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L' istanza etica dell' autonomia della persona umana ed il diritto alla ...

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orientamenti giurisprudenziali quel valore p<strong>ed</strong>agogico-formativo che lam<strong>ed</strong>icina difensiva, a torto, riconosce loro.4. I biases semanticiE’ un dato di fatto che <strong>il</strong> lessico corrente di chi oggi esercita, a diverso titolo,una professione sanitaria si è arricchito, nel recente passato, di parole e d<strong>il</strong>ocuzioni nuove, in parte mutuate dal linguaggio giuridico, che non sempreveicolano significati rigorosamente univoci e valori condivisi.Il lemma “consenso informato”, al pari di altri, è certamente una di esse[12, 13, 14].È questa una parola composta, da poco entrata nel gergo correnteut<strong>il</strong>izzato dai professionisti <strong>della</strong> salute, tautologica e quindi <strong>etica</strong>menteambigua (<strong>il</strong> consenso, evidentemente, non può che essere informato), riguardo<strong>alla</strong> quale si sono, prioritariamente, enfatizzati proprio gli aspetti di strettapertinenza giuridica nell’ ipotesi di consenso in-valido: ciò è avvenuto, inparticolare, dopo la sentenza di condanna (l’ anno è <strong>il</strong> 1990 e la sentenza è<strong>della</strong> Corte d’ Assise di Firenze, confermata d<strong>alla</strong> V^ Sezione <strong>della</strong> SupremaCorte di Cassazione <strong>il</strong> 21 apr<strong>il</strong>e 1992) di un chirurgo fiorentino che avevasottoposta un’ anziana paziente ad un intervento chirurgico demolitivo d<strong>alla</strong>stessa non consentito in completa assenza di necessità <strong>ed</strong> urgenzaterapeutica che lo giustificassero, con l’ addebito del delitto di omicidio preterintenzionalee l’ innesco, parallelo, di un proc<strong>ed</strong>imento disciplinare che siconcluse con la radiazione del m<strong>ed</strong>ico dall’ Albo professionale [27, 28].Nonostante <strong>il</strong> suo diffusissimo ut<strong>il</strong>izzo a questa parola non corrisponde,tuttavia, un chiaro <strong>ed</strong> univoco significato anche perché, nel pur amplissimopatrimonio linguistico italiano, non esiste conferma di una rappresentazionechiara, condivisa e di imm<strong>ed</strong>iata trasferib<strong>il</strong>ità sul piano applicativo di talelocuzione: questa, essendo la trans-litterazione <strong>della</strong> parola inglese “inform<strong>ed</strong>consent”, si compone di due parole tra loro diverse, poste in associazione acomporre una parola composta da un sostantito (<strong>il</strong> “consenso”) in-ut<strong>il</strong>mente –pleonasticamente- aggettivato (“informato). Nonostante <strong>il</strong> significato di questaparola composta sia esplicitato nei Dizionari delle Scienze M<strong>ed</strong>iche (nelDizionario Enciclop<strong>ed</strong>ico delle Scienze M<strong>ed</strong>iche di Taber <strong>il</strong> “consensoinformato” è definito come <strong>il</strong> “consenso accordato dal soggetto dopo esserestato informato sulla natura e gli scopi dell’ intervento o del trattamentoproposto; sull’ esito previsto e le probab<strong>il</strong>ità di successo; sui rischi; sullealternative e informazioni relative; sull’ effetto <strong>della</strong> mancata attuazione dell’intervento o del trattamento, tra cui l’ effetto sulla prognosi e i rischi materialiconseguenti”) e nei Dizionari giuridici (nell’ Enciclop<strong>ed</strong>ia Garzanti del Diritto <strong>il</strong>termine “consenso informato” rinvia al termine “consenso dell’ avente <strong>diritto</strong>”che è, a sua volta, definito come “causa di giustificazione in base <strong>alla</strong> qualenon è punib<strong>il</strong>e chi l<strong>ed</strong>e o pone in pericolo un <strong>diritto</strong> con <strong>il</strong> consenso <strong>della</strong><strong>persona</strong> che può validamente disporne”), <strong>il</strong> vocabolario <strong>della</strong> lingua italiana nonla definisce, pur fornendo esplicite indicazioni per <strong>il</strong> lemma “consenso” e per <strong>il</strong>lemma“informato”.Alla parola “consenso” (che deriva dal latino consensus e dal verboconsentire), la lingua italiana attribuisce significati non speculari: nel linguaggiopolitico “consenso” significa, infatti, appoggio e/o favore espresso dai gruppi estrati sociali <strong>alla</strong> politica di chi è al potere; nel linguaggio ferroviario <strong>il</strong>7

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