M. Testi et al.Figura 4: analisi dei Probit - il grafico mostra la retta della regressione lineare Probit = a + b log dose determinata coni dati della tabella I. I p<strong>un</strong>ti corrispondenti a 10 e 31,7 UI/mL sono stati omessi, dato che per il 100% diprobabilità il Probit assume <strong>un</strong> valore infinito.diluizione dello standard HCV ISS 0498 sono mostrati nellatabella I. Per ogni diluizione <strong>test</strong>ata, è stata calcolata lapercentuale di positività ed il rispettivo valore del probitutilizzando il programma di analisi statistica "Sigma Plot".Dalla regressione lineare: Probit = a + b log dose, illimite di rilevabilità può essere facilmente calcolato secondola formuladose 95%= (Probit 95%- intercetta)/ pendenza.<strong>Il</strong> limite di sensibilità è risultato pari a 13 UI/mL (Figura 4).RobustezzaAnalizzando alternativamente campioni di plasmanegativi e campioni contaminati con HCV-RNA ad elevataconcentrazione, non è stata osservata crosscontaminazione.Screening di HCV-RNA e HIV1-RNA su campionida singolo donatoreNel periodo settembre-ottobre 1999, sono stati analizzati3.300 campioni in 38 sedute (Tabella II). Un totale di 8campioni sono risultati inizialmente reattivi e di questi 7 sisono confermati alla ripetizione del <strong>test</strong>. I 7 campioni reattivisono stati identificati come HCV-RNA positivi mediantel'esecuzione del <strong>test</strong> di discriminazione per HCV-RNA eHIV1-RNA; inoltre i campioni erano positivi alla ricerca dianticorpi anti HCV e confermati HCV-RNA positivi anchecon metodica Amplicor Roche v.2.0 modificata. <strong>Il</strong> campioneinizialmente reattivo e non confermato risultava negativoper HCV Ab e negativo per HCV-RNA anche con metodoAmplicor HCV Roche v.2.0 modificato. È stato, quindi,classificato come "falso positivo". Ness<strong>un</strong> campione HCV-RNA positivo era negativo <strong>allo</strong> screening anticorpale.Viceversa, come indicato dalla tabella III , il confronto trasierologia e NAT ha evidenziato 5 campioni positivi perHCV Ab e negativi per HCV-RNA: di questi, 3 RIBA positivie 2 indeterminati, con <strong>un</strong>a percentuale complessiva dicampioni positivi per HCV-RNA, rispetto ai positivi perHCV Ab, del 58,33%. I donatori risultati HCV Ab positivi e/o HCV-RNA positivi erano tutti occasionali. Ness<strong>un</strong>campione, infine, è risultato HIV1-RNA positivo. Riguardoalla metodica, ness<strong>un</strong>a seduta è risultata non valida, mentrei campioni con controllo interno negativo, e quindi nonvalidi, sono stati 6 (0,18%). In questa evenienza, il campioneveniva ripetuto nella seduta successiva.DiscussioneLe Linee Guida del Consiglio d'Europa, relative allavalidazione dei metodi basati sull'amplificazione degli acidinucleici per la ricerca di HCV-RNA nei pool di plasma,stabiliscono <strong>un</strong> protocollo con il quale valutare lemetodologie presenti sul mercato al fine di <strong>un</strong>a loroapplicazione ad <strong>un</strong>a routine trasfusionale. La metodica206
Test <strong>Chiron</strong>-<strong>TMA</strong> per lo screening HCV-RNATabella II: risultati dello screening HCV RNATabella III: confronto tra sierologia e NATNATHCV RIBAPOS IND NEGPOS 7 0 0NEG 3 2 0n° campioni anti-HCV pos = 12<strong>Chiron</strong> <strong>TMA</strong> HIV-1/HCV, validata secondo tali criteri, hamostrato <strong>un</strong>a buona rispondenza, in termini di specificità,di robustezza e di sensibilità, ai requisiti richiesti. Perquest'ultimo parametro, è importante sottolineare chegeneralmente nei pannelli di sieroconversione si rilevanoda 5x10 4 a 5x10 8 UI/mL di HCV-RNA e che campioni con<strong>un</strong>a concentrazione inferiore a 5x10 4 UI/mL sono daaspettarsi esclusivamente all'inizio della replicazionevirale 14 . Pertanto, <strong>un</strong>a sensibilità minima di 5x10 3 UI/mL perla singola donazione è da ritenersi sufficiente per rilevarecampioni HCV-RNA positivi in fase precedente allasieroconversione e tale è stata la soglia di sensibilitàproposta dal Paul Ehrlich Institute (Federal Gazette n°6304/04/97). <strong>Il</strong> Consiglio d'Europa, tramite l'EMEA (TheEuropean Agency for the Evaluation of MedicinalProducts) nella sua raccomandazione 390/97 non stabiliscedirettamente <strong>un</strong> limite di sensibilità, ma richiede che il metodosia in grado di rilevare <strong>un</strong> r<strong>un</strong> control che abbia <strong>un</strong>aconcentrazione di HCV-RNA di 100 UI/mL, considerandoevidentemente l'ipotetica diluizione di <strong>un</strong> campione positivoin <strong>un</strong> pool. <strong>Il</strong> <strong>test</strong> <strong>Chiron</strong> <strong>TMA</strong> ha mostrato, nelle nostremani, <strong>un</strong> limite di sensibilità di 13 UI/mL, soddisfacendoentrambi i requisiti proposti. La metodica è strutturata inmaniera tale da ridurre al minimo il pericolo dicontaminazione, in quanto la reazione avviene, senzatrasferimenti, in <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico tubo; l'RNA trascritto, inoltre,essendo più labile nell'ambiente esterno rispetto al DNAprodotto da altri sistemi di amplificazione e non contenendosequenze riconosciute dal reagente di cattura del target,non può contaminare <strong>un</strong>a nuova reazione.La rintracciabilità dei campioni esaminati è garantita da<strong>un</strong>a lista di lavoro creata dal Tecan che collega i codici abarre dei campioni e quelli dei tubi di reazione; il softwaredi elaborazione dati del luminometro, tramite essa, provvedeall'elaborazione finale dei risultati.Lo screening virologico delle <strong>un</strong>ità di sangue basatosull'amplificazione degli acidi nucleici rappresentasicuramente <strong>un</strong> grosso contributo alla sicurezzatrasfusionale, ma <strong>allo</strong> stesso tempo è fonte di numerosiproblemi relativi alla necessità di <strong>un</strong>'organizzazione di <strong>un</strong>acerta complessità, al superamento di limiti tecnici emetodologici, nonché alla valutazione del rapporto costobeneficiodell'introduzione di tale tecnologia.La strategia che attualmente la maggior parte deilaboratori sta valutando è quella, in analogia a quantoavviene nelle industrie produttrici di emoderivati, di <strong>test</strong>arecampioni di plasma ri<strong>un</strong>iti in pool 15,16 ; questa scelta è dettatasia da motivi economici che dalla difficoltà di analizzarecontemporaneamente e in tempo reale <strong>un</strong> elevato numerodi campioni. Viceversa, <strong>un</strong>'impostazione basata sulloscreening delle singole <strong>un</strong>ità è conforme all'organizzazionegià in uso nei servizi trasfusionali per i <strong>test</strong> sierologici enon necessita della validazione di <strong>un</strong> algoritmo dipreparazione dei pool. Ulteriori vantaggi di questo<strong>approccio</strong> possono essere rappresentati da <strong>un</strong>a sensibilitàmaggiore, non essendoci diluizione dei campioni in <strong>un</strong> pool,e da <strong>un</strong> rilascio immediato delle <strong>un</strong>ità non reattive, venendoa mancare la necessità, come nel caso dei pool di plasma, dirisalire per tappe successive, al campione positivo.<strong>Il</strong> <strong>test</strong> <strong>Chiron</strong> <strong>TMA</strong> HIV-1/HCV presenta delle207