULTI<br />

(18+)<br />

Aumentando<br />

35,0%<br />

36,0%<br />

Restando<br />

uguale<br />

Diminuendo<br />

12,3%<br />

31,8%<br />

9,8%<br />

37,3%<br />

Il razzismo è un problema considerato<br />

in aumento o stabile da entrambi i<br />

campioni<br />

Non esiste<br />

come problema<br />

10,0%<br />

12,0%<br />

Non so/<br />

Non rispondo<br />

11,0%<br />

5,0%<br />

TOT. CAMPIONE<br />

(400)<br />

TOT. CAMPIONE<br />

(400)<br />

L’andamento dei fenomeni <strong>di</strong> razzismo è risultato stabile, se non in aumento, sia per i più<br />

gran<strong>di</strong> che per i più giovani, ma da entrambi i gruppi <strong>di</strong> intervistati viene considerato un<br />

problema risolvibile, ma con la cooperazione <strong>di</strong> ognuno.<br />

4


UN’OPINIONE GENERALE SUL RAZZISMO<br />

Qual è la sua opinione sul razzismo nei confronti degli stranieri che vivono nel nostro Paese?<br />

(una risposta)<br />

TEENAGERS<br />

(14-17)<br />

ADULTI<br />

(18+)<br />

È un problema<br />

risolvibile, se esiste la<br />

partecipazione <strong>di</strong> tutti<br />

69,5%<br />

71,1%<br />

È un problema che è<br />

sempre esistito e che<br />

pertanto non ha<br />

soluzione<br />

24,7%<br />

23,5%<br />

Il razzismo è però considerato un<br />

problema reversibile,<br />

parimenti da entrambi i campioni<br />

La situazione è meno<br />

grave <strong>di</strong> quanto si <strong>di</strong>ce<br />

5,8%<br />

5,4%<br />

CHI PENSA CHE ESISTA:<br />

(Teenagers: 358)<br />

CHI PENSA CHE ESISTA:<br />

(Adulti: 382)<br />

Appare significativo che, mentre il 35.9% degli adulti intervistati abbia attribuito la<br />

responsabilità del razzismo ai comportamenti erronei degli stranieri che vivono in Italia, il<br />

35.8% degli adolescenti abbia attribuito la responsabilità all’ignoranza degli stessi<br />

italiani.<br />

IL RAZZISMO: DI CHI È LA RESPONSABILITÀ?<br />

A chi/a che cosa attribuisce principalmente la colpa delle <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> razzismo in Italia?<br />

(una risposta)<br />

TEENAGERS<br />

(14-17)<br />

ADULTI<br />

(18+)<br />

All'ignoranza<br />

<strong>di</strong> alcuni italiani<br />

35,8%<br />

20,7%<br />

Ai comportamenti<br />

sbagliati <strong>di</strong> alcuni<br />

stranieri<br />

All'incapacità <strong>di</strong><br />

accettare le <strong>di</strong>versità,<br />

da entrambe le parti<br />

23,7%<br />

15,8%<br />

35,9%<br />

22,2%<br />

Gli adolescenti attribuiscono la colpa<br />

del razzismo soprattutto all’<br />

ignoranza degli italiani<br />

All'eccessiva<br />

presenza <strong>di</strong> stranieri<br />

in Italia<br />

7,4%<br />

9,3%<br />

Al governo italiano<br />

(attuale e non)<br />

Ad una <strong>di</strong>ffusa<br />

crisi dei valori<br />

7,4%<br />

3,7%<br />

4,4%<br />

4,9%<br />

Per contro, gli adulti attribuiscono la<br />

colpa perlopiù agli stessi stranieri<br />

Al bullismo<br />

3,2%<br />

2,1%<br />

Alla storia<br />

3,2%<br />

0,5%<br />

CHI PENSA CHE ESISTA:<br />

(Teenagers: 358)<br />

CHI PENSA CHE ESISTA:<br />

(Adulti: 382)<br />

5


• <strong>In</strong> occasione del 20 novembre 2011, Giornata dei <strong>di</strong>ritti dell’infanzia e dell’adolescenza,<br />

in concomitanza del lancio della seconda fase della Campagna “Io Come Tu – Mai<br />

nemici per la pelle”, Lorien Consulting e il Comitato Italiano per l’UNICEF hanno reso<br />

pubblici i risultati dell’indagine su “La percezione del razzismo tra gli adolescenti<br />

italiani e <strong>di</strong> origine straniera”.<br />

I ragazzi sono stati “ascoltati” tramite lo strumento del Web, che ha permesso <strong>di</strong><br />

raggiungere un campione <strong>di</strong> 400 adolescenti italiani e 118 adolescenti <strong>di</strong> origine<br />

straniera, questi ultimi contattati grazie alla collaborazione <strong>di</strong> circa 90 associazioni <strong>di</strong><br />

volontariato su tutto il territorio nazionale.<br />

Parlando del rapporto tra persone <strong>di</strong> origine straniera che vivono in Italia e i ragazzi<br />

italiani, questi ultimi affermano <strong>di</strong> avere con le prime occasioni <strong>di</strong> incontro almeno una<br />

volta a settimana (70.0%): le incontrano principalmente nel tempo libero (43.9%) e a<br />

scuola (42.2%), ma sono innanzitutto loro amici, a prescindere dal luogo <strong>di</strong> incontro<br />

(50%).<br />

6


Più in generale, gli adolescenti italiani pensano sempre più che le persone immigrate siano<br />

parte integrante delle società (così per il 57% degli intervistati), ma che spesso vivano in<br />

situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio ed è dunque dovere innanzitutto degli italiani aiutarli (52%): più<br />

della metà del campione giu<strong>di</strong>ca dunque positivamente la loro presenza in Italia (55.6%),<br />

anche grazie all’arricchimento culturale che apportano al Paese (così per il 47.5% degli<br />

intervistati).<br />

Affrontando invece il tema del razzismo, si è notato che ormai per tutti gli adolescenti, sia<br />

italiani che <strong>di</strong> origine straniera, il razzismo non è espresso solamente attraverso<br />

manifestazioni violente (15.3% degli adolescenti <strong>di</strong> origine straniera, 17.5% degli adolescenti<br />

italiani), ma in primis tramite rifiuto o emarginazione (44.4% dei ragazzi <strong>di</strong> origine<br />

straniera e 43.0% degli italiani) e per molti, specie per gli adolescenti <strong>di</strong> origine straniera,<br />

siamo <strong>di</strong> fronte a razzismo quando si fa qualsiasi <strong>di</strong>stinzione verso persone <strong>di</strong> altra razza,<br />

cultura, religione etc. (38.9% vs 36.5%).<br />

7


Il campione degli adolescenti <strong>di</strong> origine straniera si <strong>di</strong>vide a metà tra chi ha assistito a<br />

fenomeni <strong>di</strong> razzismo (54.1%) e chi no (44.4%). Vi è però un 22.2% del campione che ha<br />

subito in prima persona manifestazioni <strong>di</strong> razzismo, fenomeni per più della metà accaduti<br />

nell’ultimo anno (53.8%); li hanno visti o subiti principalmente a scuola (61.5%) e la stessa<br />

cosa vale per gli adolescenti italiani (38%), il 43% dei quali afferma però <strong>di</strong> non aver mai<br />

assistito nemmeno in<strong>di</strong>rettamente a manifestazioni <strong>di</strong> razzismo. Il razzismo è dunque vivo e<br />

ben presente nella vita quoti<strong>di</strong>ana dei ragazzi, specie <strong>di</strong> origine straniera, i quali ritengono<br />

che siano soprattutto Istituzioni nazionali (20.8%), Chiesa (18.1%), organizzazioni<br />

internazionali (16.7%) e scuole (16.7%) ad occuparsi della lotta contro <strong>di</strong> esso. I ragazzi<br />

italiani citano invece per prime, oltre alle organizzazioni internazionali (32%) e alle<br />

scuole (26.5%), le associazioni <strong>di</strong> volontariato (48%) e le singole persone (26.5%).<br />

Entrambi i campioni d’accordo, però, su chi dovrebbe impegnarsi per primo nella lotta<br />

contro il razzismo: istituzioni nazionali (50% per i ragazzi italiani, 37.5% per quelli <strong>di</strong><br />

origine straniera), scuola (47% vs 27.8%) e la collettività (41% vs 31.9%).<br />

È stato chiesto inoltre ai ragazzi se erano a conoscenza della legislazione relativa alla<br />

acquisizione della citta<strong>di</strong>nanza italiana per le persone nate in Italia da genitori stranieri.<br />

Ad oggi, infatti, se una persona è nata in Italia da genitori stranieri, non può avere la<br />

citta<strong>di</strong>nanza italiana finché non avrà compiuto i 18 anni; da quel momento avrà solamente un<br />

anno <strong>di</strong> tempo per farne richiesta, nel caso non usufruisca <strong>di</strong> tale finestra dovrà fare richiesta<br />

<strong>di</strong> residenza e risiedere almeno 3 anni prima <strong>di</strong> poterla richiedere <strong>di</strong> nuovo: 7 adolescenti su<br />

10, sia italiani che <strong>di</strong> origine straniera, non ne erano a conoscenza.<br />

Per maggiori informazioni sulla Campagna “Io come tu” e sui minorenni <strong>di</strong> origine straniera in Italia:<br />

http://www.unicef.it/iocometu - http://www.unicef.it/doc/2718/minorenni-<strong>di</strong>-origine-straniera-initalia.htm<br />

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