<strong>Analisi</strong> delle attività venatoriaLe aree omogenee <strong>di</strong> gestione venatoria che comprendono i territori agricoli e le zone umide,all’interno della Stazione <strong>di</strong> Campotto <strong>di</strong> Argenta, vengono identificate dai siti <strong>di</strong> Rotta Martinella eCampotto.L’esercizio dell’attività venatoria nelle zone <strong>di</strong> pre – parco, in<strong>di</strong>viduate nell’ambito del ParcoRegionale del Delta del Po ricadente entro i confini amministrativi della Provincia <strong>di</strong> Ferrara, èregolata dalla delibera del Consiglio Provinciale n° 81/53950 del 24/07/2002.Secondo tale delibera, l’attività venatoria viene regolata secondo le seguenti norme:• L’attività venatoria nel pre – parco dovrebbe essere riservata, in primo luogo ai soli residentinel territorio stesso e, in seguito con quote via via inferiori a seconda della superficie e dellivello <strong>di</strong> tutela, ai residenti dell’intero Comune che abbia parte del territorio incluso nelParco e/o nel pre – parco. Tali garanzie, maggiori per i cacciatori strettamente residenti circala possibilità <strong>di</strong> praticare quasi in via esclusiva la caccia nel pre – parco, aumenterebbe daparte delle popolazioni locali il grado <strong>di</strong> accessibilità del Parco;• La densità venatoria dovrà continuare ad essere, come già accade, quella più bassa previstadal Ministero delle Risorse Agricole e Forestali, attualmente <strong>di</strong> ! cacciatore ogni 18 ettari;• Per ciò che riguarda gli appostamenti fissi da caccia, in particolare nelle aree <strong>di</strong> proprietàpubblica andrebbe vietata la possibilità prevista, dalla legge 157/1992, per i titolaridell’autorizzazione <strong>di</strong> invitare altri cacciatori, allargando òa titolarità dell’appostamento adun gruppo <strong>di</strong> residenti con turni <strong>di</strong> utilizzo, naturalmente ad esclusione degli appostamenti inA.F.V. (Aziende Faunistico Venatorie). La densità <strong>di</strong> appostamenti fissi in zona umida,dovrebbe essere <strong>di</strong> 1 cacciatore ogni 200 ettari, sia nelle A.F.V. che negli A.T.C.;• L’omologazione della caccia da appostamento fisso agli acquatici con o senza uso <strong>di</strong>richiami vivi alle altre forme <strong>di</strong> caccia da appostamento fisso nel territorio <strong>di</strong> pre – parco,come conseguente scelta univoca della forma <strong>di</strong> caccia vagante o da appostamento fisso siaagli acquatici con o senza richiami vivi che alle altre specie migratrici con uso <strong>di</strong> richiamivivi;• Per semplificare la gestione dell’attività venatoria nel pre – parco, è stata propostal’istituzione <strong>di</strong> un A.T.C. per il solo territorio <strong>di</strong> pre – parco della Stazione e, <strong>di</strong> inserire fra irappresentanti degli eEnti pubblici un rappresentante del Consorzio del Parco;• Nelle zone umide, ove è consentita l’attività venatoria, devono essere create delle zone <strong>di</strong>rifugio a scadenza annuale per consentire lo svernamento degli Uccelli acquatici;• E’ presente il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> alterare la morfologia e l’assetto vegetazionale dei dossi e delle riveove sono collocati gli appostamenti fissi da caccia e graduale allontanamento degliappostamenti dai dossi naturali;• Vi è l’obbligo <strong>di</strong> uso <strong>di</strong> pallini in acciaio e <strong>di</strong> cartucce in cartone all’interno del territorio <strong>di</strong>pre – parco;• Vi è il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> effettuare in futuro pre – aperture della stagione venatoria per speciemigratrici (es. tortora selvatica);• E’ prevista l’intensificazione dei controlli per contrastare i fenomeni <strong>di</strong> bracconaggio, maanche il prelievo <strong>di</strong> pulli e uova;• E’ prevista l’intensificazione dei controlli e della vigilanza venatoria su tutto il territoriodella Stazione;• Sono previste azioni <strong>di</strong> sensibilizzazione ed educazione per prevenire fenomeni <strong>di</strong>bracconaggio e <strong>di</strong> prelievo <strong>di</strong> pulli e uova.40
Sintesi degli ambiti produttiviIl quadro attuale degli ambiti produttivi specializzati all’interno del territorio del Comune <strong>di</strong>Argenta, configura una situazione <strong>di</strong> interesse nella quale, è possibile trarre alcune considerazioni infunzione delle prospettive <strong>di</strong> sviluppo del settore produttivo, industriale e artigianale, in un’ottica <strong>di</strong>me<strong>di</strong>o – lungo periodo. Però prima, per avere una rappresentazione esaustiva della realtà, èopportuno fare alcune considerazioni:• In primo luogo, deve essere evidenziato che, in valori assoluti, l’offerta totale delle aree adestinazione produttive, è 180 ha sud<strong>di</strong>visi in 16 ambiti <strong>di</strong> cui, il 25% è costituito da “nuovezone”, ancora da attuare, introdotte da nuovi strumenti urbanistici e da quelli ere<strong>di</strong>tati dalpassato;• In secondo luogo, si può affermare che quasi la totalità delle zone classificate come “D” edestinate ad attività industriali o artigianali, ricadono entro uno dei 16 ambiti specializzatiper attività produttive riconosciuti dagli strumenti urbanistici vigenti;• Infine, la situazione è all’interno <strong>di</strong> un quadro d’insieme nel quale vi sono alcune rigi<strong>di</strong>tàstrutturali che <strong>di</strong>fficilmente consentono uno sviluppo qualitativo, così come richiesto dalquadro economico generale e dalle linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo della Regione anche se, per ciò cheriguarda il territorio argentano, si riconoscono caratteristiche <strong>di</strong> efficace congruitàall’armatura infrastrutturale territoriale che non mostrano evidenti punti <strong>di</strong> contrasto con lealtre politiche <strong>di</strong> valorizzazione, a partire dal sistema ambientale..Le considerazioni descritte in precedenza, si inseriscono in un quadro economico nel quale leesigenze delle imprese rendono inattuabile una politica localizzativa <strong>di</strong> piccola scala, che trova ipropri riferimenti negli assetti <strong>di</strong> livello comunale e nell’articolazione in frazioni; al contrario, èrichiesta una qualità dell’offerta che non si basa più tanto sul prezzo contenuto dell’area ma, cherichiede elevata accessibilità alla rete infrastrutturale primaria, buona dotazione <strong>di</strong> infrastruttureambientali, buona dotazione <strong>di</strong> servizi all’impresa. Quin<strong>di</strong>, ciò che appare come uno dei limiti piùevidenti dell’offerta attuale degli strumenti urbanistici vigenti, non riguarda più <strong>di</strong> tanto l’estensionedelle previsioni, quanto la mancanza <strong>di</strong> una selezione delle localizzazioni che privilegi le situazionirealmente in grado <strong>di</strong> prospettare uno sviluppo industriale – artigianale competitivo.Di seguito, si riepilogano gli ambiti specializzati e la loro <strong>di</strong>stribuzione sul territorio delComune <strong>di</strong> Argenta e i relativi in<strong>di</strong>rizzi urbanistici:• Ambiti specializzati per attività produttive esistenti <strong>di</strong> rilievo sovracomunale <strong>di</strong> cuipromuovere lo sviluppo e in cui concentrare gli investimenti per la loro qualificazione:n. 3 Via Copernico;• Ambiti specializzati per attività produttive <strong>di</strong> rilievo comunale da confermare econsolidare: n.1. Consandolo; n.6. San Biagio; n.12. Longastrino; n.14. Molino <strong>di</strong> Filo;n.15. Correggiolo (Argenta); n.16. Bando• Aree produttive <strong>di</strong> rilievo locale in cui prospettare la non riconferma delle porzioni nonattuate: n.7. Santa Maria Co<strong>di</strong>fume; n.9. San Nicolò; n.11. Filo;• Aree produttive <strong>di</strong> rilievo locale in cui, in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione o mo<strong>di</strong>fica delle attività inessere, prospettare trasformazioni nella <strong>di</strong>rezione della valorizzazione ambientale: n.5.ex zuccherificio <strong>di</strong> Bando;; n.13. Casino Campotto; (a queste si aggiunge l’area dellevasche dello zuccherificio <strong>di</strong> Molinella, già <strong>di</strong>smesso n. 8)• Aree produttive esistenti in cui prospettare la progressiva evoluzione verso attivitàmaggiormente compatibili con il contesto urbano circostante o riconversione in aree adestinazione mista urbana: n.2. Via del Fitto; n.4. Argenta sud; n.10. Argenta nord.41
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VOLPONI S. & EMILIANI D., 1995. "Nu