st - Fingerpicking Net
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LIUTERIA<br />
Achille De Lorenzi<br />
TECNICA<br />
Lasse Johansson<br />
Eric Lugosch<br />
Bruskers<br />
SCHERTLER<br />
dalla Svizzera<br />
con passione<br />
LUCA PEDRONI<br />
Fuori dagli schemi<br />
AGM SARZANA<br />
Il fe<strong>st</strong>ival<br />
e gli arti<strong>st</strong>i<br />
AGM SARZANA<br />
La mo<strong>st</strong>ra<br />
degli <strong>st</strong>rumenti<br />
IN PROVA: Schertler Classic CP - Schertler David Deluxe - Fender CD 280 SCE Nat - DPA 4099 GTR - Samson Studio GT
sommario<br />
Venerdì scorso sono <strong>st</strong>ato invitato<br />
a suonare nella Casa Circondariale<br />
di Varese. Grazie all’entusiasmo<br />
e alla passione di Michele<br />
Erpoli, alcuni detenuti avevano<br />
seguìto un corso di chitarra acu<strong>st</strong>ica.<br />
Alla fine di que<strong>st</strong>o corso,<br />
Michele aveva manife<strong>st</strong>ato il desiderio<br />
di organizzare un concerto/<br />
workshop, per coinvolgerli ancora<br />
di più e spronarli in una passione<br />
di sicuro aiuto e supporto alla loro<br />
attuale condizione.<br />
Come solitamente avviene in<br />
casi del genere, ho ricevuto una<br />
richie<strong>st</strong>a di aiuto via e-mail da<br />
parte di Michele, che pur senza<br />
conoscermi si era affidato a <strong>Fingerpicking</strong>.net<br />
nella speranza di<br />
un feedback positivo. Ricevuto<br />
il messaggio, ho accettato immediatamente<br />
l’invito ritenendo<br />
la cosa di sicuro interesse, ma<br />
sopratutto desideroso di vivere<br />
un’esperienza così intensa.<br />
Lo spettacolo sarebbe dovuto<br />
durare due ore e mezza, tanto<br />
era il tempo concesso ai detenuti.<br />
Allora, per evitare di propinare ai<br />
poveri malcapitati una dose ‘letale’<br />
di fingerpicking, ho chie<strong>st</strong>o a<br />
Giorgio Cordini di accompagnar-<br />
Una prigione<br />
a sei corde<br />
mi, invitandolo a parlare della<br />
sua esperienza con De André e<br />
a preparare una seconda parte<br />
dello spettacolo dedicata al canto<br />
accompagnato dalla chitarra.<br />
Il tutto doveva iniziare alle due<br />
e noi, all’una e mezza, eravamo<br />
in un bar cercando di accordarci<br />
sul programma da presentare.<br />
Sia Giorgio che io eravamo<br />
un po’ in tensione, non sapendo<br />
esattamente cosa ci aspettava<br />
e come avrebbero accolto una<br />
musica così ‘difficile’. Ci rasserenava<br />
sapere che erano <strong>st</strong>ati<br />
in sette a seguire il corso, quindi<br />
immaginavamo una cosa molto<br />
tranquilla e intima, per gli ‘addetti<br />
ai lavori’ o per lo meno per gli ‘appassionati’.<br />
Dopo i vari controlli, siamo<br />
entrati in una sala dove era già<br />
montata l’amplificazione e dove<br />
il no<strong>st</strong>ro pubblico ci attendeva:<br />
cinquanta detenuti, guardie e<br />
assi<strong>st</strong>enti sociali erano pronti,<br />
seduti sulle loro sedie. L’idea del<br />
momento intimo era svanita e ci<br />
ritrovavamo di fronte a una folta<br />
platea, alla quale io per primo<br />
avrei dovuto spiegare cos’è la<br />
chitarra fingerpicking…<br />
3<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
sr<br />
Vi racconto solo il finale: un<br />
grande coro a cantare “Il Gorilla”<br />
(coraggiosa intuizione di Giorgio)<br />
e “Bocca di rosa”. Applausi e richie<strong>st</strong>e<br />
di bis da parte di tutti, ma<br />
i tempi erano quelli e non si poteva<br />
trasgredire. All’invito da parte<br />
delle guardie di abbandonare la<br />
sala, rimarrà indelebile negli occhi<br />
e nel cuore mio e di Giorgio la<br />
lunga fila che si è formata, poiché<br />
ognuno di loro voleva <strong>st</strong>ringerci<br />
personalmente la mano e ringraziarci<br />
prima di uscire.<br />
Due sole riflessioni: la prima è<br />
che, per me e Giorgio, si è trattato<br />
sicuramente di uno dei concerti<br />
più coinvolgenti e con il pubblico<br />
migliore, silenzioso, attento<br />
e curioso, ma pronto a scatenarsi<br />
in applausi fragorosi alla fine di<br />
ogni brano. La seconda è che<br />
attività di que<strong>st</strong>o genere, forse,<br />
dovrebbero diventare una sorta<br />
di obbligo in certe situazioni. La<br />
musica riesce a creare ancora<br />
entusiasmo e a tirar fuori il meglio<br />
da ogni uomo. Chissà, forse la<br />
no<strong>st</strong>ra rivi<strong>st</strong>a que<strong>st</strong>o mese avrà<br />
cinquanta nuovi lettori.<br />
Reno Brandoni<br />
Editoriale<br />
Sarzana, il Lago d’Orta, Ferentino, la Franciacorta… di Andrea Carpi pag. 3<br />
Notizie<br />
Un paese a sei corde 2011 pag. 6<br />
Ferentino Acu<strong>st</strong>ica 2011 pag. 8<br />
Blog<br />
L’evoluzione di Internet di Mario Giovannini pag. 10<br />
La chitarra e il web di Daniele Bazzaini pag. 11<br />
Chitarra e Internet? di Beppe Gambetta pag. 12<br />
I luoghi della musica di Luca Francioso pag. 13<br />
Didattica Ignorante? - 2 di Giovanni Pelosi pag. 14<br />
L’arrangiamento e la rivisitazione - 2 dei Brusker pag. 17<br />
I miei video di Franco Morone pag. 18<br />
Come nasce un liutaio di Aldo Illotta pag. 19<br />
Recensioni pag. 20
sr<br />
Arti<strong>st</strong>i<br />
Luca Pedroni di Mario Giovannini pag. 26<br />
Acou<strong>st</strong>ic Night 11 di Germano Dantone pag. 30<br />
Sarzana 2011: gli Arti<strong>st</strong>i di Andrea Carpi pag. 32<br />
Strumenti<br />
AGM Sarzana 2011: l’esposizione di Mario Giovannini pag. 38<br />
Chitarra Classica Schertler Classic CP di Mario Giovannini pag. 42<br />
Amplificatore per chitarra acu<strong>st</strong>ica Schertler David Deluxe di Mario Giovannini pag. 44<br />
Chitarra Acu<strong>st</strong>ica Fender CD 280 SCE NAT di Mario Giovannini pag. 46<br />
Achille De Lorenzi di Alberto Ziliotto pag. 48<br />
Microfono DPA 4099 GTR di Daniele Bazzani pag. 50<br />
Samson Studio GT di Daniele Bazzani pag. 52<br />
IK Multimedia AmpliTube 3.5 di Mario Giovannini pag. 54<br />
Notizie di mercato dalle aziende pag. 56<br />
Tecnica<br />
Tracce di Spagna a New Orleans di Lasse Johansson pag. 58<br />
St. Thomas di Erich Lugosh pag. 63<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock di Stefano Barbati pag. 66<br />
Esercizi per la mano De<strong>st</strong>ra di Eugenio Polachini pag. 74<br />
www.chitarra-acu<strong>st</strong>ica.net<br />
Direttore responsabile<br />
Andrea Carpi<br />
andrea.carpi@fingerpicking.net<br />
Editore<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net<br />
Via Prati, 1/10<br />
40057 Granarolo dell’Emilia (BO)<br />
info@fingerpicking.net<br />
www.fingerpicking.net<br />
Ammini<strong>st</strong>razione e coordinamento<br />
Reno Brandoni<br />
reno.brandoni@fingerpicking.net<br />
Pubblicità<br />
Tel. +39 349 0931913<br />
adv@fingerpicking.net<br />
4<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Progetto grafico<br />
Outline s.a.s. di Matteo Dittadi & C.<br />
Impaginazione e coordinamento web<br />
Mario Giovannini<br />
Chitarra Acu<strong>st</strong>ica è una pubblicazione mensile<br />
Regi<strong>st</strong>razione del Tribunale di Bologna<br />
n. 8151 del 07.12.2010<br />
Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si re<strong>st</strong>ituiscono.<br />
È vietata la riproduzione anche parziale di te<strong>st</strong>i, documenti,<br />
disegni e fotografie.
editoriale<br />
Sarzana, il Lago d’Orta,<br />
Ferentino, la Franciacorta…<br />
Ci sembra appena ieri che<br />
siamo tornati dalla grande<br />
abbuffata di musica e chitarre<br />
dell’Acou<strong>st</strong>ic Guitar<br />
Meeting di Sarzana, al quale<br />
consacriamo in que<strong>st</strong>o<br />
numero due ampi servizi.<br />
E già ci troviamo di fronte a<br />
nuovi ed entusiasmanti appuntamenti.<br />
Sta per iniziare la rassegna<br />
di Un Paese a Sei Corde<br />
e, scorrendo il programma, c’è veramente da re<strong>st</strong>are<br />
sopraffatti dall’altissimo livello dei musici<strong>st</strong>i invitati. Pre<strong>st</strong>o<br />
si svolgerà anche Ferentino Acu<strong>st</strong>ica, dove avremo tra le<br />
altre cose l’occasione di riascoltare quel fenomeno di Francesco<br />
Buzzurro, che tanto ci aveva impressionato all’AGM<br />
sul Palco della Torre della Fortezza Firmafede, dove <strong>Fingerpicking</strong>.net<br />
ha organizzato i suoi open mic. Parte infine<br />
il nuovo concorso organizzato da Acou<strong>st</strong>ic Fr anciacorta,<br />
que<strong>st</strong>’anno sul tema di “Una canzone di Fabrizio De André<br />
per la chitarra acu<strong>st</strong>ica”. L’anno scorso eravamo rima<strong>st</strong>i<br />
molto soddisfatti dell’edizione ispirata alle canzoni dei Beatles,<br />
avendo avuto modo di apprezzare gli arrangiamenti<br />
dei numerosi partecipanti. Ci aspettiamo quindi dei risultati<br />
altrettanto positivi e vi invitiamo a mandare i vo<strong>st</strong>ri MP3 a<br />
info@fingerpicking.net per poter partecipare alle selezioni.<br />
Desideriamo d’altra parte dare un rilievo particolare anche<br />
alla sezione della rivi<strong>st</strong>a riservata a novità e prove di<br />
<strong>st</strong>rumenti. Abbiamo così voluto dedicare la <strong>st</strong>oria di copertina<br />
di que<strong>st</strong>o mese a un’accoppiata di <strong>st</strong>rumenti del marchio<br />
elvetico Schertler, la chitarra Classic CP e il nuovo amplificatore<br />
David Deluxe, con due approfonditi servizi interni,<br />
affiancati da dettagliate dimo<strong>st</strong>razioni video realizzate da<br />
Dario Fornara e filmate da Reno Brandoni. Come sempre,<br />
le no<strong>st</strong>re dimo<strong>st</strong>razioni video possono essere visualizzate<br />
nella sezione “In<strong>st</strong>ruments” all’indirizzo http://fingerpicking.<br />
net/category/<strong>st</strong>rumenti/.<br />
Sempre nel settore <strong>st</strong>rumenti della rivi<strong>st</strong>a segnaliamo<br />
la prova del piccolo microfono a condensatore DPA 4099<br />
GTR, realizzata da Daniele Bazzani, e le novità relative alle<br />
nuove chitarre acu<strong>st</strong>iche Cort.<br />
Peraltro non è ovviamente da trascurare nemmeno la sezione<br />
riservata alla tecnica <strong>st</strong>rumentale, con i nuovi spartiti<br />
di Lasse Johansson ed Eric Lugosch, e le nuove rubriche<br />
di Stefano Barbati e dei Bruskers.<br />
Buona lettura!<br />
Andrea Carpi<br />
5<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
ed<br />
Due scorci caratteri<strong>st</strong>ici di Ferentino (sopra) e del<br />
Lago D’Orta... non di sola chitarra vive l’uomo
nt notizie<br />
Un Paese a Sei Corde 2011<br />
Chitarre sul lago d’Orta e non solo…<br />
L’Associazione culturale “La Fine<strong>st</strong>ra sul Lago”<br />
presenta la se<strong>st</strong>a edizione di “Un Paese a Sei Corde”.<br />
Quella che fino a pochi anni or sono pareva<br />
una scommessa azzardata, oggi è realtà. La musica<br />
per chitarra torna a offrire momenti di altissimo<br />
livello nell’e<strong>st</strong>ate del 2011.<br />
“Un Paese a Sei Corde” offre 19 concerti gratuiti<br />
in 15 Comuni delle Provincie di Novara e del Verbano<br />
Cusio Ossola, con alcuni tra i massimi interpreti<br />
mondiali della chitarra acu<strong>st</strong>ica e giovani di grandissimo<br />
talento. La rassegna offre anche l’opportunità<br />
di visitare alcune tra le più sugge<strong>st</strong>ive località tra<br />
il basso Novarese e l’alta Val d’Ossola, scoprendo<br />
paesi e luoghi dal fascino <strong>st</strong>raordinario dai panorami<br />
formidabili.<br />
Dal lago d’Orta al Maggiore, dalla pianura alla<br />
montagna, 33 musici<strong>st</strong>i offriranno il meglio della<br />
loro produzione. Ci sentiamo di poter affermare<br />
che, nono<strong>st</strong>ante le difficoltà di un momento molto<br />
sfavorevole, si sia realizzato un cartellone di livello<br />
assoluto, del quale non possiamo che essere orgogliosi.<br />
In sei anni la propo<strong>st</strong>a di “Un Paese a Sei<br />
Corde” è sempre co<strong>st</strong>antemente cresciuta e que<strong>st</strong>a<br />
rassegna può ormai essere considerata alla pari dei<br />
migliori fe<strong>st</strong>ival Europei. Vi aspettiamo per serate<br />
indimenticabili di grande musica.<br />
PROGRAMMA<br />
– Sabato 18 giugno, San Maurizio d’Opaglio,<br />
Giardino Lagna, ore 21, ingresso gratuito: Dario<br />
Fornara e Francesco Biraghi. La ‘<strong>st</strong>rana coppia’<br />
fomata da un chitarri<strong>st</strong>a classico e uno acu<strong>st</strong>ico,<br />
che sul web ha spopolato con un video con migliaia<br />
di visualizzazioni, propone una serata unica nel suo<br />
genere per fusioni e commi<strong>st</strong>ioni di <strong>st</strong>ili. Il programma<br />
prevede brani vecchi e nuovi, alcuni evergreen<br />
e alcuni <strong>st</strong>andard, senza contare incursioni nel classico<br />
(Vivaldi) o nel blues: un volo musicale a 360<br />
gradi, dodici corde e quattro mani, per dimo<strong>st</strong>rare<br />
che i confini tra le varie ‘chitarre’ sono sovente solo<br />
delle fragili ‘etichette’.<br />
– Venerdì 24 giugno, Orta San Giulio, Palazzo<br />
Ubertini ore 22.30, ingresso gratuito: Gabor Lesko.<br />
Chitarri<strong>st</strong>a, compositore e arrangiatore, turni<strong>st</strong>a<br />
molto richie<strong>st</strong>o, l’arti<strong>st</strong>a bergamasco da alcuni<br />
anni <strong>st</strong>a riservando il meglio della sua produzione<br />
proprio alla chitarra acu<strong>st</strong>ica. In uscita per il 2011 il<br />
nuovo disco.<br />
– Sabato 25 giugno, Crevoladossola, Centrale<br />
ENEL Green Power, ore 18.30, ingresso gratuito:<br />
Guitar Republic con Pino Fora<strong>st</strong>iere, Sergio Altamura<br />
e Stefano Barone. Tre personalità musicali<br />
originali, unite in un progetto dall’impatto molto forte.<br />
La ‘republica delle chitarre’ di Altamura, Barone<br />
e Fora<strong>st</strong>iere è basata sulla sperimentazione e sulla<br />
necessità di oltrepassare i limiti co<strong>st</strong>ruttivi della chitarra<br />
acu<strong>st</strong>ica.<br />
6<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Dario Fornara e Francesco Biraghi<br />
– Domenica 26 giugno, Pella, Piazza Motta, ore<br />
21, ingresso gratuito: Clive Carroll. John Renbourn<br />
da anni lo vuole in tour con sé. Perché l’arti<strong>st</strong>a<br />
britannico sul palco è una vera forza della natura,<br />
capace di trascinare e coinvolgere come pochi altri.<br />
Un vero spettacolo.<br />
– Sabato 2 luglio, Briga Novarese, Chiesa di San<br />
Tommaso, ore 21, ingresso gratuito: Pietro Nobile.<br />
Uno dei capiscuola della chitarra acu<strong>st</strong>ica italiana,<br />
capace di creare atmosfere delicate e rarefatte. Il<br />
chitarri<strong>st</strong>a milanese ha appena pubblicato un nuovo<br />
CD in cui dimo<strong>st</strong>ra di essere a proprio agio anche<br />
con le tecniche più moderne.<br />
– Sabato 9 luglio, Cressa, Cortile del Municipio,<br />
ore 21, ingresso gratuito: Rolando Biscuola. Vincitore<br />
nel 2008 del New Sounds Of Acou<strong>st</strong>ic Music<br />
di Sarzana – il concorso di chitarra acu<strong>st</strong>ica di maggior<br />
pre<strong>st</strong>igio in Italia – è uno dei nuovi talenti più<br />
interessanti, dotato anche di una tecnica impressionante.<br />
– Sabato 16 luglio, Gozzano, Cortile del Municipio,<br />
ore 21, ingresso gratuito: Peppino D’Ago<strong>st</strong>ino.<br />
Entra di diritto nel piccolo, ri<strong>st</strong>retto gruppo degli<br />
arti<strong>st</strong>i che negli ultimi anni hanno fatto la <strong>st</strong>oria<br />
della chitarra acu<strong>st</strong>ica. Un musici<strong>st</strong>a da cui non si<br />
può prescindere nello <strong>st</strong>udio dello <strong>st</strong>rumento, per<br />
innovazione, sensibilità oltre che padronanza delle<br />
tecniche più moderne. Apre il concerto: Luciano<br />
Pizzolante.<br />
– Sabato 23 luglio, Gravellona Toce, Parco pubblico,<br />
ore 21, ingresso gratuito: Paolo Giordano.<br />
Freddie House, Ma<strong>st</strong>er of Ceremonies per la Convention<br />
2002 della Association of Finger<strong>st</strong>yle Guitari<strong>st</strong>s,<br />
dopo averlo sentito suonare ha chie<strong>st</strong>o, tra<br />
l’impressionato e l’incredulo: «Is it legal to play like<br />
this in the States?»<br />
– Sabato 30 luglio, Casale Corte Cerro, Cortile<br />
delle Scuole, ore 21, ingresso gratuito: Paolo Bonfanti<br />
& Martino Coppo. Uno dei pochi, veri uomini<br />
di blues in Italia, accompagnato per l’occasione dal<br />
mandolini<strong>st</strong>a dei Red Wine. Un sodalizio, umano e<br />
arti<strong>st</strong>ico, che negli anni ha riservato grandi sorprese<br />
e regalato serate indimenticabili.<br />
– Sabato 6 ago<strong>st</strong>o, Stresa, Palazzina Liberty, ore
21, ingresso gratuito: Peter Finger. Oltre ad essere<br />
uno dei più grandi virtuosi della sei corde in Europa,<br />
Peter Finger per la sua attività di divulgazione e produzione<br />
arti<strong>st</strong>ica è <strong>st</strong>ato sicuramente uno dei fautori<br />
della rinascita della chitarra acu<strong>st</strong>ica in que<strong>st</strong>i ultimi<br />
anni. Apre il concerto: Val Bonetti.<br />
– Mercoledi’ 10 ago<strong>st</strong>o, Paruzzaro (NO) Conc.<br />
Autoarona, ore 21, ingresso gratuito: Beppe Gambetta<br />
& Tony McManus. Difficile condensare in<br />
poche righe due talenti di que<strong>st</strong>o calibro, in grado<br />
di regalare uno spettacolo unico per energia e coinvolgimento.<br />
Una collaborazione che dura da anni e<br />
che ha dato frutti eccellenti.<br />
– Sabato 20 ago<strong>st</strong>o, Madonna del Sasso, Piazza<br />
dello scalpellino, ore 21, ingresso gratuito: Volare<br />
in alto, serata dedicata a giovani esordienti, promesse<br />
del chitarrismo italiano. Si esibiscono: Lorenzo<br />
Favero, Nick Mantoan, Alberto Ziliotto.<br />
– Sabato 27 ago<strong>st</strong>o, Soriso, Chiesa di S. Marta,<br />
ore 21, ingresso gratuito: Chitarra Femminile Singolare<br />
con Sara Collodel. Giovane talento emergente<br />
della chitarra classica, svolge da anni attività<br />
concerti<strong>st</strong>ica come soli<strong>st</strong>a e in formazioni cameri<strong>st</strong>iche,<br />
in particolare si dedica al duo voce e chitarra<br />
con un repertorio di musica popolare e folk songs.<br />
Apre il concerto: Teresa Tringali.<br />
– Domenica 28 ago<strong>st</strong>o, Orta San Giulio, Fraz.<br />
Corconio, ore 21, ingresso gratuito: Luca Pedroni.<br />
Con due dischi come soli<strong>st</strong>a e svariate collaborazioni<br />
alle spalle, il chitarri<strong>st</strong>a milanese è l’autore della<br />
sigla del talk show L’ultima parola in onda su Rai<br />
Due, oltre che di diversi commenti musicali per la<br />
<strong>st</strong>essa rete.<br />
– Venerdì 2 settembre, Galliate, Cortile del Ca<strong>st</strong>ello,<br />
ore 21, in coproduzione con il Galliate Ma<strong>st</strong>er<br />
Guitar: Antonio Forcione. Lo chiamavano il ‘Jimi<br />
Hendrix’ della chitarra acu<strong>st</strong>ica, non solo per il vizietto<br />
di bruciare la chitarra… mentre continuava a<br />
suonarla. È considerato uno dei musici<strong>st</strong>i più creativi<br />
oltre che uno dei migliori performer della scena<br />
europea.<br />
– Sabato 10 settembre, Nonio, Fraz. Brolo,<br />
ore 21, ingresso gratuito: Maurizio Geri Trio. In<br />
vent’anni di carriera, Maurizio ha fatto parecchia<br />
<strong>st</strong>rada. Partendo dalla musica popolare della sua<br />
terra, la Toscana, ha frequentato vie poco battute,<br />
per approdare infine al jazz manouche, che interpreta<br />
con talento e passione.<br />
Pierre Bensusan<br />
7<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
nt<br />
– Domenica 11 settembre, Pogno, Chiesa di S.<br />
Caterina, ore 21, ingresso gratuito: Edoardo Bignozzi<br />
& Sándor Szabó. Bignozzi è un chitarri<strong>st</strong>a<br />
dallo <strong>st</strong>ile sobrio ed elegante, piani<strong>st</strong>a e compositore,<br />
cresciuto nel circuito jazzi<strong>st</strong>ico della capitale. In<br />
patria Szabó è considerato un autentico mo<strong>st</strong>ro sacro,<br />
vero motore del movimento legato alla chitarra<br />
acu<strong>st</strong>ica in continua crescita negli ultimi anni. Duo<br />
eccezionale che crea visionarie intuizioni con l’utilizzo<br />
di <strong>st</strong>rumenti a 7, 8, 16 corde, baritone, <strong>st</strong>eel<strong>st</strong>ring<br />
anche senza ta<strong>st</strong>i.<br />
– Sabato 17 settembre, Soriso, Chiesa di S. Giacomo,<br />
ore 21, ingresso gratuito: Chitarra Femminile<br />
Singolare con Anabel Montesinos. Vincitrice<br />
dell’ultima edizione del ‘Pittaluga’ di Alessandria,<br />
grande concerti<strong>st</strong>a fin dall’età di dodici anni, Anabel<br />
Montesinos è una delle più acclamate signore della<br />
chitarra classica sulla scena europea. Apre il concerto:<br />
Silvia Faggion.<br />
– Domenica 18 settembre, Pella, Chiesa di S.<br />
Albino, ore 21,00 - ingresso gratuito: Pierre Bensusan.<br />
Gli arti<strong>st</strong>i veri, come il chitarri<strong>st</strong>a parigino, sono<br />
in grado di far vibrare le corde più profonde dell’anima.<br />
Sarà per que<strong>st</strong>o che è uno dei pochi in circolazione<br />
capace di mettere d’accordo appassionati di<br />
ogni genere: europei e americani, tradizionali<strong>st</strong>i e<br />
sperimentatori.<br />
Info: http://www.unpaeseaseicorde.it<br />
Anabel Montesinos
nt notizie<br />
Ferentino Acu<strong>st</strong>ica 2011<br />
Una breve presentazione degli arti<strong>st</strong>i<br />
Cari amici, siamo arrivati alla nona edizione del<br />
fe<strong>st</strong>ival.<br />
In generale, cerco ogni anno di proporre degli arti<strong>st</strong>i<br />
nuovi per la manife<strong>st</strong>azione, ma sento anche l’e<strong>st</strong>remo<br />
bisogno di una certa continuità. Ciò perché<br />
ho sempre inteso Ferentino Acu<strong>st</strong>ica come il fe<strong>st</strong>ival<br />
di <strong>Fingerpicking</strong>.net, e que<strong>st</strong>o significa ‘persone’,<br />
non un’idea a<strong>st</strong>ratta.<br />
Quindi sono particolarmente felice di annunciare<br />
che, come avevo promesso, ci sono in programma i<br />
concerti di Fulvio Montauti, con la sua ‘Teleca<strong>st</strong>er<br />
acu<strong>st</strong>ica’ ed il suo jazz, e di Roberto De Luca, con<br />
la sua fanta<strong>st</strong>ica creatività. Entrambi hanno animato<br />
la prima edizione del fe<strong>st</strong>ival, nell’ormai lontano<br />
2003, quando non c’immaginavamo che sarebbe<br />
diventato un appuntamento <strong>st</strong>abile, internazionale<br />
e di crescente pre<strong>st</strong>igio.<br />
Alex Di Reto, Reno Brandoni ed io siamo un po’<br />
i genitori di <strong>Fingerpicking</strong>.net, e Giorgio Cordini<br />
quantomeno uno zio pre<strong>st</strong>igioso.<br />
Non mancheranno, come dicevo, le novità; la più<br />
soft è rappresentata dall’intervento ‘in quartet’ di Micki<br />
Piperno.<br />
Per la prima volta a Ferentino, ci saranno:<br />
– Sergio Altamura, con la sua originalissima<br />
‘acu<strong>st</strong>ica-elettronica’, anche lui, come Pino Fora<strong>st</strong>iere<br />
e Stefano Baroni, della pre<strong>st</strong>igiosa scuderia<br />
Sergio Altamura<br />
8<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Clive Carroll<br />
CandyRat Records.<br />
– La ‘pe<strong>st</strong>e’ Andrea Valeri: da timido ragazzino<br />
già in grado di <strong>st</strong>upirci tutti a perfomer internazionale<br />
di grande valore, il passo è <strong>st</strong>ato brevissimo.<br />
– Max De Bernardi & Veronica Sbergia: chi ha<br />
vi<strong>st</strong>o i loro video su <strong>Fingerpicking</strong>.net non vorrà perdere<br />
l’occasione di ascoltarli dal vivo! Che siano<br />
dobro, ukulele o quello che volete, simpaticissimi e<br />
<strong>st</strong>repitosi.<br />
– Clive Carroll: l’erede di John Renbourn, ma<br />
non solo. Que<strong>st</strong>o ragazzo è un patrimonio dell’umanità,<br />
per simpatia, tecnica, classe. Uno dei grandi<br />
del mondo, un globetrotter apprezzato ovunque.<br />
– Gina Trio: il ‘no<strong>st</strong>ro’ Daniele Bazzani, la (almeno<br />
un po’) ‘no<strong>st</strong>ra’ Gina Fabiani, con il contrabbassi<strong>st</strong>a<br />
Lorenzo Feliciati, vincitori con il loro album<br />
Segreto del Premio Ciampi 2008 per il miglior disco<br />
d’esordio, saranno con noi in un set che si annuncia<br />
come indimenticabile.<br />
– Pietro Nobile: non dovrei aggiungere altro, è<br />
una delle poche persone da cui ha avuto origine la<br />
diffusione della chitarra acu<strong>st</strong>ica italiana; uno dei<br />
pochissimi arti<strong>st</strong>i del genere ad essere messo sotto<br />
contratto da una major discografica. Un autore, un<br />
insegnante, un concerti<strong>st</strong>a, e tutto ad altissimi livelli.<br />
– Francesco Buzzurro. Me ne vergogno, fino a<br />
pochi mesi fa non lo conoscevo. Si tratta, per chi<br />
avesse la <strong>st</strong>essa ‘colpa’, di un fenomeno di umanità,<br />
arte, tecnica. Non a caso, è <strong>st</strong>ato scelto da Antonella<br />
Ruggiero per accompagnarla in diversi concerti.
Veronica Sbergia<br />
Sarà, per molti, una autentica rivelazione. Curiosate<br />
su YouTube per farvene un’idea… Praticamente un<br />
pre<strong>st</strong>igiosissimo esordio nel circuito dei fe<strong>st</strong>ival acu<strong>st</strong>ici.<br />
Presenterà brani del suo CD L’ esploratore ed<br />
altri del suo immenso repertorio.<br />
– Gabin Dabiré ci porterà dal Burkina Faso, con<br />
la sua voce e la sua chitarra, nella più nobile world<br />
music che si possa ascoltare. Autore e sponsor del<br />
progetto “Felicità in Azione”, si produrrà in un trascinante<br />
set denso di musica e umanità.<br />
– Jacqueline ‘Jackie’ Perkins: la cantautrice e<br />
chitarri<strong>st</strong>a newyorkese, apprezzata nelle sue esibizioni<br />
anche nei maggiori fe<strong>st</strong>ival di chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
presenterà brani del suo ultimo CD, The Still<br />
Awakening. Delicata ed energica, rappresenta al<br />
meglio la canzone d’autore americana.<br />
Programma<br />
– Giovedì 23 giugno, Palazzo Consolare, Piazza<br />
Mazzini, ore 17: workshop “Tecniche chitarri<strong>st</strong>iche<br />
di base” tenuto da Micki Piperno; Piazza Mazzini,<br />
ore 21: Fulvio Montauti, Giovanni Pelosi, Micki<br />
Piperno Delta Blues Quartet, Sergio Altamura.<br />
– Venerdì 24 giugno, Palazzo Consolare, piazza<br />
Pietro Nobile<br />
9<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
nt<br />
ACOUSTIC FRANCIACORTA<br />
& FINGERPICKING.NET<br />
Una canzone di Fabrizio De André<br />
per la chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
Anche que<strong>st</strong>’anno nell’ambito di Acou<strong>st</strong>ic Franciacorta<br />
si svolgerà una competizione tra chitarri<strong>st</strong>i,<br />
aperta a tutti. I partecipanti dovranno presentare<br />
un arrangiamento inedito di un brano del<br />
repertorio di Fabrizio De André, realizzato con<br />
una sola chitarra, completamente <strong>st</strong>rumentale.<br />
Come per lo scorso anno, saranno valutati arrangiamento,<br />
esecuzione e interpretazione. Anche<br />
le selezioni avverranno nello <strong>st</strong>esso modo,<br />
inviando una regi<strong>st</strong>razione in formato MP3,<br />
tramite e-mail, a info@fingerpicking.net entro il<br />
15 ago<strong>st</strong>o 2011. Uno dei tre brani finali<strong>st</strong>i sarà<br />
scelto dal pubblico che frequenta il sito di <strong>Fingerpicking</strong>.net,<br />
gli altri due da una giuria compo<strong>st</strong>a<br />
da sei musici<strong>st</strong>i. Gli interpreti dei brani così scelti<br />
saranno invitati ad eseguirli sul palco di Acou<strong>st</strong>ic<br />
Franciacorta nel pomeriggio di domenica 11 settembre<br />
2011. L’interpretazione ritenuta migliore<br />
dalla giuria riceverà in premio un amplificatore<br />
SR Technology JAM 150. La giuria è compo<strong>st</strong>a<br />
da Reno Brandoni, Alberto Caltanella, Andrea<br />
Carpi, Giorgio Cordini, Franco Morone, Giovanni<br />
Pelosi.<br />
Mazzini, ore 17: workshop su “La cura del suono<br />
acu<strong>st</strong>ico” tenuto da Daniele Lupi; Piazza Mazzini,<br />
ore 21: Reno Brandoni, Andrea Valeri, Max De<br />
Bernardi & Veronica Sbergia, Clive Carroll.<br />
– Sabato 25 giugno, Cortile del Palazzo Roffi-<br />
Sabelli, via Consolare, ore 17: “Open Mic” di <strong>Fingerpicking</strong>.net;<br />
Piazza Mazzini, ore 21: Giorgio<br />
Cordini, Gina Trio, Pietro Nobile, Francesco<br />
Buzzurro.<br />
– Domenica 26 giugno, Palazzo Consolare,<br />
Piazza Mazzini, ore 10: ma<strong>st</strong>er class di Francesco<br />
Buzzurro (con prenotazione al tel. 348 6521194);<br />
Cortile del Palazzo Roffi-Sabelli, ore 17: “Open Mic”<br />
di <strong>Fingerpicking</strong>.net; Piazza Mazzini, ore 21: Alex<br />
Di Reto, Roberto De Luca, Gabin Dabiré, Jackie<br />
Perkins<br />
– Sabato 9 luglio, Grottone di Fumone, ore<br />
21.30, serata <strong>st</strong>raordinaria con Micki Piperno Delta<br />
Blues Quartet.<br />
Info: http://www.ferentinoacu<strong>st</strong>ica.it<br />
Giovanni Pelosi
l blog<br />
L’evoluzione di Internet<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net 2.0<br />
La conqui<strong>st</strong>a della Rete è partita, almeno qui da<br />
noi, alla fine degli anni ’90. Con il consueto slancio,<br />
con il caratteri<strong>st</strong>ico ardore tutto ‘italico’. L’importante<br />
era esserci, piantare la bandierina con su scritto<br />
www.ilmionome.it ed entrare in possesso del relativo<br />
indirizzo di po<strong>st</strong>a elettronica. Sia per i mezzi<br />
tecnici dell’epoca quanto per la scarsa conoscenza<br />
del medium, l’entusiasmo su Internet si è sgonfiato<br />
con la <strong>st</strong>essa velocità della relativa bolla economica<br />
sulle borse mondiali. Lasciando sparse per la<br />
Rete tante piccole isole, prive di contenuti quanto<br />
di qualsiasi collegamento con ciò che le circonda.<br />
Anche per quanto riguarda l’ambito musicale, ancor<br />
più forse per quanto concerne la chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
in pochissimi hanno saputo sfruttarne le enormi potenzialità<br />
di tramite, di contatto, più che di potere<br />
divulgativo in sé.<br />
Del re<strong>st</strong>o la totale disponibilità di accesso all’informazione<br />
e alla promozione sulla Rete può essere<br />
uguale alla sua totale assenza, senza i mezzi adeguati<br />
per affrontarla. L’eccesso di <strong>st</strong>imoli, è <strong>st</strong>ato<br />
dimo<strong>st</strong>rato a più riprese, può ridurre a zero la curiosità<br />
dell’uomo e la sua capacità di fronteggiarli.<br />
E, come era logico aspettarsi, l’uomo telematico ha<br />
reagito esattamente come fa dai tempi dei tamburi e<br />
dei segnali di fumo: ha creato dei punti di aggregazione<br />
e si è dato delle regole, eleggendo qualcuno<br />
che sia prepo<strong>st</strong>o a farle rispettare. Le community<br />
si sono moltiplicate in maniera esponenziale negli<br />
ultimi anni, veri vincitori della sfida al web 2.0. Facebook<br />
e youtube sono <strong>st</strong>ati i trionfatori di que<strong>st</strong>a fase<br />
dell’evoluzione di Internet.<br />
Mentre gli espertoni si interrogano su quale sarà<br />
the next thing, il prossimo gradino dell’evoluzione<br />
telematica, per <strong>Fingerpicking</strong>.net è arrivato il momento<br />
di sfruttare in maniera adeguata quello che<br />
offre attualmente la tecnologia della rete. E lo farà<br />
con la passione, il calore umano che ha sempre<br />
contraddi<strong>st</strong>into il sito e, soprattutto, il forum che in<br />
que<strong>st</strong>i anni è <strong>st</strong>ato il vero cuore pulsante della comunità.<br />
Ma lo farà anche con la serietà e la profes-<br />
10<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
sionalità che in que<strong>st</strong>i anni ne hanno sempre contraddi<strong>st</strong>into<br />
le varie ‘mutazioni’. Il salto sarà enorme,<br />
per qualità e quantità delle propo<strong>st</strong>e e dei nuovi collaboratori,<br />
che si affiancheranno allo <strong>st</strong>aff <strong>st</strong>orico e<br />
ai tanti appassionati frequentatori del forum. Quello<br />
che non cambierà assolutamente è lo spirito che <strong>st</strong>a<br />
alla base di que<strong>st</strong>a comunità, que<strong>st</strong>a passione che<br />
ci unisce e ci ‘tormenta’.<br />
The next thing? Chi può dirlo, ma è probabile che<br />
avrà la cassa in palissandro e la tavola in abete!<br />
Mario Giovannini<br />
P.S. Riproporre a più di un anno di di<strong>st</strong>anza un<br />
articolo che tratta della Rete è un piccolo atto di incoscienza,<br />
data la rapidità con cui evolvono le cose<br />
in que<strong>st</strong>o conte<strong>st</strong>o. Ma, vi<strong>st</strong>o che la next thing di cui<br />
si parla è, probabilmente, que<strong>st</strong>a nuova rivi<strong>st</strong>a e la<br />
sua forma innovativa...
log<br />
La chitarra e il web<br />
Quando un link può cambiarti la vita<br />
Non è difficile parlare di cose che si conoscono<br />
bene, quando sono le proprie esperienze. Alla<br />
fine degli anni ’90 ho avuto il mio primo PC, e la<br />
connessione al web. Così, navigando, mi imbatto<br />
in un sito dedicato alla chitarra acu<strong>st</strong>ica, e scopro<br />
che è italiano, messo su da tale Reno Brandoni. Gli<br />
scrivo, ci scriviamo, mi chiede un arrangiamento da<br />
mettere sul sito, trascrivo il mio di “Azzurro” e glielo<br />
mando (il web, che cosa meravigliosa). Qualche<br />
mese dopo, camminando per i corridoi dell’hotel<br />
Sheraton di Nashville - durante il fe<strong>st</strong>ival dedicato<br />
a Chet Atkins - incrocio una coppia italiana, ognuno<br />
di noi ha la propria etichetta spillata alla maglietta,<br />
con il nome e la nazionalità, per facilitare le amicizie<br />
ed evitare brutte figure se non si ricorda il nome di<br />
qualcuno. Vedo che lui mi guarda, guarda la mia<br />
targhetta, e mi fa: «Tu sei quello di Azzurro!» In quel<br />
momento ho capito che molte cose non sarebbero<br />
più <strong>st</strong>ate le <strong>st</strong>esse, per molti come me, in molti po<strong>st</strong>i<br />
del mondo.<br />
Non ero nessuno (più o meno come ora) e nono<strong>st</strong>ante<br />
ciò, qualcuno, mentre ero dall’altra parte del<br />
mondo, sapeva chi io fossi. E oggi quei due, Alberto<br />
e Luciana, sono per fortuna miei amici, e so che non<br />
li avrei conosciuti se non grazie al web. E Alberto mi<br />
ha fatto capire quanto siano grandi chitarri<strong>st</strong>i come<br />
Guy Van Duser e Jerry Reed.<br />
Il web ha cambiato tutto. Mi chiedo come facessero<br />
prima quelli che facevano il mio lavoro. È come<br />
vivere tutti nello <strong>st</strong>esso quartiere, ci si incontra subito,<br />
o mai, ma siamo tutti potenzialmente vicini.<br />
Vendo dischi e libri a Roma come a Hong Kong, in<br />
Au<strong>st</strong>ralia e in Usa, a Cagliari e a Dortmund. Suono<br />
più all’e<strong>st</strong>ero che in Italia, e come tutti, se cerco<br />
qualcosa su internet, in pochi click ho la possibilità<br />
di scoprire nuova musica, nuovi amici, o semplicemente<br />
perdere tempo.<br />
Certo, la confusione aumenta, una pagina web<br />
non dice molto, siamo più o meno tutti uguali ad un<br />
primo sguardo, e siamo tutti lì, quindi è più facile ma<br />
anche più difficile, ma alla fine la qualità fa la differenza.<br />
Un buon chitarri<strong>st</strong>a rimane tale, come della<br />
musica scritta bene. Ba<strong>st</strong>a cercare. E in que<strong>st</strong>o, siti<br />
come fingerpicking.net sono fondamentali, per metterci<br />
in contatto, darci una possibilità, fare selezione,<br />
pubblicare dischi, far lavorare insieme persone<br />
che non si sarebbero mai conosciute.<br />
Oggi molti dei miei amici musici<strong>st</strong>i sono entrati<br />
nella mia vita proprio così, e quando dico amici intendo<br />
persone con cui vado a cena, in vacanza, con<br />
cui viaggio o divido camere di albergo. Di cui vedo<br />
nascere figli e a cui faccio una telefonata quando<br />
11<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
bl<br />
ne ho voglia, giu<strong>st</strong>o per sentirli se non ci si vede da<br />
un po’.<br />
Ci vogliono anni, la Rete è veloce ma il mondo<br />
reale ha i suoi tempi, ne sono passati una decina<br />
da quando molti di noi si sono incontrati, ma chi la<br />
dura la vince.<br />
Il web è <strong>st</strong>raordinario, le possibilità quasi infinite,<br />
qualcuno ne abusa scrivendo tutti i santi giorni sulle<br />
pagine di “cosiddetti” amici solo per farsi vedere, ma<br />
que<strong>st</strong>a è la vita.<br />
Un tempo potevamo cercare sugli scaffali di qualche<br />
negozio di dischi ben fornito, o aspettare il nuovo<br />
numero di una rivi<strong>st</strong>a <strong>st</strong>raniera che forse non<br />
sarebbe mai arrivato, magari ne avevano smesso<br />
l’importazione o addirittura la pubblicazione. Oggi<br />
apriamo il browser e non c’è che l’imbarazzo della<br />
scelta, e può darsi non sia un caso che i fe<strong>st</strong>ival<br />
dedicati alla chitarra acu<strong>st</strong>ica siano aumentati in<br />
maniera esponenziale e le rivi<strong>st</strong>e specializzate ci<br />
dedichino sempre più spazio.<br />
Siamo tutti nello <strong>st</strong>esso grande, immenso negozio,<br />
gli scaffali sono le pagine web, i click sono i<br />
passi che facciamo nello “<strong>st</strong>ore”, c’è roba buona e<br />
schifezze galattiche, non avremo mai il tempo di<br />
ascoltare tutto, ma ci sono i video ad aiutarci e noi -<br />
che fino a ieri eravamo in una nicchia - ci sentiamo<br />
dei piccoli Re, sotto gli occhi di tutti, anche se magari<br />
nessuno ci <strong>st</strong>a guardando.<br />
Ma quello spazio dobbiamo meritarcelo, ogni giorno,<br />
e lavorare duro per convincere chi non ci conosce<br />
che non suoniamo da soli perché non abbiamo<br />
trovato nessuno che volesse suonare con noi.<br />
Daniele Bazzani<br />
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l blog<br />
Chitarra e Internet?<br />
Certo que<strong>st</strong>o argomento per un ‘attempato’ chitarri<strong>st</strong>a<br />
come me è certamente controverso, o comunque<br />
si tratta di un mondo completamente diverso<br />
da quello in cui sono cresciuti i miei sogni, le mie<br />
passioni, le mie speranze. Mi fa un po’ impressione<br />
iniziare dicendo «ai miei tempi…» ma, in effetti, ai<br />
miei tempi era tutto diverso, la crescita e la maturazione<br />
arti<strong>st</strong>ica nascevano dal viaggiare, dal cercare<br />
di incontrare gli altri musici<strong>st</strong>i, dal cercare di capire<br />
i meccanismi tramite l’incontro diretto con l’arti<strong>st</strong>a,<br />
con l’evento o con la scena musicale ed esi<strong>st</strong>eva<br />
un buon margine dedicato al sogno e all’immaginazione,<br />
specie per lo sviluppo di quella parte che si<br />
rivelava inaccessibile ed era spesso quella la zona<br />
creativa.<br />
Tutte le conoscenze che io ho maturato durante il<br />
mio primo viaggio negli USA, viaggiando con mezzi<br />
diversi sulle colline intorno ad Atlanta, al Fe<strong>st</strong>ival di<br />
Dahlonega, Georgia per poter finalmente incontrare<br />
e vedere Doc Watson in persona e <strong>st</strong>ringergli la<br />
mano (per poi non lavare la mia mano almeno per<br />
un mese…), tutto quello che sono riuscito ad imparare<br />
in quel mese di viaggio partendo dall’allora<br />
Jugoslavia per poter risparmiare sul biglietto aereo<br />
e facendomi sballottare dal Greyhound che portava<br />
verso il sud, oggi lo si può apprendere in pochi minuti<br />
con un paio di click giu<strong>st</strong>i su You Tube e Google<br />
ed è certo un tesoro da non sottovalutare. Certo,<br />
l’odore degli hamburgers (!) nel Campground non si<br />
avverte dal computer, ma il movimento della mano<br />
de<strong>st</strong>ra di Doc Watson si può vedere di<strong>st</strong>intamente.<br />
Si tratta di una tecnologia che, nei confronti della<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica, può far fare dei passi meravigliosi<br />
e creare una comunità internazionale che prima era<br />
impensabile potesse esi<strong>st</strong>ere.<br />
Io sono un inguaribile sognatore e la parte che<br />
prediligo di que<strong>st</strong>o mondo è sicuramente quella che<br />
ci mette in contatto con la <strong>st</strong>oria. L’idea di poter vedere<br />
Django Reinhardt che suona con Stephane<br />
Grappelli e tutto il Quintet con la sigaretta accesa<br />
che pende dalle labbra è una emozione impagabile,<br />
come è impagabile il duetto di Eddie Lang e Joe Venuti<br />
o addirittura la gemma di Pasquale Taraffo che<br />
suona “Stefania” con la sua chitarra a quattordici<br />
corde filmato nel 1929 a New York, o l’ondeggiare<br />
di Jimmy Rogers che canta e si accompagna, o le<br />
ma<strong>st</strong>erclass di Andrés Segovia che tratta malissimo<br />
allievi bravissimi… (e la cosa imperdonabile è che<br />
tutti que<strong>st</strong>i filmati non abbiano almeno qualche milione<br />
di visioni)<br />
Con Internet ho già scambiato regi<strong>st</strong>razioni importanti,<br />
ho scoperto materiale inedito, ho programmato<br />
viaggi, ho contattato arti<strong>st</strong>i e promoter e con la<br />
12<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
mia mailing li<strong>st</strong> riesco più volte l’anno a mettermi<br />
in contatto con chi ama la mia musica in ogni parte<br />
del globo, promuovendo concerti e progetti diversi.<br />
Muovendoci su Internet organizziamo ormai da<br />
undici anni l’Acou<strong>st</strong>ic Night al Teatro della Corte di<br />
Genova, una notte internazionale delle chitarre che<br />
muove chitarri<strong>st</strong>i da tutto il mondo e pubblico da tutta<br />
Europa. Per me si tratta di un mondo nuovo di cui<br />
cerco di usare la parte più sana senza farmi uccidere<br />
dai suoi deliri.<br />
Aspetti negativi ce ne sono infatti molti, il problema<br />
da superare è la mole di dati così enorme da<br />
essere inge<strong>st</strong>ibile, il calderone immenso a cui si è<br />
espo<strong>st</strong>i nell’impossibilità di capire la qualità delle<br />
propo<strong>st</strong>e, il limite tra amatoriale e professionale, tra<br />
sublime e mediocre, tra semolino e acqua cotta alla<br />
maremmana. Per que<strong>st</strong>o la necessità di siti professionali<br />
che possano filtrare il bello e farlo pervenire<br />
a chi ama la chitarra come <strong>Fingerpicking</strong>.net.<br />
Que<strong>st</strong>o progetto ha come fine la qualità, l’amore<br />
per la musica vera, la ricerca dello <strong>st</strong>upore di fronte<br />
ad un prodotto musicale bello e puro, la qualità tecnica<br />
della propo<strong>st</strong>a.<br />
Occuparsi oggi di chitarra acu<strong>st</strong>ica ispirata alle<br />
tradizioni (come nel mio caso) può sembrare anacroni<strong>st</strong>ico,<br />
in realtà è su que<strong>st</strong>a chitarra che è nata<br />
l’energia sovrumana del folk revival americano che<br />
tanto continua a dare ancora alla musica d’oggi . È<br />
la chitarra acu<strong>st</strong>ica che è <strong>st</strong>ata motore inarre<strong>st</strong>abile<br />
di generi musicali diversi e continua ad esserlo,<br />
nel mio campo ed in Italia in particolare il margine<br />
di sperimentazione e ricerca è ancora ampio e variegato<br />
e allora ben vengano i portali come que<strong>st</strong>o<br />
che aprano nuove prospettive e diano la spinta alla<br />
crescita di una nuova comunità acu<strong>st</strong>ica.<br />
Beppe Gambetta<br />
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log<br />
I luoghi della musica<br />
Stadi, palazzetti dello sport, teatri, auditorium,<br />
circoli culturali, sedi di piccole associazioni e pub:<br />
que<strong>st</strong>i sono i luoghi in cui solitamente suoniamo e<br />
ascoltiamo la musica dal vivo. Ma sono davvero i<br />
po<strong>st</strong>i più adatti al linguaggio musicale? Sono davvero<br />
le soluzioni tecniche ideali per cui la musica si<br />
possa compiere? È vero che in fondo la musica vive<br />
ovunque e che ogni occasione di divulgarla e ascoltarla<br />
è una meravigliosa grazia, ma analizzando<br />
la li<strong>st</strong>a, in effetti, solo dei teatri e degli auditorium<br />
(anche se non tutti) si può dire che siano luoghi per<br />
e della musica, per il re<strong>st</strong>o a me sembra che la musica<br />
vada in pre<strong>st</strong>ito e nient’altro, come un ammalato<br />
nelle corsie di un ospedale o gli sfollati nelle<br />
pale<strong>st</strong>re. Ognuna di que<strong>st</strong>e location, infatti, è <strong>st</strong>ata<br />
pensata e co<strong>st</strong>ruita per uno scopo ben preciso che<br />
di certo non è la musica, considerandone la logi<strong>st</strong>ica<br />
e l’acu<strong>st</strong>ica. Gli <strong>st</strong>adi sono <strong>st</strong>ati co<strong>st</strong>ruiti per le esigenze<br />
tecniche di manife<strong>st</strong>azioni sportive, così pure<br />
i palazzetti dello sport; le sedi delle associazioni e<br />
dei circoli culturali spesso sono spazi simili a piccoli<br />
uffici o a grandi case dall’acu<strong>st</strong>ica inge<strong>st</strong>ibile;<br />
i pub sono po<strong>st</strong>i di aggregazione in cui il più delle<br />
volte (per non dire sempre!) il musici<strong>st</strong>a è una sorta<br />
di radiolina umana, co<strong>st</strong>retta a divincolarsi tra il chiacchiericcio<br />
incurante dei clienti e un’indifferenza di<br />
fondo sconfortante.<br />
S. Lo Turco, Il pub,<br />
tempera acrilica su cartone telato, 2005<br />
13<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
bl<br />
Poco importa, io credo, che la musica riesca nono<strong>st</strong>ante<br />
tutto a vincere i deficit tecnici del luogo che<br />
le pre<strong>st</strong>a gli spazi, perché è l’amara realtà che va<br />
affrontata e cioè che non esi<strong>st</strong>ono luoghi pensati e<br />
co<strong>st</strong>ruiti unicamente per la musica, ma che ci si affida<br />
sempre alle indomabili potenzialità del linguaggio<br />
musicale, capace di penetrare anche le superfici<br />
più impermeabili alla sua natura.<br />
Se si considera, inoltre, che i luoghi molto grandi<br />
o pre<strong>st</strong>igiosi, come <strong>st</strong>adi, palazzetti e teatri, sono location<br />
commercialmente esigenti, riservate dunque<br />
a quei pochi arti<strong>st</strong>i a cui il mercato riconosce (a<br />
torto o a ragione che sia) una capacità di richiamo<br />
piutto<strong>st</strong>o redditizia, ai tanti arti<strong>st</strong>i che brulicano nel<br />
sottobosco culturale rimangono solo sedi di associazioni,<br />
circoli o pub per esibirsi, luoghi, soprattutto i<br />
pub, in cui la musica non si sceglie di ascoltarla, ma<br />
la si subisce.<br />
Ma possibile che un linguaggio così utilizzato,<br />
così nobile e dalle potenzialità di aggregazione così<br />
importanti non abbia una casa sua? Un luogo, cioè,<br />
pensato e co<strong>st</strong>ruito per la musica, da tutti i punti di<br />
vi<strong>st</strong>a, logi<strong>st</strong>ico e acu<strong>st</strong>ico? Non è che que<strong>st</strong>o forse<br />
è il riflesso più reali<strong>st</strong>ico delle priorità della no<strong>st</strong>ra<br />
collettività allo specchio? In fondo esi<strong>st</strong>ono luoghi<br />
ad hoc anche per giocare a bocce.<br />
Luca Francioso<br />
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l blog<br />
Didattica Ignorante? – 2<br />
I lettori più smaliziati, a que<strong>st</strong>o punto,<br />
avranno mangiato la foglia: voglio parlare di<br />
didattica/apprendimento musicale per imitazione.<br />
Il che non è originale, né dal punto di<br />
vi<strong>st</strong>a pratico, né dal punto di vi<strong>st</strong>a ‘filosofico’:<br />
per un chitarri<strong>st</strong>a, l’apprendimento dei primi<br />
accordi o dei primi, semplici, assoli attraverso<br />
un ‘amico più pratico’, è l’evento più<br />
frequente. Dal punto di vi<strong>st</strong>a didattico, nella<br />
metà del secolo scorso si è affermato (abba<strong>st</strong>anza,<br />
anche se non nella misura sperata<br />
dall’Autore) il Metodo Suzuki, che proponeva<br />
una didattica per imitazione (v. http://www.<br />
suzukiroma.org/ita/metodo.htm). Scopo del<br />
mio argomentare è quello di proporre l’insegnamento/apprendimento<br />
per imitazione<br />
non certo come unico modello, ma come<br />
propedeutico per lo <strong>st</strong>udio teorico: se non si<br />
conosce un sufficiente numero di parole ed<br />
espressioni usuali in una lingua, è ben difficile<br />
che lo <strong>st</strong>udio della sua sintassi sia efficace.<br />
Un parallelo, tra <strong>st</strong>udio della lingua e <strong>st</strong>udio della<br />
musica, mi appare possibile per que<strong>st</strong>i motivi: se<br />
è, come sembra, vero che esi<strong>st</strong>ono diverse intelligenze,<br />
è pur vero che il metodo di apprendimento<br />
relativo ad esse è paragonabile: un uccello non<br />
impara a volare dai libri, un bambino non impara<br />
a camminare dopo che ha imparato a leggere, né<br />
si impara a guidare un’automobile senza montarci<br />
sopra in compagnia di uno ‘pratico’. E que<strong>st</strong>a ultima<br />
cosa non succede in età prescolare.<br />
Le regole<br />
La nascita della scrittura ha consentito che si scrivessero<br />
anche dei te<strong>st</strong>i di grammatica. Nei quali i<br />
primi grammatici hanno descritto, partendo da quelli<br />
che si potevano ritenere dei ‘buoni esempi’, il modo<br />
corretto di usare la lingua. Sono, cioè, <strong>st</strong>ate a<strong>st</strong>ratte<br />
delle regole generali da ciò che di fatto esi<strong>st</strong>eva, e<br />
che preesi<strong>st</strong>eva alla enunciazione delle regole <strong>st</strong>esse.<br />
Ma si è deciso a ‘quale’ forma di lingua ispirarsi,<br />
non senza arbitrio.<br />
Man mano che la lingua parlata si andava disco<strong>st</strong>ando<br />
da quegli esempi, la grammatica diventava<br />
dapprima “prescrittiva”, cioè denunciava come<br />
errore tutto ciò che si allontanava dalle regole.<br />
Attualmente, i mutamenti della lingua vengono, se<br />
non automaticamente, velocemente recepiti in una<br />
grammatica “descrittiva”.<br />
Nel lungo periodo che ha portato, in Italia ma non<br />
14<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Frederick Leighton, Lezione di musica, 1877<br />
solo, dal latino alle cosiddette lingue neolatine, la<br />
sola grammatica insegnata ha continuato ad essere<br />
quella latina: d’altra parte, i soggetti che <strong>st</strong>udiavano<br />
erano davvero una ri<strong>st</strong>retta minoranza, una élite<br />
economica o ecclesia<strong>st</strong>ica.<br />
Il vantaggio della grammatica e della sintassi lingui<strong>st</strong>ica<br />
è che le sue regole possono essere espresse<br />
con lo <strong>st</strong>esso materiale di cui trattano, e cioè la<br />
lingua. Più complicato è il rapporto con altre discipline<br />
che la lingua è chiamata a spiegare: la matematica,<br />
la filosofia (non a caso uno degli incubi di<br />
Wittgen<strong>st</strong>ein è <strong>st</strong>ata la precisione del linguaggio),<br />
la musica.<br />
Per la musica, il linguaggio utilizzato si fonda non<br />
trascurabilmente su quello matematico. Un esempio:<br />
nella matematica dei miei tempi si diceva che<br />
due triangoli, che hanno uguali tre lati e tre angoli,<br />
sono uguali. Adesso si dice che sono congruenti, se<br />
hanno i tre angoli e i tre lati congruenti. Per me, dalla<br />
lingua italiana non deriva che cento spilli in una<br />
scatola sono congruenti, deriva che sono uguali (se<br />
lo sono!). Le regole musicali derivano dalla musica,<br />
e non viceversa. Non vedo come si pensi di invertirne<br />
il percorso nella didattica.<br />
Eppure, tornando al linguaggio, io conosco la<br />
grammatica inglese e so scriverlo discretamente,<br />
ma non capisco una parola di un film, poche di una<br />
canzone, pochissime in un telegiornale. Perché<br />
così mi è <strong>st</strong>ato insegnato…
Cenni pedagogici e neurologici<br />
Le ragioni per le quali il Metodo Suzuki è rivolto ai<br />
bambini in età prescolare sono di due ordini. Il primo<br />
riguarda la impossibilità dei bambini di leggere<br />
un te<strong>st</strong>o, o di avere un’idea accurata delle frazioni di<br />
tempo, o dei rapporti tonali nel modo formale. Il secondo<br />
è di tipo psico-neurologico: il bambino impara<br />
tutto per imitazione, se gli si offre l’apprendimento<br />
come un gioco si ottengono risultati eccellenti.<br />
Dal punto di vi<strong>st</strong>a neurologico, l’età prescolare è<br />
quella in cui si sviluppano maggiormente dei complicati<br />
meccanismi di collegamento tra diverse aree<br />
del cervello (per semplificare, si realizzano nuove<br />
sinapsi, cioè collegamenti tra cellule nervose), attività<br />
che, secondo la prevalenza dei neurologi, diminuisce<br />
con l’età.<br />
Secondo alcuni <strong>st</strong>udi, sembra che l’area di percezione<br />
della musica possa essere localizzata<br />
nell’emisfero de<strong>st</strong>ro (nei de<strong>st</strong>rimani), quindi dal lato<br />
oppo<strong>st</strong>o a quello della percezione e della elaborazione<br />
del linguaggio, che è nell’emisfero dominante<br />
(in que<strong>st</strong>o caso, il sini<strong>st</strong>ro).<br />
Tra i neurologi e neuroradiologi che si sono occupati<br />
di que<strong>st</strong>i <strong>st</strong>udi, la professoressa Daniela Perani,<br />
dell’I<strong>st</strong>ituto S. Raffaele di Milano, si è occupata e si<br />
occupa approfonditamente della localizzazione delle<br />
funzioni cerebrali (v. http://www.unisr.it/persona.<br />
asp?id=342). La parte dei suoi <strong>st</strong>udi che mi appare<br />
più pertinente al tema riguarda le aree cerebrali<br />
attivate nel bilinguismo e nei poliglotti, e lo <strong>st</strong>udio<br />
dell’attività cerebrale nei neonati espo<strong>st</strong>i alla musica.<br />
Riassumendo e, ahimè, banalizzando, potrei<br />
dire che ci sono aree cerebrali differenti per la lingua<br />
madre, per una seconda lingua, per la musica.<br />
15<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Didattica Ignorante? – 2<br />
bl<br />
L’attività cerebrale <strong>st</strong>imolata dall’ascolto della musica<br />
risiede prevalentemente nell’emisfero cerebrale<br />
oppo<strong>st</strong>o a quello che presiede al linguaggio.<br />
Non è così scontato, ma mi viene da supporre che<br />
la lettura musicale vada ad evocare <strong>st</strong>rutture che si<br />
attivano con il linguaggio, e non quelle che si attivano<br />
con l’ascolto della musica, con le quali dovranno<br />
pur fare i conti.<br />
Specialmente nel bambino e nell’adolescente,<br />
direi che lo sviluppo di sinapsi nell’area “ascolto<br />
musicale” può essere fondamentale per quello che<br />
chiamiamo “orecchio”. E, in so<strong>st</strong>anza, acquisire la<br />
musica da una partitura, impegna un maggior numero<br />
di aree cerebrali, e potremmo definire la lettura<br />
musicale un’attività più cerebrale, e meno i<strong>st</strong>intiva,<br />
dell’acquisizione direttamente dal suono.<br />
Suonare uno <strong>st</strong>rumento musicale richiede anche,<br />
non secondariamente, una capacità di coordinazione<br />
psicomotoria o neuromuscolare dedicata, che va<br />
al di là della percezione della musica. Per que<strong>st</strong>a<br />
ragione, forse, esi<strong>st</strong>ono più buoni ascoltatori che<br />
buoni musici<strong>st</strong>i. Ma, anche qui, l’imitazione e l’esercizio<br />
dovrebbero precedere e seguire ogni <strong>st</strong>udio<br />
teorico, come avviene per la maggior parte delle<br />
attività manuali.<br />
I generi musicali<br />
La definizione dei generi musicali è una <strong>st</strong>rada<br />
irta di trappole: non prendete alla lettera quello che<br />
scriverò in que<strong>st</strong>a materia, nono<strong>st</strong>ante abbia chie<strong>st</strong>o<br />
lumi al ‘prof’ Andrea Carpi, perché anche lui, su<br />
que<strong>st</strong>o tema, è piutto<strong>st</strong>o prudente. Mi ha propo<strong>st</strong>o<br />
uno schemino delle discipline musicologiche, che<br />
può aiutarci:<br />
– Musicologia ‘tout court’: musica colta/classica.
l<br />
Didattica Ignorante? – 2<br />
– Etnomusicologia: musica folk o folklore musicale<br />
dei paesi europei-occidentali; e musica etnica,<br />
cioè le musiche (non solo folk) dei paesi extraeuropei-extraoccidentali.<br />
– Studi di popular music: le musiche che nascono<br />
dalla commercializzazione della musica nell ambito<br />
della nascita del capitalismo, e quindi dalla crescita<br />
di un indu<strong>st</strong>ria culturale musicale (la musica classica<br />
veniva mantenuta economicamente dalla nobiltà<br />
o dalla Chiesa), che si sviluppa nella cultura di<br />
massa attraverso la nascita della radio, della discografia,<br />
del musical e del cinema, della televisione e<br />
così via.<br />
Naturalmente, a seconda del punto di vi<strong>st</strong>a da cui<br />
ci si pone, le classificazioni possibili sono infinite.<br />
Ricordo Ennio Morricone definire “relativa” la musica<br />
scritta per i film, e “assoluta” la musica scritta<br />
per se <strong>st</strong>essa.<br />
La musica alla quale sono legato appartiene<br />
senz’altro alla popular music. Il che significa un’enorme<br />
massa di brani compo<strong>st</strong>i da una grande varietà<br />
di autori: compositori colti che scrivono canzoni<br />
o musica <strong>st</strong>rumentale per un pubblico indifferenziato;<br />
compositori ‘popolari’, che hanno avuto a volte<br />
grandissime idee compositive e le hanno realizzate,<br />
o vi<strong>st</strong>e realizzare, senza averle mai scritte e senza<br />
avere nozioni di teoria musicale; compositori di cultura<br />
musicale intermedia.<br />
La mia umilissima opinione è che, se un’opera<br />
nasce nella forma scritta, meglio sarebbe leggerla;<br />
se nasce in forma ‘sonora’, sarebbe il caso di ascoltarla.<br />
In entrambi i casi, ci si rapporterebbe con “l’originale”.<br />
Nel caso delle musiche nate per la chitarra finger<strong>st</strong>yle,<br />
quasi sempre abbiamo a che fare con brani<br />
nati sulla chitarra, per i quali la partitura/tablatura<br />
è nata, scritta dall’autore o da altri, dopo la composizione,<br />
e spesso dopo la regi<strong>st</strong>razione. Potremmo<br />
convenire che l’originale è la prima regi<strong>st</strong>razione di<br />
quel brano, che corrisponde all’idea che l’autore/<br />
chitarri<strong>st</strong>a vuole che se ne abbia, una volta compiuta<br />
la parte di composizione, arrangiamento e preparazione<br />
dell’esecuzione.<br />
È più che verosimile, anzi, è vero, che nella maggior<br />
parte dei casi l’autore si riterrà libero, nell’ambito<br />
musicale del quale <strong>st</strong>iamo parlando, di <strong>st</strong>ravolgere,<br />
reinterpretare, modificare il suo brano: nel no<strong>st</strong>ro<br />
ambito, anche il semplice interprete dovrebbe acquisire<br />
la <strong>st</strong>essa libertà.<br />
Ed è evidente che que<strong>st</strong>a libertà porta ad una<br />
evoluzione dei brani, se l’apprendimento è per imitazione,<br />
mentre riparte sempre dallo <strong>st</strong>esso spartito,<br />
se si impara da lì.<br />
La modifica, anche involontaria, a cui viene sottopo<strong>st</strong>o<br />
un brano da un interprete, che lo mo<strong>st</strong>ra<br />
16<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
ad un altro, ecc., viene a co<strong>st</strong>ituire il cosiddetto folk<br />
process.<br />
Per me, non ha senso leggere “La canzone del<br />
sole”: se non si conoscono quei tre accordi, si può<br />
farseli insegnare da un amico; il ritmo anche, e piano<br />
piano si può cercare di introdurre qualche elemento<br />
personale, senza bisogno di <strong>st</strong>udiare teoria<br />
musicale.<br />
E, se si vuole comporre una canzone dello <strong>st</strong>esso<br />
genere, bisogna ‘soltanto’ avere una idea semplice<br />
e geniale, per avere la quale la teoria può non aiutare.<br />
Conclusione?<br />
Non originale e controversa, lo capisco. Ma…<br />
sembra che si faccia, ma non si debba dire: a mio<br />
mode<strong>st</strong>issimo avviso, l’insegnamento migliore per<br />
cominciare a suonare la chitarra è quello per imitazione.<br />
Non solo: per un certo tipo di musica può<br />
essere l’unico veramente importante.<br />
Fermo re<strong>st</strong>ando che lo ‘<strong>st</strong>udio della Musica’ è indispensabile<br />
per il professioni<strong>st</strong>a, e per chiunque voglia<br />
avere la consapevolezza di ciò che <strong>st</strong>a facendo<br />
quando suona. Lo ritengo indispensabile anche in<br />
tutti i casi nei quali la complessità della composizione<br />
e la immodificabilità della <strong>st</strong>ruttura esecutiva siano<br />
caratteri connaturati a un certo genere od opera<br />
musicale. E piacevole per chi ama lo <strong>st</strong>udio.<br />
Molto spesso mi è capitato di incontrare musici<strong>st</strong>i<br />
diplomati presso il Conservatorio, che non si rendono<br />
conto che una nota, pur scritta, è sbagliata, cosa<br />
che sarebbe possibile se fossero <strong>st</strong>ati abituati ad<br />
ascoltare e a ispirarsi ad esempi, più che imparare<br />
a leggere. Ho dovuto personalmente correggere<br />
un mio spartito per un amico diplomato (in contrabbasso,<br />
ma bravo chitarri<strong>st</strong>a), perché non riusciva ad<br />
evitare un errore scritto, nono<strong>st</strong>ante glielo avessi<br />
evidenziato.<br />
Dopo la disponibilità di una quantità di musica<br />
scritta mai immaginabile, grazie ad Internet, c’è ora<br />
anche una disponibilità di eccellenti video didattici,<br />
alcuni dei quali prodotti anche da <strong>Fingerpicking</strong>.net,<br />
che – nel caso non ci sia la disponibilità economicoorganizzativa<br />
per avere un insegnante – permettono<br />
di imparare imitando.<br />
L’esercizio contemporaneamente dell’analisi uditiva,<br />
della ricerca delle parti armoniche e melodiche,<br />
specialmente se guidati da un bravo e generoso insegnante<br />
(nel senso che suona sempre i brani che<br />
insegna), sono per me tutto, almeno nelle fasi precoci<br />
dell’apprendimento.<br />
A pre<strong>st</strong>o!<br />
Giovanni Pelosi<br />
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log<br />
L’arrangiamento<br />
e la rivisitazione – 2<br />
In que<strong>st</strong>o secondo articolo riguardante l’arrangiamento<br />
e la rivisitazione presentiamo alcuni esempi<br />
di interpretazioni di brani noti. Vedremo quindi come<br />
alcuni grandi arti<strong>st</strong>i hanno saputo andare con classe<br />
oltre le versioni originali, per creare veri e propri<br />
capolavori. Vorremmo soffermarci su que<strong>st</strong>i casi<br />
evidenziando in particolare gli elementi che sono<br />
<strong>st</strong>ati di volta in volta utilizzati per creare una rivisitazione<br />
efficace. Per agevolare l’ascolto dei brani presi<br />
in esame riportiamo per ognuno il link a YouTube.<br />
Pur considerando ovviamente la chitarra, abbiamo<br />
pensato di inserire riferimenti ad arti<strong>st</strong>i non chitarri<strong>st</strong>i,<br />
in quanto da que<strong>st</strong>i a volte si possono cogliere<br />
idee e spunti molto interessanti. È importante inoltre<br />
sottolineare come spesso i grandi arti<strong>st</strong>i dimo<strong>st</strong>rino<br />
che sia sufficiente muovere sapientemente pochi<br />
e spesso semplici elementi per dare la propria impronta<br />
ai brani con cui ci si confronta.<br />
Tra i primi aspetti da valutare nell’affrontare una<br />
rivisitazione troviamo il ritmo, la velocità e l’accentazione.<br />
Se nella versione originale di “So What”<br />
di Miles Davis (Video – 1959) l’accompagnamento<br />
della batteria durante l’esposizione del tema da<br />
parte del contrabbasso segue un classico accompagnamento<br />
in <strong>st</strong>ile jazzi<strong>st</strong>ico, Marcus Miller (Video)<br />
ha deciso di dare un taglio più energico e di sapore<br />
r&b inserendo un groove di batteria con una forte<br />
accentazione sul 2° e 4° quarto della battuta data<br />
dal rullante. La velocità è <strong>st</strong>ata aumentata rispetto<br />
all’originale e l’energia del brano è sottolineata dalle<br />
rispo<strong>st</strong>e al tema del basso da parte della sezione<br />
di fiati, molto più presenti rispetto alla versione di<br />
Davis. Rimanendo tra i bassi<strong>st</strong>i, il grande Jaco Pa<strong>st</strong>orius<br />
ha reso personalissima la propria versione<br />
rendendola molto più di carattere bebop, sfruttando<br />
una delle caratteri<strong>st</strong>iche fondamentali di que<strong>st</strong>o <strong>st</strong>ile<br />
del jazz: la velocità. In que<strong>st</strong>a esecuzione, inserita<br />
in un medley (Video), Jaco ha eliminato la presenza<br />
dei fiati nelle rispo<strong>st</strong>e al tema, so<strong>st</strong>ituendoli con una<br />
ta<strong>st</strong>iera (in puro <strong>st</strong>ile ’80s!), con il risultato di dare<br />
maggior risalto al suo basso.<br />
Altre volte si può invece elaborare una rivisitazione<br />
efficace di un brano sfruttando le caratteri<strong>st</strong>iche<br />
proprie dello <strong>st</strong>rumento che si ha a disposizione.<br />
Tra le innumerevoli versioni di “Blue Moon”, notiamo<br />
come Ella Fitzgerald (Video – 1973) e Elvis (Video<br />
– 1954) abbiano dato vita alle proprie interpretazioni<br />
affidandosi alle rispettive <strong>st</strong>raordinarie voci<br />
e alla capacità di que<strong>st</strong>o <strong>st</strong>rumento di tenere suoni<br />
di lunga durata. Le loro rivisitazioni sono indubbiamente<br />
di maggior respiro rispetto a quella di Tommy<br />
Emmanuel che nella sua versione (Video – 1995),<br />
molto più ritmica e incalzante, ha dato largo spazio<br />
alla possibilità offerta dalla chitarra di produrre melodia<br />
e accompagnamento contemporaneamente.<br />
E ci è riuscito benissimo. Se escludiamo quello che<br />
potrebbe creare un talento indiscusso quale Tommy<br />
Emmanuel, è difficile pensare a un’interpretazione<br />
chitarri<strong>st</strong>ica altrettanto efficace e convincente<br />
di “Blue Moon” suonata alla velocità delle regi<strong>st</strong>razioni<br />
della Fitzgerald o di Elvis. Già che ci siamo<br />
segnaliamo qui di seguito alcune regi<strong>st</strong>razioni di<br />
rilievo su cui può essere interessante soffermarsi.<br />
Stephane Grappelli (Video – 1990), The Marcels<br />
17<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
bl<br />
(1961), Frank Sinatra (1961), Django Reinhardt<br />
(1935), Louis Arm<strong>st</strong>rong (1955), Dizzy Gillespie,<br />
Tori Amos (1996).<br />
Un discorso simile può essere applicato per la<br />
celebre “Somewhere over the Rainbow”: rispetto<br />
all’originale di Judy Garland (Video – 1939), Eva<br />
Cassidy ha dato respiro e aria al brano di<strong>st</strong>endendo<br />
ritmicamente il tema, sfruttando pienamente le<br />
proprie doti vocali (Video). L’arrangiamento qui è<br />
scarno e aiuta la melodia ad emergere. Riferendosi<br />
ancora a Tommy Emmanuel (Video) si può notare<br />
come lui si affidi ad effetti prettamente chitarri<strong>st</strong>ici<br />
per dare la propria interpretazione. Il tema è <strong>st</strong>ato<br />
prima introdotto con armonici e attraverso l’uso del<br />
delay, ed espo<strong>st</strong>o poi in modo tradizionale. Il brano<br />
può forse essere considerato più un ottimo arrangiamento<br />
che una rivisitazione vera e propria.<br />
Per ultimo esaminiamo invece quello che probabilmente<br />
è il più interessante tra gli esempi riportati:<br />
la rivisitazione di un brano di musica classica da<br />
parte di un interprete moderno. Nello specifico analizziamo<br />
la versione di Django Reinhardt del celebre<br />
brano per pianoforte “Liebe<strong>st</strong>raum No. 3” (1850) di<br />
Franz Liszt (1811-1886). Il grande Django ha affrontato<br />
l’arduo compito di rivisitare musica classica<br />
e lo ha fatto adattandolo perfettamente al suo <strong>st</strong>ile.<br />
Ecco l’originale (Video) e la versione di Django (Video).<br />
La chiave di que<strong>st</strong>a rivisitazione <strong>st</strong>avolta consi<strong>st</strong>e<br />
nella ripresa di alcuni elementi propri dell’originale<br />
e nell’utilizzo di que<strong>st</strong>i all’interno del brano.<br />
Vi è una totale de<strong>st</strong>rutturazione dello spartito per<br />
pianoforte, che viene <strong>st</strong>ravolto e adattato con un risultato<br />
certamente molto efficace. Django ha preso<br />
il tema, lo ha modificato dal punto di vi<strong>st</strong>a ritmico<br />
e melodico, intercalandolo con frasi improvvisate,<br />
e ne ha utilizzato solamente un frammento che ha<br />
assunto la funzione di ‘collante’ del brano. L’introduzione<br />
è <strong>st</strong>ata ripresa al termine per dare maggiore<br />
completezza all’esecuzione. Il risultato finale è una<br />
versione che ha perso il carattere drammatico e romantico<br />
che Liszt aveva dato al pezzo (Liebe<strong>st</strong>räume<br />
significa ‘sogni d’amore’), per acqui<strong>st</strong>are ritmo<br />
e freschezza. Django si è mosso quindi in piena libertà,<br />
dimo<strong>st</strong>rando che svincolandosi dagli originali<br />
con intelligenza e personalità è possibile creare ottime<br />
rivisitazioni, pur notevolmente differenti dall’intenzione<br />
dell’autore del brano.<br />
Per chi volesse analizzare la versione di Django<br />
aiutandosi con lo spartito originale per pianoforte,<br />
è possibile scaricarlo legalmente al seguente indirizzo:<br />
http://erato.uvt.nl/files/imglnks/usimg/2/22/<br />
IMSLP00615-Liszt-_Liebe<strong>st</strong>raum_No_3.pdf<br />
Alla prossima!<br />
Bruskers
l blog<br />
I miei video<br />
Il mese scorso ero a Bologna e tra i vari impegni<br />
c’era quello di incontrare Reno Brandoni per parlare<br />
del progetto dei video online e di altre possibili collaborazioni.<br />
Dopo una chiacchierata davanti a una<br />
tazza di tè, andiamo nel suo <strong>st</strong>udio dove ci sono<br />
diverse chitarre in fila. Sento l’aria un po’ secca e<br />
chiedo: «Hai un igrometro per misurare l’umidità?»<br />
Nella mia casa in campagna, ho da poco spo<strong>st</strong>ato<br />
le chitarre perché in inverno arriviamo anche a superare<br />
il 70%, cosa che potrebbe danneggiarle seriamente:<br />
«Può darsi tu abbia il problema inverso»…<br />
Diamo un’occhiata ai primi video regi<strong>st</strong>rati fin qui:<br />
veramente niente male, sia per qualità di ripresa<br />
che audio! Que<strong>st</strong>o progetto di proporre lezioni di<br />
chitarra online può veramente essere accolto con<br />
entusiasmo dagli appassionati e… della serie non ci<br />
pensiamo due volte… di lì a poco regi<strong>st</strong>riamo!<br />
Cambio al volo le corde su una delle Martin in fila,<br />
mentre penso che Rod Schenk ci re<strong>st</strong>erà un po’<br />
male… ma va da sé che non prevedendo que<strong>st</strong>e<br />
sedute di regi<strong>st</strong>razione, la mia Franco Morone Signature<br />
l’ho lasciata a casa. Ma okay, qualche volta<br />
va bene suonare chitarre diverse.<br />
La prima ripresa è dedicata a “Flowers from Ayako”<br />
(EADEAE) tratto dal CD Melodies of Memories.<br />
Pur essendo già <strong>st</strong>ato trascritto nell’omonimo libro,<br />
si tratta di un brano eseguito con tecnica mi<strong>st</strong>a finger/flat<strong>st</strong>yle,<br />
per cui penso sia utile una videolezione<br />
che mo<strong>st</strong>ri i movimenti della mano de<strong>st</strong>ra e gli<br />
accordi base.<br />
Il brano successivo è il medley “The Star of County<br />
Down/Gaelico” (EADEAD) dal CD The Road to<br />
Lisdoonvarna. Molti mi hanno chie<strong>st</strong>o le partiture<br />
di que<strong>st</strong>i due brani, per cui le riprese video spero<br />
possano compensare ed in parte esaudire que<strong>st</strong>e<br />
richie<strong>st</strong>e.<br />
Una co<strong>st</strong>ante nei miei arrangiamenti, è che dopo<br />
anni le versioni incise nei CD a volte subiscono variazioni<br />
dovute ad un processo evolutivo, o involutivo,<br />
a seconda dei punti di vi<strong>st</strong>a, che a me piace<br />
definire folk process, in opposizione all’idea concetto<br />
di musica <strong>st</strong>atica… Ho sempre pensato che non<br />
ci sia nulla di male se dopo anni, variazioni, nuovi<br />
ornamenti, sezioni aggiunte etc. possano ridefinire<br />
o migliorare un arrangiamento.<br />
È soprattutto il caso di “Followers of Dulcamara”<br />
incisa sul CD Running Home, di recente ripropo<strong>st</strong>a<br />
anche nel libro 10 Duets for Finger<strong>st</strong>yle Guitar in<br />
versione lenta e sempre in accordatura <strong>st</strong>andard.<br />
L’esecuzione aggiornata del brano, prevede il<br />
basso di Mi sceso al Re per una serie di ragioni: una<br />
tra tutte, l’opportunità di aprire il suono nell’inciso<br />
con un basso di tonica più grave che accompagna<br />
meglio que<strong>st</strong>a sezione, poi un picking raddoppiato<br />
nei bassi con l’uso alternato indice/pollice, la linea<br />
melodica re<strong>st</strong>a inalterata, a parte qualche lieve variazione,<br />
rispetto al CD.<br />
Poi è la volta di un paio di blues come “Summertime”<br />
(EADEAD) tratto dal DVD dal vivo Acou<strong>st</strong>ic<br />
Guitar Solos (Mel Bay) e di “Poor Boy Long Way<br />
from Home” in open D (DADF#AD), brano di primo<br />
repertorio, arrangiato in una versione simile a quella<br />
di John Fahey.<br />
“Running Home” (DADGGD) tratto dall’omonimo<br />
18<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
CD, la cui traduzione significa “correndo a casa”<br />
ma anche letteralmente “casa che corre, che fugge”<br />
come a rimarcare una situazione ricorrente tra i<br />
musici<strong>st</strong>i, spesso lontani per concerti. Si tratta di un<br />
brano impegnativo, che richiede contemporaneamente<br />
tecniche di legature e percussioni… se proprio<br />
volete provarci consiglio due battute al giorno<br />
prima dei pa<strong>st</strong>i…<br />
Una lezione video anche per la “Tarantella”<br />
tratta da Italian Finger<strong>st</strong>yle Guitar (Carisch). I tre<br />
bassi dell’accordatura (EADEAE) in tonalità di<br />
La, sono la tonica La, la sottodominante Re e la<br />
dominante Mi, ed essendo corde a vuoto facilitano<br />
l’esecuzione della melodia. Dopo aver suonato<br />
diverse gighe irlandesi che hanno lo <strong>st</strong>esso ritmo<br />
delle no<strong>st</strong>re tipiche danze popolari di 6/8, qualcuno<br />
l’ha ribattezzata ‘Celtic’ Tarantella. Alcune sincopazioni<br />
di bassi e melodia, certo contribuiscono<br />
a rendere più interessante l’esecuzione. D’altra<br />
parte la no<strong>st</strong>ra musica tradizionale, a differenza<br />
di quella irlandese, ha subito veramente poche<br />
modificazioni per il fatto di non essere <strong>st</strong>ata ripresa<br />
spesso dalle nuove generazioni di musici<strong>st</strong>i…<br />
Per finire, dall’ultima mia pubblicazione Basic Finger<strong>st</strong>yle<br />
– Antologia di brani facili per chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
(Carisch), il brano “Our Fire Place” in accordatura<br />
<strong>st</strong>andard. Lo suono una volta come scritto,<br />
poi la seconda volta apporto piccole anticipazioni<br />
e po<strong>st</strong>icipazioni, alcune variazioni nella melodia e<br />
nei bassi, in linea col concetto già espresso prima,<br />
un esempio che invita l’esecutore ad un rapporto<br />
flessibile e creativo col brano, ma solo dopo avere<br />
raggiunto l’esecuzione corretta del te<strong>st</strong>o scritto.<br />
Il giorno dopo torno da Reno per dare un’occhiata<br />
alle regi<strong>st</strong>razioni… non male per essere <strong>st</strong>ate pensate<br />
e realizzate a tempo di record…<br />
E, wow, vedo un nuovissimo igrometro vicino alle<br />
sue chitarre, bene! Di certo una discussione sulla<br />
temperatura e umidità ideali per cu<strong>st</strong>odire le chitarre,<br />
potrà essere molto interessante perché anche<br />
la più co<strong>st</strong>osa delle chitarre può suonare male o<br />
venire danneggiata a causa di condizioni climatiche<br />
non ideali. Bene, vi do appuntamento al prossimo<br />
articolo, spero apprezziate i miei video e, se vorrete<br />
essere informati a riguardo, non avrete che da<br />
sottoscrivere il mio canale alla pagina: http://www.<br />
youtube.com/pickinonthe<strong>st</strong>rings<br />
Buona visione e buona musica! Franco Morone<br />
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log<br />
Come nasce un liutaio<br />
La mia passione per la liuteria ha inizio nell’ormai<br />
lontano 1990, quando, con la complicità di alcuni<br />
amici, ho co<strong>st</strong>ruito la mia prima chitarra classica.<br />
Strumento che mi ha accompagnato fino al diploma<br />
del quinto anno di Conservatorio. L’interesse per<br />
la co<strong>st</strong>ruzione ha lentamente soppiantato gli <strong>st</strong>udi<br />
musicali. Nell’anno 2000 ho deciso di intraprendere<br />
professionalmente l’attività di liutaio, dopo aver<br />
frequentato la Civica Scuola di Liuteria di Milano,<br />
per quattro anni. Parallelamente a tale attività sono<br />
<strong>st</strong>ato per otto anni docente di laboratorio di co<strong>st</strong>ruzione<br />
degli <strong>st</strong>rumenti a pizzico moderni, presso la<br />
scuola medesima. Nel periodo scola<strong>st</strong>ico mi sono<br />
specializzato nella co<strong>st</strong>ruzione e nel re<strong>st</strong>auro degli<br />
<strong>st</strong>rumenti a pizzico e mi sono diplomato con una<br />
tesi sulle chitarre dell’800 della famiglia Guadagnini<br />
di Torino. Inizialmente mi sono occupato esclusivamente<br />
di chitarre classiche, <strong>st</strong>rumento che conoscevo<br />
bene grazie agli anni di <strong>st</strong>udio al Conservatorio,<br />
successivamente mi sono dedicato anche<br />
alla produzione di alcuni modelli di acu<strong>st</strong>iche (folk).<br />
Que<strong>st</strong>e ultime hanno poi occupato gran parte della<br />
mia produzione.<br />
Ma… come ‘nasce’ un liutaio? O meglio, come<br />
dovrebbe ‘nascere’ – secondo me – un liutaio.<br />
È solo un mio pensiero, forse legato alla mia <strong>st</strong>oria<br />
professionale, quindi discutibile e valido fino a<br />
prova contraria. È un modo per me di ripercorrere<br />
un cammino intrapreso vent’anni fa e ragionare su<br />
quali aspetti siano <strong>st</strong>ati importanti e fondamentali<br />
per la mia formazione.<br />
Prima di tutto vi è sicuramente la passione per<br />
la musica, nel no<strong>st</strong>ro caso di quella suonata con la<br />
chitarra. Se mi permettete, aggiungo che per me è<br />
<strong>st</strong>ata fondamentale anche la passione per la lavorazione<br />
del legno, aspetto che magari per altri sorge<br />
in un secondo momento. Ricordo con gioia la prima<br />
volta che andai in Brianza ad acqui<strong>st</strong>are i legni per<br />
co<strong>st</strong>ruire le prime chitarre: un set in abete e acero e<br />
due set in cedro e palissandro indiano. Per me andare<br />
‘per legno’ allora era una fe<strong>st</strong>a e dopo vent’anni<br />
lo è ancora di più!<br />
Ma le passioni non ba<strong>st</strong>ano, ci vuole la formazione.<br />
Probabilmente non tutti hanno la possibilità di iniziare<br />
il proprio percorso frequentando una scuola,<br />
che ritengo sia la soluzione ideale per evitare una<br />
serie di errori e onerose perdite di tempo; un’interessante<br />
alternativa è quella di frequentare la bottega<br />
di un liutaio.<br />
Esi<strong>st</strong>e anche chi si avvicina alla liuteria da autodidatta,<br />
l’ho fatto anch’io ma poi ho sentito l’esigenza<br />
di avere dei mae<strong>st</strong>ri.<br />
Chi ha iniziato in una scuola oltre che le esercitazioni<br />
pratiche ha seguito corsi di disegno tecnico,<br />
organologia (<strong>st</strong>oria degli <strong>st</strong>rumenti musicali), chimi-<br />
19<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
bl<br />
ca, fisica acu<strong>st</strong>ica, verniciatura, re<strong>st</strong>auro.<br />
Formazione è anche <strong>st</strong>udiare una chitarra nei minimi<br />
dettagli per capire com’è fatta, leggere un libro<br />
che tratti argomenti inerenti alla liuteria, visitare collezioni<br />
di chitarre, mo<strong>st</strong>re, musei.<br />
A tutto ciò si affianca poi la parte co<strong>st</strong>ruttiva, perché<br />
la curiosità, l’entusiasmo per cercare di riprodurre<br />
ciò che si è scoperto è grande.<br />
Per co<strong>st</strong>ruire non ba<strong>st</strong>a acqui<strong>st</strong>are il legno, serve<br />
anche un po<strong>st</strong>o dove lavorarlo che non sia il tavolo<br />
della cucina, le polveri sono nocive! Anche chi frequenta<br />
una scuola, parallelamente deve attrezzarsi<br />
una po<strong>st</strong>azione di lavoro: una cantina (non troppo<br />
umida!), un sottoscala, un garage, insomma un locale<br />
anche piccolo da dedicare interamente alla no<strong>st</strong>ra<br />
attività.<br />
Non ci possiamo dimenticare degli attrezzi: pialle,<br />
lime, scalpelli, trapani… quelli imprescindibili e poi<br />
tutti gli altri, secondo l’insorgere della necessità.<br />
Quando ho sentito l’esigenza di avere un mae<strong>st</strong>ro,<br />
di frequentare dei corsi, mi ero reso conto di<br />
essere in grado solo di co<strong>st</strong>ruire dei ‘mobili’, belli ma<br />
privi di personalità.<br />
Studiare <strong>st</strong>rumenti di mae<strong>st</strong>ri quali Torres, Hauser,<br />
Gallinotti, Martin e altri che hanno fatto la <strong>st</strong>oria<br />
della liuteria chitarri<strong>st</strong>ica mi ha permesso di capire<br />
che uno <strong>st</strong>rumento musicale deve avere un’anima,<br />
una forte caratterizzazione trasmessa dalla sensibilità<br />
di chi l’ha creato, influenzata a sua volta dall’ambiente,<br />
dal conte<strong>st</strong>o culturale e dalla sensibilità musicale<br />
dell’epoca in cui il liutaio è vissuto.<br />
Essere in grado di cogliere que<strong>st</strong>e sfumature permette<br />
di crearsi una personalità e di trasferirla ai<br />
propri <strong>st</strong>rumenti. Strumenti che dovranno poi soddisfare<br />
anche e soprattutto le esigenze dei musici<strong>st</strong>i<br />
per i quali sono <strong>st</strong>ati co<strong>st</strong>ruiti.<br />
È sempre una forte emozione, e ritengo la più<br />
grande soddisfazione del no<strong>st</strong>ro lavoro, ottenere la<br />
fusione tra l’arte liutaria e quella musicale.<br />
Aldo Illotta<br />
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c recensioni<br />
Daniele Bazzani<br />
Luca Francioso<br />
Finger<strong>st</strong>yle Guitar Easy<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net - Carisch<br />
Esi<strong>st</strong>e un repertorio appositamente<br />
realizzato per la didattica<br />
della chitarra acu<strong>st</strong>ica finger<strong>st</strong>yle?<br />
Come gli <strong>st</strong>udenti di chitarra<br />
classica possono attingere<br />
a piene mani agli “<strong>st</strong>udi” dei<br />
vari Sor, Giuliani, Carulli e altri,<br />
possono i chitarri<strong>st</strong>i acu<strong>st</strong>ici fare<br />
altrettanto nella loro fase di apprendimento<br />
delle tecniche di<br />
base del finger<strong>st</strong>yle moderno?<br />
Chi desidera intraprendere uno<br />
<strong>st</strong>udio del finger<strong>st</strong>yle più razionale<br />
e co<strong>st</strong>ruttivo, non sapendo<br />
ancora bene “cosa” suonare, o si<br />
affida ad un insegnante (anch’egli<br />
obbligato alla co<strong>st</strong>ruzione di<br />
un percorso didattico basato<br />
principalmente sull’esperienza<br />
personale e su riferimenti musicali<br />
altrui non propriamente<br />
pensati per uno <strong>st</strong>udente), o si<br />
rivolge all’amico esperto di turno<br />
o al mare magnum di tablature<br />
reperibili in rete, con il rischio di<br />
perdersi, naufragare ed abbandonare<br />
la propria sei corde sulla<br />
prima spiaggia pronta ad accoglierlo,<br />
magari con play<strong>st</strong>ation in<br />
dotazione.<br />
Il secondo titolo di que<strong>st</strong>a nuova<br />
collana editoriale dedicata alla<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica, prodotta da<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net per le edizioni<br />
Carisch, si prefigge lo scopo di<br />
fornire, ad insegnanti e <strong>st</strong>udenti,<br />
nuovo materiale musicale pensato<br />
appositamente per la didattica,<br />
grazie alla vena creativa di due<br />
dei chitarri<strong>st</strong>i acu<strong>st</strong>ici italiani più<br />
prolifici e attenti all’aspetto melodico<br />
delle loro composizioni.<br />
Daniele Bazzani e Luca Francioso,<br />
con sei composizioni originali<br />
a te<strong>st</strong>a, contribuiscono con<br />
que<strong>st</strong>o loro lavoro alla formazione<br />
di un repertorio originale con il<br />
quale uno <strong>st</strong>udente può cimentarsi<br />
per trovare nuovi <strong>st</strong>imoli, nuove<br />
idee da sviluppare e approfondire,<br />
come loro <strong>st</strong>essi dichiarano<br />
nella prefazione:<br />
“Non abbiamo la pretesa di<br />
aver scritto la musica migliore<br />
che possiate suonare, solo il tentativo<br />
di sottoporre qualcosa di<br />
utile e gradevole al tempo <strong>st</strong>esso,<br />
l’idea è di proseguire, magari con<br />
l’aiuto di altri musici<strong>st</strong>i, per creare<br />
il “no<strong>st</strong>ro” percorso di <strong>st</strong>udio.”<br />
La melodia, dunque, l’elemento<br />
cardine di que<strong>st</strong>o manuale: saperla<br />
suonare, saperla interpretare,<br />
capire in che modo poterla<br />
arricchire, come utilizzare i bassi<br />
per so<strong>st</strong>enerla.<br />
Dodici brani come esempi, tutti<br />
in accordatura <strong>st</strong>andard, partendo<br />
da semplici arpeggi, via via<br />
più complessi, passando per il<br />
classico “basso alternato” e l’utilizzo<br />
di glissati, pull off e hammer<br />
on.<br />
Il tutto propo<strong>st</strong>o con molto gu<strong>st</strong>o<br />
e sobrietà, te<strong>st</strong>i in italiano ed<br />
inglese, trascrizioni con pentagramma<br />
e tablature ed un CD incluso<br />
con la regi<strong>st</strong>razione di tutti i<br />
brani, eseguiti dai rispettivi autori,<br />
ai quali lo <strong>st</strong>udente deve pre<strong>st</strong>are<br />
orecchio attento se desidera<br />
comprendere come riprodurre le<br />
singole note con la giu<strong>st</strong>a dinamica<br />
ed intensità.<br />
Una chitarra acu<strong>st</strong>ica “easy”,<br />
come riportato anche nel titolo,<br />
senza fronzoli o inutili tecnicismi,<br />
ma allo <strong>st</strong>esso tempo ariosa,<br />
cantabile, affascinante, uno<br />
<strong>st</strong>rumento che una volta che ti ha<br />
conqui<strong>st</strong>ato non ti lascia per il re<strong>st</strong>o<br />
della vita.<br />
Per i virtuosismi, poi, c’è sempre<br />
tempo.<br />
Alfonso Giardino<br />
Paolo Bonfanti<br />
Bottleneck Guitar<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net – Carisch<br />
Sapevate che la chitarra slide<br />
non è originaria delle Hawaii? E<br />
che Fred McDowell fosse il ma-<br />
20<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
e<strong>st</strong>ro di Bonnie Raitt? Que<strong>st</strong>e ed<br />
altre brevi note <strong>st</strong>orico-biografiche<br />
sui chitarri<strong>st</strong>i slide di ieri e di<br />
oggi ci introducono al mondo della<br />
bottleneck guitar. Paolo Bonfanti<br />
parte dall’inizio, ci presenta<br />
e descrive i modelli da tener presente<br />
in que<strong>st</strong>o no<strong>st</strong>ro percorso,<br />
ce ne descrive le sonorità caratteri<strong>st</strong>iche,<br />
facendocene assaporare<br />
il gu<strong>st</strong>o musicale.<br />
Si procede per gradi, dunque,<br />
a partire da una lunga serie di<br />
scale (su corde singole e su più<br />
corde) per proseguire con arpeggi,<br />
bicordi, una serie di esercizi<br />
sull’uso dei bassi in abbinamento<br />
ad una semplice linea melodica<br />
ed esempi di accompagnamenti<br />
al canto, per continuare con una<br />
serie di venti esercizi, veri e propri<br />
mini-brani con cui cimentarsi<br />
per il consolidamento dell’uso del<br />
bottleneck. Si passa, poi, ad illu<strong>st</strong>rare<br />
quindici riff tipici di alcuni<br />
grandi interpreti della tecnica slide,<br />
da Charlie Patton fino a Derek<br />
Trucks, passando per Johnny<br />
Winter, Keb Mo’ e Bob Brozman.<br />
Que<strong>st</strong>o lungo percorso si conclude<br />
con la presentazione di<br />
dieci brani originali, tutti compo<strong>st</strong>i<br />
da Bonfanti ed eseguiti nello <strong>st</strong>ile<br />
degli <strong>st</strong>essi mae<strong>st</strong>ri più volte citati<br />
in que<strong>st</strong>’opera, che vogliono<br />
essere il punto d’arrivo per quanti<br />
si cimenteranno con lo <strong>st</strong>udio di<br />
que<strong>st</strong>a tecnica.<br />
Il manuale è il primo frutto della<br />
collaborazione tra <strong>Fingerpicking</strong>.<br />
net e la Carisch, uniti nella realizzazione<br />
di una nuova collana editoriale<br />
dedicata alla chitarra acu-
<strong>st</strong>ica. Te<strong>st</strong>i in italiano ed inglese,<br />
notazioni musicali con pentagramma<br />
e tablature e un CD a<br />
corredo, con la regi<strong>st</strong>razione di<br />
tutti gli esempi musicali trascritti.<br />
Bonfanti, da grande professioni<strong>st</strong>a<br />
qual è, ha ideato e realizzato<br />
un percorso d’apprendimento<br />
molto rigoroso, graduale nella<br />
sua fruizione, conscio delle varie<br />
difficoltà che potrebbe incontrare<br />
il lettore-chitarri<strong>st</strong>a, difficoltà che<br />
è possibile superare solo con l’esercizio,<br />
con lo <strong>st</strong>udio paziente<br />
che, tappa dopo tappa, ti consente<br />
di acquisire una tecnica difficile<br />
da padroneggiare, ma che può<br />
riservare grandi soddisfazioni interpretative.<br />
Genovese, classe 1960, Paolo<br />
Bonfanti ha iniziato a suonare la<br />
chitarra nel 1975, con alle spalle<br />
<strong>st</strong>udi di teoria musicale, armonia<br />
e pianoforte. Nei primi anni ’80<br />
si è perfezionato con Armando<br />
Corsi e Beppe Gambetta. Nell’e<strong>st</strong>ate<br />
1986 ha seguito un corso al<br />
Berklee College of Music di Bo<strong>st</strong>on.<br />
È laureato al DAMS di Bologna<br />
con una tesi sul blues. Al<br />
suo attivo undici album e infinite<br />
collaborazioni con musici<strong>st</strong>i italiani<br />
e internazionali, partecipazioni<br />
a fe<strong>st</strong>ival in Italia e all’e<strong>st</strong>ero. Chitarri<strong>st</strong>a,<br />
autore, produttore, è ormai<br />
da anni una delle personalità<br />
di spicco della scena roots rock<br />
italiana.<br />
Alfonso Giardino<br />
Alberto Caltanella<br />
L’albero della vita – Tree of Life<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net<br />
Forse da un flatpicker, più che<br />
da un finger<strong>st</strong>yler, ci si aspetterebbe<br />
una maggiore fedeltà ad<br />
uno <strong>st</strong>andard musicale a <strong>st</strong>elle e<br />
<strong>st</strong>risce, una certa predisposizione<br />
a ricalcare orme intrise di country<br />
e bluegrass. Più di un figer<strong>st</strong>yler,<br />
infatti, un flatpicker ha a disposizione<br />
un repertorio, su cui formarsi,<br />
maggiormente caratterizzato<br />
e caratterizzante per genere<br />
musicale.<br />
Alberto Caltanella, invece, ha<br />
intrapreso un percorso molto<br />
personale, mettendo la sua ottima<br />
tecnica al servizio di una<br />
musica varia, personale, con precisi<br />
riferimenti europei, privilegiando<br />
l’aspetto melodico nelle sue<br />
composizioni e nella scelta degli<br />
<strong>st</strong>andard da arrangiare (molto<br />
bella la sua interpretazione della<br />
“Ave Maria” di Franz Schubert –<br />
ve l’aspettere<strong>st</strong>e da un praticante<br />
del plettro?) pur non disdegnando<br />
ritorni alle origini, sempre personali,<br />
nel bluegrass (come nel<br />
brano “My Grass”, appunto…).<br />
Anche in que<strong>st</strong>o suo secondo<br />
CD, di recente uscita per<br />
l’etichetta <strong>Fingerpicking</strong>.net, Alberto,<br />
com’è naturale che accada<br />
in un musici<strong>st</strong>a che matura col<br />
tempo, ha sentito l’esigenza di<br />
esplorare nuovi confini (l’utilizzo,<br />
oltre alla <strong>st</strong>andard, di sei diverse<br />
accordature alternative ne è la<br />
conferma) ricercando anche altri<br />
suoni cui accompagnarsi. La<br />
voce di Michela Grena, i flauti di<br />
Mauro Martello, le corde di Riccardo<br />
Alfarè o la sua <strong>st</strong>essa chi-<br />
21<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
rc<br />
tarra in sovraincisione: inne<strong>st</strong>i<br />
che danno alla sua musica respiri<br />
nuovi, diversi, per poterla vivere<br />
non limitata al suo <strong>st</strong>rumento<br />
soli<strong>st</strong>a.<br />
I nove brani originali e i tre arrangiamenti<br />
propo<strong>st</strong>i da Caltanella<br />
si susseguono sobriamente,<br />
alternando generi e colori, sorprendendo<br />
anche chi, dopo una<br />
partenza movimentata con “Fe<strong>st</strong>ival”<br />
e “Flat Fuga Blues”, incontra<br />
l’Intermezzo dalla “Cavalleria<br />
Ru<strong>st</strong>icana” di Pietro Mascagni e<br />
poi si ritrova ad ascoltare “Both<br />
Sides Now” di Joni Mitchell (con<br />
la voce di Michela Grena), oppure<br />
quando dopo un “Saltarello”<br />
re<strong>st</strong>a ammirato di fronte all’“Ave<br />
Maria”.<br />
Sarà forse la sugge<strong>st</strong>ione creata<br />
dalla copertina, dai colori di<br />
que<strong>st</strong>o bosco ricco più di luce<br />
che di ombre, dall’espressione<br />
di Alberto tranquilla, in armonia<br />
con la natura che lo circonda, ma<br />
l’ascolto di que<strong>st</strong>o CD (complice<br />
la qualità delle regi<strong>st</strong>razioni) riesce<br />
a trasmettere una piacevole<br />
sensazione di freschezza, di<br />
serenità, ponendo l’ascoltatore<br />
nell’ideale <strong>st</strong>ato d’animo per chi<br />
vuole fermarsi, sedersi e abbandonarsi<br />
alle <strong>st</strong>orie che que<strong>st</strong>o<br />
bravo musici<strong>st</strong>a gli vuole raccontare.<br />
Alfonso Giardino
c<br />
Davide Citrolo<br />
Afterblues<br />
www.myspace.com/davidecitrolo<br />
Dopo quasi trent’anni dedicati<br />
allo <strong>st</strong>udio, alla pratica e<br />
all’insegnamento della chitarra<br />
blues, principalmente nella sua<br />
versione rurale, Davide Citrolo<br />
è giunto finalmente all’incisione<br />
del suo primo CD, autoprodotto,<br />
nel quale di blues… ce n’è giu<strong>st</strong>o<br />
un assaggio. Strano? Forse, ma,<br />
come <strong>st</strong>esso lui dichiara nelle<br />
note di copertina, potrebbe non<br />
essere un caso che «improvvisamente<br />
in un momento di grande<br />
intensità arti<strong>st</strong>ica ci si metta a<br />
comporre musica scoprendo sonorità<br />
che prendono le di<strong>st</strong>anze<br />
dal blues e approdano ad atmosfere<br />
forse più mediterranee».<br />
Afterblues, quindi, un viaggio<br />
alla scoperta delle proprie radici<br />
più intime, lasciando la via mae<strong>st</strong>ra,<br />
esplorando le sonorità e le<br />
sensazioni che, forse, ci si porta<br />
dentro da sempre. Ed ecco che<br />
dopo il blues Davide ritrova i colori<br />
e le immagini della sua Sicilia<br />
(“Primo giorno d’e<strong>st</strong>ate”, “Monte<br />
Pellegrino DADGAD”), i ritmi<br />
antichi secondo i quali si scandiscono<br />
le giornate dell’infanzia<br />
(“Tempus fugit”, “L’ozio”), le<br />
ansie di fronte alle incognite di<br />
una vita ancora tutta scoprire<br />
(“L’attesa”, “Insonnia”, “L’ultimo<br />
giorno”), il viaggio e il desiderio<br />
d’avventura (“Viaggio a Sud”,<br />
“Strade”), il blues che ritorna (“Pianeta<br />
Giove”).<br />
No, que<strong>st</strong>e immagini non me<br />
le ha suggerite Citrolo in perso-<br />
na, ma la bella foto di copertina:<br />
una vecchia foto seppia degli<br />
anni venti-trenta (di famiglia?).<br />
Oddìo, non che Davide sia così<br />
vecchio, ma vedere capeggiare il<br />
titolo-dichiarazione su di un momento<br />
di vita antica, mi sembra<br />
comunichi chiaramente che dopo<br />
il blues per Davide Citrolo c’è il<br />
ritorno alle proprie origini.<br />
Un disco, que<strong>st</strong>o, di sola chitarra,<br />
un viaggio intrapreso con<br />
il passo deciso del fingerpicking<br />
classico, talvolta anche o<strong>st</strong>inato,<br />
muovendosi, però, all’interno di<br />
sonorità inusuali per un bluesman,<br />
utilizzando anche accordature<br />
fino ad oggi non praticate<br />
come la DADGAD.<br />
Dieci composizioni originali imperniate<br />
su <strong>st</strong>rutture armoniche<br />
articolate, con poche concessioni<br />
alla melodia, quasi a voler ulteriormente<br />
sottolineare il cambio di<br />
direzione rispetto ad un genere<br />
che fa della cantabilità una sua<br />
prerogativa.<br />
Que<strong>st</strong>o CD, pubblicato a fine<br />
2009, non è l’ultima fatica di Citrolo:<br />
è appena <strong>st</strong>ato pubblicato il<br />
nuovo CD Acquerelli, un progetto<br />
che Davide ha realizzato insieme<br />
all’armonici<strong>st</strong>a Leonardo Triassi<br />
e che siamo in attesa di ascoltare<br />
al più pre<strong>st</strong>o.<br />
Alfonso Giardino<br />
Paolo Gianolio<br />
Pane e nuvole<br />
RCA Italiana<br />
Lo dico subito: a Paolo<br />
‘Paolone’ Gianolio mi legano<br />
una lunga militanza comune (da<br />
22<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
più di dieci anni, ormai, collaboriamo<br />
– seppure su fronti diversi<br />
– con Claudio Baglioni) ed<br />
una altrettanto lunga <strong>st</strong>agione<br />
di amicizia e <strong>st</strong>ima reciproca. Al<br />
contrario di ciò che qualcuno – in<br />
perfetta (e comprensibile) buona<br />
fede – potrebbe essere portato a<br />
pensare, però, que<strong>st</strong>e mie riflessioni<br />
sul suo Pane e nuvole non<br />
sono né ispirate, né condizionate<br />
da ciò che ci lega. E la ragione è<br />
semplice: l’amicizia, infatti, è effetto<br />
– non causa – delle qualità<br />
della persona e del musici<strong>st</strong>a.<br />
E il valore di que<strong>st</strong>o lavoro, non<br />
dipende né dalla mia amicizia,<br />
né dalle mie parole, ma l’una e<br />
le altre da ciò che le orecchie di<br />
chiunque possono verificare ascoltando<br />
que<strong>st</strong>o album.<br />
È vero: Gianolio non è propriamente<br />
un fingerpicker. Potremmo,<br />
semmai, definirlo un multipicker.<br />
Poli<strong>st</strong>rumenti<strong>st</strong>a, arrangiatore,<br />
orche<strong>st</strong>ratore, produttore è, in effetti<br />
(e lo si avverte chiaramente<br />
in que<strong>st</strong>e dieci tracce), un total<br />
musician di formazione talmente<br />
ampia e di esperienze così va<strong>st</strong>e<br />
e pre<strong>st</strong>igiose (Mina, Morandi,<br />
Celentano, Rossi, Ramazzotti,<br />
Battiato, Zucchero, Pausini, alcune<br />
tra le innumerevoli collaborazioni)<br />
da poter essere a<br />
ragione annoverato nell’alto di<br />
gamma dei professioni<strong>st</strong>i della<br />
musica ‘popolare’ del no<strong>st</strong>ro<br />
Paese. Non c’è dubbio, però, che<br />
la chitarra sia il suo <strong>st</strong>rumento.<br />
L’alfa e l’omega del suo rapporto<br />
con la musica. Il suo sodalizio con<br />
le sei corde è un sodalizio intimo<br />
e ‘antico’. Iniziato nella <strong>st</strong>agione<br />
del grande rock (Beatles, Stones,<br />
Hendrix, Yarbirds, Cream, Led<br />
Zeppelin e sodali) è proseguito<br />
in quella del ‘super jazz’ di menti<br />
come Coltrane, Davis, Mingus ed<br />
Evans e, ‘ovviamente’, di chitarre<br />
come Reinhardt, Hall, Pass, Kessel<br />
e Chri<strong>st</strong>ian.<br />
Ma la lingua di Gianolio non è<br />
frullato, né somma, né semplice<br />
acco<strong>st</strong>amento di tutte que<strong>st</strong>e<br />
tendenze, forme e influenze. Più<br />
autenticamente (e più significativamente)<br />
essa rappresenta il<br />
modo nel quale la luce di que<strong>st</strong>e<br />
diverse tradizioni e culture musicali<br />
si è scompo<strong>st</strong>a (e tutt’ora
si scompone) attraversando il<br />
prisma della sensibilità e della<br />
creatività di un musici<strong>st</strong>a autentico<br />
e completo. L’iride che ne<br />
viene fuori è un’iride definita,<br />
personale, riconoscibile, chiara,<br />
che segnala talento, sapienza,<br />
intelligenza, gu<strong>st</strong>o. C’è il me<strong>st</strong>iere<br />
e, ovviamente, c’è la professione,<br />
com’è innegabile che<br />
sia per i tanti lu<strong>st</strong>ri di onorevole<br />
carriera. Ma sono tutti elementi<br />
che non si muovono mai disgiunti<br />
da passione, interesse, curiosità,<br />
one<strong>st</strong>à professionale e intellettuale.<br />
Né dal desiderio/bisogno di<br />
scoprire e apprendere cose nuove,<br />
per poter dire e dare sempre<br />
cose nuove. C’è la te<strong>st</strong>a, ci sono<br />
le mani, ma c’è anche il cuore. E,<br />
soprattutto, c’è la musica ricca,<br />
densa, multiforme e ispirata di un<br />
musici<strong>st</strong>a che ha vi<strong>st</strong>o, sentito e<br />
suonato tanto e che sa fondere la<br />
concretezza (“pane”) della terra<br />
che lo ha generato, con la materia<br />
impalpabile (“nuvole”) di cui<br />
sono fatti i sogni, per consegnarci<br />
il di<strong>st</strong>illato prezioso di quanto<br />
sentito, vi<strong>st</strong>o e suonato.<br />
Narra la leggenda che il mitico<br />
Filippo Daccò (il grande mae<strong>st</strong>ro<br />
a cui Gianolio deve gran parte<br />
della sua formazione) ebbe a<br />
dirgli: «Non ho più niente da insegnarti».<br />
Con la saggezza e<br />
l’ironia delle persone di qualità,<br />
Paolo si schernisce di fronte a<br />
quanti glielo ricordano, ma ascoltandolo<br />
si capisce che la<br />
leggenda nasconde un fondo<br />
di verità. «Sono contadino della<br />
musica» dichiara sul suo sito,<br />
con misurato under<strong>st</strong>atement:<br />
«Mi piace seminare le note e raccoglierle<br />
quando sono mature».<br />
Sono mature, caro Paolo, sono<br />
mature. Grazie di averle raccolte<br />
e confezionate per noi.<br />
Giuseppe Cesaro<br />
Paolo Mari<br />
Brazilian Guitar Solos<br />
Carisch<br />
Esce per la collana “Learn &<br />
Play” della Carisch que<strong>st</strong>o librocd<br />
Brazilian Guitar Solos, che<br />
contiene arrangiamenti originali<br />
in ‘chord-melody’ di dieci <strong>st</strong>andard<br />
brasiliani, tutti curati dal<br />
chitarri<strong>st</strong>a Paolo Mari. Nella prefazione<br />
al suo lavoro, Paolo chiarisce<br />
bene le scelte didattiche<br />
che ha adottato, dichiarando di<br />
aver scelto per i suoi arrangiamenti<br />
quelle tonalità nelle quali<br />
«le corde a vuoto possono facilitare<br />
il lavoro del chitarri<strong>st</strong>a».<br />
Si parte da un semplice arrangiamento<br />
in Re di “A banda”,<br />
tanto per gradire, per poi passare<br />
ad arrangiamenti più complessi,<br />
da “Água de beber” in Si minore<br />
a “Manhã de Carnaval” in La minore,<br />
da “Maria Ninguém” in Sol<br />
via via fino ad arrivare a “Tri<strong>st</strong>eza”<br />
ancora in Re. Una bella versione<br />
di “Mas que nada”, poi, la<br />
potrete trovare anche sul no<strong>st</strong>ro<br />
sito nella sezione “Video”.<br />
Le trascrizioni sono riportate<br />
nella doppia notazione con pentagramma<br />
e tablatura e, in appendice,<br />
sono presenti i te<strong>st</strong>i<br />
di tutte le canzoni con sopra<br />
l’indicazione degli accordi utilizzati.<br />
Il libro, inoltre, ha in dotazione<br />
un CD dal quale è possibile<br />
ascoltare per intero tutti i brani<br />
propo<strong>st</strong>i.<br />
L’esecuzione di que<strong>st</strong>i rispecchia,<br />
per scelta, i tempi indicati<br />
nella partitura, senza quegli ‘anticipi’<br />
e ‘ritardi’ tipici della bossa<br />
nova. Mari, infatti, non ha voluto<br />
‘imporre’ la sua interpretazione,<br />
suggerendo al lettore di ascoltare<br />
le tante versioni disponibili di<br />
que<strong>st</strong>i classici brasiliani, al fine<br />
di giungere ad una propria personale<br />
interpretazione.<br />
Que<strong>st</strong>o lavoro nasce dalla<br />
grande esperienza del chitarri<strong>st</strong>a<br />
milanese, maturata in venticinque<br />
anni di insegnamento della chitarra,<br />
e dalla sua enorme passione<br />
per la musica brasiliana, che<br />
lo ha condotto nel gennaio e febbraio<br />
2010 a svolgere una lunga<br />
tournée in Brasile, esibendosi in<br />
numerosi teatri all’aperto e fe<strong>st</strong>ival<br />
con la cantante Silvia Parisotto<br />
e il gruppo Cuore del Mondo.<br />
Attualmente Mari è titolare della<br />
cattedra di chitarra moderna<br />
della scuola CMM di Grosseto e<br />
dell’Accademia ‘Omero Martini’<br />
23<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
rc<br />
di Massa Marittima. Tiene inoltre<br />
seminari e workshop sulla chitarra<br />
brasiliana (samba e bossa<br />
nova) collaborando, tra le altre,<br />
con le scuole Nuova Audio Musicmedia<br />
di Milano, Musicaperta<br />
di Milano, MusicAcademy 2000<br />
di Bologna, Accademia Musica<br />
Moderna di Milano. Nel 2008 ha<br />
pubblicato, sempre per l’editore<br />
Carisch di Milano, il libro-dvd Violão<br />
– La chitarra brasiliana.<br />
Alfonso Giardino<br />
Giampaolo Radicati<br />
with Peo Alfonsi<br />
Lanime<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net<br />
Giampaolo Radicati, eclettico<br />
chitarri<strong>st</strong>a ormai svizzero<br />
d’adozione (dal 1996 vive a Zurigo),<br />
ha al suo attivo una lunga<br />
carriera ricca di esperienze e<br />
importanti collaborazioni. Mentre<br />
frequenta il conservatorio di<br />
S. Cecilia a Roma, inizia le sue<br />
prime partecipazioni a varie band<br />
rock, pop, funk e anche jazz, per<br />
poi approdare al lavoro di turni<strong>st</strong>a<br />
collaborando con musici<strong>st</strong>i del<br />
calibro di Cesare Chiodo (bassi<strong>st</strong>a<br />
di Laura Pausini), Karl Potter<br />
(percussioni<strong>st</strong>a in forza anche<br />
alla PFM) e il gruppo celtico Rasna.<br />
Continua la sua esperienza<br />
da turni<strong>st</strong>a anche dopo il suo<br />
trasferimento a Zurigo, mantenendo<br />
intatta la sua passione per<br />
la musica dal vivo con diverse<br />
band locali, e giunge oggi a collaborare,<br />
tra i tanti, con il cantautore<br />
Pippo Pollina. Come spesso<br />
accade nella carriera di un musici<strong>st</strong>a,<br />
le molteplici collaborazioni<br />
fanno poi nascere il desiderio di
c recensioni<br />
confrontarsi con se <strong>st</strong>essi, con il<br />
proprio mondo e, per meglio intraprendere<br />
que<strong>st</strong>a ricerca, Radicati<br />
si è affidato al suono intimo<br />
di una chitarra con le corde di nylon,<br />
con la quale sperimentare e<br />
creare nuove atmosfere.<br />
Con Lanime, prodotto per<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net, Radicati ha<br />
senz’altro realizzato un prodotto<br />
importante, omogeneo per sonorità<br />
e ambientazione, nel quale<br />
– pur affrontando generi diversi –<br />
non lascia mai la barra del timone,<br />
dritta verso un orizzonte di melodie,<br />
di armonie calde, di ballate<br />
velatamente malinconiche (<strong>st</strong>ruggente<br />
“No<strong>st</strong>algie”) ma ricche di<br />
speranza e di passione (“Oltre i<br />
confini”, “I piedi sull’ardesia”, la<br />
title track “Lanime” e “Mo<strong>st</strong> beautiful”<br />
ne sono l’esemplificazione).<br />
Radicati non è solo nel suo viaggio,<br />
lo accompagna la chitarra<br />
di Peo Alfonsi, musici<strong>st</strong>a che ha<br />
seguito un percorso analogo a<br />
quello di Radicati: <strong>st</strong>udi classici<br />
che fanno da contrappunto alla<br />
passione per il jazz e la world<br />
music, riconoscimenti internazionali<br />
e pre<strong>st</strong>igiose collaborazioni<br />
con musici<strong>st</strong>i tra i quali (troppo<br />
lungo l’elenco, faremmo torto a<br />
qualcuno…) ba<strong>st</strong>i qui citare Al<br />
Di Meola, del cui quartetto, New<br />
World Sinfonia, fa <strong>st</strong>abilmente<br />
parte come seconda chitarra.<br />
La somiglianza delle carriere<br />
e la comune passione per una<br />
chitarra vissuta come sincera<br />
espressione del proprio intimo,<br />
sono forse <strong>st</strong>ate le chiavi che<br />
hanno fatto incontrare que<strong>st</strong>i due<br />
arti<strong>st</strong>i e che hanno reso possibile<br />
la realizzazione di que<strong>st</strong>o lavoro<br />
uniforme, di ampio respiro, privo<br />
di inutili protagonismi, ricco di<br />
scambi e di intensa partecipazione.<br />
Una raccolta di tredici brani<br />
originali, tutti compo<strong>st</strong>i da Radicati<br />
e arrangiati con Alfonsi, con<br />
il primo che tesse sapientemente<br />
le armonie e porge le melodie al<br />
secondo, che le sviluppa, le arricchisce,<br />
le fa crescere per poi ri-<br />
condurle nelle mani del loro compositore.<br />
Alfonso Giardino<br />
Giovanni Bailo<br />
Partial Capos<br />
Carisch<br />
Diciamoci la verità, di manuali<br />
per chitarra ne è pieno il mondo,<br />
reale e virtuale.<br />
Oggi come oggi un’aspirante<br />
chitarri<strong>st</strong>a, più che di un manuale<br />
generico per chitarra, va in cerca<br />
del manuale scritto dal proprio<br />
beniamino, dal chitarri<strong>st</strong>a di cui<br />
desidera ricalcare le orme, lo <strong>st</strong>ile<br />
e i ta<strong>st</strong>i.<br />
È, quindi, una piacevole sorpresa<br />
trovarsi di fronte un manuale<br />
per chitarra che si fa apprezzare<br />
per i contenuti originali e<br />
<strong>st</strong>imolanti.<br />
“Un nuovo modo di suonare<br />
e comporre per chitarra. 10 <strong>st</strong>udi,<br />
10 brani completi”: que<strong>st</strong>o<br />
l’obiettivo che Giovanni Bailo<br />
si è prefissato di raggiungere<br />
con il suo Partial Capos, lavoro<br />
che vede la sua pubblicazione<br />
all’interno della collana Carish<br />
Music Lab.<br />
Dopo una breve presentazione<br />
degli accessori utilizzati (capota<strong>st</strong>o<br />
che copre 5 corde, capota<strong>st</strong>o<br />
che copre 3 corde, Transpo<br />
Capo [http://transpocapo.com],<br />
Spider Capo [http://www.spidercapo.com],<br />
Woodies G-Band<br />
24<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
[http://www.woodiesgband.com/<br />
html/home.htm]), l’autore invita<br />
subito il lettore alla sperimentazione.<br />
Supportato dall’ascolto del<br />
CD in dotazione, ben suonato<br />
e ben regi<strong>st</strong>rato, e senza troppi<br />
giri di parole, si parte immediatamente<br />
con il primo <strong>st</strong>udio in pentagramma<br />
e intavolatura, nella<br />
quale le note suonate sulle corde<br />
a vuoto premute dal capota<strong>st</strong>o<br />
sono raffigurate all’interno di un<br />
piccolo cerchietto, per meglio<br />
comprenderne la funzione. E per<br />
illu<strong>st</strong>rare il posizionamento del<br />
capota<strong>st</strong>o, trovate una foto che<br />
mo<strong>st</strong>ra come attrezzare il manico<br />
della no<strong>st</strong>ra chitarra.<br />
Gli <strong>st</strong>udi sono <strong>st</strong>ati sviluppati in<br />
modo da suggerire all’esecutore<br />
idee, sugge<strong>st</strong>ioni, immagini musicali<br />
da cui partire per co<strong>st</strong>ruire<br />
proprie digressioni. Anche i brani,<br />
tutti originali, oltre ad avere una<br />
propria completezza compositiva<br />
ed esecutiva, son lì principalmente<br />
ad evidenziare le sonorità<br />
e le soluzioni tecniche che con i<br />
vari capo è possibile sviluppare,<br />
alternando, inoltre, all’acu<strong>st</strong>ica<br />
una resofonica National e un<br />
banjo a sei corde.<br />
È la curiosità del chitarri<strong>st</strong>a che<br />
Bailo desidera principalmente<br />
<strong>st</strong>uzzicare: a partire dalla ricerca<br />
dei vari capota<strong>st</strong>i propo<strong>st</strong>i, fino<br />
alla scoperta di un nuova prospettiva<br />
nella quale inquadrare<br />
l’utilizzo della propria chitarra.<br />
Giovanni, consulente enologico,<br />
suona la chitarra dall’età<br />
di dodici anni e si è diplomato<br />
presso il Centro Studi Finger<strong>st</strong>yle<br />
di Arezzo di Davide Ma<strong>st</strong>rangelo,<br />
il quale introduce alla lettura di<br />
que<strong>st</strong>o manuale con una sua presentazione.<br />
Giovanni Bailo ha già pubblicato,<br />
sempre per Carish, una<br />
raccolta di suoi arrangiamenti di<br />
composizioni di Ludovico Einaudi,<br />
Einaudi for Guitar, e ha<br />
prodotto tre CD con brani per lo<br />
più di propria composizione.<br />
Alfonso Giardino
ar arti<strong>st</strong>i<br />
Luca Pedroni<br />
Classe ’79, con una formazione molto varia e articolata<br />
alle spalle, Luca Pedroni è uno dei chitarri<strong>st</strong>i<br />
acu<strong>st</strong>ici di nuova generazione più interessanti. Nel<br />
2010 ha partecipato a L’Ultima Parola su Rai – di<br />
cui ha realizzato la sigla - e da allora alcuni suoi<br />
brani vengono utilizzati all’interno servizi televisivi e<br />
pubblicità in onda sulla <strong>st</strong>essa rete. Attualmente è<br />
in <strong>st</strong>udio alle prese con la realizzazione di un nuovo<br />
disco, un po’ fuori dagli schemi, e ne abbiamo approfittato<br />
per una breve chiacchierata con qualche<br />
anticipazione.<br />
Vogliamo cominciare con una versione ‘breve’<br />
della tua <strong>st</strong>oria arti<strong>st</strong>ica, anche per presentarti<br />
ai no<strong>st</strong>ri lettori?<br />
Ho cominciato con la chitarra elettrica, confesso!<br />
Ho lavorato parecchio in giro, sia con alcune band<br />
che in <strong>st</strong>udio. Verso la fine del 2005 poi ho cominciato<br />
ad appassionarmi alla chitarra acu<strong>st</strong>ica. Anzi<br />
sono ‘tornato’ a innamorarmi dell’acu<strong>st</strong>ica, che in<br />
fondo è <strong>st</strong>ato il punto da cui sono partito all’inizio,<br />
ma che non avevo mai approfondito. Da chitarri<strong>st</strong>a<br />
elettrico un po’ ‘smanettone’ ho ritrovato una dimensione<br />
più intima, più raccolta. Allo <strong>st</strong>esso tempo, ho<br />
trasferito sulla <strong>st</strong>elle <strong>st</strong>rings diverse tecniche che<br />
avevo appreso in tanti anni di <strong>st</strong>udio.<br />
Ma hai frequentato anche il conservatorio, vero?<br />
26<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
fotografi di Diego Boldini e Karen Bere<strong>st</strong>ovoy<br />
Sì, parallelamente all’elettrica ho <strong>st</strong>udiato anche<br />
chitarra classica. Anche se mi sono reso immediatamente<br />
conto che il mondo accademico non avrebbe<br />
mai fatto al caso mio. Però, per affrontare la professione,<br />
era necessario avere anche una formazione<br />
di quel tipo. Anzi, devo ammettere che sono<br />
<strong>st</strong>ati gli <strong>st</strong>udi che mi hanno dato di più in assoluto.<br />
C’è un rigore, una ricerca della perfezione tecnica<br />
che ti da gli <strong>st</strong>rumenti per andare avanti. Ti insegna<br />
a <strong>st</strong>udiare. Se la chitarra elettrica era la parte<br />
divertente della musica e quella classica il rigore<br />
accademico dello <strong>st</strong>rumento, nella chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
ho trovato il naturale congiungimento di que<strong>st</strong>i due<br />
mondi, quella che in fondo è la mia dimensione naturale.<br />
Se aggiungi che sono sempre <strong>st</strong>ato un grosso<br />
appassionato della musica di Michael Hedges<br />
e di tutta la we<strong>st</strong> coa<strong>st</strong>, CSN in te<strong>st</strong>a, non poteva<br />
andare diversamente. La cosa più dura è <strong>st</strong>ata trovare<br />
il coraggio di salire su un palco da solo… non<br />
è esattamente come dirlo. Superata la prima volta,<br />
ho scoperto che mi piaceva anche.<br />
Stai lavorando su disco nuovo in que<strong>st</strong>o periodo?<br />
Paradossalmente, dopo tanto girare e suonare da<br />
solo, ora <strong>st</strong>o tornando un po’ indietro. E il nuovo di
sco sarà un progetto abba<strong>st</strong>anza ambizioso, con il<br />
tentativo di conciliare la chitarra acu<strong>st</strong>ica con il mondo<br />
della musica elettronica. Che è l’altra mia grande<br />
passione. Con Luca Martegani - che ha lavorato con<br />
Andy dei Bluvertigo, Mephi<strong>st</strong>o, Don Carlos, Xeliusproject,<br />
è <strong>st</strong>ato menzione d’onore al concorso internazionale<br />
di musica elettronica L. Russolo - con<br />
cui ho già collaborato in passato, soprattutto per le<br />
produzioni in Rai, <strong>st</strong>iamo realizzando que<strong>st</strong>o nuovo<br />
progetto, che è quasi pronto. Per vari problemi<br />
editoriali abbiamo rimandato tutto all’autunno, ma<br />
in realtà saremmo già <strong>st</strong>ati a po<strong>st</strong>o per l’e<strong>st</strong>ate. Ci<br />
saranno anche canzoni vere e proprie, interpretate<br />
da voci femminili.<br />
Come <strong>st</strong>ate lavorando in <strong>st</strong>udio?<br />
Essenzialmente si parte dal brano, con la mia<br />
scrittura, che realizzo come ho sempre fatto, con il<br />
metodo seriale. Si tratta di pezzi essenzialmente minimali<strong>st</strong>i,<br />
con un loop iniziale che viene man mano<br />
sviluppato ed e<strong>st</strong>eso. Luca prende que<strong>st</strong>i brani, e<br />
senza intervenire con elettronica ‘attiva’, cioè senza<br />
modificare realmente le sonorità della chitarra, rielabora<br />
tutti i suoni, li filtra e li rimonta arrangiando il<br />
brano in chiave completamente diversa. Vengono<br />
fuori delle idee incredibili: una sorta di orche<strong>st</strong>razio-<br />
27<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Luca Pedroni<br />
ar<br />
ne dello <strong>st</strong>rumento, realizzato attraverso lo <strong>st</strong>esso.<br />
Spesso io <strong>st</strong>esso rimango sorpreso dal risultato finale,<br />
sembra incredibile che tutto provenga solo da<br />
una chitarra.<br />
E’ un tentativo anche abba<strong>st</strong>anza coraggioso e<br />
controtendenza per l’ambito della chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
in cui si tende sempre a esaltare il ‘tutto in<br />
presa diretta’.<br />
Sono sempre <strong>st</strong>ato, per natura, abba<strong>st</strong>anza controtendenza.<br />
E’ anche un intenzionale tentativo di<br />
uscire da una nicchia che, in Italia, negli ultimi anni<br />
è diventata un po’ troppo autoreferenziale. Ci si conosce<br />
tutti, si fanno un po’ sempre le <strong>st</strong>esse cose.<br />
Vorrei rivolgermi a qualcuno anche ‘oltre’ la solita<br />
cerchia. Non sarà semplice, ma voglio provarci.<br />
Come lavori in fase di composizione e arrangiamento?<br />
Mi interessa molto approfondire l’uso<br />
del seriating che fai…<br />
Non è una scelta razionale che abbia basi didattiche,<br />
deriva piutto<strong>st</strong>o dall’ascolto di tanti musici<strong>st</strong>i<br />
innovativi del ‘900 come Leo Brouwer,Steve Reich,<br />
Chick Corea, John Martyn e John Cage. Si parte essenzialmente<br />
da una cellula musicale di base, cui
ar<br />
Luca Pedroni<br />
vengono via via aggiunti elementi ritmici o melodici,<br />
cambiando tonalità o facendo piccole variazioni per<br />
raggiungere un effetto orche<strong>st</strong>rale dell’esecuzione.<br />
Essendo un fan scatenato del prog anni ’70, mi<br />
piace arrangiare, con que<strong>st</strong>o metodo, brani di Pink<br />
Floyd, PFM ma anche Police e altri, che ben si pre<strong>st</strong>ano<br />
a essere utilizzati in que<strong>st</strong>o conte<strong>st</strong>o. L’esempio<br />
migliore in que<strong>st</strong>o senso è sicuramente la cover<br />
di “Run Like Hell”, che è possibile vedere sul mio<br />
canale youtube. Parto dalle peculiarità ritmiche del<br />
brano per arrivare a valorizzarne l’aspetto melodico.<br />
Mi piace molto, inoltre, lavorare con gli effetti<br />
tipici della chitarra elettrica, cosa che non facciamo<br />
in molti.<br />
Il disco nuovo sarà di<strong>st</strong>ribuito su canali tradizionali<br />
o userai anche gli <strong>st</strong>ore su Internet? In<br />
generale che rapporto hai con i nuovi media?<br />
Il CD dovrebbe essere prodotto da Rai Trade.<br />
Sicuramente il grosso della di<strong>st</strong>ribuzione avverrà<br />
attraverso canali digitali, come già è accaduto per<br />
i miei dischi precedenti. Di fatto, il supporto fisico<br />
ha una diffusione <strong>st</strong>rettamente legata ai concerti dal<br />
vivo, ai vari fe<strong>st</strong>ival a cui partecipo e dove c’è una<br />
reale richie<strong>st</strong>a del disco vero e proprio.<br />
In generale non è facile riuscire a de<strong>st</strong>reggiarsi<br />
in que<strong>st</strong>o nuovo mercato, in cui tutto è in continuo<br />
cambiamento. Le potenzialità sono enormi, e ti<br />
aprono prospettive impensabili solo pochi anni fa.<br />
Malgrado io abbia ancora un approccio piutto<strong>st</strong>o<br />
tradizionale alla ge<strong>st</strong>ione delle mie attività, mi rendo<br />
conto che è importante esserci e avere eventualmente<br />
la possibilità di sfruttare occasioni se si<br />
dovessero presentare. Anche se al momento non<br />
Luca Pedroni in compagnia di Luca Martegani<br />
28<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 1 duemilaundici<br />
è ancora successo. La comunicazione e la visibilità<br />
sono enormemente facilitati, anche se l’effettivo ritorno<br />
dal punto di vi<strong>st</strong>a commerciale al momento mi<br />
lascia ancora qualche perplessità.<br />
Che <strong>st</strong>rumentazione <strong>st</strong>ai usando in que<strong>st</strong>o periodo?<br />
Sia in <strong>st</strong>udio che dal vivo.<br />
La chitarra principale che utilizzo è una Collings<br />
OM, una delle prime che ho comprato diversi anni<br />
fa, ‘svenandomi’ non poco. L’ho presa da un collezioni<strong>st</strong>a<br />
privato a Milano, e ha già diversi anni alle<br />
spalle. Suona molto bene. Le chitarre, in generale,<br />
vado a regi<strong>st</strong>rarle nello <strong>st</strong>udio di Nobile che un’attrezzatura<br />
fanta<strong>st</strong>ica ed essendo lui <strong>st</strong>esso un ottimo<br />
chitarri<strong>st</strong>a ha le idee molto chiare in proposito.<br />
La Collings è amplificata con un si<strong>st</strong>ema Schertler,<br />
che è <strong>st</strong>ato anche il punto di partenza del mio rapporto<br />
di endorsement con loro. Uso i loro amplificatori,<br />
David o Unico a seconda delle dimensioni della<br />
sala in cui mi esibisco e <strong>st</strong>o aspettando le loro nuove<br />
chitarre con il LYDiA montato di serie. Ci sono<br />
poi due si<strong>st</strong>emi della TC Elettronics, il G Natural e<br />
il G Major, oltre a una loop machine e qualche altra<br />
scatoletta che non mancano mai nei miei set dal<br />
vivo.<br />
Permettimi di chiudere con una piccola provocazione:<br />
sei endorser di una casa che produce<br />
chitarre e ti occupi di prove di <strong>st</strong>rumenti per la<br />
rivi<strong>st</strong>a Strumenti Musicali. Non ti crea nessun<br />
problema?<br />
Il problema enorme è che tutte le chitarre belle<br />
che provo vorrei comprarmele [ridendo].<br />
Mario Giovannini
ar arti<strong>st</strong>i<br />
Acou<strong>st</strong>ic Night 11<br />
Per noi cittadini milanesi, abituati a vedere solo<br />
tangenziali e traffico, ogni scusa è buona per raggiungere<br />
la più vicina località marittima. L’invito di<br />
Beppe ad assi<strong>st</strong>ere all’Acou<strong>st</strong>ic Night 11 era quindi<br />
una ghiotta occasione per fuggire dall’ufficio e da<br />
Milano in un caldo venerdì pomeriggio e respirare<br />
un po’ d’aria di mare.<br />
E così alle tre del pomeriggio ero già in viaggio<br />
per Genova con l’intento di fare quattro passi, respirare<br />
aria buona, mangiare un po’ di focaccia e<br />
recarmi con il dovuto anticipo al Teatro della Corte,<br />
per portare a Beppe e Federica la copertina e<br />
la bozza di <strong>st</strong>ampa del nuovo Trattato di chitarra<br />
Flatpicking che sarebbe uscito nei giorni immediatamente<br />
successivi.<br />
La produzione di que<strong>st</strong>o libro mi ha permesso di<br />
re<strong>st</strong>are in contatto per lungo tempo con Beppe e di<br />
seguirlo nei suoi viaggi negli Stati Uniti. Nel corso<br />
della lavorazione infatti Beppe mi ha spesso chiamato<br />
via Skype dai più remoti angoli degli States.<br />
E il ricordo è andato al mio ultimo viaggio in terra<br />
americana, durante il quale la Radio è <strong>st</strong>ata assoluta<br />
protagoni<strong>st</strong>a, accompagnando i lunghi spo<strong>st</strong>amenti<br />
tra la California, l’Arizona, lo Utah e il Nevada.<br />
Proprio come gli ospiti che hanno animato que<strong>st</strong>a<br />
edizione della Acou<strong>st</strong>ic Night, che provengono e diffondono<br />
le loro trasmissioni radiofoniche da diversi<br />
angoli dell’America.<br />
30<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
“Le radio d’America” è <strong>st</strong>ato il tema di que<strong>st</strong>a edizione<br />
della <strong>st</strong>raordinaria manife<strong>st</strong>azione che per la<br />
prima volta ho avuto il piacere di vedere. Un meraviglioso<br />
viaggio nell’anima della radiofonia americana<br />
che, escluse le grandi e più popolose città<br />
nelle quali la musica pop in tutte le sue modernissime<br />
forme invade l’etere, è prepotentemente dominata<br />
dalla musica più ‘popolare’, e cioè il country<br />
e il bluegrass. Difficile pensare che il cuore dell’America<br />
parli un linguaggio musicale così diverso dal<br />
no<strong>st</strong>ro immaginario.<br />
Sul palco del Teatro della Corte i quattro protagoni<strong>st</strong>i<br />
del concerto sono <strong>st</strong>ati, oltre a Beppe Gambetta,<br />
Nick For<strong>st</strong>er (voce, chitarra, chitarra slide, chitarra<br />
elettrica, contrabbasso), presentatore e fondatore<br />
del programma E-town trasmesso dal Colorado;<br />
Peter O<strong>st</strong>roushko (voce, mandolino, violino) dal<br />
programma Prairy Home Companion che trasmette<br />
da Minneapolis in Minnesota, e Bryan Sutton (voce,<br />
chitarra, basso), bravissimo ‘flatpicker’ e ospite<br />
frequente del radio show della Grand Ole Opry a<br />
Nashville in Tennessee.<br />
Per quello che possiamo immaginare riguardo<br />
que<strong>st</strong>i leggendari programmi radiofonici, l’atmosfera<br />
è <strong>st</strong>ata ricreata in modo perfetto. Grazie anche<br />
alla mescolanza di generi e di <strong>st</strong>ili che contraddi<strong>st</strong>inguono<br />
que<strong>st</strong>i show. La scaletta ha così spaziato<br />
dallo “Slade Stomp” di Beppe Gambetta dedicato<br />
all’amico Charles Sautelle, a un classico dei Mon-
oe Brothers magi<strong>st</strong>ralmente interpretato da Brian<br />
Sutton e Nick For<strong>st</strong>er, al gospel “Turn your radio<br />
on” cantato dai quattro con l’accompagnamento di<br />
Sutton. E poi un bellissimo brano tradizionale ucraino<br />
accompagnato da un racconto sulla famiglia e le<br />
origini di Peter O<strong>st</strong>roushko.<br />
Tradizione, <strong>st</strong>oria, esperienze di vita ma anche il<br />
divertimento con l’esilarante “Bad Jokes” nel quale<br />
a turno i musici<strong>st</strong>i raccontavano le loro ‘freddure’.<br />
Il gruppo si arricchisce poi di Helen For<strong>st</strong>er per la<br />
voce nel classico “Li<strong>st</strong>en to the radio”.<br />
Il tutto arricchito dalla bellissima scenografia e<br />
dalla magi<strong>st</strong>rale regia audio.<br />
Memorabile la battuta di Beppe al termine del collegamento<br />
radiofonico di RAI Radio3: «Ora che non<br />
siamo più in diretta posso dire: belin!». Peccato che<br />
il collegamento fosse ancora attivo…<br />
31<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Acou<strong>st</strong>ic Night 11<br />
ar<br />
Difficile per chi non frequenti i fe<strong>st</strong>ival acu<strong>st</strong>ici immaginare<br />
che un evento simile possa richiamare un<br />
così variegato pubblico, fatto di giovani musici<strong>st</strong>i ma<br />
anche di semplici appassionati o intere famiglie e<br />
fare il tutto esaurito per tre giorni consecutivi in un<br />
teatro di que<strong>st</strong>e dimensioni. Per me si è trattato di<br />
una ulteriore conferma sul successo della musica<br />
acu<strong>st</strong>ica in Italia, che è dimo<strong>st</strong>rato dalla qualità e<br />
dalla passione che troverete nelle pagine della rivi<strong>st</strong>a<br />
che <strong>st</strong>ate sfogliando.<br />
Di certo le radio italiane avrebbero molto da imparare<br />
da quelle americane in fatto di passione, qualità,<br />
varietà, originalità e incontro delle proprie scelte<br />
con la considerazione popolare.<br />
Germano Dantone
ar arti<strong>st</strong>i<br />
AGM Sarzana 2011<br />
Un miracolo italiano<br />
E così, come promesso, da mercoledì 18 a domenica<br />
22 maggio, Alessio Ambrosi e l’associazione<br />
culturale Armadillo Club hanno trasformato<br />
il delizioso centro <strong>st</strong>orico di Sarzana e l’imponente<br />
Fortezza Firmafede in una vera e proria ‘Città delle<br />
chitarre’. In un momento <strong>st</strong>orico come quello che<br />
<strong>st</strong>iamo attraversando, caratterizzato da una crisi<br />
economica che attanaglia le famiglie e da tagli indiscriminati<br />
che mortificano il rilancio della produzione,<br />
sembra impossibile che il mondo della chitarra<br />
acu<strong>st</strong>ica, considerato tuttora una nicchia all’interno<br />
di un settore musicale non più florido come una<br />
volta, abbia saputo dotarsi di una manife<strong>st</strong>azione<br />
come l’Acou<strong>st</strong>ic Guitar Meeting: una rassegna così<br />
ricca e articolata di idee e propo<strong>st</strong>e, con ospiti di primo<br />
livello, capace di richiamare più di cento espositori,<br />
una forte partecipazione internazionale e un<br />
pubblico fedele che affolla anche i concerti serali a<br />
pagamento. Nel suo ambito un sicuro punto di riferimento<br />
non solo nel no<strong>st</strong>ro paese, ma anche a livello<br />
europeo. Sembra impossibile, ma è successo: un<br />
piccolo miracolo italiano, al quale speriamo che ne<br />
possano seguire pre<strong>st</strong>o degli altri.<br />
Il corso di formazione. Il titolo che si è dato<br />
32<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Diane Ponzio sul palco centrale<br />
que<strong>st</strong>’anno al tradizionale corso di formazione, con<br />
cui il Meeting apre i battenti il mercoledì, ha dato<br />
subito il segno di una nuova direzione che si è voluto<br />
imprimere a que<strong>st</strong>a quattordicesima edizione:<br />
“La liuteria e la didattica per chitarra e oltre”. Oltre<br />
la chitarra, infatti, perché lo <strong>st</strong>rumento titolare della<br />
manife<strong>st</strong>azione è <strong>st</strong>ato affiancato in que<strong>st</strong>o corso, e<br />
in uno dei concerti serali in particolare, da due altri<br />
<strong>st</strong>rumenti a corda tipici delle <strong>st</strong>ring-band acu<strong>st</strong>iche<br />
della tradizione <strong>st</strong>atunitense: il mandolino e il banjo.<br />
E l’operazione è <strong>st</strong>ata condotta ai massimi livelli. Gli<br />
insegnanti di liuteria sono <strong>st</strong>ati: John Monteleone,<br />
uno dei più pre<strong>st</strong>igiosi co<strong>st</strong>ruttori di chitarre archtop,<br />
oltre che di chitarre flat-top e mandolini; l’au<strong>st</strong>raliano<br />
Steve Gilchri<strong>st</strong>, il più rinomato co<strong>st</strong>ruttore di<br />
mandolini di <strong>st</strong>ile nordamericano; Greg Deering, il<br />
più grande co<strong>st</strong>ruttore di banjo al mondo; ai quali<br />
si è aggiunto Carlos Michelutti per un seminario<br />
sulla messa a punto degli <strong>st</strong>rumenti. Grande qualità<br />
anche per la didattica <strong>st</strong>rumentale: il finger<strong>st</strong>yle<br />
tradizionale e contemporaneo di Davide Ma<strong>st</strong>rangelo,<br />
coordinatore dei corsi di Sarzana dal 2005;<br />
il flatpicking ‘globale’ di Beppe Gambetta; il mandolino<br />
‘universale’ di Mike Marshall, coadiuvato da<br />
Massimo Gatti; e il banjo trascendentale di Jens<br />
Kruger.
New Sounds of Acou<strong>st</strong>ic Music. L’idea di affiancare<br />
altri <strong>st</strong>rumenti alla chitarra risponde al desiderio<br />
di non guardare a que<strong>st</strong>’ultima unicamente<br />
in un’ottica soli<strong>st</strong>ica, ma di incoraggiare una sua<br />
dimensione anche di gruppo; e, più in generale, di<br />
avvicinare un pubblico più va<strong>st</strong>o non di soli speciali<strong>st</strong>i.<br />
In uno spirito simile l’anno scorso si è introdotta<br />
nel New Sounds of Acou<strong>st</strong>ic Music-Premio Carisch,<br />
tradizionalmente riservato ai chitarri<strong>st</strong>i soli<strong>st</strong>i, una<br />
sezione dedicata ai cantautori-chitarri<strong>st</strong>i “in memoria<br />
di Stefano Rosso”. Que<strong>st</strong>a maggiore ampiezza<br />
di vedute è favorita anche da un originale si<strong>st</strong>ema<br />
di selezione multipla, per cui i partecipanti alla finale<br />
di Sarzana sono scelti separatamente da realtà<br />
diverse, come l’associazione culturale Armadillo<br />
Club che organizza la manife<strong>st</strong>azione, i centri didattici<br />
Lizard Accademie Musicali e Centro Studi<br />
Finger<strong>st</strong>yle, la rivi<strong>st</strong>a GTR & Bass e il no<strong>st</strong>ro portale<br />
<strong>Fingerpicking</strong>.net. Que<strong>st</strong>e e altre realtà sono poi<br />
rappresentate nella giuria, che nella sua eterogeneità<br />
finisce curiosamente per produrre sempre risultati<br />
so<strong>st</strong>anzialmente equilibrati. La palma è <strong>st</strong>ata<br />
comunque assegnata, sul filo di lana, al chitarri<strong>st</strong>a<br />
finger<strong>st</strong>yle Lorenzo Favero e al cantautore Enrico<br />
Esma, ai quali sono andati rispettivamente una<br />
Godin 5th Avenue e un si<strong>st</strong>ema di amplificazione<br />
B-Band in coppia con un ampli SR Technology; a<br />
tutti gli altri, pubblicazioni didattiche della Carisch e<br />
corde John Pearse.<br />
Notte giovane. L’esibizione e la premiazione dei<br />
giovani emergenti è <strong>st</strong>ata coronata da un concerto<br />
in loro onore. La prima arti<strong>st</strong>a a salire sul palco è<br />
<strong>st</strong>ata per l’occasione Giulia Millanta, vincitrice della<br />
scorsa edizione del Premio Carisch nella sezione<br />
cantautori. Giulia ci ha offerto un’immagine molto<br />
positiva, dimo<strong>st</strong>rando di aver saputo valorizzare il<br />
successo ottenuto e di aver coltivato con impegno<br />
e determinazione una sua forte crescita personale.<br />
Sul palco, l’intesa raggiunta con la seconda chitarra<br />
di Paolo Loppi le ha permesso di concentrarsi maggiormente<br />
sulla propria espressione vocale e su un<br />
uso efficamente ritmico della chitarra, con risultati<br />
apprezzabili. Una crescita esponenziale hanno dimo<strong>st</strong>rato<br />
anche le Hussy Hicks. Da quando si sono<br />
fatte conoscere a Sarzana nel 2008, sono migliorate<br />
di anno in anno e diventate le beniamine dei<br />
fe<strong>st</strong>ival acu<strong>st</strong>ici in Italia. La chitarri<strong>st</strong>a Julz Parker è<br />
apparsa fin dall’inizio la personalità più rappresen-<br />
33<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
AGM Sarzana 2011<br />
ar<br />
Una lezione di John Monteleone<br />
Germano Dantone della Carisch premia Lorenzo Favero<br />
Giulia Millanta<br />
Hussy Hicks
Andrea Braido<br />
ar<br />
Guitar Republic<br />
Roberto Dalla Vecchia<br />
AGM Sarzana 2011<br />
Massimo Gatti, Leo Di Giacomo e Icaro Gatti<br />
34<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 1 duemilaundici<br />
tativa del gruppo: ottima chitarri<strong>st</strong>a, con un’energia<br />
impressionante, un gu<strong>st</strong>o e uno <strong>st</strong>ile personalissimi,<br />
così come talentuosa autrice e cantante sugge<strong>st</strong>iva.<br />
Ma bisogna riconoscere alla cantante Leesa<br />
Gentz di avere negli ultimi due anni in qualche<br />
modo pareggiato la compagna, attraverso un lavoro<br />
<strong>st</strong>raordinario sulla sua vocalità e sulla sua tenuta<br />
ed energia sul palco. Con loro anche que<strong>st</strong>’anno la<br />
bassi<strong>st</strong>a Tracy Stephens, che rispetto all’anno scorso<br />
è apparsa maggiormente ‘dentro’ al gruppo seppure<br />
con discrezione. Il bravissimo Andrea Braido<br />
propone negli ultimi anni diversi progetti personali<br />
in differenti <strong>st</strong>ili e formazioni. L’AGM è <strong>st</strong>ata una<br />
buona occasione per mantenere vivo il suo Duo<br />
Acu<strong>st</strong>ico Mediterraneo, in que<strong>st</strong>a circo<strong>st</strong>anza supportato<br />
dal chitarri<strong>st</strong>a Marco Brusa. La serata si è<br />
conclusa con i Guitar Republic di Pino Fora<strong>st</strong>iere,<br />
Sergio Altamura e Stefano Barone: ho temuto per<br />
un attimo che la loro musica spinta ai confini della<br />
‘chitarra acu<strong>st</strong>ica contemporanea’ potesse non<br />
essere adatta per chiudere un concerto, e potesse<br />
soffrire dell’incipiente frescura notturna e della <strong>st</strong>anchezza<br />
del pubblico per il lungo show. Invece le loro<br />
alchimie sonore tra tapping ed elettronica, ben congegnate<br />
nelle composizioni e negli arrangiamenti in<br />
trio, hanno conqui<strong>st</strong>ato Sarzana.<br />
Notte bluegrass. Se il buon giorno si vede dal<br />
mattino… il set di Roberto Dalla Vecchia ha rappresentato<br />
un’ottima apertura per quello che è <strong>st</strong>ato<br />
sicuramente uno dei migliori concerti cui mi sia capitato<br />
di assi<strong>st</strong>ere nel corso degli anni a Sarzana,<br />
e non solo. A ben vedere, Roberto segue per molti<br />
aspetti le orme del suo mae<strong>st</strong>ro Beppe Gambetta:<br />
la sua musica è un flatpicking che miscela le radici<br />
country-bluegrass con le accordature aperte e le<br />
melodie europee, organizza nella sua città la manife<strong>st</strong>azione<br />
vicenzAcu<strong>st</strong>ica con ospiti internazionali,<br />
porta avanti un’attività didattica in seminari e<strong>st</strong>ivi.<br />
Ma ogni cosa la fa con una sua cifra personale:<br />
con un suono <strong>st</strong>repitoso della sua Manne, ha presentato<br />
alcuni suoi cavalli di battaglia e brani dal<br />
suo nuovo Hand in Hand. Poi sono entrati in gioco i<br />
musici<strong>st</strong>i che già abbiamo vi<strong>st</strong>o volteggiare intorno<br />
a chitarra, mandolino e banjo nel corso di formazione.<br />
Inizia Massimo Gatti con il chitarri<strong>st</strong>a Leo<br />
Di Giacomo e il figlio contrabbassi<strong>st</strong>a Icaro Gatti,<br />
suoi compagni nei Bluegrass Stuff, per un’introduttiva<br />
full immersion nella tradizione che fa capo a Bill<br />
Monroe. Quando viene chiamato sul palco lo <strong>st</strong>raor-
dinario Jens Kruger, si forma una band bluegrass<br />
al completo. Quindi è la volta di Beppe Gambetta,<br />
già rodato con la sua Acou<strong>st</strong>ic Night e avvezzo a<br />
<strong>st</strong>imolare sinergie musicali, che pian piano prende<br />
per mano la serata e dà il via a una girandola di<br />
duetti e terzetti, chiamando in causa anche quell’altro<br />
musici<strong>st</strong>a eccezionale che è Mike Marshall. Nel<br />
suo set da solo, Marshall passa dalla new acou<strong>st</strong>ic<br />
music alla musica brasiliana, dalle danze bulgare<br />
a Bach, per conqui<strong>st</strong>are definitivamente il pubblico<br />
con l’esecuzione di un’intera composizione del napoletano<br />
Raffaele Calace. L’apoteosi è con il finale<br />
affidato ai Kruger Brothers, che vedono al fianco<br />
di Jens il fratello chitarri<strong>st</strong>a e cantante Uwe Kruger<br />
con il bassi<strong>st</strong>a Joel Landsberg. I due fratelli<br />
sono cresciuti in Europa, in una famiglia di origini<br />
tedesche e immigrata in Svizzera, prima di trasferirsi<br />
nella Carolina del Nord. Forse a que<strong>st</strong>e peregrinazioni<br />
è dovuta la particolare profondità musicale<br />
del gruppo, che attraversa appieno vecchi e nuovi<br />
orientamenti del bluegrass con reminiscenze classiche<br />
e bachiane. Calorosissima l’accoglienza del<br />
pubblico, con una vera e propria ovazione per “Appalachian<br />
Concerto”, un’articolata suite eseguita in<br />
trio ma concepita anche con il supporto di un quartetto<br />
d’archi, dove una sezione di musica per danza<br />
richiama addirittura il ritmo della tarantella.<br />
Corde & Voci per Dialogo & Diritti. Dagli Stati<br />
Uniti all’America Latina: dopo aver assegnato il<br />
premio alla memoria di Woodie Guthrie e l’anno<br />
scorso a Jackson Browne, il fe<strong>st</strong>ival ha voluto ricordare<br />
Victor Jara e Violeta Parra, due dei maggiori<br />
esponenti del movimento della nueva canción cilena<br />
ispirata al recupero della canzone popolare tradizionale.<br />
Come cornice per que<strong>st</strong>o importante evento<br />
ha co<strong>st</strong>ruito una lunga serata dedicata alla musica<br />
dei popoli, partendo da una collaborazione che si<br />
richiama alla world music: il duo formato da Soumik<br />
Datta, interprete del sarod, gioiello della liuteria<br />
classica indiana con qualche affinità con il banjo,<br />
e Nico Di Batti<strong>st</strong>a, mae<strong>st</strong>ro della ‘DB Guitar’, chitarra<br />
a corde di nylon con diapason molto lungo e i<br />
due bassi un’ottava sotto, sulla quale adotta spesso<br />
tecniche thumb & slap con accenti funk-jazz. Datta<br />
è formato al repertorio classico indiano, ma ha<br />
anche <strong>st</strong>udiato composizione al Trinity College of<br />
Music di Londra, e riesce ad adattarsi con innato<br />
talento alle incursioni di Di Batti<strong>st</strong>a, ritmicamente e<br />
armonicamente più contemporanee. Si ritorna poi<br />
35<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
AGM Sarzana 2011<br />
ar<br />
Jens Kruger, Mike Marshall e Beppe Gambetta<br />
Kruger Brothers<br />
Soumik Datta<br />
alla tradizione nordamericana con il canadese David<br />
Essig, legato agli anni del folk music revival, e<br />
Diane Ponzio, esponente della moderna canzone<br />
d’autore. Tocca poi a Mauro Di Domenico, molto<br />
legato al mondo della musica latina, collaboratore<br />
per anni degli Inti-Illimani, oltre che in passato di
ar<br />
Angel Parra con il guitarrón<br />
Francesco Loccisano<br />
Eugenio Bennato<br />
Banjo Clan<br />
AGM Sarzana 2011<br />
36<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 1 duemilaundici<br />
Musicanova e della Nuova Compagnia di Canto<br />
Popolare, di introdurre e accompagnare l’esibizione<br />
di Angel Parra, figlio di Violeta. Angel suonerà anche<br />
alcuni brani con un guitarrón appartenuto alla<br />
madre, una chitarra tradizionale cilena de<strong>st</strong>inata ad<br />
accompagnare el Canto del Poeta, con venticinque<br />
corde divise in diversi ordini. Sarà lui a ritirare il premio<br />
assegnato a Violeta e anche quello assegnato<br />
a Victor Jara, su mandato della Fondazione Victor<br />
Jara.<br />
Dopo la cerimonia entra in scena il Sud d’Italia con<br />
il Francesco Loccisano Quartet, vera rivelazione<br />
della serata. Loccisano è un chitarri<strong>st</strong>a calabrese<br />
formato sia alla chitarra classica che alla chitarra<br />
flamenca, proviene dai Taranta Power di Eugenio<br />
Bennato e suona e compone alla chitarra battente,<br />
in uno <strong>st</strong>ile al tempo <strong>st</strong>esso fedele alla tradizione<br />
e ricco di elementi innovativi e di tecnica superiore.<br />
Anche il cantante Mico Corapi è un profondo<br />
conoscitore del flamenco, e la sua <strong>st</strong>raordinaria<br />
vocalità riesce a cogliere i nessi sottili tra il<br />
canto contadino calabrese e il cante jondo. Completano<br />
il quartetto Vincenzo Oppedisano al basso<br />
e Vincenzo Gagliani alle percussioni. Sale infine<br />
sul palco lo <strong>st</strong>esso Eugenio Bennato, che regala<br />
ad un pubblico ormai fe<strong>st</strong>ante tutti gli inni legati alla<br />
sua idea di Taranta Power. Per la prima volta nel<br />
parterre della Fortezza Firmafede, dapprima timidamente<br />
poi con più decisione, compaiono spettatori<br />
che si trasformano in ballerine e ballerini, impegnati<br />
nel ritmo intenso della tarantella. Un segnale da cogliere<br />
per il futuro?<br />
Eppure non tutto si esaurisce con il corso di formazione,<br />
il Premio Carisch e i concerti serali. Sono<br />
ancora tanti gli eventi collaterali di cui in quesa sede<br />
potremo dare solo un piccolo cenno. A cominciare<br />
dal concerto gratuito della giornata di domenica, che<br />
presenta una scaletta di tutto rispetto: Due chitarre<br />
per L’Aquila, un’esibizione delle scuole musicali de<br />
L’Aquila, con le chitarre co<strong>st</strong>ruite nel corso di liuteria<br />
dello scorso anno sotto la guida dei mae<strong>st</strong>ri Leo Petrucci<br />
e Franco Di Filippo; Paolo Bonfanti, reduce<br />
dalla presentazione del suo nuovo libro Bottkeneck<br />
Guitar (<strong>Fingerpicking</strong>.net); Marco Poeta, esperto di<br />
guitarra portuguesa e dimo<strong>st</strong>ratore della splendida<br />
Martin 12 corde modello Pete Seeger; il ‘mae<strong>st</strong>ro’<br />
Pietro Nobile; Riccardo Zappa, la colonna della<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica italiana; Giovanni Palombo, che<br />
ha presentato alcuni brani dal suo nuovo CD soli-
<strong>st</strong>a La melodia segreta / A Secret Melody (Acou<strong>st</strong>ic<br />
Music Records); il gradito ritorno dei Dago Red, con<br />
il loro blues di atmosfera; Banjo Clan, divertente<br />
ensemble di banjo e non solo, compo<strong>st</strong>o di musici<strong>st</strong>i<br />
perlopiù in pensione, in un repertorio di swing e<br />
<strong>st</strong>andard degli anni ’30.<br />
Per ribadire poi l’idea di affiancare altri <strong>st</strong>rumenti<br />
alla chitarra, incoraggiare la musica d’insieme e avvicinare<br />
il pubblico dei non speciali<strong>st</strong>i, vale la pena<br />
ricordare la perdurante affermazione dell’Ukulele<br />
Village, che ha promosso esibizioni e seminari<br />
con Max De Bernardi & Veronica Sbergia, Ken<br />
Middleton, Lorenzo ‘Ukulollo’, Luca Cocchiere &<br />
Marta Terribile, Jontom. O le esibizioni nel fossato<br />
della Fortezza di orche<strong>st</strong>re di ragazzi e non solo:<br />
l’Orche<strong>st</strong>ra di chitarre Suzuki diretta da Maria<br />
Grazia Citterio; l’Acou<strong>st</strong>ic Ciac Orche<strong>st</strong>ra diretta<br />
da Giovanni Palombo; l’orche<strong>st</strong>ra di ukulele Sinfonico<br />
Honolulu. E i concerti per le <strong>st</strong>rade del centro<br />
<strong>st</strong>orico, con Max Prandi, Giulia Millanta, Max De<br />
Bernardi & Veronica Sbergia.<br />
Per concludere con il tradizionale contributo di<br />
associazioni chitarri<strong>st</strong>iche. Il Centro Studi Finger<strong>st</strong>yle<br />
ha curato seminari con Davide Ma<strong>st</strong>rangelo,<br />
Paolo Mari, Micki Piperno, Simone Valbonetti,<br />
Pino Russo. L’ADGPA ha presentato in collaborazione<br />
con il negozio Prina Strumenti Musicali di<br />
Milano quattro chitarre contraddi<strong>st</strong>inte da caratteri<strong>st</strong>iche<br />
sonore ed e<strong>st</strong>etiche di altissimo pregio: una<br />
Gibson 225 del 1955, una Gretsch Country Club del<br />
1969, una chitarra-arpa mancina co<strong>st</strong>ruita da Massimiliano<br />
Monterosso e una Taylor 914 CE Cu<strong>st</strong>om<br />
Shop presentata al NAMM nel 2005; que<strong>st</strong>i <strong>st</strong>rumenti<br />
sono <strong>st</strong>ati suonati da Daniele Bazzani, Stefano<br />
Barbati, Andrea Valeri e Fabio Casali, e il<br />
filmato dell’evento sarà visibile a partire da settembre<br />
su www.adgpa.it. Infine <strong>Fingerpicking</strong>.net ha<br />
animato il Palco della Torre per tutta la durata del<br />
fe<strong>st</strong>ival: oltre ai fondatori Reno Brandoni, Giovanni<br />
Pelosi e Alex Di Reto, vi hanno suonato (dimenticando<br />
sicuramente qualcuno…) Lorenzo Favero,<br />
Giuseppe Porsia, Luca Francioso, Giulia Millanta &<br />
Paolo Loppi, Gabor Lesko, Giulio Redaelli, Socrate<br />
Verona, Andrea Fascetti, Daniele Bazzani, Massimo<br />
Valli, Marco Montemarano, Giovanni Palombo,<br />
Andrea Valeri, Rolando Biscuola, Simone Ferrari,<br />
Matteo Gobbato, Alberto Ziliotto, Roberto Dalla<br />
Vecchia, Filippo Cosentino, Paolo Mari, Micki Piperno,<br />
i Southside Blues Boys, Girolamo Sanso<strong>st</strong>i,<br />
Stefano Barbati, le Hussy Hicks… Senza dimentica-<br />
37<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
AGM Sarzana 2011<br />
ar<br />
Orche<strong>st</strong>ra Suzuki<br />
Sinfonico Honolulu<br />
Francesco Buzzurro, foto di Alex Di Reto<br />
re il memorabile intervento di Francesco Buzzurro,<br />
che ha riscosso un successo grandissimo. Massimo<br />
Varini ha detto di lui: «Ha la mano de<strong>st</strong>ra di Tommy<br />
Emmanuel e la sini<strong>st</strong>ra di Andrea Braido!» Ne torneremo<br />
a parlare pre<strong>st</strong>o.<br />
Andrea Carpi<br />
Foto di Tiziano Gagliardi
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
AGM Sarzana 2011: l’esposizione<br />
Foto di Tiziano Gagliardi<br />
Borghino e Illotta sono tra i ‘giovani’ liutai<br />
italiani più interessanti. In particolare la<br />
Shakti di Borghino, copia della <strong>st</strong>orica Gibson<br />
di John McLaughlin - con 7 corde di risonanza<br />
sulla tavola e una cassa in acero<br />
occhiolinato da sogno - ha lasciato in segno.<br />
Ne riparleremo a breve in maniera approfondita.<br />
38<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Nuovo record di presenze<br />
per l’esposizione<br />
dell’AGM di Sarzana, con<br />
ben 112 <strong>st</strong>and. La manife<strong>st</strong>azione<br />
consolida la<br />
sua posizione ‘guida’ nel<br />
segmento della chitarra<br />
acu<strong>st</strong>ica e si vede riconosciuta<br />
la giu<strong>st</strong>a rilevanza<br />
non solo a livello italiano,<br />
ma internazionale. Come<br />
te<strong>st</strong>imoniano le presenze<br />
di Monteleone, Larrivée, Gilchri<strong>st</strong> e Derring nella<br />
foto a sini<strong>st</strong>ra, sul palco centrale con il ‘patron’ Alessio<br />
Ambrosi. Menzione a parte per Roy McAlli<strong>st</strong>er<br />
(foto sopra) e la sua chitarra dedicata al Fe<strong>st</strong>ival, di<br />
cui abbiamo parlato ampiamente nel n° 2.<br />
Presente sin dalle primissime edizioni,<br />
Bachmann è uno dei pochissimi liutai italiani<br />
a lavorare solo legni di ‘produzione<br />
propria’. Le sue chitarre con il caratteri<strong>st</strong>ico<br />
fondo bombato, ottenuto non a piegamento<br />
ma a intaglio, sono sempre interessanti.<br />
Una delle novità di que<strong>st</strong>’anno, ennesima<br />
converma della vocazione sempre<br />
più internazionale della manife<strong>st</strong>aziona,<br />
Rozawood è un ‘alfiere’ della tradizione<br />
liuteri<strong>st</strong>ica ceca.<br />
Co<strong>st</strong>ruzione impeccabile e materiali<br />
pregiatissimi - al punto quasi di non<br />
sembrare veri - per <strong>st</strong>rumenti davvero<br />
interessanti.
Janet e Greg Deering, simpaticissimo<br />
e sempre disponibili, sono <strong>st</strong>ati<br />
davvero tra i protagoni<strong>st</strong>i delle giornate<br />
sarzanesi. Un po’ la vera novità di<br />
que<strong>st</strong>’anno, con <strong>st</strong>rumenti di livello eccellente<br />
e una propo<strong>st</strong>a e<strong>st</strong>remamente<br />
varia per finiture e fasce di prezzo.<br />
Come se non ba<strong>st</strong>assero le chitarre<br />
a toglierici il sonno...<br />
La Serie Tulip di Liuton si arrisce<br />
que<strong>st</strong>’anno di un nuovo<br />
shape, il jumbo, pur mantenendo<br />
co<strong>st</strong>anti le caratteri<strong>st</strong>iche che rendono<br />
unici que<strong>st</strong>i <strong>st</strong>rumenti. Bisogna<br />
davvero provarli, una volta,<br />
per rendersene conto.<br />
39<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
AGM Sarzana 2011<br />
<strong>st</strong><br />
Tutti pazzi per i fratelli Chatelier,<br />
que<strong>st</strong>’anno. E in particolare per quella<br />
OM con fasce e fondo in acero che si<br />
vede sullo sfondo della foto.<br />
E in effetti... <strong>st</strong>rumento <strong>st</strong>repitoso.<br />
Anche in que<strong>st</strong>o caso, a breve, contiamo<br />
di tornarci sopra in maniera molto<br />
approfondita.<br />
Anche Gottschall partecipa all’AGM<br />
da diversi anni e non manca mai di<br />
<strong>st</strong>upire con il suo originale progetto ‘a<br />
megafono’ della cassa, che applica su<br />
<strong>st</strong>rumenti di diverse tipologie.
<strong>st</strong><br />
AGM Sarzana 2011<br />
Finalmente anche Taylor approda all’AGM, con<br />
tutte le novità 2011. Interessantissima la nuova<br />
baritona, sia nella tradizionale versione a 6 corde,<br />
ancora di più l’innovativa 8 corde con le due centrali<br />
raddoppiate.<br />
Non di sola chitarra vive l’uomo... e l’Ukulele<br />
Village, anno dopo anno, richiama<br />
sempre più folla. Coloratissimo, simpatico e<br />
irriverente, con la ‘scusa’ di coinvolgere i più<br />
piccini non manca di fare ‘vittime’ anche tra<br />
genitori chitarri<strong>st</strong>i.<br />
Matteo e Daniele della Frenexport<br />
hanno presentato diverse novità per il<br />
mercato italiano: Bedel Guitars e Great<br />
Davide, ma soprattutto Gary Leavinson,<br />
<strong>st</strong>orico fondatore della Blade negli<br />
anni ‘80, che si lancia nel settore delle<br />
acu<strong>st</strong>iche una serie di prodotti molto interessanti.<br />
40<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Altra presenza co<strong>st</strong>ante del Fe<strong>st</strong>ival l’importatore<br />
francese di Yairi, con un incontenibile<br />
Giorgio Mazzone nella ve<strong>st</strong>e di dimo<strong>st</strong>ratore<br />
delle eccellenti chitarre giapponesi.<br />
Non di sola chitarra vive l’uomo (2)... impressionante<br />
l’assortimento di <strong>st</strong>rumenti a corda propo<strong>st</strong>o<br />
da Musikalia. Realizzati in Italia ma progettati per<br />
rirpodurre sonorità di ogni angolo del globo.
Ne abbiamo già parlato, ma merita sottolienarlo<br />
di nuovo: Walden co<strong>st</strong>ruisce ottimi<br />
<strong>st</strong>rumenti a un prezzo assoluatemente interessante.<br />
E’ di<strong>st</strong>ribuita in Italia da Casale<br />
Bauer.<br />
A fianco delle novità già annunciate negli<br />
scorsi mesi - la serie P, le nuove Performa,<br />
le corde SP - allo <strong>st</strong>and Martin era possibile<br />
ammirare la nuova Pete Seeger Signature,<br />
una 12 corde long neck molto particolare. A<br />
breve approfondiremo il discorso.<br />
41<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
AGM Sarzana 2011<br />
<strong>st</strong><br />
Aramini affianca a Lakewood, suo cavallo<br />
di battaglia ormai da diversi anni, la<br />
di<strong>st</strong>ribuzione delle chitarre Larrivée, con<br />
tanto di benedizione impartita da Jean in<br />
persona, in visita al Fe<strong>st</strong>ival.<br />
Anche della EKO Mia Varini abbiamo già parlato<br />
diffusamente, ma vederle tutte assieme in esposizione<br />
è un gran bel colpo d’occhio.<br />
Allo <strong>st</strong>and Carisch, oltre al susseguirsi<br />
frenetico delle presentazioni delle novità<br />
editoriali, non passavano inosservate le<br />
nuove Godin 5th Avenue, semiacu<strong>st</strong>iche<br />
caratterizzate da un eccellente rapporto<br />
qualità prezzo.<br />
Anche in que<strong>st</strong>o caso è in progetto una<br />
prova approfondita.
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Chitarra classica<br />
SCHERTLER CLASSIC CP<br />
Parafrasando la <strong>st</strong>orica rubrica di una nota rivi<strong>st</strong>a<br />
di enigmi<strong>st</strong>ica, ‘forse non tutti sanno che’ Schertler,<br />
il marchio elvetico che è sinonimo di rilevatori di<br />
alta qualità per <strong>st</strong>rumenti acu<strong>st</strong>ici, da alcuni anni<br />
ha messo in commercio una linea di chitarre a suo<br />
nome. Si tratta di chitarre particolari, realizzate con<br />
grande attenzione al design, alla qualità dei materiali<br />
e, naturalmente, all’amplificazione on board. La<br />
progettazione è <strong>st</strong>ata affidata a Claudio Pagelli. Potrebbe<br />
già essere sufficiente a chiudere l’articolo,<br />
ma andiamo avanti. La realizzazione viene eseguita<br />
in fabbriche selezionate in Corea, per le <strong>st</strong>eel<br />
<strong>st</strong>rings, e in Bulgaria, per la classiche. I materiali<br />
vengono scelti direttamente in Svizzera e gli <strong>st</strong>rumenti<br />
passano alla casa madre per controllo qualità<br />
e set up finale prima di essere messe in commercio.<br />
In sede è presente un liutaio che si occupa espressamente<br />
di que<strong>st</strong>o.<br />
Il modello che fa bella mo<strong>st</strong>ra di sé dalla copertina<br />
di que<strong>st</strong>o mese è la Classic CP. Il disegno di que<strong>st</strong>i<br />
<strong>st</strong>rumenti è molto accattivante e originale. Tra l’altro<br />
lo shape del corpo, ridotto ed ergonomico, è praticamente<br />
identico per le acu<strong>st</strong>iche quanto per quelle<br />
con corde in nylon. È un si<strong>st</strong>ema semplice e immediato<br />
per creare una cifra <strong>st</strong>ili<strong>st</strong>ica legata al marchio<br />
e, allo <strong>st</strong>esso tempo, agevolarne la produzione.<br />
La tavola è in abete svizzero, di ottima qualità.<br />
Chiarissimo, con venature molto compatte, spesso<br />
non esente (ma non è il caso dell’esemplare ricevuto<br />
in prova) da ‘graffi d’orso’. Fasce e fondo sono<br />
in palissandro, scuro e con belle marezzature. Tutto<br />
massello, naturalmente. La giunzione tra piano<br />
armonico e fasce è ornata da un triplo filetto nero<br />
e bianco, mentre la rosetta è a sbalzo, in rilievo,<br />
in ebano. Stesso materiale per la ta<strong>st</strong>iera, priva di<br />
pallini o altri ornamenti, e per il ponte dal design<br />
originalissimo che si armonizza in maniera elegante<br />
con la buca, piccola e leggermente ovalizzata.<br />
Il gioco di curve e di rimandi tra que<strong>st</strong>i elementi si<br />
sposa alla perfezione con spalla mancante e dorso<br />
della cassa leggermente asimmetrico. Davvero bella.<br />
La paletta (che è uguale anche per le acu<strong>st</strong>iche,<br />
già accennato) è ‘importante’ e monta sei meccaniche,<br />
con palettina in ebano, di progettazione originale<br />
della casa svizzera. Hanno una ratio superiore<br />
alla media – 1:18 – e sono precise e molto graduali.<br />
Sull’impiallicciatura in palissandro occhieggia il logo<br />
Schertler intarsiato in perloid. L’amplificazione montata<br />
di serie è, ovviamente, il LYDiA Dual on board,<br />
che è un po’ il cavallo di battaglia della casa svizzera.<br />
Pur non amando particolarmente i controlli sulla<br />
fascia superiore della chitarra, in que<strong>st</strong>o caso bisogna<br />
ammettere che si tratta di un peccato veniale,<br />
42<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
vi<strong>st</strong>e le dimensioni, effettivamente molto contenute,<br />
della placca. La realizzazione dello <strong>st</strong>rumento è impeccabile,<br />
senza sbavature o imprecisioni di sorta.<br />
La chitarra è comoda e si imbraccia con piacere.<br />
L’inne<strong>st</strong>o del manico al XIII ta<strong>st</strong>o e le dimensioni<br />
contenute del corpo danno quasi ‘l’illusione’ di avere<br />
per le mani uno <strong>st</strong>rumento a scala corta. Ma su<br />
una chitarra con le corde in nylon… Molto leggera<br />
e bilanciata, pur con un leggero scompenso verso<br />
la paletta, inevitabile vi<strong>st</strong>e le dimensioni, è uno di<br />
quegli <strong>st</strong>rumenti che ti senti subito bene addosso<br />
e con cui è facile fare amicizia. Sia per la forma del<br />
corpo che per il set up – decisamente ‘da corsa’ –<br />
con cui è arrivata, non si può esattamente parlare<br />
di chitarra classica. Diciamo che si colloca con au-
torevolezza nel segmento crossover, a<br />
cavallo tra acu<strong>st</strong>ica e classica, ideale<br />
per diversi generi musicali. Abbiamo<br />
parlato di autorevolezza non a caso,<br />
vi<strong>st</strong>e le qualità di que<strong>st</strong>a CP: la definizione<br />
su tutta la gamma è notevole,<br />
ricca di corpo e di <strong>st</strong>ruttura. Il su<strong>st</strong>ain<br />
– e qui tornano in gioco le dimensioni<br />
della paletta – è lungo, definito e arricchito<br />
da una punta di riverbero naturale.<br />
Anche salendo sui regi<strong>st</strong>ri più alti,<br />
que<strong>st</strong>e caratteri<strong>st</strong>iche vengono mantenute,<br />
assieme alla perfetta intonazione<br />
della ta<strong>st</strong>iera. Per una volta la spalla<br />
mancante non è solo un elemento<br />
ornamentale. Decisamente votata al<br />
finger<strong>st</strong>yle jazz, alla bossa e a tutto<br />
quello che proviene dal Sud America in<br />
generale, è anche lo <strong>st</strong>rumento ideale per chi ama<br />
Chet Atkins, Jerry Reed e dintorni che, non a caso,<br />
suonavano su chitarre di que<strong>st</strong>o tipo.<br />
Il LYDiA on board merita poi un piccolo approfondimento.<br />
È un si<strong>st</strong>ema di rilevamento, come tutti<br />
quelli realizzati da Schertler, di ottima qualità, basato<br />
su un microfono a condensatore ultralineare con<br />
diaframma solido. La tecnologia proprietaria a ‘camera<br />
d’aria’ garantisce una resa molto naturale ed<br />
e<strong>st</strong>remamente dinamica. In que<strong>st</strong>a versione viene<br />
commercializzato al pubblico attorno ai 500 Euro,<br />
che equivale quasi a metà del co<strong>st</strong>o della chitarra,<br />
Chitarra classica<br />
SCHERTLER CLASSIC CP<br />
43<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
<strong>st</strong><br />
tanto per fare le dovute proporzioni. Il segmento di<br />
mercato in cui si colloca la CP è parecchio agguerrito,<br />
ma la ‘ragazza’ ha le carte in regola per farsi<br />
notare.<br />
Schertler di<strong>st</strong>ribuisce direttamente sul territorio<br />
italiano, attraverso centri speciali selezionati. L’elenco<br />
è in continuo aggiornamento.<br />
Mario Giovannini<br />
Scheda tecnica<br />
Tipo: chitarra classica<br />
Co<strong>st</strong>ruzione: Bulgaria<br />
Di<strong>st</strong>ributore: Schertler<br />
www.schertler.com<br />
Prezzo: € 1.308 + IVA<br />
Top e catene: Abete svizzero<br />
Fasce e fondo: Palissandro<br />
Manico: Mogano<br />
Ta<strong>st</strong>iera: Ebano<br />
Ponte: Ebano<br />
Rosetta: Ebano<br />
Battipenna: no<br />
Binding: B/W/B<br />
Meccaniche: Schertler<br />
Amplificazione: LYDiA Dual on Borard<br />
(con Resocoil)<br />
Scala: 650 mm<br />
Ta<strong>st</strong>i: 18
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Amplificatore per chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
SCHERTLER DAVID DELUXE<br />
L’attesa per l’uscita della serie Deluxe degli amplificatori<br />
Schertler, tra gli appassionati, era alta.<br />
Annunciata, poi rimandata, alla fine concretizzata<br />
solo in occasione della fiera di Francoforte. Non a<br />
caso, vi<strong>st</strong>o che la ditta svizzera è, di fatto, un riferimento<br />
nel settore dell’amplificazione degli <strong>st</strong>rumenti<br />
acu<strong>st</strong>ici e i suoi prodotti rappresentano da diversi<br />
anni un termine di paragone per il mercato. Difficile<br />
immaginare che si potesse migliorare quello che già<br />
era ottimo… ma ci sono riusciti.<br />
L’esemplare arrivato per la prova è uno dei primissimi<br />
giunti in Italia ma, al momento di andare ‘in<br />
<strong>st</strong>ampa’, nei vari centri specializzati affiliati Schertler<br />
non dovrebbe essere difficile trovarne disponibili. Al<br />
solito, ci siamo ‘sacrificati’ per te<strong>st</strong>are il nuovo David<br />
Deluxe, senza perderci in un inutile confronto con il<br />
suo predecessore, che rimane comunque e sempre<br />
un ottimo prodotto.<br />
Il nuovo David ha 150 Watt di potenza su due canali<br />
indipendenti, con preamplificatori in classe A. Il<br />
tutto è contenuto in un box di legno multi<strong>st</strong>rato, di<br />
dimensioni piutto<strong>st</strong>o mode<strong>st</strong>e (31 x 37 x 27 cm) ma<br />
dal peso non indifferente di 12 Kg. I controlli sono<br />
posizionati sul pannello superiore, in tre file di<strong>st</strong>inte<br />
e ordinate. Partendo dall’alto troviamo controlli<br />
di Ma<strong>st</strong>er Volume, Ma<strong>st</strong>er Riverbero, Volume per<br />
l’uscita in cuffia e Volume Aux, oltre alle prese per<br />
Line Out, Aux Out, Insert, e DI Out. Sempre sul Ma-<br />
44<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
<strong>st</strong>er è presente uno switch per il taglio delle basse.<br />
I due canali, uno per lo <strong>st</strong>rumento e uno per il microfono,<br />
hanno entrambi controllo di Gain, Volume,<br />
Riverbero, Bassi, Medio/Bassi, Medio/Acuti, Acuti.<br />
Sul primo è possibile attivare un’alimentazione<br />
phantom di 10 V, ideale per tutti i si<strong>st</strong>emi prodotti<br />
dalla casa. Sul secondo è presente la classica 48V<br />
necessaria per microfoni di vario genere. Inoltre, sul<br />
canale <strong>st</strong>rumento è presente il famigerato ta<strong>st</strong>ino<br />
Warm per l’enfatizzazione delle medie. Si tratta di<br />
un accessorio che da sempre fa discutere gli appassionati<br />
di que<strong>st</strong>i prodotti. C’è chi lo ama e chi<br />
lo dete<strong>st</strong>a, difficile trovare mezze misure. Abbiamo<br />
parlato del canale ‘<strong>st</strong>rumento’ non a caso: gli amplificatori<br />
Schertler sono ottimi per la chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
ma vengono progettati per un utilizzo più ampio<br />
e slegato dal conte<strong>st</strong>o. Non a caso sono si<strong>st</strong>emi<br />
molto amati anche dai contrabbassi<strong>st</strong>i – Stephan<br />
Schertler suona il contrabbasso – e l’escursione dei<br />
controlli ha un range molto (ma molto) più ampio<br />
dello spettro normalmente coperto dalla sei corde.<br />
La peculiarità principale del Deluxe è la progettazione<br />
ex novo che è <strong>st</strong>ata fatta dalla casa svizzera.<br />
Tutta la circuitazione interna è frutto di anni di <strong>st</strong>udi<br />
e sperimentazioni, interamente realizzata senza l’uso<br />
di integrati. Persino il preamplificatore della presa<br />
per le cuffie è <strong>st</strong>ato realizzato su misura. Il logo<br />
che si illumina sul frontale, al momento dell’accen-
sione, è davvero un tocco di classe.<br />
Una volta collegata la chitarra… inutile negarlo,<br />
la resa è entusiasmante: il suono ha una profondità<br />
incredibile, quasi tridimensionale. Le caratteri<strong>st</strong>iche<br />
dello <strong>st</strong>rumento vengono rese in maniera trasparente<br />
ed efficace. I controlli, come accennato prima,<br />
hanno un’escursione che va ben oltre la gamma<br />
di proiezione della chitarra e permettono <strong>st</strong>ravolgimenti<br />
significativi del segnale in ingresso, in caso di<br />
necessità. Con i si<strong>st</strong>emi di amplificazione della casa<br />
la resa è ottimale, naturalmente. Avendo a disposizione<br />
la Schertler CP con LYDiA on board (oggetto<br />
di un’altra prova) si apprezza la linearità con cui<br />
que<strong>st</strong>i si<strong>st</strong>emi si integrano. Ma anche con prodotti<br />
di altre case non si fa fatica a trovare, senza grosso<br />
impegno, il settaggio ottimale. Neanche l’utilizzo di<br />
una chitarra baritona ha creato problemi al David<br />
che, anzi, sembra avere un’ottima predisposizione<br />
per le ‘basse’. Da segnalare solo il non perfetto<br />
silenziamento di entrambi i canali con il volume<br />
a zero: si avverte un leggero bump all’inserimento<br />
del jack nello <strong>st</strong>rumento. Ma potrebbe anche essere<br />
solo un difetto dell’esemplare in no<strong>st</strong>ro possesso.<br />
La qualità si paga, il prezzo del David Deluxe non<br />
è esattamente ‘popolare’, ma assolutamente adeguato<br />
al livello del prodotto di assoluto valore professionale.<br />
Schertler di<strong>st</strong>ribuisce direttamente sul territorio<br />
italiano, attraverso centri speciali selezionati. L’elenco<br />
è in continuo aggiornamento.<br />
Amplificatore per chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
SCHERTLER DAVID DELUXE<br />
Mario Giovannini<br />
45<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
<strong>st</strong><br />
Scheda tecnica<br />
Tipo: amplificatore per chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
Made in: Svizzera<br />
Di<strong>st</strong>ributore: Schertler<br />
www.schertler.com<br />
Prezzo: Euro 1.608 + IVA<br />
Alimentazione: 220 V commutabile<br />
Controlli: Ma<strong>st</strong>er Volume, Ma<strong>st</strong>er Riverbero<br />
Dotazione: Riverbero su entrambi i canali<br />
EQ: Gain, Volume, Riverbero, Bassi, Medio/Bassi,<br />
Medio/Acuti, Acuti<br />
In/Out: Line Out, Aux Out, Insert, e DI Out
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
FENDER CD 280 SCE NAT<br />
Al contrario del suo epigono Gibson, Fender non<br />
è mai riuscita a lasciare un segno nel mercato della<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica. Certo, i discendenti del buon Orville<br />
in que<strong>st</strong>o campo possono vantare un blasone<br />
inarrivabile e qualche lu<strong>st</strong>ro in più di esperienza. Ma<br />
la te<strong>st</strong>ardaggine e la co<strong>st</strong>anza non sono mai mancati<br />
agli ‘eredi’ di Leo, che in que<strong>st</strong>o senso è <strong>st</strong>ato<br />
sicuramente un’ispirazione. Allo <strong>st</strong>esso tempo, lo<br />
<strong>st</strong>andard delle produzioni orientali, quella cinese<br />
in particolare, si sono progressivamente alzati negli<br />
ultimi anni raggiungendo livelli degni nota. Non<br />
<strong>st</strong>upisce quindi che il catalogo delle acu<strong>st</strong>iche Fender<br />
abbia, attualmente, un’offerta molto ampia con<br />
prezzi decisamente abbordabili. Con alcuni esperimenti<br />
di design anche interesanti, come le serie<br />
Sonora o Dick Dale Malibù.<br />
Per toccare con mano il nuovo corso della casa<br />
di Corona, però, abbiamo preferito andare sul classico,<br />
che più classico non si può. La CD 280 è una<br />
dreadnough dal disegno tradizionale, a spalla mancante<br />
e con amplificazione Fishman di serie. Per la<br />
scelta dei legni siamo andati sul sicuro: abete massello<br />
per la tavola in due parti unite a libro, chiarissimo<br />
e molto compatto, con mogano – laminato<br />
– per fasce e fondo. Molto scuro e venato, gioca un<br />
bel contra<strong>st</strong>o con il piano, evidenziato da un triplo<br />
filetto B/W/B realizzato senza sbavature. Il ponte,<br />
dalla forma lineare, è in palissandro come la ta<strong>st</strong>iera,<br />
che monta 21 ta<strong>st</strong>i ben posati e rifiniti sul manico<br />
in mogano. I segnata<strong>st</strong>i sono i classici dot a pallino.<br />
E’ presente sulla fascia superiore il secondo pin per<br />
l’attacco della tracolla. Un problema in meno per chi<br />
deve suonare in piedi. La paletta, con la tradizionale<br />
sagoma della casa e l’immortale logo in abalone, è<br />
ricoperta in mogano. Le meccaniche, senza marchio,<br />
sono cromate e svolgono eregiamente il loro<br />
compito. All’interno della buca troviamo l’accesso al<br />
trussrod e un’assoluta pulizia. Le dotazioni di serie<br />
sono piutto<strong>st</strong>o spartane – niente cu<strong>st</strong>odia tanto per<br />
intenderci – ma comunque un po’ sopra la media:<br />
nella scatola ci sono un chiodino di riserva, una selletta<br />
supplementare e un cavo jack.<br />
Nel complesso la sensazione è molto rassicurante,<br />
si tratta uno <strong>st</strong>rumento realizzato secondo<br />
canoni molto tradizionali, co<strong>st</strong>ruito con cura e con<br />
materiali di buona qualità a un prezzo interessante.<br />
La chitarra è molto leggera e il bilanciamento dei<br />
pesi è ottimale. Si imbraccia bene, sia da seduti<br />
che in posizione eretta. Il manico ha una sezione a<br />
D corposa, ma non ingombrante. Riempie bene la<br />
mano senza creare problemi. L’intonazione è precisa<br />
e accurata lungo tutta la ta<strong>st</strong>iera. Il suono rispecchia<br />
fedelmente le basi del progetto: dread che<br />
46<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
più dread non si può. Medi in evidenza, bassi corposi<br />
e presenti, cantini un po’ indietro e non troppo<br />
squillanti. Molto sensibile alla dinamica della mano<br />
de<strong>st</strong>ra, è sicuramente una chitarra da plettro con<br />
una particolare predilezione per bluegrass e country.<br />
Senza essere ‘boomy’, ha un taglio di frequenze<br />
particolarmente adatto a bucare nel conte<strong>st</strong>o di una<br />
band. L’amplificazione di serie e la spalla mancante,<br />
del re<strong>st</strong>o, fanno proprio intendere una precisa vo-
cazione dello <strong>st</strong>rumento<br />
in que<strong>st</strong>o<br />
senso. Più che con<br />
le dita, la CD 280 si<br />
pre<strong>st</strong>a bene anche<br />
a essere suonata in<br />
tecnica mi<strong>st</strong>a, con<br />
una buona resa, soprattutto<br />
in accompagnamento<br />
alla<br />
voce.<br />
Il Presys, che ha<br />
so<strong>st</strong>ituito il glorioso<br />
Classic della Fishman,<br />
è un si<strong>st</strong>ema economico ma dà comunque<br />
delle garanzie. Versatile, efficace e con tanto di accordatore<br />
on board con mute della chitarra incorporato.<br />
La placca dei controlli è di dimensioni contenute,<br />
ma il display del tuner è ben visibile e facilmente<br />
utilizzabile. Una volta collegata all’amplificazione,<br />
le caratterische essenziali del suono vengono riprodotte<br />
in maniera fedele e rispettose della timbrica<br />
originale. Fasce e fondo in laminato e l’assenza di<br />
microfoni nel preamplificatore sono molto utili a ridurre<br />
il rischio di feedback che, per chi suona in un<br />
conte<strong>st</strong>o un po’ affollato, è sempre in agguato.<br />
Nel complesso di tratta di una chitarra e<strong>st</strong>remamente<br />
azzeccata, magari non proprio de<strong>st</strong>inata a<br />
entrare tra le icone del secolo, ma funzionale e con<br />
ottimo rapporto qualità prezzo. Con una precisa<br />
vocazione plug & play, soprattutto sul palco, senza<br />
farsi tanti problemi. Solo una decina di anni fa,<br />
avere <strong>st</strong>rumenti di que<strong>st</strong>o livello con un co<strong>st</strong>o così<br />
contenuto era semplicemente impensabile.<br />
Mario Giovannini<br />
Chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
FENDER CD 280 SCE NAT<br />
47<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
SCHEDA TECNICA<br />
Tipo: chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
Co<strong>st</strong>ruzione: Cina<br />
Importatore: Casale Bauer,<br />
Via IV Novembre 6/8, Candriano,<br />
www.casalebauer.it<br />
Prezzo: € 415,50<br />
Top e catene: Abete<br />
Fasce e fondo: Mogano<br />
Manico: Mogano<br />
Ta<strong>st</strong>iera: Palissandro<br />
Ponte: Palissandro<br />
Battipenna: nero<br />
Binding: B/W/B<br />
Meccaniche: Fender<br />
Amplificazione: Fishman Presys<br />
Larghezza al capota<strong>st</strong>o: 44 mm<br />
Larghezza al ponte: 56 mm<br />
Scala: 650 mm<br />
Ta<strong>st</strong>i: 21<br />
<strong>st</strong>
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Achille De Lorenzi<br />
Diplomato alla Civica Scuola di Liuteria di Milano<br />
nel 2001, Achille De Lorenzi – dopo la quasi ‘doverosa’<br />
gavetta che si pratica in que<strong>st</strong>o settore –<br />
dal 2006 ha intrapreso la professione di liutaio. La<br />
sua produzione, incentrata sulle chitarre acu<strong>st</strong>iche,<br />
è varia e articolata. Pur ispirandosi alla produzione<br />
<strong>st</strong>orica del settore, ama sperimentare e provare<br />
nuove soluzioni. I suoi <strong>st</strong>rumenti si di<strong>st</strong>inguono per<br />
l’ottimo livello di realizzazione e prezzi concorrenziali.<br />
Quello che segue è il resoconto di un pomeriggio<br />
passato in compagnia di Achille nel suo laboratorio,<br />
a Bannia di Fiume Veneto in provincia di<br />
Pordenone.<br />
Achille, parlaci un po’ di te, della tua <strong>st</strong>oria:<br />
come hai iniziato, a chi ti ispiri?<br />
La mia formazione è avvenuta presso la Civica<br />
Scuola di liuteria di Milano, dove mi sono diplomato<br />
nel 2001. Ho condiviso esperienze con diversi liutai,<br />
come assi<strong>st</strong>ente e collaboratore in diversi settori:<br />
dalla co<strong>st</strong>ruzione della chitarra al re<strong>st</strong>auro e riproduzione<br />
di <strong>st</strong>rumenti antichi, fino alla co<strong>st</strong>ruzione di<br />
mandolini e rullanti per la batteria. Dal 2006 svolgo<br />
professionalmente il me<strong>st</strong>iere del liutaio. La musica<br />
è sempre <strong>st</strong>ata la mia passione. Da piccolo mi<br />
piaceva suonare il basso, poi però ho capito che<br />
quello che volevo veramente era co<strong>st</strong>ruire <strong>st</strong>rumenti<br />
musicali.<br />
Ho iniziato a co<strong>st</strong>ruire chitarre acu<strong>st</strong>iche, prendendo<br />
come modello di riferimento le prime triplo<br />
zero co<strong>st</strong>ruite da Martin e apportando delle mie modifiche<br />
personali per sperimentare nuove soluzioni.<br />
Che tipo di chitarre co<strong>st</strong>ruisci?<br />
Realizzo acu<strong>st</strong>iche su forma 000, OM e Medium<br />
Jumbo. Ora <strong>st</strong>o lavorando su una archtop semiacu<strong>st</strong>ica,<br />
ma ho co<strong>st</strong>ruito anche chitarre elettriche e<br />
48<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
bassi acu<strong>st</strong>ici in precedenza. Mi diverto a co<strong>st</strong>ruire<br />
diversi tipi di chitarre, credo sia la parte migliore del<br />
mio lavoro sperimentare su diverse forme. Penso<br />
che sia proprio l’esperienza nella co<strong>st</strong>ruzione diversificata<br />
ad arricchire il liutaio, e di conseguenza i<br />
suoi <strong>st</strong>rumenti.<br />
Che legni utilizzi per i tuoi <strong>st</strong>rumenti? Parlaci un<br />
po’ dei tuoi <strong>st</strong>rumenti a livello co<strong>st</strong>ruttivo…<br />
Di solito utilizzo le essenze più classiche: palissandro<br />
e mogano per il fondo e fasce, abete italiano<br />
per la tavola armonica, mogano per il manico. Per la<br />
ta<strong>st</strong>iera uso l’ebano. Sono molto aperto nel reperire<br />
e utilizzare le essenze più ricercate e sperimentare<br />
nuove accoppiate tra tavola e fasce e fondo.<br />
Riguardo alla catenatura, seguo lo <strong>st</strong>andard ‘a X’<br />
modificando alcune piccole cose che fanno la differenza<br />
su di una chitarra di liuteria, come l’apertura<br />
della ‘X’ o lo spessore delle catene. Il manico viene<br />
incollato dopo aver realizzato la cassa.<br />
Qual è il modello di chitarra che più ti piace?<br />
A mio parere, trovo che le chitarre triplo zero con<br />
attacco al XII ta<strong>st</strong>o e spalla mancante abbiano un<br />
ottimo suono, in termini di volume, profondità, bilanciamento<br />
tra alti e bassi e comodità nel suonare.<br />
Perché un chitarri<strong>st</strong>a dovrebbe comprare una<br />
chitarra di liuteria e non una chitarra delle marche<br />
più ambite? Che ne pensi della liuteria americana?<br />
Mah, alla fine sono gu<strong>st</strong>i. Secondo me un chitar-
i<strong>st</strong>a a cui interessa ricercare un suono personale e<br />
originale, che possa contraddi<strong>st</strong>inguerlo, dovrebbe<br />
considerare anche le chitarre di liuteria. Poi, se si<br />
vuole ‘la chitarra di una certa marca che ha fatto la<br />
<strong>st</strong>oria’ allora sono scelte ben diverse, che però condivido.<br />
Credo che in America ci sia molta più cultura<br />
sulla liuteria della chitarra acu<strong>st</strong>ica, rispetto all’Italia.<br />
L’origine di que<strong>st</strong>o <strong>st</strong>rumento è proprio americana,<br />
dunque i chitarri<strong>st</strong>i sono più ‘abituati’ alle chitarre di<br />
liuteria. Per que<strong>st</strong>o <strong>st</strong>imo molto quei liutai che fanno<br />
delle chitarre <strong>st</strong>raordinarie.<br />
Cosa ne pensi della situazione della liuteria in<br />
Italia?<br />
È difficile fare il liutaio di professione. In Italia a<br />
mio parere ci sono dei bravi liutai che fanno bene il<br />
loro lavoro, ma purtroppo ce ne sono altrettanti improvvisati,<br />
che si ritengono tali solo per avere tirato<br />
un trussroad…<br />
Per que<strong>st</strong>o credo nel rapporto tra liutaio e musici<strong>st</strong>a<br />
alla base, oltre a un rapporto ‘professionale’<br />
deve esserci un’amicizia o perlomeno una condivisione<br />
di idee in comune!<br />
Hai qualche endorser? Cosa dicono i chitarri<strong>st</strong>i<br />
che hanno provato le tue chitarre?<br />
Al momento non ho endorser, come dicevo prima:<br />
se avessi un endorser mi piacerebbe che la cosa<br />
nascesse molto naturalmente, da uno scambio di<br />
opinioni tra co<strong>st</strong>ruttore e musici<strong>st</strong>a per trovare lo<br />
<strong>st</strong>rumento più adatto al gu<strong>st</strong>o di uno e alle capacità<br />
dell’altro. Ho imparato che il suono della chitarra<br />
cambia radicalmente a seconda di chi la suona.<br />
Quindi un chitarri<strong>st</strong>a può dirmi che una determinata<br />
chitarra suona bene in fingerpicking e un altro può<br />
dirmi che la <strong>st</strong>essa è perfetta per lo <strong>st</strong>rumming. Alcuni<br />
dei miei clienti dicono che i miei <strong>st</strong>rumenti hanno<br />
dei particolari sonori che le accomunano tra loro,<br />
ma le differenziano dalle altre!<br />
Dove possiamo provare le tue chitarre? A che<br />
49<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Achille De Lorenzi<br />
<strong>st</strong><br />
fascia di prezzo le vendi?<br />
Potete venire a trovarmi nel mio laboratorio a<br />
Bannia di Fiume Veneto, oppure potete provarle<br />
nei fe<strong>st</strong>ival di chitarra acu<strong>st</strong>ica più conosciuti. Potete<br />
trovare qualcosa anche in rete. Il prezzo a cui<br />
propongo mediamente una mia chitarra è attorno<br />
ai 2500 euro, con variazioni in base agli intarsi, ai<br />
legni e alle personalizzazioni.<br />
Alberto Ziliotto<br />
Potete contattare Achille al numero 3387007578<br />
o scrivere una mail a achillolo@libero.it; sarà pre<strong>st</strong>o<br />
disponibile anche un sito web!
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Microfono a condensatore<br />
DPA 4099 GTR<br />
La danese DPA produce microfoni<br />
di altissima qualità per<br />
diversi tipi di utilizzo, il piccolo<br />
DPA 4099GTR (480,00 euro<br />
IVA inclusa) è un microfono a<br />
condensatore supercardioide<br />
dedicato alla chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
al dobro e <strong>st</strong>rumenti simili, e<br />
non fa eccezione in quanto a<br />
pre<strong>st</strong>azioni. Di concezione moderna<br />
e co<strong>st</strong>ruito in maniera impeccabile,<br />
si presenta davvero<br />
ridotto in quanto a dimensioni,<br />
e completo in tutte le parti che<br />
lo compongono: il piccolissimo<br />
microfono è racchiuso da una<br />
gommapiuma protettiva che lo<br />
rende all’apparenza più grande<br />
di quanto in effetti non sia,<br />
la capsula misura mezzo centimetro<br />
ed è lunga 4,5 cm; è<br />
attaccato tramite una <strong>st</strong>ruttura<br />
in gomma nera ad un flessibile<br />
lungo 14 cm che ci permetterà<br />
il posizionamento di fronte allo<br />
<strong>st</strong>rumento, dal flessibile parte un cavo di 180 cm<br />
che termina con un minuscolo connettore, noi ci abbiamo<br />
già trovato connesso un adattatore XLR di<br />
quelli microfonici che abbiamo utilizzato per il te<strong>st</strong>.<br />
Il flessibile è a sua volta montabile su una <strong>st</strong>ruttura,<br />
sempre in gomma nera, che servirà a fissarlo al corpo<br />
della chitarra; que<strong>st</strong>a <strong>st</strong>ruttura è leggerissima e<br />
non intaccherà lo <strong>st</strong>rumento, dispone di un efficace<br />
si<strong>st</strong>ema di bloccaggio che si adatta allo <strong>st</strong>rumento<br />
del momento con misure che vanno da 3,5 cm a<br />
12,2 cm, comprendendo quindi un’ampia gamma di<br />
opzioni. È all’apparenza pensato per essere usato<br />
sul palco, le caratteri<strong>st</strong>iche di cui dispone lo rendono<br />
perfetto sia per essere montato su un singolo<br />
<strong>st</strong>rumento che per passarlo fra diverse chitarre se<br />
50<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
si avesse la necessità di farlo, il si<strong>st</strong>ema di bloccaggio<br />
è semplice e tutto si può fare in tempi rapidissimi.<br />
Non abbiamo avuto modo di te<strong>st</strong>arlo dal vivo,<br />
anche se lo abbiamo collegato ad un amplificatore<br />
dedicato alla chitarra acu<strong>st</strong>ica per verificarne la immediata<br />
rispo<strong>st</strong>a, ve ne renderemo conto a breve.<br />
Il te<strong>st</strong><br />
Quello che possiamo fare è innanzitutto sottoporvi<br />
delle regi<strong>st</strong>razioni di più <strong>st</strong>rumenti perché ascoltiate<br />
come si comporta ‘al chiuso’: le chitarre utilizzate le<br />
trovate in molti altri te<strong>st</strong> simili su que<strong>st</strong>o sito (potete<br />
quindi confrontare le caratteri<strong>st</strong>iche di microfoni<br />
molto diversi) e sono una Martin D28, una Larrivée<br />
OM-10 e una classica Bruno Tozzi del 1982. Tutto
egi<strong>st</strong>rato tramite una scheda<br />
audio Presonus Firebox su<br />
Pc dotato di Cubase SE, i file<br />
audio non sono <strong>st</strong>ati editati in<br />
alcun modo, non ci sono effetti<br />
né equalizzazione, tutto<br />
può quindi suonare meglio di<br />
così.<br />
I file audio<br />
Martin D-28<br />
Larrivée OM-10<br />
Tozzi nylon<br />
Il posizionamento consiglia-<br />
to dalla casa è davanti alla ta<strong>st</strong>iera,<br />
fra il XII ta<strong>st</strong>o e la buca<br />
della chitarra, ma c’è margine<br />
per sperimentare grazie al<br />
supporto che si può applicare<br />
lungo tutto il corpo, sia sulla<br />
fascia superiore che su quella inferiore. Noi troviamo<br />
le regi<strong>st</strong>razioni molto fedeli agli <strong>st</strong>rumenti per<br />
come li conosciamo, il DPA è piutto<strong>st</strong>o brillante ma<br />
rende bene le diverse sfumature, necessita di alimentazione<br />
phantom e se si dovesse acqui<strong>st</strong>arlo<br />
per utilizzarlo dal vivo si avrebbe comunque un ottimo<br />
microfono per regi<strong>st</strong>razioni casalinghe, quindi<br />
una sorta di ‘doppio acqui<strong>st</strong>o’. Come scritto poco<br />
sopra, abbiamo collegato il DPA a un amplificatore<br />
dedicato all’acu<strong>st</strong>ica e ne abbiamo te<strong>st</strong>ato il comportamento:<br />
come accade con tutti i microfoni dotati<br />
di grande sensibilità il volume è piutto<strong>st</strong>o ridotto<br />
se lo si paragona alla facilità di innesco, notiamo<br />
però una maggiore resi<strong>st</strong>enza al feedback rispetto<br />
ai microfoni da <strong>st</strong>udio. Il posizionamento è cruciale,<br />
muoverlo di qualche centimetro o avvicinarlo troppo<br />
alla buca della chitarra cambia radicalmente la<br />
rispo<strong>st</strong>a e il timbro complessivo, come sappiamo<br />
bene. Il risultato migliore lo abbiamo ottenuto allontanandolo<br />
dalla ta<strong>st</strong>iera, dandogli modo di catturare<br />
un po’ più di suono, acco<strong>st</strong>arlo molto alle corde non<br />
ci ha fornito grandi pre<strong>st</strong>azioni, ma provarle tutte è<br />
Microfono a condensatore<br />
DPA 4099 GTR<br />
51<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
<strong>st</strong><br />
d’obbligo, e cambiare <strong>st</strong>rumento ci farà modificare<br />
ancora la posizione. Si può addirittura provare<br />
qualche posizione ‘sperimentale’ come il fissaggio<br />
sulla fascia inferiore sulla parte larga puntandolo<br />
verso il ponte, il suono complessivo risulterà più<br />
medioso ma molto caldo, da provare.<br />
Conclusioni<br />
Un prodotto di alto livello, se avete intenzione di<br />
prenderlo vi consigliamo di provarlo bene, per quan-<br />
to suoni splendidamente que<strong>st</strong>o tipo di microfoni,<br />
sul palco, soprattutto se non si è da soli, rischia di<br />
essere più un problema che una soluzione, ci vorrà<br />
un impianto audio di alto livello e un fonico molto<br />
capace per risolvere eventuali problemi di innesco.<br />
Potremmo sperimentarne la resa abbinandolo anche<br />
a un tradizionale pickup da chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
come si fa con il microfono dentro la cassa, que<strong>st</strong>o<br />
offre pre<strong>st</strong>azioni decisamente superiori.<br />
Comunque, pollici alzati per il piccoletto.<br />
Daniele Bazzani<br />
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<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Samson Studio GT<br />
Monitor da <strong>st</strong>udio USB con scheda audio integrata<br />
Quando i piccoli sogni, per noi che fino ad oggi<br />
siamo <strong>st</strong>ati tagliati fuori dal giro ‘importante’, iniziano<br />
a realizzarsi.<br />
Addirittura? E cosa sarà mai successo per realizzare<br />
un sogno?<br />
Semplice, avere a disposizione un oggetto innovativo<br />
con caratteri<strong>st</strong>iche davvero interessanti, tutte<br />
utili per chi avesse la passione dell’home recording.<br />
I problemi di spazio che affliggono le no<strong>st</strong>re esi<strong>st</strong>enze<br />
sono ormai all’ordine del giorno: sulla no<strong>st</strong>ra<br />
scrivania (quella vera, non il desktop…) vorremmo<br />
di tutto e di più, dalle casse giu<strong>st</strong>e alla scheda audio<br />
– e tutto lo spazio per i collegamenti fra i vari dispositivi<br />
– ecco allora che alla Samson hanno pensato<br />
di ottimizzare il tutto inserendo, in un solo prodotto,<br />
anche gli altri.<br />
Le casse attive USB Samson Studio GT (275,50<br />
Euro) non sono solo una coppia di monitor attivi a<br />
due vie, hanno anche una scheda audio integrata in<br />
grado di alimentare anche due microfoni a fornendo<br />
l’alimentazione Phantom, dispongono di due uscite<br />
cuffia e possono ricevere anche un segnale audio<br />
e<strong>st</strong>erno (tipo lettore MP3, per capirci).<br />
Chiariamo subito un punto, non ci va di spacciare<br />
una cosa per un’altra e sappiamo che i produttori ci<br />
tengono che siamo one<strong>st</strong>i: a que<strong>st</strong>o prezzo dobbiamo<br />
valutare bene di cosa parliamo, una coppia di<br />
monitor da <strong>st</strong>udio può co<strong>st</strong>are molto di più, quindi<br />
attenzione perché quello che scriveremo non sarà<br />
solo legato al prodotto, ma alla fascia di mercato in<br />
cui si colloca. Que<strong>st</strong>o non vuol dire che non ci sia<br />
52<br />
qualità, anzi.<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Caratteri<strong>st</strong>iche<br />
Belle nella loro finitura nera e dotate di un woofer<br />
da 4” e di un tweeter da 1”, le Studio GT mo<strong>st</strong>rano<br />
una apparente robu<strong>st</strong>ezza conferita anche dal peso,<br />
la cassa attiva pesa infatti poco più di 4 chili, l’altra<br />
intorno ai 3. Non utilizzano i tradizionali ingressi audio,<br />
ma si connettono al computer via USB, e non<br />
appena connesse si configurano rendendo subito<br />
disponibile anche la scheda audio integrata, senza<br />
bisogno di particolari accorgimenti per l’in<strong>st</strong>allazione,<br />
ba<strong>st</strong>a selezionarle come dispositivo di ascolto<br />
e regi<strong>st</strong>razione dal pannello di controllo del PC, o<br />
dalle preferenze di si<strong>st</strong>ema per chi usasse un Mac.<br />
A quel punto siamo già pronti per lavorare.<br />
Riassumiamo i punti salienti<br />
La scheda audio ci permette di regi<strong>st</strong>rare e monitorare<br />
in tempo reale – senza latenza – anche due<br />
segnali allo <strong>st</strong>esso tempo, di ogni tipo, da quello<br />
di un microfono dinamico o a condensatore, a uno<br />
<strong>st</strong>rumento regi<strong>st</strong>rato in diretta, ta<strong>st</strong>iera, chitarra,<br />
quello che vogliamo. I due ingressi sono di quelli<br />
multi-funzione, possiamo collegarci un normale jack<br />
da <strong>st</strong>rumento o uno microfonico.<br />
L’alimentazione Phantom si attiva automaticamente<br />
al momento della connessione di un microfono<br />
a condensatore, i volumi sul pannello frontale<br />
della cassa attiva – tutti i controlli sono su que<strong>st</strong>a<br />
– ci permettono di regolare il livello in un attimo, ne
Samson Studio GT<br />
Monitor da <strong>st</strong>udio USB con scheda audio integrata<br />
abbiamo diversi: ogni canale ha il proprio con relativo<br />
Led che si accende in caso di segnale eccessivo<br />
in entrata, ogni cuffia anche (possiamo ascoltare in<br />
Mono o Stereo), un utile controllo di Mix ci permette<br />
di miscelare la quantità di Input e Output. I monitor<br />
si disattivano se colleghiamo una cuffia.<br />
Sul retro abbiamo la connessione USB, i connettori<br />
per attivare la seconda cassa che è passiva, la<br />
presa di alimentazione sul primo monitor e un ingresso<br />
supplementare tramite connettori Rca.<br />
Il te<strong>st</strong><br />
Appena connesse al PC, le Samson mo<strong>st</strong>rano<br />
una bella voce, piena di sfumature per un prodotto<br />
di que<strong>st</strong>a fascia, a volte si spendono quantità di soldi<br />
esagerate per monitor che non suonano poi così<br />
bene (e que<strong>st</strong>e sono molto più di semplici casse),<br />
non baseremo certo il no<strong>st</strong>ro <strong>st</strong>udio professionale<br />
su que<strong>st</strong>e ma sono un gran bel punto di partenza<br />
per far capire a chi si avvicina a piccoli passi al mondo<br />
della regi<strong>st</strong>razione che anche solo per sentire<br />
musica sul PC di casa si può fare molto, molto di<br />
più.<br />
Non abbiamo ovviamente modo di farvele sentire,<br />
dovrete quindi cercarle e magari chiedere di ascoltarle,<br />
o rischiare e acqui<strong>st</strong>arle a scatola chiusa; possiamo<br />
però farvi sentire il risultato di qualche te<strong>st</strong><br />
di regi<strong>st</strong>razione con due microfoni molto diversi fra<br />
loro, perché la qualità della scheda audio andava<br />
assolutamente provata e quindi condivisa con voi.<br />
La prova è particolare perché abbiamo ripreso<br />
diverse chitarre con due microfoni nello <strong>st</strong>esso momento,<br />
sfruttando i due canali a disposizione sulle<br />
Studio GT: davanti alla ta<strong>st</strong>iera abbiamo posizionato<br />
un AKG 414, mentre attaccato al corpo della<br />
chitarra tramite a<strong>st</strong>icella flessibile e si<strong>st</strong>emato in posizione<br />
simile abbiamo invece collegato un piccolo<br />
DPA 4099 GTR (che trovate o troverete a breve<br />
recensito su que<strong>st</strong>e pagine), quelle che ascoltate<br />
sono quindi esattamente le <strong>st</strong>esse note riprese da<br />
due fonti separate e passate per la scheda audio<br />
integrata delle Studio GT.<br />
Abbiamo utilizzato una Martin D-28, una Larrivée<br />
OM-10 e una classica Bruno Tozzi del 1982, le differenze<br />
sonore fra i due microfoni sono molto evidenti<br />
come nella realtà, segno che la scheda audio<br />
lavora bene e rende in maniera assai diversa i segnali<br />
in ingresso con le loro sfumature.<br />
Martin D-28 (AKG-414)<br />
Martin D-28 (DPA)<br />
Larrivée OM-10 (AKG-414)<br />
Larrivée OM-10 (DPA)<br />
Tozzi nylon (AKG-414)<br />
Tozzi nylon (DPA)<br />
53<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
<strong>st</strong><br />
Come al solito non abbiamo applicato alcun tipo<br />
di equalizzazione o effetti alle regi<strong>st</strong>razioni, per far<br />
risaltare il più possibile le reali differenze timbriche<br />
fra le chitarre e i microfoni, quindi tutti i suoni sono<br />
migliorabili in fase di editing.<br />
Conclusioni<br />
Se <strong>st</strong>ate pensando di comprare qualcosa di più di<br />
un semplice paio di casse da PC e se avete il problema<br />
della scheda audio e non sapete quale prendere,<br />
forse la soluzione è <strong>st</strong>ata appena descritta. A<br />
que<strong>st</strong>o prezzo, di solito, si trova uno o l’altro tipo di<br />
prodotto, e non siamo neanche in fascia alta, quindi<br />
vale davvero la pena di pensarci.<br />
Molti, troppi, ascoltano musica da casse così scadenti<br />
da non capire cosa significhi davvero ‘ascoltare’,<br />
e se i file sono degli MP3 il problema è ancora<br />
più grave. È come guardare un bel film dal buco di<br />
una serratura.<br />
Speriamo di aver fatto capire che ci troviamo di<br />
fronte a un articolo davvero interessante e innovativo,<br />
crediamo che molti produttori si muoveranno<br />
seguendo que<strong>st</strong>o esempio e proponendo la loro<br />
versione di tutto-in-uno, la tecnologia ormai permette<br />
cose fino a ieri impensabili, quindi prepariamoci<br />
perché ci sarà da divertirsi.<br />
Daniele Bazzani
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Software di Amp Modelling<br />
IK Multimedia AmpliTube 3.5 Gratis!<br />
IK Multimedia, a dispetto del marchio e del sito<br />
completamente angolofoni, è una ditta italianissima<br />
con sede a Modena. Negli ultimi anni si è ritagliata<br />
un po<strong>st</strong>o di primo piano, in tutto il mondo, con i suoi<br />
software di amp modelling per chitarra. Arrivando a<br />
contendere il primato sul mercato con lo <strong>st</strong>andard di<br />
riferimento in que<strong>st</strong>o settore: Guitar Rig.<br />
Con il boom di iPhone e delle sue varie declinazioni,<br />
IK ha puntato molto sullo sviluppo delle App e<br />
la portabilità delle sue applicazioni su supporto mobile.<br />
Probabilmente incoraggiata dal riscontro ottenuto,<br />
ora ha lanciato una campagna promozionale<br />
per AmpliTube su PC (o Mac a seconda delle preferenze)<br />
molto interessante. Viene messa a disposizione,<br />
gratuitamente, la versione 3.5 del software,<br />
con una dotazione di base limitata di ampli, <strong>st</strong>omp e<br />
rack, e la possibilità di acqui<strong>st</strong>are ‘parti’ aggiuntive<br />
singolarmente, con prezzi e modalità molto simili a<br />
quelli delle App su iTunes. Quindi con la possibilità<br />
di espandere il pacchetto di partenza con una<br />
spesa molto contenuta e in maniera assolutamente<br />
mirata. Il programma funziona sia <strong>st</strong>and alone che<br />
come plug-in VST. Ba<strong>st</strong>a andare sul sito, regi<strong>st</strong>rarsi,<br />
accedere all’area riservata e avviare il download.<br />
Sì, ma a noi che suoniamo l’acu<strong>st</strong>ica cosa ce<br />
ne… Di solito, se andiamo in diretta sull’impianto,<br />
ba<strong>st</strong>a un riverbero. Al massimo, a esagerare, un<br />
preamplificatore, un equalizzatore e un compressore.<br />
Per il più coraggiosi vogliamo aggiungere anche<br />
un chorus e un delay? Tutto que<strong>st</strong>o, nella versione<br />
free del programma c’è! Anche altro, per la verità:<br />
equalizzatore parametrico, noise gate, diversi am-<br />
54<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
plificatori e <strong>st</strong>adi di preamplificazione, accordatore<br />
con pitch regolabile e la possibilità di una configurazione<br />
molto dettagliata del routing. Gratis. Quindi,<br />
anche se non si tratta di un programma ‘tagliato’<br />
su misura per l’acu<strong>st</strong>ica (chissà se mai qualcuno ci<br />
penserà) un’occhiata merita dargliela. Ovviamente<br />
in maniera mirata a quello che serve a noi.<br />
Una volta compiuto il rituale dell’iscrizione e dello<br />
scaricamento dell’in<strong>st</strong>aller, in pochi click il programma<br />
è pronto a funzionare. Via mail viene inviato il<br />
codice di attivazione con regolare licenza. Partendo<br />
dal presuppo<strong>st</strong>o che chi possiede una scheda audio<br />
‘evoluta’ sia anche in grado di settarsela per funzionare<br />
al meglio, per gli utenti ‘base’ da hardware<br />
integrato il consiglio spassionato è quello di in<strong>st</strong>allare<br />
subito gli Asio4All regolando il buffer al massimo.<br />
Senza scendere nel dettaglio di cosa siano e<br />
come funzionano – sarebbe necessario un piccolo<br />
trattato – permetteranno di far funzionare al meglio<br />
AmpliTube (e tanti altri programmi musicali) senza<br />
impazzire in settaggi e smanettamenti vari. Sono<br />
facilissimi da reperire in rete con una semplice ricerca,<br />
con licenza freeware. Quindi la chitarra va<br />
collegata al PC all’ingresso Line In – se presente<br />
– oppure a quello del microfono avendo cura di regolare<br />
il guadagno di ingresso (pannello di controllo<br />
– audio – microfono). Tempo necessario, al massimo,<br />
mezz’ora in tutto.<br />
Senza scendere nel dettaglio delle notevoli potenzialità<br />
del programma, anche in versione base,<br />
i risultati migliori con l’acu<strong>st</strong>ica si ottengono con la<br />
SIM dell’ampli da basso. Gli altri sono un po’ troppo<br />
hi-gain per i no<strong>st</strong>ri legni. Una volta regolati guada-
gno di ingresso e di uscita, c’è un piccolo mondo di<br />
effetti da esplorare a piacimento, tra pedali e rack.<br />
Oltre alla possibilità di sperimentare due amplificatori<br />
e/o due catene di effetti in parallelo. Ovviamente<br />
c’è la possibilità di creare infiniti setup e richiamarli<br />
a piacimento.<br />
In generale la qualità dell’elaborazione del suono<br />
è buona, anche solo con la schedina integrata di un<br />
portatile non proprio di ultimissima generazione. Il<br />
problema della latenza, vi<strong>st</strong>e le richie<strong>st</strong>e piutto<strong>st</strong>o<br />
mode<strong>st</strong>e di risorse che que<strong>st</strong>o tipo di utilizzo impiega,<br />
è praticamente assente. AmpliTube può quindi<br />
diventare un utilissimo punto di partenza per sperimentazioni<br />
e giochini di vario tipo, che normalmente<br />
sarebbero scoraggiati dalla spesa necessaria per<br />
l’acqui<strong>st</strong>o degli effetti. Ci sono chitarri<strong>st</strong>i che con il<br />
ribattuto lungo di un delay ci possono passare giornate<br />
intere.<br />
È integrato anche un regi<strong>st</strong>ratore a 4 tracce, con<br />
la possibilità di importare brani dall’e<strong>st</strong>erno e rallentarli<br />
per lo <strong>st</strong>udio. Inoltre, una volta regi<strong>st</strong>rata una<br />
traccia, è possibile intervenire sulle regolazioni degli<br />
effetti finché non si è soddisfatti del risultato.<br />
In effetti, però, vi<strong>st</strong>o che la qualità della resa non<br />
è affatto male, assolutamente al livello di tanti pedali<br />
di fascia medio/bassa in commercio, potrebbe<br />
venire la voglia di portarselo appresso anche dal<br />
vivo. Magari su un netbook, di quelli piccolini con<br />
la batteria che dura una vita, in modo da non aver<br />
problemi di cavetteria varia.<br />
Vi<strong>st</strong>o che è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve<br />
pur farlo, abbiamo fatto qualche esperimento. Il programma<br />
gira egregiamente anche su macchine dalle<br />
caratteri<strong>st</strong>iche non eccelse, mantenendo co<strong>st</strong>ante<br />
la qualità della resa. Il risultato migliore si ottiene<br />
sdoppiando il segnale, magari con una DI a doppia<br />
uscita, e mandando sull’impianto sia il segnale<br />
dry della chitarra che quello effettato dal PC. Con<br />
qualche attenzione sui volumi, si ottengono buoni<br />
risultati.<br />
Il collegamento a un amplificatore, anche se per<br />
acu<strong>st</strong>ica, invece può creare qualche problema: bisogna<br />
avere l’accortezza di disinserire le simulazioni<br />
di cassa e microfonazione e ‘smanettare’ un po’<br />
per trovare la giu<strong>st</strong>a quadratura. L’unica cosa che<br />
può lasciare un po’ perplessi è il wah-wah da utilizzare<br />
con il mouse…<br />
Che è gratis l’abbiamo già detto?<br />
Info:http://www.amplitube.com<br />
Software di Amp Modelling<br />
IK Multimedia AmpliTube 3.5 Gratis!<br />
Mario Giovannini<br />
55<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
<strong>st</strong><br />
Lascia un commento
<strong>st</strong> <strong>st</strong>rumenti<br />
Notizie di mercato<br />
dalle aziende<br />
Walden Paolo Gianolio Signature<br />
Le chitarre Walden hanno riscosso un ottimo riscontro<br />
di mercato grazie all’elevato rapporto qualità/prezzo. In<br />
collaborazione con l’importatore italiano, Casale Bauer,<br />
nasce ora la Paolo Gianolio Signature. Arti<strong>st</strong>a molto apprezzato,<br />
così descrive lo <strong>st</strong>rumento: «un buon carattere<br />
che va d’accordo con melodie e accordi. Una ricercata<br />
calibratura per un’ottima intonazione e maneggevolezza,<br />
oltre a un ottimo suono versatile che crea gu<strong>st</strong>o a chi<br />
suona e interesse a chi ascolta. La Walden Signature Paolo<br />
Gianolio è una chitarra acu<strong>st</strong>ica che proporrei a tutti i<br />
miei colleghi». Le caratteri<strong>st</strong>iche: formato Grand Auditorium<br />
con tavola in cedro rosso, fasce e fondo in mogano,<br />
tutti masselli, capo in osso, nut da 44,45 mm, scala di<br />
650 mm, trussrod a doppia azione, manico rinforzato in<br />
grafite.<br />
Al pubblico co<strong>st</strong>a 1095 euro (IVA inclusa) ed è di<strong>st</strong>ribuita<br />
da Casale Bauer.<br />
ESP AC-30E QM<br />
Fedele alla propria <strong>st</strong>oria, ESP anche nel campo delle chitarre<br />
acu<strong>st</strong>iche mette sul mercato <strong>st</strong>rumenti dal look molto forte, di<br />
sicuro impatto, e che abbiano una chiara vocazione alla vita sul<br />
palco. La nuova serie esce con il marchio LTD Xtone e presenta<br />
caratteri<strong>st</strong>iche assolutamente plug & play con un si<strong>st</strong>ema di<br />
amplificazione proprietario e tuner incorporato.<br />
Que<strong>st</strong>e le caratteri<strong>st</strong>iche della AC-30E QM: cutaway elettrificata;<br />
co<strong>st</strong>ruzione set-neck, scala 25.5”; fondo e fasce in acero<br />
quilted; top in acero quilted; manico in mogano; ta<strong>st</strong>iera in palissandro;<br />
capota<strong>st</strong>o: 42mm <strong>st</strong>andard nut; neckshape Thin U<br />
Neck Contour; 20 ta<strong>st</strong>i XJ; gold hardware; meccaniche ESP<br />
con palettine in amber pearl; ponte in palissandro; pickup B-<br />
Band Electret Film Transducer; elettronica B-Band T-55 4-Band<br />
Preamp con Tuner; colore HN, STR, DBSB.<br />
Le ESP sono di<strong>st</strong>ribuite da Backline.<br />
Greg Bennet 12 corde<br />
La D2 12CE Greg Bennet, chitarra acu<strong>st</strong>ica 12 corde a<br />
spalla mancante, è uno <strong>st</strong>rumento assolutamente ispirato<br />
alla grande tradizione della prima parte del XX secolo,<br />
con forme classiche e combinazione di legni di qualità.<br />
Tutta la serie REGENCYTM adottano il tradizionale X<br />
bracing delle catene e una buona qualità co<strong>st</strong>ruttiva, per<br />
<strong>st</strong>rumenti con un ottimo rapporto qualità/prezzo.<br />
Le caratteri<strong>st</strong>iche della D2 12CE sono: fasce e fondo<br />
in nato; top in abete selezionato; ta<strong>st</strong>iera in palissandro;<br />
binding crema singolo; meccaniche Grover; EQ attivo a<br />
due bande AT3000; colore natural.<br />
Greg Bennet è di<strong>st</strong>ribuita da Sisme.<br />
56<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici
Lascia un commento<br />
57<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Gas Addiction<br />
Peerless Acu<strong>st</strong>iche<br />
La casa coreana e<strong>st</strong>ende la sua produzione al segmento<br />
delle chitarre acu<strong>st</strong>iche, introducendo nel proprio catalogo<br />
tre dreadnought dalle forme classiche, disponibili anche a<br />
spalla mancate ed elettrificate. Vi<strong>st</strong>o il livello di qualità della<br />
realizzazione delle loro semi acu<strong>st</strong>iche, sia per materiale<br />
che per finiture, sono <strong>st</strong>rumenti da tenere d’occhio. Le caratteri<strong>st</strong>iche<br />
nel dettaglio:<br />
– PD 50E: dreadnought elettrificata; top inabete massello;<br />
fasce e fondo in mogano laminato; manico in mogano<br />
con ta<strong>st</strong>iera in palissandro; paletta “Lady Lips”; colore: natural<br />
lucido; preamplificatore Fishman Classic 4T; cu<strong>st</strong>odia<br />
in dotazione.<br />
– PD 55CE: dreadnought spalla mancante elettrificata; top in abete massello; fasce e fondo in palissandro<br />
laminato; manico in mogano con ta<strong>st</strong>iera in palissandro; paletta “Lady Lips”; colore natural lucido;<br />
preamplificatore Fishman Prefix Plus-T; cu<strong>st</strong>odia in dotazione.<br />
– PD75: dreadnought; top in abete massello; fasce e fondo in palissandro massello: manico in mogano<br />
con ta<strong>st</strong>iera in palissandro; paletta “Lady Lips”; colore: natural lucido; cu<strong>st</strong>odia in dotazione.<br />
Peerless, che que<strong>st</strong>’anno fe<strong>st</strong>eggia il quarantennale della fondazione, è di<strong>st</strong>ribuita da Sisme.<br />
Furch in Italia<br />
Le chitarre della Repubblica Ceca finalmente<br />
sbarcano nel no<strong>st</strong>ro paese. Ed era ora, perché<br />
si tratta di ottimi <strong>st</strong>rumenti, ben realizzati e con<br />
un ottimo rapporto qualità prezzo. Li di<strong>st</strong>ribuisce<br />
Charon Cu<strong>st</strong>om Guitar Gear - Di<strong>st</strong>ribuzione <strong>st</strong>rumenti<br />
musicali made in U.S.A<br />
http://www.charoncabs.com<br />
Cort rinnova<br />
Nuove colorazioni e nuovi modelli per le acu<strong>st</strong>iche Cort. Tutta la gamma amplia la tavolozza dei colori<br />
disponibili, introducendo inoltre due nuovi modelli. La SFX E ha top in abete massello, fasce e fondo in<br />
mogano, manico in mogano e ta<strong>st</strong>iera in palissandro, elettronica Cort CE304T, ed è disponibile nei colori<br />
natural, black e sunbur<strong>st</strong> 3 toni. La MR-E ha esattamente le <strong>st</strong>esse caratteri<strong>st</strong>iche e disponibilità di colorazione,<br />
ma con lo shape del corpo dread.<br />
Sono made in Cina e di<strong>st</strong>ribuite da Backline.<br />
<strong>st</strong>
tc tecnica<br />
Tracce di Spagna a New Orleans<br />
È interessante scoprire come<br />
l’impatto delle tradizioni diverse<br />
da quelle britanniche e africane<br />
fosse così marcato a New Orleans<br />
e in tutti gli Stati del Sud degli<br />
Stati Uniti. In Mr. Jelly Lord di Alan<br />
Lomax, Jelly Roll dice: «[…] tutti<br />
i miei parenti provenivano dalle<br />
co<strong>st</strong>e della Francia, cioè dall’altra<br />
parte del mondo, e arrivarono nel<br />
nuovo mondo anni fa».<br />
A New Orleans c’era infatti una<br />
competizione selvaggia tra la<br />
musica ‘più sofi<strong>st</strong>icata’ di radice<br />
franco/spagnola e quella di pura<br />
e<strong>st</strong>razione africana. Jelly Roll<br />
parlava spesso di alcune sue<br />
composizioni come se avessero<br />
delle «tracce spagnole», intendendo<br />
dire che i ritmi erano diversi,<br />
come nei ritmi di<br />
habanera che abbiamo già discusso<br />
in precedenza.<br />
Quindi, da dove provenivano gli<br />
ingredienti latini o spagnoli? Alla<br />
fine del secolo molta musica latino-cubana<br />
veniva suonata a New<br />
Orleans, per esempio il genere<br />
danza. Se comparate “Solace”<br />
di Joplin con “La Celosa” di Ignazio<br />
Cervantes, noterete che sono<br />
simili sul piano del ritmo e dello<br />
<strong>st</strong>ile. La contradanza “Ojos criollos”<br />
di Louis Moreau Gottschalk<br />
ha anch’essa le <strong>st</strong>esse essenziali<br />
figure ritmiche. Ignazio Cervantes<br />
era un noto compositore<br />
cubano scomparso nel 1905, e<br />
Gottschalk scrisse “Ojos Criollos”<br />
nel 1895 in Martinica.<br />
È molto probabile che Scott Joplin<br />
abbia ascoltato piani<strong>st</strong>i famosi<br />
come Gottschalk, piani<strong>st</strong>i che<br />
si esibivano a Cuba, nei Caraibi<br />
francesi, a New Orleans e in altre<br />
città americane. Bande militari<br />
messicane suonavano lungo<br />
la co<strong>st</strong>a del Mississippi intorno<br />
agli anni 1880, ed erano ben conosciute.<br />
Nel 1885 New Orleans<br />
fu sede della World Indu<strong>st</strong>rial and<br />
Cotton Centennial Exposition,<br />
dove gente proveniente da varie<br />
parti dell’America venne a contatto<br />
con realtà interculturali tra<br />
i padiglioni della fiera. La banda<br />
dell’VIII Reggimento della Cavalleria<br />
Messicana ebbe successo<br />
in quell’occasione.<br />
Molti musici<strong>st</strong>i delle prime jazz<br />
band provenivano dalle bande<br />
militari ed erano veterani della<br />
Guerra Ispano-Americana. Willie<br />
Cornish, trombone di Buddy<br />
Golden, fu uno di que<strong>st</strong>i, aveva<br />
trascorso molti mesi a Cuba;<br />
così come aveva fatto il ‘padre<br />
del blues’ W.C. Handy, che era<br />
<strong>st</strong>ato a Cuba nel 1910 con l’esercito<br />
USA. Nel famoso “St. Louis<br />
Blues” di Handy è inserita una<br />
sezione di habanera.<br />
La musica nata nel Nuovo Mondo<br />
è un complesso di musiche,<br />
non solo uno specifico gruppo<br />
di generi musicali nazionali. Può<br />
essere spiegato dalle comuni<br />
origini culturali delle popolazioni<br />
trasferite dall’Africa Occidentale,<br />
58<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
che hanno popolato l’intero bacino<br />
caraibico, una va<strong>st</strong>a regione<br />
compresa tra il Brasile e il Tennessee:<br />
«[…] è la <strong>st</strong>orica esperienza<br />
di conqui<strong>st</strong>a, schiavismo e<br />
repressione, e non solo il luogo di<br />
origine dell’Africa Occidentale, a<br />
rendere conto della coerenza dei<br />
modi espressivi neo-africani».*<br />
In que<strong>st</strong>o gumbo di influenze<br />
culturali dall’Africa e da diverse<br />
parti dell’Europa si sono sviluppati<br />
il jazz, il blues e il ragtime,<br />
di cui si possono ascoltare fino<br />
a oggi gli echi nelle musiche che<br />
chiamiamo moderne e attuale.<br />
Ho qui incluso le ultime sezioni<br />
di “Solace Solace (a Mexican<br />
Serenade)”, come esempio di un<br />
ritmo di habanera usato nelle linee<br />
di basso di un ragtime arrangiato<br />
per chitarra finger<strong>st</strong>yle.<br />
In bocca al lupo !<br />
Lasse Johansson<br />
* Timothy Brennan, Secular<br />
Devotion: Afro-latin Music and<br />
Imperial Jazz, 290 pp., Verso,<br />
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Guitar arrangement Lasse Johansson<br />
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Arranged by Eric Lugosch<br />
Page 1 / 3<br />
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St Thomas - Tradional<br />
Arranged by Eric Lugosch<br />
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Arranged by Eric Lugosch<br />
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Ecco uno dei miei brani preferiti: il famoso<br />
pezzo suonato da Sonny Rollins<br />
e intitolato “St. Thomas”. Ho inserito<br />
tre variazioni, ciascuna suonata due<br />
volte prima di proseguire verso il finale.<br />
Prendetevi tutto il tempo necessario<br />
per impararlo: il brano si merita un po’<br />
di esercizio. Ricordatevi che la mano<br />
de<strong>st</strong>ra è altrettanto importante della sini<strong>st</strong>ra.<br />
Spero che vi piaccia, e se avete<br />
qualsiasi domanda sarà un piacere rispondervi.<br />
Ciao,<br />
2<br />
4<br />
Eric Lugosch
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lezioni di:<br />
Beppe Gambetta<br />
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Eric Lugosh<br />
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Franco Morone<br />
Giorgio Cordini<br />
Giovanni Palombo<br />
Giovanni Pelosi<br />
Luca Francioso<br />
Massimo Nardi<br />
Massimo Varini<br />
Muriel Anderson<br />
Paolo Bonfanti<br />
Paolo Capizzi<br />
Paolo Mari<br />
Paolo Sereno<br />
Peppino D’ago<strong>st</strong>ino<br />
Pietro Nobile<br />
Pino Russo<br />
Reno Brandoni<br />
Riccardo Zappa<br />
Stefan Grossman<br />
Stefano Barbati<br />
Stefano Mirandola<br />
Val Bonetti
tc tecnica<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
Negli ultimi anni la chitarra acu<strong>st</strong>ica<br />
finger<strong>st</strong>yle è uscita dal suo<br />
ambito prettamente folk o folkblues<br />
e molti chitarri<strong>st</strong>i dediti a<br />
que<strong>st</strong>a tecnica hanno aggiunto<br />
nei loro repertori brani tratti da altri<br />
generi musicali come il jazz, il<br />
pop, il funk e il rock. È chiaro che<br />
la musica rock si basa essenzialmente<br />
su una sezione ritmica di<br />
batteria e basso e sui suoni aggressivi<br />
delle chitarre elettriche,<br />
è quindi importante individuare<br />
quelle caratteri<strong>st</strong>iche che, trasferite<br />
sulla chitarra acu<strong>st</strong>ica,<br />
possano dare l’idea di ‘rock’, caratteri<strong>st</strong>iche<br />
a mio avviso riconducibili<br />
innanzitutto ad un giu<strong>st</strong>o<br />
approccio ritmico. Ba<strong>st</strong>i ascoltare<br />
alcuni ‘mae<strong>st</strong>ri’ acu<strong>st</strong>ici come<br />
Michael Hedges o Don Ross o<br />
anche Tommy Emmanuel o Tuck<br />
Andress per rendersi conto di<br />
quanto il groove sia importante<br />
nel loro playing.<br />
Approccio ritmico<br />
1. Backbeat. È la percussione<br />
più semplice e che suona da<br />
‘rullante’, posizionata cioè nel II e<br />
nel IV quarto della battuta. La più<br />
semplice è eseguita con il dorso<br />
delle unghie dalle dita della mano<br />
de<strong>st</strong>ra che percuotono le corde<br />
all’altezza della buca. Si può variare<br />
la tecnica percussiva della<br />
mano de<strong>st</strong>ra eseguendo la <strong>st</strong>essa<br />
percussione con il solo pollice<br />
all’altezza delle corde basse in<br />
maniera tale da far risuonare le<br />
corde alte (es. 1).<br />
2. Perc doppia. Un’interessante<br />
variante ritmica al monotono<br />
backbeat è quella di raddoppiare<br />
la seconda percussione della<br />
battuta (quella del IV quarto) aggiungendone<br />
un’altra sull’ottavo<br />
precedente eseguita con la mano<br />
sini<strong>st</strong>ra che sbatte sulle corde<br />
all’altezza del XII ta<strong>st</strong>o (es. 2).<br />
3. Perc melodica. Può capitare<br />
che la percussione debba essere<br />
suonata insieme ad una nota della<br />
melodia. In que<strong>st</strong>o caso la perc<br />
sarà suonata con il pollice all’altezza<br />
delle corde basse (come<br />
nell’es. 1) e la nota della melodia<br />
sarà suonata contemporaneamente<br />
con il dorso dell’unghia<br />
dell’indice e/o del medio (es. 3).<br />
Approccio armonico<br />
La musica rock prevede, nella<br />
maggior parte dei casi, armonie<br />
semplici e immediate, rese prevalentemente<br />
con i power chords.<br />
Accordatura e power chord<br />
Que<strong>st</strong>i accordi (formati dalla<br />
nota fondamentale, la sua quinta<br />
e la sua ottava) possono essere<br />
suonati sulla chitarra acu<strong>st</strong>ica in<br />
maniera molto efficace sfruttando<br />
alcune accordature aperte (Dropped<br />
D o DADGAD e altre) facendo<br />
½ barré con la sola terza falange<br />
del dito indice o medio sulla<br />
IV, V e VI corda (es. 4). Que<strong>st</strong>o<br />
metodo di eseguire i power chord<br />
permette di lasciare libere le altre<br />
dita per eseguire altre note.<br />
Gli armonici<br />
Gli armonici, naturali, artificiali<br />
e ‘slapping’ possono essere utilizzati<br />
come arricchimento melodico/armonico<br />
ma anche ritmico<br />
del brano. In que<strong>st</strong>o esempio<br />
vediamo come possono essere<br />
inca<strong>st</strong>rati degli armonici naturali<br />
con un semplice giro di power<br />
chord (es. 5).<br />
Risulta assai efficace suonare<br />
gli armonici naturali e artificiali<br />
con la tecnica dello slapping,<br />
ovvero percuotendo in maniera<br />
molto decisa con l’indice della<br />
mano de<strong>st</strong>ra il XII ta<strong>st</strong>o rispetto al<br />
power chord che si <strong>st</strong>a suonando<br />
(es. 6).<br />
Approccio melodico<br />
A que<strong>st</strong>o punto è interessante<br />
unire alla rimica e all’armonia una<br />
semplice linea melodica che abbia<br />
caratteri<strong>st</strong>iche rock.<br />
Il riff<br />
Effettivamente ciò che inquadra<br />
in maniera esau<strong>st</strong>iva que<strong>st</strong>o<br />
aspetto sono i riff: il riff è una<br />
frase musicale (ossia una successione<br />
di note con una propria<br />
identità espressiva) che spesso<br />
66<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
si ripete frequentemente all’interno<br />
di una composizione e che<br />
viene utilizzato di solito come accompagnamento.<br />
Nella musica rock, il riff è importantissimo<br />
in quanto biglietto<br />
da visita del brano <strong>st</strong>esso (la rock<br />
song in genere ha successo e<br />
viene riconosciuta grazie all’efficacia<br />
del suo riff). Centinaia sono<br />
i riff che hanno fatto la <strong>st</strong>oria del<br />
rock ma, principalmente, quelli<br />
chitarri<strong>st</strong>ici sono per lo più compo<strong>st</strong>i<br />
e suonati da chitarre di<strong>st</strong>orte.<br />
Il no<strong>st</strong>ro obbiettivo è quello di<br />
riuscire a far avere al riff la <strong>st</strong>essa<br />
efficacia anche se suonato sulla<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica. Diversi sono gli<br />
accorgimenti che possono aiutarci<br />
in que<strong>st</strong>o scopo e molti di<br />
essi vanno oltre il pentagramma,<br />
perché riguardano la sfera delle<br />
dinamiche, del tocco, dell’intenzione.<br />
Possiamo riassumerli in<br />
que<strong>st</strong>i tre punti: 1) un attacco deciso<br />
sulle corde; 2) doppiare il riff<br />
con una corda a vuoto; 3)usare le<br />
ottave e lo slapping.<br />
1. “Purple Haze”. La trasposizione<br />
acu<strong>st</strong>ica di que<strong>st</strong>o famoso<br />
e importante riff hendrixiano<br />
prevede un accompagnamento<br />
o<strong>st</strong>inato di bassi in semiminime<br />
sul quale si inca<strong>st</strong>ra la melodia.<br />
È importante cercare di rendere<br />
quanto più aggressivo que<strong>st</strong>o riff<br />
cercando di suonarlo in maniera<br />
‘ruvida’ (es. 7).<br />
2. “Voodoo Chile”. Ancora<br />
Hendrix che ci dà lo spunto per<br />
que<strong>st</strong>o riff nel quale le prime note<br />
sono doppiate con la prima corda<br />
a vuoto (es. 8).<br />
3. “Smoke on the Water”. Il famoso<br />
riff dei Deep Purple (come<br />
altri in que<strong>st</strong>o <strong>st</strong>ile) può essere<br />
aiutato dallo ‘slapping’ (es. 9).<br />
… Ancora percussioni<br />
Dopo aver preso una certa dime<strong>st</strong>ichezza<br />
con le percussioni<br />
sulle corde (ess. 1-2-3) possiamo<br />
avventurarci nel dare un senso<br />
musicale alle percussioni sui<br />
legni. È chiaro che non ci sono<br />
regole per que<strong>st</strong>o uso ‘inusuale ‘
della chitarra, ma in linea di massima<br />
ci sono delle zone del corpo<br />
della chitarra che suonano simili<br />
a un drum kit. Io ne ho individuate<br />
alcune:<br />
– percuotendo la tavola armonica<br />
sotto il ponte, con la zona<br />
della mano de<strong>st</strong>ra tra il polso e il<br />
palmo, otterremo un suono grave<br />
associabile ad una grancassa;<br />
– colpendo con le dita della<br />
mano de<strong>st</strong>ra la fascia inferiore,<br />
invece, avremo un suono più<br />
acuto che può avere funzione di<br />
rullante;<br />
– i tom li possiamo immaginare<br />
percuotendo con la mano de<strong>st</strong>ra<br />
prima la tavola all’altezza della<br />
spalla superiore e poi la fascia<br />
superiore;<br />
– infine anche la mano sini<strong>st</strong>ra<br />
potrebbe essere coinvolta nel lavoro<br />
percussivo sulla fascia della<br />
spalla inferiore o sulla tavola della<br />
spalla superiore.<br />
C’è da dire che tutto il si<strong>st</strong>ema<br />
percussivo non dovrebbe essere<br />
usato a sproposito (la chitarra<br />
non è un tamburo!), ma cercando<br />
di usare quegli elementi che potrebbero<br />
essere funzionali al brano<br />
che <strong>st</strong>iamo arrangiando (non<br />
è detto che debbano essere usati<br />
per forza).<br />
“Sunshine of Your Love”<br />
A que<strong>st</strong>o punto propongo un’analisi<br />
del mio arrangiamento del<br />
riff di “Sunshine of Your Love” dei<br />
Cream come sintesi di tutto il discorso.<br />
“Sunshine of Your Love” è uno<br />
dei brani più rappresentativi del<br />
rock-blues a cavallo tra gli anni<br />
’60 e gli anni ’70. Sembra che<br />
Jack Bruce abbia compo<strong>st</strong>o il<br />
famoso riff dopo aver assi<strong>st</strong>ito a<br />
un concerto di Jimi Hendrix nel<br />
1967. La canzone fu completata<br />
con il chorus compo<strong>st</strong>o da Eric<br />
Clapton e le liriche di Pete Brown.<br />
L’accordatura aperta DADGAD<br />
si pre<strong>st</strong>a all’arrangiamento perché,<br />
oltre a semplificare l’esecuzione<br />
dei power chord, permette<br />
di utilizzare molte corde a vuoto.<br />
Il riff principale è diviso in due<br />
grandi tronconi: il primo in D e il<br />
secondo in G (es. 10.1).<br />
Come prima operazione ho<br />
pensato di raddoppiare il riff<br />
all’ottava bassa, per assicurare<br />
un attacco più deciso e suonarlo<br />
senza utilizzare la mano de<strong>st</strong>ra,<br />
ma solo con la mano sini<strong>st</strong>ra<br />
sfruttando il più possibile hammer-on<br />
e pull-off (es. 10.2).<br />
La mano de<strong>st</strong>ra, quindi, può essere<br />
utilizzata per creare un efficace<br />
accompagnamento percussivo<br />
sui legni quasi ad emulare un<br />
rock groove. Proviamo a suonarli<br />
insieme. Per non complicare la<br />
notazione sul pentagramma con<br />
tab, ho pensato di aggiungere un<br />
pentagramma con la notazione tipica<br />
della batteria per trascrivere<br />
le percussioni della mano de<strong>st</strong>ra:<br />
la x sul fa (primo spazio) rappresenta<br />
la grancassa; la x sul do<br />
(terzo spazio) rappresenta il rullante<br />
(es. 10.3)<br />
Il passo successivo è quello di<br />
variare la tecnica esecutiva (anche<br />
se il riff funziona già bene)<br />
con dei piccoli accorgimenti che<br />
67<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
tc<br />
hanno il fine di spezzare la monotonia:<br />
innanzitutto spezzettiamo i<br />
due tronconi del riff in due parti;<br />
avremo così una prima e una seconda<br />
parte in D, idem in G.<br />
La prima parte in D verrà eseguita<br />
in tapping con la mano de<strong>st</strong>ra,<br />
mentre la sini<strong>st</strong>ra si occuperà<br />
della percussione sulla cassa;<br />
nella seconda parte entrano le<br />
percussioni con la de<strong>st</strong>ra, per<br />
concludere con degli slapping<br />
sulle ultime due note. In G invece<br />
la prima parte viene eseguita<br />
in <strong>st</strong>rumming e la seconda con le<br />
percussioni, per concludere con il<br />
tapping della mano de<strong>st</strong>ra.<br />
Quindi proviamo a suonare il<br />
riff completo (es. 10.4).<br />
È tutto, buon divertimento e…<br />
keep on (acou<strong>st</strong>ic) rockin’!<br />
Stefano Barbati
tc<br />
Traccia 1<br />
Traccia 1<br />
Traccia 1<br />
Traccia 1<br />
Dropped D Tuning n = E o q = D<br />
= B p r = A<br />
= G s = D<br />
Moderate h = 100<br />
perc<br />
: 4 k 1<br />
4 P<br />
l<br />
c<br />
B<br />
!<br />
Traccia 1<br />
Dropped D Tuning n = E o q = D<br />
= B p r = A<br />
= G s = D<br />
Moderate h = 100<br />
perc<br />
: 4 k 1<br />
4 P<br />
l<br />
k<br />
l<br />
c<br />
B<br />
!<br />
Traccia 1<br />
Dropped D Tuning n = E o q = D<br />
= B p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: 4 4<br />
c<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
P Q Q<br />
Q<br />
P<br />
Q<br />
Moderate h = 100<br />
B<br />
!<br />
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B<br />
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ESEMPIO 1<br />
Esempio 1<br />
percussione Percussione semplice semplice<br />
perc<br />
Q Q<br />
P<br />
perc<br />
Q Q<br />
P<br />
ES 0<br />
68<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
P<br />
B<br />
Esempio 2<br />
Percussione doppia<br />
Esempio 3<br />
percussione melodica<br />
Percussione melodica<br />
perc<br />
Q<br />
P<br />
!<br />
P<br />
B<br />
Esempio 3<br />
B H<br />
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B<br />
B<br />
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B<br />
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Q Q<br />
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B<br />
Page 1/1<br />
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H
Traccia 1<br />
k<br />
l<br />
Traccia 1<br />
T raccia 1<br />
Traccia 1<br />
Dropped D Tuning n = E o q = D<br />
= B p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: E 4 4<br />
k<br />
l<br />
k<br />
l<br />
c<br />
Moderate h = 100<br />
perc<br />
B<br />
$<br />
$<br />
$<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: E 4 4<br />
c<br />
Q<br />
Moderate h = 100<br />
B<br />
B<br />
!<br />
!<br />
Traccia 1<br />
Dropped D Tuning n = E o q = D<br />
= B p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: E 4 4<br />
c<br />
B<br />
Moderate h = 100<br />
slap<br />
U<br />
T.H.<br />
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12<br />
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B<br />
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H<br />
POWER CHORD<br />
H<br />
Esempio 4<br />
power chord più percussione<br />
perc*<br />
Q Q<br />
Q Q<br />
B<br />
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perc<br />
B<br />
$<br />
$<br />
$<br />
69<br />
perc<br />
Q<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
B B<br />
B B<br />
&<br />
&<br />
&<br />
Esempio 4<br />
Power chord e melodia<br />
power chord più melodia<br />
B<br />
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perc<br />
Q<br />
B<br />
B<br />
L<br />
)<br />
)<br />
)<br />
Esempio 5<br />
H<br />
B<br />
Esempio Slapping 6<br />
slapping<br />
Q<br />
Esempio 5<br />
slap<br />
U<br />
T.H.<br />
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17<br />
perc<br />
H Q H<br />
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B<br />
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12<br />
Harm.<br />
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"#<br />
"#<br />
tc<br />
Page 1/1
tc<br />
T raccia 1<br />
Traccia 1<br />
k<br />
l<br />
k<br />
l<br />
Traccia 1<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
4<br />
k<br />
l<br />
: 4 4<br />
c<br />
B<br />
B<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
$<br />
!<br />
: 4 4<br />
c<br />
Moderate h = 100<br />
B<br />
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B<br />
B<br />
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Moderate h = 90<br />
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B<br />
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Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
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Purple Haze<br />
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B<br />
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Voodoo Esempio Chile 8<br />
B<br />
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Esempio 7<br />
B<br />
B<br />
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B<br />
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Purple riffHaze<br />
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B<br />
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Voodoo riff Chile riff<br />
B<br />
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B<br />
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B<br />
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70<br />
B A<br />
B<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
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B A<br />
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B<br />
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B<br />
Page 1/1
Traccia 1<br />
Traccia 1<br />
Traccia 1<br />
k<br />
l<br />
k<br />
l<br />
k<br />
l<br />
Traccia 1<br />
Dropped D Tuning n = E o q = D<br />
= B p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: 4 4<br />
c<br />
Moderate h = 100<br />
U<br />
T.H.<br />
!<br />
!<br />
12<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: E 4 4<br />
c<br />
U<br />
$<br />
$<br />
15<br />
Moderate h = 100<br />
B<br />
"#<br />
"#<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: E 4 4<br />
c<br />
B<br />
B<br />
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B Q<br />
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Moderate h = 100<br />
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B B B<br />
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71<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
Smoke on the water<br />
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U<br />
L<br />
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12<br />
H<br />
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L<br />
Smoke On<br />
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The Water riff<br />
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15<br />
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18<br />
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15<br />
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riff singole note<br />
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17<br />
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Sunshine of your love<br />
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riff octave<br />
Sunshine of your love<br />
riff octave<br />
B Q H H<br />
B<br />
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Esempio 9<br />
Esempio 10.1<br />
Esempio 10.2<br />
B<br />
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B<br />
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B<br />
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15<br />
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B<br />
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12<br />
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B<br />
)<br />
B<br />
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B<br />
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B<br />
tc<br />
Page 1/1
Vieni a visitare il no<strong>st</strong>ro sito<br />
Unisciti alla comunità della Chitarra Acu<strong>st</strong>ica online
Traccia 1<br />
Percussi.<br />
Traccia 1<br />
Percussi.<br />
Traccia 1<br />
Percussi.<br />
k<br />
l<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
k<br />
l<br />
k<br />
l<br />
1<br />
1<br />
: E 4 4<br />
Traccia 1<br />
Open Dsus4 Tuning n = D o q = D<br />
= A p r = A<br />
= G s = D<br />
1<br />
: E 4 4<br />
c<br />
Moderate h = 100<br />
U<br />
S<br />
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"#<br />
B<br />
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B<br />
T<br />
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"!<br />
73<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
Finger<strong>st</strong>yle Rock<br />
SUNSHINE OF YOUR LOVE<br />
arr. Stefano Barbati<br />
B<br />
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B<br />
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4<br />
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c<br />
] 4 4<br />
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Moderate h = 100<br />
B<br />
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B B B<br />
B B B B<br />
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Cream Esempio 10.4<br />
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B<br />
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B Q E<br />
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B<br />
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Page 1/1
tc tecnica<br />
Esercizi per la mano de<strong>st</strong>ra<br />
Quando suoniamo, come quando<br />
parliamo, è fondamentale farsi<br />
capire. Il discorso musicale che<br />
abbiamo in mente a volte però<br />
può non essere percepito con<br />
la giu<strong>st</strong>a intensità. In alcuni casi<br />
que<strong>st</strong>a carente chiarezza espositiva<br />
può essere determinata da<br />
una imperfetta indipendenza delle<br />
dita della mano de<strong>st</strong>ra.<br />
Vi sottopongo alcuni esercizi<br />
che utilizzo con i miei allievi, mirati<br />
a migliorare que<strong>st</strong>a indipendenza.<br />
Gli aspetti che si cercano<br />
di migliorare sono la consapevolezza<br />
del peso che ogni dito deve<br />
dare ad ogni corda e il miglioramento<br />
del controllo dell’intensità<br />
del tocco. Tengo molto a sottolineare<br />
che la letteratura didattica<br />
chitarri<strong>st</strong>ica (classica e moderna)<br />
è molto ricca di esercizi di que<strong>st</strong>o<br />
tipo; semplicemente spero di fare<br />
cosa gradita sottoponendovi la<br />
mia versione, che ho trovato utile<br />
in alcune occasioni.<br />
Vi presento quindi alcuni arpeggi<br />
basati su diteggiature fisse<br />
per la mano de<strong>st</strong>ra, che a seconda<br />
dei casi dovrà variare la disposizione<br />
degli accenti. La mano sini<strong>st</strong>ra<br />
utilizza una sola posizione<br />
trasportata in avanti sulla ta<strong>st</strong>iera.<br />
Consiglio di iniziare lo <strong>st</strong>udio<br />
di que<strong>st</strong>i arpeggi utilizzando le<br />
semplici corde vuote, oppure<br />
mantenendo una posizione fissa<br />
della mano sini<strong>st</strong>ra. Sopra al<br />
pentagramma sono riportate le<br />
diteggiature, mentre il simbolo ><br />
indica la nota da accentare.<br />
Il primo esercizio, il più semplice<br />
e intuitivo, in tempo ternario<br />
di 6/8, ha l’obiettivo di sviluppare<br />
l’indipendenza del pollice per<br />
quanto riguarda l’aspetto del<br />
peso che dovrà avere sulla corda.<br />
Per come è <strong>st</strong>rutturato l’arpeggio,<br />
nella semplice successione di<br />
pollice, indice e medio, i due accenti<br />
forti presenti in ogni battuta<br />
cadono sempre sulla nota suonata<br />
con il pollice. Que<strong>st</strong>’ultimo dovrà<br />
quindi di<strong>st</strong>inguersi con chiarezza<br />
rispetto all’accompagnamento<br />
di indice, medio ed eventualmente<br />
anulare, che dovranno<br />
essere assolutamente privi di<br />
accento. È consigliabile ripetere<br />
que<strong>st</strong>o esercizio anche con le<br />
diteggiature alternative riportate,<br />
certamente meno naturali per la<br />
mano ma comunque utili ai no<strong>st</strong>ri<br />
scopi. Que<strong>st</strong>o esercizio può trovare<br />
la sua applicazione pratica<br />
in brani dove la melodia si trova<br />
nella parte del basso.<br />
Un aspetto che ritengo assolutamente<br />
fondamentale è quello<br />
della ‘preparazione’ delle dita che<br />
andranno ad arpeggiare le corde<br />
successive al pollice. Que<strong>st</strong>a<br />
preparazione consi<strong>st</strong>e (riferendosi<br />
alla prima diteggiatura) nell’appoggiare<br />
alla rispettiva corda,<br />
contemporaneamente al pollice,<br />
l’indice e il medio, nell’i<strong>st</strong>ante<br />
immediatamente precedente il<br />
movimento del pollice. La preparazione<br />
deve essere ripetuta ogni<br />
volta che ritroviamo la successione<br />
pollice, indice, medio. In<br />
que<strong>st</strong>o modo si ottiene maggiore<br />
<strong>st</strong>abilità della mano e l’arpeggio<br />
diventa più chiaro, fluido e con il<br />
tempo agile e veloce.<br />
Il secondo esercizio, in quartine,<br />
riporta quasi invariato l’esercizio<br />
1, ma suddiviso nel tempo<br />
binario di 4/4. Que<strong>st</strong>o comporta,<br />
e <strong>st</strong>a in que<strong>st</strong>o l’utilità dell’esercizio,<br />
che l’accento forte cada<br />
ogni volta su di un differente dito:<br />
quindi prima il pollice, poi l’indice<br />
e successivamente il medio,<br />
per poi tornare al pollice. Il cuore<br />
dell’esercizio <strong>st</strong>a nello sviluppare<br />
la necessaria indipendenza della<br />
mano sini<strong>st</strong>ra per permettere di<br />
accentare chiaramente soltanto<br />
la prima nota della quartina. L’errore<br />
più classico è quello di accentare<br />
la nota corretta ma contemporaneamente<br />
di dare troppo<br />
peso al pollice anche quando<br />
non compare nell’accento forte.<br />
Anche per l’esercizio 2 consiglio<br />
di applicarsi con pazienza a sviluppare<br />
le diteggiature alternative<br />
suggerite. Fondamentale è<br />
ancora la ‘preparazione’ di indice<br />
e medio (sempre facendo riferimento<br />
alla prima diteggiatura).<br />
Nell’esercizio 3 sono semplicemente<br />
riuniti in successione i<br />
primi due arpeggi. È importante<br />
sviluppare accuratamente anche<br />
que<strong>st</strong>o esercizio per acquisire la<br />
capacità di posizionare agilmente<br />
gli accenti secondo schemi irre-<br />
74<br />
chitarra acu<strong>st</strong>ica 3 duemilaundici<br />
golari, per poi riuscire con facilità<br />
ad applicarli nei brani che andremo<br />
ad eseguire.<br />
Ho regi<strong>st</strong>rato tre esempi musicali<br />
per meglio farvi capire quello<br />
che intendo, spero che vi possano<br />
essere utili.<br />
Neanche a dirlo, partiamo lenti<br />
e acceleriamo gradualmente. A<br />
mio avviso non è necessario portare<br />
que<strong>st</strong>o tipo di esercizi a velocità<br />
e<strong>st</strong>reme, piutto<strong>st</strong>o è molto<br />
meglio concentrarsi sulla corretta<br />
esecuzione e sulla chiarezza del<br />
posizionamento degli accenti.<br />
Una breve considerazione<br />
tecnico-musicale, riguardante il<br />
perché io tenga particolarmente<br />
a proporre que<strong>st</strong>i esercizi spesso<br />
considerati un po’ noiosi: a volte<br />
mi capita di ascoltare brani, magari<br />
bellissimi, eseguiti da chitarri<strong>st</strong>i<br />
dotati di grande musicalità e<br />
creatività che, a mio parere, vengono<br />
eseguiti senza evidenziare<br />
a pieno tutte le loro potenzialità<br />
melodiche e ritmiche. Alcuni<br />
esempi per spiegare ciò che intendo:<br />
la melodia non emerge, il<br />
basso risuona esageratamente,<br />
l’accompagnamento diventa la<br />
parte principale, e tutto suona<br />
leggermente confuso e indefinito.<br />
Credo che spesso l’esecutore<br />
abbia in mente perfettamente il<br />
feeling di ciò che <strong>st</strong>a eseguendo,<br />
ma a volte, a causa di qualche lacuna<br />
tecnica della mano de<strong>st</strong>ra, il<br />
suo messaggio non arriva nitido<br />
in tutta la sua bellezza.<br />
Lo <strong>st</strong>udio degli esercizi basati<br />
sugli arpeggi qui propo<strong>st</strong>i consente<br />
di iniziare a sviluppare una<br />
buona indipendenza delle dita<br />
della mano de<strong>st</strong>ra, permettendo<br />
così di far ‘uscire’ chiaramente<br />
la melodia o il basso, a seconda<br />
delle necessità. È un punto di<br />
partenza, che dovrà poi essere<br />
adeguatamente sviluppato.<br />
Spero que<strong>st</strong>i esercizi vi possano<br />
essere d’aiuto e, soprattutto,<br />
che vi servano per esprimere al<br />
meglio le vo<strong>st</strong>re idee, potendo<br />
ritrovare immediate applicazioni<br />
nella vo<strong>st</strong>ra musica.<br />
Ciao e buon lavoro!<br />
Eugenio Polacchini<br />
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Esercizi per la mano de<strong>st</strong>ra<br />
1. Tempo ternario - accento sul pollice<br />
> ><br />
diteggiature: 1) p i m p i m<br />
2) p m a p m a<br />
3) p i a p i a<br />
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Esercizi per la mano de<strong>st</strong>ra<br />
2. Tempo binario - Quartine*<br />
> > > > > ><br />
diteggiature: 1) p i m p i m p i m p i m p i m p i m p i m p i m<br />
2) p m a p m a p m a p m a p m a p m a p m a p m a<br />
3) p i a p i a p i a p i a p i a p i a p i a p i a<br />
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* Prima di affrontare l'esercizio 2 provare lo schema di que<strong>st</strong>o arpeggio utilizzando solamente 3<br />
corde vuote adiacenti, senza introdurre subito i cambi di corda.<br />
Eugenio Polacchini - Bruskers - 2011<br />
2<br />
Esercizi per la mano de<strong>st</strong>ra<br />
2. Tempo binario - Quartine*<br />
> > > > > ><br />
diteggiature: 1) p i m p i m p i m p i m p i m p i m p i m p i m<br />
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* Prima di affrontare l'esercizio 2 provare lo schema di que<strong>st</strong>o arpeggio utilizzando solamente 3<br />
corde vuote adiacenti, senza introdurre subito i cambi di corda.<br />
Eugenio Polacchini - Bruskers - 2011<br />
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diteggiature: 1) p i m p i m p i m p i m p i m p i m p i m p i m<br />
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