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L' istanza etica dell' autonomia della persona umana ed il diritto alla ...

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carattere economico ma anche nel tentativo di arginare <strong>il</strong> d<strong>il</strong>agante fenomeno<strong>della</strong> responsab<strong>il</strong>ità (colpa) m<strong>ed</strong>ica [9, 14] -ancorché necessaria- porta con séun rischio del tutto evidente: quello di esercitare una m<strong>ed</strong>icina anonima,astratta, sostenuta sui soli “mezzi” (le disponib<strong>il</strong>ità scientifiche e le disponib<strong>il</strong>itàeconomiche) e non anche sui “modi” (i valori e la <strong>persona</strong>lizzazione <strong>della</strong>cura), riconducendo le effettività esistenziali <strong>della</strong> <strong>persona</strong> malata all’ internodegli schemi analitico-classificatori del sapere positivo <strong>ed</strong> appiattendo, inultima analisi, i valori di riferimento che debbono ispirare l’ esercizioprofessionale.Le derive più evidenti di questo processo, tutt’ ora in corso, riguardano:1. la diffusione <strong>della</strong> m<strong>ed</strong>icina cosiddetta “difensiva” (di una prassiprofessionale orientata, in buona sostanza, a prevenire le sanzionigiuridiche);2. l’ emergere di tutta una serie di “luoghi comuni” e di “chichès” che,ancorché ampiamente (a volte, indiscriminatamente) ut<strong>il</strong>izzati nellessico comune, non sempre esprimono un significato univoco econdiviso d<strong>alla</strong> comunità scientifica e la consapevolezza di quale èstato <strong>il</strong> processo culturale grazie al quale si è determinata la scelta diun lemma rispetto ad un altro [13, 36].Riguardo <strong>alla</strong> m<strong>ed</strong>icina “difensiva”, dobbiamo osservare come sia,questo, un termine di abbastanza recente introduzione anche se PaoloBenciolini, già nel 1991 [4], ne aveva acutamente previsto i contenuti distorsivi,evidenziandone: a) i rapporti con la preoccupazione di ottemperare ad alcuniatti formali che sembrerebbero “garantire” <strong>il</strong> m<strong>ed</strong>ico da successivi r<strong>il</strong>ievi mossiin s<strong>ed</strong>e giudiziaria; b) le conseguenze sul piano <strong>della</strong> prassi professionale perla cui giustificazione non si invocano esigenze di ordine diagnosticoterapeuticobensì indirizzi giustificati a motivi m<strong>ed</strong>ico-legali.Le soluzioni, all’ epoca prospettate (individuate, rispettivamente, nellanecessità di far cadere ogni residua prassi in contrasto con le esigenze clinichee per le quali sono scorrettamente ut<strong>il</strong>izzati motivi di ordine “m<strong>ed</strong>ico-legale” e disollecitare, al tempo stesso, una visione del dato m<strong>ed</strong>ico che tenga inadeguata considerazione anche possib<strong>il</strong>i finalità di ordine giuridico), non hannoavuto la fortuna auspicata e non sono, purtroppo, riuscite a limitare <strong>il</strong> rapidodiffondersi <strong>della</strong> m<strong>ed</strong>icina difensiva: una m<strong>ed</strong>icina questa orientata, com<strong>ed</strong>etto, ad una prassi professionale poco incline ai valori, preoccupata acostituire automatismi finalizzati a prevenire le sanzioni e, addirittura, a precostituire,con formalismi <strong>ed</strong> opportunismi, le giustificazioni.Questa visione <strong>della</strong> prassi professionale, poco incline a cogliere i valoripiù veri su cui si fonda l’ esercizio <strong>della</strong> m<strong>ed</strong>icina (la solidarietà <strong>ed</strong> <strong>il</strong> rispetto<strong>della</strong> dignità <strong>della</strong> <strong>persona</strong>), ha prodotto tutta una serie di conseguenze chesono conosciute da tutti i professionisti sanitari <strong>ed</strong> ha contribuito a diffonderemolti dei “luoghi comuni” fuorvianti che si osservano nella pratica clinica <strong>ed</strong>assistenziale che sono, a loro volta all’ origine degli stereotipi e degli stepscomportamentali distorsivi che caratterizzano, oggi, <strong>il</strong> porsi concreto deiprofessionisti <strong>della</strong> salute anche sul tema del “consenso informato”.Su questo tema, gli stereotipi e gli steps comportamentali distorsivi sono,dunque, alimentati da una serie di variab<strong>il</strong>i, tra cui: a) <strong>il</strong> dirompere, nel nostroPaese, di quello che ormai deve essere considerato, a ragione, per l’ elevato5

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