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Kitesoul Magazine #5 Italian Edition

Red Bull King of the Air 2015, interviste a Roberto Ricci e Colleen Carroll, test materiali 2015: Cabrinha FX/ North Neo / RRD Obsession Pro. World Snowkite Contest, Indo Kite Camp, Cabrinha trip in OZ, Mitu Wave Clinic, Strapless Moves e molto altro.

Red Bull King of the Air 2015, interviste a Roberto Ricci e Colleen Carroll, test materiali 2015: Cabrinha FX/ North Neo / RRD Obsession Pro. World Snowkite Contest, Indo Kite Camp, Cabrinha trip in OZ, Mitu Wave Clinic, Strapless Moves e molto altro.

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ITWColleen CarrollRoberto RicciEVENTSRed Bull King of the air2015TRIPSFx Cabrinha in Oz


L I V I N G F O RT H E L I G H T E R D A Y SL I G H T W I N D / F R E E R I D ETHE NEW JUICESIZES1 5 › 1 8RELATED FREERIDE/LIGHTWIND BOARDSX-RIDESPIKE TEXTREMENUGGETT R U E K I T E B O A R D I N G


NORTHKITEBOARDING.COM– MMXIV –› CRAFTED WITH PRIDE‹#NORTHKITEBOARDING


O B S E S S I O N M K V I ISIZE A R WIND RANGE5 4,3 19/356 4,3 18/307 4,3 16/289 4,3 14/2410.5 4,3 12/2212 4,3 10/2013.5 4,3 9/1615 4,3 7/14FO LL OW US ON:


FREESTYLE/BIG AIR/FREERIDEThe RRD Obsession is our iconic kite that embodies power/de-power ability/ fast turning speed and hugehang-time, all in one package. It’s been our best selling kite since day one, mainly for its versatile range ofuse and its fun factor, spontaneously sportive feeling in your hands thanks to a light bar feeling and a veryquick response to any bar input.It jumps great, keeping you in the air longer than you could expect, and still keeps its easy de-power feelwhen a stronger wind gust hits the kite.The Obsession is also highly appreciated by riders who use strapless surfboards to do freestyle tricksor jumps on flat water. Its special wide range of use and behavior come from the moderate aspect ratioand swept back tip design, creating a very constant amount of power even in very gusty conditions. Its“Sheet-and-go” power delivery makes it also a perfect light wind machine, with great freeride performancepotential, reaching top speed runs and great upwind legs.This year we have slightly changed the foil profile of the Obsession and made it a bit flatter throughout thetip area, enabling the kite to turn faster and also to fly more efficiently into the wind window. Every panelof the inflatable sections , from the struts to the leading edge, is built with a special heavy duty stitchingsystem. The stitching areas are internally reinforced with a stripe of adhesive dacron, creating a solid basefor durability. All the exposed areas, like tip ends and leading edge seams that are subject to abrasion, arereinforced with a woven Kevlar/PU fabric to prevent wear. Our single pump inflating system tube is coveredwith a soft PVC protection to prevent possible damage from plastic parts while folding the kite, and theinflating tubes are fixed to the kite through a neoprene sock, locked into place with velcro. A dacron leechreinforcement progressively widening from the center strut towards the tips, follows the fatigue line, beinghigher on the tips, and also reduces potential fluttering after long time use. The triangle tip ends for theattachment points of the back lines spread their load avoiding tip distortion, keeping the right bar pressurefeel and increasing the lifetime of the kite.info@robertoriccidesigns.comROBERTORICCIDESIGNS.COMAll the bridle attachment points are reinforced with a soft PVC external protection and internal doubleadhesive dacron patch, to increase durability. The new bridle pulleys are now fully made with marine gradestainless steel and can each stand a load of 400 Kgs.The Obsession MKVII offers an unsurpassed level of performance in the largest variety of use.


Pure energy.The 2015PARKFreeride/FreestyleMisure: 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14Il Park 2015 è un kite che eccelle in tutte le condizioni, e adatto a tutti i rider, per tutti gli stili e in tutte le condizioni.Il profilo potente da al rider grande potenza low-end e una trazione costante in un’ampia gamma di condizioni di vento, mentrela Reduced Leading Edge Taper e HD Radial Segmented Arc gli conferiscono una forte sensazione di solidità, stabilità extrae maggior controllo. L’outline Compact C e il design 3 Strut ne fanno un kite stabile e reattivo. Il Park utilizza nei tip il giustoSweep per avere il massimo depower e facilitare il rilancio.Il sistema Static Bridle ne migliora il forward flying, l’accelerazione dopo le manovre, e la risposta istantanea creando nellostesso tempo meno forza sul trapezio. Queste caratteristiche sono essenziali per l’utilizzo sganciato.Disegnato per il divertimento, Il Park vi da una navigazione semplice, la potenza per spingere al massimo e incomparabiliprestazioni Freeride e Freestyle.Barra Control System raccomandata: FUSION CONTROL SYSTEM


REDUCED LEADINGEDGE TAPERHD RADIAL SEGMENTED ARCCANOPY STABILIZERCOMPACT CLOW DRAG WING TIPTHREE-STRUT DESIGNPhoto: Quincy Dein Rider: Damien GirardinPOWER FOIL CANOPYOCTOPUS INFLATION SYSTEMSTATIC BRIDLE PLATFORMEVOLUTIVE PROFILESOLID FRAME CONSTRUCTIONHIGH FLOW VALVEANTI-STICTION WINDOWRADIAL LOAD DISTRIBUTIONContattare ACTION TO SPORT SRL - T. +39 0185264754 - info@action2sport.com>Facebook.com/NaishItaliaNAISHKITES.COM


Direttore ResponsabileRoberta Palaroberta.pala@kitesoul.comRedattore tecnico waveMitu MonteiroRedattore tecnico freestyleAlberto RondinaTecnicaRenato CasatiPhoto & VideoMaurizio CintiGraficaGiuseppe EspositoTestiJames Boulding, Renato Casati, Niccolòde Simone, Nicole Gaudimier, TuvaJansen, Alberto Rondina, Reo Stevens,Federico SugoniAPRILE 2015 - MAGGIO 2015BIMESTRALEImmaginiVincent Bergeron, James Boulding,TobyBromwich, Sara Buzzelli, TommasoCaldani, John Carter, Quincy Dein, GregHinsdale, Manuela Jungo, Craig Kolesky/Red Bull Content Pool, Tracy KraftLeboe, Nick Muzik/Red Bull ContentPool, Gabriele Rumbolo, Sam Schofield,Dan Sweeney, Hugo Valente, Ydwer vander Heide / Red Bull Content Pool, DaveWhite, Jason WolcottCover:Rider: Aaron Hadlow - King of The Air2015Foto: Craig Kolesky /Red Bull ContentPoolEditore e pubblicitàVISU MediaVia Cavour, 2024030 Ambivere (BG)Amministratore UnicoFederico Sugonifs@kitesoul.comRegistrazione Tribunaledi Bergamo n°10/2014del 15/04/2014.Copyright <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>La VISU Media è titolare esclusiva dellatestata <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e di tutti i diritti dipubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzoda parte di terzi di testi, fotografie e disegni,anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiarapienamente disponibile a valutare - e se delcaso regolare le eventuali spettanze di terziper la pubblicazione di immagini di cui nonsia stato eventualmente possibile reperire lafonte. Informativa e Consenso in materia ditrattamento dei dati personali (Codice Privacyd.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 ilTitolare del trattamento dei dati personali, exart. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, con sedelegale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessaLa informa che i Suoi dati, eventualmente daLei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,trattati e conservati nel rispetto del decretolegislativo ora enunciato anche per attivitàconnesse all’azienda.La lettura della presente informativa deveintendersi quale presa visione dell’Informativaex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi datipersonali alla VISU Media varrà quale consensoespresso al trattamento dei dati personalisecondo quanto sopra specificato. L’invio dimateriale (testi, fotografie, disegni, etc.) allaVISU Media deve intendersi quale espressaautorizzazione alla loro libera utilizzazione daparte di VISU Media per qualsiasi fine e a titologratuito, e comunque, a titolo di esempio, allapubblicazione gratuita su qualsiasi supportocartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione(anche non della VISU Media), in qualsiasi canaledi vendita e Paese del mondo.FEDERICO SUGONIEditoreManager d’Aziendaed Imprenditore, si appassiona alsurf da giovanissimo, ma scoprel’amore per il Kitesurf da grandedurante un viaggio alle Hawaii.Il kite è la sua più grandepassione dopo sua figlia. Nel 2014fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.GIUSEPPE ESPOSITODirettore creativoKiter sin da piccolo, rider per RRDItalia, laureato in Design dellaComunciazione al Politecnico diMilano. Con questo incarico hapotuto finalmente unire le sue duepassioni: il kite ed il design.ROBERTA PALADirettore responsabileFotografo sportivo dal 1997.Kitesurfer dal 2001, negli ultimi 15anni responsabile delle principalitestate di kitesurf. Spirito libero,ha mollato tutto per una vitaa contatto della Natura e dellosport. Vive a Capo Mannu, inSardegna, l’onda più belladel Mediterraneo…MAURIZIO CINTIVideomakerAppassionato di cinemae fotografia. Skater, Snowboardere Wakeboarder, appena haconosciutoil kitesurf, tutto il resto èdiventato un ricordo, inizia conil freestyle,ma ora ama le ondegrandi e potenti. La ricerca delloswell perfetto è la sua passione.


KITESOUL MAGAZINEFeel The FlowRENATO “DR. KITE” CASATIDirettore tecnicoWave team rider RRD. Kitesurferdal 2000, è stato giudice edatleta PKRA e KPWT. Ha scrittocontinuativamente per diverseriviste di settorenegli ultimi 12 anni.Vive fra lago diComo e Sardegna, ma sverna frale onde Capoverdiane.MITU MONTEIRORedattore tecnico waveCapoverdiano di Sal, RiderUfficiale F-One, Manera. CampioneMondiale wave KPWT nel 2008 etre volte Vice Campione Mondiale.Inizia giovanissimo con il Surfe con il Windsurf, dopopoco scopre il Kitesurfe diventa amore puro.ALBERTO RONDINARedattore tecnico freestyleÈ il miglior esponente delKite <strong>Italian</strong>o nel mondo dellecompetizioni, Rider Ufficialeper Cabrinha Kites, Neil Pryde eGoPro. Quattro volte Campione<strong>Italian</strong>o, Campione Europeo 2010 eterzo classificato nel CampionatoMondiale PKRA 2012.ELENA FOICOTraduttore professionistaTraduttore professionista eKiteboarder dal 2001. Nel 2004 hadeciso di lasciare la sua carrierain Gran Bretagna per insegnarekitesurf a tempo pieno. Nel corsodegli anni ha tradotto diversimanuali di kitesurf, sussidi didatticie articoli. Nata in montagna, maappassionata del mare, ha trovatolo strumento perfetto per divertirsiun po’ovunque!


Rider e Photo: Nuno ‘stru’ Figueiredo


EDITORIALESiamo giunti al quinto fantastico numero di <strong>Kitesoul</strong><strong>Magazine</strong> che, dopo il nostro primo invernopassato assieme, cade all’inizio di una primaverache segna il momento della rinascita per tuttigli amanti dell’acqua, mentre c’è chi si sta ancoragodendo un po’ di neve in libertà, come i ragazzidi Roccaraso, che hanno ospitato il primo contestmondiale di Snowkite con Formula GPS e che ancorastanno solcando i loro pendii innevati, a dimostrareche il kite è una passione che dura 365giorni all’anno.Ma è proprio nel pieno dell’inverno dell’emisferoboreale che siamo partiti alla volta di Cape Townin cerca di vento, sole ed emozioni forti, ed è ancheper questo che la nostra cover è dedicata allavittoria di Aaron Hadlow alla Red Bull King Of TheAir a Cape Town, l’evento più atteso ed importanteal mondo.Aaron, il rider che ha vinto più di tutti, si sta ormaiaffermando anche nel big air, ed è partito dall’eventopiù importante in assoluto per farlo, dominandoloe strappando lo scettro al campioneuscente Kevin Langeree.In questo fantastico viaggio abbiamo realizzato ivideo della gara, tra i più cliccati al mondo, il nostroprimo videotest dedicato questa volta al Neo2015 e molte interviste ai personaggi più importantidel kiteboarding mondiale, che ogni settimanaarriveranno sul nostro canale youtube conla serie “The Kite Souls”.Il Sud Africa è anche la terra dove da anni trascorreil suo inverno europeo da Novembre a Marzo,il Patron RRD, Roberto Ricci. Nella sua lunga intervistaci racconta dei suoi esordi e di come ilcredere sempre in ciò che si sta facendo e il porsiobiettivi importanti, mettendoci passione e dedizione,gli abbia consentito di rendere RRD unadelle Brands leader del mercato internazionale.Per la sezione dedicata alle ragazze più power delpanorama mondiale, potete trovare una lunga intervistaa Colleen Carroll, regina dei park e spiritolibero, che trascorre la sua vita nel fare ciò cheama di più… andare per mare…E poi le immagini spettacolari di Tuva Jansen eBertrand Fleury in Indonesia, quelle Australianedel primo trip della nuovissima vela FX di Cabrinha,le didattiche speciali di Alby Rondina equelle di Reo Stevens per il freestyle strapless, larubrica di tecnica, i nostri test imperdibili, e un’intervistaalla quale teniamo parecchio, dedicata aChristophe Martin, rider paraplegico, che ha trovatonella passione per lo sport, uno stimolo asviluppare e testare materiali dedicati espressamenteall’handikite perché alcune cose sono sicuramentemolto difficili… ma quando c’è la passione,niente è impossibile!Roberta PalaFederico Sugoni


SOMMARIOPortfolioTrip:Fx Cabrinha trip in OzEventi:Red Bull King of the Air2015Itw:Collen CarrollCamp:Indo kite campStrapless moves:180 Pop Shove it180 Shove it con oleSnowkite:World snowkiting contestAltosangro 2015GPS FormulaItw:Roberto Ricci


SOMMARIOFreestyle moves:Shifity 3Tecnica:Genesi e ciclo di vita diun’ondaHandikite:Cristopher MartinCamp:Mitu Monteiro wave clinca Capo VerdeTest:Cabrinha, FxNorth, NeoRRD, Obsession Pro


16PORTFOLIONiccolò PorcellaRIDER: Niccolò PorcellaFOTO: Tracy Kraft Leboe


18PORTFOLIOMarc JacobsRIDER: Marc JacobsFOTO: Courtesy Switch Kites


20PORTFOLIOGuilly BrandaoRIDER: Guilly BrandaoFOTO: Hugo Valente


22PORTFOLIOGiangi ChiesuraRIDER: Giangi ChiesuraFOTO: Courtesy Photodream.it/Advance Kites/Underwave


24PORTFOLIODamien GirardinRIDER: Damien GirardinFOTO: Quincy Dein


26NOVITÀCalendario Nazionale 2015 – CKI/FIVFreestyleAssociazione Kitesurf <strong>Italian</strong>a ASD – Fondi – 19 – 21 GiugnoCN Maremma – Marina di Grosseto – 17 – 19 LuglioASD Chia Wind Club in collaborazione con Kitesardegna Porto Botte – 10 – 13 SettembreWaveTognazzi Marine Village ASD – Torvaianica – 1/30 Aprile con riserva 1/31 OttobreReef ASD – Puzziteddu – 1 Aprile – 30 Giugno con riserva 1 Settembre – 8 NovembreASD Chia Wind Club in collaborazione con Eolo Wind Club (Oristano) – 13 Novembre – 14 Dicembre –Assoluto WaveFormula KiteClub Vela Portocivitanova – 11 – 12 AprileVela Club Marano – Riccione – 4 – 5 LuglioCircolo Velico Hangloose ASD - Gizzeria – 15-19 Luglio – Mondiale Formula KiteTognazzi Marine Village ASD – Torvaianica – 10 – 11 OttobreSlalomCircolo della Vela Porto Recanati – 30 – 31 Maggio – 1 Giugno (+ Longdistance)Circolo Velico Scirocco 30 – 31 Ottobre – 1 Novembre (+ Longdistance)HydroFoilCircolo Velico Hangloose ASD – Gizzeria – 9 – 12 Luglio – Kitefoil Gold CupCircolo Velico Hangloose ASD – Gizzeria – 13 – 14 LuglioJuniores freestyleKitesurf School – Lago d’Idro – 3 – 6 Settembre – Assoluto juniores freesyle (+ Slalom)Eventi specialiFraglia della Vela – Malcesine – 22 – 23 Agosto - One Hour – Open – Long Distance


Hang Loose BeachHang Loose Beach si trova nelcomune di Gizzeria Lido, a pochiKM dall’aeroporto internazionaledi Lamezia Terme. Il ventotermico, che soffia da Aprile aSettembre, la rende una delleprincipali mete per gli appassionatidi kitesurf di tutto il mondo.La sua scuola internazionaledi kitesurf, è un riferimento pertutti coloro che vogliano avvicinarsia questo spettacolaresport. Anche quest’anno l’appuntamentopiù importante èAloha Surf and Beach Party,che si svolgerà dall’8 al 19 Luglio,ospitando “La Formula KiteWorld Cahmpionship” e il CampionatoEuropeo assoluto diKiteFoil. Un altro evento imperdibileè il KiteBabes, nell’ultimasettimana di Luglio, il kitecampinternazionale tutto al femminilein cui alcune top riders internazionaliinsegneranno lemanovre più spettacolari. HangLoose Beach dà anche la possibilitàdi organizzare kitecamppersonalizzati per gruppi, conistruttori a seguito. Ristorante,bar, ampia area sportiva pergli sport velici, parco giochi perbimbi, servizi destinati a personedisabili, area spiaggia, camperarea, volkswagen villagetents, beach volley arena, skatepark, happy hours e party on thebeach a partire dal 1 Aprile! Perinfo e prenotazioni: lucahlb@gmail.com, tel +393389511693;www.hangloosebeach.it.


28EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015fotoCraig Kolesky/Red Bull Content PoolNick Muzik/Red Bull Content PoolYdwer van der Heide/Red Bull Content Pool


30EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015


32EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015vento, protagonista solitamenteindiscusso dei primimesi dell’anno in Sud Africa,quest’anno è stato poco presente,essendo intenso fino apochi giorni dall’inizio del waitingperiod, e poi calando bruscamente.La cosa sorprendente,e negativa, è stata la variazionerepentina delle previsioni. Neiprimi giorni validi per la gara, gliatleti, infatti, si sono riusciti adallenare in condizioni abbastanzabuone, anche se molto differentida quelle degli scorsianni, Aaron Hadlow toccava i 18metri di salto in allenamento, el’idea era che la gara sarebbestata, comunque, interessante.Le previsioni davano condizioniepiche per l’evento già nella primasettimana, cambiando pocoa poco in peggio fino ad avere ilvento appena sufficiente a bolinare.Nella seconda e ultima settimanadi gara, con una previsionedi 28 nodi di raffica il mercoledì,l’organizzatore Sergio Cantagallichiama la gara. Tutta l’organizzazioneRed Bull si mettein marcia, con la programmazioneanche della diretta video instreaming in tutto il mondo chetocca i 27.000 spettatori. Trariders meeting e vento non moltosostenuto che ha cambiatodirezione nell’arco della giornata,è solo verso le 17:00 cheil Round 1 può partire, dopo untest del campo di gara. Ventomolto rafficato, con condizionidifficili per provare megaloopse manovre, avendo così pocaaltezza. Grande difficoltà anchenella scelta dell’ala per i riders,alcuni con la 8 mq, altri con la11 mq nella stessa heat, a paritàdi peso. Addirittura Tom Hebertentra in acqua con la 14 mq perla sua heat mentre Van de Kop,rider comunque alto e pesante,è in acqua con una 7 mq. La primagiornata termina con i primiqualificati ai quarti di finale.Con una previsione utile soloper il sabato, ultimo giorno digara, tutto lo staff organizzativo,i riders e i media, cominciaa dubitare sulla conclusionedell’evento. Restano ancora almenotre ore e mezza per completarela gara, l’unica possibilitàè quella di snellire i tempi trale heat, lasciando che le heat diotto minuti, si susseguano senzapause tra una e l’altra.


34EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015


36EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015punta tutto all’ultima giornata,è avviata tutta la macchina RedBull, senza diretta streaming,in quanto era prevista solo peruna giornata. Solo alle 18.00 ilvento si rende stabile per farpartire il Round 2, seguito daiquarti di finale. I salti non riesconoa essere molto impressionanti,il vento è sui 24-25nodi, molto rischioso per i riders,fare megaloops e HP senzaavere di base una grande altezza.I riders leggeri come JesseRichman riescono comunquea dare un grande spettacolo.Grandi manovre anche per RubenLenten e Kevin Langereeanche se quest’ultimo non riuscivaa esprimersi al meglio, unasorpresa Van de Kop che toccadiscrete altezze e riesce ad atterrarepulito le sue manovre.Si arriva così alla prima semifinale,Jesse Richman, essendomolto leggero, da spettacolo,con manovre a grandi altezzee potenti megaloops. Il ventocala e comincia a farsi scuro, ladirezione dell’evento interrompela gara prima della secondasemifinale, rimandando al giornosuccessivo e cancellandola prima semifinale. Con JesseRichman visibilmente contrariato,tutta l’organizzazione dellaRed Bull King Of The Air decideper dare un giorno in più perla disputa delle heat finali. Conuna giornata in più molti riders,media e pool organizzativo cheavevano il volo di rientro fissatoper la domenica, si trovano aperdere le fasi finali della garao a cambiare i loro biglietti di rientro…Nella giornata conclusiva, sicerca di iniziare con la gara ilprima possibile, infortunio in


semifinale per Ruben Lentenche stava davvero dimostrandodi essere in grande forma. Lafinalissima vede di fronte JesseRichman (USA), Kevin Langeree(NED), Jerrie van de Kop (NED)e Aaron Hadlow (GBR), semprecostante durante tutta la competizione,motivato e concentrato,che porta a casa il titolosfoderando due enormi KGBmegaloop in semifinale e finalee strappando il titolo di Re aKevin Langeree, che si è battutoal massimo, nonostante gliotto punti di sutura nella mano.Una sorpresa Jerrie Van de Kop,sempre in corsa durante tuttala competizione, che conquistaun meritato terzo posto. QuartoJesse Richman, che avevasopreso nella prima semifinalecon i suoi grandi board off.Nel corso delle tre giornate, sisono visti più di 17.000 spettatoriin spiaggia. Le strategiemostrate dai riders sono statedifferenti, gli esperti di wakestylesi sono concentrati piùsui megaloops esplosivi, glialtri riders sui board off e altremanovre old shool. RubenLenten, ideatore della nuovaedizione della Red Bull King OfThe Air (ricordiamo che l’eventoera stato creato da RobbyNaish nel 2000 e si disputava aMaui), si è dimostrato davveroimpressionante nei megaloops,nessuno riesce a raggiungerela sua profondità e far andarela vela così in basso. Richman,nonostante l’infortunio subito loscorso anno, ha sempre presogrossi rischi, dando spettacoloper il pubblico presente. KevinLangeree, il “Re” uscente, hadimostrato di avere un controlloimpressionante, molto solido,plastico, mai fuori controllo.Soprattutto, in gara, si è notatamolto la differenza tra i ridersche sono abituati ad allenarsi aBig Bay, nell’impostazione deisalti, scelta del timing con l’onda.Un tifo da stadio ha sempreaccompagnato il rider di casaLuke McGillewie, vera super starlocale!


38EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015


40EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015


questa edizione, in cui Red Bullaveva davvero investito ungrosso budget, le condizioniclimatiche hanno sorprendentementetradito. Per la primavolta c’è stato anche il supportotecnologico dato dal Woo, natodalla passione di due ingegneriper il kitesurf, uno strumentoin grado di misurare altezza ehang time dei salti. Nelle fasi diallenamento Aaron Hadlow avevatoccato i 18 metri, facendobel sperare di poter toccare levette dello scorso anno in gara.Purtroppo, le condizioni hannoconsentito salti di poco superioriai 10 metri, con i 13,5 metrifatti segnare da Kevin Langereenelle fasi finali della competizione.I complimenti vanno a SergioCantagalli, che ha fatto miracoli,portando a casa un risultatoche sembrava essere diventatoutopico nel corso del periodo, eagli atleti che hanno comunquedato spettacolo, non risparmiandosie subendo anche qualcheinfortunio.Il Re, Aaron Hadlow, porta acasa l’ambito trofeo, quest’annorappresentato da una mascherache i principi Kwa-Zulu Natal indossavanoprima di diventareRe.Chi sarà il prossimo King Of TheAir?


42EVENTIAaron Hadlow conquista il titolo di Re alla Red Bull King of the Air 2015


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46CAMPIndo Kite Campindo kite cTornare in Europa dopo cinque mesi passati sulla nostra isola remota inIndonesia, è sempre un po’ uno shock. Il freddo, lo stress, trascorrere moltotempo al chiuso, sempre cose da fare, dover andare al negozio per fare laspesa, vedere gente… ed essere sempre online.Credo che, però, un cambiamento sia sempre un bene, e credo che sia lostesso per tutte le persone che vengono a visitare il camp, anche se vistoall’opposto.testo Tuva Jansenfoto Jason Wolcott


amp


48CAMPIndo Kite CampAvolte ci vogliono un paio di giorni, per lepersone, per entrare nello stato d’animo“chill out” che si deve avere qui in Indonesia.Non succede molto, ad eccezione di quelloche accade nell’Oceano, proprio di fronte casa.Così ci svegliamo la mattina presto, alziamo la testaper controllare le onde, se è buono andiamoa fare surf e SUP, se non ci rimettiamo a dormire,andiamo a pesca per la cattura del cibo frescoper il pranzo. Poi stiamo fuori, mangiamo, e ci rilassiamo,aspettando il vento. Poi facciamo kite,aspettiamo il tramonto in spiaggia bevendo birra,e poi mangiamo, guardiamo il filmato del giornoappena trascorso e andiamo a letto presto. Equesto è quello che facciamo tutti i giorni. Tuttii giorni la stessa cosa. Per noi è il Paradiso, perchéamiamo il mare e trascorrere del tempo conle persone, ma per molti, credo che suoni abbastanzanoioso!Stiamo in compagnia di persone di tutto il mondo,con diverse esperienze di kite, di età e di vita.Trovo molto interessante poter soddisfare tuttequeste persone e stare ad ascoltare tutte le diversecose che si possono fare nella vita! Negliultimi anni abbiamo, di solito, avuto solo ragazzi,ma quest’anno abbiamo avuto un gruppo di ragazzefinalmente!


50CAMPIndo Kite Camp


“Essere in grado di condivideretutto questo con poche personein acqua e sedersi alla fine dellagiornata con una Bintang freddamentre il cielo si colora di rossoe poi guardare il video dellagiornata… è semplicementeperfetto.”


52CAMPIndo Kite CampPer me è stato bello vedere che sempre più ragazzesi stiano avvicinando al wave riding e ci sistiano dedicando appieno.Quest’anno è stato sicuramente l’anno più consistenteche abbiamo mai avuto per le onde, swelldopo swell, non sempre grande, ma sempre sufficienteper giocare un po’. Il vento è arrivato unpo’ più avanti nella stagione quest’anno, ma poisi è messo deciso e abbiamo avuto delle sessionsurreali. Essere in grado di condividere tutto questocon poche persone in acqua e sedersi alla finedella giornata con una Bintang fredda mentre ilcielo si colora di rosso e poi guardare il video dellagiornata… è semplicemente perfetto.Abbiamo collaborato con F-one quest’anno, esiamo stati molto soddisfatti del nostro cambio.


“Poiché tutto è proprio di frontea casa, non abbiamo bisogno disprecare tempo, vita o energia achiedersi se potrebbe essere unabuona giornata o meno e andare acontrollare, basta affacciarsi allafinestra, e questo è ciò che amo dipiù.”Gli aquiloni sono super stabili e si può cavalcarel’onda, “parcheggiandola” in una posizione, senzamai doversi preoccupare che possa cadere.Quest’anno abbiamo anche avuto la possibilità ditenere alcuni aquiloni in più, tavole e anche SUPper i nostri clienti, e abbiamo raccolto dei feedbackentusiasti.Poiché tutto è proprio di fronte a casa, non abbiamobisogno di sprecare tempo, vita o energia achiedersi se potrebbe essere una buona giornatao meno e andare a controllare, basta affacciarsialla finestra, e questo è ciò che amo di più.


54CAMPIndo Kite Camp


Le onde qui sono così perfette, con vento sideshore, che fa sì che sia così facile surfare. Ci sonoclienti che non hanno mai surfato un’onda prima,e dopo appena una session qui, hanno presosubito confidenza e si sono messi a surfare perdavvero! Vedere il miglioramento delle persone, èmolto divertente, sono costantemente stimolatee questo le fa migliorare tantissimo!Se avete voglia di venirci a trovare, uscire connoi, e surfare in un posto magico, cercate tutte leinformazioni su www.indokitecamp.com e FB! Viaspettiamo!


124 56EVENTIAaron World snowkiting Hadlow conquista contest il Altosangro titolo di Re 2015 alla Red - GPS Bull Formula King of - the Qualcosa Air 2015 di diversofotoCraig Kolesky/Red Bull Content PoolNick Muzik/Red Bull Content Pool


World snowkiting contestAltosangro 2015GPS FormulaQualcosa di diversoIl World Snowkite Contest si è svolto inAbruzzo, in quello scenario magnifico,rappresentato dall’Altosangro. Niccolò deSimone e Tommaso Caldani, padroni di casadi Roccaraso, hanno realizzato a un eventounico, sei giorni di gare, quattro giorni disnowkite in condizioni anche estreme,e cinque spot della zona, percorsiin lungo e in largo.testo Niccolò de Simonefoto Sara Buzzelli e Tommaso Caldani


58EVENTIWorld snowkiting contest Altosangro 2015 - GPS Formula - Qualcosa di diversoUna novità assoluta, una competizionecon l’ausilio del GPS,molto apprezzata dai riders, liberidi poter andare ovunquedesiderino, potendo scegliereil percorso migliore, anche conl’ausilio dello studio dettagliatodelle mappe della zona. Questotipo di contest si presta in manieraideale per essere applicatoa tutte le prossime competizionidi snowkite. La competizionedei top riders è stata anche affiancata,nelle ultime giornate,da una competizione dedicataa tutti quelli che si volessero cimentarecon una gara sullo stiledi una competizione mondiale,mettendo in pratica regole estrategie della Formula GPS.Il primo giorno di gara, i riderssi sono diretti ai piani dell’Aremognaper poi affrontarsi, nellaseconda giornata, su un percorsodi cinque miglia, accantoagli impianti di Monte Pratello.Il terzo giorno, una vera e propriatormenta, ha messo allaprova tutti i riders e le attrezzature,con punte di 30 nodi per lazona montuosa sopra le Toppedel Tesoro. È stato Dominik Zimmermancon Ozone a vincereper la categoria Sci e ReinholdGeher con Flysurfer, ha portatoa casa il primo posto del podiosnowboard.La strumentazione GPS è statafornita da Kitetracker e le nuoveaction camera Virb di Garminhanno permesso di visualizzareistantaneamente anche i datiGPS.


Abbiamo chiesto a uno degli organizzatori,Niccolò de Simone,di spiegarci come funzionaquesto tipo di competizione conGPS.


60EVENTIWorld snowkiting contest Altosangro 2015 - GPS Formula - Qualcosa di diverso


Niccolò de SimoneQualcosa di diverso...La terza dimensione (altezzae la configurazione del terreno)permette allo snowkite diessere un altro sport rispettoal kitesurfing. Con questa convinzione,Snowkiteroccaraso haproposto un sistema di punteggioassolutamente nuovo...Indipendentemente da comesia andata, sappiamo che erauna dimostrazione importantedi innovazione e di creativitàdella scuola snowkiteroccaraso.com.World snowkitingcontest Altosangro2015 GPS FormulaLa particolarità del contestconsisteva nella possibilità discegliere il proprio percorso,interpretando le condizioni delcontesto esterno. Siamo abituatia ricevere indicazioni sulcampo di gara, restringerlo,dare dei passaggi obbligati suiquali misurare gli atleti. Nulladi tutto questo è stato pensatoper il format di Roccarasoe per i contest che utilizzanostrumenti sofisticati per rilevarei dati oggettivi del proprio percorso.Perché imporre un puntodi arrivo e dei punti intermediin un contesto montano dovele condizioni variano costantemente?Perché non individuareun format di gara nel quale siaprotagonista la capacità di trovarele condizioni migliori peravere le maggiori performance?Dalla nostra quotidiana praticadello snowkite ci siamo resiconto che un format tradizionalenon poteva esprimere ed esaltarela variabilità ambientaleche domina nello snowkite benpiù del nostro amato kitesurf. Ilkitesurf ha molti elementi similiallo snowkite, ma è essenzialmentedifferente in base al terrenonel quale è praticato. Ilvento, che fluisce sul mare eincontra la costa, è maggiormenteprevedibile e consentedi pianificare una gara conmedesime condizioni esterne,in montagna, purtroppo o perfortuna, questa possibilità nonesiste. Abbiamo cercato di esprimerequesto limite come unapossibilità e una capacità degliatleti di non avere dei percorsistabiliti, ma di poter scegliere lapropria strada.


62EVENTIWorld snowkiting contest Altosangro 2015 - GPS Formula - Qualcosa di diverso


“Io vengo dalla Svizzera, dove abbiamo davverodelle belle montagne, ma venire a Roccaraso, è stata davverouna bella scoperta, ovunque volgi lo sguardo,trovi uno spot perfetto per lo snowkite.”Romain Luppi


64EVENTIWorld snowkiting contest Altosangro 2015 - GPS Formula - Qualcosa di diversoIl percorso di un’ideaCome riuscire a esprimereoggettivamente, istantaneamente,la differenza tra un atletache percorreva la stessavia molte volte e uno che andavaa scoprire nuovi territori?Come potevamo distinguereuna traccia da un’altra senzal’intervento di un giudizio soggettivoumano? Dopo moltediscussioni, abbiamo scelto unparametro piuttosto complessoe di difficile calcolo. Nonostantele difficoltà incontrate, rimaniamoconvinti della correttezza


della nostra scelta: il perimetroesterno della traccia. Avevamobisogno di un algoritmo che distinguesseun atleta che passavacostantemente sulle proprietracce e uno che poggiava i proprisci sempre su nuova neve. Èstata una scommessa sulla qualeabbiamo creduto.Noi andiamo avanti nonostantele difficoltà e le perplessità eriteniamo che ogni idea debbaessere portata a compimento eche esistono fasi di contestazioneutili al miglioramento complessivodel format. Prenderemospunto da tutti gli errori e datutti i suggerimenti che ci sonopervenuti dopo questo contest,per fare una gara per gli atleti...


68EVENTIWorld snowkiting contest Altosangro 2015 - GPS Formula - Qualcosa di diverso


“Una bellissima location per il contest e, anche quandonon siamo riusciti a solcare le pendici dell’altopiano, siamo statiin grado di stare nel piatto della valle, con sessions straordinarie.L’evento è stato organizzato molto bene, con alloggi gratuitie skipass per tutti i riders.Il contest, con Formula GPS, molto nuovo per il panoramasnowkite, è stato il primo nel suo genere, c’è molto da imparare daun contest così per organizzatori e riders.Lo spot è davvero incredibile come posizione e perfetto per losnowkite, soprattutto con questo format dell’evento.L’Italia è sempre un posto bello in cui stare,con persone fantastiche… e buon cibo!”Dominik Zimmermann


70EVENTIWorld snowkiting contest Altosangro 2015 - GPS Formula - Qualcosa di diversoCom’è andataHanno vinto gli atleti più forti enon quelli più attrezzati. SicuramenteFlysurfer e Ozone hannodimostrato una netta supremazia,tuttavia, ognuno dei pilotiaveva ampio spazio e la possibilitàdi fare del proprio meglio.Alcune regole di gara1) Sistema di punteggio:Parametri per il sistema di punteggio:- Distanza x 1- Variazioni di altitudine x 10- Perimetro della traccia x 5Superficie: non abbiamo datoun valore alla superficie perché,sulla base di prove effettuate,porterebbe i piloti, sempre a doverpassare al bordo dello spote ciò comporterebbe un problemadi sicurezza.Questi moltiplicatori permettonodi assegnare circa lo stessovalore per la capacità delrider di essere veloce (distanzapercorsa nell’unità di tempo), asalire (dislivelli) e a interpretareil territorio circostante (perimetro).Penalità: i limiti degli spot nondevono essere superati, né sideve passare in aree pericolose.Con Kitetracker queste zonesono segnalate, proprio per evitaresanzioni.2) Analisi del sistema dei datiGPS:Kitetracker.com si rivela oggila piattaforma di riferimentoper l’analisi dei dati GPS nellosnowkite, così come in altrisport. La piattaforma calcolaautomaticamente le impostazionidei parametri, quando sonocaricati i dati. Per questo motivoper il World Snowkite Contestsono state rafforzate le collaborazionicon Kitetracker.3) La competizione4) Selezione degli atletiI marchi principali (Ozone, Flysurfer,Ripace, Elf Kite, Kitech,Aeros) hanno fornito i loro atleti.Ozone Snowkite Masters,Snowkitemaster e Kitetrackerhanno avuto anch’essi la possibilitàdi invitare I riders migliori.5) SicurezzaNon essendoci rotte prestabilite,ogni rider poteva scegliereil percorso da fare. Per questomotivo, l’organizzazione puòlimitare l’ampiezza e indicarealcuni importanti pericoli, manon può prevedere segnali pertutto lo spot. Quindi sta al rideressere consapevole dei rischi. Èopportuno studiarsi bene, primadella gara, le mappe della zona.Indispensabile e necessario chei riders abbiano tutti i sistemi disicurezza attiva e passiva consé e telefono e radio per tenersiin contatto con l’organizzazione.Il prossimo anno 40 i riders chedovranno prepararsi per unagara simile, ma con più regoleper garantire la trasparenza...ci vediamo in Altosangro il 24Gennaio 2016... nessuno sconto!info@snowkiteroccaraso.com


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72TRIPFX Cabrinha in OZ


testo James Bouldingfoto James Boulding, Manuela Jungo, Sam Schofield, Dan Sweeney


74TRIPFX Cabrinha in OZSoprattutto la costa occidentaledi OZ, offre seriecondizioni, quando si tratta distatistiche di vento durantel’estate. Per questo motivo,questa parte dell’Australia, tendea essere il luogo in cui si trovanoun sacco di cacciatori divento provenienti dall’Europa.Quest’anno c’è stata una migrazionedi alcuni tra i miglioririder del pianeta, rispetto al loronormale campo di allenamentoinvernale a Città del Capo, chehanno optato per le condizioniofferte da Perth. Per la maggiorparte dei kiters, la distanza dialmeno quattro ore di volo perla prossima grande città, significache non riusciranno mai aesplorare davvero le altre partidel paese. Anche vedendo tuttele cose più belle che la costaoccidentale ha da offrire, ci


vorranno un paio di mesi per riuscirci.La dimensione dell’Australiaè veramente mostruosamentegrande e la quantità dispot da kite deve essere vicinaall’infinito. Nei miei viaggi precedentic’era sempre stato tantoda fare a Perth ed era semprestato difficile muoversi altrove,ma quest’anno sarebbe statodiverso…Col senno di poi mi sarebbe sicuramentepiaciuto passare piùtempo sul lato Orientale, mal’opportunità di fare un viaggiovorticoso attorno ad alcunedelle principali città, mi ha datoil gusto che stavo cercando.


76TRIPFX Cabrinha in OZ


78TRIPFX Cabrinha in OZAssieme al mio compagno di team CabrinhaLiam Whaley, abbiamo intrapreso un viaggio cheavrebbe toccato le città di Melbourne, Sydney eBrisbane, incontrandoci con i talenti locali diCabrinha e trasformando il viaggio nella promozionedella nuova vela FX Cabrinha. La maggiorparte dei nostri chilometri sono state, in realtà,miglia aeree tra le principali città per risparmiaretempo, ma abbiamo sicuramente collezionatoqualche discreto chilometraggio nei furgoni a noleggio.La capitale era un buon posto per cominciare.Sydney non sempre ha la migliore reputazione


per le statistiche del vento, ma all’arrivo siamostati accolti da una brezza calda e una grande comunitàdi kiters che era desiderosa di mostrarci illoro spot e gustare una birra per mantenersi freschi.Con una costa frastagliata, Sydney ha davveroalcune spiagge fenomenali. Non tutte prendonovento, ma è un posto che, se si vuole esserein acqua in sella a una tavola, sia essa surf, SUPo kite è incredibile per godersi il Beachlife, puressendo in una grande città. Siamo ripartiti e cisiamo diretti verso l’aeroporto, che stranamenteè sopravento dello spot kite. Un paio di ore di voloe siamo atterrati a Melbourne la mattina prestodi un grande giorno di festa per l’Australia. StKilda è il posto dove stare a Melbourne, con lescuole di kite/negozi e un lungo litorale che offrecondizioni ideali per i principianti e gli avanzati eha una buona comunità locale di kiters. Qui ci siamoincontrati con Dan Sweeney, un campionebritannico che ora chiama St Kilda casa sua e hauna scuola Go Kite. Con il vento che saliva, ci siamoregalati una session nel giorno dell’AustraliaDay, vicino al porto, con uno dei migliori sfondipossibili. Circa 100 kite erano in acqua quel giornodi festa. La temperatura a Melbourne è un po’più fredda, ma armato di Shorty e con il sole chesplende, è sicuramente un posto da mettere incima alla vostra kite to-do list. L’atmosfera, inAustralia, è diversa da un sacco di posti che hovisto viaggiando per il kite. La vita non è solo iltrambusto di lavoro. Una vita sana e la culturada spiaggia occupano un posto particolare pergli australiani. Vivere questa esperienza è stataemozionante e il ronzio dell’Australia day in tuttala sua forza, ci ha guidato fino a sera.


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82TRIPFX Cabrinha in OZAl tramonto ci siamo rinfrescaticon una birra fredda e siamoandati a dormire con lapromessa di una buona previsione.Passando un paio digiorni a Melbourne, abbiamooptato per vedere qualche spotin più attorno alla zona di Melbourne.Uno degli obiettivi di questoviaggio è stato quello di riunireun gruppo di rider di abilitàmiste, stili, specialità ed età, perimparare assieme e condividere.Liam Whaley, vice campione delmondo freestyle, è in prima lineanel kiteboarding competitivo.La ferocia e la potenza chescatena nel corso di una sessiondi kite, è abbastanza sorprendentee sicuramente ha un’influenzapositiva su qualsiasirider che voglia far progredireil proprio livello. In collaborazionecon gli altri riders australianiLuke Smith e Alec Sheather,era chiaro vedere il loro livelloe la voglia di imparare nuovemanovre. Essere un professionista,oggi consiste nell’essere aun livello superiore, ma ci sonoanche altri fattori che giocanoun ruolo importante in una storiadi riders di successo. Mantenereun pool costante d’immaginie video per i social media, edi essere in grado di ottenere“LO scatto” durante le ripresefotografiche e video, aiuta moltoquando si tratta di marchiche promuovono i loro riders. Avolte questo viene naturale, altridevono lavorarci, ma è qualcosache richiede un lungo cammino,quando si tratta di fare la differenzain un settore saturo digiovani talenti alla ricerca di unaccordo di sponsorizzazione.


84TRIPFX Cabrinha in OZAvendo questo in mente, siamo andati verso unkite spot chiamato Altona. A 45 minuti da Melbournec’è una buona selezione di spots che valela pena vivere e questo ve lo raccomando.Vi è una vasta e lunga spiaggia che è perfetta peril kitesurf, chilometri di spazio e, con alta marea,offre un po’ di bel riding in acqua piatta. Desiderosodi provare i nostri nuovi kites FX in condizionida freestyle, abbiamo gonfiato e ci siamo direttiin acqua. Non appena abbiamo finito di gonfiare,le nuvole hanno cominciato a dissiparsi e i raggidi luce si sono fatti strada, e questa è stata l’occasioneideale per produrre materiale video e farealcuni scatti.Decolliamo per la prossima avventura, in direzioneNord, sperando in qualche session leggermentepiù calda, per la prossima parte del nostroviaggio nella zona di Brisbane.Subito fuori l’aereo siamo stati accolti da unabrezza di mare e ci siamo regalati una divertentegiornata in giro con i ragazzi del posto. Una cosache gli australiani sanno fare così bene è il barbecuesulla spiaggia, finire una session e trovarsipronto il barbecue elettrico, è una prospettivada acquolina in bocca. Per il nostro primo giornodi riding a Brisbane in spiaggia, con alcuni nuoviamici, è stato il più caldo benvenuto che avremmopotuto sperare.


86TRIPFX Cabrinha in OZPrendendo la strada a Nord, ci siamo direttia Coloundra, sulla Sunshine Coast. Questa costadeve essere una delle più belle che abbia maivisto e sicuramente ci tornerò appena avrò un po’più di tempo.Abbiamo trovato vento leggero e, con le nostrevele grandi, ci siamo diretti verso uno spot sul fiume.Con una superficie erbosa, questo spot può


lavorare con pochissimo vento a causa della corrente.Perfetto per i giorni di vento leggero, quandola corrente può aggiungere fino a 5 nodi. È unpiccolo spot pazzo, situato nel cuore di una dellecittà più cool Surfy sulla Sunshine Coast. Chiunquesia desideroso di scatenarsi in un surf o kitetrip lungo la costa, con spots infiniti e luoghi dibellezza unici, questo è di sicuro un altro roadtripda aggiungere sulla vostra lista!Ultimo ma non meno importante, ci siamo direttia Sud per la nostra ultima tappa presso la GoldCoast. Famosa per i suoi grattacieli e i surf breaksdi classe mondiale, era come se fossimo arrivatia Las Vegas, ma con un tocco beachy! Un’apparentementeinfinita spiaggia di sabbia dorata,impossibile non sentirsi in un mondo diverso qui.Pagaiando fuori di prima mattina con i ragazzi eil team di Surf FX, la vista verso il mare era memorabile.Una sensazione molto diversa dagli altrispots. Afferrando rapidamente cibo e acqua, ci siamodiretti verso lo spot kite Surfers Paradise perun affollato sabato di kite in spiaggia. Essendo ilnostro ultimo spot prima del nostro volo di ritornoa Ovest era il momento di sfruttare al megliole cose. Con un perfetto vento da 9mq, acqua piattae un’altra città mozzafiato sullo sfondo, abbiamosurfato fino a che i muscoli hanno resistito.Con il vento che abbiamo trovato su ogni spotvisitato, sono stato davvero grato di aver potutofare kite in tanti spot diversi e bellissimi. Il kiteboardingè molto vivo in Australia e, anche quandonon fa onde, in generale la vita in spiaggia ètroppo bella per non essere parte della quotidianità.


88TRIPFX Cabrinha in OZImbarcandoci per tornare a Perth, sono statograto per quest’opportunità di incontrare tantinuovi kiter, amici e fare quest’esperienza di vitaaustraliana in una varietà di città. Tornando aPerth sembrava stessi tornando a casa, un viaggiolampo in alcuni dei luoghi classici australianipoi un volo di ritorno 5 ore, ed eravamo ancoranello stesso paese! In tipico stile di Perth c’eravento, vento da est che significa kiteboarding sulfiume Swan, uno dei luoghi più suggestivi, questofiume si snoda dalla costa attraverso il centrodella città di Perth che offre pochi spot kite interni.Data la direzione giusta, il vento era pulitoe, un’ora dopo l’atterraggio, eravamo di nuovo acoronare il nostro ritorno con una session. Perthè davvero un luogo ideale per il kite, il vento è unodei migliori che potrete sperimentare e se avetel’obiettivo di fare solo kite, allora è davvero il postoin cui stare. Se invece state cercando qualcosain più, allora è strepitoso avere il tempo e andaread esplorare alcune delle città sorprendenti chel’Australia ha da offrire, non rimarrete delusi!


90ITWColleen CarrollCOLLEENCARROLLNome:Colleen CarrollData di nascita:06/09/87Home spot:Hood River, OregonSponsors:North Kiteboarding, ION, Sensi Graves BikinisAnni di kiteboarding:7Spot preferito:Hatteras, North CarolinaAltri sport:Wakeboarding, Snowboarding, MountainBiking, Yoga, SUP, Surfing, praticamentequalsiasi cosa mi capiti sotto manoITW Roberta Pala | Foto Vincent Bergeron, Toby Bromwich, Greg Hinsdale, Jason Wolcott


92ITWColleen Carroll“Non c’è giusto o sbagliato nel kdiversi di fare kiteboarding e posper vedere le cose da una pFoto Vincent Bergeron


iteboarding. Ci sono tanti moditi meravigliosi in tutto il mondorospettiva del tutto nuova”


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KS_Raccontaci qualcosa di te…CC_Mi piace tenermi in movimento, sia quandosono a casa o in giro per il mondo, mi piace vedereposti nuovi e conoscere il territorio, la cultura,il cibo, la storia, la gente e tutto il resto che possoassorbire mentre sto visitando un nuovo posto.Può sembrare contraddittorio, ma sono ancheuna vera casalinga. Ho una famiglia straordinariae una comunità che mi sostiene a casa e mi piacepassare il tempo nel Nord Ovest degli USA, pensoche sia il posto più bello del pianeta.KS_Perchè il kiteboarding?CC_Perché è la cosa più divertente e liberatoriache sappia fare. Non c’è giusto o sbagliato nel kiteboarding.Ci sono tanti modi diversi di fare kiteboardinge posti meravigliosi in tutto il mondo pervedere le cose da una prospettiva del tutto nuova.Adoro stare in acqua e ho avuto sempre unatavola sotto i miei piedi per quanto possa ricordaree quindi, per me, è la combinazione perfetta!KS_Quest’anno è il decimo anniversario del Triple-S.Come ti stai preparando all’evento? E chipensi sarà la tua avversaria più accanita, per questaedizione che promette di essere esplosiva?CC_Di solito parto un po’ prima della gara per potermiallenare il più possibile e poi divertirmi almassimo durante l’evento. Amici di tutto il mondosi riuniscono a Cape Hatteras per andare in acquaassieme, rilassarsi… e fare festa! Credo che vedremodelle facce nuove quest’anno tra i più fortiriders, è davvero difficile per ora dire chi sarà ilpiù agguerrito, c’è da aspettare e vedere!KS_Qual è il tuo viaggio da sogno e perché?CC_Di sicuro un viaggio con sole ragazze, in unposto incredibilmente bello, con vento costante ecibo delizioso. Pensi che ci potrebbe essere qualcosadi meglio?KS_Quale è il tuo rapporto con North e con i tuoicompagni di team?CC_Non avrei potuto chiedere uno sponsor miglioree più solidale. I materiali, le persone che cisono dietro allo sviluppo dei prodotti, il team, l’aperturamentale e la collaborazione creativa, nonpotrei essere più entusiasta di poter lavorare conla migliore azienda del settore.KS_Il tuo spot preferito e perché?CC_In verità ne ho due. Il primo è Cape Hatteras,in Nord Carolina, e in particolare il The Real Slickcon tutto il Real Slider Park setup. Lo specchiod’acqua è extra piatto e, di solito, perfetto convento da SW per la mia 9 mq. Ci sono sempre personefantastiche in acqua ed è facile fare il pienodi energia che si sprigiona tutto attorno. Il secondospot è l’Hood River in Oregon. Qui fare kiteforse non è così perfetto come a Cape Hatteras,ma lo stile di vita è senza dubbio imbattibile. Unagiornata a Hood River può includere un’uscita inkite, un giro in mountain bike, raccolta di bacche,degustazione di vini e/o escursione alla cascatacon musica dal vivo…KS_I tuoi progetti per il 2015?CC_Sono davvero entusiasta per il viaggio chesto per fare in Norvegia proprio adesso ad Aprileper fare snowkite. Sono cresciuta vivendo e respirandosnowboard e quindi questo è un po’ unsogno che diventa realtà. Ci sono in programmaalcune escursioni con il team North che si preannuncianoepiche, non resta che aspettare e vederecosa accadrà. Poi si sicuro l’appuntamentoimperdibile a Giugno per il Triple-S. Ho anche in


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tenzione di passare del tempo a Hood River, poi inSud America e forse un bel giro in Europa per glieventi del Rail Masters. Mi piacerebbe anche farsì che quel viaggio da sogno solo ragazze, possadiventare realtà!KS_Sport e amore, viaggiando così tanto…CC_Per me vanno di pari passo. Mi sento moltofortunata a poter condividere con il mio ragazzoe compagno di team Craig Cunningham questapassione. Abbiamo potuto viaggiare per il mondoassieme, crescendo e promuovendo lo sport. Nonvedo alcun altro modo di vivere il nostro rapporto!KS_Colleen e il Makulo Project.CC_Bella domanda! Makulo è una nuova aziendache mette in connessione atleti e marchi in tuttoil mondo, producendo contenuti pubblicitari.Può sembrare come una app di FB che tiene tracciadelle session dei riders, ma in realtà questoè semplicemente uno degli strumenti usati percreare un profilo di un atleta che sarà condivisodai marchi per le loro campagne pubblicitarie. Hoavuto la fortuna di essere con il team di Makulofin dall’inizio, e ho avuto la possibilità di lavoraresu alcuni progetti interessanti. Abbiamo organizzatouna casa a St. Peter Ording la scorsa estatee anche una casa in Brasile, in Autunno, dove abbiamolavorato con Mercedes, Nivea, Tesa e Kind.KS_Tu e Sensi Graves, amica, kiter, disegnatricedi bikini e uno dei tuoi sponsor. Come è il tuo rapportocon lei?CC_Sensi è una delle persone che preferisco inmaniera assoluta e, naturalmente, disegna i piùbei bikini di tutti i tempi! Lei è una persona chelavora duro e ammiro questo suo continuo desideriodi migliorare sé stessa e il suo marchio. Nonsi ferma mai! Che si tratti di mountain bike, parlarein pubblico, progettare, insegnare, cucinare,ecc, ha una sete inappagata per apprendere e pergodersi la vita. Penso che questo sia uno dei motiviper cui stiamo così bene assieme e amo faremolte cose con lei.


98ITWColleen CarrollKS_Un giorno di Colleen rider. E quando non sei asurfare, come trascorri il tuo tempo?CC_Di solito inizio la giornata con una session diyoga e una tazza di caffé, sono di Seattle dopotutto… che è la capitale del caffé, poi o in acquao al computer per un po’ di e-mail. Poi mangio,faccio kite e di nuovo computer. Se non c’è vento,amo correre o fare qualche esercizio o esplorarei posti dove ci troviamo. Adoro trascorrere deltempo con i miei amici, e se sono in posti dove c’èmolta gente, adoro fare dei party con barbecueo cene di gruppo. Se sono in un posto tranquillo,posso anche passare un’intera serata a leggerese ho tempo…KS_Come ti vedi tra vent’anni?CC_Spero di avere una bella famiglia e una casaa Hood River, in Oregon. Credo sarò ancora unakiter piuttosto attiva, facendo anche mountainbike, S.U.P., e magari essermi ritagliata una posizionenel settore, per contribuire al futuro delnostro sport.KS_Il nostro magazine si chiama <strong>Kitesoul</strong>, perchésiamo sicuri che la nostra anima sia in qualchemodo riempita da questo sport. Quale è la tuasensazione mentre sei in mare, sia in gara sia inuna session al tramonto?CC_Non faccio molte gare, di solito è una stranasensazione essere in gara. Se sono al Triple-S,sono in preda al totale entusiasmo, adrenalina edivertimento, circondata da amici e nel mio spotpreferito, nel miglior park al mondo! Se si trattadi una gara di freestyle, sono un po’ nervosaperché non lo pratico spesso, ma cerco di starerilassata, fare del mio meglio, e godermi l’evento.Le session al tramonto… sono le mie preferite.Adoro fare kite al tramonto, con alcuni amici, inuno spot con acqua piatta, spesso questo è il momentomigliore dei miei viaggi, in cui ci si sentepieni dell’energia degli altri riders attorno.


100ITWColleen Carroll“Adoro fare kite al tramonto, conalcuni amici, in uno spot con acquapiatta, spesso questo è il momentomigliore dei miei viaggi, in cui ci sisente pieni dell’energia degli altririders attorno”


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180 POP S102STRAPLESS MOVES180 Pop Shove-itIl 180 Pop Shove-it è una manovra di base,per poi evolvere in una grande varietàdi altri tricks. L’atterraggio con le pinnein avanti, ti da la possibilità di surfaretoe side facendo “ole-ing” con la barra,o semplicemente lasciando che il nosesi corregga da solo puntando di nuovoin avanti. A questo punto è possibilecontinuare a surfare toeside, cambiare ipiedi, o strambare per andare nell’altradirezioneTesto e foto Courtesy Reo Stevens


HOVE-IT


104STRAPLESS MOVES180 Pop Shove-it180 POP SHOVE-IT1.Come in ogni salto, sia esso strapped ostrapless, per staccarsi dall’acqua è necessariocaricare il kite, impostando una bella orzataverso il kite. Questo crea la tensione alle linee,che servirà per sollevarsi dall’acqua.2.S’inizia con velocità lenta o media, sufficienteper ultimare la manovra avendo ancoraun certo slancio per proseguire nel riding. Sepossibile, utilizzate un piccolo kicker per saltare,come una piccola onda, che vi aiuti a staccarvidall’acqua.3.Non appena vi staccate dall’acqua, tenetela vela con un angolo di 45° e utilizzare lapressione delle punte per tenere la carena versoil vento. Così la tavola sarà spinta verso i vostripiedi, ed è possibile utilizzare questa resistenzaper avviare la rotazione della tavola.4.Tenete gli occhi verso il basso, guardandola tavola. È necessario girarla solo di 180°,e la quantità di “calcio” che dovete utilizzare, dipendesia da quanto si è veloci, sia da quanto siè alti.Se avete fatto tutto in modo corretto, le pinne impedirannoalla tavola di ruotare, e i piedi sarannoben collegati alla tavola. Tenete sempre d’occhioil punto di atterraggio e piegate le ginocchia perassorbire l’impatto.


BY REO STEVENS5.Prima di atterrare, controllare che i piedisiano posizionati verso il nose della tavola(in questo caso il vostro nuovo back della tavola),e tenete le ginocchia piegate per l’atterraggio.6.Tenete gli occhi verso l’acqua, per individuareil punto del vostro atterraggio, sperandodi avere i piedi ancora nella giusta posizione,mentre si atterra.CONSIGLI1.2.Non c’è bisogno di andare veloci per farequesta manovra.Non indossate il leash per evitare che lavostra tavola possa “rimbalzare” e creareuna situazione molto pericolosa.3.Prestate attenzione all’atterraggio, per lapossibilità di potervi trovare con le pinnerivolte verso l’alto. Per evitare lesioni da pinne,guardare bene la rotazione della tavola e, se sista atterrando sulle pinne, allontanare la tavolacon i piedi e mandare il kite dalla parte opposta,per allontanarsi.


106STRAPLESS MOVES180 pop shove - it con OLE180 POPSHOVTesto e foto Courtesy Reo Stevens


E-ITCON OLEAvete appena atterrato un 180 pop Shoveite siete pinne avanti. Cosa potete fareadesso? Un semplice modo di terminare lamanovra è di fare un “OLE”.


108STRAPLESS MOVES180 pop shove - it con OLEL’intero giro è guidato dalla testa, si avvia la Non appena cominciate a girare, tenete le1. rotazione, semplicemente guardando indietro,nel verso da cui si vuole girare.nel verso in cui volete andare. Siate pronti a una2. ginocchia piegate e continuate a guardarepossible resitenza delle pinne, mentre la tavolagira.


Non dimenticate di tenere la barra davanti3. a voi, durante tutta la rotazione. 4.E ora ricominciate a surfare!


110ITWRoberto RicciITW Federico Sugoni | Photo Dave White, John Carter e Courtesy RRD


ITW+ROBERTORICCI


112ITWRoberto Ricci+ks_come mai hai scelto il sudafrica per gli allenamenti etest materiali rrd?RR_Ho scoperto il Sud Africa nel 1988 con CesareCantagalli. Era davvero un famoso windsurfistaqui in Sud Africa e ha chiuso la sua famosa manovra,il “Cheese-Roll” a Big Bay, proprio accanto aquesta casa. Da quel momento ho avuto una forteattrazione per questo paese, l’ho sentito come sefossero le Hawaii africane, perché ci sono moltesomiglianze. Per me le Hawaii hanno sempre rappresentatoil vero fulcro di tutti gli sport acquatici,e lì hanno avuto, in sostanza, origine tutti gli sportacquatici. Oggi le Hawaii rappresentano ancoral’icona della cosiddetta Waterman ed è vero. Peril suo background storico, la posizione geograficae il patrimonio delle persone che vi abitano. LeHawaii sono sempre state usate come un simboloe un confronto, si paragona sempre la dimensionedi un’onda a quella di un’onda delle Hawaii,o la capacità di una persona a quella di un riderhawaiano, la forma di una tavola, ecc. Le Hawaiihanno sempre avuto questo profilo carismatico.E per me il Sudafrica è stato molto interessanteperché è una sorta di mix tra Italia e Hawaii, inun certo senso. Mi ricordava le mie radici europee,nonostante mi stessi muovendo in un altrocontinente, ma allo stesso tempo c’erano le radiciselvagge della cultura africana che in qualchemodo mi stavano ricordando la cultura hawaiana,rappresentato dai polinesiani in generale. C’eranoun sacco di analogie, ma più di tutto, mentre passavodel tempo in Sud Africa, mi sono reso contodi essere sempre me stesso, trovando pace.Non avevo bisogno di viaggiare fino alle Hawaii,ma allo stesso tempo non mi sentivo così sottopressione come in Italia. Così, a poco a poco, nonappena l’azienda è cresciuta e sono stato in gradodi viaggiare di più, ho cominciato a passarcisempre più tempo. Poi, come sapete, ho finito peravere una famiglia e figli, e ho pensato che il SudAfrica potesse essere un ottimo posto per andaretutti assieme. Oggi il Sudafrica è davvero la miaseconda casa, passiamo un sacco di tempo qui ininverno, da Dicembre a Marzo di ogni stagione. Ibambini vanno a scuola qui e quando torneremo,termineranno l’ultimo semestre in Italia. Alla finesono in grado di lavorare in modo più efficiente,posso continuare a uscire in acqua per testare imateriali con i riders e trascorrere tempo preziosocon loro, anche i miei progettisti vengono semprea trovarmi per sentire cosa sta succedendo. Sonoin grado di trascorrere tempo prezioso con loro inacqua, quindi, nel complesso, si tratta di qualcosadi cui, adesso, non posso davvero fare a meno,che completa l’intero pacchetto della strutturaaziendale di oggi.+ks_quanto è importante ilmondo del kiteboarding perrrd?RR_Il kiteboarding è stato un vero punto di svoltanella società. Come sapete l’azienda è nata con ilwindsurf ed ero portato, per natura, a considerareil windsurf come l’unico sport che mi sarebbepiaciuto fare in acqua. Non ero nemmeno a conoscenzadell’esistenza del kiteboarding. Tutto èiniziato nel 1995 grazie a Manu Bertin, che una


114ITWRoberto Ricci+per me il sinteressanttra italiasera mi ha detto: “Hey abbiamo un nuovo sport,mi potresti fare una tavola per far sì che questosport possa crescere?”Così, un giorno, si è avvicinato con una piccolaborsa da snowboard che ha preso dalla sua auto,e ho chiesto: “Allora, dove è il resto?” E lui risposeche non c’era nient’altro, questo era tutto, tuttonella sua borsa. E ho pensato “wow”! Tuttavia,a quel tempo, ero così coinvolto con il windsurf.Avevo appena messo in piedi la mia azienda, nonavevo soldi e dovevo restituire un enorme prestitoalla banca ogni mese, quindi la mia preoccupazioneprincipale era solo arrivare al mese successivo.Poi Manu è venuto da me con un saccod’idee, e ho potuto vedere possibilità fenomenaliin quel progetto… ma era troppo presto. Nel 1995


udafrica è stato moltoe perché è una sorta di mixe hawaiinessuno veramente capiva che cosa potesse diventarequesto sport. Tuttavia mi sono coinvoltoe ho prodotto alcune tavole per lui e l’ho aiutato,fin dall’inizio, a muoversi in tutto il mondo, dalBrasile a Maui, con i mezzi che avevo. In un viaggioa Maui, ha dimostrato le potenzialità del kitesurfagli altri riders. Ricordo poi, che nel 1996, miha lasciato uno dei suoi aquiloni che ho fatto volareun po’, ma ho davvero iniziato solo nel 1998,lo stesso anno in cui abbiamo messo in produzionela prima tavola. Il 1998 è stato l’anno delle prime“fly board”, come effettivamente le chiamavaManu, in quanto, allora, lo sport si chiamava “flysurf”e non kiteboarding, perché dava l’idea di volarecon una tavola da surf. Da quel momento, lamia idea è stata di evolvere sì


116ITWRoberto Ricci+non riesco a pensdiverso da quello


are di fare qualcosa diche sto facendo oranel mondo del windsurf, ma di introdurre anche S.U.P., il surf, e tutti gli altri sport acquatici che siquesta nuova possibilità di scivolare sull’acqua stanno sviluppando oggi, quindi, l’approccio dellacon venti molto leggeri. Ho potuto constatare società di oggi, non è più solo orientato al windsurfe al kitesurf, ma agli sport acquatici in gene-che, in posti come il Mediterraneo, i venti sonomolto leggeri e si può progredire più velocemente rale, e questo è l’obiettivo che ho, voglio invitarecon un kite piuttosto che con un windsurf. Questovaleva allora, per non parlare di ciò che si può menti più semplici possibili, come tavole gonfia-la gente ad entrare in acqua con tutti gli stru-fare adesso! Quindi, la mia idea, era quella di investirenel mondo kitesurf, perché ho pensato Spesso ci dimentichiamo che molte persone nonbili S.U.P., o tavole da kite e windsurf easy-to-go.potesse essere una grande possibilità per tutte sanno nuotare, quindi pensare di rivolgere questisport solo alle persone che possono naviga-quelle persone che sono stressate sulla spiaggia,non potendo fare windsurf, quando ci fosse ventomolto leggero, avendo bisogno di almeno 15 un sacco di possibilità da offrire, è l’elemento piùre, mi sembra limitante, credo che l’acqua abbianodi per iniziare a planare. A quel tempo, e ancoraoggi, la maggior parte dei windsurfisti vuole lizzare e posti da scoprire nel mondo. Credo chepresente sul pianeta, quindi tanta acqua da uti-solo andare veloce, questo è il motivo per cui ho gli sport acquatici in generale, potrebbero aiutarevoluto subito iniziare una produzione di tavole. la nostra civiltà ad essere più consapevoli di ciòAll’epoca c’era solo F-One sul mercato. La nostra che sta succedendo nel nostro ecosistema. Credoproduzione di vele è iniziata più tardi, RRD è stata che, grazie a questi sport, si possano, così, trasmetteremolti importanti messaggi al pubblico.la terza società sul mercato con una linea di kite.Ricordo che il primo è stato Wipika, seguito daNaish. Ci siamo stati fin dall’inizio, prima di molti+marchi che si vedono adesso. Da allora ho decisoche la mia azienda sarebbe stata totalmente dedicataagli sport acquatici. Molti mi hanno chie-rrd?ks_quanto di italiano c’è insto perché non entri anche nel mondo snowboard,abbigliamento da montagna e sport all’aria RR_Forse io non sono la persona giusta per analizzarequesta cosa, è difficile essere il mio giu-aperta. Sostanzialmente perché tutto quello chefaccio è andare in mare, amo la montagna e mi dice… Quello che posso dirvi è che la gente vedepiace passarvi del tempo con la mia famiglia, ma molto “tocco” italiano in quello che facciamo.non riesco a pensare di fare qualcosa di diverso Penso che la vera spina dorsale della società siada quello che sto facendo ora. Amo tutto ciò che di essere un marchio importante, e lo dimostranoposso fare con successo in acqua, voglio scoprire i risultati. Siamo in grado di vincere le gare, necosa c’è là fuori in acqua, questo è ciò che mi premia.E l’azienda, grazie all’arrivo del kiteboarding, in futuro (tra le varie discipline).abbiamo vinte, e siamo in grado di vincerne di piùè riuscita ad ampliare ulteriormente il tutto con il


118ITWRoberto RicciDicendo questo, dall’altra parte, c’è un sacco di“romanticismo” in azienda, un sacco di stile e attenzioneai dettagli, non facciamo le cose soloche siano migliori, ma per renderle più interessanti,diverse, con un po’ di “pepe”. Voglio direche non sarebbe stato necessario aggiungere ilcolore in più in una tavola, o la patch extra o unrinforzo nel kite, o aggiungere quel dettaglio inpiù alla barra, paddle o un capo di abbigliamento,ma mi piace farlo perché so che ci sta bene, ese mi piace, lo faccio. E, realizzando il prodotto inquesto modo, molto spesso rispecchiamo anchei desideri della gente, perché quello che facciamoè genuino, il prodotto ha una vera anima che simostra alla fine. Quindi, in un certo senso, credoche si possa percepire un sacco di anima italiananel prodotto che facciamo, perché l’azienda è fattaprincipalmente da italiani, anche se molti deinostri progettisti sono in realtà di altri paesi. Ingenerale, cerco sempre di supervisionare il lorolavoro e indirizzarli verso uno specifico stile grafico,materiale, tessuto o componenti. Tutto ciòche è sviluppato e prodotto è sempre controllatoe guidato da me. Il vero spirito della società si puòriassumere in due parole: PERF-ROMANCE, nonle prestazioni ma “perfromance”. Penso che questedue parole, che apparentemente sono moltodiverse, siano state fuse con successo nello spiritoRRD, queste due qualità vanno di pari passonei miei prodotti e non si può davvero scinderle,piaccia o no. Sono stato portato per natura a credereche non importi il modo in cui lo si fa, perchéquello che conta è come lo fai! Penso che, allafine, l’unica ricetta che funziona è quella di farele cose con la motivazione, la passione, il desiderioe il giusto approccio, che è quello di esserefelici di ciò che hai fatto, ma subito passare allafase successiva, dopo che hai finito l’ultimo prodotto.Penso che, in questo modo, si possa praticamentefare qualsiasi cosa, in qualsiasi partedel mondo. Se avete davvero la motivazione e lavoglia di fare le cose. E non credo sia importantedove sei, Italia, Francia, Sud Africa o alle Hawaii.Penso che qualsiasi marca, qualsiasi imprenditoreo singola persona, abbia la stessa probabilitàin tutto il mondo. Ciò che conta è che si utilizzinotutti gli strumenti dentro sé stessi, o intorno, perrendere la propria “ricetta”, e non ne esiste unafissa. Io, personalmente, ho deciso di mantenerela mia base in Italia soprattutto perché il mio cuore,l’anima, il patrimonio e le obbligazioni appartengonoall’Italia, che è la mia terra. Quello cheho imparato dai miei genitori e amici e compagnidi scuola, è profondamente radicato dentro di mee sono cresciuto in questa cultura, anche se conun approccio molto internazionale. Ho viaggiatoin tutto il mondo, in sostanza tutta la mia vita,da quando avevo 25 anni, e ciò che conta davveronon è tanto in considerare i pro e i contro diun paese, ma vedere il mondo come un’opportunitàper tutti, e credo che, se si hanno le radicida qualche parte, sarà più facile appartenere almondo. Non si può davvero essere un giramondototale e seguire una società allo stesso tempo,si può fare, ma è qualcosa che non mi sento difare. È come avere una famiglia dalla quale si puòtornare ogni volta. Tornare in Italia, per me, è tornarea casa e sentire tutti i momenti felici, ma allostesso tempo sento la frustrazione e la ristrettezzadelle persone che non riescono a vederel’apertura e le possibilità che ci sono nel mondolà fuori. Voglio dire, l’Italia è solo un paese a caso


120 ITWRoberto Ricci+nel mondo, ciò che rende un buon imprenditore èl’essere in grado di utilizzare ciò che c’è buono inun paese. L’Italia è il mio paese, ed io sono fierodi essere italiano, non sono qui per combattereper l’Italia o rappresentare gli imprenditori italiani.Onestamente non m’interessa nemmeno, vogliodire che non voglio dimostrare al mondo che“gli italiani lo fanno meglio”. La mia missione è direndere un marchio di successo, che è qualcosa RR_Ho deciso di avviare l’attività di produzionenel 1994 perché il mio obiettivo era di fare ladi completamente diverso.miglior tavola da windsurf nel mondo. Quandosi ha un obiettivo così chiaro e la passione e ladeterminazione non solo per vincere delle gare,ma farlo con i migliori strumenti fatti con il cuore,la passione, è come aver vinto già. E ho avutola fortuna di condividere questa visione con unsacco di persone in azienda, anche quelli che miks_sei stato intervistato darepubblica su quest’argomento,ma che cosa vuol dire rappresentareun tale marchio disuccesso italiano in un momentodi crisi economica peril nostro paese?


aiutano con l’organizzazione commerciale del business.Poi c’è la classica storia italiana, abbiamoiniziato fuori da un garage di famiglia, poi, pocoa poco, abbiamo iniziato la produzione di massaprima in Slovacchia e poi in Thailandia. Tutto a untratto, abbiamo finito per trovarci in veste di nuoviimprenditori che cercano di organizzare un business.Tuttavia, il fattore di passione che ci stavaaccompagnando, non ci ha lasciato e, in realtà, èciò che spinge avanti l’azienda di oggi, la passioneper lo sport e mostrare alla gente che quandosi fa qualcosa con il cuore e l’anima, è ancorapossibile mantenere il fuoco acceso, e questo èun qualcosa che può essere compreso quando siguardano i nostri prodotti. Quando un cliente acquistauno dei nostri prodotti, vogliamo che sentacome se avesse comprato qualcosa di speciale, equesto è molto gratificante per noi. Questo è statoun ottimo modo per ottenere risultati con unaprogressione naturale. Anche oggi non programmoin anticipo, guardo il mercato e vedo le possibilitàlà fuori, ciò che è veramente necessario odesiderato dai potenziali clienti, e questo è comeci muoviamo in avanti lungo il percorso. Non cipiace fare piani per sfondare in nuovi paesi omercati, preferiamo che il prodotto parli per sé, èil nostro obiettivo principale, ci preoccupiamo cheil prodotto sia fatto al meglio, e i clienti sembranoapprezzarlo davvero. È stato per lo più comeun vero e proprio sviluppo naturale della società,non è qualcosa che ho sognato una notte. Tutti ipezzi sono andati a posto a poco a poco, comescegliere le persone giuste che lavorano con mee per me.


ITWRoberto Ricci122+credo che, grasi possano, coimportanti mes


zie a questi sport,sì, trasmettere moltisaggi al pubblico.+ks_com’è iniziato tutto? cipuoi raccontare la tua storiacome imprenditore?RR_Ho iniziato a fare windsurf nel 1981, per caso.Ho provato il windsurf una volta con un amico,ma direi che la prima volta che ho provato,in realtà, non mi era piaciuto, la vela era moltopesante e l’attrezzatura, in generale, era troppoingombrante. La mia prima esperienza non è statamolto bella, e non mi ero proprio sentito attrattodallo sport. Questo è accaduto durante laprimavera del 1981 e poi è arrivata l’estate e misono trovato un lavoro estivo, avevo circa 16-17anni e, al momento e in Italia, era molto comuneper gli adolescenti, lavorare in estate. Volevo risparmiarequalche soldo per andare in vacanza inMadagascar con un mio amico, perché, ai tempi,ero molto appassionato di apnea. Alla fine il mioamico si è rotto un braccio, e la vacanza è stataannullata. A quel punto avevo tutto questo denarorisparmiato e non sapevo cosa fare. I mieiamici avevano tutti iniziato a fare windsurf, e cosìho deciso di comprarmi un windsurf, anche se almomento non ero molto preso da quello sport,solo curioso… Così, da quel giorno in poi, ho continuatoa fare apnea quando l’acqua era calma ewindsurf quando era ventoso e non potevo immergermi.Lentamente ho cominciato a gradiresempre più questo sport e a uscire in mare ognivolta che c’era vento, anche durante l’inverno! Facendosempre di più windsurf, ho anche iniziato abazzicare per i negozi di windsurf, lì ho imparatoa riparare le tavole e venderle. Ho iniziato a capiresempre di più sulla progettazione e sviluppo delletavole e passavo sempre più il mio tempo liberoa verificare i nuovi marchi che erano immessi sulmercato, come si stavano sviluppando, ecc. Dopotre quattro anni ho partecipato alle prime garefunboard, in una gara di slalom, mi stavo comportandobene nel circuito italiano. Ricordo che ungiorno, mentre mi stavo allenando, ho incontratoquesto ragazzo, che poi ha finito per diventare unproduttore di tavole, quel giorno mi ha invitato atestare e sviluppare le tavole per lui e posso direche sia iniziata così la mia carriera. Ho cominciatoa provare le tavole, fino a quando un giorno, mi haofferto di fare lo shaper, sinceramente, all’epoca,nemmeno sapevo cosa fosse uno shaper! Mi hannodetto che avevano bisogno di uno shaper chesapesse anche qualcosa di tecnica di windsurf,per poter scrivere un paio di articoli per le rivistedi windsurf e realizzare una tavola. Sapevo di esserela persona giusta per il lavoro perché sapevocome lavorare con le mani, come mio padre miha insegnato, era un artigiano, era un self-mademan del dopoguerra e mi ha insegnato come ripararela mia moto, e costruire mobili. Di conseguenza,fare cose a mano, per me, è sempre statonaturale. Ho così imparato a modellare le tavolesul Lago di Garda, e da quel momento in poi, tuttoha iniziato a capitare al momento giusto, graziealla mia passione e determinazione. Ho decisoche sarebbe stata la mia vita, ero così immersonel lavoro, mostrando le mie realizzazioni in tuttoil mondo, provando e migliorando le mie abilitàcome shaper e windsurfer. Questa è stata la miavita dal 1984 al 1986, facendo tavole per i miglioriatleti d’Italia, fino a quando, nel 1986, sono statoin grado di fare il mio primo viaggio alle Hawaii.Una volta lì ho deciso che volevo passare semprepiù tempo alle


124ITWRoberto RicciHawaii e imparare a modellare tavole migliori diquelle dei guru hawaiani. Ho poi finito per affittareuna piccola shipping room nelle isole Canarie,che è la mecca degli shapers windsurfer del mondo.Da allora in poi ho avuto più tempo per testarele attrezzature e migliorare le mie competenzecome windsurfer. Sono passato, da essere solouno shaper, ad avere qualche sponsor per andarein giro per il mondo e competere nel tour mondiale.Grazie agli sponsor, sono stato in grado diprendere parte a grandi eventi di windsurf. Nel1989 ho deciso di fare tutto da solo, ho lasciato ilmio lavoro come shaper e sono partito, da solo,con il mio marchio RRD. Il mio primo logo realtàera Roberto Ricci Design Italia-Hawaii perché ilmio laboratorio era stato in Italia, nel garage deimiei genitori in Maremma (Grosseto, Toscana), ela mia shipping room era alle Canarie, e da questidue piccoli centri sono stato in grado di fare le tavoleper gli europei e per i piloti internazionali chevanno alle Hawaii. Nel 1993 ho incontrato AndersBringdal, uno dei migliori rider di slalom, e unodei ragazzi più veloci del Tour Mondiale. Volevaavere alcune tavole fatte da me. Così, grazie alsuo sostegno, sono stato in grado di fare grandipassi in avanti in termini di progettazione delletavole. Così, nel 1994, ho iniziare la mia carrierad’imprenditore. Ho messo i soldi per formare laprima squadra di windsurf che prendesse parteal Tour Mondiale. Ho deciso di farlo perché l’annoprima, nel dicembre 1993, c’era stato un grossoincendio nella mia fabbrica ed io ero rimasto con1000 euro e nessuna assicurazione a rimborsareil danno. La mia fabbrica era ancora il garage deimiei genitori, e da quel giorno ho deciso che, sevolevo che questo fosse la mia vita, avrei dovutofare le cose sul serio o rinunciarvi del tutto.Fino a quel momento, vivevo tipo da barbone sullespiagge in tutto il mondo, raccogliendo denarodagli sponsor, e vendendo un paio di tavole quae là, ma dopo aver visto distrutto qualcosa che imiei genitori avevano impiegato così tanto tempoa costruire, ho dovuto fare le cose sul serio. Ilfuoco era una buona lezione e una solida motivazionee, in quel momento, sono stato in gradodi trasformare un’esperienza davvero negativa inuna positiva ed io dico sempre che, da allora, ilfuoco di quella notte brucia ancora dentro di me,il fuoco e la voglia di fare meglio e migliorare, peril mio futuro e quello delle persone che lavoranocon me.+quando un clprodotti, voavesse comprquesto è mol


iente acquista uno dei nostrigliamo che senta come seato qualcosa di speciale, eto gratificante per noi.


126ITWRoberto Ricci+ l‘unica ricetta chefunziona è quella difare le cose con lamotivazione, la passione,il desiderio e il giustoapproccio


128FREESTYLE MOVESShifty 3FREESTYLE MOVESSHIFTY 3Testo Alberto Rondina | Foto Roberta Pala


ALBERTO RONDINALo Shifty 3 è una variante di un 313, introdottasolo pochi anni fa.Fondamentalmente, la differenza principale tra idue, è all’inizio.Nel 313, si deve fare un corretto Raley all’inizio, ilche significa che entrambe le gambe sono allungatedietro la schiena. Invece lo Shifty, è fatto inmodo corretto quando la gamba posteriore è allungatae in alto, mentre la gamba anteriore è ingran parte piegata e verso il basso. Prima di tuttobisogna imparare lo Shifty, poi lo Shifty toeside, e,poi, lo Shifty 3.


130FREESTYLE MOVESShifty 3SHIFTY 3Il pop dello Shifty è leggermentediverso dal normale, bisognatirare su la gamba anterioreper ottenere l’altezza e tenereil nose fuori dall’acqua, manon appena si lascia l’acqua, lagamba anteriore deve stare giù,mentre la posteriore, va allungatafino in fondo.Assicuratevi di avviare la manovra,tenendo la barra bene alcentro, e mantenendo l’aquilonea 45°, e con una buona velocità.Arrivati ​a metà del salto, quandola gamba posteriore è completamentestesa e vi sentite comese stesse iniziando a scendere,è il momento giusto per iniziareil frontside 360.Lasciare la mano anteriore dallabarra, spingere la vostra tavoladi nuovo sotto i piedi versoil kite e girare la testa in mododeciso, sopra la spalla anteriore.Tenete la barra molto vicinoal vostro fianco, continuate aspingere con la testa, e andatea cercare la barra dietro laschiena.Afferrate la barra dietro la schienae preparatevi a piegare le ginocchiaper attutire l’atterraggio!


GLI ERRORI PIÙ COMUNI SONO:Non allungare abbastanza lagamba dietro. Potrebbe esseredifficile all’inizio, ma una voltache ci si abitua, troverete chepiù è alta e stesa la gamba posteriore,più facile sarà atterrarequesta manovra.Dal momento che lasciate lamano anteriore dalla barra, lamano posteriore è pronta a richiamareil kite di nuovo nel cie-lo. Quindi, dovete essere sicuridi iniziare la manovra con l’aquilonebasso, come di sicuro èall’inizio, poi il kite andrà in altodurante la manovra. Se si avviagià il trick con l’aquilone troppoalto, potrebbe essere veramentedifficile andare ad afferrare labarra dietro la schiena. Più bassoè il kite, più facile è passarela barra dietro la schiena.CIAO!ALBY


132HANDIKITEChristophe MartinITW Roberta Pala | Foto Courtesy Christophe Martin


ChristopheMartinNome: Christophe MARTINData di nascita: 4 Aprile 1974Home spot: “Les Trois Pierres” a Oleron,un’isola franceseSponsor: Takoon, Julbo, Fondation MalletAnni di kite: 19Spot preferito: One Eye e Manawa a MauritiusAltri sport: surf, wake, snowskiing, snowkite,parapendio, vela, diving, Catakite, S.U.P.,e altro ancora…


134HANDIKITEChristophe MartinKS_Parlaci di te…CM_Ho 40 anni, sono sposato e ho due figli e tutta la famiglia èaffascinata dagli sport acquatici. Sono entrato in acqua con il surfper la prima volta a 7 anni. Ho praticato molti sport estremi nellamia vita, come il windsurf in onde di tempesta, kite, tow-in in grandionde, arrampicata, bungee jumping, parapendio per dodici anni,e tutte queste esperienze mi hanno dato il desiderio continuo ditrovare ogni modo per realizzare i miei sogni… Nell’Ottobre 2002,ho avuto un incidente in mountain bike e sono rimasto paraplegico,ma la mia decisione era di lottare e continuare la mia vita comeprima. La mia famiglia e i miei amici sono sempre stati molto presentie, nel 2003, ho deciso di vedere cosa esistesse per le personenella mia condizione e di cambiare qualcosa nella vita del disabile,il mio obiettivo è di creare qualcosa di nuovo o migliorare quelloche esiste già. Sono davvero molto coinvolto negli sport acquaticiper disabili.KS_Dopo la sosta forzata dell’ultimo anno, stai ritornandoal kiteboarding con il foil e un nuovo sponsor,come è nato il rapporto con Takoon?CM_Come sapete, gli sport estremi sono emozionanti e meravigliosi,ma si paga sempre un prezzo nel praticarli, io l’ho pagatodue volte, e lo scorso anno ho scoperto che il mio corpo ha ricevutotroppi shock in dodici anni di alcuni sport. Per questo motivoho preso la decisione di smettere, e vedere cosa fosse possibilefare nella mia nuova condizione. Adesso navigare in acqua piattaè la mia nuova strada, magari prendendo qualche onda e aprendoun nuovo mondo di riding in foilboard. Ho provato con la sedia nel2005 ma trainato dalla moto d’acqua, non avevo il tempo di farlocon il mio kite all’epoca… ero troppo impegnato a cavalcare le onde!La famiglia Takoon è stata per me una buona opportunità perchéJacques Freydrich lo conosco da dieci anni, ed è stato il mio primosponsor in un’altra azienda di kite, e conosce bene la mia volontà didare accessibilità al kitesurf per i disabili, e il mio lavoro per quantoriguarda il marchio. Pierre Engel ha anche la stessa visione dellapratica del kitesurf, e lo apprezzo, i prodotti sono già molto buoni eora posso testare quali siano più indicati per il nostro scopo. Il nostroobiettivo è lo stesso, poter fare kitesurf in sedia, avere nuovesensazioni in acqua, e creare degli Handi kitesurf camp nel mondo!


“Christophe Martin con ChrisBallois, detentore del recordmondiale di speed per atletidisabili con 42,94 nodi”


136HANDIKITEChristophe Martin“ho avuto un incidente inmountain bike e sono rimastoparaplegico, ma la mia decisioneera di lottare e continuare la miavita come prima”


KS_Quali sono le maggiori difficoltà che s’incontranonello sviluppo di materiali per l’handikite?CM_Sono dieci anni che facciamo un ottimo lavoro con la federazionefrancese (FFVL) e molti supporti sono stati approvati, ci vuoletempo per creare gruppi di istruttori. Lo sviluppo delle kitechairè stato il mio investimento personale in tempo e denaro. Lavorocon alcuni handiriders e amici validi in kite, per provare e testare imateriali, e apportare le modifiche necessarie su pezzi o posizionidella sedia MC1. Quando mi giro, non posso sapere cosa succedealle gambe, non avendo sensibilità e non riesco a capire il comportamentodel telaio. La nostra MC1 kitechair, è un grande successo,è molto reattiva, flessibile negli atterraggi, solida nei salti, c’è lapossibilità di adattarla a tutte le tavole sul mercato, è compatta perpoter viaggiare in aereo, e abbiamo rispettato tutte le specificheper gli handiriders.KS_Avevi già progettato il tuo kiteboard, sei entratonello sviluppo del foil?CM_La mia ultima kitechair MC1 in carbonio, è stata realizzata daFrank Provost, un ingegnere che ha lavorato sul più grande trimaranoal mondo, molto bravo sulla resistenza materiali e design.Julien Lecoq ha costruito il telaio in carbonio per il wake e il kite.Adesso utilizzo un foil Ketos, e sono sicuro che sia il più stabileper noi, dobbiamo creare un sistema semplice ed economico permettere il foil in acqua, perché andare in acqua dalla spiaggia, èovviamente più difficile per noi con un foil, dobbiamo testare la


138HANDIKITEChristophe Martinresistenza e la sicurezza.KS_Quali differenze ci sono, oltre alla sedia naturalmente,nella concezione di un foil per un foilboardhandikite? È diverso o no?CM_Sì, è diverso, quando cade in acqua una persona non disabile,esce fuori dalle straps e la tavola rimane sulla superficie. Se seisulla sedia, come accade per noi, il corpo potrebbe ruotare durantela caduta e la tavola finire sottosopra con la conseguenza di averela lamina della foilboard verso il cielo e voi con la testa sotto a bere,bere e bere! È molto più difficile fare foilboard con sedia, bisognacercare di pensare a dei sistemi di sicurezza, ad esempio, che possanoespellere la lamina del foil in situazioni di pericolo. Un altroproblema è il posizionamento del foil, non possiamo cambiare laposizione, utilizzando due punti di pressione, uno per piede destroe uno per sinistro, e quindi dobbiamo trascorrere tempo in acquaper trovare la posizione migliore, che è anche diversa per ciascunrider, noi possiamo cambiare la posizione alla nostra tavola, solousando testa e braccia. Sono sicuro che diventerà facile usare ilfoilboard, ma ci vuole tempo…KS_Progetti per il 2015?CM_Navigare con la mia famiglia Takoon, lavorare e sviluppare ilprogetto Foiling, creare dei camp Handikite, formando nuovi ridernel mondo. Ho informazioni su 13 rider di cui alcuni stanno anchenavigando con un buon livello. Altri progetti il Kiteboatspeed, untrimarano con un aquilone per tutti, fare del S.U.P. nelle onde


140 HANDIKITEChristophe Martine passare tempo in acqua con la mia famiglia.KS_Quanto è importante il supporto della tua famigliain tutto ciò che fai? Tua moglie e i tuoi figli sono interessatial kiteboarding?CM_Spendo molto tempo nelle mie attività, perché la mia famigliaama e pratica alcuni di questi sport. Sono importanti per averesempre lo stimolo a lottare nella vita, per prendere decisioni. I mieibambini hanno sei anni entrambi, vedono sempre papà fare kite eabbiamo fatto catakite assieme nel 2013, un’esperienza meravigliosa!Penso che sì, si avvicineranno al kite in futuro, ma io preferiscoche provino con noi le emozioni e poi prendano loro stessi ladecisione su ciò che vorranno fare. Ho provato a far fare kite a miamoglie nel 1998, ma preferisce fare wake, paddle, catakite, vela, hasempre paura!KS_Scuole Handikite e viaggi per handi kiters?CM_Abbiamo formato, assieme alla Federazione Francese (FFVL),15 insegnanti di kite che possano proporre quest’attività per disabilie facciamo degli aggiornamenti ogni anno. C’è un grande sostegnoin Francia per equitazione, buggy, paddle, sandchair, ecc. Sonostato in Grecia, vicino Atene, nel 2012, per fare dei corsi per alcuniinsegnanti di kite e tornerò quest’anno per fare un altro grandecamp su un’isola greca. Quest’anno stiamo anche preparando deicamp kite con alcuni handiriders di buon livello, così da scambiarsiopinioni su materiali, sicurezza, accessibilità nel mondo, non siamoriusciti a farlo lo scorso anno, e questo è il momento per incontrarsi.KS_Il mondo handikite è ancora in crescita, che consigliodaresti a chi vuole avvicinarsi al mondo handikite?CM_L’handikite è uno sport meraviglioso, e da piacevoli sensazioni.Ci sono così tante patologie differenti nel mondo, che spessoè difficile poter dare una risposta che valga per tutti. Se non si sanuotare, ci sono attività come il catakite e il bi-paddle ad esempio.Per poter fare kite, devi essere bravo a fare sci nautico, snowskiing,


142HANDIKITEChristophe Martin


nuoto, e saper pilotare un aquilone con il catakite.Poi, quando non si fa più cadere il kite in acqua con il catakite o inbarca, si possono fare delle prove con un insegnante di kite (megliose con preparazione handikite) che abbia provato una kitechair, percapire come navigare con questo nuovo supporto. Acqua piatta,massimo 15 nodi, kite, sedia, aquilone con sistemi di sicurezza supertestati e una persona assieme a te per poter portare la personain acqua per iniziare e una barca di sicurezza con tre ragazzi.Prendere tempo, provare e riprovare… e non dimenticarsi mai che ilmare è sempre il vincitore…KS_Il nostro magazine si chiama <strong>Kitesoul</strong>, perché crediamoche la nostra anima sia permeata da questosport. Quali sono le tue emozioni in mare, durante unatua session?CM_Il kite da la libertà di andare ovunque si desideri, amo questacosa, fare tutto senza stress, decidere la direzione, quando saltare,che onda prendere… sempre rispettando la natura. Quando eroa Mauritius, sull’isola di Reunion, ho visto cose così belle nel mioviaggio, che mi sono come disconnesso dal mondo e dai problemidella vita. Nell’estate del 2013 sono stato in acqua per quattro oresenza sosta, surfando onde con i miei amici sull’isola di Oleron,dove vivo, in quei momenti ero come loro, senza differenze, la sediaa rotelle era totalmente dimenticata, come tutti i problemi dellamia patologia, e non restava altro che il piacere dello spirito…


144CAMPMitu Monteiro - Wave Clinic a Capo Verdetesto Nicole Gaudimierfoto Gabriele Rumbolo


146CAMPMitu Monteiro - Wave Clinic a Capo Verde


Fare un wave clinic per un kiter è come fareun safari fotografico per un appassionato dianimali. E se la clinic è con Mitu Monteiro, alloraè come il safari più selvaggio possibile.Mitu ha più di dieci anni di esperienza di insegnamento,che è il motivo per cui, oltre adessere un campione nel wave riding e un mostronel freestyle strapless, è anche un istruttoreattento e appassionato.Nel 2010, un gruppo di ragazzi francesi, haorganizzato un viaggio a Capo Verde, con l’obiettivodi imparare con Mitu, questa è statala prima esperienza anche per il campione.Da quel momento, sempre più riders chiedevanodi essere seguiti da lui e, quindi, anchele agenzie specializzate in kite, hanno volutoinserire nel catalogo, i clinics con Mitu.Di cosa si tratta e perché molti le frequentano?Un clinic è una full immersion intensivadella disciplina.


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È adatta a tutti quei riders che sono già abbastanzacapaci, ma si sentono sempre divoler migliorare, o per chi desidera progredire,ma ha bisogno di stimoli e input. Poi c’èchi ha sempre navigato con una bidirezionale,ma vuole provare nuove esperienze. Quattroore al giorno, per cinque giorni. Mitu va aprendere i clienti la mattina e porta tutti allabase in spiaggia, alla kitebeach, dove si trovala scuola, qui ci sono i materiali di noleggioe il magazzino. Una volta lì, si analizzano lecondizioni degli spot e del vento, per decideresul migliore per la giornata. Di solito, il primogiorno, è dedicato alla valutazione dei ridersalla kite beach, Mitu controlla i livelli dei ridersnello spot della scuola, in tutta sicurezza.Il gruppo non supera mai gli otto partecipanti,di solito sono cinque per ogni clinic, possonoessere tutti amici, o persone che non si sianomai viste prima, che sono lì per condividereun’esperienza unica, con la possibilità di confrontarsicon riders di livello simile.


152CAMPMitu Monteiro - Wave Clinic a Capo VerdeMitu insegna in due modi:1- Da riva.In questo caso, dà a tutti un obiettivo, unamanovra da chiudere o da provare, ecc. Stasulla spiaggia a guardare i riders, richiamandolia riva quando voglia dare un suggerimentoo spiegare una cosa nuova.2- In acqua.Questa seconda possibilità è il top quando sivoglia surfare. Mitu va con la persona nelleonde, mostrando il giusto timing, motivando,aiutando e risolvendo eventuali problemi chesi venissero a creare.Mitu gestisce sempre ogni persona singolarmente,dando consigli individuali. Ogni giorno,al termine del clinic, si fa un de-briefingtutti assieme, analizzando gli errori, facendodomande, ponendo dubbi e richieste speciali.In quest’occasione c’è la possibilità di vedereil risultato della giornata! Questo perché unfotografo sportivo professionista, sarà semprecon il gruppo, pronto a scattare tutti iprogressi. Gabriele Rumbolo è a disposizionedei partecipanti per mostrare le immagini allafine di ogni giornata, dopo aver posato l’aquilonee trovandosi tutti a sorseggiare una frescakite-pirinha al bar sulla spiaggia, accantoalla scuola! Il fatto di avere un fotografo semprepresente, è molto importante per vederel’errore e aiutare a migliorare la posizione, lostile, il timing, ecc. Alla fine del clinic, è possibileacquistare un cd con tutte le foto.Fare lunghi downwind, visitare i secret spots,fare kite con le tartarughe, vedere il tramontoin spiaggia… tutto questo è un clinic con MituMonteiro a Capo Verde!


KITE BEACH SCHOOLLOUNGE BAR & RESTAUTANTA paradise for kitesurfers , an oasi in the desertServices available at the center :lessons for all levels | rental & storage | kids area | sunbeds areaprofessional potographer | lounge bar & restaurantMore info at:www.mitudjokiteschoolcaboverde.com - kiteschoolcaboverde@gmail.com


154TEST<strong>Kitesoul</strong> test 2015KITESOULTEST2015


*Le infografiche sono state realizzate sulla media deivalori espressi da più <strong>Kitesoul</strong> tester.RACEWAVEREACTIVE ACTIVE S STEARINGSTEARING STABILITA’A’STEEARING N OVERPOWEREDO DEPOWERTURNING NG SSPEEDUPWINDALL ROUNDFREESTYLEPOPLOWENDL1.2. 3.4.CABRINHA - FXNORTH - NEORRD - OBSESSION PRO


156TESTCabrinha, FxCABRINHA, FXRACEWAVESTEEARING OVERPOWEREDDEPOWER1. 2. 3.4.ALL ROUNDPOPLOWENDREACTIVE STEARING STABILITA’TURNING SPEED UPWINDFREESTYLE/CROSSOVERDopo averlo ammirato in anteprimaalla Red Bull King of TheAir nelle mani di Nick Jacobsen,abbiamo potuto provare,in questi giorni, il nuovo FX diCabrinha, in occasione del suolancio sul mercato.La FX si pone in quella fascia diFREESTYLEutilizzo tra il freestyle/wakestyle,rappresentato nella gammaCabrinha dal Chaos, e le performancesfreeride/crossoverdello Switchblade, questa sceltaè stata adottata dal marchioperché molti riders erano allaricerca di una vela che fossesì freeride, ma con prestazioniorientate al freestyle.TecnicaLa vela presenta una configurazionea tre struts che le conferisceottima reattività ma che larende anche morbida e con un


CABRINHA, FXDisponibile nelle misure6 - 7 - 8 - 9 – 10 – 1214 mqwww.cabrinhakites.com


158TESTCabrinha, Fxbel feeling diretto. Il brigliaggioè semplice, senza carrucole, ecorto, caratteristica che rende ilkite molto diretto e veloce anchenelle misure più grandi.Sulla trailing edge sono presentiquattro stecche facilmenterimovibili, utili per scongiurarepossibili movimenti eccessividell’ala derivanti dalla leggerastruttura a tre struts.Dal punto di vista dei materiali,quelli più pesanti, come il dacron,sono stati utilizzati soloin una piccola parte del wingtip con un canopy che diventasubito più sottile, per rendere lavela più leggera e far sì che possavolare anche in condizioni divento molto leggero.Sulle back lines sono presentitre nodi di regolazione, mentresono due le possibilità di attaccodelle back lines sul tip.Il sistema di gonfiaggio e sgonfiaggioè effettuato attraversouna valvola di dimensioni oversize,come già Cabrinha utilizzaormai da anni, che consentegonfiaggi molto rapidi conuno sforzo minimo. La valvola,per evitare usura dell’ala, ha unmorbido cappuccio di neopreneche la protegge e ne evita ilcontatto con il tessuto.La barra, dotata di quick releasefacile da riarmare in caso di rilascio,è sempre molto accuratae presenta il classico depowerCabrinha con le consuete dueregolazioni separate, per potenziaree depotenziare l’ala, attivabilein entrambi i casi tirandoil relativo terminale evidenziatocon colori diversi (rosso e nero).La grafica della vela, semplicee facilmente riconoscibile tra lealtre, è disponibile in tre colorazioni,rosso/nero, verde/giallo,rosso/verde.La sacca zaino è compatta eleggerissima, riducendo al minimo,ingombri e pesi nei viaggi.SensazioniAbbiamo testato in condizioni diacqua relativamente piatta unbel pool di misure, dalla 9 alla14 mq.La vela mostra un grande range,un feeling diretto sulla barracon un’erogazione della potenzamolto fluida, un ottimo depower,un loop che gira moltobene e un buon tiro, che conferisceeccezionali doti di bolina eprestazioni eccellenti in ventoleggero.Nel freestyle l’FX si rivela eccellente,grazie ad un bello slackdelle linee, utilissimo nei passaggidi barra, oltre a fornire unpop e un hang time notevoli.Rapida la ripartenza dall’acqua.Sorprendentemente l’FX ha ancheevidenziato buone prestazionianche nel wave riding, soprattuttograzie alle sue doti dileggerezza e maneggevolezza.


Il parere del nostro teamLa FX ha soddisfatto le aspettative di tutti, soprattutto nell’ottica di poter disporre di una vela che, nelfreestyle, perdoni di più gli errori rispetto ad una vela specialistica come il Chaos, senza per questotrascurare la possibilità del suo utilizzo in freeride e nel wave riding.Una vela indicata per chi ha voglia di divertirsi in freestyle con le manovre da sganciato o agganciato,potendo fare affidamento su di un kite in grado di facilitargli la vita e di perdonare qualche errore, maanche per chi ha voglia di cimentarsi nel big air e nei loop in sicurezza.Un kite che è in grado di regalare grandi soddisfazioni in un’uscita rilassata in freeride o nelle ondeabbinata a un bel surfino, grazie alla sua velocità, leggerezza e a ottime prestazioni nel low wind.


160 TESTNorth, NeoNORTH, NEOWAVESTEEARING OVERPOWEREDDEPOWER1. 2. 3.4.ALL ROUNDFREESTYLEPOPLOWENDRACEREACTIVE STEARING STABILITA’TURNING SPEED UPWINDWAVE/FREERIDEIl North Neo è cambiato moltodal suo lancio fino a oggi, passandoda un’ala semplice e facile,destinata ai novizi e allescuole, a un’arma perfetta perle onde, una trasformazione chesi deve alle sapienti mani di KenWinner che, già con il modellodello scorso anno, ha completamentestravolto il progettoiniziale coinvolgendo nello sviluppoSky Solbach e i pro riderAirton Cozzolino e Patri McLaughlin.Un cambiamento necessariopoiché il glorioso e semprevalido North Rebel, modello dipunta dedicato al freeride, negliultimi anni ha cominciato a mostrarei propri limiti sulle onderispetto ad ali più facili, morbidee in grado di lasciare completalibertà di surfata al rider graziealla capacità di annullare il propriotiro, galleggiando in aria in


NORTH, NEODisponibile nelle misure4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 1011 – 12 mqwww.northkiteboarding.com


162TESTNorth, Neoattesa di essere richiamate.Con questa nuova versione delNeo, North è riuscita quindi acolmare rapidamente il gapcon la concorrenza, inserendosicon successo in quella fasciadei prodotti specialistici votatial puro vawe riding, come adesempio l’RRD Religion, il NaishPivot e l’Ozone Reo.TecnicaIl Neo è un kite SLE a quattrocavi, con possibilità di utilizzarela quinta linea, brigliato a trestruts, dotato di un doppio settingsulle front lines (Freeride/Waveride) e doppio setting sulleback lines per rendere la rispostaalla barra più o meno reattiva.Come da tradizione North,è la qualità costruttiva e la soliditàdell’insieme a distinguerequesto kite, realizzato con materialieccelsi, come l’indistruttibileTejin 2 e con rinforzi in Dacronlungo la trailing edge, cheunisce una struttura solida esemplice a una notevole leggerezza.SensazioniAbbiamo testato in Sud Africa ilNeo nelle misure 6 – 8 e 11 mqcon barra North Quad Trust Bar22m, sia in condizioni di marepiatto, sia in quasi ogni tipologiadi onda, da quelle più importantie morbide, a quelle più irregolarie medio piccole.La barra 2015, che abbiamo utilizzatonella misura più piccoladelle due disponibili e dotatadi cavi da 22m, non ha subitovariazioni rispetto al validoprogetto dello scorso anno, adesclusione della colorazione, edè caratterizzata da una estesaprotezione in EVA e dal furbosistema esclusivo con il quale èpossibile variare in pochi secondila sua larghezza da 42 a 49cm con due semplici click (da 46a 53 cm nella versione più grande).La regolazione del depowerè affidata al collaudatissimo eaffidabile vario cleat, una dellesoluzioni da noi preferite in assoluto,mentre la compensazionedell’allungamento delle frontlines per le back lines avvieneaccedendo ai nodi di regolazioneattraverso i due sportellinilaterali in plastica.Il sistema di gonfiaggio, moltoefficiente e veloce, è un onepump con l’esclusiva valvola AirPort, molto grande come vuoleil trend attuale, e le clip di bloccaggioai bladders. Il Neo vienein fine corredato da una robustasacca dotata di estensioneper accogliere i bladders gonfi,dimensionata correttamenteper ogni taglia di kite, arrivandonel caso della 6 metri testata,alla dimensione di uno zainettoper la scuola. Le colorazionidisponibili, molto essenziali epulite come da tradizione North,sono due, rosso fluo/blu erosso/giallo. La prima sensazioneche regala il Neo non appenasi comincia a utilizzare, è quelladi trovarsi a casa, con un perfettofeeling alla barra, direttoe piacevole, un tiro consistenteed una grandissima stabilità. Èquesta sua vocazione a metterea proprio agio ogni rider che larende una perfetta compagnadi uscite in ogni condizione, proprioper questo ci si sente subitoin grado di affrontare ondeanche importanti in assolutasicurezza e con grande piacere.Basta variare il settaggio dellefront lines per passare da unaconfigurazione in cui la capacitàdi drift e di depower viene esaltata,a una in cui il tiro aumentasensibilmente, così come crescel’attitudine al lift rendendolocosì una perfetta macchinada freeride. Tiro facile da gestire,ben presente anche convento leggero, notevole rangecon ottima capacità di sventareanche le raffiche più sostenute,rilancio rapido. Ottimo il drift,galleggiando a lungo senza tiro,senza dare segnali di stallo.


Il parere del nostro teamIl Neo s’inserisce di diritto tra le migliori ali wave del mercato, grazie ad un comportamento irreprensibilee una facilità d’uso disarmante, oltre ad una qualità complessiva che ne giustifica ampiamentel’investimento. Ci sentiamo di consigliare questo kite a tutti i wave riders esperti, o aspiranti tali, checerchino un’ala specialistica molto facile ed affidabile, in grado di assecondarli al top nelle onde e nelcontempo capace di farli divertire alla grande anche nelle uscite in freeride.


164 TESTRRD, Obsession Pro MKIIRRD, OBSESSION PRO MKIIRACESTEEARING OVERPOWEREDDEPOWER1. 2. 3.4.ALL ROUNDPOPLOWENDWAVEREACTIVE STEARING STABILITA’TURNING SPEED UPWINDWAKESTYLEFREESTYLEDurante il nostro <strong>Kitesoul</strong> tripa Cape Town abbiamo avutol’occasione di testare a fondoil nuovo Obsession Pro MKII,la seconda versione del kite dicasa RRD dedicato ai freestylere i wakestyler più estremi. Unkite senza compromessi e moltospecifico, progettato per chifa del wakestyle il suo “credo”.L’ingresso nel team del terzoclassificato al King of The Air2015 Jerrie Van De Kop ha datoun forte impulso allo sviluppo diquesto kite.TecnicaProgettato da Werther Castellettiin collaborazione con tuttoil team freestyle RRD, la nuovaversione di questo kite è statacompletamente ripensata, restandotuttavia un puro c-shapea 5 linee.


RRD, OBSESSION PRODisponibile nelle misure5 - 6 - 7 - 9 - 10,5 – 1213,5 -15 mqwww.robertoriccidesigns.com


166TESTRRD, Obsession Pro MKIILa leading edge, sensibilmenteridotta rende, il kite più reattivoe leggero, perfetto per i megaloop;i tips, completamente ridisegnati,permettono al nuovoObsession Pro di mantenere loshape anche durante le sollecitazionipiù estreme, evitandocosì la perdita di tiro duranteil trick. I punti d’attacco dellefront sono singolarmente direttisul kite, a differenza della versioneprecedente in cui eranodue. Il feeling più diretto sullabarra e un pop più netto, sonosicuramente le caratteristicheprincipali derivate da questonuovo design.SensazioniLe molteplici condizioni che ilSud Africa offre, ci hanno permessodi testare in diversecondizioni, dal vento leggero aquello forte e rafficato, le misure7, 9, 10,5 e 12. Passandoda una misura all’altra si puòapprezzare che le differenze ditiming sono veramente ridotteall’osso, e quindi siamo riuscitia fare gli stessi tricks in manieraconfortevole nonostante il passaggioda un 10,5 ad una 7.Il feeling sulla barra è molto diretto,merito anche dei cavi da20mt con i quali il kite è equipaggiato.Questo feeling facilitail rider soprattutto nella fasedi manovra, perché permettedi sentire l’esatta posizione delkite anche durante i tricks piùcomplessi.Il nuovo Obsession Pro si fa apprezzareper la stabilità, soprattuttonelle misure piccole, e peril pop particolarmente aggressivo,esattamente le caratteristicheche ci aspettavamo dalnuovo kite RRD.Un’altra grande novità diquest’anno è la realizzazionedi una barra dedicata, più cortadi 7cm rispetto alla tradizionaleGlobal Bar e, come detto, con icavi da 20 mt. Le altre componentisono sostanzialmenteidentiche alla Global Bar.La riduzione della barra è statafondamentale per un kite dedicatoal wakestyle, il kite è piùstabile e, soprattutto, in fase dimanovra, non si rischia di afferrarlain modo scorretto.Sicuramente il nuovo ObsessionPro MKII non vi lascerà passareinosservati al vostro arrivo inspiaggia. La grafica camouflage,ricavata cucendo ogni singolopezzo di spee, crea una sortadi tramatura sulle finestre, contribuendocosì a rendere il kitepiù rigido e facile da riparare incaso di rottura.


Il parere del nostro teamL’Obesession Pro soddisfa appieno i bisogni dei wakestyler, pertanto ci sentiamo di consigliarlo a ridermedio esperti che abbiano voglia di cimentarsi nei tricks di freestyle avanzato. Le doti di questo kitevi faranno approciare alle manovre con più sicurezza e solidità, donando qualcosa in più anche al vostrostile personale. Possiamo concludere promuovendo a pieni voti questo kite per le sue prestazionialtamente tecniche, che mettono il rider in condizione di provare qualsiasi trick.


168TECNICAGenesi e ciclo di vita di un’ondaGENESI E CIVITA DI UN’PER CHI VIVE DI ONDE, PER CHI SOGNTUTTA LA VITA LA PROPRIA ONDA PEOnde... elemento primario di divertimento,spettacolo della natura, ruggito del mare.Ma come si formano?Sapevate che un’onda è soggetta alle stesseleggi di qualsiasi altra cosa “vivente”?Perchè le altezze delle onde sono come i pescidei pescatori?Testo Renato Casati | Foto Gabriele Rumbolo


CLO DIONDAA PERRFETTA...


170TECNICAGenesi e ciclo di vita di un’ondaLe onde marine sono tra i piùcomplessi e affascinanti fenomeninaturali della terra. Lameccanica del moto ondoso èstata studiata a lungo, ed esistonosvariati trattati, che neanalizzano le caratteristiche e lecorrelazioni. Su alcuni punti nonesistono ancora convergenzedi conclusioni definitive, quindinon è un argomento assoluto,semplice o immediato! Tuttavia,su alcuni punti, le conclusionisono univoche. In questa brevetrattazione, saranno usatesemplificazioni e abbrevviazioniper facilitarne la comprensione.Se ci si trova seduti a cavalcionisu un surf, il rapido avvicinarsidi un’onda ci dà l’impressione diuna muraglia d’acqua che avanzaverso di noi ma, in verità, nonè l’acqua che si muove ma l’energiache ha generato il motoondoso che attraversa l’acqua,lasciandone le particelle più omeno dov’erano prima!Osservando un’onda possiamodistinguerne:La CRESTA, il punto più altodell’ondaIl CAVO, detto anche VALLE, ilpunto più basso dell’onda.L’ ALTEZZA, la distanza verticale,dal cavo alla crestaLa LUNGHEZZA, la distanzaorizzontale tra due creste consecutiveIL PERIODO, il tempo in secondinecessario affinché una crestapercorra una distanza pari allalunghezza d’onda.Sfatiamo subito un mito... moltisostengono che le onde si misurinoall’americana, da dietro!L’altezza, tecnicamente parlando,è la distanza verticale dacavo a cresta quindi le onde simisurano dal davanti poichè dadietro il cavo non sarebbe benvisibile! Molte onde italiche sonoabbastanza simili come altezzada davanti o da dietro e quindipotrebbe sembrare una discussioneaccademica, ma prendeteun’onda scavante come Teahupoo,da dietro ha un’altezza ridicolarispetto a quella misura-


ile davanti. Questo è un altroimportante motivo per cui si misuranofrontalmente.Quando riferite la misuradell’onda usate sempre unamedia cioè date un’altezza cheabbia un senso sulla maggiorparte delle onde della giornata,e non sull’unica onda miticaanomala. Quindi non ha sensodire che erano di 4 metri soloperchè ne sono entrate 2 su50 che avevano questa altezzamentre le restanti 48 eranodi 2 metri o meno l’una... Ricordateche le altezze delle onderaccontate sono come i pescidei pescatori... molto più grossedi quello che sono realmentee ad ogni passaggio di voce siingigantiscono. Questo avvienenon solo per l’insano vizioumano di rendere tutto miticoe grande rispetto alla realtà, maanche perchè da dentro le ondesembrano davvero sempre moltopiù grosse di quello che sono,a causa del diverso punto di osservazione,infatti una prospettivadal basso rende un oggettoimponente alla vista, ne saqualcosa il cinema che usa questaprospettiva come tecnica diripresa per rendere imponentisoggetti o scene girate. Inoltre,guardando una foto spesso sisente dire: il surfista c’entra duevolte abbondantemente quindiè un’onda di almeno quattrometri. In questi casi bisognaconsiderare che l’altezza mediadi un surfista in piedi sulla tavolaè attorno al metro e mezzo, oanche meno se molto piegato,dato che non si trova praticamentemai in posizione completamenteeretta. E tra l’altro,la prospettiva di una foto puòstravolgere le reali proporzionie le distanze degli oggetti fotografati,quindi non è indiceesatto di altezza precisa.IL VENTO COME GENESIPRIMARIALe onde più comuni e più visibilia occhio nudo, sono le onde generatedal vento, cioè dal movimentodell’aria che agisce sullasupericie del mare. I terremo


172TECNICAGenesi e ciclo di vita di un’ondati e l’attrazione gravitazionaleesercitata dalla luna e dal sole,sono altre cause di formazione.Tornando al vento, tecnicamenteparlando, si tratta di attritotra l’atmosfera e la superficiedell’acqua, con interazione gravitazionale,che tende perennementeall’appiattimento diquanto creato dal vento. L’onda,quindi, nasce in mare aperto,spesso a decine, centinaia o migliaiadi chilometri dal punto finalein cui morirà. È quindi possibileosservare onde di altezzenotevoli, anche in assenza divento. Solitamente e gergalmenteparlando, queste ultimesi definiscono onde di Swell, ene sono esempi quelle hawaianeo quelle capoverdiane sullacosta Ovest, mentre quelle generateda venti relativamentevicini, ad esempio come quelleitaliche, vengono chiamateonde di Fetch primario.Le DIMENSIONI delle onde inmare aperto, generate dalla forzadel vento, dipendono da trefattori:1. FORZA - Più il vento è forte,maggiormente l’onda sarà alzata.2. DURATA - Per quanto tempoil vento spinge sulla superificeacquatica.3. FETCH – Quanto è vasta l’estensionedi mare su cui spira ilvento.Queste caratteristiche fannoparte della formazione inizialein mare aperto e ne determinano,in buona parte, l’altezza finalesulla costa.FASE 1LA NASCITA IN MARE APERTOONDE CAPILLARI, ONDEDI GRAVITA’, MARETTA,CAVALLONIFacciamo un esempio. Unasemplice bava di vento, anchedi soli tre nodi, solleverà quasiimmediatamente sulla superficieminuscole “increspature”(chiamate “onde capillari”). Secessa il vento, queste piccoleondine rapidamente spariscono,a causa della resistenza dellatensione superficiale dell’acquae della forza gravitazionale,che tende a ristabilire la superficieuniforme.Se, invece, il flusso di ventocontinua a spingere per un certoperiodo di tempo, comincianoa formarsi le cosidette “ondedi gravità” in quanto il vento incontrala resistenza dell’acqua.Queste onde continuano a crescerefìnché il vento continua asoffiare, poichè diventa semprepiù facile per il vento trasferirela propria energia all’acqua,giacché ora può esercitare unapressione diretta sul dorso delleincrespature, e non più su unasuperifice piatta. Insomma, laresistenza da scalfire è minore.All’aumentare dell’intensità delvento, le increspature si trasforrnanodapprima in “maretta”(con periodi da uno a quattrosecondi) poi, quando la lunghezzad’onda della maretta inuna data area supera i cinquesecondi circa, prendono il nomedi “cavalloni”. Via via che le ondecontinuano a crescere, la superficeche oppone resistenzaal vento, diventa sempre più ripidae più alta, rendendo ancorpiù efficace il compito del ventodi trasferire energia all’acqua.Detto così, sembrerebbe chele onde potrebbero diventareenormi in caso di vento persistente,ma esiste un limite allagrandezza che possono raggiungerequeste onde.La “ripidità” è il rapporto tra l’altezzadi un’onda e la sua lunghezzae il suo limite massimoteorico in mare aperto è di circa1:7. Questo significa che un’ondalunga due metri non può avereuna cresta più alta di 30 centimetri,questo poichè il “massimoangolo di profilo stabile” diuna cresta d’onda, ovvero primache franga, è intorno ai 120gradi! In sostanza significa che,quando l’onda supera questo


angolo, non sta più in piedi efrange. Questo riguarda l’ondain mare aperto poichè sotto rivai rapporti seguono logiche differenti.FASE 2aLA MATURITA’ IN MAREAPERTO DA CAVALLONEA ONDA LUNGAUna volta che l’onda si è generata,l’onda si “organizza”, ovveroil confuso caos di cavalloni,visibilmente disordinati, pianpiano si riunisce lentamente inlinee uniformi creando le cosidette“onde lunghe”. Di regola,un periodo di 10 secondi èla linea divisoria tra cavalloni eonda lunga. Quindi, in sostanza,le ondine originarie sollevatein genesi primaria dal ventosi estinguono e prendono nuovaforma, e la loro energia siconsolida in onde di maggiorelunghezza e crescente velocità.Aumentando l’altezza delleonde, aumenta anche la lunghezzad’onda e dopo che l’altezzad’onda si è stabilizzata, lelunghezze possono continuaread aumentare continuamentee distribuiscono un po’ dellaloro energia anche lateralmente,allungando il fronte d’ondamentre si propagano. Quandole onde escono dall’area di formazione,e continuano a propagarsicome onde libere, lalunghezza d’onda e il periodocontinuano ad aumentare mentrel’altezza si riduce. Anche lavelocità aumenta con l’aumentaredel periodo, ed è indipendentedall’altezza dell’onda edalla ripidità. Non è semplice....ela cosa si complica ancor più inbase alla profondità del fondale!DURANTE IL TRAGITTO?Ma cosa succede all’onda duranteil “tragitto” che la portaverso la propria morte, chequasi sempre, ma non sempre,coincide con l’arrivo sulla costa?In condizioni favorevoli, leonde lunghe si muovono per untempo indeterminato nella direzionedel vento che le ha generate.Tuttavia, se un’onda lungaincontra nuovi venti, la forma ela direzione delle onde può mutare.Un vento contrario abbastanzaforte, può dissolvere deltutto le onde, mentre il ventoo l’onda lunga che si muovononella stessa direzione, possonoaumentarle. Un’onda può frangeremolto ripidamente anchein mare aperto, quando trovauna corrente contraria di unacerta importanza. Infatti, unacaratteristica delle onde, è cheuna corrente che agisce dadietro, aumenta le lunghezzed’onda e ne riduce le altezze,mentre una corrente contrariaha l’effetto opposto, riducendonela lunghezza e aumentandonel’altezza, in tal modo rendendoanche più ripido il frontedell’onda. Questi sono alcunifra i motivi per cui molte navi inmare aperto si sono scontratecon onde gigantesche che frangevanoe in alcuni casi nessunoha potuto raccontarlo...avetemai visto il film “la tempestaperfetta”...?FASE 2bLA MATURITÀ SOTTO COSTAQuando le veloci, lisce, ondelunghe del mare aperto giungonoin acque meno profonde,subiscono una significativa trasformazionee i rapporti visti inprecedenza cambiano in base auna molteplicità di fattori.Appuntamento alprossimo numero, perapprofondire questoargomento...Renato “DrKite” CasatiResponsabile tecnicoWave team rider RRD. Kitesurfer dal 2000, è stato giudiceed atleta PKRA e KPWT. Ha scritto continuativamente perdiverse riviste di settore negli ultimi 12 anni. Vive fra lago diComo e Sardegna ma sverna fra le onde Capoverdiane.


Una passione senza limiteper creare la migliorepiattaforma digitalededicata al Kite<strong>Kitesoul</strong> è un universo media fatto da kiters per ikiters, costituito dal nostro sito web, dalla rivistabimestrale digitale sfogliabile online, dalla unaforte presenza nei social networks e da uncanale video che farà conoscere i protagonisti diquesto sport e che farà “toccare” virtualmentele novità di prodotto al grande pubblico.La nostra missione è creare valore, per i lettori eper gli inserzionisti, attraverso una piattaformamedia digitale dedicata esclusivamente al kite,raggiungibile con ogni tipo di device ed in gradodi raccogliere tutti gli appassionati del settore percondividere notizie, video, competizioni, eventi,test dei materiali, interviste, viaggi, spot guide,contests, momenti di aggregazione e tutto ciòche rende grande questo sport e chi lo pratica.Abbiamo grandi novità e stiamo lavorando apieno regime, ma solo insieme a voi ed al vostrosupporto saremo finalmente in grado di regalareal movimento kite <strong>Italian</strong>o la vetrina che merita.La Redazione di <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>e kitesoul.comPer informazioni o suggerimenti contattateci all’indirizzo info@kitesoul.comPer la pubblicità sul magazine o sul nostro sito adv@kitesoul.comnon perdete il prossimo numero Giugno-LUglio in uscita il 2 Giugno 2015

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