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Recesso ad nutum, buona fede e abuso del diritto - casaregi

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contratto (24), bensì inserendosi in un contesto negoziale<br />

o prenegoziale più ampio (<strong>ad</strong> es. in termini di<br />

sequenza proposta-offerta-contratto etc.) (25), che<br />

se non rivela immediatamente l’illiceità <strong>del</strong> contratto<br />

in sé e per sé considerato svela, tuttavia, l’illiceità<br />

<strong>del</strong>l’affare (26) e <strong>del</strong>la vicenda negoziale complessivamente<br />

valutata e considerata. In questo qu<strong>ad</strong>ro,<br />

sono noti i principali indirizzi dottrinali sul negozio<br />

in frode alla legge e, soprattutto, la prospettiva e gli<br />

approcci soggettivi/oggettivi al relativo fenomeno<br />

(27). Quel che preme evidenziare in questa sede tuttavia,<br />

è la qualificazione <strong>del</strong> motivo-interesse in frode<br />

alla legge. Al riguardo, è interessante notare che<br />

il più autorevole teorico <strong>del</strong>la causa come funzione<br />

economico-sociale, in una decisa replica al Carraro<br />

(28) che negava l’applicabilità <strong>del</strong>l’art. 1344 c.c.<br />

qualora il motivo in fraudem legis fosse comune (perché<br />

altrimenti, secondo la sua impostazione, si rientrerebbe<br />

nell’art. 1345 c.c, in quanto sarebbe, in<br />

ogni caso, condizione necessaria e sufficiente per la<br />

fattispecie ex art. 1344 c.c.che il motivo fraudolento<br />

risieda solo in una parte), osservava che quest’ultimo<br />

argomento «si infrange contro il criterio <strong>del</strong>l’irrilevanza<br />

<strong>del</strong> motivo individuale», mentre il primo<br />

«appare inconsistente sol che si consideri che l’ipotesi<br />

di motivo illecito comune non elimina né<br />

esclude la fattispecie <strong>del</strong> negozio in fraudem legis, facendola<br />

ric<strong>ad</strong>ere sotto la disciplina <strong>del</strong>l’art. 1345,<br />

perché il motivo (meglio si direbbe l’intento) comune<br />

rivolto <strong>ad</strong> eludere indirettamente la legge può<br />

sempre distinguersi dall’intento tendente a violarla<br />

direttamente» (29). E di ciò, oltretutto, si ha significativa<br />

testimonianza nella Relazione al Re sul codice<br />

civile (n. 80).<br />

È da sottolineare, ancora, il fatto - come si è visto sopra<br />

- che lo stesso Emilio Betti riconosceva come in<br />

tema di illiceità <strong>del</strong>la causa, sia decisivo il suo apprezzamento<br />

in senso concreto, come scopo o intento comune<br />

dei contraenti (30). Orbene, se ciò già valeva<br />

nella prospettiva <strong>del</strong>la configurazione tr<strong>ad</strong>izionale<br />

<strong>del</strong>la causa, ci sembra che analogo ragionamento (in<br />

termini di concretezza <strong>del</strong>la funzione) possa e debba<br />

rib<strong>ad</strong>irsi - malgr<strong>ad</strong>o un diffuso convincimento contrario<br />

(31) - anche nell’attuale contesto giurisprudenziale<br />

e dottrinale che attribuisce un valore sistematico<br />

e pratico decisivi alla causa come funzione economico-individuale<br />

e ai motivi-interessi dei contraenti,<br />

una volta respinto l’assunto per cui l’art. 1344 c.c. si<br />

comprendeva e giustificava solo nell’ottica <strong>del</strong>la causa<br />

commista con il tipo. In pratica, dopo aver ricostruito<br />

in via interpretativa il significato concreto<br />

<strong>del</strong>l’operazione negoziale - eventualmente complessa<br />

in termini di pluralità (32) di rapporti-negozi-atti pre-<br />

Giurisprudenza<br />

Contratti in generale<br />

negoziali etc. - e valutata l’incidenza e la sussistenza<br />

<strong>del</strong>l’interesse fraudolento, il giudice ben potrà qualificare<br />

come in fraudem legis il contratto sorretto da interessi<br />

degli autori non direttamente apprezzabili come<br />

interessi contra legem. Se è vero che in termini di<br />

conseguenze giuridiche, la sanzione sarà la medesima<br />

in entrambe le fattispecie (33) (nullità <strong>del</strong> contratto)<br />

non è men vero che l’astratta liceità <strong>del</strong> singolo nego-<br />

I contratti 3/2010 245<br />

Note:<br />

(24) Per S. Pugliatti, Precisazioni in tema di vendita a scopo di garanzia,<br />

in Diritto civile. Metodo-teoria-pratica, Milano, 1951, 383-<br />

384 e 385-386, «la frode si ha quando uno schema negoziale si<br />

<strong>ad</strong>opera come mezzo per eludere una norma imperativa. L’intento<br />

pratico, dunque, si divide in due frammenti: il primo di essi<br />

costituisce la causa materiale <strong>del</strong> negozio, ma anche la base<br />

per il conseguimento <strong>del</strong>lo scopo ulteriore, consistente nella elusione<br />

<strong>del</strong>la norma imperativa (e qui si rinviene l’altro frammento)».<br />

Invero, «l’ipotesi <strong>del</strong>la violazione di legge si <strong>del</strong>inea per via<br />

<strong>del</strong> contrasto immediato e diretto tra il risultato <strong>del</strong> negozio e il<br />

contenuto <strong>del</strong> divieto legale; quella <strong>del</strong>la fraus legi, suppone un<br />

itinerario indiretto, mediante la degr<strong>ad</strong>azione <strong>del</strong> negozio principale<br />

a strumento, attraverso l’influenza <strong>del</strong>l’accordo fraudatorio.<br />

Una ipotesi particolare di collegamento negoziale, nella quale se<br />

non una causa illecita, si può benissimo postulare una causa reputata<br />

illecita».<br />

(25) Cfr. D. Carusi, La disciplina <strong>del</strong>la causa, in AA.VV., I contratti<br />

in generale, a cura di E. Gabrielli, in Trattato <strong>del</strong> contratto, diretto<br />

da P. Rescigno-E. Gabrielli, 2ª ed., Torino, 2006, 630.<br />

(26) G. Palermo, Funzione illecita e autonomia privata, Milano,<br />

1970, 68.<br />

(27) Sulla configurazione <strong>del</strong> negozio in frode alla legge in base<br />

all’indirizzo oggettivo o soggettivo v. G.B. Ferri, Rilevanza <strong>del</strong>lo<br />

scopo nei crediti speciali, in Saggi di <strong>diritto</strong> civile, Rimini, 1994,<br />

600-601.<br />

(28) Cui si deve l’importante opera Il negozio in frode alla legge,<br />

P<strong>ad</strong>ova, 1943.<br />

(29) Così E. Betti, Teoria generale <strong>del</strong> negozio giuridico, Napoli,<br />

1994, rist., nt. 35, p. 385.<br />

(30) Cfr. C. Scognamiglio, Problemi <strong>del</strong>la causa e <strong>del</strong> tipo, II, Regolamento,<br />

a cura di G. Venturi, in Trattato <strong>del</strong> contratto, diretto<br />

da V. Roppo, Milano, 2006, 167, nota 4.<br />

(31) Convincimento, invero, che nasce appunto dall’idea per cui<br />

nella teorica <strong>del</strong>la causa come funzione economico-sociale non<br />

potrebbe darsi illiceità diretta <strong>del</strong>la causa <strong>del</strong> contratto tipico, bensì<br />

solo indiretta e cioè in fraudem legis: mentre è lo stesso E. Betti,<br />

come si è visto, a smentire tale assunto in virtù di una considerazione<br />

<strong>del</strong>l’illiceità <strong>del</strong>la causa in concreto mediante il combinato<br />

disposto degli artt. 1343 e 1345 c.c., che l’illustre studioso non poteva<br />

non evidenziare. Diversamente, F. Santoro-Passarelli, Dottrine<br />

generali <strong>del</strong> <strong>diritto</strong> civile, Napoli, rist., 1989, 187: «(…) nei negozi<br />

a causa predeterminata la stessa non può essere che lecita».<br />

(32) Cfr. D. Carusi, La disciplina <strong>del</strong>la causa, cit., 631, per il quale<br />

il carattere fraudolento <strong>del</strong> contratto può emergere «dal coordinamento<br />

con altri atti, può darsi che siano atti di uno solo dei<br />

contraenti, o contratti intercorsi con una parte differente; quando<br />

risulti da circostanze di fatto, può darsi che siano circostanze<br />

estranee alla sfera di controllo di uno dei contraenti, e perciò da<br />

questi ignorate». Occorrerebbe allora perché la nullità per frode<br />

alla legge possa essere dichiarata, la verifica <strong>del</strong>l’«insussistenza<br />

nei contraenti di affidamenti meritevoli di protezione».<br />

(33) Cfr. S. Pugliatti, Precisazioni in tema di vendita a scopo di garanzia,<br />

in Diritto civile. Metodo-teoria-pratica, Milano, 1951, 369-<br />

370.

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