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58_62 S Taraschi.xp:Autodepoca.xp 22/02/11 18:02 Pagina 61 5 6 [5] Taraschi con la vettura Formula Junior nº 6. Vincitore del Circuito di Caserta, 19 giugno 1960. [6] Teramo, 7 giugno 1959, Taraschi vince il Circuito del Castello con la Formula Junior da lui costruita. lare a doppio longherone, ponte posteriore De Dion, motore montato leggermente decentrato rispetto all’asse, albero di trasmissione che passa lateralmente al pilota (soluzione già adottata con la Red Blitz), posto di guida 25 cm più basso. Queste soluzioni consentono di abbassare il baricentro e migliorare la tenuta in curva. Dalla metà del 1960 furono costruite anche delle vetture con il retrotreno a ruote posteriori indipendenti. Continua nei suoi ricordi Tazio Taraschi: “Il motore è fatto totalmente in casa, rielaborando la testa, montando un’asse a camme più spinto e con l’adozione di due carburatori Weber doppio corpo. La potenza massima sale a 75 CV a 6200 giri che diventano 83 CV a 6500 giri con la testata modificata a quattro fori di scarico (Taraschi fu il primo a realizzare questa soluzione - ndr). Al culmine dell’evoluzione, nel 1961 il nostro motore arriverà a sfiorare i 90 CV a 6500 giri”. Maggiori prestazioni, la ricerca della esasperazione, la dinamica del processo evolutivo, significano però innalzare i costi che nel tempo renderanno la Auto d’Epoca Marzo 2011 61
58_62 S Taraschi.xp:Autodepoca.xp 22/02/11 18:02 Pagina 62 SERVIZI/Taraschi Formula Junior 1 2 3 4 [1] Berardo Taraschi durante il 2º Gran Premio di Messina, 31 luglio 1960. [2] Interno dell’officina Meccanica Taraschi durante la visita del Principe Caracciolo, Presidente ACI. [3] 2º Gran Premio Lotteria di Monza, 30 giugno 1960. [4] Circuito del Garda, 16 aprile 1961. Colin Davis, secondo classificato. La vettura è quella con cui Tazio Taraschi ha vinto il Challenge Formule Storiche 2010. Formula Junior, nata come formula economica per avvicinare i giovani, una specialità dai costi insostenibili. Fino all’entrata in campo delle vetture inglesi, Cooper e Lotus, le monoposto prodotte a Teramo, sono comunque tra le macchine più accreditate e apprezzate, come dimostra la schiera di piloti che la portano in gara. “In particolare va ricordato il binomio con il pilota Colin Davis, grande professionista, molto intelligente e coraggioso. Con lui i successi sono stati molti. Altrettanti sono stati quelli ottenuti negli Stati Uniti, dove l’importatore Biener aveva acquistato 13 vetture”. Nonostante l’offensiva delle macchine inglesi, le Taraschi rimangono ancora in evidenza ottenendo risultati di prestigio. Come per gli altri costruttori italiani, anche Taraschi è restio a rivedere le proprie vetture sulla falsariga di quelle inglesi, anche perché la scelta fatta da altri costruttori in quella direzione non ha garantito i risultati sperati. Le junior anglosassoni si dimostrano comunque telaisticamente superiori. La stagione del 1961 viene affrontata da Taraschi con la vettura con il ponte posteriore a ruote indipendenti dell’anno precedente, aggiornata nel motore. Lo strapotere delle monoposto inglesi si è nel frattempo consolidato e lo stesso Berardo Taraschi ha modo di constatarlo personalmente, rimanendo stupito dalle prestazioni della Cooper che un pilota americano chiede a Taraschi di mettere a punto per l’imminente circuito di Chieti. Il copiare la vettura, da cima a fondo, per il costruttore teramano non avrebbe portato a nulla, dal momento che gli inglesi sarebbero stati sempre un passo avanti. Conclude Tazio Taraschi “Questo episodio fa capire a mio padre come non fossero più sufficienti l’inventiva, la passione e la determinazione per realizzare vetture vincenti, ma occorreva disporre di risorse economiche che da solo non poteva concretizzare” Dopo avere prodotto 118 vetture, di cui 63 Junior, Berardo Taraschi pone fine a tre gloriosi lustri passati da costruttore, per trasformare l’azienda in un’attività commerciale. Fortunatamente però, gli amanti del nome Taraschi e delle sue vetture, sono ancora tanti e anche nel 2010 le vetture del costruttore teramano si sono dimostrate vincenti. AS 62 Auto d’Epoca Marzo 2011
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