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Kitesoul Magazine #1 Italian Edition

Venue Triple-s, PKRA Freestyle Junior World Championship, PKRA Soma Bay, ITW Kevin Langeree/Tatiana howard/Sandro Pisu, Trip NZ/Maui, Spot guide Fuerteventura, Freestyle e Strapless tricks.

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Il Kite <strong>Magazine</strong> N°1 in ItaliaEVENTIVENYU TRIPLE-SINVITATIONALITWKevin LangereeITWTATIANA HOWARDTripMAUI "IL" VIAGGIOTecnica waveTop TurnSpot GuideNel Nord estrem0di Fuerte (Ventura)


T r u e k i T e b o a r d i n gF reeyourrideThe newrebelnorT hkiT eboarding.Co M# norT hkiT eboarding– MMXiV –› CraFTed wiTh Pride‹


Pic_Darrel Wong


Direttore ResponsabileRoberta Palaroberta.pala@kitesoul.comRedattore tecnico waveMitu MonteiroRedattore tecnico freestyleAlberto RondinaTecnicaRenato CasatiPhoto & VideoMaurizio CintiGraficaGiuseppe EspositoTestiRenato Casati, Francesco Contini, Sensi Graves,Matthias Lancsàr, Riccardo Andrea Leccese,Francesco Maffei, Greta Menardo, Mitu Monteiro,Sergio Murgia, Alberto Rondina, Federico Sugoni,Andrea Vicari, Cristiano Vicari, Brian WheelerImmaginiNate Appel, Bianca Asher, Torrin Bright, TobyBromwich, Gilles Calvet, Simon Crowther, QuincyDein, Jimmie Hepp, Mike Hitelman, TatianaHoward, Kanoe Blue Photo, Jason Lombard,Francesco Maffei, Maui Raw Photography, MauiUltra Fins, Graeme Murray, Gabriele Pisu, JaanusRee, Ydwer Van der Heide, Vittorio Vicari, JasonWalcott, Stephen WhitesellCover:Rider Tom Court - Photo Toby BromwichEditore e pubblicitàVISU MediaVia Cavour, 2024030 Ambivere (BG)Amministratore UnicoFederico Sugonifs@kitesoul.comRegistrazione Tribunaledi Bergamo n°10/2014del 15/04/2014.Periodicità bimestraleCopyright <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>La VISU Media è titolare esclusiva dellatestata <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e di tutti i dirittidi pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzoda parte di terzi di testi, fotografie e disegni, ancheparziale, è vietato. L’Editore si dichiara pienamentedisponibile a valutare - e se del caso regolare -le eventuali spettanze di terzi per la pubblicazionedi immagini di cui non sia stato eventualmentepossibile reperire la fonte. Informativae Consenso in materia di trattamento deidati personali (Codice Privacy d.lgs. 196/03).Nel vigore del D.Lgs 196/03 il Titolaredel trattamento dei dati personali,ex art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media,con sede legale in Ambivere (BG),via Cavour, 20. La stessa La informache i Suoi dati, eventualmente da Leitrasmessi alla VISU Media, verrannoraccolti, trattati e conservati nel rispettodel decreto legislativo ora enunciatoanche per attività connesse all’azienda.La lettura della presente informativa deveintendersi quale presa visione dell’Informativaex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi datipersonali alla VISU Media varrà quale consensoespresso al trattamento dei dati personali secondoquanto sopra specificato. L’invio di materiale(testi, fotografie, disegni, etc.) alla VISU Mediadeve intendersi quale espressa autorizzazionealla loro libera utilizzazione da parte di VISU Mediaper qualsiasi fine e a titolo gratuito, e comunque,a titolo di esempio, alla pubblicazionegratuita su qualsiasi supporto cartaceoe non, su qualsiasi pubblicazione (anchenon della VISU Media), in qualsiasi canaledi vendita e Paese del mondo.AGOSTO - SETTEMBRE 2014BIMESTRALERENATO “DR. KITE” CASATIDirettore tecnicoWave team rider RRD. Kitesurferdal 2000, è stato giudiceed atleta PKRA e KPWT.Ha scritto continuativamenteper diverse riviste di settorenegli ultimi 12 anni.Vive fralago di Como e Sardegna, masverna fra le onde Capoverdiane.ROBERTA PALADirettore responsabileFotografo sportivo dal 1997.Kitesurfer dal 2001, negli ultimi15 anni responsabile delleprincipali testate di kitesurf.Spirito libero, ha mollatotutto per una vita a contattodella Natura e dello sport.Vive a Capo Mannu, in Sardegna,l’onda più belladel Mediterraneo…MAURIZIO CINTIVideomakerAppassionato di cinemae fotografia. Skater, Snowboardere Wakeboarder,appena ha conosciutoil kitesurf, tutto il resto èdiventato un ricordo, iniziacon il freestyle,ma ora amale onde grandi e potenti. Laricerca dello swell perfettoè la sua passione


MITU MONTEIRORedattore tecninco waveCapoverdiano di Sal, Rider UfficialeF-One, Manera. CampioneMondiale wave KPWT nel2008 e tre volte Vice CampioneMondiale.Inizia giovanissimo con il Surfe con il Windsurf, dopopoco scopre il Kitesurfe diventa amore puro.FEDERICO SUGONIEditoreManager d’Aziendaed Imprenditore, si appassionaal surf da giovanissimo,ma scopre l’amore per ilKitesurf da grande duranteun viaggio alle Hawaii.Il kite è la sua più grandepassione dopo sua figlia. Nel2014 fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.ALBERTO RONDINARedattore tecnico freestyleÈ il miglior esponente delKite <strong>Italian</strong>o nel mondo dellecompetizioni, Rider Ufficialeper Cabrinha Kites, NeilPryde e GoPro. Quattro volteCampione <strong>Italian</strong>o, CampioneEuropeo 2010 e terzo classificatonel Campionato MondialePKRA 2012.GIUSEPPE ESPOSITODirettore creativoKiter sin da piccolo, rider perRRD Italia, studia Design dellaComunciazione a Milano.Con questo incarico hapotuto finalmente unire lesue due passioni: il kite ed ildesign.KITESOUL MAGAZINEfatto da kiters per kiters


Rider: Kai LennyFoto: Quincy Dein


EDITORIALE“Se puoi sognarlo, puoi farlo” Walt Disney.È così che è nato KiteSoul <strong>Magazine</strong>, da un sognodi un uomo, il nostro editore Federico Sugoni, cheha voluto unire cultura, passione, anima e kiteboarding,in un progetto editoriale ambizioso.È stato lui a cercarmi per coinvolgermi in questosogno ad occhi aperti, così insieme, giorno dopogiorno, abbiamo trovato nuovi Soul Riders, personespeciali, che potessero finalmente unire leloro competenze lavorative con la passione per ilkitesurf.Non si era mai vista un’intera redazione di kiters,editore, direttore, art director, videomaker, traduttore,responsabile tecnico e soprattutto due tra ipiù grandi campioni del kite mondiale, Mitu Monteiroed Aberto Rondina, tutti uniti da un sognocomune, quello di poter condividere ciò che brucianel profondo della propria anima con gli altri SoulRiders del pianeta…In poco tempo il progetto è cresciuto molto, dopoun numero 0 “Beta version”, <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>con questo primo numero si spinge fuori daiconfini <strong>Italian</strong>i grazie alla sua edizione in inglese,oltre 100 pagine di pura passione, eventi, viaggida sogno, spot guides, rubriche tecniche, articolicon consigli pratici, test ed interviste esclusive aigrandi nomi del kite mondiale.Ogni giorno potrete trovare molto altro sul nostrosito www.kitesoul.com, come le prove dei materiali,con tutte le novità del mercato, testate pervoi, costantemente aggiornate, una sezione videoda urlo e una vasta serie di articoli che andrannoad aggiungersi a quelli presenti nel magazine,sempre aggiornati e nel vivo dell’azione.Il mondo <strong>Kitesoul</strong> è tutto digitale, un portale web,i nostri attivissimi canali social e l’edizione onlinesfogliabile del nostro magazine, una rivista dalgrande valore che per ora, fino a quando ci sosterretee ci aiuterete a crescere con il passaparola,resterà gratuita… perché dietro ad ogni sognoc’è anche un pizzico di follia, non credete?<strong>Kitesoul</strong>, un sogno diventato realtà.Roberta Pala


SOMMARIOEventiWakestyle WorldChampionships:The Venyu Triple-SInvitationalPortfolioTripMaui“IL” ViaggioNewsEventiIKA-PKRAFREESTYLEJUNIOR WORLDCHAMPIONSHIPCamping laBallena Alegre,SpainITWTatiana Howardessere unawater woman…EventiPKRASoma BayEgitto


SOMMARIOSpot GuideNell’estremo Norddi Fuerte (Ventura)Freestyle MovesAlby Flat 3Tecnica WaveTop TurnITWKevin LangereeTechGuida alla sceltadella tavoladirezionaleITWSandro PisuTripNZ PhotoshootSalute e fitnessAlimentazione nelkitesurf


10PORTFOLIOTom CourtPORTFOLIORIDER: Tom CourtFOTO: Toby Bromwich


“Tom Court si è così divertito durante il Venyu Triple-S Invitational,che ha deciso di rimanere ancora qualche giorno nei dintorni di CapeHatteras, nel Nord Carolina, per continuare a navigare sul Real SliderPark dopo la chiusura dell’evento”


12PORTFOLIOMitu MonteiroPORTFOLIORIDER: Mitu MonteiroFOTO: Gilles Calvet


14NOVITÀOne Hour ClassicONE HOUR KITEBOARDINGKing of Garda Lake 2014Sarà lo scenario magicodi Malcesine sul Lago diGarda dal 22 al 24 Agosto,la cornice della terzaedizione di “One HourKiteboarding”, l’eventodell’anno dedicatoal Kitesurf e tutti i suoiaspetti. Un successo findalla prima edizione,grazie ad un open formatvincente che portaa gareggiare contemporaneamenteogni tipodi tavola (dai twintip aifoilboards) e categoria digenere e età, rendendopopolare ed alla portatadi tutti, un evento dilivello internazionale. Leregole sono molto semplici:due boe al traversocon una terza di leggerabolina per evitare incrocipericolosi, partenzadi gruppo ed un’ora ditempo per completarepiù volte possibile ilpercorso. Chi sarà quindi“The King of Garda Lake2014”? Ma soprattuttoriuscirà a battere il recorddi 14 giri realizzatolo scorso anno da Alessandrodi Benedetto?Ricco montepremi indenaro per i primi classificatie premi tecniciforniti dagli sponsors pertutte le categorie.Il numero dei partecipantiè già raddoppiatodalla prima alla secondaedizione portandopiù di 70 partecipanti loscorso anno sulla lineadi partenza a dar vita adun momento semplicementeindimenticabile.Ci piacerebbe essere piùdi 100 quest’anno!Per info: www.onehourkiteboarding.comQuesti i record da battere:Race King – Di Benedetto Alessandro – Uomini – 14 giri – 1h01’38” – 2013Twintip King TT – Mascher Manuel – Uomini – 13 giri - 1h04’05” – 2012Twintip Prince TT – Liviero Nicola – junior – 11 giri – 1h01’21” - 2012Race Prince – Calbucci Mario – junior – 13 giri – 1h02’20” - 2013Race – Raschi Chiara – junior – 10 giri – 1h04’20” - 2013Twintip – Arletti Caterina – donne – 6 giri – 1h03’10” - 2012


Calendario CKI - FIVFreestyle5/7 Settembre - Porto Botte - ASD KitesardegnaOpen Maschile Femminile JunioresWaveTrials wave costa est e costa ovest, termine preiscrizione 4 Settembre.13 settembre/31 ottobre waiting period.1 Ottobre/10 Dicembre – Sardegna - Chia Wind ClubCampionato Nazionale WaveRace22/23 Agosto – Malcesine - KSNavene/FragliaInternational Speed record One Hour Oper19/21 Settembre – CN Oristano -Formula Race Assoluto1/2 Novembre - CV Scirocco - Assoluto SlalomKiteLoose RAWThe next level DesignHere in KiteLoose we strongly believe thatevolution is only when it brings a real benefitthat everyone can use easily, without technicaldifficulties. That's why our R&D spend all theenergy every day to study innovations consistent,which serve to increase your fun and your actionperformance.RAW is the result of continuous innovation that wehave brought into the kitesurfing world over 10 years.The result is expressed in only three words:RAW FLIES BETTER.See all the technologies at:loose.it/kites/raw.html


Kite beach clubBeach Bar & RestaurantCorsi per tutti i livelli, Wave clinic, Down Winde anche surf school! Area relax e area bambini!L’unica scuola ad averenel suo team due campioni!!!(Mitu 1x wave world champion; Djo national wave champion)Per maggiori info:www.mitudjokiteschoolcaboverde.com - kiteschoolcaboverde@gmail.com


THE VENYU TRIPLE18EVENTIVenyu Triple-S InvitationalWORLD’S MOST PRESTIGIA PINNACLE O*Sam Medysky sul “Best Seat inthe House” wallride.


foto: Mike Hitelman/Venyu Triple-S InvitationalOUS WAKESTYLE EVENT:-S INVITATIONALF THE SPORTTesto: Sensi Graves e Brian WheelerFoto: Toby Bromwich, Mike Hitelman, Jason Lombard, Nate Appel


20EVENTIVenyu Triple-S Invitational*Dopo aver concluso al terzo posto nella SliderDivision, Chad Worrall ha dimostrato tutto ilsuo stile in una session wakeboard al tramonto.


Il vento soffia a 20 mph e 20 piloti sono in Slick a Capo Hatteras,North Carolina. Siamo in uno spettacolare park, con cinque strutture,abbiamo venti minuti di heat…Sono totalmente concentrata, allineando il kicker di fronte a me, eallo stesso tempo evitando il flusso continuo degli altri kiteboarderche sfrecciano da ogni parte, cercando di fare la stessa cosa…È questo il Venyu Triple S Invitational 2014 e lo scopo del gioco è difoto: Mike Hitelman/Venyu Triple-S Invitational


22EVENTIVenyu Triple-S Invitationalottenere due punteggi pieni su ciascun blocco, 2 kickers, il famososlider Jhon Waine, il roof North e il Liquid Force hot dog rail.La parte dedicata agli slider è forse la più emozionante della manifestazione,quella per cui è conosciuto il Triple S Invitational in tuttoil mondo.Rider del calibro di Brandon Scheid, Sam Light, Colleen Carroll, EricReinstra e Aaron Hadlow, s’incontrano e scontrano per una settima


Alex Fox va davvero “grosso” sul Bestkicker.*foto: Mike Hitelman/Venyu Triple-S Invitational


24EVENTIVenyu Triple-S Invitational*Eric Rienstra, potente, sulKOA kicker.


foto: Nate Appel/Venyu Triple-S Invitationalna nelle lunghe giornate di gara, dimostrando a tutti il frutto degliallenamenti dell’anno e lottando per il montepremi di 40.000 dollari!È un evento come nessun altro con sette giorni di feste, session eun format collaborativo che incoraggia la progressione, il lavoro inteam, e la promozione del nostro sport!


26EVENTIVenyu Triple-S InvitationalCOMBINATA UOMINI:1. Sam Light2. Brandon Scheid3. Aaron Hadlowfoto: Mike Hitelman/Venyu Triple-S Invitational*Paula Rosales modella per Sensi Gravesnel 4° “Sunset Swim Charity RunwayEvent”, atlete riunite per il cancro.SURF UOMINI:1. Aaron Hadlow2. Sam Light3. Tom CourtSLICKS UOMINI:1. Aaron Hadlow2. Brandon Scheid3. Rick JensenSLIDERS UOMINI:1. Sam Light2. Brandon Scheid3. Chad WorrallCOMBINATA DONNE:1. Colleen Carroll2. Victoria Soloveykina3. Hope Levin


2014 VENYUTRIPLE-S INVITATIONALRISULTATISURF DONNE:1. Victoria Soloveykina2. Hope Levin3. Colleen CarrollSLICKS DONNE:1. Colleen Carroll2. Victoria Soloveykina3. Hope LevinSLIDERS DONNE:1. Colleen Carroll2. Claire Lutz3. Sensi GravesBEST SESSION:Aaron HadlowROOKIE DELL’ANNO:Tobias HolterBEST WIPEOUT:Mary Lacroix SamsonSLICKSTYLE ATTITUDE:Brian Smit


28EVENTIVenyu Triple-S Invitational*Dopo aver conquistato la primaposizione nel Venyu Triple-S Sliderdivision, Aaron Hadlow in manovranella luce di uno splendidotramonto.foto: Toby BromwichPrevisto dal 30 Maggio al 5 Giugno, non potete perderel’evento 2015 del Venyu Triple-S Invitational. Sarà di sicuroun evento indimenticabile! Il prossimo anno si festeggerannoI dieci anni della manifestazione.Per più informazioni, incluso i dettagli per la modalità diconsegna dei video per la Wildcard Video e scoprire gli invitati2015, visitate www.TripleSinvitational.com.


30EVENTIIKA - PKRA freestyle juniorIKA-PKRA FREESTYLE JUNIOCamping la BallePKRA Junior in Spagna, una settimanain cui i giovanissimi rider, dagli under12 fino ai sedicenni, si sono affrontatinelle acque della Costa Brava perun mondiale Juniores al quale hannopartecipato cinque atleti italiani,dall’unica rappresentante femminile,Greta Menardo, arriva il podio per l’Italiacon la terza posizione nella classifica13-16 anni. Per i ragazzi, i fortissimiVicari Brothers, Cristiano e Andrea,hanno realizzato delle heat meravigliose,fermandosi solo a un passo dalpodio, grande rimonta di Cristiano, eAndrea che si arrende solo al fortissimoBridge. Due i ragazzi che hannoaffrontato la loro prima gara importante,l’altoatesino Matthias Lancsàr,e il sardo Francesco Contini. Per tuttiuna bellissima esperienza, chi ha cap-


R WORLD CHAMPIONSHIPna Alegre, Spainito come muoversi nelle gare, chi haaffinato i trick rendendoli più solidi, disicuro si sono create nuove amiciziee possibilità di confronto per questegiovani promesse del freestyle italiano.Abbiamo chiesto a ciascuno diloro di raccontarci qualcosa della loroesperienza, queste le loro parole…TESTO: Greta Menardo, Andrea e Cristiano Vicari, Francesco Contini, Matthias Lancsàr e Roberta PalaFOTO: Toby Bromwich/PKRA e Vittorio Vicari


32EVENTIIKA - PKRA freestyle juniorGreta MenardoÈ difficile riassumere in poche righe leemozioni di questo evento. Sono arrivataa San Pere sabato mattina, dopouna notte passata in macchina, mi ètoccato scendere subito in acqua perla mia heat. Mi sono accorta subitoche qualcosa non andava, la mia avversariasi è dimostrata molto brava eho perso malamente. Immaginate lamia delusione: non avevo fatto neanchein tempo ad arrivare e già ero fuoridai giochi! Fortunatamente, la tristezzaè presto sparita, ci hanno pensatoi miei amici a distrarmi, la cerimonia diapertura è stata divertente ed emozionante,noi italiani abbiamo sfilato conla maglietta fornitaci dalla FIV, e devodire che la cosa mi è piaciuta molto!Il giorno successivo è trascorso senzaparticolari emozioni, il vento era poco ene ho approfittato per riposarmi e concentrarmiper le double.Lunedì, finalmente, tutto era pronto,vento teso, campo di regata impegnativo,avversarie agguerrite. La primaheat è andata bene, contro le due ragazzeche avevano perso come me laprima single. Ho sentito subito che tuttogirava nel modo giusto, e che potevaessere una buona giornata.La seconda heat è stata la migliore,contro una mia buona amica con la


SINGLE ELIMINATIONquale mi ero già scontrata tre anni faall’Europeo Juniores. Alla fine sono riuscitaa spuntarla, ero davvero felice!La terza heat mi vedeva contro l’avversariache mi aveva battuto il primogiorno, purtroppo la mancanza di allenamentoe la stanchezza si sono fattesentire (tre heat in meno di un’orasono davvero una faticaccia), ma hodato tutto quello che avevo e alla fineho perso per pochissimo.Alla fine però ero davvero soddisfattaper la mia gara, è fantastico come sipossa passare dalla tristezza alla gioiain così poco tempo!Gli ultimi giorni sono stati bellissimi,tra gli stage organizzati dal PKRA, lerisate con vecchi e nuovi amici e il tifoper gli atleti italiani ancora in gara.È stata un’esperienza molto bella, èsempre entusiasmante respirare l’atmosferadelle gare internazionali, miha colpito la simpatia e la professionalitàdegli organizzatori, pronti a scherzarecon noi ragazzi fuori dalla gara,ma estremamente seri e concentratidurante la competizione e gli stage.L’ultima cosa che vorrei dire a tutti i ragazziche amano il kite di parteciparea eventi come questo senza paura. Inogni caso sarà un’esperienza indimenticabile!


34EVENTIIKA - PKRA freestyle juniorANDREA VICARIPKRA Junior, che bella esperienza!È stato fantastico gareggiare con atletijuniores che vengono da tutti i paesidel mondo, ma ancora piu fantasticosono stati i miei risultati! A dire il veronon mi aspettavo andasse cosi bene.Avevo battuto atleti fortissimi provenientida diversi paesi come Russia,Giappone, Spagna, Mauritius, fermandomisolo contro il campione mondialein carica! A questo punto sapevo chedovevo dare il massimo nelle double…Le condizioni non erano favorevoli perpersone che provengono da homespot con acqua piatta o lago, infattic’era almeno un metro e mezzo dionda! Fortunatamente io ero avvantaggiato,perché mi alleno anche d’invernonel mio home spot, dove moltospesso fa onda. Nella prima heatmi trovo contro un atleta Giapponesemolto potente, faccio la mia heat e vinco…ma ora arriva il peggio… mi trovocontro un atleta Mauriziano che temevo,ma anche lui aveva paura del mioriding. Parte la heat, sembrava copiaed incolla… io facevo una manovra elui la copiava, sapevo che dovevo fare


qualcosa di grande… faccio un BlindJudge 3 a tre metri di altezza, chiusoperfetto, subito dopo faccio un KGBanche quest’ultimo atterrato pulitissimo!E passo anche questa heat! Ora mitrovo contro un atleta Spagnolo, chetra l’altro sta anche sulla lycra dell’evento!Con la stessa lucidità mentale,passo anche questa heat! Mi trovo alquinto posto! Non ci posso ancora credere!Ora sto contro il quarto, ovveroBridge!… il vento era calato e lui pesamolto meno di me, faccio la mia heat,quando suona la tromba, per dire chela heat è finita, non avevo dubbi chefossi passato, anche perché non eroper niente preoccupato come ero con iprimi tre… Poi arriva il verdetto “ Bridgeadvances”.. sono andato a chiedere aigiudici la lista mia dei trick e guarda unpo’… non ne hanno visti alcuni… sonocontento comunque del mio risultato,anche perché nelle double bisognaessere forti e resistenti perché le heatsono consecutive se vinci! Torno conun grande bagaglio culturale e ho conosciutotantissime persone nuove…


36EVENTIIKA - PKRA freestyle juniorcristiano vicariLa mia settimana nel camping La BallenaAlegre è stata fantastica, è statomolto divertente solo a stare insiemeagli altri rider di cui molti li conoscevosolo grazie a Youtube o Vimeo. Finchèil vento si alzava, il nostro divertimentoquotidiano era essere tirati da una cordalunghissima formata da 7 o 8 leashoppure smanovrare trick in spiaggia.Appena si alzava il vento si sentiva latromba dei giudici mentre comunicavanoche la gara sarebbe iniziata dopo15 minuti, correndo in fretta e furia permontare i kite, mettersi la muta oppurepreparare le tavole.Giunti alla Heat, riesco ad atterrare lamaggior parte dei miei trick in tutte leheat. Nelle single ho passato un paiodi heat e mi sono fermato contro unoSpagnolo, ma mi sono potuto rifarenelle double fermandomi ad un postodal podio! Adrenalina al massimodurante le prime heat, ma grazie all’esperienzadi ogni singola heat, capiscoche è importantissimo restari calmi edavere sangue freddo. Un’esperienzaunica!


classificheBoys Under 121 Mahmud (EG) – 2 Mir (ES) – 3 Peiro (ES)Boys 12-141 Bridge (ES) – 2 Tio (NO) – 3 Mur Peirs (ES)Boys 14-161 Font (ES) – 2 Zurik (PL) – 3 Issel (PL)Girl Under 131 Leon (ES) – 2 Font (ES) –3 Reding (ES)Girl 13-161 Klabbers (NL) – 2 Ademi (FR) – 3 Menardo (IT)


38EVENTIIKA - PKRA freestyle juniorMATTHIAS LANCSÀRHo iniziato a fare kite tre anni fa, ancheperché ci sono tre kiters in famiglia,mamma, papà e mio fratello. Essendodi Appiano, in provincia di Bolzano, lemie uscite si sono soprattutto sempresvolte al Garda. Quest’anno hoavuto un’opportunità molto speciale…Il Novembre scorso ho conosciuto aMarsala, i genitori di Noé Font, il campionedel mondo juniores, e mi hannoraccontato della tappa PKRA 2014 inSpagna, così mi hanno invitato a casaloro, a San Père Pescador. Ho avutola possibilità di allenarmi con tutta lasquadra spagnola e vivere con loro,prima della gara del PKRA Juniores. Eraun’occasione che non potevo perdere!Avevo promesso ai miei genitori chesarei andato bene a scuola, e così èstato, il giorno dopo la fine della scuola,il 14 Giugno, sono partito da solo daVenezia, diretto a Barcellona, il primoviaggio senza la famiglia, una sfida! Glispagnoli sono davvero accoglienti, emi sono subito trovato benissimo. Abitandoa soli 400 metri dalla spiaggia,era molto facile raggiungere il campodi allenamento, in due settimane avevol’opportunità di abituarmi alle condizionidel vento e del mare. Di solito,per fare kite, ci metto un’ora e mezzaa raggiungere lo spot al Garda! La vita


di questi ragazzi è totalmente diversadalla mia, frequentano una scuolavia internet e si allenano tutto l’annonei posti più belli e ventosi del mondo,grazie al supporto degli sponsor.Dopo due settimane di allenamento,tra kite e wakeboard, eravamo prontiper il campionato. Partecipanti di tuttoil mondo, ho conosciuto tanti ragazzie ragazze e ci siamo divertiti! Il ventonon è mai stato al top, ma le condizionierano sufficienti per fare la gara. Hofatto del mio meglio, un po’ di fortunae un po’ di sfortuna, ho concluso al13esimo posto, e sono molto fiero dime, era la mia prima esperienza, hofatto bellissime amicizie e ho conosciutoil vero mondo del kite professionale.Spero di poter andare avanti, semprecon l’aiuto dei miei genitori, perché ilkite è la mia unica e grande passione.Il mio traguardo è di riuscire ad ottenere,magari, uno sponsor, che veda inme la persona giusta per il suo brand,uno che mi dia la possibilità di allenarmi,con cui anch’io mi possa identificare,trasmettendo il mio entusiasmoad altri ragazzi. Intanto mi diverto, mialleno, mi motivo…


40 EVENTIIKA - PKRA freestyle juniorFRANCESCO CONTINIQuando meno di due anni fa ho fatto ilmio primo bordo e la mia prima planata,non avrei mai immaginato di avere lafortuna di fare questa bellissima esperienzaal PKRA junior. Da alcuni mesiil mio Padrino, Pietro Sechi, mi dicevache voleva portarmi a questo eventoper fare esperienza e capire come funzionaun evento di questo tipo. Siamopartiti la mattina del 24 Giugno per imbarcarcida Porto Torres in direzione diBarcellona, sbarcati, ci siamo messi inauto, e dopo quasi due ore siamo arrivatia Sant Pere de Pescador. Dopoaver visitato il villaggio e lo spot, unpo’ di vento per allenarmi e conoscerelo spot e il giorno dopo già iniziavala gara. Inizia l’evento con il mio primoskipper meeting con tutte cose chenon conoscevo. Primo giorno e subitogare! La mia prima heat è stata buona,anche se la mia poca esperienza mi hafatto entrare nel campo di gara alcuneheat prima con il richiamo dei giudici.Comunque ho passato bene il turno esono arrivato agli ottavi. Purtroppo lapoca esperienza si paga, e non avendocapito quando fosse il mio turno suc-


DOUBLE ELIMINATIONcessivo, il mio avversario passa la heatsenza la mia presenza in acqua. Il giornoseguente non ha fatto vento, e ilgiorno dopo si svolgevano le doubles.Entro in acqua per la double eseguendola mia miglior heat con buone manovre,ma purtroppo non è bastato perpassare il turno. Sinceramente ho capitoche uscire in kite con gli amici nonti fa capire come si svolge una gara,e soprattutto che è importantissimoconfrontarsi con i ragazzi della miaetà e di tutto il mondo. In Spagna hovisto cosa devo migliorare, la sequenzadelle heat, dei tricks, i tempi e cosavogliono i giudici nella difficoltà dellemanovre. In quei giorni ho visto il livellomondiale e dove potrei arrivare. Orail mio obiettivo è quello di allenarmi,per raggiungere un risultato migliorel’anno prossimo. Ringrazio tanto il mioPadrino per tutto l’aiuto e la pazienza, imiei genitori, Arribaribba kiteboardingper il supporto e tutti gli altri sponsorche mi hanno aiutato ad affrontare ilviaggio per la questa gara, Play wacht,Maresia, Capomannu production.


42EVENTIPKRA EGITTOCLASSIFICA MASCHILE1-Tack2-Whaley3 –Neto4-Da SilvaCLASSIFICA FEMMINILE1-Winkowska2-Pulido3-Lammerts4-KajiyaTESTO: Courtesy PKRAFOTO: Toby Bromwich/pkra


PKRASOMA BAYEGITTOUn posto paradisiaco tra Hurgada e Safaga,acqua piatta in un’immensa baia, una strutturadi accoglienza a cinque stelle, l’Egitto haospitato alla grande la quarta tappa del PKRA.Christophe Tack è solidamente in testa alcircuito, avendo collezionato tutte primeposizioni e un solo secondo piazzamento. Perle donne la battaglia sembra essere circoscrittatra due atlete, Karolina Winkowska e lapluricampionessa Gisela Pulido.


Trials super affollati per questa tappa egiziana. L’unicoitaliano a difendere i colori del nostro paese, VincenzoBigione, per lui i trials non sono fortunati, mal’esperienza è stata di sicuro grandiosa. Grandi nominelle qualifiche, anche il giovane campione Tom Bridgenon riesce ad entrare nell’evento principale.La single elimination inizia con gli uomini con la 11mq, per poi terminare con le heat maschili che si disputanocon la 7 mq, e quelle femminili con la 5mq!Nel tabellone maschile, onore a Liam Whaley, reduceda un infortunio, che affronta con potenza le sueheat. Nel tabellone femminile della single, la sorpresaè la rookie Annelous Lammerts, che tiene testaa mostri sacri come Bruna Kajiya e Karolina Winkowska,dimostrando di essere in grado di stare sullostesso livello delle migliori! Come ormai ci hannoabituato, la heat finale della single è tra Karolina eGisela, con la vittoria della prima con un margine dicirca quattro punti.Nel tabellone maschile, i rider brasiliani sono scatenati,Carlos Mario guadagna la quarta posizione,Eudazio da Silva la terza piazza e Alexander Netobattaglia con il leader di classifica Christophe Tack.Entrambi i rider, potentissimi, fanno vedere massicciSlim 540, Crow Mobe 540, Front Blind Mobe, difficileil giudizio, ma Tack, con perfetto Backside 315 e KGB540 che gli frutta un 8.4 dalla giuria, porta a casa lasingle!Le mattina delle doubles, il suono del vento che fischiatra le palme, fa presagire una grande giornata,alle 9:00 si misurano già 25 nodi di base, che arrivanofino a 43. I primi a testare il campo di gara, sonostati Michael Schitzhofer e Jerrie Van De Kop, le condizioni,fortunatamente, si sono stabilizzate sui 25-30 nodi, permettendo agli uomini di gareggiare con i7 mq, e alle donne con i 5-6 mq.Agguerrita la double femminile, ma ancora una voltaè Annelous Lammerts a sorprendere, spodestandoBruna Kajiya dalla terza posizione e andando alottare con Gisela Pulido per la seconda. Ancora unavolta è Pulido-Winkowska la finalissima. Karolina, riderpotentissima, mette una seria ipoteca alla vittoria,durante tutta la heat, e la suggella con un belbackmobe negli istanti finali. Terza vittoria per KarolinaWinkowska, determinata alla conquista del titolomondiale.Molto emozionante la double degli uomini, con forti


affiche di vento a dare ancora più pepe alla competizione,con manovre veramente power, e crash ancorapiù spettacolari! In super giornata il giovanissimoLiam Whaley, partito dall’ultima posizione che risaletutto il tabellone, con nove heat vinte, fino a trovarsialla battaglia per la prima posizione, con il leaderTack. Con i suoi Front Mobe Blind tra i più belli visti ingara, siamo sicuri che questo ragazzo abbia un futurodavvero luminoso davanti a sé. Cristophe Tack,ancora una volta, è “in giornata” e, anche se combattuta,si porta a casa la vittoria, con quattro puntidi scarto su Whaley. Tre primi posti per lui dall’iniziodell’anno, un solo secondo, il giovane belga sembraavere tutta l’intenzione di sbaragliare gli avversari!


46TRIPMauiMAUIIL VIAGGIOTESTO: Francesco MaffeiFOTO:Francesco Maffei e Tatiana HowardMA“IL” VIA


Maui è uno di quei posti di cui ho sempre sentitoparlare fin da quando iniziai a muovere iprimi passi sul windsurf, perché qualsiasi kitero windsurfista conosce la famosissimaHo’okipa Beach. Tutti gli amici con cui passavole giornate in mare ne parlavano, in tuttele riviste vedevo le foto dei pro che surfavanoHo’okipa e tutti i video più belli erano giratiad Ho’okipa. Noi ne parlavamo sempre comese fosse solo uno di quei posti irraggiungibili,destinato a rimanere solo una fantasia nellenostre menti.UIGGIO


48TRIPMaui#turtlebay#HOOKIPAQuando all’inizio dello scorso anno,ho iniziato ad organizzare questo trip,quasi non mi sembrava possibile cheda lì a pochi mesi mi sarei ritrovato immersoin quell’ambiente che fino a quelmomento conoscevo solo attraversoarticoli sulle riviste e video. Insieme almio amico e mentore Pino Mencarelli,che già era stato a Maui altre volte, abbiamocercato di organizzare il viaggionel miglior modo possibile…Ragionando su quale fosse il periodomigliore, e cercando di conciliare ilviaggio con l’università, decidemmoche Novembre sarebbe stato perfettoin quanto Autunno e Primavera sono lestagioni migliori per vento ed onde edanche perché volevo partecipare allatappa del KSP World Tour che si sarebbesvolta ad Ho’okipa in quel periodo.Una volta trovato il volo con le connessionimigliori, prenotata la macchinae una camera in ostello grazie all’aiutodi Pino che già conosceva il posto,non dovevo far altro che preparare unpaio di kite, tavole, costumi e partireper quello che si preannunciava comeil viaggio di una vita.Dopo due scali e 26 ore complessive diviaggio, finalmente ero a Maui, non misembrava vero! Presi bagagli e tavoleparto alla ricerca della macchina cheil Manaloha Car Rent aveva preparatoper me. Dopo una mini cacciaal tesoro nel parcheggio dell’aeroporto,finalmente trovo il mio bolide,una vecchia berlina Toyota,ed esausto mi dirigo verso Paiaper passare la notte in ostello.La nottata passa in frettaanche perché alle cinque delmattino sono già in piedi per


via del jetleg. Mentre faccio colazioneincontro un altro ragazzo ospite dell’ostelloche si sta preparando per unasession mattutina e decido di aggregarmi,e dopo due minuti di macchinaarriviamo ad Ho’okipa.Finalmente ero là, in quel posto magicoche per anni avevo sognato di vedere,il cartello Ho’okipa Lookout, il parcheggiosterrato, la spiaggia bianca, leonde perfette e il mare azzurro, tuttoera proprio come me l’ero immaginato.Parcheggiamo ed entriamo in acquaper svegliarci un po’.Dopo un paio d’ore passate tra Pavillionse Middles, rientriamo e ci dirigiamoal Mana Foods di Paia per rifocillarci.Purtroppo il pomeriggio il trade windnon si fa vivo e quindi ne approfittoper fare un giro per gli spot della NorthShore. Il primo spot dove mi fermo èLanes, la spiaggia per i kiter sottoventoa Ho’okipa, per dare uno sguardo alfamigerato reef su cui bisognacamminare per entrarein acqua. Dopo Lanes ripartoin direzione Kahului,per andare a vedereKanaha beach park e KiteBeach, punto di raduno perla maggior parte dei kiter edei windsurfisti. Qua, infatti,le condizioni sono solitamentemeno estreme rispetto adHo’okipa e Lanes, l’accesso èpiù semplice dato l’ampio parcheggioe l’enorme prato e le infrastrutturevarie, lo rendono unospot ideale per chi viaggia con lafamiglia o per chi, oltre allo sport,è in cerca anche di un po’ di relax.Dopo un breve giro per Kaului allaricerca di un supermarket per fare unpo’ di rifornimento per i giorni successivie una breve session pomeridiana a


Ho’okipa, il jet leg inizia a farsi sentiree mi dirigo nuovamente in ostello peruna lunga dormita. Il mattino seguentedecido di controllare le previsioni evedo che, purtroppo, per i tre giorni aseguire non ci sarà vento ma solo unapiccola swell da nord quindi decido didedicare i tre giorni successivi alla scopertadell’isola e al riposo per cercaredi abituarmi alle undici ore di fusoorario. Dopo aver chiesto consiglio aiproprietari dell’ostello e dopo un’orettadi surf ad Ho’okipa, decido di andarea vedere le famose Twin Falls a pochichilometri da Paia. Le Twin Falls sonoall’interno di un’area protetta, dove sipuò ammirare tutta la fantastica varietàdella vegetazione hawaiiana, lungoil sentiero che porta alle cascate.Il giorno successivo decido di andarea vedere la famosa Honolua Bay, unodei miglior surf spot di Maui. Una voltaattraversata l’isola e arrivato a Lahaina,si nota subito la grande differenzatra North Shore, più incontaminata eselvaggia, e South Shore, dove si trovala maggior parte degli alberghi eresorts di Maui. Infatti, la South Shoreè la zona prediletta dai turisti alla ricercadel relax e del confort. Qua l’oceanoè calmo per la maggior partedell’anno fatta eccezione per le raresouth swell invernali e per la stagioneestiva, quando le mareggiate sonogeneralmente da sud. Guidando versoovest in direzione di Honolua Bay si rimanestupiti dal numero di alberghi esurf school concentrati in questo piccolotratto di costa. La differenza conla North Shore è veramente molta! Nonostanteciò, avvicinandosi a HonoluaBay, agli alberghi si sostituiscono villee residence immersi nel verde della forestae la costa torna a essere piena dipiccole baie e spiagge isolate…Honolua Bay ha un paesaggio incredibile,ma soprattutto delle lunghedestre che rompono sul reef propriosotto il parcheggio. Dopo meno di unminuto sono già in acqua, le onde nonsono perfette, ma comunque moltodivertenti. Aspettando tra una seriee l’altra si possono ammirare i corallisul fondale e tutta la bellezza della costae del paesaggio. Onda dopo ondapassa il pomeriggio e dopo un incontroravvicinato tra la mia schiena e ilreef dell’inside, decido che forse è ora


di tornare verso Paia per un po’ di sanoriposo.Finalmente le previsioni iniziano a esserepromettenti per i giorni a seguiree non vedo l’ora di entrare in acqua! Ilgiorno successivo il vento inizia a farsivivo e decido di andare subito a Lanes.Insieme al vento anche la swell iniziaad arrivare,già le serie più grosse sonooltre i due metri. Purtroppo però il ventoè troppo leggero e instabile per Lanespoiché la spiaggia è molto piccolae, nel caso il vento cali, non c’è altroposto per rientrare sottovento se nonsulla scogliera di Mama’s Fish House!Quindi decido che forse è meglio andareKanaha, dove, di solito, il vento èsempre leggermente più forte e anchenel caso cali drasticamente si può comunquerientrare sulla lunga spiaggiasottovento senza rischi. Appena arrivato,vedo che purtroppo le onde sono piùpiccole rispetto a Lanes e Hookipa, perchèi reef di Kanaha sono meno espostirispetto agli altri due spot. Poco male, ilvento è forte abbastanza ed io


52TRIPMaui#RULES#HALEAKALAnon vedo l’ora di entrare in acqua dopoi tre giorni passati da turista. Il bello diKanaha è che, essendo uno spot moltofacile, e adatto a tutti i kiters, in acquas’incontra gente di tutti i tipi e di tuttele età, dai beginners ai pensionati chesi surfano le onde dei reef in completorelax. Dopo un paio d’ore, purtroppoil vento cala e felice della mia primasession in kite a Maui, mi dirigo versoSecond Wind per iscrivermi alla tappadel KSP e per il party d’apertura dell’evento.Mi sono trovato immerso in quell’am-


iente che fino ad allora mi era sempresembrato surreale ed irraggiungibile.Incontro Matchu che già avevo conosciutoin Italia e lui mi presenta Airton,Paulino, Mitu, Djo e tutti gli altri. Incontroanche Enrico Giordano e Yuri D’Ottavi,anche loro a Maui per la tappa delKSP, andiamo a iscriverci e dopo di chesi continua con il party. Incontro ancheil mitico Top Hat, venuto da Oahu conla sua Harley provvista di rastrellieraper le tavole e, parlando, mi da laconferma che le previsioni promettonomolto bene per i prossimi giorni.Il mattino successivo ci ritroviamo tuttiin spiaggia per la cerimonia di aperturae il Blessing in puro stile Hawaiiano.Purtroppo le condizioni non sono ancoraottimali per dare il via all’evento eil tutto è rimandato al giorno successivo.Finalmente s’inizia! Il vento non è fortissimo,ma le onde vanno da headhigh a over head e una volta preparatele ali non vediamo l’ora di entrare in acqua.Solo per l’evento i lifeguard hannoaperto Ho’okipa Beach, rigorosamenteriservata ai winsurfisti, anche ai kiterche solitamente possono uscire soltantoda Lanes. Dopo lo skipper meetingusciamo tutti per una session diriscaldamento e non mi sembra vero diessere in acqua ad Ho’okipa con i miglioririders al mondo. Le onde al Pointsono stupende, e il vento side-side offè perfetto per surfare! Dopo venti minutirientriamo in spiaggia per l’iniziodelle prime heats delle qualifiche. Riescoad avanzare fino alle finali dellequalifiche ma purtroppo non riesco aentrare nel main event per pochi punti.Un po’ abbattuto, ma allo stesso tempofelice per aver fatto del mio meglio,mi riposo un po’ guardando le primeheat del tabellone principale e poi entrodi nuovo in acqua tra una heat el’altra per andare a Lanes per un’ultimasession prima di tornare a casa.Il mattino successivo ci troviamo davantiad una tipica giornata di Ho’okipa.Il vento è già forte dalle 10:00 e leserie più grosse arrivano fino a doubleover head. Il Point è perfetto, sezione


dopo sezione, l’onda rompe regolare eveloce fino al canale davanti alla scogliera.Purtroppo, però, i giudici di garavogliono iniziare il prima possibile perfinire tutto il tabellone in giornata vistele previsioni meno promettenti peri giorni successivi, e quindi nessuno aldi fuori dei rider delle heat potrà godersiquel paradiso almeno finché l’eventonon sarà finito. Poco male, insiemeagli altri riders che sono usciti dal tabelloneil giorno precedente, partiamoda Ho’okipa e dopo un mini downwind,ci fermiamo a Lanes. Anche se i duespot sono solo a poche centinaia dimetri l’uno dall’altro, la differenza tra idue è impressionante. L’onda a Lanesè completamente diversa, ci sono piùpicchi ed è meno regolare, paragonataa Hookipa. Nonostante tutto, è unospot veramente divertente e a differenzadi Ho’okipa non c’è il rischio difinire a scogli se si sbaglia qualcosadurante la surfata. Dopo più di 4 orefilate a Lanes con il 7 e tre metri solidi,rientro ad Ho’okipa per uno snack e perchiedere come procede l’evento. Enricomi dice che non è riuscito a entrarenelle semifinali e che Kai Lenny e KeaiDe Aboitiz stanno entrando in acquaper la finale. Guardato lo spettacolo ela premiazione di Keai sulla collina diHookipa entriamo di nuovo in acquaper un altra session a Lanes. Il vento


è un pò calato ma comunque ancorabuono per andare con il 9.Il vento continua a calare e non riuscendopiù a bolinare verso Ho’okipa enon essendoci vento nell’inside di Lanes,finiamo con i kite in acqua cercandodi nuotare verso la spiaggia. Dopoun assaggio del reef prima della spiaggia,aiutati gli altri rider che come noisono rimasti senza vento, con il soleche sta scomparendo dietro le montagne,ci incamminiamo verso Ho’okipae recuperata tutta l’attrezzatura nonvedo l’ora di farmi una bella doccia edinfilarmi nel letto. I giorni successivi,essendo finito l’evento, non siamo piùautorizzati a uscire in kite da Ho’okipaquindi, dopo le session in surf la mattina,ci ritroviamo tutti nel parcheggiodi Lanes ad aspettare che il vento aumentiper poter uscire. Ogni session eogni giorno che passa, mi rendo contodella bellezza di questo posto, e diquanto sono fortunato a essere quacon tutti i migliori rider al mondo acondividere tutto questo. Il giorno dellapartenza si avvicina e non mi sembrapossibile che già sono passate duesettimane!Alle 19:00 ci ritroviamo tutti da AdventureSports, sede di Cabrinha kites,Neil Pride e JP a Maui, per l’inizio dellafesta di chiusura dell’evento. La serataprosegue tra birre e racconti di viaggied uscite epiche, a un certo punto miritrovo a parlare con questa ragazzache già avevo rivisto in spiaggia e chemi ricordavo aveva partecipato all’eventoriservato ai locals. Dopo essercipresentati e aver parlato del più e delmenom decidiamo di andare insieme aaltri riders da Charley’s a Paia per continuarela serata senza però fare troppotardi perché il mattino succes


35 56TRIPMauisivo è prevista una bella swell da NEche nessuno vuole perdersi. Il mattinoseguente mi sveglio e trovo un messaggiodi Tatiana Howard, la ragazzadella sera prima, che dice di andare adHo’okipa perché le onde sono stupende.Rientrati in spiaggia, Tatiana iniziaa parlarmi di quanti posti stupendi cisono sulla strada per Hana, sulla puntaEst di Maui, e che non posso assolutamentepartire senza averli visti. Dopoqualche ora partiamo in direzioneHana, passando dalla costa sud, sperandoche il mio bolide non ci lasci apiedi. Durante il viaggio è incredibilel’alternanza e la varietà del paesaggio.Si passa da tratti rocciosi, dove non c’èaltro che lava a prati fioriti e foreste ascogliere a picco sull’oceno. Dopo piùdi due ore arriviamo al Cafè Attitude,una proprietà immersa nel verde doveogni domenica i proprietari organizzanouna cena all’aperto e invitano musicistivari a suonare dal vivo. Dopola stupenda serata al Cafè Attitude ciaccampiamo per la notte. Il mattinosuccessivo ripartiamo per tornare versoHaiku e Paia questa volta passandodalla costa nord. Foreste di bambù ecascate si susseguono lungo il tragittoe mi rendo conto di quanto abbiada offrire quest’isola. Ci fermiamo inun secret spot lungo la strada per unpo’ di surf mattutino che non fa mai


male e poi, dopo un picnic sulla spiaggia,ripartiamo verso casa. Dopo cenadecidiamo di accamparci sulla cimadell’Haleakala per vedere l’alba, cha adetta di Tatiana è una cosa stupenda.Ci rimettiamo in marcia e arrivati sullacima, mi rendo conto che forse costumemaglietta e ciabatte non sono propriol’abbigliamento ideale per dormiresul retro di un pick-up sulla cima delvulcano. I miei dubbi sono confermatiquando vedo Tatiana tirare fuori lasua giacca da snowboard e il cappellodi lana! Per fortuna avevamo qualchecoperta e riesco a sopravvivere fino almattino successivo. Appena il sole iniziaa sorgere la vista stupenda ripagatutto il freddo patito durante la notte. Ilmio viaggio sta per volgere al terminee dobbiamo tornare a preparare i mieibagagli perché mi aspetta il volo di ritorno.Preparato il tutto, dopo un’ultimasurf session e dopo un picnic sullacollina di Ho’okipa davanti allo stupendosunset di Maui, ci dirigiamo all’aeroportoper il mio volo di ritorno.Il mio viaggio è terminato, con la mentee il cuore pieno di stupendi ricordied esperienze, salgo sul volo per l’Italiapensando già a quando poter tornarein questo angolo di paradiso in mezzoal Pacifico…


58ITWTatiana HowardTatiana Howard,essere una water woITW: Roberta PalaFOTO: Francesco Maffei, Kanoe Blue Photo, Simon Crowther, Maui Raw Photography, Jimmie Hepp, M


man…aui Ultra FinsTatiana è nata a Maui, è una ragazzabellissima, bionda, scultorea,una ragazza che, cresciutanello spirito Aloha, tipicodella cultura Hawaiana, ha avutol’ispirazione di creare unevento che potesse portare unpo’ dell’anima hawaiana in giroper il mondo. Il Butterfly Effectè proprio questo, un momentodi amore, condivisione, e tantosport. L’acqua è il suo elemento,kite, windsurf, SUP, Tatianaè una vera water woman, e nelsuo corpo, ne siamo certi, scorreacqua dell’Oceano…


60ITWTatiana HowardTatiana HowardEtà: 27Home Spot: Ho’okipa, MauiSponsors: Dakine, The Butterfly Effect,Cabrinha, Adventure Sports Maui,Matiko Shoes, FlymountAltri sport: Windsurf, Surf, Tow-in Surf,yoga, and dance


KS_Parlaci un po’ di te, chi sei, da dove vieni…Sono Tatiana Howard e vengo da Maui, Hawaii. Esserenata e cresciuta a Maui mi ha permesso di crescerenelle condizioni ideali per diventare vera waterwoman.Amo tutti gli sport d’acqua e, appena posso,vado a giocare con l’Oceano. Sono il fondatore e creatoredi “The Butterfly Effect”. The Butterfly Effect hacome missione quella di ispirare le donne a uscirein acqua e divertirsi. Si tratta di una manifestazionenon competitiva in tutto il mondo e coinvolge tutti glisport acquatici. Windsurf, kitesurf e surf sono la miapassione e poter condividere con altri tutto questonel mondo, è un sogno che si avvera.KS_Cosa vuol dire essere una waterwoman?È una donna che fa tutti gli sport acquatici, windsurf,stand up paddling e kitesurf, è anche una sortadi stile di vita, si può godere del mare con qualsiasicondizione, sia esso con onde estreme, facendo surfnelle grosse onde, sia a raccogliere conchiglie sullaspiaggia quando è piatto. È un costante e continuoamore e cura per l’Oceano, per l’acqua.KS_Raccontaci meglio del Butterfly Effect.The Butterfly Effect è un evento di Aloha. È nato nellamia casa di vacanza a Maui, la missione è di ispiraree spingere le donne a uscire in acqua e divertirsinon importa l’età, il livello o l’esperienza. L’evento sicompone di tutti gli sport acquatici secondo il luogoe un percorso obbligato che tutti i partecipanti completanoinsieme. Facciamo yoga in spiaggia, yoga sulSUP, danza Hula e qualche altra sorpresa che arrivadalle Hawaii!KS_Quale è il messaggio del Butterfly Effect?Il messaggio della manifestazione è quello di “vivereAloha”. Vivere Aloha significa essere gentile, condividerela conoscenza, aiutare un altro, restituire, edessere, nel complesso, più positivi nella vostra vita.Partecipare a The Butterfly Effect è divertente e pienodi sorrisi. Si riempiono i partecipanti con lo spiritoAloha e ciò che sentono durante il Butterfly Effect, lopossono riprendere nella loro vita quotidiana e condividerequesto sentimento “Aloha” con altre persone.


KS_Il rapporto con il mare e la tua famiglia, comehanno influito sulla personalità e la scelta di vita diTatiana?Amo il mare, tanto. Mi ha permesso di viaggiare evedere il mondo in un modo che non molte personehanno occasione di fare. Mi ha permesso di incontrarepersone di tutto il mondo che hanno il particolarelegame degli sport acquatici, facendomi sentiresubito come una famiglia. La mia famiglia è moltoaperta e solidale. Siamo tutti entusiasti di aiutarci avicenda per realizzare i nostri sogni. So che sono statamolto fortunata ad avere una famiglia amorevole,la vita può essere difficile a volte, ma avere una famigliache non giudica e ti da sempre il suo sostegnopieno d’amore, indipendentemente se si riesce o nonsi riesce nelle proprie cose, è un potente strumentoin questo mondo.KS_Quando non sei in acqua, come si svolge la tuavita?La mia vita fuori dall’acqua è sempre super impegnata,lavoro costantemente sui prossimi eventi e sullapianificazione dei viaggi, mi piace anche dedicarmiagli altri sport che amo, come la danza e lo yoga.KS_Come è stato il Butterfly Effect in Sardegna?Un bilancio dell’evento?È stato un bellissimo Butterfly quello in Sardegna!C’erano donne di tutte le età e livelli al MB Pro Centera Porto pollo. Abbiamo iniziato le giornate con yoga


e un po’ di introduzione all’Hula. Poi ho fatto un po’ diclinics per quelle donne che non avevano mai provatoil SUP. Prima abbiamo praticato a terra e poi in acquai primi tentativi. Dopo pranzo un po’ di windsurf ekitesurf, fino al momento del Be Beach BBQ! È statoperfetto, la Sardegna è il luogo ideale per soddisfare idiversi gradi di esperienza, si possono praticare tuttigli sport acquatici, poi il posto è magnifico, l’acquacalda e abbiamo in programma di fare sicuramentela seconda edizione BE nel 2015! Vi faremo sapere ledate!KS_Il nome della rivista KiteSoul, richiama all’anima,allo spirito, come ti senti quando entri in acquaogni volta, per una tua session? Che emozioniti danno lo sport e il mare?Essere in grado di entrare in acqua con il kite e giocarecon acqua e vento è incredibile. Non c’è nessunasensazione che si possa paragonare a questa.Amo gli sport acquatici perché ogni giorno, è un giornospeciale e lo sport e il mare portano via tutti glistress accumulati, e questo è un qualcosa di impagabile.Dopo si ricomincia con la mente chiara, limpida,un po’ come se si schiacciasse un pulsante Reset.Essere un kiter è come avere uno strumento segreto,ci mantiene equilibrati, pieni di vita, amanti dellaNatura e tutto questo ci può aiutare per affrontare ilmondo frenetico in cui viviamo…


64SPOT GUIDENel nord estremo di FuerteventuraTEXT: Alberto RondinaPHOTO: Gilles Calvet


NELNORDESTREMODI FUERTE(VENTURA)Sono stato a Fuerteventura ogni anno negli ultimi 8anni, per la gara PKRA nell’estremo sud dell’isola, a Sotavento.Mi sono fermato un paio di volte al Nord primadi andare a casa, ma è sempre stato per pochi giorni,e Agosto è un periodo piuttosto affollato, quindi nonho avuto mai la migliore impressione su ciò che potesseoffrire! Questa primavera ho trascorso più tempo lì… e lamia opinione è completamente cambiata!


66SPOT GUIDENel nord estremo di FuerteventuraLe Canarie sono chiamate le Hawaiid’Europa, e ora posso dire di averdavvero capito il perché, sono stato aMaui molte volte e ci sono un saccodi somiglianze! Essendo nell’emisferoNord, gli Alisei hanno la stessa direzione,sempre giocando attorno alla direzioneN-N/E, sono molto consistenti edi solito forti in Estate. In Inverno dipendedalla stagione, potrebbe essereventosa o essere una stagione dionde. The Swell Season parte un po’più tardi, intorno a Ottobre/Novembrefino ad Aprile/Maggio. Anche in questoperiodo il vento può oscillare. L’unicacosa che cambia dall’Europa a Maui èche la vita è più economica.Questo è anche il motivo per cui, ultimamente,molti europei, italiani inparticolare, si stanno trasferendo aFuerte, per trovare lavoro e cambiarevita, quando in Europa è più costoso eed è così difficile trovare un lavoro.La cosa buona di Fuerte, come anchele Hawaii, è che la temperatura rimanepiù o meno la stessa tutto l’anno.È un po’ più freddo di Maui, e bisognaindossare una muta quasi tutto l’an-


no a Fuerte, ma le temperature esternerendono il soggiorno piacevole inmodo che il turismo possa esserci tuttol’anno. I principali turisti che vannoalle Canarie, in genere sono tedeschi,italiani, inglesi e un po’ di spagnoli efrancesi, di tanto in tanto. Ogni isola èun po’ diversa, ed è anche per questoche sono così belle… quindi è possibiletrovare magari più inglesi a Lanzarote,più tedeschi a Gran Canaria e unpo’ più di confusione con gli italiani aFuerte e Tenerife.Fuerte è l’unica isola che ha moltasabbia bianca, volata dal Sahara pertutto il tragitto (eccetto Mas Palomasin Gran Canaria). Le altre isole hannospiagge con sabbia un po’ più scura,poiché, in generale, sono isole di naturavulcanica.Corralejo è la città che si trova nellaparte più a nord di Fuerteventura, versoN/E. Negli ultimi anni i suoi residentisono aumentati molto ed è particolarevedere le foto di come sia cambiata lacittà in 25 anni, dove prima c’era solosabbia e ora magari ci sono hotel e ristoranti.Tutto è cresciuto molto velo


68 SPOT GUIDENel nord estremo di Fuerteventuracemente, forse anche troppo, e alcuniedifici sono davvero brutti a vedersi…La Kite Beach di Fuerte è Flag Beach,che si trova proprio a sud di Corralejo,sulla costa orientale, è il posto più vicinoda raggiungere (si può anche andarea piedi) dalla città e probabilmenteanche il più sicuro, per la possibilità diavere sempre un mezzo di assistenzapresente e una spiaggia prevalentementesabbiosa delle isole. Giusto difronte alla spiaggia, ci sono le isole, equando il vento soffia da Nord, s’incanalaattraverso le isole e Flag Beachè il primo posto dove arriva il ventoda quella direzione, e probabilmenteanche più intenso. Il vento proviene èside-side/off da sinistra, in modo dauscire con un po’ di chop e rampe persaltare, ma anche acqua molto piatta,secondo la marea… Con la bassa mareaprestate attenzione a un gruppo dirocce proprio vicino alla spiaggia, conl’alta marea, invece, non c’è nessunproblema.


La costa nord-orientale di solito funzionabene con il vento da N che vienepulito da mare, senza passare sopraLanzarote o Lobos. Andando a sud diFlag Beach, passando per i due grandialberghi direttamente sulla spiaggia,si arriva a El Burro, che è l’ultimo postodove si puàò fare kite sulla costa nordorientale. El Burro è una bella piccolabaia, con un punto roccioso in altoa sinistra che crea delle belle ondequando c’è un piccolo swell previsto,e l’interno di solito rimane piuttostopiatto. Rispetto a Flag che è principalmenteuno spot kite, in El Burro puoitrovare surfisti e windsurfisti, quindiprestate attenzione.In estate la direzione principale delvento è N/E che lavora un po’ menobene sulla costa orientale, dipende daigradi di vento da NE, ma sulla costa aN-N/W è spettacolare!C’è solo una strada sterrata che va daCorralejo fino a Cotillo, che è il puntopiù meridionale dove si può uscire sullacosta occidentale, a meno che nonsi tagli attraverso l’interno dell’isola esi passi attraverso la cittadina


70SPOT GUIDENel nord estremo di Fuerteventuradi Lajares. Tutto il “North Shore”, è prevalentementeroccioso, eccetto alcunepiccole spiagge che permettono dilanciare il kite, ma comunque tutt’altroche facili, se qualcosa andasse storto,la vela finirebbe di sicuro sulle rocce.Le condizioni di onda sono abbastanzaimpressionanti, e poiché sulla costaorientale il vento arriva da sinistra, chiè goofy si troverà a surfare frontside echi è regular back side.Majanicho è la mia preferita da questaparte dell’isola, ma ci sono un saccodi posti, nemmeno so i nomi di tutti.Sono tutti spot anche da surf da ondaper cui, quando il vento cala, il motoondoso è ancora presente…Guidando sulla strada per il Cotillo, sitrova il famoso spot con il faro biancoe rosso e le sue lagune, gli unici specchidi acqua piatta con vento da N/E.Sono spot che funzionano bene SOLOcon l’alta marea, per cui bisogna semprecalcolare bene il momento miglioreper uscire e stare molto attenti, lospot non è molto grande e sottoventoci sono piccoli sassi ovunque.Sottovento alla cittadina del Cotillo,troverete la spiaggia principale del


Cotillo, una vera e propria splendida elunga spiaggia, che ha alte scoglieretutt’intorno, un vero e proprio scenarioincredibile. La parte superiore è disolito dove vanno i surfisti, poi i kiters,quindi i windsurf. Il posto è grande ec’è posto per tutti. Il vento è di solitoun po’ rafficato, proviene dalla città ele scogliere lo “sporcano” un po’, mac’è sempre un po’ di onda, se è quellache state cercando... è principalmenteun beach break, ma anche qui, in funzionedella marea, si possono avereanche grandi onde, pulite e regolari.Ogni volta che la previsione non è abbastanzaventosa per il nord dell’isola,si può guidare fino a Sud, a Sotavento,dove il vento accelera fino a esseredue o tre volte più forte che dalle altreparti. Ci vuole circa un’ora, ma stannocostruendo un’autostrada che collegheràpiù velocemente l’isola, da norda sud.Questo è quello che potrete trovareper le condizioni, per il resto buoncibo, italiano o tapas spagnole, coloriincredibili, acqua chiara come ai Caraibio alle Hawaii, sabbia bianca e sottile,grandi vulcani neri, per un colpo


72 SPOT GUIDENel nord estremo di Fuerteventura


d’occhio davvero impressionante, soprattuttoguardandolo dal mare…Di certo non è verde come le Hawaii,un amico mi stava spiegando che l’ultimaeruzione di Lanzarote aveva sprigionatotantissimo fumo e il calore ela lava avevano distrutto tutto, ma ilterreno è molto fertile e ogni volta chepiove, quelle due o tre volte in Inverno,la terra diventa verde in pochissimotempo.I collegamenti sono un po’ complicati,dall’Italia vola solo Ryanair in modo re-golare, il che rende le cose più difficili,soprattutto per il bagaglio, ma per ilresto sarete abbondantemente ripagatida ciò che troverete.Questa volta ho apprezzato davveroogni istante sull’isola e non vedo l’oradi tornarci!Ciao!Alby


74ITWKevin LangereeITW: a cura di Federico SugoniFOTO: Bianca Asher, Quincy Dein, Stephen Whitesell, Jaanus Ree e Ydwer Van der Heide (Red Bull Con


tent Pool), Jason WalcottDopo il demo tour italiano, KevinLangeree è stato raggiuntodal nostro editore, Federico Sugoni,per un’intervista, proprioprima che riprendesse il volo dirientro in olanda. Disponibile esorridente come sempre, Kevinci ha raccontato qualcosa di sé,del suo futuro, e del suo nuovomodo di interpretare il kiteboarding.


KEVIN LANGEREEDATA DI NASCITA: 21 Luglio 1988HOME SPOT: Noordwijk OlandaSPONSORS: Naish, O’Neill, G-Shock,Sinner EyewearANNI DI KITE: 14SPOT PREFERITO: Noordwijk eSud AfricaMIGLIOR RISULTATO: Campione delMondo PKRA 2009KS_Dopo il tuo infortunio al PKRA, un ritorno allagrande, con la vittoria della Red Bull King Of the Air,quali sono i tuoi progetti adesso?La mia carriera sta cambiando, dopo dieci anni di freestyle,ho voglia di fare cose differenti, qualcosa chemi dia più motivazioni, voglio cambiare, sto cercandoquesto nel wave riding e nel big air. Vincere la RedBull King Of The Air è stato speciale, anche perchéin Sud Africa ho sentito tantissimo il supporto dellagente ed in particolare degli miei amici in spiaggia,sono dieci anni che vado ad allenarmi lì ed è come se


“Penso che il motivoprincipale per cui,ad esempio, io vadoin acqua, è per quelgrande sorriso chemi rimane sul voltoogni volta che sononell’Oceano.”


78ITWKevin Langereemi sentissi a casa.KS_Ultimamente sei molto attrattodal wave riding e molte personestanno seguendo questa corrente.Il kite sta cambiando velocementenel corso degli anni, più tempo passae più persone sono coinvolte nelwave riding, e lo stile si è avvicinatovelocemente sempre più al verosurf, la vela resta lo strumento perraggiungere quelle onde che sarebberodifficili da remare… Come haivisto questo cambiamento dellosport e cosa senti quando fai delpuro waveriding?Una delle cose più belle del kiteboardingè che è sempre in continuocambiamento, in continua evoluzione,ogni anno c’è sempre qualcosadi nuovo, cambia lo stile, le attrezzaturesi evolvono, cambiano le competizioni,è esattamente come perle sessions, non c’è mai un’uscitauguale all’altra, il vento è differente,la condizione anche, è questo cheamo del nostro sport. Il kite è moltogiovane e può continuare a crescereancora a lungo, le discipline sonomolte e la cosa più interessante inquesto senso è che può attrarre chipratica altri sport come il surf, il bodyboard,lo snowboard e la vela, perchépuò adattarsi alle loro esigenze,questa è la cosa più “cool”. Fare puro


“il kitesurfing è pura felicità, giochiamocon gli elementi della natura...”surf è spettacolare, andare a cacciadelle onde… ma fare kite tra le ondeè qualcosa di più, una sfida continua,alla ricerca del divertimento puro…KS_Sei un rider Naish da tantissmotempo, cosa vuol dire essere un riderNaish, qual è il rapporto conRobby e il resto del team?Robby è di sicuro una delle personedalle quali traggo ispirazione ognigiorno, è un uomo di 51 anni cheesce ogni giorno in Kite, Windsurf,SUP, un completo waterman. Mi hainsegnato tanto e non solo dal puntodi vista delle performances sportive,è un uomo di business, mi haaiutato a crescere come sportivo, acurare la mia immagine di professionistadello sport. È sì il mio boss, masoprattutto un amico, un team rider,facciamo assieme molti trip, giriamovideo e sessioni fotografiche.KS_Secondo te è importante, per igiovani, insistere fino in fondo conil freestyle, come fanno molti, disciplinache spesso può essere frustrantee anche molto impattante,costringendoti sempre a essere aun certo livello, o meglio dedicarsia qualcosa di diverso, come potrebbeessere il wave riding, il freeride oanche il race…Penso che per trovare se stessi


nell’oceano, sia necessario scoprirecosa ci fa stampare un grande sorrisosulla faccia. Se rientri da una sessionsentendoti felice vuol dire che seisulla strada giusta. Per i ragazzini ilfreestyle è davvero molto duro, credoche per loro sia importante impararedai migliori riders. Quando gareggiavo,guardavo molti video e sceglievoun paio di tricks dagli atleti chem’ispiravano maggiormentee li fondevo con il miostile, che in assoluto, èla cosa più importanteda fare, com’è ancheindispensabilepassare quanto piùtempo possibile inacqua, seguendola propria passione,qualsiasi essa sia.KS_Parliamo un momentodella tua famiglia,tua sorella è nel team Naishcome te, e la vostra famiglia èstata sempre un grande supporto pervoi nel corso di questi anni…I miei genitori ci hanno sempre supportatoal 100%, guidando per orealla ricerca del migliore spot per farciallenare, e sono stati costantementepresenti nella nostra crescita sportiva.Credo siano stati fondamentaliper farmi diventare un professionista.Viaggiare con mia sorella ed esserenello stesso team credo che sia qualcosadi fantastico, è un sogno che sirealizza, sono molto fortunato e speroche tutto questo continui per moltianni ancora. inui per molti anni ancora.KS_Sei una persona sempre moltogentile, disponibile, non ti tiri mai indietroquando c’è da aiutare a fare


82ITWKevin Langereequalcosa, ti abbiamo vistopiantare i tendoni al demotour, sempre con il sorriso,sempre disponibilenei confronti ditutti, dispensandosorrisi e consigli.Grazie è un belcomplimento…faccio esattamenteciò mi fa starebene, mi piace essered’ispirazione perle persone, aiutarle acrescere sportivamente,sono contento che le personeabbiano il sorriso mentremi guardano navigare. Non mi voglioprendere troppo sul serio, la vita ècorta e voglio divertirmi al massimoinsieme al maggior numero di personecondividendo con loro questa car-


ica positiva, è questo che cerco difare ogni giorno.KS_Molti rider, come Ruben Lentenad esempio, si sono allontanati dallecompetizioni diciamo “classiche”,per dedicarsi ad eventi particolari,come ad esempio la Red Bull KingOf The Air. Anche tu pensi di seguirequesta strada, meno competizionie più viaggi, freeriding e spingere losport in questa direzione?Amo competere e voglio continuare agareggiare a lungo, è una cosa che honel sangue. Sto gareggiando e continueròa farlo nel mondiale wave, poivoglio difendere il mio titolo alla RedBull King Of The Air, sto anche esplorandoaltre cose facendo promozioneper Naish, con molti viaggi, molti videocon dei contenuti “cool”, mi piacepromuovere lo sport e il mio marchioin questo modo.KS_Cosa pensi di eventi così diversicome la Red Bull King Of The Air chesono così diversi dalle manifestazionidi calendario classico come ilPKRA ad esempio?KL_ Credo che siano eventi importantissimi,alla Red Bull King Of TheAir in Sud Africa, la gente in spiaggianon era solo del mondo del kite, moltissimepersone sono venute a vedereun evento così particolare con saltialtissimi che lasciavano tutti a boccaaperta, questo è il tipo di evento checi vuole e Red Bull in questo è sempreun passo avanti. Un evento moltotecnico, come ad esempio il PKRA,con le sue manovre complicate, è difficilmentecomprensibile per una personache non sia un kiter e alla finerisulta quasi noioso. La Red Bull KingOf The Air invece è uno show, è purointrattenimento e credo che questemanifestazioni abbiano un potenzialeimmenso per lo sport, adessoe per gli anni a venire. Per questo ilmio personale obiettivo è di allenarmimolto per difendere il mio titolonell’edizione 2015.KS_KiteSoul magazine, questo è ilnome del mag, quale è il tuo “soul”quando sei in mare, sia un evento ouna session freeride?Il kitesurfing è pura felicità, giocarecon gli elementi della Natura, starenell’oceano circondati dal suono delleonde e dal vento, è qualcosa checresce negli anni, che provoca dipendenzae che ti fa sentire definitivamentelibero. È difficile far capirecosa si prova a chi non l’ha mai fatto.Fin da piccolo il mio sogno era quellodi volare, e con il kite questo sognoè diventato realtà, è per questo cheamo così tanto il nostro sport…


84TRIPNz photoshootNZPhotoshootAppena ho finito la mia stagione di gare aPerth, in Australia, Ozone mi ha chiesto di rimanereper qualche giorno in più per testarel’Edge 2014, sulla costa WA con il rider delTeam Ozone Florian Gruber e il capo TesterOzone, Torrin Bright. Sono tornato in Colombiain attesa di allenarmi duramente per lastagione 2014, affamato di conoscere l’ignoto,cosa avrebbero fatto per i nuovi Edge?


TESTO: Riccardo Andrea LecceseFOTO: Graeme Murray e Torrin Bright


86TRIPNz photoshootIntorno a Febbraiomi è arrivata unamail di Matt Taggart,il capo di OzoneKites, che m’invitavain Nuova Zelanda, perun photoshoot Edgee Chrono! Ero felicissimo,ho prenotato unvolo subito, poi il viaggioè stato rinviato inquanto i nuovi materialiOzone avevano subito unritardo dalla fabbrica. Ioe Florian siamo riusciti aorganizzare nuove date,ma non è stato facile poichéavevamo già in programmadiversi eventi aiquali partecipare. Finalmentesiamo partiti, edero davvero entusiastadi questo photoshoot,era da un po’ di temposulla lista “cose da fareprima di morire”! Sembrastupido ma vi assicuroche è vero! Il volodalla Colombia alla NuovaZelanda è stato lunghissimo,ma sono arrivatoal quartier generaleOzone, a Raglan, sulla


West Coast, un posto immersonella natura, in unambiente magico, a dueminuti dalla spiaggia dikite e surf! Matt e io eravamodavvero entusiastidi poter provare i nuovimateriali, gli ho lasciatoscegliere il Chrono, ancheperché morivo dallavoglia di provare la nuovaEdge!La giornata seguente èiniziata piuttosto presto,erano le sei del mattinoquando Matt ha bussatoalla porta, dovevamo fareun bel po’ di chilometriper andare a prendereFlorian Gruber e poi partiresubito per la nostraprima session, Flo eracon Torrin e GraemeMurray, leggendariofotografo che lavorasempre con Ozone inNZ (www.graemurray.com). Ho guidato persette ore verso Nord,Matt lavorava al suoMac seduto accanto ame, una bella fiducia,calcolando che era la


88TRIPNz photoshootprima volta che guidavoa sinistra! La previsioneera terribile, mala luce eccellente, BenTurner, uno dei kiterlocali, ci stava aspettandonel suo homespot Northland. Matt,saltando fuori dall’autoha detto “perfettoper il Chrono”. Infatti,ho preso il Chrono 18ed è stato davvero unpiacere navigare conquesta vela, la più efficienteche abbia maiprovato in certe condizioni,e il vento eradavvero praticamentemorto! Non ci potevocredere, le mie pinnefumavano, il miopensiero era rivoltoalla vela che, in gara,avrebbe fatto la differenza!Due giorni nelNord dell’isola, in alcuniposti che sembravaPolinesia e non NuovaZelanda, ParengarengaHarbour è un posto incredibilee ci tornerò disicuro, uno scenario condune di sabbia bianca,poi la foresta, abbiamoapprezzato ogni istantedi questa giornata in unluogo con un contrastoirreale e spettacolare.Il vento ha cominciatoa salire verso mezzogiorno,durando tutto ilpomeriggio, e durantele riprese c’era un gruppoenorme di razze chenuotava sotto le pinne!La maggior parte deltempo è stato difficileconcentrarsi, tra le razzee gli altri aquiloni eil drone che ci volava inmezzo… La session nonpoteva finire meglio, conuna deliziosa salsiccia albarbecue sulla spiaggia,grazie alla nostra amicaLeslie Bore.Avendo bisogno di trovareventi forti per mostrarel’intera gamma deinuovi kite con mega saltie kiteloops, Matt ha dovutoriprogettare i piani!Le previsioni per il norderano adatte al Chrono,il Sud si suppone semprepiù ventoso, graziealle correnti in arrivo dalPolo Sud, per non parlaredi quanto è bello. Quindi,una veloce prenotazionedei biglietti al telefono, ein macchina per guidaretutta la notte ed esserein aeroporto a Aucklandprima delle 6:00! Unagrande impresa! Non ricordonemmeno quantetazze di caffé abbiamodovuto bere in quellasettimana in NZ! Il Suddell’isola ci ha dato tuttociò che potevamo sognare,eravamo in estasiogni giorno, sono cosìgrato alla Natura per averreso un photoshoot cosìperfetto, abbiamo potutofare kite ogni giornoin posti speciali, magarinon è il mio preferito, madevo menzionare il LagoPukaki, con il Chrono 18,dopo una tempesta dineve durata tutta la notte!Era così maestoso,con i colori dell’autunnosugli alberi e la neve checopriva metà delle montagne!Poi “Windy Point”, sul


lago Wanaka, anche inassenza di vento, a 30minuti di macchina, sipossono trovare 30-35nodi, incredibile, abbiamousato la 8 mq Edge,fino al sorgere della luna!Abbiamo avuto ancheuna session indimenticabilesul lago Wakatipu,quando mi è caduta la17 mq Edge e, nuotandoverso riva, dopo dieciminuti, ho sentito un roboanterumore di motoritutto attorno, e mi sonoreso conto di essere finitoin mezzo al campionatoneozelandese diPowerboat, con 60 e piùbarche che mi sfrecciavanoaccanto! Da lontanoho visto le barche avvicinarsi,ho mollato l’aquilonee, sulla mia tavola,ho cominciato a nuotareveloce verso riva, sentivoche stavo nuotando perla vita… ora è divertente,


90TRIPNz photoshootma al momento, vederele barche che passavanoaccanto al kite a più di 50nodi, non lo è stato affatto!Matt e Florian pensavanoche sarebbe statobello essere su una diquelle barche per vederela faccia dei piloti che sisaranno chiesti che cavoloci facessimo lì! Allafine la barca che chiudevala gara, ha recuperatoil mio kite e trapezio,anche le linee non eranomesse poi così male, unabella parrucca, ci sarebbevoluto solo un po’ piùdi vento! Sono tornatosubito in acqua con l’Edge17 per qualche ripresain azione.L’ultimo obiettivo eratornare a Auckland perfare kite nella famosabaia di Auckland Salling,OZONE, UNA FAMIGLIA…SEE YOU ON THE ROAD…RIKKI


proprio nella “città dellevele”, ancora una voltale previsioni non eranocon noi… ma noi avevamoil Chrono! Io e Flo conle nostre tavole Race eil 18 mq, e Matt con il 15e il suo foilboard. Pensoche il Chrono farà sì chemolte persone sarannolicenziate, con questavela, impossibile non essereogni giorno in acqua!È stata un’esperienza incredibile,e non solo pertutte le avventure e peri posti che ho visto, maanche per aver conosciutoRob, il progettistadi Ozone, per aver condivisocon tutti i pasti,chiacchierando in stradaper ore, bevendo ettolitridi caffé, le feste, condividendol’auto, la musica, ilfreddo e il caldo. Abbiamocondiviso lo stresse i sogni di ciascuno inquel viaggio… grazie atutte le persone coinvolte!Richard Prout esua figlia, Leslie Boreper l’ottimo cibo, BenTurner per tutto l’aiuto,Graeme e Torrin per leimmagini foto e videoe Matt Taggart per lapazienza e per il Chro-


92TECNICA WAVETop turnMitu MonteiroTOP TURNTutti cercano di fare un Top Turn radicale,ma si dimenticano che il fondamentoper la sua riuscita è il BottomTurn. Un buon Bottom Turn ci da laspinta e la giusta propulsione per riuscirepoi a chiudere un top turn d’effetto.Nello scorso numero abbiamovisto il Bottom Turn, adesso prepariamocial Top Turn.


Testo Mitu MonteiroFoto Gabriele Rumbolo


94TECNICA WAVETop turnPESODopo il Bottom Turn, bisogna portare leggermenteil peso in avanti, e fare lievemente più pressione sulpiede anteriore per mantenere una velocità costantementre si sale verso la cresta.TIMINGÈ molto importante capire il timing dell’onda in mododa scegliere il momento giusto per cominciare a fareil turn. Non bisogna aspettare che la cresta inizi arompersi, ma anticiparla così da permettere unasurfata più soft e meno critica. Se siete “alle primeonde”, il consiglio è di non avvicinarvi troppo alla crestama di iniziare il turn a metà dell’onda.FRONTSIDE


VELAA questo punto, probabilmente, vi sarete dimenticatidella vela! Importantissimo è anche il timing dellavela. Ogni movimento della tavola è collegato a uncerto spostamento della vela. La vela vi deve seguirein tutta la surfata. Cosa importantissima da nondimenticarsi è richiamare il kite una volta che aveteiniziato il turn. È uno degli errori più comuni quandosi inizia a surfare. Se non lo fate, sentirete che il kitenon vi permette di continuare il top turn, anzi vi porteràfuori dall’onda.Ovviamente, in base alle condizioni del vento, muoveremopiù o meno il kite.Off shore: la vela rimane piuttosto ferma e si muovesolo dalle ore 3 alle ore 1On shore: la vela si abbassa molto per avere unaspinta verso avanti, dalle ore 2 alle 10.Side shore: la vela si muove dalle ore 3 alle ore 12.In base alle particolari condizioni di ogni spot, dovretetrovare un angolo giusto che farà volare la vostravela, senza che vada in stallo durante le manovre.


96TECNICA WAVETop turn


BAckSIDEPOSIZIONI MANIQuando si sta per iniziare il Top Turn, si ha un cambionella posizione delle mani.Se siete in front side: nel Bottom Turn avete la manointerna vicino all’acqua, mentre state arrivando alpunto del Top Turn, iniziate a girare la testa verso l’esternoe ad avvicinare la mano alla barra seguendoil movimento della rotazione del corpo con le spalle.La mano esterna si stacca dalla barra e si porta il piùpossibile verso l’esterno.Se siete in back-side: si fa più o meno lo stesso procedimento,però risulterà un po’ più difficile.GAMBE E PIEDIPrima di andare sulle onde, è importante testare lospostamento dei piedi sul piatto. Spostate i piediavanti e indietro, osservate cosa succede nelle varieposizioni, questo vi aiuterà moltissimo a entrare insintonia con la vostra tavola. Durante questi test virenderete conto di come, per esempio, spostando ilpiede più avanti, la tavola vada più veloce e diventimeno reattiva, o di come mettendo il piede più indietro,giri velocemente e freni la velocità.Una volta acquisita questa consapevolezza,siete pronti per provare a surfare.Avvicinandovi al punto del Top Turn, spostate il pesosul piede anteriore. Una volta iniziato il Top Turn, invece,iniziate piano piano a dividere il peso, portandoloverso il piede posteriore. Questo vi permetteràdi girare più velocemente. Una volta eseguito il TopTurn, piegate il ginocchio davanti e distendete, facendopressione, quello posteriore. Questo permetteràalla tavola di continuare il suo percorso e cercatedi farla girare più possibile verso i 360°.


98TECNICA WAVETop turnPer info su Clinic con Mitu Monteiro:www.mitumonteiro.com


Quando inizierete a fare Top Turn sempre più radicali,vi renderete conto che, a questo punto, sentireteun po’ di instabilità. Infatti, facendo pressione sullagamba posteriore, creerete dell’aria sotto le pinneche può dare instabilità, ma piegando il più possibilele ginocchio vi aiuterà a mantenere l’equilibrio.Spiegato così a pezzi sembra che si tratti di passaggiscollegati tra loro e lenti, ma in realtà le mani, le spalle,i piedi e il peso, giocano tutti allo stesso tempo ein una frazione di secondo.Solo l’allenamento vi porterà a eseguire fluidi TopTurn e, conseguentemente, Slash d’effetto!


100ITWSandro PisuSandroPisuSandro Pisu è un ragazzo davvero speciale, timidoe sorridente, un ragazzo nato e cresciuto in un’isolameravigliosa quale è la Sardegna. La passione del fratelloGabriele è diventata ben presto la sua, e stimolatodalle condizioni uniche dell’isola e dall’amiciziafraterna con Airton Cozzolino e Matchu Lopes Almeida,il suo stile si è evoluto e sviluppato velocementenello spirito strapless, surfate di onde potenti e tricksfreestyle con acqua piatta. Dalla recente partecipazionealla Red Bull Unfastened, in mezzo a mostrisacri del riding strapless, ha di sicuro portato a casaun’esperienza indimenticabile alla sua età. Ora avanticon il prossimo sogno, surfare la maestosa PontaPreta, l’onda di casa dei suoi due “fratelli” acquisiti.


ITW: a cura di Roberta PalaFOTO: Lukas Prudky, Gabriele Pisu e Roberta Pala


102ITWSandro Pisu“Il kite è entrato nella miavita grazie a mio fratelloGabriele”


Sandro PisuData di nascita: 27 aprile 1995Anni di kite: 4Home spot: Chia (Pontile/ Pipeline)Sponsor: North kiteboarding, Ion, Garmin,Wipeout BoardshopAltri sport: Surf, Sup, Windsurf, Skate, SkimboardKS_Ciao Sandro, parlaci unpochino di te…Ciao ragazzi, che dire, ho 19anni e vivo in un posto bellissimoche è la Sardegna, dove lecondizioni non mancano mai,se si ha il tempo di girare unpo’ a caccia di onde e vento…KS_Com’è entrato il kite nellatua vita?Il kite è entrato nella mia vitagrazie a mio fratello Gabriele,che mi ha insegnato alla finedell’estate del 2009.KS_Come ha influenzato iltuo stile stare per tante stagionia stretto contatto diAirton e Matchu?Beh sicuramente allenarmicon loro l’estate è una palestradiversa perché vedo gli erroriche faccio da atleti di altissimolivello, quindi posso correggermi,oppure si avvicinano elo fanno loro stessi! Grazie aloro ho iniziato quasi subito adandare strapless, perché ancheloro stavano cominciandoa fare le prime manovre.KS_La vostra è un’amiciziache va oltre lo sport, loropassano qui molti mesi l’anno…e tu? Sei già stato a Capo


104ITWSandro PisuSì, il rapporto che abbiamo,va davvero oltre lo sport, ormaisiamo come dei fratelli...Io purtroppo non ho ancoraavuto l’occasione di andarea trovarli, però ho in mentredi andarci due settimanequest’inverno per allenarminel loro home spot!KS_L’importanza della tuafamiglia nella tua passione.Che cosa ha rappresentatoavere il supporto continuo diGabriele?Per me la famiglia è la primacosa, penso che siano felici divedermi in acqua a divertirmima specialmente vedere chem’impegno tanto per quelloche faccio. Il supporto di miofratello Gabriele, ha rappresentatotutto per me, per ilsemplice motivo che se nonfosse stato per lui, non avreimai iniziato a fare kite, maspecialmente, se magari avessiiniziato, non sarei mai riuscitoad impegnarmi per continuarlosenza il suo appoggiocontinuo.KS_Ora che hai finito la scuola,quali sono i tuoi progetti?Di incominciare a girare il mondoalla ricerca della condizioneperfetta!KS_Trovarsi catapultato inmezzo ai mostri sacri del kitestrapless a 18 anni, in occasionedella Red Bull Unfastened,un’esperienza che di cer-


to non capita a tutti, come tisei sentito quando hai avutola notizia che avresti fattoparte degli otto partecipanti?Quando ho saputo della notizia,ero contentissimo sia dipartecipare, al primo eventostrapless ma specialmente diconoscere rider che ho semprevisto attraverso lo schermodi un computer.KS_Un bilancio dell’evento?Cosa ti sei portato a casa daquesta esperienza?Un evento fantastico, che sperosia l’inizio di una grande serie.Da questa esperienza hoportato a casa sicuramente unpo’ d’inglese, ma specialmenteho iniziato a fare kite con qualsiasicondizione anche quandonon c’è vento per allenarmiduramente e migliorare il più


106ITWSandro Pisuin fretta possibile, per magariessere invitato di nuovo, sedovesse ripetersi l’evento l’annoprossimo…KS_Se potessi “rubare” unacaratteristica di ciascuno deipartecipanti alla Red Bull Unfastened,cosa prenderesti aognuno di loro?Beh da Airton “ruberei” sicuramentela pazzia di fare certemanovre, da Patrick il modo diaffrontare una heat ridendoe scherzando come se stessefacendo kite normalmente,


da Bear lo stile di fare certemanovre. Da Reo la pazzia dientrare nel tubo di Teahupoo,da Patri la voglia di scherzaresempre con tutte le personeche ha intorno, da Matchu ilmodo di concentrarsi prima diaffrontare una heat. E di Francescoruberei l’impegno ad allenarsi…anzi forse l’ho già fattoah ah ah .KS_Il rapporto con il tuosponsor, cosa vuol dire essereun rider North Kiteboarding?Quali sono i materiali ele condizioni che prediligi?Ormai sono due anni che faccioparte del team North Italiae sono molto contento, per meè come una seconda famiglia. Ikite che uso sono i Dice e i Neo,tra i due il Dice, ad esempio,lo uso quando magari il ventonon è proprio side quindi insurfata ho bisogno di muovereleggermente il kite, mentreil Neo lo uso quando il vento èside/side-off che non ho bisognodi muovere il kite. Mentreper le tavole uso Kontact peronde grosse e veloci e Pro seriesper onde piccole/medie eper fare Freestyle strapless.KS_Domani ti svegli con unsuperpotere, quale?Fare manovre che nessuno almondo sa e saprà fare ah ah.KS_Sandro tra dieci anni… aparte avere la patente e lasciarefinalmente Gabriele acasa, come ti vedi? :-)La patente, spero proprio diprenderla prima di dieci annimentre, dai, mio fratello mipiacerebbe sempre portarlocon me e essere in acqua conlui. Poi sicuramente spero diessere in mezzo ai top rider emagari anche nel team InternationalNorth Kiteboarding eIon.KS_Il magazine ha un nomeKiteSoul, quindi il kite e la nostraanima, quali sono le sensazioniche ti trasmette starein acqua e surfare?Le sensazioni sono quasi indescrivibili,ogni onda che surfi,non è mai uguale all’altra,ce ne sarà sempre, ogni volta,una migliore…


108FREESTYLE MOVESFlat 3FREESTYLE MOVESFLAT3ALBERTO RONDINATEXT: Alberto RondinaPHOTO: Gilles Calvet


L’acqua piatta è bella,ma quando c’è kicker,è tutta un’altrastoria... I just love it!Quello che mi piace deikicker è che si può atterraremanovre che non sipossono fare in acquaextra piatta, e di alcunitrick a volte è decisamentemeglio un kickerpiuttosto che il piatto.È anche più difficile,perché non si deve solocercare di fare bene lamanovra, ma anche trovarel’onda giusta e iltiming perfetto.Il Flat 3 è il trucco kicker dibase, dove si gira frontsideo backside piatti,passando la barra dietrola schiena. In questi trucchibasta usare l’ondacome una rampa e l’aquilonedeve avere solo lavelocità prima di colpirela rampa. Il fattore chiavesta nel colpire la rampasottovento, seguendo iltiro del kite.


110FREESTYLE MOVESFlat 31 2Portare3Quando si vede un buonkicker alto, prendere unpo’ di velocità e puntarlodecisi. Come ci si sta avvicinando,sganciare e,proprio quando si sta percolpire, andare sottovento.Questo è l’elementochiave del trucco. Se siprende il kicker controventodiventa davverodifficile afferrare poi labarra, perché sarà lontanadal vostro corpo.Se andate sottovento al la tavola inkite, la trazione scende avanti e lasciare la manoquasi a zero, e la barra davanti. Piegare le gambe,e allo stesso temposarà super morbida, moltopiù facile da passare portare indietro la testa,dietro la schiena. sopra la spalla anteriore,per avviare la rotazionefrontside.ALBY’S


4 5 6Tenere la barra vicinoall’anca, e passarla dietrola schiena.Continuare a spingerela testa per mantenerelo slancio che serve perterminare l’intera rotazione.FLAT3Cercate di afferrare labarra con l’altra manoil più presto possibile.Questo vi aiuterà adavere un migliore atterraggiocon equilibrio emantenere il kite nellostesso punto!Ora in acqua a divertirsi!Ciao, Alby


112TECHGuida alla scelta della tavola direzionaleOgni kiter che si rispetti “deve”ormai avere una tavola direzionalenel bagagliaio... Infatti il “surfino” sipresta a molteplici utilizzi fra cui:QUALE SUGuida alla scelta dellWAVEÈ l’utilizzo “originale”...surfare le onde con ilSurfino resta il “vero edunico” modo per potersigodere l’onda nel modogiusto, con i tempi giusti,con le linee giuste...e poianche sui laghi “spakkare”il choppino col Surfinofà “very cool”...FREESTYLEMitu Monteiro ha disegnatola strada, da anniormai... avete idea diquanti tricks si possanofare strapless e con latavola in mano?


RFINO?a tavola direzionalePOCO VENTOÈ inoltre un’ottima alternativaal bidi per uscirecon poco vento, perchèil maggior volume dellatavola direzionale rispettoa una bidirezionale,garantisce maggiore galleggiabilitàe miglior bolina...FREERIDEMa vi siete mai sparati unbel downwind o gare dibolina con gli amici conuna tavola direzionale?E poi il relax in andatura,rispetto a un bidirezionale,è un feeling “unico”!Vediamo quindi comeorientarsi al meglio perla scelta migliore con unminimo di conoscenzateorica.Testo Renato CasatiImmagini Courtesy RRD


114TECHGuida alla scelta della tavola direzionalePRUALONGHERONEPIANTACOPERTAROCKER DI PRUALE SINGOLE PARTI DI UN SURFINOLE MISURE:Le tavole direzionali simisurano in PIEDI (Ft):1’ piede = 30,48 Cm , ilquale piede è diviso in 12POLLICI “ (1” Pollice = 2,54Cm.), il quale pollice a suavolta è diviso in 8 ottavi (1ottavo = 0,32 cm).Facciamo un esempiopratico... la tavola wavemodello Barracuda 5’8”ha queste misure: 5’8” x18 e 1/2” x 2-1/4”, ovvero,tradotto, 5 piedi e 8 pollicidi lunghezza x 18 pollicie un mezzo di larghezzax 2 pollici e un quarto dispessore”.Nel kite, le attenzioni deglishaper si sono concentratesu range di lunghezzecomprese fra 5’0”e 6’4” (tali lunghezze, nelsurf da onda, sono standardizzatecome “Shortboards”)poichè la trazionegarantita dal kitesemplifica i molti aspetticritici del surf puro, comeil take off (partenza) o ilmantenere la velocità durantela surfata.Esistono misure benmaggiori nel surf da onda(Malibù, Longboard...), di7”-8”-9”-10” piedi, ma nelkite non hanno ragionedi esistere, perchè sonotroppo grosse e poco maneggevoli,ricordiamocisempre che noi abbiamola trazione del kite per“galleggiare”.FONDORicordatevi anche che lesemplici misure non diconomolto, se non sonocombinate alle altre varieparti che compongonola tavola, come larghezzae spessore in primis.Ad esempio, un 5’,7” potrebbeessere decisamentepiù difficile da fargirare di un 6’2”, se la larghezza,lo spessore, loshape, la coda, avesserodeterminate caratteristiche.Il modo in cui le singolecaratteristiche di ognitavola sono abbinate fradi loro, determina la resaeffettiva della tavola inacqua..


BORDOPOPPAPLUGOLARGHEZZACENTROLUNGHEZZASPESSOREKICKPINNEROCKEROUTLINE - La “forma”, ilperimetro della tavola.L’outline è la curva cheunisce la prua alla poppa,passando per il puntodi LARGHEZZA massima,solitamente (ma non obbligatoriamente)situatonella parte centrale. Lalarghezza, come è intuitivoosservando unatavola, NON è uguale sututto l’outline. Si identificanotre zone di larghezzastandard: a 30 cm daprua, in mezzo alla tavola,a 30 cm da poppa.In fase di costruzione siusa “spostare il volume”(ovvero allargare un pòla larghezza) dal centro(in cui si ha una miglioreconduzione d’insieme)verso gli estremi (poppa oprua) per cercare un certotipo di effetto... versoprua quando si desiderache la tavola galleggi dipiù e abbia migliore stabilitàalle basse velocità.Verso poppa quando sidesidera più portanza emaggiore stabilità allealte velocità. A parità dilarghezza la differenza lafà, poi, la lunghezza. Tavolepiù lunghe sarannopiù stabili, ma meno manovrabili,quindi sarannotavole più tecniche, nonper tutti, più difficili dacondurre, con minor volume,molto aggressive,nervose sotto il piede.SCOOPLINE o ROCKER -La curvatura della tavolada prua a poppa.Due tavole di 6’0”, a paritàdi larghezza, ma conrocker molto diversi fraloro, sono due tavole TO-TALMENTE DIFFERENTIfra loro in acqua.Rocker piatto = più carenaa contatto con l’acqua= tavola veloce, stabile,planata immediata, partenzaimmediata sull’onda,più bolina, meno manovrabilitàe facilmentepropensa “all’ingavonata”.Rocker accentuato = tavolalenta, instabile, planataritardata, grandemanovrabilità, supe


116TECHGuida alla scelta della tavola direzionalera meglio i frangenti inuscita, meno propensa“all’ingavonatura”.Lo scoopline è in relazione,solitamente ma nonsempre, alla lunghezzadella tavola, infatti tavolecorte possono avere scooppiù piatti perché la lorolunghezza ridotta le aiutagià in manovra.Un concetto FONDAMEN-TALE, da comprendereal riguardo, per capireappieno il funzionamentoglobale di una tavolawave, è la velocità con cuisi surfa... che può dipendereda quanta vela ho inconfronto all’intensità delvento, oppure da quantol’onda è ripida e da quantospinge. È il principioche differenzia maggiormentei vari tipi di modellidi tavole, e viene percepitorealmente e praticamentesolo correlandolocon l’aumentare effettivodella velocità. Tavole “generose”a livello di shapeo dimensioni, tendono adiventare meno controllabilitanto più sale la velocità.Viceversa tavolepiù aggressive, con piùrocker, sembrano difficilida capire a basse velocità,mentre a partire dauna certa velocità in su,sono realmente insostituibiligrazie a una precisioneestrema.Se la tavola sarà usatasu onde potenti, non avràbisogno di incorporaredoti intrinseche di velocità,poiché già le stesseonde gliela forniranno,anzi dovrà quasi rallentare,per cui lo shaper lavoreràmaggiormente sullatenuta e la manovrabilità.Se invece dovrà surfareonde piccole e pocopotenti, sarà inutile avereuna tavola molto manovrabile,se poi non si avràla possibilità di sfruttarlaper mancanza di velocità,quindi lo shaper penseràa fare una tavola veloce,che accelleri, che scorravia bene anche se l’ondanon “tira”...Il Rocker è fondamentalein tutte queste scelte.Il rockerline viene divisoin tre zone che vannoraccordate sapientementefra di loro per ottenerel’effetto voluto sulla tavola.Lo scoop è la carvatura


della prua, più è curvatopiù la tavola “rallenta”quindi tiene meglio le altevelocità perchè tende afrenare. Più è curvato emeno la tavola si ingavona.Il rocker, è la curvaturada circa la metàdella tavola fino a 15 cmda poppa. Più rocker =più manovrabilità, maentro certi limiti perchèl’acqua, quando scorre,tende a prediligere lesuperfici curve, per cuitroppa curvatura ritarderebbelo staccarsi dell’acquadalla poppa, creandoturbolenze in uscita, cherallenterebbero esageratamentela vostra tavola.Per rimediare a questofenomeno è stato studiatoil cosiddetto “kicktail”,cioè un’accentuato scooplinedalla parte finaledella tavola, terza zonadel rockerline, che dà lapossibilità di mantenereun rocker minore finoagli ultimi 15 centimetri= meno turbolenza e piùvelocità, ma in fase di manovra,quando cioè la tavolaverrà inclinata, avere,con il kick accentuatonegli ultimi 15 centimetri,un’ottima manovrabilità.A parità di rocker emergonodifferenze sul tipo dicarena...CARENA (BOTTOM) -Il “sotto” della tavola,quella a contatto conl’acqua.La carena ha implicazioniovvie sulla lunghezza (aparità di rocker, una tavolada 5’2” ha meno carenaa contatto dell’acqua diuna 6’2”), ma più importanteè capire che esistonovari tipi di carene.PIATTE: sono le più versatili,adatte alla maggiorparte delle onde esituazioni, veloci anchein condizioni di onda piccola,non danno problemidi manovrabilità, è quellache si adatta meglioai mari italiani nella loroglobalità e non richiedeun rider di livello eccelso.“V”: fatte come la lettera“V”, facilitano il passaggio“rail to rail”, permettendodi aumentare la manovrabilitàanche di tavolepiù larghe, facendo perdereloro, tuttavia, un pòdi velocità.


118TECHGuida alla scelta della tavola direzionaleIBRIDE: PIATTE + V. A voltesi usa abbinare i duetipi di carene, preferendoquella piatta sulla maggiorparte della lunghezza,escluso la zona di poppadove si usa quella a V,proprio tra le pinne.CONCAVE – BICONCAVE- CHANNELS: hanno bisognodi raggiungere unabuona velocità affinchèrisultino davvero efficaci.Regalano maggiore accelerazionein uscita, ma seil rider non è di buon livello,il biconcavo non riescea “sollevarsi” dall’acqua,creando maggior attritoe frenando. Nel concavopossono venire inseriti“canali – channels”, da 2a 8, per aumentare a dismisurale doti di tenuta.Adatti a onde realmenteestreme e rider di ottimolivello.DECK - Coperta , il sopradella tavolaValgono le considerazionifatte per l’Outline.NOSE – Punta o Formadella prua.Il nose è la parte della tavolache sta meno a contattodell’acqua ed è giocoforzacorrelato al tipodi rocker. Solitamentetavole con rocker accentuato,hanno nose moltoaguzzi e vivi, favorendo ilpassaggio delle schiumefrontali in uscita e migliorandola maneggevolezzadella tavola a scapitodella stabilità. Tavole conrocker minore (più dritte)hanno nose più generosi,con effetti opposti.TAILS – Coda o Formadella poppa.A differenza del nose , ilTAIL è la parte della tavolache sta SEMPRE a contattocon l’acqua, quindiè una parte molto importantedell’attrezzo. Influisceprincipalmente sullamanovrabilità, ovverocome curva la tavola, esulla velocità. Semplificando,poppe strette e


aggressive garantisconoun passaggio più rapidofra i due bordi opposti,facendo perdere unpo’ di portanza che deveessere equilibrata dall’abilitàdel kiter, lascandomaggiormente o usandol’aquilone o l’onda pernon perdere troppa velocità.Al contrario poppepiù larghe danno minormanovrabilità teorica maspesso, ai fini pratici, perla maggior parte dei kiterdi basso, medio livello, lamanovrabilità effettivaaumenta perchè dannomiglior galleggiamento,facendo superare megliola fase di perdita di velocitàdel rail to rail. Ci sono


120TECHGuida alla scelta della tavola direzionalediversi modi di “chiudere”lo shape di una tavola eciascuno garantisce risultatidiversi.A – SQUARE TAILHa due spigoli vivi, permetteun’uscita moltopulita del flusso d’acqua,per manovre molto precise.Dà alla tavola ottimastabilità e velocità, peronde ripide e potenti dimedia grandezza. RadicalStyle.B – ROUND – PINTAILSpigoli arrotondati, versatileed ottima in manovra,indicata per tavolenon eccessivamente impegnative.C – DIAMOND TAILPrecisione e stabilità durantei bottom.D – PIN - TAILHa la minor superficiefra tutte di contatto conl’acqua, quindi grandevelocità pur mantenendoun ottima stabilità, tuttedoti indispensabili quandobisogna surfare ondegrosse.E – SQUASH TAILCombina le doti dellasquare e della round-tail,ed è la poppa più usatanei nostri mari, consenteinfatti di affrontare qualsiasitipo di onda con unottimo compromesso.F – ROUND – SQUASH-TAILSimile alla squash ma ancorapiù dolce in manovra.G – ROUND TAILÈ simile alla round pintailma con più superficiequindi più adatta su ondepiccole e con curve risultantipiù morbide e lunghe.H – SWALLOW TAIL (codadi rondine/FISH)Viene utilizzata per ridurrela superficie delle poppemolto larghe, evitandoi problemi di controllo chedarebbero a forti velocità.Tipica delle tavole fish.RAILS – i bordi della tavolaRail spesso e rotondo= più manovrabilità (peronde meno impegnative),più galleggiamento,evita alla tavola di piantarsiquando non si tienela giusta velocità. Piùadatto per rider di livellobasso o medio.Rail fine e affilato = piùACD


penetrazione, più più tenutasull’onda (per ondepiù impegnative), ma ancheminor gallegiabilitàpoichè l’acqua sale sullacoperta appena cala lavelocità critica di planatae la rallenta. Tecnicamenteparlando “limitalo scarrocio”, che è loslittamento laterale dellatavola sulla superficiedell’onda, quindi la tavolasbatte meno, taglia megliol’acqua è più precisanella conduzione e nellasurfata, ma bolina menoin virtù del fatto che laplanata si esaurisce piùrapidamente. Solitamente,bordi vivi sono associatia rocker incurvati.Nello stesso shape convivonodiversi tipi di rails,in diversi punti, solitamentepiù tondeggiantiverso prua e il centro incui le forze sono minori,e più incisivi verso poppa,dove le pressioni sonomaggiori. Anche pochigradi di differenza fra unbordo e l’altro possonodeterminare sensazionimolto diverse in conduzionee surfata.FLEX - quanto flette latavolaUna tavola che flette moltodà la sensazione sottoil piede di essere “morbida”,meno nervosa, e siadatta meglio alla formadell’onda. Per contro reagiscecon più lentezzaall’impulso del piede epuò essere limitante perchi ha una surfata aggressivae precisa.FINS - le pinneRileggetevi a riguardol’articolo sul Nr. 0 dellanostra mitica rivista...STRAP - (LESS)Le strap, come dimensioni,devono essere abbastanzalarghe, ma nontroppo, sicuramente nontroppo strette, morbideal punto giusto (nè tropponè poco), in questo modoavrete la sensazione dicontrollare la tavola meglio.Su quanto a fondoil piede debba entrarenella strap, ci sono teoriecontrapposte... personalmentetrovo che non vadanostrette troppo e cheil piede debba arrivarefino al collo (abbondante),trovo che si surfa decisamentemeglio, avvicinandosimaggiormentealla sensazione strapless,dando inclinazioni decisamentesuperiori duranHH


122TECHGuida alla scelta della tavola direzionalete il bottom e avendo unadistribuzione complessivadel peso decisamentemigliore durante la surfata.Attenzione solo a nonlasciarci dentro la cavigliase cadete, se il piede nonesce quando dovrebbe,sono dolori, e l’onda vifrulla sempre in modo imprevedibile!Per chi surfastrapless, obbligatoriomettere la paraffina nellezone della tavola noncoperte dai pads...STANCE – Il passoAltro argomento importantecollegato alle strapè il passo cioè dove vannomessi i piedi e con che distanzafra di loro.Una buona idea per capirlobene senza dovermontare e smontare centovolte le viti, è fare delleprove strapless e cercaredi capire in che posizionevi sentite meglio coni vostri piedi per quellaspecifica tavola. Concettidi tavole diverse hannoposizioni di piedi diverse.Alcune tavole nasconocon buchi più avanzati oarretrati, per favorire l’identificazionedella zonaottimale in cui collocare ipiedi. Più buchi offronouna flessibilità maggioredi regolazione.Il PIEDE DIETRO se lo appoggiatemolto arretratoverso la poppa fa girarela tavola più velocemente,con minore pressionee con un angolo curva piùchiuso. Il rovescio dellamedaglia è che affondadi più la poppa e perdevelocità in curva. Inoltreavrete più difficoltà a inserireil piede posterioreperdendo più facilmentela planata.Il PIEDE DAVANTI se lomettete più verso poppaequivale a spostare ilbaricentro verso poppa,la tavola “sale” in puntaaccentuando il rocker, inandatura sbatte di più erallenta perdendo velocitàe bolina. Ad esempiouna tavola molto radicalepuò essere “addolcita” efatta migliorare di bolinasemplicemente spostandoil passo un po’ versoprua, viceversa una tavolamolto dura da girarepuò essere miglioratasemplicemente spostandolo stance verso poppa.PADS & PARAFFINAI pads sono importanti,poichè la “sensazione”che la tavola trasmettesotto i piedi deriva inbuona parte dalla “sensazione”che il piede citrasmette nel momentoin cui diamo pressionealla tavola. Personalmentepreferisco pads morbidi,antiscivolamento, checoprano una buona porzionedella coperta per


sensazione molto diversada come l’avete sempresentita sotto il piede!Ultimamente va molto dimoda la paraffina al postodei pads, per avvicinarsianche in questo aspettoil più possibile al surf“puro”. I “Guru” sostengonoche la sensazione sullasurfata sia decisamentemigliore e più precisa. Èuna scelta molto personale,personalmente sesento sotto il piede tropparigidità mi irrigidisco amia volta e surfo in modomeno fluido. È comunqueobiettivamente più impegnativoil non scivolare,nonostante la paraffina,soprattutto nel kite dovec’è sempre una componentedi trazione dell’aquilone.LEASHÈ il laccio che lega la tavolaalla caviglia, i waver“regular” lo legano sullacaviglia destra, i “goofy”su quella sinistra, ma poidipende se volete surfarein front o in back ese le onde siano destreo sinistre. È consigliabilemetterlo in alcune condizioni,ad esempio pernon perdere la tavola frale schiume (spesso vieneportata a rocce rompendosi),per non colpire altrikiter o surfisti che stannonuotando sottovento incaso di cadute, in condizionidi onda off side off,o comunque quando voleterimettervi la tavolain tempi record dopo unwipeout. Il rovescio dellamedaglia è che restandoviattaccata può venirviin testa in caso di frullatestrane, ma peraltro puòsempre venirvi in testaanche se non l’avete attaccata...La lunghezzadel leash è di 2, 2,5, 3 piedi.Più e corta e prima virimettete la tavola tirandolaa voi in minor tempo,ma anche resta più vicinaal vostro corpo in caso dicadute...non far scivolare il piededurante particolari manovreo in strapless. Quelli diserie raramente incorporanotutte queste qualitàquindi col tempo valutatedi acquistare pads specifici.Cambiare i pads diserie sulla vostra tavolaspesso fa una grossa differenzanel modo in cuisurfate e vi fa riscoprirela vostra tavola con una


124TECHGuida alla scelta della tavola direzionale“PERFECTUna tavola direzionale èun pò come una scarpa,ciascuno ha la sua che siadatta al meglio in basealle numerose variabiliche influenzano la sceltafinale. Non esiste LAtavola perfetta o ideale,ma in base alle molteplicivabiabili si può fareuna scelta ponderata.- Quanto siete alti?Se siete alti 2 mt vi troveretemeglio con una tavolapiù generosa, comeuna 6’3”, invece che conuna 5’5”.- Quanto pesate?Se pesate 100 kg una tavolagenerosa vi aiuterà aplanare prima, a bolinaredi più, a superare meglioi buchi di vento, e nonguardate solo la lunghezzama anche la larghezzae come e dove vienedistribuito il volume dalloshaper.- Condizioni vento e ondadel vostro home spotprincipale?In linea generale condizioniOn-Side on richiedonotavole più facili egrosse, mentre off sideoff più tirate e precise.- Che stile avete?SURF STYLE: Se usate laspinta dell’onda come isurfisti puri invece dellatrazione del kite preferireteuna tavola più grossa6’ - 6’3”, un’ala più piccolache vi porti sul piccoma che non interferiscatroppo con la surfata, emagari non monteretele straps per muovere almeglio i piedi e non piantarsi.Al contrario se prediligeteun KITE STYLE preferireteusare la trazione dell’aquiloneper spaccare l’ondae quindi un kite di misuramaggiore abbinatoad una tavola più piccolae cattiva tipo 5’6” o 5’8”e strap.Andrebbero poi, comunque,considerate altre IM-PORTANTI VARIABILI chedeterminano la scelta finale.VELOCITA’ a cui vienelanciata la tavolaTIPO DI ONDA: ondagrossa, media, piccola,ripida o morbida, veloce


” BOARD?o lenta, con tanta o pocaschiuma, che spinge moltoo che non spinge, confrangenti impegnativi dasuperare in uscita, ondadi swell o di fetch.INTENSITÀ VENTO: semplificando,intensità maggioririchiedono, in lineaMISURA DELL’ALA USA-TA (che varia molto inbase alla direzione delvento e al tipo di surfatache si vuole ottenere).Semplificando sovrainvelaturain condizioni one sottinvelatura in quelleoff.o scappare” dall’onda...CONSIGLI PRATICIIl consiglio pratico su qualetavola scegliere dipendedal vostro livello, daltipo di condizione con cuiuscirete maggiormentenel vostro home spot.di massima e con pocheeccezioni, tavole proporzionalmentepiù aggressivee maneggevoli.DIREZIONE VENTO (damare ON, laterale damare SIDE ON, lateraleSIDE, laterale da terraSIDE OFF, da terra OFF)è il modo in cui il ventoagisce sull’onda. Semplificando,da side a off tavoleaggressive, da side aon, tavole più facili.TIPO DI ALA USATA: velocitàdell’ala, grado dibolina garantito dall’ala.CARATTERISTICHE DELWAVER: altezza, peso,grado di abilità, esperienza.TIPO DI SPOT: conoscenzadello spot e dell’onda.- TIPO DI SURFATA: verticale,aggressiva chespacca il lip e che carva ilbottom al limite, o che siaccontenta di “scendereLe TAVOLE WAVE “FACI-LI” planano subito, bolinanomolto, perdonanogli errori, curvano benema con raggi di curvaturasuperiori. Non sono necessariamentele più lunghe,anzi conta molto lalarghezza, e come e doveviene distribuito il volumedallo shaper!Sono da usarsi con condizionidi onda piccola, edanno il meglio in con


dizione on shore e conpoco vento. Man manoche la velocità del ridero la grandezza o ripidezzadell’onda aumentano,tendono a sbattere e diventanodifficili da controllare.Io uso RRD, adesempio i modelli Balena,Mini Maxi, Asso Pigliatuttoe Chiatta hanno questecaratteristiche.Le TAVOLE WAVE “STAN-DARD” sono un buoncompromesso per un usoquasi sempre azzeccato.Riescono a performarecon ottimi risultati inquasi tutte le condizionidi vento e onda.Tavole concettualmentesimili al Salerosa, MaquinaC.O.T.A.N., raramentedeludono, e dovendo fareuna scelta di una sola tavolada possedere, spessosono il compromessomigliore.Le TAVOLE WAVE “TOP”sono state progettate perspecifici e particolari usi enon sono per tutti, spessose non avete il livello e lacondizione giusta di ventoe un’onda bella tosta, noncapirete mai perchè quellatavola sembra proprio“non andare o sbatteretutta a destra e manca”e ne parlerete male peranni, in realtà non l’avretemai usata nella “sua”condizione, quella pensatadagli shaper al momentodella costruzione.Onda ripida, cattiva, ventoside- side off, rider dibuon livello che voglionola massima precisione disurfata a parziale scapitodi altri aspetti (bolina,entrata in planata, difficoltànel superare i buchidi vento, galleggiamentosulle schiume).Tuttavia, sapendole usareal meglio, questi tipi dishape sono quelli che inassoluto danno le maggiorisoddisfazioni. Inquesta categoria Barracudae Maquina sonoquelle di casa RRD.Se infine volete divertirtirviagguingendo un po’di freestyle strapless,


avrete buoni vantaggidagli shape concettualmentesimili al nuovissimoPop e all’ Huevo, pocorocker, tavola corta.CONCLUSIONIEsiste LA condizione incui dovrete usare la tavolae NON la tavola perfetta.Condizioni differenti,richiedono, giocoforza,tavole diverse se voletesfruttarle davvero al meglio.Non è un caso chenel surf da onda esistanoarchivi infiniti di shape,tutti giusti e validi in certecondizioni, con certi rider,con certi tipi di onde.Rider diversi possonodare argomentazioni chesembrano contrappostefra loro, eppure tutte validese contestualizzatein una certa condizionedi onda e vento. Quindiavere tante tavole differentiè la soluzione unicaper poter sfruttare sempreal meglio le diverseuscite. Ovviamente, senon potete comprarvidiverse tavole o odiatemuovervi con troppeattrezzature al seguito,la scelta sarà inevitabilmenteun compromessoche dipende dal numeromaggiore di uscite chefarete con la condizionedei vostri spot abituarie, importante, dal vostrolivello di abilità in acqua.È più sensato impararecon tavole più semplici efacili che non con surfinipiù radicali. Poi, quandoil vostro livello in acquasarà salito, sarete semprein tempo ad aggiungere aciò che avete, surfini piùperformanti.MANERA... have fun!Renato “DrKite” CasatiResponsabile tecnicoWave team riderRRD. Kitesurfer dal2000, è stato giudiceed atleta PKRA eKPWT. Ha scrittocontinuativamenteper diverse riviste disettore negli ultimi12 anni. Vive fra lagodi Como e Sardegnama sverna fra le ondeCapoverdiane.


128SALUTE E FITNESSAlimentazione nel kitesurfALIMENTAZIONENEL KITESURFIn ambito sportivo, dove la richiesta energetica è finalizzataal miglioramento della performance, un’alimentazionecorretta è di grande ausilio e diventa parte integrantedella preparazione atletica. I criteri di scelta della qualitàe quantità delle sostanze nutrienti tra gli sportivi, hannomostrato nel tempo una progressiva evoluzione.Sergio Murgia, 43 anni,kiter da più di 10 anni.Sono laureato in ScienzeMotorie presso l’UniversitàTor Vergata di Roma, personaltrainer ISSA, Allenatorenazionale di atleticaleggera, specializzato inginnastica posturale conabilitazione nel metodoSouchard e Axis of life.Èfondamentale una valutazione dello stato generalee di composizione corporea dell’atleta, la“storia” nutrizionale, individuando così il modelloalimentare più idoneo. Questo deve considerarele esigenze sportive e quindi la determinazione deibisogni energetici individuali, le preferenze e i gustipersonali, gli orari dei pasti, gli impegni lavorativi, distinguendodal metabolismo basale la quota di caloriespecifiche che sono richieste dal tipo e dall’intensitàdi attività sportiva praticata.A questo proposito fin dal 1943 il Food and NutritionBoard ha reso note le RDA (Ration Dietary Allowed,cioè le cosiddette Razioni Giornaliere Raccomandateche trovano il corrispettivo italiano nei LARNA) chestabiliscono, in base all’età del soggetto, la quantitàdi calorie, di proteine, di vitamine lipo e idrosolubili edi sali minerali destinati a coprire i bisogni individuali.Le principali regole alimentari sono rappresentatedai seguenti consigli,variare la qualità dei cibi, modulare la quantitàdi cibo per mantenere il peso corporeo,


TESTO: Sergio MurgiaFOTO: Salvatore Caserta


assumere una dieta povera di grassi saturie colesterolo, dieta ricca di verdure frutta eprodotti del grano, assumere con moderazionezucchero sale e sodio, vino e alcolici.Il kitesurf è uno sport in cui sono richieste forza, resistenza,elasticità e coordinazione. Queste qualità,durante la session in acqua, devono essere mantenuteintegre più a lungo possibile, e quindi, oltre adavere una giusta preparazione atletica, è altrettantofondamentale seguire un’alimentazione bilanciata eadeguata. La migliore regola è, come già ricordato,sempre quella di mangiare più vario e più sano possibile,oltre a prestare attenzione al giusto bilanciamentodei tre grossi nutrienti (carboidrati, grassi eproteine) mangiare tanta frutta e verdura fresca chegarantiscono il fondamentale bilanciamento di salie vitamine e quello idrico. L’equilibrio idrico, spessopoco considerato, riveste un ruolo altrettanto fondamentale.Considerato, infatti, che nel kitesurf, in certicasi, la prestazione in acqua si prolunga per diverseore, l’aumento progressivo della disidratazione, fa diminuireanche la prestazione.La migliore regola sarebbe dunque quella difare delle piccole pause dove integrare acquae zuccheri semplici,anche se a volte stando in acqua si perde la cognizionedel tempo!Per il periodo, invece, che precede la prestazione,sono indicati alimenti ricchi di amido, fruttosio, e cerealicome pane, pasta, riso e frutta. Questi alimentisono facilmente assimilati dall’organismo, e accresconole riserve di glicogeno nell’organismo del surfista,creando una riserva cui attingere in seguito.


Vi porto come esempio per la giornata “tipo”, le mieabitudini alimentari. Ho un BMI (body mass index)nella media e una composizione corporea abbastanzamagra, inizio subito la giornata verso le 7:00 conuna ricca colazione:Frutta a volontà;Cereali;Pane tostato con miele e/o marmellata;Caffè o the con latte scremato.Metà mattina uscita col kite, se la session va alle lunghemi concedo 10’ di pausa per bere acqua e mangiareuna banana.A metà giornata pranzo:Un bel piatto di verdure fresche di stagionecon olio d’oliva sale e limone;Gr. 150/200 di pasta di semola concondimento leggero;Una porzione non grassa di circa gr.100 a baseproteica come bresaola, prosciutto crudo,pesce magro, petto di pollo etc.Dopo circa tre ore se c’è la condizione, riesco in acqua,se invece devo aspettare al tardo pomeriggiofaccio una merenda a base di frutta e/o yogurt o ancheun buon gelato artigianalePer la sera invece do priorità alle esigenze di fabbisognoche sento quel giorno. Nel senso che se sonouscito in acqua anche nel pomeriggio, avrò una fameesagerata e mangerò anche il primo di pasta o riso.Se invece l’uscita è stata una sola farò circa questopasto:Gr.200 di carne (manzo o vitello alla piastra)oppure di pesceGr.300 di insalata mista a piacere (lattuga+finocchi+ carote + peperoni + pomodori etc.)FruttaDurante tutta la giornata bevo acqua, specialmentelontano dai pasti.


Una passione senza limiteper creare la migliorepiattaforma digitalededicata al Kite<strong>Kitesoul</strong> è un universo media fatto da kiters per ikiters, costituito dal nostro sito web, dalla rivistabimestrale digitale sfogliabile online, dalla unaforte presenza nei social networks e da uncanale video che farà conoscere i protagonisti diquesto sport e che farà “toccare” virtualmentele novità di prodotto al grande pubblico.La nostra missione è creare valore, per i lettori eper gli inserzionisti, attraverso una piattaformamedia digitale dedicata esclusivamente al kite,raggiungibile con ogni tipo di device ed in gradodi raccogliere tutti gli appassionati del settore percondividere notizie, video, competizioni, eventi,test dei materiali, interviste, viaggi, spot guide,contests, momenti di aggregazione e tutto ciòche rende grande questo sport e chi lo pratica.Abbiamo grandi novità e stiamo lavorando apieno regime, ma solo insieme a voi ed al vostrosupporto saremo finalmente in grado di regalareal movimento kite <strong>Italian</strong>o la vetrina che merita.La Redazione di <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>e kitesoul.comPer informazioni o suggerimenti contattateci all’indirizzo info@kitesoul.comPer la pubblicità sul magazine o sul nostro sito adv@kitesoul.comnon perdete il prossimo numero ott-nov in uscita il 2 ottobre

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