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La storia del colore rosso scelto dagli operai e dai “ribelli” - Anpi

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Bandiera rossa partigiana con falce e martello.nel Biellese l’anno successivo inoccasione di una manifestazionefascista; in questo caso, la notteprecedente venne issata sul monteCucco una grande bandiera rossaal posto <strong>del</strong> tri<strong>colore</strong> che abitualmentevi svettava. Così, l’indomani,autorità e pubblico si trovaronodi fronte a una scenografia dalforte impatto simbolico che procuròinevitabile scompiglio.L’esposizione <strong>del</strong>le bandiere o disemplici drappi rossi si compì numerosealtre volte in occasione<strong>del</strong>la festività proibita. A Omegna(provincia <strong>del</strong> Verbano Cusio Ossola),ricorda un <strong>operai</strong>o: «Un PrimoMaggio, tra il ’22 e il ’25, dinotte legavano <strong>del</strong>le bandierinerosse con una corda ai sassi, poi lebuttavano sui fili <strong>del</strong>la luce e i fascistiil giorno dopo le andavano atogliere» (Antonio Parmigiani). Eun altro: «Quegli anni lì era ungran preparare, nascondere, organizzarequalche cosa per ricordareil Primo Maggio; il mio papà cercavadi mettere degli stracci rossidove capitava e i fascisti diventavanomatti... Una volta sono apparsilungo il canale Nigoglia e subitosono arrivati i fascisti a toglierli»(Libero Diaceri). Negli anni successivi,in pieno regime, non mancòun atto politico di grande effetto:durante un Primo Maggio gliomegnesi rividero la bandiera rossasulla più alta ciminiera <strong>del</strong>l’acciaieriacittadina, come nel 1920,ai tempi <strong>del</strong>l’occupazione <strong>del</strong>lefabbriche. Provocazione altrettan-Camicette, cravatte,maglioniAltra modalità di uso antagonista<strong>del</strong> <strong>rosso</strong> fu attraverso i capi d’abbigliamento.Di per sé un indumentodi quel <strong>colore</strong> non esprimevadissenso politico, ma una stimolanteaneddotica descrive come,in alcune circostanze, vi sianostate persone che a rischio di prevaricazionidichiararono la loro alteritàpolitica in quel modo. Il numerodei casi non è determinabile,tuttavia in diverse località si ritrovanoracconti simili. Quanto essicorrispondano a fatti realmenteaccaduti o siano piuttosto accorgimentiper spiegare le aspirazioni alcambiamento è difficile poterlo distinguere.Di certo queste piccolebattaglie personali permeano i ricordie si tramandano nelle memoriefamiliari e di paese.Racconta Cenisio Girardi, ex <strong>operai</strong>osiderurgico: «Anche mia madreha dovuto bere l’olio di ricino,perché con il papà comunista i figlicosa diventano? Diventano sovversivianche loro. Mia madre era diGravellona, andava alla “Pariani”come filatrice e metteva sempre sula camicetta rossa. Te puoi solo capiremettere la camicetta rossa inquei momenti lì cosa poteva succedere.L’hanno avvisata due o trevolte: “Guarda Ida che la camicettoclamorosa accadde, di nuovonell’alto Cusio, nel 1924, in occasionedi una importante ricorrenza:«<strong>La</strong> sera <strong>del</strong> 7 novembre, anniversario<strong>del</strong>la rivoluzione russa, gliarditi <strong>del</strong> popolo sono usciti [dall’acciaieria]e hanno attaccato ipalloncini rossi sui pali <strong>del</strong> telefonoper ricordare l’anniversario»(Giuseppe Realini).<strong>La</strong> lotta simbolica <strong>del</strong>le bandiere,tuttavia, nel corso <strong>del</strong> tempo subìdei cambiamenti. Durante la primametà degli anni Venti, preoccupazionedegli antifascisti fu l’occultamentodei vessilli proletari, per impedirela loro trasformazione introfei di guerra in mano agli avversari.Trofei che proprio di frontealla popolazione avrebbero scon-Tessera socialista <strong>del</strong> 1910.fessato il mito di inafferrabilità <strong>del</strong>drappo <strong>rosso</strong>, diventando la provatangibile <strong>del</strong>la sconfitta proletaria.«’N gleu nut. Lè nut qui, ma ’ncaveigla i v’la daria nut [Non l’ho.Non è qui, ma anche se l’avessinon ve la darei]», recitò la vecchiaCichina, bracciante a giornata <strong>del</strong>basso Novarese, quando una squadracciadi malsignà, di «malsegnati»,le mise a soqquadro la casa allaricerca <strong>del</strong>la bandiera <strong>del</strong>la legacontadina.A caccia di vessilli proletari, i fascistisi mobilitarono per parecchiotempo, consci <strong>del</strong> valore simbolicodi quella cattura. Ciononostante,dalla prima metà degli anni Venti eper oltre un decennio le bandiererosse si fecero beffa degli avversari,apparendo, specie il giorno <strong>del</strong>lafesta dei lavoratori, sulle alture checircondano i paesi, su qualche ciminiera,sui fili <strong>del</strong>la luce o <strong>del</strong>tram.14 l patria indipendente l 18 dicembre 2011

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