Progettare ed installare un impianto fotovoltaico - Enea
Progettare ed installare un impianto fotovoltaico - Enea
Progettare ed installare un impianto fotovoltaico - Enea
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
20 <strong>Progettare</strong> <strong>ed</strong> <strong>installare</strong> <strong>un</strong> <strong>impianto</strong> <strong>fotovoltaico</strong><br />
lino, che <strong>un</strong>isce ad <strong>un</strong> grado di purezza<br />
comparabile a quello del monocristallino<br />
costi inferiori. I lingotti di policristallino,<br />
anch’essi di solito drogati p, sono a forma<br />
di parallelepip<strong>ed</strong>o e vengono sottoposti<br />
al taglio, per ottenerne fette di 0,2-0,35<br />
mm di spessore.<br />
[2.4.1]<br />
La fabbricazione della cella<br />
Per fabbricare la cella, la fetta viene prima<br />
trattata con decappaggio chimico al fine<br />
di eliminare eventuali asperità superficiali<br />
e poi sottoposta al processo di formazione<br />
della gi<strong>un</strong>zione p-n: il drogaggio<br />
avviene per diffusione controllata delle<br />
impurità in forni (se ad es. si parte da silicio<br />
di tipo p, si fanno diffondere atomi di<br />
fosforo, che droga n, con <strong>un</strong>a profondità<br />
di gi<strong>un</strong>zione pari a 0,3-0,4 µm). Segue<br />
quindi la realizzazione della griglia metallica<br />
frontale di raccolta delle cariche elettriche<br />
e del contatto elettrico posteriore,<br />
per elettrodeposizione o per serigrafia.<br />
Al fine di minimizzare le perdite per riflessione<br />
ottica, si opera la deposizione di <strong>un</strong><br />
sottile strato antiriflesso, per es., di TiO 2 .<br />
[2.4.2]<br />
Le celle commerciali<br />
In pratica la tipica cella fotovoltaica è<br />
costituita da <strong>un</strong> sottile wafer, di spessore<br />
di 0,25-0,35 mm circa, di silicio mono o<br />
policristallino, opport<strong>un</strong>amente drogato.<br />
Essa è generalmente di forma quadrata<br />
e di superficie pari a circa 100 cm 2 (anche<br />
fino a 400 cm 2 ) e si comporta come <strong>un</strong>a<br />
minuscola batteria, producendo, nelle<br />
condizioni di soleggiamento standard (1<br />
kW/m 2 ) e a 25 °C, <strong>un</strong>a corrente di 3 A con<br />
<strong>un</strong>a tensione di 0,5 V, quindi <strong>un</strong>a potenza<br />
di 1,5 W.<br />
L’attuale processo di fabbricazione delle<br />
celle si basa sull’utilizzo di:<br />
silicio monocristallino dell’industria<br />
elettronica, materiale molto puro<br />
rispetto alle esigenze della tecnologia<br />
fotovoltaica;<br />
silicio policristallino ottenuto da fusione<br />
degli scarti dell’industria elettronica,<br />
solidificazione direzionale e riduzione<br />
del lingotto in fette.<br />
In passato, i piccoli ma sempre crescenti<br />
volumi di produzione caratteristici dell’attuale<br />
fase di sviluppo dell’industria fotovoltaica<br />
sono stati perfettamente compatibili<br />
con la quantità, ovviamente limitata,<br />
di tali materiali di scarto. Però, per offrire<br />
<strong>un</strong> contributo veramente significativo<br />
alla produzione di energia elettrica totale,<br />
il <strong>fotovoltaico</strong> deve raggi<strong>un</strong>gere volumi<br />
di produzione enormemente superiori<br />
agli attuali e assolutamente non compatibili<br />
con la dipendenza da <strong>un</strong> materiale<br />
prodotto da altre industrie e per altri<br />
scopi. L’industria fotovoltaica avrà bisogno<br />
di materia prima per le celle, a basso<br />
costo, in gran quantità, preparato espressamente<br />
per la fabbricazione delle celle.<br />
[2.5]<br />
Le nuove tecnologie<br />
Gli sforzi della ricerca e delle industrie<br />
fotovoltaiche sono mirati alla riduzione