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Dicembre - Direzione regionale Emilia Romagna - Agenzia delle ...

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2SommarioSOMMARIOUn’ altra compliance è possibileIntervista al sindaco Virginio MerolaNormativa e sistema fiscale: diritti e doveri<strong>delle</strong> organizzazioni non profitL’evasione “costruita” sul mattoneLa comunicazione che si evolve nella pubblicaamministrazioneMeno spese per l’ erario più efficienzanei serviziNuovo Sistema di Gestione DocumentaleAttivate tutte le DP della regioneFiscalis 2011Intesa tra l’ <strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entratee l’ Ordine dei Dottori Commercialistied Esperti ContabiliGli “scherzetti” dell’ <strong>Agenzia</strong>Piacenza: accertata evasione milionariaCalcio e solidarietàLe magiche interviste di ComunicazioneCompagni illustriUna tragica storia di donneIl comitato per le pari opportunitàtermina il proprio mandatoCOMUNICAZIONERegistrazione Tribunale di Bolognan. 7734 del 19.02.2007Anno quinto - numero 3<strong>Dicembre</strong> 2011Legale RappresentanteAntonino GentileDirettore ResponsabileBiagio CunsoloCoordinatore EditorialeGiovanna ReginaResponsabile Progetto GraficoGiorgio BertuzziFotoBiagio CunsoloStampaIn proprioredattori:Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino,Tiziana Sabattiniper questo numerosi ringrazia:Matteo AbbateGiuliano CaluraEmilio Di StasioSilvia GraviliVirginio MerolaGiulietta MotolaSalvatore PadulaMaria Antonietta SassaniGiovanna Zannini


3GiovannaReginaSiamo alla fine di un altro anno insieme, una fine che è anche inizio. L’ultimo appuntamentodel 2011 con il nostro periodico ci racconta cosa è successo negli ultimi mesi, dentro e fuoridall’<strong>Agenzia</strong>.“Tempo di bilanci”, si dice spesso in questi casi. È il momento per guardare dietro, peranalizzare quello che è accaduto nell’anno appena trascorso: i risultati raggiunti, l’impegnoe la professionalità di chi ogni giorno lavora per una missione condivisa. Mai come in questomomento, complici le difficoltà finanziarie e lo spettro della recessione, l’evasione fiscale è sentitacome un problema “comune”. E comune deve essere il nostro sforzo per raggiungere gli obiettiviistituzionali dell’<strong>Agenzia</strong>.La fine dell’anno è anche il momento dei ringraziamenti, in primis a chi fa vivere questo giornale,che riscuote elogi e apprezzamenti non solo all’interno dell’<strong>Agenzia</strong> ma anche tra i nostri lettoriesterni.Per concludere, è questo il momento degli auguri, ai colleghi e ai lettori, a tutti quelli che credononel nostro giornale, che lo leggono, che lo criticano, che lo utilizzano, che lo vivono.Auguri di buon Natale. Una ricorrenza che costituisce la celebrazione religiosa più sentita daicristiani ma anche un giorno di festa per tutti, che ha assunto un significato laico legato allafamiglia, alla serenità, allo scambio dei regali.Nel rispetto di ogni religione e di ogni sensibilità, in un momento in cui i presepi sopravvivonoforse solo nelle case dei nonni, io voglio esprimere, senza timori, un Augurio religioso che nonci fa celebrare il ricordo di una natività lontana ma riporta alla nostra attenzione e alla nostrariflessione l’esigenza di un rinnovamento nell’ottica della solidarietà.Auguri di cuore2011Comunicazione


C4PierluigiDe RosaQuali sono le nuove strade dellacompliance? Come si può contrastarel’evasione fiscale e al tempostesso incentivare il comportamentovirtuoso dei contribuenti,all’interno di un nuovo rapportotra cittadino e Stato? Questi i temiprincipali del convegno Il fattorecompliance: dal contrasto all’evasioneall’adempimento spontaneo,organizzato dall’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, inPRIMO PIANOUn’altracompliance è possibile:le nuove strade per favorire l’adempimento spontaneo nel convegnoorganizzato dalla <strong>Direzione</strong> Regionale <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>collaborazione conl’Ordine dei Dottoricommercialisti e degliEsperti contabilidi Bologna e con l’Universitàdi Bologna, tenutolo scorso 15 novembre nellasuggestiva cornice del Conventodi San Domenico a Bologna.Ottima l’adesione, circa 400 partecipanti,che in apertura hannoricevuto il saluto del Prefetto diBologna, Angelo Tranfaglia.Il convegno nasce dall’esigenzadi inserire il fenomeno dell’evasionefiscale in una cornicenuova, non più confinata alladimensione prettamente economico-giuridica,ma estesa allastatistica, all’economia sociale,alla sociologia. L’altro elementodi novità che ha ispirato l’organizzazionedel convegno, cometestimonia il titolo, è l’attenzionededicata alla compliance, l’adempimentospontaneo del contribuenteagli obblighi tributari. Èancora frequente, nell’approccioal problema dell’evasione fiscale,una eccessiva focalizzazionesull’azione di deterrenza, a discapitodi una visione sistemica delfenomeno.Su questa pietra angolare si innestala nuova policy dell’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate, illustrata da MarcoDi Capua, Direttore Vicariodell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate, chenel suo intervento ha individuatoproprio nella compliance il termineultimo dell’azione amministrativa.Le attività di controllo


52011Comunicazione


6PRIMO PIANOnon sono orientate esclusivamentea reprimere i comportamentidevianti, ma rappresentano unadiversificazione degli approccirispetto ai servizi di assistenza einformazione, che al contrario sipropongono di agevolare l’adempimento.Le due “anime” dell’<strong>Agenzia</strong>,in questo senso, convivononel comune obiettivo di favorirel’adempimento spontaneo,secondo la dottrina della spintagentile, teorizzata da RichardThaler e Cass Sunstein. Questofilone di pensiero, che ha già trovatole prime forme di applicazionenel mondo anglosassone,individua nell’apparato pubbliconon tanto un soggetto impositore,quanto un “architetto <strong>delle</strong> scelte”in grado di orientare il comportamentodei cittadini verso le sceltemigliori per sé e per gli altri, senzatuttavia imporlo di imperio.In campo fiscale, la traduzioneoperativa di questo metodo consistenel rendere progressivamentepiù facile il pagamento <strong>delle</strong>imposte, premiando gli sforzi dichi intende adempiere. Da questoapproccio deriva l’attenzionecrescente che l’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong>Entrate riserva alla dimensionequalitativa della propria azione,attraverso l’implementazione nelsistema gestionale di “indicatoridi governance” in grado di mostrarel’impatto <strong>delle</strong> attività diassistenza e di contrasto all’evasionesui comportamenti dei contribuenti.Perché questo nuovo modellodella compliance possa funzionare,ha concluso Di Capua, èindispensabile un’adeguata basedi conoscenza: conoscenza delterritorio, del tessuto economico,sociale e culturale, <strong>delle</strong> diversetipologie di contribuenti, elementiche rendono possibile calibrarel’azione amministrativa in funzionedi dinamiche e destinatarispecifici.È questa, del resto,l’esperienzadei best performersa livello internazionale,secondoJonathanPemberton, ViceDirettore del Dipartimentoperla cooperazioneinternazionalee l’amministrazionefiscaledell’Ocse. SecondoPembertonle amministrazionifiscalidevono adottareun approcciomultidimensionalee diversificatoin funzionedel contesto edella tipologiadi contribuente,agendo nontanto sulle conseguenze(l’evasionefiscale),quanto sullecause che determinanoil fenomeno evasivo, inun’ottica di prevenzione più chedi repressione. L’idea-chiave,mutuata dall’amministrazionefiscale australiana, è semplice:le azioni di chi impone la normadevono essere calibrate sulle attitudinidi chi è soggetto alla norma.Da un lato bisogna agevolareil più possibile l’adempimento,dall’altro occorre sanzionare chisi sottrae deliberatamente agliobblighi fiscali.Sull’aspetto della conoscenza siè concentrato anche l’interventodi Enrico Giovannini, Presidentedell’Istat e coordinatore del gruppodi lavoro per la riforma fiscale“Economia non osservata e flussifinanziari”. Giovannini, che hariconosciuto i notevoli progressidell’<strong>Agenzia</strong> nella “messa asistema” di informazioni e strumenti,ha sottolineato l’assenzadi una quantificazione unitariadell’evasione fiscale in Italia,suggerendo, sul modello dell’amministrazionefiscale inglese(HMRC), la pubblicazione di unrapporto annuale sull’evasione fiscale,a cura del Mef, in cui sianoforniti i dati su ampiezza e diffusionedel fenomeno, insieme allestrategie e ai risultati dell’azionedi contrasto. In aggiunta a questo,Giovannini ha suggerito ulterioristrumenti di promozione dellacompliance: dalla condivisionemetodologica di alcuni strumentidi controllo (es. studi di settore eredditometro) alla pubblicità deiredditi, fino alla razionalizzazionee stabilizzazione normativa,senza tralasciare un approcciocomunicativo più orientato a enfatizzarei contribuenti onesti chenon a stigmatizzare gli evasori.


7Il contribuente “virtuoso” è perStefano Zamagni, ordinario diEconomia Politica e Presidentedell’<strong>Agenzia</strong> per il Terzo Settore,la chiave di volta della compliance,il più fedele alleato control’evasione fiscale, Oltre una certasoglia, afferma Zamagni, la levadella deterrenza non produce effetti,anzi rischia di minare anchela lealtà dei contribuenti onesti.Occorre quindi, più che sanzionarei reprobi, premiare i virtuosie così consolidare il legame fiduciariotra Stato e contribuente, innescandouna spirale positiva tragli stessi contribuenti. È infattila fiducia l’elemento-chiave delprelievo tributario, ed è l’assenzadi fiducia uno dei principali fattorialla base del fenomeno evasivo,sintomatico di una crisi dicredibilità <strong>delle</strong> istituzioni.Questa articolazionemultidimensionaledellacompliance nonè soltanto teorica,ma trova solidebasi empirichein una ricercadella Bancad’Italia, Tax moraleand publicspendig inefficiency,presentataal convegnodal ricercatoreSauro Mocetti.L’esistenza dicomportamentidiversi, da partedei contribuenticon caratteristichesimili,all’interno diuno stesso sistemafiscale indicache c’è qualcosaoltre la semplicedimensioneeconomico-utilitaristica.Questo“qualcosa” è latax morale (lealtà fiscale), valea dire la propensione individualea pagare le tasse in funzionenon solo <strong>delle</strong> variabili sociodemografiche,ma anche del propriorapporto con le istituzioni,un rapporto che è misurato dairicercatori attraverso la qualitàdei servizi pubblici erogati. Nellaricerca è emersa infatti una correlazionesignificativa tra lealtàfiscale e qualità della spesa pubblica:più è alto il livello di spesae l’efficienza dei servizi pubblici,maggiore è la fedeltà fiscale deicontribuenti.A partire da queste premesse, secondoSilvia Giannini, ordinariodi Scienza <strong>delle</strong> Finanze e ViceSindaco di Bologna, il “laboratorio”in cui è possibile sperimentareforme più avanzate dicooperazione fiscale è il territorio,l’ambito di intervento <strong>delle</strong>amministrazioni locali, più vicineal cittadino rispetto agli organistatali ma anche strutturalmentepiù votate alla rendicontazione,all’accountability. A livello locale,infatti, il legame tra prelievotributario da un lato, efficacia edefficienza dell’intervento pubblicodall’altro, è più facilmentevisibile e “spiegabile” ai cittadini-contribuenti,che possono vederetradotte le imposte versate inbeni e servizi di pubblica utilità.In termini generali, gli elementistrategici per far crescere la culturafiscale di un territorio vannorintracciati in una più trasparentelegittimazione del prelievo tributarioe in una più solida relazionefiduciaria tra amministrazionepubblica e contribuente.Una versione sperimentale diquesto modello di governancelocale, illustrata da AntoninoGentile, Direttore <strong>regionale</strong>dell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>,può essere rintracciatanella partecipazione dei comuniall’attività di accertamento,che vanta in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>l’esperienza-pilota nel panoramaitaliano. Le 13mila segnalazionitrasmesse dai comuni all’<strong>Agenzia</strong>,gli oltre 20 milioni di euro dimaggiore imposta accertata e i 9milioni già riscossi testimonianoil successo di una collaborazioneche, sottolinea Gentile, agiscesu diversi driver che influenzanol’adempimento: da una partefavorisce l’effetto deterrenza eriduce le opportunità di evasione,dall’altra incide sulle normecomportamentali dell’ente locale(attraverso il monitoraggio deilivelli di efficienza) e dei cittadini-contribuenti(attraverso unpiù pervasivo controllo sociale).Fondamentale, ricorda Gentile, èperò la messa a punto di sinergietra <strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate e uffi-PRIMO PIANO2011Comunicazione


8portanza del corretto utilizzo deldenaro pubblico (in particolarenel settore della spesa sanitariae <strong>delle</strong> prestazioni sociali agevolate)per incentivare l’adempimentospontaneo, in aggiuntaall’azione di deterrenza che laGdf continua a sostenere nei confronti<strong>delle</strong> frodi nazionali e comunitarie.PRIMO PIANOci comunali, grazie allo scambiocontinuo di best practice, strumentie modalità operative: unpercorso comune attraverso ilquale la dimensione gestionaledella collaborazione va a modellarsisull’impianto normativo esulle specificità territoriali. Unostrumento che in prospettiva puòrivelarsi strategico da questopunto di vista è il Consiglio tributario,concepito da Gentile comesede istituzionale della governancedel processo di partecipazione:un meccanismo di coordinamentoche includerebbe i responsabilicomunali e gli interlocutori istituzionali(in primis i rappresentanti<strong>delle</strong> agenzie fiscali), con ilcompito di indirizzare le attivitàdel Comune verso percorsi di indagineefficaci e proficui.Un “patto territoriale per la compliance”,suggerisce Stefano Rolando,docente di Teorie e tecnichedella Comunicazione Pubblica,potrebbe essere individuatoin un tavolo di concertazione diquesto tipo, al quale partecipinoi soggetti istituzionali che governanoil territorio. Secondo Rolando,infatti, non è più attuale néstrategica la limitazione dell’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate a organo meramente“tecnico”; al contrario,l’<strong>Agenzia</strong> dovrebbe farsi garantedel corretto impiego erariale, insiemeagli altri partner istituzionaliattivi nel territorio. In questaottica, alla luce del progressivosgretolamento del rapporto fiduciariotra Stato e cittadini, il ruolo-principedella comunicazionepubblica è accompagnare e spiegarei processi amministrativi,riunendo nel messaggio comunicativola dimensione burocraticacon quella politica.Come l’<strong>Agenzia</strong>, anche la Guardiadi Finanza svolge, tra gli altri,il compito di watchdog neiconfronti della spesa pubblica.Su questo aspetto si è incentratol’intervento di Giancarlo Pezzuto,Comandante provinciale dellaGuardia di Finanza di Bologna,che ha posto l’accento sull’im-Per promuovere la lealtà fiscale e,di riflesso, contrastare l’evasionefiscale è altrettanto decisivo l’apportodei professionisti, ai quali èaffidato il ruolo di trait d’uniontra l’amministrazione finanziariae una certa fetta di contribuenti.Affinché questo rapporto sia ilpiù possibile in termini di gettitospontaneo, sottolinea EnricoZanetti, coordinatore dell’Ufficiostudi del Consiglio nazionale deiDottori commercialisti ed Esperticontabili, è indispensabile costruireun dialogo costante tra amministrazionee operatori, come avvenuto– in parte, secondo Zanetti– con il nuovo redditometro. Unadimensione collaborativa che ècondivisa da Marco Lamandini,ordinario di Diritto commerciale,in riferimento ai rapporti tragrandi imprese e Fisco: il “tutoraggiofiscale” rappresenta inquesta ottica una <strong>delle</strong> possibilichiavi di sviluppo del dialogo trai poli produttivi e l’amministrazionefinanziaria.


9Bologna in prima linea nella lotta all’evasioneIntervista al sindaco Virginio MerolaPrima dell’apertura del Convegnosul fattore Compliance,chiediamo al Sindaco di Bologna,Virginio Merola: possiamo affermareche Bologna è in primalinea nella lotta all’evasione?Sì, abbiamo raggiunto dei buonirisultati in particolare per la collaborazionecon l’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong>Entrate. Sicuramente un atteggiamentopositivo dei contribuentiverso il fisco passa dai sistemiterritoriali, dal rapporto più direttoche i Comuni sono in gradodi avere con i cittadini. Il temaè quindi non solo prevedere unarepressione, che è necessaria, maricreare un clima di fiducia e diefficacia nella gestione dei tributi:questo aspetto è fondamentale.In prima linea insieme a tantialtri Comuni della regione. Cosane pensa?I Comuni toccano con manoquanto si potrebbe fare con il recuperodell’evasione fiscale. Conprovvedimenti ad hoc e semprein collaborazione con l’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate, si potrebbero sicuramenteottenere maggiori risultati.I rapporti tra <strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entratee Comune di Bologna?Sono rapporti buoni, di fattivacollaborazione, che richiedononon tanto da parte dell’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate, ma da parte delGoverno nazionale un indirizzomaggiore di priorità.Quali margini di miglioramentopotrebbero essere apportati nellalotta all’evasione?Poiché la cifra è quella nota di120 miliardi, credo che marginidi miglioramento ce ne sianotanti. Sicuramente bisogna creareun regime fiscale differente, piùvicino ai cittadini e quindi imperniatosul sistema degli enti locali.Una collaborazione dove siachiara la finalizzazione e l’efficaciadell’utilizzo di questi tributi.BiagioCunsoloPRIMO PIANO2011Comunicazione


10Normativa e sistema fiscale:diritti e doveri <strong>delle</strong> organizzazioni non profitA Bologna un seminario promosso da <strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate,Regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e Forum Terzo SettoreAntonellaPellegrinoPRIMO PIANOCome orientarsi nella complessanormativa inerente al terzo settore?Quali sono gli obblighi egli adempimenti fiscali a cui leorganizzazioni non profit sonochiamate a rispondere? Quali glistrumenti per ricercare la massimatrasparenza e dare nello stessotempo visibilità all’importanteoperato del privato sociale nelnostro territorio?Per fornire un quadro d’insiemee cercare di rispondere in modoorganico a queste domande laRegione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, la <strong>Direzione</strong>Regionale dell’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> eil Forum <strong>regionale</strong> del Terzo Settore,hanno promosso il seminario“Normativa e sistema fiscale:diritti e doveri degli non profit”.Il seminario si è svolto giovedì15 dicembre dalle 9.30 alle 17.30presso la Sala Conferenze A dellaTerza Torre della Regione, in viadella Fiera 8, a Bologna.L’iniziativa si propone di favorireil corretto adempimento degliobblighi fiscali e giuridici deglienti non profit, al fine di agevolarel’operato di Regione e <strong>Agenzia</strong>in termini di verifica e controllo,ma anche di portare alla lucel’importante contributo del terzosettore per la coesione della comunità,attraverso strumenti chene promuovano la trasparenza eil riconoscimento.Ad approfondire l’articolato temasono stati gli esperti dell’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate, dell’<strong>Agenzia</strong>del Terzo Settore, della Regione<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, del Forum edella Guardia di Finanza.Dopo gli interventi di aperturadell’Assessore <strong>regionale</strong> alle Politichesociali, Teresa Marzocchi edel Direttore Regionale dell’<strong>Agenzia</strong>,Antonino Gentile, il seminarioè entrato nel vivo con una serie difocus tematici di approfondimento.Dall’inquadramento dei dirittie doveri del non profit, a cura deldirettore del Forum Terzo Settore,Riccardo Breveglieri, a quello civilistico,contabile e fiscale degliEnti non commerciali, al regimegiuridico e le agevolazioni fiscali


11<strong>delle</strong> Onlus, all’iscrizione ai registriregionali (Volontariato, APS ecooperazione sociale). La mattinatasi è chiusa con la presentazionedell’esperienza dell’Osservatoriosul terzo settore di Reggio <strong>Emilia</strong>e l’intervento del Presidentedell’<strong>Agenzia</strong> del Terzo Settore,Stefano Zamagni, sulla valorizzazionedel terzo settore nel disegnodel nuovo welfare.Nel pomeriggio si è parlato delmodello EAS, del 5 per mille, <strong>delle</strong>condizioni per il riconoscimentodella qualifica di O.N.L.U.S. incapo ad un Trust, dell’attività diverifica dei Registri regionali, e<strong>delle</strong> principali criticità legatealle attività di controllo svoltedall’<strong>Agenzia</strong>.PRIMO PIANO2011Comunicazione


12L’evasione “costruita” sul mattoneOltre 1.000 controlli dell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>scoperta evasione da 62 milioni di euro nel settore immobiliarePierluigiDe RosaCONTRIBUTINonostante i consistenti ricavi,che nel 2006 avevano raggiunto i6,7 milioni di euro, una società dicostruzioni del modenese si limitavaa dichiarare un reddito imponibiledi 175mila euro, “limando”i prezzi di vendita dichiarati con lacomplicità degli acquirenti. È solouno dei casi di evasione sul mattonescoperti nel 2010 dall’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>,grazie a un apposito filone diindagine coordinato dall’UfficioAccertamento della <strong>Direzione</strong>Regionale.Gli oltre mille controlli svolti intutta la regione hanno portato ascoprire un’evasione di 62 milionidi euro, con un ritorno perle casse dell’erario stimato in 25milioni di euro. Quasi tutti i controllisono andati a segno, comeattesta un indice di positività chesfiora il 92%: su 100 soggetticontrollati, in 92 casi è stato rilevatauna irregolarità fiscale. Per laricostruzione dei ricavi le singoleDirezioni provinciali hanno fattoricorso ad indagini finanziarie suconti correnti di società e privatie, in molti casi, convocato alcunidegli acquirenti.Come si “costruisce” l’evasionesul mattone. Secondo la ricognizionedegli 007 dell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong>Entrate, gli stratagemmi utilizzatida società di costruzione e privatierano sostanzialmente due.Uno schema classico di evasionesi reggeva sulla “limatura” delprezzo ufficiale di vendita, graziealla complicità dell’acquirente: gliscostamenti accertati tra prezzodichiarato e reale si attestavanomediamente sugli 80mila euro,con punte di 300mila euro e conun prezzo al metro quadro talvoltainverosimile, come nel caso di unappartamento nuovo nel centrodi Modena (1.400 euro al metroquadro secondo la dichiarazionedel venditore). L’altro éscamotageriguardava il profitto ricavatodall’acquisto e dalla successivavendita di uno o più immobilida parte di un privato, che taravail prezzo di vendita su quello diacquisto.La mappa dell’evasione: i dati perprovincia. A livello provinciale èModena a far segnare l’evasionepiù alta, con una maggiore impostaaccertata di 15,6 milioni dieuro; seguono Parma (10,5 milionidi euro) e Bologna (9,3), chiudeFerrara con 1,2 milioni di euro.Sono i riminesi i contribuenti piùinclini ad aderire agli accertamentidell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate, conuna quota di maggiore impostadefinita pari al 65% dell’accertato.Alcuni casi di evasione: Bologna.Nel capoluogo di regione una societàdi costruzioni, con 24 venditeall’attivo in un solo anno, avevaincassato in nero 840mila euro.Più articolato il sistema escogitatoda un’altra società del bolognese:il rappresentante legale apriva deilibretti al portatore in coincidenzacon i rogiti, facendo confluire inessi i contanti appena prelevatidagli acquirenti. In questo modoriusciva ad appiattire gli utili, alpunto di dichiarare una perdita diesercizio nel 2006 e nel 2008, condei costi di produzione che quasipareggiavano i ricavi dichiaratidalle vendite. Nel complesso, imaggiori ricavi accertati ammontanoa 460mila euro.Modena. Un’impresa di costruzioniaveva occultato i ricavi <strong>delle</strong>vendite per quasi 2 milioni di euro:secondo la ricostruzione dei funzionaridell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrateil prezzo al metro quadro ricavabiledalle quindici vendite effettuatesi attestava mediamente sui 1.500euro, contro un prezzo effettivo di2.500 euro. In un caso, un immobileda 260 metri quadri risultavavenduto a 370mila euro, a frontedei 640mila euro incassati.Piacenza. Prezzi di vendita “calmierati”,ma solo sulla carta, anchenel piacentino. Un immobile,ufficialmente venduto per 45milaeuro, aveva fruttato al proprietarioun ricavo di 125mila euro, con unaguadagno di 80mila euro rispettoal costo sostenuto per l’acquisto:nella dichiarazione dei redditi,però, il contribuente si era limitato


13a dichiarare una plusvalenza dipoco più di 2mila euro.Reggio <strong>Emilia</strong>. Da segnalare, senon per l’originalità quantomenoper le dimensioni, due casi scopertinel reggiano. Entrambi i soggettiavevano indicato in dichiarazioneuna plusvalenza di soli 380 eurodall’acquisto e dalla successivavendita di un immobile; in realtà,come accertato dalle indagini finanziariesu conti correnti e mutui,il guadagno effettivo superava i70mila euro.Ravenna. L’accertamento più rilevante,già chiuso con l’adesionedel contribuente, ha riguardatouna società di costruzioni cheaveva nascosto all’erario418mila euro, sempreattraverso ilsistema dellasottofatturazione.La dichiarazione del DirettoreRegionale. “I risultati raggiuntitestimoniano l’accurato lavorodi intelligence messo in atto dainostri uffici per individuare i soggettia più alto rischio di evasione– dichiara il Direttore Regionale,Antonino Gentile. Questa attivitàdi selezione consente all’amministrazionedi concentrare gli sforzisu quella fetta di contribuenti chesi sottrae deliberatamente agli obblighifiscali, evitando operazionimassive e dispendiose. D’altraparte, per arginare il fenomenodell’evasione fiscale nel settoreimmobiliare è indispensabile lacollaborazione non solo deglioperatori, ma anche dei singoli acquirenti,che in alcuni casi si sonomostrati compiacenti nei confrontidei venditori. A questo propositoricordo che dal 2008, in caso disottofatturazione della vendita,l’acquirente risponde in solido conil venditore sia per le sanzioni cheper l’imposta dovuta”.2011Comunicazione


14La comunicazione che si evolvenella pubblica amministrazioneSilviaGraviliCONTRIBUTIAttingere all’immaginario disneyanopuò dare un’idea di quelloche, fino a una trentina di annifa, era il modo di comunicaredella Pubblica Amministrazione:l’emissario del sovrano arrivavain pubblica piazza annunciato dauno squillo di tromba, leggevacon voce tonante un editto o, ancorapeggio, ne affiggeva il testosu qualche scalcinata parete, giravai tacchi dei suoi lucidissimistivali e andava via da dove eravenuto.Per i cittadini/sudditi, che loascoltavano con curiosità spessomista a disprezzo, non si trattavad’altro se non di una momentaneainterruzione <strong>delle</strong> loro attivitàquotidiane: l’amministrazionecentrale era quasi sempre“burocratica”, cioè “oscura” o“nemica”, e spesso e volentierichi la esercitava era un malvagiocorrotto che si serviva dello Statoper arricchire le proprie tasche(in fondo, già l’episodio evangelicodell’incontro tra Gesù e Leviil pubblicano rende testimonianzadell’avversione della popolazionenei confronti degli amministratoripubblici).Vi sembra un’esagerazione? Alloraponetevi questa domanda:quante volte siete andati, primadel 1° gennaio 2011, a consultarel’Albo Pretorio del vostro Comune?E cosa ci avete capito <strong>delle</strong>informazioni lette?La qualità della comunicazionetra il cittadino e le sue Istituzioniè un buon termometro della “salutedemocratica” di un Paese.Purtroppo, però, la comprensionedel triangolo virtuoso che lega comunicazione,cittadinanza e partecipazioneè, confrontato ai 150della nostra storia unitaria, unaconquista relativamente recente.Dobbiamo tornare al 1993 e allapubblicazione (a cura del Dipartimentodella Funzione Pubblica)del Rapporto sulle condizioni<strong>delle</strong> pubbliche amministrazioni,per leggere che le PA «sono “alservizio del cittadino”, che si senteperò poco “servito” da esse».Eppure, non erano mancati glisforzi legislativi per avvicinarel’amministrazione pubblica e l’esercizioattivo della cittadinanza:senza contare l’esempio lungimirantedel Comune di Bologna,che il 25 Settembre 1946 istituì,primo in Italia, un Ufficio Stampacomunale, per “raccogliere etrasmettere alla stampa cittadinatutte le notizie relative al funzionamentodell’amministrazionecomunale al fine di una sempremaggiore collaborazione tra municipioe popolazione”, è con leriforme introdotte dalle “leggiBassanini” che la comunicazionetra amministrazione e cittadiniinizia ad essere considerata unodegli elementi cruciali della modernizzazionedello Stato.In particolare, la legge n. 142 del1990 si preoccupa di rendere “effettiva”la partecipazione all’attivitàdell’amministrazione (peresempio, imponendo agli statutiregionali di stabilire “le formedell’accesso dei cittadini alleinformazioni e ai procedimentiamministrativi” o tramite l’individuazionedi un suo responsabile);mentre la legge n. 241 del7 agosto 1990 (“Nuove norme inmateria di procedimento amministrativoe di diritto di accessoai documenti amministrativi”)riconosce chiaramente il ruoloche la comunicazione svolge inchiave democratica, affermandoil diritto del cittadino ad essereinformato e il dovere della PA diinformare.E’, però, con il decreto legge n.29 del 3 febbraio 1993 che, tramitel’istituzione degli URP,si dà piena attuazione alla legge241/1990. Sostanzialmente, gliURP hanno tre finalità di base:garantire il pieno esercizio deldiritto di partecipazione, accessoalla PA e trasparenza; informarecorrettamente il cittadino sugliatti e lo stato dei procedimenti;ricercare, analizzare e suggerireassetti organizzativi e pratichecomunicative per migliorare costantementeil rapporto con l’utenza.Sul modello della Citizen’s Charteremanata nel 1991 nel Regno


15Unito e della Charte des servicespublics predisposta l’annosuccessivo dal governo francese,con la direttiva Ciampi del 27gennaio 1994 anche gli erogatoridi pubblici servizi devono attenersiai criteri di eguaglianza,imparzialità, continuità, diritto discelta, partecipazione.A chiudere il quadro normativodi riferimento, non possiamonon ricordare la recente “riformaBrunetta della Pubblica Amministrazione”(Decreto legislativo n.150/2009) che, con l’entrata invigore del nuovo Codice dell’AmministrazioneDigitale (Decretolegislativo n. 235/2010), puntaa introdurre nella PA principi dimeritocrazia, premialità, trasparenzae responsabilizzazione deidirigenti, a legare l’uso di Internetal rafforzamento della trasparenzanelle pubbliche amministrazionie ad integrare l’accessibilitàdei suoi siti web con l’efficienzanella gestione dei contenuti (soprattuttoin termini di database eContent Management Systems).Possiamo quindi affermare chela comunicazione con il cittadinoè stata finalmente riconosciutacome il punto di partenza per unacostruzione condivisa della “cosapubblica”, e non il punto di arrivodi un tortuoso percorso chesi svolge negli oscuri meandri diqualche ufficio pubblico: la comunicazioneè la chiave per esercitareattivamente la cittadinanza,cioè garantire a ciascun membrodella comunità di appartenenza lapossibilità di agire (e inter-agire)con gli amministratori in modoriconoscibile, esercitando una responsabilitàdi merito e non piùastratta.Nell’ottica del legislatore, la comunicazioneè quindi passata dauna funzione di “notifica” ad unadi “informazione” ad una di “interazione”come chiave del cambiamento.E, di conseguenza, sono mutatigli obiettivi che essa si è posta: dauna maggiore trasparenza ad unapiù efficace costruzione e veicolazionedel messaggio all’innalzamentodella qualità del dialogo(e dunque dell’ascolto) con il cittadino.Un discorso, questo, valido sia intermini di comunicazione esterna(cioè tra utente e Pubblica Amministrazione)sia in un’ottica interna(tra Pubblica Amministrazionee dipendenti).Anzi, la comunicazione internaper un ente pubblico è, a volerestremizzare, ancora più strategicadi quella esterna, per due ordinidi ragioni: banalmente, perchéil dipendente è prima di tutto uncittadino; ma soprattutto perché ildipendente è “il volto” dell’Amministrazione.“Volto” inteso siaCONTRIBUTI2011Comunicazione


16CONTRIBUTIcome metaforadi “ciò con cuiil cittadino concretamentesiinterfaccia” sia,fisiologicamente,come “occhi,naso, boccae orecchie”: è ildipendente cheparla con il cittadino,ascoltai suoi bisogni ele sue necessità,vede comereagisce, fiutai suoi umoried elabora perprimo le informazioniche poil’amministrazioneutilizzeràper migliorareil proprio servizio.Fin qui la teoria. Ma la pratica?Come garantire un reale ascolto<strong>delle</strong> esigenze del cittadino e deldipendente pubblico? Come renderecostante e “semanticamentesignificativo” il dialogo? Comefare in modo che la comunicazionesia realmente un “servizio dipubblica utilità”, capace cioè apportareun reale beneficio ai suoifruitori?Partendo dagli sforzi della ScuolaSuperiore della Pubblica Amministrazioneper formare amministratoridi eccellenza, degli invitidei linguisti ad abbandonare illinguaggio “arcaico, improprio,incomprensibile, tale da respingereanziché aiutare il cittadino”(così lo definiva Sabino Cassesenel 1993), non mancano casi edesperienze incoraggianti da questopunto di vista: progetti perl’amministrazione di qualità (adesempio, MiglioraPA) e la valorizzazione<strong>delle</strong> competenze,C.A.S.T. e scuole di partecipazionee di cittadinanza attiva, Lineeamiche e Care Center, portalidedicati alla diffusione di lineeguida e buone pratiche, app persmartphone che permettono difruire in mobilità dei servizi <strong>delle</strong>amministrazioni, felici casi diweb tv comunali, ecc.Eppure, leggendo i dati dell’ultimoRapporto Censis sulle CittàDigitali o il Rapporto e-Gov Italia2010 viene da chiedersi quantoancora sia lungo il percorsoverso la costruzione di un’effettivae-Democracy.E certo non aiutano i tagli e i ritardinella diffusione della bandaSilvia Gravili - Università del Salento - silvia.gravili@unisalento.itlarga nel nostro Paese, a testimonianzadi comportamenti fortementecontraddittori che, se daun lato presentano le nuove tecnologiecome chiave per la competitivitànazionale, dall’altro nepongono serie tare allo sviluppo.Cosa augurarci, allora, per i prossimi150 anni?Che entrino nella pratica quotidianae nella nostra cultura di cittadinistrumenti (come, ad esempio,ComunicAzione) che aiutanola comprensione e la trasparenzadel processo decisionale dellaPA, diffondendo una generale eprofonda presa di coscienza delruolo e del contributo che ciascunodi noi dà allo sviluppo della“cosa pubblica”, perché “comunicare”diventi realmente sinonimodi “partecipare”.


17Meno spese per l’erariopiù efficienza nei serviziL’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entratesi fa...in dueDallo scorso 28 novembre nella <strong>Direzione</strong> provincialedi Bologna, diretta da Patrizia Zamboni, operanogli uffici territoriali di Bologna 1, Bologna 2e Imola.Riassetto organizzativo, razionalizzazione e contenimentodella spesa sono le linee guida della nuovadistribuzione degli uffici territoriali dell’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate a Bologna, che ha visto la creazione didue poli, in Via Marco Polo 60 e in Via Larga 35.Per mantenere l’impegno nell’assistenza al contribuente,sono stati rafforzati i servizi erogati nei frontoffice<strong>delle</strong> due sedi, con un’offerta complessiva di49 postazioni sul territorio comunale.La <strong>Direzione</strong> provinciale di Bologna ha inoltre adottatoil nuovo servizio di Posta Elettronica Certificataper comunicare in modo rapido ed efficace con i cittadini.L’indirizzo Pec, raggiungibile solo da caselle di postaelettronica certificata, è:dp.bologna@pce.agenziaentrate.itPer migliorare l’accessibilità dell’Ufficio di Bologna1, è stato creato un parcheggio riservato ai contribuenti.TizianaSabattiniPer ulteriori informazioni e chiarimenti i contribuenti possono consultare il sito internet <strong>regionale</strong> http://emiliaromagna.agenziaentrate.it o contattare il numeri dedicati della <strong>Direzione</strong> Provinciale di Bologna(tel. 051 6103356 - 051 6103454 - 051 6103605)NUOVI UFFICI TERRITORIALI DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DI BOLOGNADENOMINAZIONEBologna 1Bologna 2ImolaRECAPITIvia Marco Polo, 60 - BolognaTel 051 6103111Fax 051 6103983via Larga, 35 – BolognaTel 051 6103111Fax 051 6103608Piazza Gramsci, 20 – ImolaTel 051 6103111Fax 051 6103900CODICEUFFICIOTGDTG6TGRORARI AL PUBBLICOdal lunedì al venerdì,dalle 8.45 alle 12.45il martedì e il giovedì,anche dalle 14.30 alle16.30PRIMO PIANO2011Comunicazione


18Nuovo Sistema di Gestione DocumentaleAttivate tutte le DP della regioneBiagioCunsoloINTERVISTAA Francesco Vasta “pilota” delNuovo Sistema di gestione Documentale(NSD) chiediamo comeha condotto il suo team nei passaggisalienti dell’attivazione dellanuova procedura telematica?Sono diventato coordinatore delgruppo di lavoro per l’attivazionedel nuovo sistema documentaleil 30 marzo 2011, succedendoalla dott.ssa Giovanna Bonarinied al dott. Vincenzo Possemato.Mi sono così trovato ad esserecoordinatore di un teamgià formato daalcuni mesi,omogeneo epreparato.Insiemeabbiamodecisoche affinchéilpassaggiodalvecchio alnuovosistema avvenisse senza apportaredisservizi, soprattutto all’utenza,era necessario effettuaredegli incontri di presentazione aidirigenti ed al personale <strong>delle</strong> DPe degli UT, nonché <strong>delle</strong> successiveriunioni di carattere particolarmentetecnico e operativo coni locali Amministratori di AOO, igestori di rete e coloro che utilizzanoil sistema per la protocollazionein entrata. Sottolineo che sitratta di un sistema assolutamentenuovo e completamente diversoda quello usato in precedenza.Chi sono gli Amministratoridell’AreaOrganizzati va Omogenea(c.d. AOO)?Sono gli esperti delsistema di gestionedocumentale e costituisconoil riferimentoorganizzativo ed operativoper il personaledella DR/DP. Conosconole funzionalità del sistema ele regole organizzative dellapropria AOO. Sonoloro che hannoeffettuato tutte le operazioni propedeuticheall’attivazione del sistemae ne assicurano il correttomantenimento. Vengono nominatidal Direttore Regionale/Provinciale.Capillarmente il territorio è statopresieduto dal tuo team che congrande professionalità ha gestitoogni attivazione e ha garantitoche tutto funzionasse fin dalprimo momento. Com’è riuscitoa fare ciò?Ci siamo organizzati. Innanzituttoc’è stato un grosso lavoropropedeutico. Come ho detto abbiamoeffettuato diversi incontripreparatori, poi abbiamo seguitole DP nella stesura del Manualedi Gestione che definisce tutte leregole dettate dal Direttore Provinciale(ruoli, permessi, protocollazione,assegnazione). Ricordoinfatti che con questo sistema,se ben utilizzato, è possibile nonsolo protocollare un documento,ma visualizzarlo, creare il fascicoloelettronico, seguirne insommatutta la storia, pertanto, per leregole di visibilità, sono moltoimportanti i ruoli e permessi cheil Direttore Provinciale attribuisce.I giorni dell’attivazione poi, pressoogni Ufficio erano presenti almenodue tutor che, innanzitutto,supportavano i colleghi deifront-office nella ricezione deidocumenti e, successivamente,assistevano il personale in tutte le


19altre operazioni legate al sistema.Quando richiesto abbiamo ancheeffettuato incontri per illustrareulteriormente il nuovo sistemadocumentale.Possiamo dire che grazie al lavorod’equipe magistralmenteda te coordinato si è avuto unpassaggio indolore <strong>delle</strong> modalitàlavorative?In effetti sono soddisfatto dicome è avvenuto il passaggio dalvecchio al nuovo sistema, non sisono creati disservizi e tutto hafunzionato al meglio presso tuttele Direzioni Provinciali.Adesso s’inizia a dialogare in manieradiversa con il contribuente?Certo, grazie alla casella PECcollegata al sistema documentaleè possibile dialogare con loro.Sono in corso iniziative per promuoverequesto strumento qualil’obbligo per i professionisti didotarsi di PEC e la possibilità peri cittadini che ne fanno richiestadi ottenere gratuitamente unacasella di posta elettronica certificata.Si pensi che in occasionedell’ultimo concorso per l’assunzionedi 855 funzionari, su 9.020domande arrivate, 1000 sono pervenutetramite PEC.Svelaci qual è la vera essenza dellanuova procedura telematica?Come ho già detto, è senz’altro lavisualizzazione del documento ela sua fascicolazione. Nel fascicoloelettronico possiamo inseriretutti i documenti protocollati enon relativi ad una pratica; inoltrene permette la condivisionecon i componenti dello stesso unufficio/team, nonché ai suoi direttisuperiori. E’ anche possibilecondividerlo con altre strutturecoinvolte nella lavorazione. Orail capo ufficio, in assenza dei suoicollaboratori, non deve più andarea cercare la pratica, ma bastache visualizzi il fascicolo per vedernetutto lo stato.Il NSD garantisce la tracciabilitàdi tutti i passag gi, con conseguentemonitoraggio di ciascunatto?Certo, è tutto tracciato. Il Capostruttura può vedere lo stato deidocumenti ed effettuare i monitoraggisu tutte le attività dellapropria struttura e di quelle gerarchicamenteinferiori …La PEC ?Al sistema documentale è collegatala casella di posta elettronicacertificata per la ricezione e l’inviodirettamente nell’ambito delsistema e viene attivata il giornostesso in cui si attiva il nuovosistema. La PEC ha assunto unparticolare rilievo nel processo diammodernamento della Pubblicaamministrazione per le particolarigaranzie di qualità, tracciabilitàe sicurezza che offre, nonchéper snellire alcuni adempimentiquali le indagini finanziarie o lerichieste di assistenza degli intermediari.La PEC è destinata a diventareuno dei principali canalidi comunicazione tra cittadino edamministrazione. Ricordo che havalore legale ed è equiparata aduna raccomandata con ricevuta diritorno e, in caso di contenzioso,garantisce l’opponibilità a terzidel messaggio.INTERVISTA2011Comunicazione


20Fiscalis 2011Continua il programma istituito su iniziativa del Parlamento Europeo edel Consiglio dell’Unione Europea per favorire l’applicazione uniformedella legislazione comunitaria e la cooperazione tra i paesi dell’unioneGiuliettaMotolaNOTIZIEDopo le positive esperienze deglianni precedenti anche nel 2011abbiamo accolto nella nostra <strong>Direzione</strong>Regionale, nell’ambito<strong>delle</strong> visite di lavoro previste dalprogramma Fiscalis, due funzionariprovenienti da amministrazionifiscali estere. Quest’annosono state nostre ospiti Rita CasteloMatos Simoes, funzionariodel servizio di giustizia tributariadell’ Amministrazione fiscaleportoghese che si occupadell’implementazione della legislazioneinterna ed europea eSarolta Bàn-Szabò, funzionariodella <strong>Direzione</strong> della ConteaSzabolcs-Szatamàr-Bereg chesi occupa per l’amministrazionefiscale ungherese di controlli fiscalicon particolare riguardo alleoperazioni transnazionali.Il programma Fiscalis, istituitosu iniziativa del Parlamento Europeoe del Consiglio dell’UnioneEuropea per favorirel’applicazione uniforme della legislazionecomunitaria e la cooperazionetra i paesi dell’unione,prevede, tra le altre iniziative,visite di lavoro che hanno la finalitàdi far conoscere ai funzionariappartenenti ad amministrazionifiscali dei Paesi dell’Unione i sistemifiscali di altri paesi comunitari.Le nostre due ospiti sono stateaccolte dal capo dell’UfficioFormazione, Comunicazione eSviluppo, la dott. Anita Pezzetti,che ha dato loro il benvenuto perpoi affidarle alle rispettive tutor:Margherita Casadei dell’UfficioContenzioso della <strong>Direzione</strong>Regionale ha curato la visita dilavoro della collega portoghesementre Alice Sandri e FrancescaZurzolo, rispettivamente dell’UfficioAccertamento e GrandiContribuenti della <strong>Direzione</strong> Regionale,hanno guidato la funzionariaungherese nel suo viaggioattraverso le attività di controllosvolte dagli Uffici della <strong>Direzione</strong>Regionale.Considerata la diversa provenienzaprofessionale le tutor hannopredisposto per Rita e Sarolta unpercorso assolutamente aderentealle loro aspettative.Il programma della visita haprevisto momenti condivisi chesi sono alternati a momenti diincontri e scambi lavorativi individualiin cui le funzionarie, seguitedalle rispettive tutor, hannoconosciuto gli Uffici e gli ambitilavorativi della <strong>Direzione</strong> Regionaleconnessi alla specifica attivitàdi provenienza.Dopo una fase introduttiva comunededicata all’illustrazionedel sistema fiscale italiano, dellamission dell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entratee dell’organizzazione <strong>delle</strong>strutture con particolare riguardoagli Uffici della <strong>Direzione</strong> Regionale,le funzionarie sono entratenel vivo <strong>delle</strong> tematiche di specificointeresse. Rita Simoesha approfondito l’organizzazionedella giustiziatributaria e le principali regoledel processo esaminandoinoltre leprocedure e le banchedati correntementeutilizzatedai nostri Ufficilegali. SaroltaBan Szabò ha appresoi metodi e le


21procedure di controllo utilizzatedagli Uffici regionali e provincialicon l’approfondimento di uncaso di transfer pricing.Le colleghe hanno poi trascorsoinsieme una giornata pressola <strong>Direzione</strong> Provinciale di Bologna,dove, accompagnate daStefano Zammartini che ha fattoloro da interprete e da “cicerone”,hanno esplorato l’organizzazionee i compiti dell’Area Controllononché del front office e del backoffice dell’Ufficio territoriale.L’ ultimo giorno, dedicato al confronto<strong>delle</strong> peculiarità dei sistemifiscali italiano, portogheseed ungherese è stata per tutti unaoccasione preziosa di arricchimentoe confronto: è stato moltointeressante scoprire, ad esempio,che l’aliquota massima dellatassazione ungherese sul reddito<strong>delle</strong> persone fisiche è del 19%e che il sistema di giustizia tributariaportoghese fa precederela fase giurisdizionale dalla faseamministrativa del reclamo e delricorso gerarchico.Non poteva mancare nella settimanadi visita il momento convivialein osteria. Secondo la piùclassica tradizione ospiti e anfitrionisi sono ritrovati davantiai piatti tradizionali della cucinabolognese e tra una crescentinae un bicchiere di vino buonoabbiamo brindato e scattatofoto-ricordo.Al momento della partenza, Ritae Sarolta ci hanno salutato definendo“really memorable andinteresting” l’esperienza in Bologna.A rendere memorabile l’esperienzaha contribuito l’entusiasmodella “task force” costituitaper l’occasione che ha impiegatorisorse e tempo, anche oltrel’orario di lavoro, per rendere ilsoggiorno <strong>delle</strong> ospiti il più piacevolepossibile. E niente potevaessere più gratificante per tuttinoi <strong>delle</strong> parole che Rita e Saroltaci hanno lasciato.Intesa tra l’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entratee l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti ContabiliLo scorso 2 novembreè stato siglato aBologna un Protocollodi intesa tra<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entratee gli Ordini deiDottori Commercialistie degli EspertiContabili dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.L’obiettivo che l’intesasi propone diraggiungere è quellodi favorire la comunicazionee migliorarele relazionitra i contribuenti el’AmministrazioneFinanziaria attraverso la realizzazionedi un proficuo rapportodi collaborazione e trasparenzatra quest’ultima e gli Ordini deiCommercialisti e degli EspertiContabili.Una “rete istituzionale”, quindi,volta a rendere più veloci ed efficientii servizi.In sostanza, l’accordo prevede unimpegno da parte dei professionistiper far conoscere e utilizzaretutti i servizi telematici attivatio di futura attivazione e utilizzarela Posta Elettronica Certificataquale canale privilegiatoper la trasmissionedi documentie istanze. L’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate, da partesua, si impegna apotenziare i servizitelematici presso lestrutture territorialied agevolarne la conoscenzaed il loroutilizzo.Tutto questo, finalizzatoal miglioramento<strong>delle</strong> prestazionidell’amministrazionefinanziaria e, diconseguenza, allasoddisfazione <strong>delle</strong> persone e<strong>delle</strong> imprese oltre che dei professionisti.A questo scopo l’<strong>Agenzia</strong>, concadenza annuale, verificherà lostato di attuazione di questi intenti.NOTIZIE2011Comunicazione


22Gli “scherzetti”dell’<strong>Agenzia</strong>AntonellaPellegrinoNOTIZIEScherzetti finitimale per gli evasori della notte diHalloween che hanno “festeggiato”in compagnia degli agenti delFisco.Scontrini fiscali sostituiti dai timbrisulla mano all’ingresso o datalloncini colorati ai guardaroba,biglietti in prevendita non contabilizzati,discoteche camuffate dacircoli associativi e lavoratori innero.Questo e altro, i funzionaridell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate con lacollaborazione della SIAE hannoscoperto grazie all’operazioneHalloween II, realizzata nei confrontidi 27 locali su tutto il territoriodell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.I controlli hanno interessato i luoghidi divertimento che, secondole informazioni raccolte dai funzionaridell’<strong>Agenzia</strong>, nella nottedel 31 ottobre organizzavano seratea tema con una consistentepresenza di pubblico.Le donne e gli uomini del fisco“travestiti” da normali clienti,hanno in prima battuta monitoratol’affluenza di avventori e lecasse all’ingresso, i guardarobatraboccanti di cappotti e piuminie i bar per verificare la correttaemissione <strong>delle</strong> ricevute fiscali.Successivamente, si sono presentatiper poi contestare ai gestori leirregolarità riscontrate, accertarela presenza di lavoratori in nero,infine, controllare le scritturecontabili e gli incassieffettivi.Dopo ore di appostamentoe di controlli, alle prime lucidell’alba gli 007 del Fisco hannotirato le somme <strong>delle</strong> irregolaritàe constatato incassi in nero intutta la regione per un totale di40mila euro.Soltanto nel capoluogo emilianoromagnoloammontavano a piùdi 8mila euro le entrate non contabilizzate(tra titoli di ingressoe guardaroba) di due noti localidi intrattenimento, a fronte di unincasso effettivo complessivo dioltre 16mila euro.Eclatante, poi, il caso di un localenotturno di Reggio <strong>Emilia</strong>,che con tanto di vocalist, dee jay,ragazze immagine, e quasi 2milapersone in sala, formalmente risultavaessere un’associazionedi “promozione sociale”. Il fintoente non commerciale smascheratodai funzionari del Fisco conl’aiuto degli agenti della PoliziaMunicipale reggiana, nella “notte<strong>delle</strong> streghe” non ha emessoscontrini fiscali per un importo dicirca 7.500 euro, ai quali vannoaggiunti oltre 30mila euro ricavatidai biglietti venduti in prevendita.Sempre nel reggiano, l’identificazione,in un altro locale diintrattenimento, di 3 lavoratori innero; mentre in un terzo scopertialtri 12 lavoratori non in regolaoltre che la mancata emissione di300 scontrini fiscali all’ingresso e120 per il deposito cappotti.Una discoteca ferrarese ha nascostoall’amministrazione finanziariaun incasso di quasi 4milaeuro, mentre nel modenese i verificatorihanno contestato la mancataemissione di scontrini tra bare guardaroba per un importo evasodi quasi 3mila euro.Sotto la lente dei controlli ancheil resto della regione. Dalle duevisite dei funzionari dell’amministrazionefinanziaria in altrettantilocali del piacentino sono emerseirregolarità per un ammontare dicirca mille euro.Ancora mille euro evasi in unlocale del parmense e altrettantieuro tra imposta sugli spettacoli enon corretta applicazione dell’aliquotaIva, oltre alla presenza di5 lavoratori in nero, nel riminese.A Ravenna, infine, i verificatorihanno tolto la maschera ad unafinta associazione culturale, chein realtà organizzava spettacoli diintrattenimento.Una menzione a parte meritano,5 locali (due nel riminese, uno aCesena, Ravenna e Parma) dei 27controllati, per i quali gli scherzetticompiuti dai funzionaridell’<strong>Agenzia</strong> sono andati a buonfine in quanto non sono state riscontrateirregolarità.


23Piacenza: accertata evasione milionariaDa una verifica fiscale svolta nei confronti di una tipografiasono emersi rilievi per oltre 1.170.000,00 di euro.Si concedeva una “trasgressione”al mese, gonfiando le fatture per lafornitura della carta. Così un tipografopiacentino aveva alleggeritoil proprio reddito imponibile di 2,3milioni di euro, più 230mila eurodi Iva detratta indebitamente.La truffa, scoperta grazie all’attivitàdi intelligence dell’UfficioGoverno, Analisi e Riscossionedella <strong>Direzione</strong> Provinciale di Piacenza,si reggeva su uno schemacollaudato. In media una volta amese, per stessa ammissione delrappresentante legale, la consuetafattura per l’approvvigionamentodella carta veniva trascritta sulregistro contabile con incrementiche superavano il 1000per cento.Da 18mila euro si arrivava così a227mila euro, fino ad accumulareoltre un milione di euro di costiletteralmente “inventati”.Non era immune da trucchi contabilinemmeno il parco autodell’impresa: per le quattro autoa disposizione dei due soci eranostati infatti dedotti integralmentetutti i costi, per ulteriori 58milaeuro di evasione.Il “fulcro” che ha reso possibilel’accertamento è l’Area di Staff –Governo, Analisi e Riscossione,attiva dal mese di luglio di questoanno, che, oltre ad analizzare lesegnalazioni - interne ed esterne– che arrivano all’Ufficio, effettuaun continuo monitoraggio delterritorio provinciale alla ricercadi potenziali evasori.Ci si è resi conto, infatti, cheoccorreva dotarsi di una strutturacapace di raccogliere tutte leinformazioni provenienti dagliambiti più disparati e, soprattutto,in grado di analizzarle, effettuandoquella sintesi e quegli “incroci”che permettono di evidenziare ifenomeni sospetti.Si è voluta dare, inoltre, una casacomune alle esperienze, alle professionalitàed alle idee patrimoniodi ogni singolo funzionario,stimolando la collaborazione trale diverse articolazioni dell’Ufficio,con l’intento di favorire unareale condivisione ed un proficuotrasferimento <strong>delle</strong> conoscenze.L’attività di intelligence è finalizzataa fornire all’Area Controlli edagli Uffici Territoriali, non solo deinominativi proficui, solvibili edad alto risk score, ma anche deipercorsi elaborati internamente etestati mediante accessi sperimentali,al fine di garantire un recuperodi efficienza ed efficacia nell’azionedi contrasto all’evasione.In futuro, non solo ai tipografigli “acquisti di carta” costerannosalato.GiulianoCaluraNOTIZIE2011Comunicazione


Le “magiche” interviste diComunicazioneLUCA TONI:da goleador della Fiorentina a campionedel mondo con la NazionaleMATTEO ABBATE:Partita Bari - Verona 0-1 gol di AbbateMATTEO ABBATE:da terzino del neopromosso Hellas Veronaa difensore goleador degli scaligeriimpegnati nella lotta per la serie A


PASQUALE STELLACCI:da Direttore “in jeans” dell’ex Ufficio diFaenza a Capo Settore Accertamentodella <strong>Direzione</strong> Regionale dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>GIOVANNA ALESSIO:da Direttore dell’ex Ufficio di Modena aDirettore Regionale <strong>delle</strong> MarcheDONATELLA PIERLEONIda Direttore “entusiasta” dell’ex Ufficiodi Guastalla a Capo Ufficio Contenziosodella <strong>Direzione</strong> Regionale dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>NINO DI GERONIMO:da Capo dell’ex Ufficio Controlli Fiscalidella DRER a Direttore Regionale dellaCalabria


CompagniillustriLorenza Lei eTiziana SabattiniGianfranco Fini e Giovanna Zannini


29Una tragica storiadi donnecome se anchequattro fosserotroppi!to in un contesto più ampio , conalcune considerazioni in un’otticadi genere.MariaAntoniettaSassaniNon molto tempo fa, a Barletta,cinque giovani donne hanno persola vita per il crollo che ha travoltoun laboratorio di maglieria.Quattro di esse erano operaie diquesto laboratorio, mentre l’altraera la giovanissima figlia del titolaredella piccola azienda e sitrovava casualmente nel luogodel disastro.Il tragico episodio ha messo inluce una realtà a dir poco inquietante:lavoro “in nero” e sottopagato,norme di prevenzione esicurezza inesistenti o comunqueinadeguate , carenza di controlli avari livelli.Come sempre accade quandouna notizia è di forte impattoemotivo, la risonanza mediaticaè stata notevole ed abbiamo lettoe ascoltato una profusione dicommenti.Le operaie “clandestine” percepivanoun compenso ampiamenteinferiore a quello regolare, osservavanoorari di lavoro anchemolto pesanti, non avevano alcunacopertura assicurativa, né garanziedi continuità del lavoro,né tutele legali o di alcun altrotipo.Perfino il modestissimo salario èquasi beffardo: 3,95 Euro all’ ora,Una situazioneal di fuoridi ogni regola,che poteva essere subìta solo perassoluta necessità e che, invece,pare fosse accettata da tutti comeineluttabile fattore di una vitafatalmente difficile.Nelle interviste diffuse dai medianessuna critica è stata mossa aldatore di lavoro, neppure dall’unica operaia sopravissuta aldisastro, né dalle famiglie <strong>delle</strong>vittime, né dai loro concittadini,mentre molto più aspri sonostati i giudizi sulla mancanza dicontrolli da parte dei competentiuffici pubblici.Molti pensavano che il crollosarebbe accaduto anche se il laboratoriofosse stato in regola eche nessuna colpa poteva essereattribuita al titolare, anch’essoduramente colpito dalla perditadella figlia.Probabilmente su ogni possibilerancore prevaleva la pietà per ildolore di un padre e la solidarietàfra persone unite in unagrande disgrazia.Ma, a parte le responsabilità ole colpe (che verranno accertatenelle opportune sedi) ed il piùprofondo rispetto per la comunesofferenza , credo che questo tristissimoepisodio vada inquadra-Le vittime, infatti, erano tuttedonne e, tranne la sfortunataragazzina, tutte lavoratrici cheavevano accettato, come chissàquante altre, condizioni lavorativepesantissime e rischiose.E non è un caso che siano le donnea pagare di più il prezzo diuna crisi che pure è diffusa e generalizzata,perché è evidente cheesse rientrano fra le categorie piùindifese.Lavoratrici con scarsa forza contrattuale,forse poco organizzatee sicuramente -per cultura eper tradizioni- più inclini degliuomini al sacrificio ed alla sottomissione,pressate da un disagioeconomico-sociale così profondoda attutire anche la percezionedei loro diritti, eppure personeforti e capaci di affrontare le difficoltàdella vita con scelte decorosee degne di stima.Sono queste le donne che le necessitàhanno indotto, rassegnatepiù che consenzienti, a svolgereun lavoro clandestino e malpagato,ma onesto.Ed è soprattutto per questo chevoglio così ricordarle: giovanidonne, ciascuna con una sua storiaalle spalle e con un comunetragico destino, sfortunate e coraggiose,che hanno perso la vitama non la dignità.PARI OPPORTUNITA’2011Comunicazione


30Una bella esperienzaIl Comitato per le Pari Opportunità termina il proprio mandatoMariaAntoniettaSassaniPARI OPPORTUNITA’Dopo quasi diciassette anni di attività,il nostro Comitato terminail proprio mandato, sostituito dainuovi organismi paritetici di recentecostituzione.E’ dunque tempo di bilanci e disaluti e vorrei qui ripercorrereun po’ della nostra storia, cercandodi essere obiettiva , anche senon posso nascondere una certaemozione, intrisa di malinconia edi orgoglio.Il primo Comitato Regionale perle Pari Opportunità risale al gennaiodel 1995 e da allora ha vistomodificarsi più volte il suo assettoe succedersi molti componenti,ma non è mai venuta meno unagrande coesione interna , né lavolontà di operare concretamentee nel miglior modo possibile.Sono molte le iniziative ed i progettirealizzati e sarebbe davverotroppo lungo elencarli tutti, malasciatemi ricordare, in ordinesparso, almeno quelli più significativi.Il “Codice etico - Profilicomportamentali contro lemolestie sessuali nei luoghi dilavoro”E’ stato uno dei nostri primi documenti.Datato 1997 e successivamentereiterato per adeguarloalle innovazioni normative, è statoadottato - in vari tempi - da tuttele Direzioni Regionali dell’ <strong>Emilia</strong><strong>Romagna</strong> (Entrate, Territorio,Demanio , Dogane), che sono statesicuramente fra le prime pubblicheamministrazioni ad accoglierne iprincipi e le finalità.L’asilo nido aziendalePresso la <strong>Direzione</strong> Regionale <strong>delle</strong>Entrate è in funzione dal 2008un bellissimo asilo nido aziendale(L’isola dei tesori), realizzatograzie all’ impegno di molti, fracui di primaria rilevanza la stessa<strong>Direzione</strong> Regionale, ma di cuirivendichiamo l’iniziativa, la cura<strong>delle</strong> prime fasi del progetto eduna fattiva partecipazione sinoalla sua felice conclusione.Le iniziative per migliorare lecondizioni e l’ambiente di lavoroIl progetto “Riprendiamo illavoro insieme”Destinato ai dipendenti costretti alunghe assenze, prevede di fornireloro un concreto supporto, siadurante l’assenza stessa, sia alrientro in Ufficio.L’obiettivo del progetto è quello ditutelare le competenze personalie di favorire il reinserimento inservizio di quei lavoratori chepotrebbero trovarsi in difficoltà.Il progetto “Lavoro senzaostacoli”E’ fra le ultime iniziative delComitato, che ha predispostoun progetto per consentire aidipendenti disabili di superare ildisagio lavorativo dovuto sia alleloro specifiche esigenze, sia alleinnovazioni organizzative degliUffici.In particolare riguarda il personalenon vedente e ipovedente,fino ad ora addetto ai centralinitelefonici, che dovrà essere ricollocatodopo l’abolizione deglistessi centralini.Il progetto si è concluso con la formulazione,da parte del Comitato,di concrete proposte ai competentiUffici centrali.Il progetto “screening”In collaborazione con la Regione<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>, è stato realizzatoun progetto con l’ obiettivodi raccogliere dati statistici e difavorire la partecipazione deidipendenti degli Uffici finanziariagli screening gestiti dalla stessaRegione per la prevenzione dialcune malattie tumorali.Le attività di informazioneOltre ad aver risposto allesingole richieste, abbiamo predispostoe distribuito raccolte <strong>delle</strong>disposizioni normative e contrattualiin materia di conciliazione fralavoro e famiglia, per fornire unostrumento di facile utilizzo sia aidipendenti sia alle strutture degliUffici operativi che gestiscono ilpersonale.


31La formazionePer conoscere e poter divulgare lenorme in tema di pari opportunità,abbiamo colto tutte le occasioni:dal Corso di approfondimentotenuto presso la locale sede dellaScuola Superiore della PubblicaAmministrazione, ai gruppi distudio istituiti all’ interno delComitato, alla partecipazione ai“Cantieri di innovazione” tenutidal Dipartimento della FunzionePubblica.La “presenza” del ComitatoAbbiamo sempre cercato di mantenerela “visibilità” del Comitato,anche all’ interno dell’ Amministrazione,con una attiva presenzain tutte le sedi competenti.E così, per fare qualche esempio,partecipiamo alle riunionisindacali, abbiamo ottenuto l’inserimento-negli accordi sullamobilità- di alcune clausole chetengono conto <strong>delle</strong> situazionifamiliari, abbiamo sollecitato ilrispetto <strong>delle</strong> norme sulla presenzafemminile nelle commissionid’esame e nelle riserve di posti.Per creare un rapporto diretto coni dipendenti, è stata istituita unarete di “referenti del Comitato”in tutti gli Uffici finanziari dellaRegione, che ha facilitato lo svolgimentodi molte attivitàLe diverse prospettivePer dimostrare come è diversoil mondo femminile visto dalledonne, è stato organizzato unconcorso fotografico a tema,riservato alle dipendenti degliUffici finanziari, dal titolo “Ledonne fotografano le donne”, cheha riscosso molti consensi e cheha indotto a serie riflessioni.La comunicazioneRitenendo la comunicazione divitale importanza , abbiamo usatotutti gli strumenti disponibili.Il Comitato ha un suo sito nellaIntranet <strong>regionale</strong> dove pubblichiamoi nostri documenti piùsignificativi; abbiamo uno spazionel periodico aziendale “Comunicazione”,dove sono statipubblicati moltissimi articoli, amia firma, su vari argomenti: laviolenza contro le donne, la leadershipfemminile, la parità e lepari opportunità, le celebrazionidell’ 8 marzo, ecc.In particolare vorrei ricordare alcuniscritti su donne straordinarie,ma che non sono famose (come,ad esempio, Maria Luisa Dè Medicied il suo “patto di famiglia”,che ha consentito di mantenere aFirenze ed allo Stato l’immensopatrimonio artistico <strong>delle</strong> raccoltemedicee; Jessie White Mario chegià nell’ 800 si occupava di femminismoe dei relativi problemisociali, Agostina Bonetti Altobelli,che nei primi del ‘900 teneva conferenzesul divorzio, fondava una“Società operaia femminile” e la“Cassa Nazionale AssicurazioniSociali”.E’ stato compilato e diffuso unricco glossario sul linguaggio digenere (“Qualche parola sulle pariopportunità”).Il convegno “Quello che leleggi non dicono”Il convegno è stato organizzato,nel mese di maggio del 2010, incollaborazione con il ComitatoPari opportunità dell’ Università diBologna e la Consigliera Regionaledi Parità dell’ <strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong>ed ha visto una lusinghiera partecipazionedi pubblico, numerosoed attento.Il tema del convegno era l’analisidei diversi effetti (mai esplicitati)che le leggi possono avere suidestinatari, pur essendo formalmenteuguali per tutti.L’obiettivo era la ricerca di quelloche le leggi non dicono per trarnespunti propositivi .Potevamo fare di meglio ? Forsesi, ma credo che il bilancio siacomunque positivo e che, tuttosommato, possiamo essere soddisfattidel lavoro svolto, perchévi abbiamo profuso impegno epassione e questo è di per sé unbel risultato.Siamo così arrivati ai saluti, malinconici,perché il Comitato èappena stato chiuso e già ne sentonostalgia.So bene che in queste occasioniè facile ricadere nel banale, manon trovo altro modo per direa tutti i componenti che si sonoalternati nel tempo quanto siastato per me importante lavorarecon loro se non con un sinceroringraziamento.Grazie a tutti della stima e dellafiducia che mi avete sempre accordato,sia volendomi come Presidenteper tutta la lunga duratadel Comitato, sia per la costantecollaborazione.Con voi mi sono sempre sentitaa mio agio e le nostre fattiveriunioni di lavoro sono semprestate anche occasioni di incontroe di confronto, mai di contrasti oconflitti e si sono sempre svolte inun clima cordiale ed amichevole.Questo Comitato termina il suomandato nella forma attuale, ma ilmio vivissimo augurio è che nullavada perduto del lavoro svolto eche la nascita della nuova strutturasia solo l’ importante momento diun percorso evolutivo dove lePari Opportunità trovino semprepiù attenzione.La nostra è stata davvero una bellaesperienza, che ora si chiude mache spero rimanga nella memoriadi tutti noi con la stessa intensitàdel ricordo che accompagnerà meper sempre.PARI OPPORTUNITA’2011Comunicazione


“… e un ridere rauco e ricordi tantie nemmeno un rimpianto …”E’ arrivato per me il momento di lasciare il lavoro,ma sebbene sia felice di iniziare una nuova vita, sentoanche un po’ di tristezza nell’andar via, soprattuttoperchè lascio un gruppo di amici e un buon numerodi ottimi colleghi.Nella ricerca <strong>delle</strong> parole da usare per questo saluto,ho ripercorso con la memoria la storia di questi annipassati in <strong>Agenzia</strong>, anni in cui mi è capitato di conosceretante persone.Così come in un film, ho rivisto volti, occhi, e ricordatovoci e storie di esperienze belle e a volte di amicizia.Vado via contento perché sarò finalmente libero davincoli e potrò riempire le mie giornate cercando direalizzare almeno uno dei tanti progetti che ho intesta, ma sono convinto che nulla sostituirà il tempoche ho trascorso con molti di voi.Un saluto particolare agli amici della redazione, lavorarecon loro è stata una bella esperienza che mi haaiutato a crescere personalmente e professionalmente.Il nostro grafico da gennaio sarà in pensione,lui è felice noi noLa professionalità che ha contraddistinto il suo operato è stata dilagante,la sua disponibilità è stata inverosimile ed encomiabile, il suo estro èstato particolare e forse irraggiungibile.Giorgio Bertuzzi ha saputo coniugare l’attaccamento al lavoro allagioiosità operativa, grafico dalle innumerevoli reminiscenze,fotografo dalle sfolgoranti sfaccettature, giornalistadalle vibranti attenzioni, magico informatico ed illustreinnovatore.. essenza tecnica del nostro periodico.Grazie, Giorgio... e se puoi, continuaci a curare da dietrole “quinte”.La redazione

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