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RUNNING - DF Sport Specialist

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LA RESISTENZA MUSCOLARE<br />

Obiettivi primari :<br />

- Stimolare tutto l’apparato muscolare direttamente correlato al sistema di<br />

corsa<br />

- Rafforzare la muscolatura indiretta per favorire un equilibrio dinamico<br />

Lo sviluppo della resistenza muscolare specifica in questa disciplina è a mio parere<br />

uno degli aspetti tecnico atletico di maggiore importanza, l’obiettivo primario<br />

è quello di stimolare tutto l’apparato muscolare direttamente correlato al sistema<br />

di corsa, rafforzare i vari distretti indiretti per favorire un equilibrio armonico e dinamico.<br />

La resistenza è intesa quindi anche come espressione muscolare, cioè la<br />

capacità del muscolo di resistere a lungo a tutte quelle contrazioni e sollecitazioni<br />

muscolari ripetute per 100 km. Sappiamo naturalmente con certezza che le qualità<br />

fisiche e atletiche, sono strettamente legate alle caratteristiche muscolari. Esistono<br />

muscoli capaci di esprimere forza di contrazioni elevata, veloce, e muscoli capaci<br />

di esprimere forza di tipo resistente. Per la nostra disciplina il muscolo deve essere<br />

di tipo resistente, sollecitato attraverso carichi di lavoro tendenti a finalizzare e<br />

migliorare la forza resistente. Non solo corsa per l’ultramaratoneta ma, soprattutto<br />

esaltazione dell’efficienza muscolare di durata, attraverso tutte quelle esercitazioni<br />

utili a migliorare anche l’estensibilità muscolare. Fattore di stretta correlazione con<br />

l’incremento della forza è l’aspetto preventivo muscolo - tendineo essendo proprio<br />

gli allenamenti votati al volume di corsa che portano ad uno scadimento dei gradienti<br />

di forza ed è per questo motivo che suggerisco di non abbandonare mai questa<br />

tipologia di lavoro se non nell’ultimissimo periodo di preparazione. Proviamo ad<br />

immaginare le conseguenze che può avere un atleta che si allena per tante ore,<br />

correndo per molti km se non fosse ben preparato muscolarmente. Trascurare questo<br />

aspetto può avere delle conseguenti drammatiche per l’atleta, favorendo l’insorgere<br />

di infiammazioni tendinee, dolori muscolari, sciatalgie, problemi di postura<br />

con conseguenze alla colonna vertebrale. Gli effetti di uno stato con carenza di<br />

forza rischiano cosi di diventare per un atleta cause di infortuni con periodi lunghissimi<br />

di inattività. Introducendo un discorso prettamente tecnico, lo sviluppo della<br />

forza migliora sicuramente l’unità di avanzamento, questo è il segreto e la strategia<br />

giusta per correre più velocemente, per non dimenticare l’importanza di avere efficienza<br />

muscolare ai fini di economizzare l’assetto di corsa per un minor dispendio<br />

energetico, elemento essenziale ai fini prestativi.<br />

LA RESISTENZA AEROBICA ESTENSIVA<br />

Obiettivi primari :<br />

- Adattamento dei processi metabolici di “endurance”<br />

- Adattamento degli aspetti psicologici “allenamento mentale”<br />

- Adattamento dei processi di erogazione della energia lipidica<br />

Con questa tipologia intendo, tutte quelle forme di allenamento di corsa rigenerante<br />

quale mezzo defaticante che ci porta al buon recupero fisico e mentale per<br />

poi affrontare meglio gli allenamenti speciali. Questo allenamento sicuramente è<br />

utile non solo alla rigenerazione ma anche come complemento finale in riferimento<br />

ai volumi totali percorsi nell’arco di tutta la preparazione considerando che essi sono<br />

presenti nella maniera cospicua. La specificità di questo lavoro consiste nel correre<br />

su volumi di corsa elevati ma a basse intensità, lo scopo è quello di creare gli adattamenti<br />

di base psico-fisico, necessari per lo sviluppo successivo della programmazione<br />

speciale. Un metodo diverso di impostazione ci porta ad effettuare un tipo di<br />

lavoro che ripristina quelle sensazioni di ritmi veloci stimolando quelle fibre di tipo 2°<br />

dette anche veloci - ossidativi, capaci di utilizzare una buona quantità di ossigeno<br />

e se opportunamente allenate esse sono in grado di diventare simili alle fibre di tipo<br />

100km<br />

ultramaratona

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